Azienda torinese chiede i danni alla Cina
Causa alla Repubblica Popolare Cinese ed in solido al Laboratorio di Wuhan intentata da una società torinese
Parte da Torino una causa civile intentata da una società torinese verso la Repubblica Popolare Cinese ed in solido verso il Laboratorio di Wuhan per la richiesta di risarcimento danni.
“Per conto di una società torinese di trasporto su gomma – spiega l’avvocato Alex Gilardini del Foro di Torino – ho notificato, insieme al collega avvocato Francesco Curro’ del Foro di Roma, in collaborazione con lo studio legale statunitense Berman Law Group, un atto di citazione per richiesta danni alla Repubblica Popolare Cinese, al suo Ministero della Sanità Pubblica, al Ministero dell’Amministrazione dell’Emergenza ed al Ministero degli Affari Civili della Repubblica Popolare Cinese, al Governo della Provincia di Hubei, al Governo della Città di Wuhan ed all’Istituto di Virologia della medesima città, oltre che alla sua Accademia Cinese delle Scienze”.
“La suddetta domanda giudiziale – precisa l’avvocato Alex Gilardini – pari ad euro 1.371.145 ,50 è stata calcolata considerando il mancato guadagno subito dal cliente nei mesi di lockdown, dovuti all’emergenza sanitaria causata dal Covid 19. Nell’atto di citazione, anche grazie al materiale ricevuto dallo studio legale statunitense (che negli States ha già avviato molteplici azioni similari contro le istituzioni cinesi) si vuole dimostrare sia la responsabilità della Repubblica Popolare Cinese nel non aver prontamente diffuso la notizia della pandemia, che avrebbe evitato una così letale diffusione del virus, sia la medesima responsabilità che fa capo all’Istituto di Virologia di Wuhan per non aver parimenti prestato le dovute attenzioni”.
“Ritengo – conclude l’avvocato torinese Alex Gilardini – che nessuna causa finora in Italia sia stata radicata in solido contro sei istituzioni cinesi e contro il laboratorio di Wuhan prima di questa”.
Mara Martellotta
Senzatetto, emergenza nell’emergenza
Il Consiglio comunale ha discusso ieri pomeriggio sul tema della gestione delle persone senza fissa dimora in questo periodo di emergenza sanitaria. La vicesindaca Sonia Schellino ha risposto a un’interpellanza generale sottoscritta da otto consiglieri comunali di minoranza (primo firmatario, Aldo Curatella, gruppo misto di minoranza).
Schellino ha ricordato come il trasferimento dei soggetti da piazza palazzo di Città al Padiglione 5 al Valentino sia stato concordato con la Questura, la Prefettura e l’Assessorato comunale: “Il padiglione 5 al Valentino è stato usato per 36 ore per le verifiche sanitarie necessarie alla tutela dei soggetti interessati e si è provveduto ad eseguire la ricollocazione in strutture idonee di accoglienza.
La struttura era già stata sanificata in precedenza ed è stata nuovamente pulita nei giorni successivi al ricovero dei senza fissi dimora. Dal giorno della chiusura di piazza d’Armi al 19 maggio sono state registrate 103 persone: novanta sono state collocate in strutture idonee anche grazie agli esiti dei tamponi resi disponibili in breve tempo, mentre le tredici persone rimanenti hanno preferito una sistemazione autonoma o hanno rifiutato la proposta. Ricordo infine che già prima del 13 maggio (giorno di chiusura del padiglione 5) e nei giorni successivi anche diversi altri soggetti senza fissa dimora sono stati collocati.
Dopo l’intervento della vicesindaca, ha fatto seguito il dibattito
Aldo Curatella (Gruppo misto di minoranza): l’assessora Schellino e la sindaca Appendino hanno perso oggi l’occasione di chiedere scusa a tutte le persone che si sono ritrovate per strada dopo la loro scellerata scelta di chiudere la struttura di Piazza D’Armi. La soluzione per le persone senza fissa dimora in presidio sotto Palazzo Civico è stata sì trovata e attuata in “soli 2 giorni” ma ci si dimentica di dire che è arrivata dopo otto giorni in cui le persone erano state lasciate sole in mezzo alla strada, senza bagni e un minimo di assistenza.
Elide Tisi (Pd): é stata sottovalutata l’emergenza sanitaria, dichiarata peraltro già il 31 gennaio. Non si capisce perchè sia stata chiusa la struttura di piazza D’Armi, un errore del quale si dovrà fare tesoro anche per il futuro. Il rischio Covid-19 non si è esaurito, sarà importante continuare a porre attenzione e a rafforzare la rete territoriale. Ci sono ancora tanti soggetti senza fissa dimora da assistere.
Fabio Versaci (M5S): l’argomento è stato affrontato a lungo in IV Commissione e sono stati ascoltati tutti i soggetti. La Città si occupa del tema 365 giorni l’anno, ma la crisi sanitaria ha messo inevitabilmente in difficoltà la gestione del servizio. Sono stati potenziati i posti di accoglienza, ma non essendoci turnazione il problema si è sentito, anche perchè molte persone senza fissa dimora sono giunte da fuori Torino.
Maria Grazie Grippo (Pd): non si ammette la sottovalutazione del problema generato dalla chiusura di piazza D’Armi. Sono state trovate soluzioni con diversi giorni di ritardo, ma occorrerebbe riconoscere gli errori di valutazione fatti da parte dall’amministrazione comunale. Una decisione politica sbagliata con conseguenze tutt’altro che piacevoli. Ora monitoreremo che l’emergenza sia rientrata davvero, la città deve essere in grado di intervenire immediatamente.
Francesco Tresso (Lista civica per Torino): È stata una situazione emblematica per il forte richiamo a restare a casa nei giorni dell’emergenza rivolta a coloro che una casa non ce l’hanno. Si è smantellata piazza d’Armi senza avere valutato in modo efficace le conseguenza sanitarie, visti gli assembramenti sotto Palazzo civico. Non bisognerà commettere gli stessi errori in futuro, ma occorre ammettere gli sbagli, al di là di futuri tavoli di lavoro.
Alberto Morano (Lista civica Morano): Richiamo l’attenzione della sindaca e della vicesindaca a fatti analoghi che stanno crescendo nel centro cittadino, in particolare in piazza San Carlo e in Galleria San Federico. Ieri si sono visti episodi emblematici in questi due luoghi simbolo della città, il degrado continua a imperare nella nostra Torino.
La vicesindaca Schellino in replica agli interventi dei consiglieri ha ribadito come sia in atto un confronto continuo con tutte le istituzioni coinvolte a vario titolo in questa difficile fase. Riguardo le affermazioni del consigliere Morano, la vicesindaca ha spiegato che le persone senza fissa dimora citate dal consigliere sono state invitate più volte a trovare ricovero in altri spazi, senza mai dichiararsi disponibili a trasferimenti in altri luoghi della città.
(dall’ufficio stampa di Palazzo Civico)
Il bollettino della Regione di lunedì 25 maggio
15.561 PAZIENTI GUARITI E 3.373 IN VIA DI GUARIGIONE
Oggi l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato che i pazienti virologicamente guariti, cioè risultati negativi ai due test di verifica al termine della malattia, sono 15.561 (+185 rispetto a ieri): 1463 (+15) in provincia di Alessandria, 706 (+26) in provincia di Asti, 673 (+7) in provincia di Biella, 1578 (+9) in provincia di Cuneo, 1374 (+4) in provincia di Novara, 8179 (+121) in provincia di Torino, 669 (+1) in provincia di Vercelli, 796 (+2) nel Verbano-Cusio-Ossola, 123 (+0) provenienti da altre regioni.
Altri 3.373 sono “in via di guarigione”, ossia negativi al primo tampone di verifica, dopo la malattia e in attesa dell’esito del secondo.
I DECESSI SALGONO COMPLESSIVAMENTE A 3.798
Sono 15 i decessi di persone positive al test del Covid-19 comunicati nel pomeriggio dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte, di cui 4al momento registrati nella giornata di oggi (si ricorda che il dato di aggiornamento cumulativo comunicato giornalmente comprende anche decessi avvenuti nei giorni precedenti e solo successivamente accertati come decessi Covid).
Il totale è ora di 3.798deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi su base provinciale: 632 Alessandria, 227 Asti, 203 Biella, 361 Cuneo, 327 Novara, 1679 Torino, 207 Vercelli, 125 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 37 residenti fuori regione ma deceduti in Piemonte.
LA SITUAZIONE DEI CONTAGI
Sono 30.228(+48 rispetto a ieri) le persone finora risultate positive al Covid-19 in Piemonte: 3855 in provincia di Alessandria, 1781 in provincia di Asti, 1032 in provincia di Biella, 2746 in provincia di Cuneo, 2660 in provincia di Novara, 15.413 in provincia di Torino, 1280 in provincia di Vercelli, 1104 nel Verbano-Cusio-Ossola, 257 residenti fuori regione ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 100 casi sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.
I ricoverati in terapia intensiva sono 72 (–3 rispetto a ieri).
I ricoverati non in terapia intensiva sono 1227 (–56 rispetto a ieri).
Le persone in isolamento domiciliare sono 6197.
I tamponi diagnostici finora processati sono 288.018, di cui 160.737 risultati negativi.
No, non ci posso credere. L’architetto Guido Montanari ex vice sindaco ed ex cocco di Chiara Appendino è diventato supporter della candidatura a sindaco di Torino del rettore Politecnico Guido Saracco. Guido Montanari è tutto e l’incontrario di tutto. Profondamente no Tav ed amico fedele degli antagonisti vuole appoggiare PD e centro sinistra, solo colpevole della grave situazione economica e sociale della nostra città.



Riapre anche la montagna e si contano i morti
Sono stati numerosi gli interventi del soccorso alpino sulle montagne piemontesi, oggi, con il ritorno alla possibilità senza autocertificazione di compiere escursioni in montagna
Terminato il lockdown, per ora il bilancio è di due morti: uno scialpinista di 50 anni precipitato a Punta Collerin, nella zona di Balme e un uomo che con un amico stava praticando canyoning in un torrente nel Vallone del Piantonetto.
In altre località sono stati trovati almeno altri due feriti.
Coronavirus, in calo vittime e contagi
Il bollettino della Regione delle ore 16 di domenica 24 maggio
15.376 PAZIENTI GUARITI E 3.318 IN VIA DI GUARIGIONE
Oggi l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato che i pazienti virologicamente guariti, cioè risultati negativi ai due test di verifica al termine della malattia, sono 15.376 (+342 ) rispetto a ieri: 1448 (+7) in provincia di Alessandria, 680 (+30) in provincia di Asti, 666 (+20) in provincia di Biella, 1569 (+37 ) in provincia di Cuneo, 1370 (+25) in provincia di Novara, 8058 (+180) in provincia di Torino, 668 (+ 14) in provincia di Vercelli, 794 (+29 ) nel Verbano-Cusio-Ossola, 123 provenienti da altre regioni.
Altri 3.318 sono “in via di guarigione”, ossia negativi al primo tampone di verifica, dopo la malattia e in attesa dell’esito del secondo.
I DECESSI SALGONO COMPLESSIVAMENTE A 3.783
Sono 12 i decessi di persone positive al test del Covid-19 comunicati nel pomeriggio dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte, di cui 2 al momento registrati nella giornata di oggi (si ricorda che il dato di aggiornamento cumulativo comunicato giornalmente comprende anche decessi avvenuti nei giorni precedenti e solo successivamente accertati come decessi Covid).
Il totale è ora di 3.783 deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi su base provinciale: 630 Alessandria, 223 Asti, 202 Biella, 361 Cuneo, 326 Novara, 1673 Torino, 206 Vercelli, 125 Verbano-Cusio-Ossola, 37 residenti fuori regione, ma deceduti in Piemonte.
LA SITUAZIONE DEI CONTAGI
Sono 30.180 (+43 rispetto a ieri) le persone finora risultate positive al Covid-19 in Piemonte: 3848 in provincia di Alessandria, 1775 in provincia di Asti, 1031 in provincia di Biella, 2739 in provincia di Cuneo, 2658 in provincia di Novara, 15399 in provincia di Torino, 1270 in provincia di Vercelli, 1104 nel Verbano-Cusio-Ossola, 256 residenti fuori regione, ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 100 casi sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.
I ricoverati in terapia intensiva sono 75 (-1 rispetto a ieri).
I ricoverati non in terapia intensiva sono 1283 (-8 rispetto a ieri).
Le persone in isolamento domiciliare sono 6345
I tamponi diagnostici finora processati sono 285.160, di cui 158.371 risultati negativi.
Già a inizio settimana i mercati, le strade e i parchi erano affollati. I mezzi pubblici Gtt hanno messo in circolo il 100% della flotta, e i negozi sono ormai aperti al 90%.
Ieri, sabato, la riapertura di bar e ristoranti, anche se secondo un’indagine realizzata dall’Epat-Ascom, solo il 70% di ristoranti, pizzerie e caffè avrebbe aperto.
Le prime colazioni nei dehors hanno rappresentato la riconquista di un piccolo piacere dopo il lockdown.
Poi, nel pomeriggio, tanta gente (forse troppa?) in giro in centro per lo shopping o solo per una passeggiata. E in serata la movida è tornata – ma molto più disciplinata, anche grazie ai controlli delle forze dell’ordine – a San Salvario, nel quadrilatero e in piazza Vittorio.
L’augurio è che tutti siano prudenti verso sè e verso gli altri. Certamente per il commercio in crisi sarà almeno una boccata di ossigeno.
(foto: il Torinese)
Il bollettino della Regione Piemonte delle ore 16 di sabato 23 maggio
15.034 PAZIENTI GUARITI E 3.307 IN VIA DI GUARIGIONE
Oggi l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato che i pazienti virologicamente guariti, cioè risultati negativi ai due test di verifica al termine della malattia, sono 15.034 (+611) rispetto a ieri: 1.441 (+94) in provincia di Alessandria, 650 (+ 29) in provincia di Asti, 646 (+22) in provincia di Biella, 1.532 (+46) in provincia di Cuneo, 1.345 (+43) in provincia di Novara, 7.878 (+340) in provincia di Torino, 654 (+11) in provincia di Vercelli, 765 (+25 ) nel Verbano-Cusio-Ossola, 123 (+1) provenienti da altre regioni.
Altri 3.307 sono “in via di guarigione”, ossia negativi al primo tampone di verifica, dopo la malattia e in attesa dell’esito del secondo.
I DECESSI SALGONO COMPLESSIVAMENTE A 3.771
Sono 14 i decessi di persone positive al test del Covid-19 comunicati nel pomeriggio dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte, di cui 1 al momento registrati nella giornata di oggi (si ricorda che il dato di aggiornamento cumulativo comunicato giornalmente comprende anche decessi avvenuti nei giorni precedenti e solo successivamente accertati come decessi Covid).
Il totale è ora di 3.771 deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi su base provinciale: 629 Alessandria, 223 Asti, 201 Biella, 360 Cuneo, 325 Novara, 1.666 Torino, 205 Vercelli, 125 Verbano-Cusio-Ossola, 37 residenti fuori regione, ma deceduti in Piemonte.
LA SITUAZIONE DEI CONTAGI
Sono 30.137 (+ 60 rispetto a ieri) le persone finora risultate positive al Covid-19 in Piemonte: 3.845 in provincia di Alessandria, 1.768 in provincia di Asti, 1.030 in provincia di Biella, 2.730 in provincia di Cuneo, 2.657 in provincia di Novara, 15.382 in provincia di Torino, 1.267 in provincia di Vercelli, 1.103 nel Verbano-Cusio-Ossola, 256 residenti fuori regione, ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 99 casi sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.
I ricoverati in terapia intensiva sono 76 (- 3 rispetto a ieri).
I ricoverati non in terapia intensiva sono 1.291 (- 123 rispetto a ieri).
Le persone in isolamento domiciliare sono 6.658
I tamponi diagnostici finora processati sono 281.897, di cui 155.663 risultati negativi.
Movida vietata a Torino e divieto di vendita degli alcolici a partire dalle 19
E i locali dovranno chiudere all’una di notte. Saranno rafforzati i controlli da parte delle forze dell’ordine. Le nuove misure anti-assembramento a Torino e in Piemonte riguardano la riapertura di bar, ristoranti e locali della movida sabato 23 maggio.
Riaprono anche i bar e si trovano alle prese con le nuove norme. Prime colazioni nei dehors facendo i conti con distanziamenti, amuchina e mascherine. Nelle zone “calde” di Vanchiglia, San Salvario, Quadrilatero Romano e piazza Vittorio sarà consentito bere nei dehors mantenendo il distanziamento.
Su tutto il territorio piemontese, invece, tutti i locali dovranno chiudere entro l’una del mattino.
Nei centri commerciali obbligatorio l’uso della mascherina.