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Quel che resta dell’esame di maturità e della scuola

IL COMMENTO  di Pier Franco Quaglieni / Gli esami di Maturità, o meglio gli Esami di Stato conclusivi del ciclo della scuola superiore, stanno prendendo una piega che forse non ebbero neppure durante la Seconda Guerra Mondiale che provocò veri e propri disastri anche nel mondo della scuola

Sono  ancora in affanno per trovare i presidenti delle commissioni d’esame . Stanno reclutando pensionati, professori di educazione fisica che si lasciano andare ad esilaranti interviste in cui esprimono l’idea di promuovere tutti e dimostrano a priori di non saper presiedere una commissione d’esame. Hanno anche riscoperto i docenti universitari che possono, da quest’anno, riprendere a presiedere le commissioni.
Per avere un’idea del degrado della scuola italiana, pensate che quando io sostenni il mio esame di maturità la presidente della commissione era una illustre docente universitaria. Allora i presidenti erano professori di università, poi dalla riforma Sullo che nel 1969 semplificò e facilitò molto l’esame, riducendo le materie orali  a due soltanto – di cui una scelta dallo studente –  e le prove scritte anch’esse  a due, i docenti universitari, salvo casi rarissimi, preferirono disertare  e allora vennero nominati dei presidi e poi dei semplici professori con una certa anzianità di servizio come presidenti . Come commissari vennero anche reclutati dei semplici supplenti. L’esame di Stato con commissari provenienti da altre zone del Paese sono un ricordo del passato perché i commissari esterni, quando previsti,  provengono  dalla stessa città. Sullo appare storicamente responsabile di aver risposto alla contestazione con il facilismo: invece di riformare la scuola come fece De Gaulle in Francia dopo il maggio parigino  della contestazione, si limitò a cambiare l’esame di maturità, partendo dal tetto invece che dalle fondamenta. Da Sullo in poi la scuola finì di sgretolarsi perché i docenti furono lasciati soli, mentre  i sindacati confederali della scuola sostenevano la più becera demagogia di marca sessantottina e non sostennero il ruolo primario della funzione docente. Ho appreso con sconcerto che ai docenti universitari la presidenza delle commissioni fosse stata preclusa,magari da uno dei tanti ministri che misero mano agli esami: Berlinguer, Moratti ( che ideò  Incredibilmente le commissioni interne fatte dagli stessi professori della classe ), Gelmini  che cercò inutilmente di portare un minimo di serietà negli esami e per questo fu duramente contestata.
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Conobbi Moratti agli inizi del suo mandato ministeriale e rimasi colpito dalla sua totale ignoranza dei problemi della scuola, da lei  considerata al pari di un’azienda con i presidi trasformati in manager. Oggi, dopo quattro mesi di chiusura delle scuole, un po’ di didattica a distanza da parte di professori impreparati a praticare quell’insegnamento e le conferenze  televisive dei grandi luminari sul tipo di Barbero e a Odifreddi, gli studenti devono affrontare una prova orale (gli scritti sono stati eliminati) che diventa ridicola. Ovviamente si parte da un argomento scelto dal candidato, essendo state abolite le tesine e il sistema ideato dal ministro Marco Bussetti, il professore di ginnastica che aveva inventato  il sorteggio delle buste per evitare favoritismi. La ministra attuale si rivela la più inadeguata della storia italiana, paragonabile solo a Sullo, Ferrari Aggradi, Misasi  e Malfatti che distrussero la scuola in tempi non di pandemia. Questi ministri Dc che il mio amico Giuseppe Tramarollo, presidente della Federazione dei Docenti fondata da Salvemini, definiva la banda dei quattro, operarono scientemente per dare un colpo mortale alla scuola di Stato, privandola della serietà e del rigore necessario, senza  i quali la scuola diventa inutile  culturalmente e ingannevole sul piano sociale perché non è più quell’ ascensore che permette “ai capaci e meritevoli, anche se privi di mezzi” – come recita la costituzione – di ascendere. La Signora Azzolina, del tutto impreparata, sta dando forse involontarie picconate, per inadeguatezza. Stenta a far partire gli esami pro -forma  che promuoveranno tutti, salvo chi, per caso, dovesse essere assente alla prova. C’è da immaginarsi cosa sarà la ripresa della scuola in settembre. Non si deve tuttavia  essere ingenerosi perché anche Benedetto Croce che esattamente cent’anni fa fu ministro della Pubblica istruzione nell’ultimo governo Giolitti,di fronte al  Covid 19, si sarebbe trovato in serie difficoltà. Sta di fatto che in Europa le scuole hanno riaperto e in Francia Macron intende prolungarle in giugno. Sono tutti imprudenti o è la scuola italiana a non aver saputo reagire? Ovviamente anche le Università chiuse con lezioni ed esami a distanza destano qualche perplessità, ma è soprattutto la scuola, da quella dell’obbligo in su a generare dubbi. I genitori che spesso giustificano i propri figli anche quando non dovrebbero, sono oggi seriamente molto preoccupati per una scuola che di fatto ha abdicato alla sua funzione.
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Covid-19, altre sei vittime e 29 contagi. Aumenta il numero dei guariti

CORONAVIRUS PIEMONTE: IL BOLLETTINO DELLE ORE 16:30

22.755 PAZIENTI GUARITI E 1867 IN VIA DI GUARIGIONE

Oggi l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato che i pazienti virologicamente guariti, cioè risultati negativi ai due test di verifica al termine della malattia, sono 22.755 (+193 rispetto a ieri), così suddivisi su base provinciale: 2579 (+59) Alessandria, 1292 (+11) Asti, 802 (+0) Biella,   2176(+8) Cuneo, 2011  (+5 ) Novara, 11.869 (+ 108) Torino, 958 (+1 ) Vercelli, 917 (+ 0) Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 151  (+1) provenienti da altre regioni.

Altri 1867 sono “in via di guarigione”, ossia negativi al primo tampone di verifica, dopo la malattia e in attesa dell’esito del secondo.

I DECESSI SALGONO COMPLESSIVAMENTE A 4018

Sono 6 i decessi di persone positive al test del Covid-19 comunicati nel pomeriggio dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte, di cui 0 al momento registrati nella giornata di oggi (si ricorda che il dato di aggiornamento cumulativo comunicato giornalmente comprende anche decessi avvenuti nei giorni precedenti e solo successivamente accertati come decessi Covid).

Il totale è di 4018 deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi su base provinciale:

663 Alessandria, 250 Asti, 208 Biella, 391 Cuneo, 345 Novara, 1.772 Torino, 217 Vercelli, 131 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 41 residenti fuori regione ma deceduti in Piemonte.

LA SITUAZIONE DEI CONTAGI

Sono 31.090 (+ 29 rispetto a ieri, di cui 27 asintomatici: Dei 29: 24 screening, 2 in RSA, 1 contatto e 2 fase di accertamento) le persone finora risultate positive al Covid-19 in Piemonte, così suddivise su base provinciale: 4019 Alessandria, 1866 Asti, 1042 Biella, 2830 Cuneo, 2748 Novara, 15.803 Torino, 1.316 Vercelli, 1117 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 260 residenti fuori regione, ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 89 casi sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.

I ricoverati in terapia intensiva sono 28 (invariati rispetto a ieri).

I ricoverati non in terapia intensiva sono 472 (-45 rispetto a ieri).

Le persone in isolamento domiciliare sono 1950.

I tamponi diagnostici finora processati sono 372.948, di cui 205.447 risultati negativi.

Gli utenti hanno ancora paura del contagio e non salgono sui mezzi pubblici

2 utenti su 5 hanno smesso di muoversi con i mezzi pubblici per paura del contagio. Gli abbonati pretendono i rimborsi

IL SONDAGGIO DI MOVIMENTO CONSUMATORI E TUTELATTIVA SULLA MOBILITÀ POST-COVID A TORINO

Le associazioni Movimento Consumatori Torino e Tutelattiva hanno realizzato e diffuso online un questionario sulla mobilità, per capire se e come l’emergenza Coronavirus ha cambiato il modo di spostarsi delle persone a Torino e per raccogliere osservazioni e richieste degli utenti dei mezzi pubblici.

Dalle 500 risposte arrivate tra il 2 e il 10 giugno 2020 è emerso che le persone che utilizzano o utilizzerebbero attualmente i mezzi pubblici sono poco più della metà di quanti li usavano prima dell’emergenza e quasi l’80% di chi ha smesso di servirsene dichiara che il motivo è la paura del contagio.

La richiesta più frequente degli utenti è quella di garantire in tempi rapidi il rimborso o la proroga degli abbonamenti non usufruiti a causa dell’emergenza, come previsto dal Decreto Rilancio a livello nazionale.

GTT, nonostante migliaia di richieste da parte degli utenti, non ha ancora fornito indicazioni sui rimborsi e Movimento Consumatori ha provveduto a inviare una segnalazione all’Autorità di Regolazione dei Trasporti sul comportamento del gestore.

Tra le altre segnalazioni e richieste: il mancato rispetto delle misure di sicurezza a bordo dei mezzi e la richiesta di maggiori controlli da parte del personale di GTT, l’affollamento dei mezzi da cui la necessità di limitare gli accessi e aumentare le corse, la richiesta di migliorare la pulizia e di far viaggiare tram e autobus con i finestrini aperti per consentire il ricambio dell’aria.

Virus, dati mai così incoraggianti. Ma l’emergenza non è ancora finita

«I dati comunicati ieri dall’Unità di crisi della Regione Piemonte sono i migliori dall’inizio dell’epidemia. Non abbiamo decessi e i nuovi contagiati sono appena due, su oltre 1.200 tamponi.

Non vuol dire che siamo fuori pericolo e certamente bisogna tenere alta la guardia per non vanificare i risultati fin qui raggiunti. Tuttavia, la situazione è sotto controllo e il nuovo sistema di tracciamento dei contagi nella Fase 2 sta funzionando bene. L’emergenza non è finita, ma si è chiusa finalmente la Fase 1 dell’Unità di crisi, che per più di tre mesi ha richiesto l’impegno e la presenza nella centrale di corso Marche di centinaia di operatori, con turni 24 ore su 24 per presidiare fisicamente il servizio. Ora L’Unità di crisi resta operativa, ma il lavoro quotidiano di tutte le sue componenti (Assessorato alla Sanità, Aziende sanitarie, Emergenza 118, Sisp, Seremi…) e dei diversi coordinamenti (sanitario, ospedaliero, risorse, flussi, informatico, rsa e laboratori) proseguirà dalle rispettive sedi, assicurando sempre la piena operatività. Una fase di transizione che si concluderà con l’avvio della Fase 3, che vedrà le competenze dell’Unità di crisi confluire nel nuovo Dipartimento regionale di “Malattie e Emergenze Infettive”». Così l’assessore regionale alla Sanità del Piemonte, Luigi Genesio Icardi, a commento dei dati del bollettino dei contagi diffuso oggi dall’Unità di crisi del Piemonte.

Coronavirus, nessuna vittima e due contagi nelle ultime 24 ore in Piemonte

CORONAVIRUS PIEMONTE: IL BOLLETTINO DELLE ORE 17

22.562 PAZIENTI GUARITI E 1883 IN VIA DI GUARIGIONE

Oggi l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato che i pazienti virologicamente guariti, cioè risultati negativi ai due test di verifica al termine della malattia, sono 22.562 (+111 rispetto a ieri), così suddivisi su base provinciale: 2520 (+58) Alessandria, 1281 (+2) Asti, 802 (+0) Biella,  2168 (+0) Cuneo, 2006  (+23 ) Novara, 11.761 (+24) Torino, 957 (+0 ) Vercelli, 917 (+4 ) Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 150  (+0) provenienti da altre regioni.

Altri sono 1883 “in via di guarigione”, ossia negativi al primo tampone di verifica, dopo la malattia e in attesa dell’esito del secondo.

I DECESSI SONO COMPLESSIVAMENTE 4012

Sono 0 i decessi di persone positive al test del Covid-19 comunicati nel pomeriggio dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte.

Il totale è 4012 deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi su base provinciale: 663 Alessandria, 248  Asti, 208 Biella, 391 Cuneo, 344 Novara,  1.769 Torino, 217 Vercelli, 131 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 41 residenti fuori regione ma deceduti in Piemonte.

LA SITUAZIONE DEI CONTAGI

Sono 31.061 (+2 rispetto a ieri, di cui 1 in RSA e 1 screening) le persone finora risultate positive al Covid-19 in Piemonte, così suddivise su base provinciale: 4.011 Alessandria, 1864 Asti, 1042 Biella,  2829 Cuneo, 2740 Novara, 15.792 Torino,  1316 Vercelli, 1116 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 262 residenti fuori regione, ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 89 casi sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.

I ricoverati in terapia intensiva sono 28 (+2 rispetto a ieri).

I ricoverati non in terapia intensiva sono 517 (invariati rispetto a ieri).

Le persone in isolamento domiciliare sono 2059.

I tamponi diagnostici finora processati sono 369.294, di cui 203.736 risultati negativi.

Innovazione e nuova occupazione nei piani della Regione Piemonte

Innovazione e nuova occupazione: sono questi i temi prioritari messi a disposizione dalla Regione Piemonte sui bandi del contratto di insediamento e dell’attrazione investimenti, attualmente in corso d’opera e su cui sono stati già erogati 24 milioni di euro.

Sull’attrazione investimenti i progetti approvati e finanziati sono 43, con particolare riferimento al settore della meccatronica e dell’automotive; 230 persone in più beneficeranno di questo investimento trovando piena occupazione. Per quanto riguarda la dimensione territoriale dei vari progetti, sono 19 quelli approvati in provincia di Torino, mentre il cuneese ha presentato 13 proposte.

Il Piemonte va avanti, non si ferma e molte aziende hanno proposto validi progetti di sviluppo – conferma l’assessore regionale alle Attività Economiche e produttive, Andrea Tronzano – questa è unulteriore testimonianza di una società imprenditoriale che crede e investe nel sistema produttivo, privilegiando temi come l’innovazione e lo sviluppo. Oltre duecento nuovi posti di lavoro sono una bella iniezione di fiducia proprio in un periodo come questo. Ricordo inoltre che sono ancora disponibili risorse che potrebbero aiutare a dare un ulteriore impulso alla ripartenza economica della nostra Regione”.

La misura del Fondo di attrazione investimenti, che favorisce, tramite sostegno finanziario, il rilancio degli investimenti del sistema produttivo piemontese dispone infatti ancora di sei milioni di euro di risorse. Quella relativa al contratto di insediamento, che invece sostiene progetti di ricerca preordinati o conseguenti all’insediamento (o ampliamento) da parte della grande impresa beneficiaria di una sede operativa in Piemonte, generando una ricaduta occupazionale, ha una dotazione finanziaria di 7,2 milioni di euro. Al momento sono pervenute due domande, una dal cuneese (produzione prodotti farmaceutici di base) e una dal vercellese (prodotti chimici).

Per maggiori informazioni:

https://www.regione.piemonte.it/web/temi/fondi-progetti-europei/fondo-europeo-sviluppo-regionale-fesr/competitivita-dei-sistemi-produttivi/attrazione-radicamento-degli-investimenti-piemonte

Coronavirus, 6 vittime e 30 nuovi contagi

CORONAVIRUS PIEMONTE: IL BOLLETTINO DELLE ORE 18.30

22.451 PAZIENTI GUARITI E 1.948 IN VIA DI GUARIGIONE

Oggi l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato che i pazienti virologicamente guariti, cioè risultati negativi ai due test di verifica al termine della malattia, sono 22.451 (+276 rispetto a ieri), così suddivisi su base provinciale: 2.462 (+19) Alessandria, 1.279 (+31) Asti, 802 (+0) Biella, 2.168 (+36) Cuneo, 1.983 (+2) Novara, 11.737 (+171) Torino, 957 (+10) Vercelli, 913 (+6) Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 150 (+1) provenienti da altre regioni.

Altri 1.948 sono “in via di guarigione”, ossia negativi al primo tampone di verifica, dopo la malattia e in attesa dell’esito del secondo.

I DECESSI SALGONO COMPLESSIVAMENTE A 4.012

Sono 6 decessi di persone positive al test del Covid-19 comunicati nel pomeriggio dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte, di cui 0 al momento registrati nella giornata di oggi (si ricorda che il dato di aggiornamento cumulativo comunicato giornalmente comprende anche decessi avvenuti nei giorni precedenti e solo successivamente accertati come decessi Covid).

Il totale è ora di 4.012 deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi su base provinciale: 663 Alessandria, 248 Asti, 208 Biella, 391 Cuneo, 344 Novara, 1.769 Torino, 217 Vercelli, 131 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 41 residenti fuori regione ma deceduti in Piemonte.

LA SITUAZIONE DEI CONTAGI

Sono 31.059 (+30 rispetto a ieri, di cui 26 asintomatiche; dei 40: 16 screening; 10 contatti di caso; 3 RSA; 1 in fase di verifica) le persone finora risultate positive al Covid-19 in Piemonte, così suddivise su base provinciale: 4010 Alessandria, 1864 Asti, 1042 Biella, 2829 Cuneo, 2740 Novara, 15.791 Torino, 1316 Vercelli, 1116 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 262 residenti fuori regione, ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 89 casi sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.

I ricoverati in terapia intensiva sono 26 (-1 rispetto a ieri).

I ricoverati non in terapia intensiva sono 517 (+7rispetto a ieri).

Le persone in isolamento domiciliare sono 2.105.

I tamponi diagnostici finora processati sono 368.065, di cui 203.316 risultati negativi.

Lunedì riaprono cinema e teatri

Il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio ha firmato l’ordinanza che sarà valida da lunedì 15 giugno fino al 14 luglio.

In particolare, in linea con quanto previsto dal Dpcm dell’11 giugno, sono consentite in Piemonte le attività ludiche, ricreative ed educative per i bambini e i ragazzi da 0 a 17 anni, in strutture chiuse o all’aria aperta e con l’ausilio di operatori, nel rispetto dei protocolli di sicurezza definiti dalla Regione Piemonte e delle Linee guida nazionali.

Le visite nelle Rsa, in linea con il decreto dell’11 giugno, sono limitate ai casi previsti dalle direzioni sanitarie delle strutture, adottando le misure di prevenzione e sicurezza previste dallo stesso dpcm.

Da lunedì 15, inoltre, riaprono in Piemonte centri benessere e centri termalicircoli culturalicentri sociali e sale gioco, secondo le rispettive Linee guida approvate dalla Conferenza delle Regioni in accordo con il Governo.

Riaprono anche teatricinema e sale concerti. Gli spettacoli aperti al pubblico sono consentiti anche in altri spazi e all’aperto sempre nel rispetto delle apposite Linee guida.

Lo svolgimento delle manifestazioni pubbliche, invece, in linea con quanto previsto dal decreto nazionale, è consentito solo in forma statica.

Per quanto riguarda il report settimanale N.4 di monitoraggio della Fase 2, trasmesso alla Regione dal Ministero della Salute, per il Piemonte si conferma una situazione positiva con valori entro le soglie di riferimento, un basso livello di rischio e una incidenza ridotta rispetto alla settimana precedente.

Coronavirus: ancora 10 vittime, in tutto sono 4 mila, e 40 contagi. In calo costante le terapie intensive

CORONAVIRUS PIEMONTE: IL BOLLETTINO DELLE ORE 17 DI SABATO 13 GIUGNO

22.175 PAZIENTI GUARITI E 2.028 IN VIA DI GUARIGIONE

Oggi l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato che i pazienti virologicamente guariti, cioè risultati negativi ai due test di verifica al termine della malattia, sono 22.175 (+319 rispetto a ieri), così suddivisi su base provinciale: 2.443 (+94) Alessandria, 1.248 (+22) Asti, 802 (+3) Biella,   2.132 (+22) Cuneo, 1.981(+49) Novara, 11.566 (+124) Torino, 947 (+2) Vercelli, 907 (+0) Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 149 (+3) provenienti da altre regioni.

Altri 2.028 sono “in via di guarigione”, ossia negativi al primo tampone di verifica, dopo la malattia e in attesa dell’esito del secondo.

I DECESSI SALGONO COMPLESSIVAMENTE A 4.006

Sono 10 i decessi di persone positive al test del Covid-19 comunicati nel pomeriggio dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte, di cui 0 al momento registrati nella giornata di oggi (si ricorda che il dato di aggiornamento cumulativo comunicato giornalmente comprende anche decessi avvenuti nei giorni precedenti e solo successivamente accertati come decessi Covid).

Il totale è ora di 4.006 deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi su base provinciale: 662 Alessandria, 247 Asti, 208 Biella, 390 Cuneo, 344 Novara, 1.769 Torino, 216 Vercelli, 129  Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 41 residenti fuori regione ma deceduti in Piemonte.

LA SITUAZIONE DEI CONTAGI

Sono 31.029 (+40 rispetto a ieri, di cui 34 asintomatiche; dei 40: 24 screening, 8 Rsa, 5 contatti di caso, 3 in fase di verifica) le persone finora risultate positive al Covid-19 in Piemonte, così suddivise su base provinciale: 4004 Alessandria, 1863 Asti, 1041Biella, 2825 Cuneo, 2739 Novara, 15.777 Torino, 1314 Vercelli, 1116 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 262 residenti fuori regione, ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 88 casi sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.

I ricoverati in terapia intensiva sono 27 (-3 rispetto a ieri).

I ricoverati non in terapia intensiva sono 510 (-17 rispetto a ieri).

Le persone in isolamento domiciliare sono 2283.

I tamponi diagnostici finora processati sono 365.223, di cui 201.760 risultati negativi.

Nel giallo del commercialista ucciso con cinque colpi di pistola anche il nome di una donna

I carabinieri stanno svolgendo a ritmo serrato le indagini sul violento omicidio del commercialista e imprenditore Luciano Ollino, trovato morto nei giorni scorsi, ucciso da cinque colpi di pistola nella sua auto abbandonata sulla collina torinese dopo essere stato legato e imbavagliato.

Il giorno della sua uccisione Ollino aveva detto alle due figlie di avere un appuntamento pomeridiano: e non sarebbe mai più tornato a casa.

Le indagini puntano sulla vita lavorativa del professionista, molto attivo anche nel campo dell’edilizia. Aveva avuto qualche problema per abusi edilizi proprio nella zona collinare dive abitava, era di Moncalieri. Ma i carabinieri stanno setacciando anche la sua vita privata. Tra i tabulati telefonici e le agende di Ollino è spuntato il nome di una donna di vent’anni più giovane di lui che di anni ne aveva 60. Con lei aveva avuto una relazione poi interrotta, iniziata dopo la morte della moglie. Nulla a che vedere con il delitto, (i due non si vedevano più da mesi, a quanto sembra) ma gli inquirenti non possono trascurare alcuna pista, neanche nella vita privata.  Nel frattempo le tracce trovate sulla Bmw bianca dove Ollino è stato ucciso, saranno inviate ai Ris di Parma.