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Gli imprenditori: “Pazienza al limite”

Tremila imprenditori grandi e piccoli oggi alle Ogr per dire sì alla tav e allo sviluppo di Torino e del Paese. “Siamo qui perché la nostra pazienza è quasi limite e per mettere insieme 12 associazioni tra cui alcune concorrenti tra loro: artigiani, commercianti, cooperative, industriali”. Se siamo qui “qualcuno si dovrebbe chiedere perché. La politica è  troppo importante per lasciarla solo ai politici”. Queste le parole del presidente di Confindustria Vincenzo Boccia, rilasciate all’Ansa  prima  della manifestazione. “Noi non siamo il partito del PIL, né vogliamo fare un partito. Siamo i protagonisti dell’economia, con impegni, rischi e mutui. E se siamo qui oggi forse è perché si sta superando il senso del limite e della sostenibilità”, ha aggiunto.

 

(Foto Confindustria)

Un anno di cassa integrazione a Mirafiori

Cassa integrazione straordinaria, a Mirafiori, dal 31 dicembre 2018 fino al 29 dicembre 2019. Fca lo ha comunicato alle organizzazioni sindacali. Saranno coinvolti circa 3mila lavoratori e gli  ammortizzatori sociali serviranno per l’avvio produttivo della 500 Elettrica e la formazione dei lavoratori. A inizio 2019 è previsto il trasferimento di lavoratori dall’Agap di Grugliasco a Mirafiori fino a 800 addetti.

Eternit: fuori Torino processo eterno

In settimana si è scritta una nuova pagina nella ormai lunga Odissea giudiziaria dell’Eternit. Il troncone dell’ex Eternit bis davanti al Tribunale di Torino, che riguarda i casi di due decessi di lavoratori dell’ex Saca di Cavagnolo è arrivato ad un primo punto fermo. Il pubblico ministero Gianfranco Colace, nell’udienza di giovedì 29 novembre, ha chiesto la condanna di Stephan Schmidheiny a sette anni di reclusione per il reato di omicidio colposo al termine della sua requisitoria, portata avanti per circa tre ore con toni pacati ma al tempo stesso appassionati. Non c’è stato, da parte della pubblica accusa il riconoscimento delle attenuanti generiche anche se sarà poi il Tribunale a dover giudicare. Il prossimo appuntamento del calendario processuale è previsto per il 15 gennaio prossimo, alle ore 9.30, quando parleranno i legali delle parti civili costituite e l’avvocato Astolfo Di Amato, che difende il multimilionario svizzero. Tra le parti civili ci saranno i familiari di Giulio Testore di Cavagnolo, assistiti dall’avvocato Ezio Bonanni e l’Osservatorio nazionale amianto-Ona, assistito dall’avvocato Andrea Ferrero Merlino. E l’Ona in una nota evidenzia che mentre a Torino il procedimento è proseguito e sta arrivando ad punto di svolta nelle altre sedi il processo langue, in Sicilia, come a Modena e Reggio Emialia e, soprattutto a Vercelli dove c’è il maggior numero di casi vista la competenza territoriale per Casale Monferrato, mentre a Napoli è ‘scontro’ frontale con le agguerrite difese di Schmidheiny. “L’Ona continua il suo impegno al fianco delle vittime dei cinque stabilimenti Eternit per rendere giustizia alle vittime – dichiara l’avvocato Bonanni – e il 15 gennaio ci assoceremo alle richieste del pubblico ministero nel chiedere la condanna di Stephan Schmidheiny”.

Massimo Iaretti

 

 

Intelligenza artificiale? A Torino è di casa

HPc4ai, ovvero High Performance Computing for Artificial Intelligence, è una piattaforma che collega Università e Politecnico di Torino con le imprese locali. Il Dipartimento di Informatica dell’Università di Torino gestisce questo  Centro di Competenza sul Calcolo ad Alte Prestazioni per l’Intelligenza Artificiale, sostenuto dalla Regione con 4,5 milioni di euro di fondi europei per le infrastrutture. I due atenei torinesi collaborano per creare una nuova struttura in grado di collaborare con le aziende del accelerando la loro capacità di innovazione su tutti i temi legati all’Intelligenza Artificiale e all’analisi dei Big Data, all’Industria 4.0 e al processing dei dati. Lo scopo è  creare innovazione, trasformando la ricerca in prodotti e servizi.

Fca annuncia: “500 elettrica a Mirafiori”

Fca ha annunciato la produzione a Mirafiori della 500 elettrica. L’amministratore delegato Mike Manley e il responsabile delle attività europee, il torinese, Pietro Gorlier lo hanno annunciato ai sindacati. Torino si proporrà sempre più come Polo del lusso, poiché l’auto è un modello Premium: ” non sarà super economico”, dicono i vertici aziendali. A Mirafiori sarà  attiva anche la produzione della Maserati nelle versioni elettriche e ibride. Dice  Gorlier: “Con la 500 elettrica il restyling dei modelli, Levante, Quattroporte e Ghibli, l’obiettivo della piena occupazione nel polo torinese si otterrà nel 2020”. La 500 è un modello storico, produrlo a Torino,  nello stabilimento di Mirafiori, ha un significato simbolico.

 

(foto: il Torinese)

Beccati i baby vandali che rapinavano e devastavano

I carabinieri hanno sgominato una baby gang protagonista di  furti e atti vandalici a Torino. I sette adolescenti, denunciati, tutti in età compresa tra i 15 e i 17 anni, di origine marocchina. Le accuse sono per rapina aggravata in concorso e danneggiamento. Due erano già stati arrestati nei mesi scorsi per rapina. Sei  tra loro sarebbero i vandali che hanno devastato nella notte tra il 1° e il 2 maggio la piscina Cecchi, in borgo Aurora, dove avevano gettato nella vasca teloni e materassini, spaccato i mobili degli uffici e degli spogliatoi, sporcato i pavimenti e rubato un defibrillatore. Sono inoltre  accusati di sei rapine ai danni di 11 coetanei minacciati con cocci di vetro, al Valentino e ai Murazzi. 

Infrastrutture, Chiamparino lancia il “patto del Nord Ovest”

Dalla Liguria il presidente del Piemonte, Sergio Chiamparino, lancia una proposta di coordinamento tra le Regioni del Nord-ovest sul fronte delle infrastrutture. Il governatore è intervenuto ieri all’assemblea di Confindustria a Genova, dove  ha sostenuto che “avendo realtà economiche e interessi comuni, queste Regioni costituiscano su progetti infrastrutturali delle strutture di governance leggere, non parlo di consigli di amministrazione o nuovi enti, che ci consentano di elaborare piani strategici e, su questa base, di dialogare con le nostre comunità e di negoziare con il Governo nazionale e l’Europa per far procedere le nostre strategie” Secondo Chiamparino queste governance leggere  “non vanno limitate a Tav e Terzo valico, che sono opere imprescindibili se vogliamo costruire un futuro all’insegna dello sviluppo, della sicurezza e del miglioramento ambientale, o alle piattaforme logistiche, ma possono essere allargate ad altri temi come i collegamenti aeroportuali, ad esempio, o il turismo. Se poi riuscissimo a implementare questo disegno con una maggiore acquisizione di autonomia, attraverso l’utilizzo delle opportunità che ci consente l’articolo 116 della Costituzione, questo servirebbe alle nostre comunità e al nostro Paese”.

Quale futuro per Fca a Torino?

Per riportare l’attenzione sull’automotive, sono in corso diverse iniziative a Torino e in Piemonte, che vedono protagonisti i sindacati. Una delegazione del sindacato Fiom-Cgil è stata ricevuta in Consiglio regionale dal presidente Nino Boeti, dal consigliere segretario Giorgio Bertola e dal presidente della terza Commissione Raffaele Gallo. Erano presenti numerosi consiglieri e consigliere. Il sindacato in questi giorni ha distribuito più di 20 mila volantini nei luoghi principali della città. Inoltre sabato 17 novembre si è svolto un presidio in piazza Castello per rimettere al “centro dell’attenzione” la situazione economica di Torino e in particolar modo quella del più grande e storico settore industriale. “Abbiamo chiesto un incontro con i gruppi consiliari presenti in Regione e in Comune in vista dei consigli congiunti aperti previsti il 13 dicembre per esprimere le nostre preoccupazioni e le nostre proposte, intanto continuiamo a parlare con i cittadini” hanno spiegato. “C’è bisogno di avere un’idea di sviluppo economico. Noi pensiamo che si debba partire dal non perdere e rilanciare ciò che già abbiamo. Vogliamo porre la questione economica e occupazionale come una priorità assoluta per Torino e il benessere economico della collettività” ha affermato Edi Lazzi, segretario provinciale della Fiom-Cgil. Nel suo intervento, il sindacalista ha più volte sottolineato come Torino stia attraversando un periodo di profonda crisi economica e di prospettiva sul suo futuro. Il settore industriale più importante, che è quello automobilistico, ha visto in questi anni calare drasticamente il numero delle auto prodotte e di conseguenza gli occupati.

Salone del Libro e non solo. Torino si sveglia?

di Ibis

Dopo il Sì tav , Sì al salone del libro. C’è qualcosa d nuovo, o forse d’antico a Torino, ma non sono tornate a fiorir le viole, bensì la società civile, quella vera. E’ un sogno? Forse. Certo è presto per dire se è realtà. Le 7 donne che hanno promosso il movimento ” Sì, Torino va avanti” hanno un grande merito: di aver risvegliato l’opinione pubblica di una città rassegnata al suo declino , una città dove (pur con lodevoli eccezioni che poi dirò, ma di cui dirò anche i limiti) piccole élite di “rentier” vivono di rendite economiche o politiche che difendono cercando ,come ogni classe che vive di rendite, di evitare troppi sussulti e cambiamenti. Un atteggiamento non volto a promuovere la rinascita, ma soltanto a rallentare il declino. E’ una bella cosa che i torinesi siano tornati così numerosi in piazza e non per dire dei no. La città ha visto, sì , gruppi scendere in piazza ,ma sempre per dire no : alla Tav, con contorno di facinorosi giunti da tutta Italia e poi , come sempre a ogni tentativo di riforma, studenti e qualche professore contro le annunciate periodiche riforme, per dire no a qualche inceneritore o discarica e così via. Ma quali sono gli sviluppi di questa cosa straordinaria che è avvenuta il 10 novembre ? Uno sicuramente positivo: dopo il sì alla Tav si è creato un altro movimento per tenere il Salone del libro a Torino, che è figlio del primo, nel senso che è stato promosso da chi aveva firmato il primo appello ed era sceso in piazza. No so se il tentativo di una sottoscrizione popolare per comprare il marchio andrà a buon fine. E’ comunque un fatto positivo in una città che non ha battuto ciglio ( tranne qualche giornalista isolato) di fronte alla perdita di cose di straordinaria importanza , la cui sparizione è una delle principali cause del della mancata ripresa dopo la grande crisi del 2008. Ne cito 3 , e le chiamo con nome e cognome : sono 2 banche , la Cassa di Risparmio di Torino, che era la seconda cassa di Risparmio italiana, svaporata in Unicredit (a Milano) e il colosso San Paolo , incorporato in Intesa, che ha visto emigrare a Milano il 70% delle sue posizioni dirigenziali; la terza cosa è il Salone dell’auto, che nell’ultima edizione torinese (10-18 giugno 2000) , già penalizzata da chi ne aveva ottenuto il marchio e voleva unificarlo al motor show di Bologna ( Cazzola) , aveva avuto il doppio del pubblico di un Salone del libro o del gusto. Si approfittò allora della grave crisi Fiat, e della scarsa lungimiranza degli enti locali ( Regione , giunta Ghigo, comune, giunta Castellani, Provincia giunta Bresso) che non vollero né investire né trovare partner per continuare la manifestazione e la cedettero gratuitamente al suo principale concorrente , quel Cazzola che organizzava a Bologna il Motor show: fra spinte e complicità politiche e miopia totale.

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Il Salone dell’auto muoveva investimenti diretti e un indotto molte volte superiore a tutte le manifestazioni fieristiche torinesi di successo: si pensi che la sola Mercedes spendeva 10 miliardi di lire per il suo stand. La scusa più cretina fu che ” non si fanno i Saloni dell’auto nella città sede di una casa automobilistica”, peccato che quello Usa si tenga a Detroit. Per concludere, ho detto che ci sono ancora alcune eccellenze, ma con limiti che non provocano quella rinascita complessiva della città. Penso alla Lavazza ( che ha investito nella sua nuova sede) , alla Reale, alla Ersel ( finanza) dei Giubergia, a qualche grande studio professionale di livello internazionale. Ma nessuno si impegna veramente per la città ( anche se il loro successo è un bene per Torino) e non porta in Torino asset strategici differenziati come fece Berlusconi a Milano che passò dall’edilizia alla Tv , all’editoria alla finanza. Infine il grande assente è Exxor la finanziaria della famiglia Elkann-Agnelli. Non credo che basterà il turismo o il food per fermare il declino di un’area di un milione e mezzo di abitanti, né l’Università o il Politecnico. I Torinesi, quella borghesia apatica che ora si accorge dei delitti commessi contro la sua città dalle classi dirigenti, scendono in piazza. Come sempre è la prima volta in Italia che succede una cosa simile.

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I promotori del comitato “Pazzi per Torino – Salviamo il Salone del Libro” sono Roberto Tricarico, Franco Maria Botta, Irma Ciaramella, Pierluigi Balducci, Massimo Di Braccio.

Studenti no-Tav in “vetrina” dal presidente

Ha approfittato della vetrina straordinaria del teatro Carignano  per dire che gli studenti stanno “con le comunità che ogni giorno lottano per i territori, come il movimento No Tav in Val di Susa, che ha una frontiera chiusa e invalicabile per chi migra, ma aperta a una grande opera inutile e dannosa” . Con queste parole  Teresa Piergiovani, presidente del Consiglio degli Studenti dell’Università di Torino è intervenuta all’inaugurazione dell’Anno Accademico, alla presenza di Sergio Mattarella. Brusio in sala da parte dei numerosi esponenti del mondo economico torinese. Tra le reazioni quelle del responsabile dei giovani di Forza Italia, Tommaso Varaldo: “non tutti gli studenti sono no-tav, anzi. La maggioranza sa che la Torino-Lione significa sviluppo e lavoro”.