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Caldo oltre i 33 gradi, ma non sarà un’estate torrida come negli ultimi anni

Sul Piemonte resta stabile l’alta pressione ma le correnti provenienti dall’Atlantico si alternano e  fanno sì che l’estate sia sì calda – con temperature anche sopra i 33 ° –  ma per periodi di pochi giorni

Il weekend è stato all’insegna del tempo incerto ma da lunedì il  caldo è  in aumento grazie all’ anticiclone delle Azzorre, che non causerà comunque le temperature africane delle ultime estati.

Martedì forse la giornata probabilmente più calda, fino a 33  gradi a Torino e  34-35 sulle province di Alessandria, Asti  e Cuneo.

Sanità privata: accordo per il rinnovo del contratto di lavoro

 L’Assessore regionale alla sanità Luigi Icardi assicura il proprio impegno in favore del rinnovo del contratto degli operatori della sanità privata ringrazia il sistema privato per l’aiuto durante la pandemia. Si è aperta così l’assemblea degli imprenditori della sanità associati all’AIOP – l’organizzazione datoriale aderente a Confindustria che in Piemonte raggruppa 38 strutture – che si è tenuta al Circolo di Lettura di Tortona (AL) nella zona che più di ogni altra in Piemonte è stata colpita dall’emergenza. Qui è nato il primo ospedale Covid della Regione.

C’è grande attesa per il patto nazionale che vale 300 milioni di euro, dei quali la metà sono in carico alle RegioniPer la prima volta il sistema pubblico sosterrà il contratto di lavoro che gli operatori della sanità privata attendono di poter rinnovare da 13 anni. «L’accordo non è in discussione – ha dichiarato Icardi – è un impegno che vogliamo portare avanti e mercoledì ci sarà l’audizione in conferenza degli assessori regionali alla sanità per sollecitare le Regioni che devono ancora sottoscriverlo».

In tema di pandemia, Icardi ha ricordato il grande lavoro che è stato fatto nella generale incertezza scientifica e ha ringraziato il sistema sanitario privato «che ci è venuto in soccorso durante l’emergenzaIl territorio non era strutturato, ora siamo più forti, ma il Piemonte deve essere orgoglioso della risposta che la rete ospedaliera ha saputo dare».

Durante l’assemblea Giancarlo Perlapresidente di AIOP Piemonte ha confermato l’impegno del privato al fianco del sistema pubblico «Noi ci siamo – ha detto –, ad Alessandria come su tutto il territorio regionale e italiano. Abbiamo riconvertito le nostre strutture durante le fasi più critiche della pandemia. Per il futuro siamo a disposizione. Affrontiamo un autunno incerto. I cittadini subiscono il ricatto della paura e non si avvicinano alle strutture private anche se non sono state Covid. Rinnoviamo il nostro invito all’assessore a sostenerci».

Dal dibattito è emerso il quadro di una grande integrazione, evidenziata anche da Valter Galante dell’Asl di Alessandria che ha spiegato come durante la pandemia ci sia stata «una svolta, un salto di livello nel lavoro portato avanti da sanità priva e pubblica insieme. Soprattutto nell’alessandrino, un territorio vicino ai focolai peggiori d’Italia, Lombardia e Emilia».

«Non è un caso infatti – aggiunge ancora l’assessore – che abbiamo chiesto che la rendicontazione delle spese della sanità privata venga erogata in base ai costi reali sostenuti e non secondo il tariffario di riferimento ormai superato».

Presenti all’assemblea AIOP i maggiori esponenti della sanità privata regionale e nazionale. Oltre ai vertici di AIOP Piemonte, all’assessore Luigi Icardi, al direttore regionale sanità Fabio Aimar, hanno partecipato Federico Chiodi, Sindaco di Tortona, Gabriele Pelissero, dell’Aiop Nazionale, Ettore Sansavini, Presidente Gvm Care e Research, uno dei gruppi più importanti in Italia, Rossana Boldi, Vice Presidente della Commissione Affari Sociali, Luigi Vercellino, Direttore Amministrativo Asl Alessandria, Fabio Marchi, presidente commissione sanità Confindustria Piemonte.

Coronavirus, nessuna vittima e tre contagi. Le terapie intensive ferme a sei

CORONAVIRUS PIEMONTE: IL BOLLETTINO DELLE ORE 15.30

25.848 PAZIENTI GUARITI E 719 IN VIA DI GUARIGIONE

Oggi l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato che i pazienti virologicamente guariti, cioè risultati negativi ai due test di verifica al termine della malattia, sono 25.848 (+34 rispetto a ieri), così suddivisi su base provinciale: 3164 (+5) Alessandria, 1550 (+3) Asti, 835 (+1) Biella, 2413 (+0) Cuneo, 2334 (+14) Novara, 13.348 (+11) Torino, 1085 (+0) Vercelli, 954 (+0) Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 165 (+0) provenienti da altre regioni.

Altri 719 sono “in via di guarigione”, ossia negativi al primo tampone di verifica, dopo la malattia e in attesa dell’esito del secondo.

I DECESSI RESTANO 4119

Nessun decesso di persone positive al test del Covid-19 comunicato nel pomeriggio dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte.

Il totale rimane così 4119 deceduti risultati positivi al virus: 677 Alessandria, 255 Asti, 208 Biella, 398 Cuneo, 370 Novara, 1817 Torino, 222 Vercelli, 132 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 40 residenti fuori regione ma deceduti in Piemonte.

LA SITUAZIONE DEI CONTAGI

Sono 31.533 (+3 rispetto a ieri, di cui 2 asintomatiche; delle 3, 2 sono screening e 1 con indagine in corso) le persone finora risultate positive al Covid-19 in Piemonte, così suddivisesu base provinciale: 4084 Alessandria, 1880 Asti, 1054 Biella, 2898 Cuneo, 2805 Novara, 15.950 Torino, 1347 Vercelli, 1147 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 268 residenti fuori regione, ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti100 casi sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.

I ricoverati in terapia intensiva sono 6 (come ieri).

I ricoverati non in terapia intensiva sono 150 (come ieri).

Le persone in isolamento domiciliare sono 691.

I tamponi diagnostici finora processati sono 465.526, di cui 255.479 risultati negativi.

Edilizia e formazione: che fare per la ripartenza?

L’assessore Chiorino ha incontrato i rappresentanti del comparto, anch’esso colpito dall’emergenza Covid, ed ha ascoltato con molta attenzione le loro istanze: «Massima disponibilità a percorrere tutte le strade possibili per favorire le imprese e garantire la massima qualità della formazione».

Un «bollino verde» regionale in grado di certificare la qualità e la professionalità degli enti formatori e massimo sostegno al sistema edile, in particolare per quanto riguarda il tema della formazione, ragionando, fra le altre cose, anche su eventuali nuovi bandi formativi e su possibili incentivi fiscali.

E’ positivo l’esito del confronto  tra i rappresentanti di Formedil (Ente nazionale per la formazione e l’addestramento professionale nell’edilizia) Piemonte e l’assessore regionale alla Formazione e Lavoro Elena Chiorino. Alla riunione, oltre all’assessore Chiorino e ad alcuni funzionari dell’assessorato, erano presenti i vertici di Formedil Piemonte – in particolare il presidente Emilio Melgara e il vice presidente Giuseppe Manta – e il presidente dell’O.P.E.B. (Organismo Paritetico Edile Biellese per la Formazione e la Sicurezza), Andrea Bonifacio.

Obiettivo delle parti: aprire un dialogo costruttivo con la regione per il riconoscimento del ruolo svolto dal sistema bilaterale edile nella specifica formazione del settore. I rappresentanti della categoria hanno presentato proposte atte a garantire adeguati livelli qualitativi, che derivano dal proprio ruolo di Ente Formativo Bilaterale di emanazione contrattuale di un settore che conta 1.500 imprese e 25mila addetti.

In particolare sono state individuate linee strategiche improntate ad un’azione volta al coinvolgimento di Formedil Piemonte nella definizione dei futuri assetti programmatici, bandi formativi, profili professionali di settore e all’assegnazione di premialità con l’ipotesi di istituire un «bollino verde» regionale che qualifichi i corsi specifici svolti dagli Enti Bilaterali Edili e di conseguenza le imprese del sistema che indirizzano alla formazione i propri lavoratori.

Si è inoltre convenuta l’opportunità di riconoscere sgravi fiscali per le Imprese del settore che si rivolgono agli Enti formativi di emanazione contrattuale.

Ulteriore aspetto sul quale vi è stata unitarietà di intenti è l’azione di contrasto alle agenzie formative non qualificate che danno atto a fenomeni di concorrenza sleale a scapito della qualità delle capacità apprese dai formati.

«E’ stato un incontro molto positivo – ha commentato l’assessore regionale alla Formazione e al Lavoro, Elena Chiorino – in cui abbiamo fatto il punto sulle criticità di un settore, quello dell’edilizia, anch’esso colpito dall’emergenza Covid e che necessita di recuperare al più presto il tempo perduto partendo proprio dalla formazione». «Ho confermato ai presenti – ha proseguito Chiorino – la massima attenzione della Regione, il mio più convinto supporto alle loro esigenze e la disponibilità a valutare tutte le richieste pervenute per facilitare la ripartenza dell’edilizia, mettendo le imprese del settore nelle migliori condizioni possibili per ripartire di slancio, recuperando il terreno perso a causa del lock down». «Il nostro obiettivo – conclude Chiorino – deve essere certamente quello di sostenere la rapida ripresa economica del comparto, senza però mai scordare l’attenzione per la qualità, che si declina proprio nella formazione, elemento fondamentale per garantirla».

«L’incontro  con l’assessore Chiorino – ha dichiarato la presidenza del Formedil Piemonte – è ora più che mai fondamentale per proseguire sulla strada del confronto mantenendo un dialogo aperto e continuativo sulle politiche della formazione».

Stabili i ricoveri in terapia intensiva, fermi a sei. Una vittima, otto contagi

CORONAVIRUS PIEMONTE: IL BOLLETTINO DELLE ORE 16.30

25.814 PAZIENTI GUARITI E 741 IN VIA DI GUARIGIONE

Oggi l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato che i pazienti virologicamente guariti, cioè risultati negativi ai due test di verifica al termine della malattia, sono 25.814 (+46 rispetto a ieri), così suddivisi su base provinciale: 3159 (+11) Alessandria, 1547 (+1) Asti, 834 (+1) Biella, 2413 (+3) Cuneo, 2320 (+8) Novara, 13.337 (+17) Torino, 1085 (+3) Vercelli, 954 (+2) Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 165 (+0) provenienti da altre regioni.

Altri 741sono “in via di guarigione”, ossia negativi al primo tampone di verifica, dopo la malattia e in attesa dell’esito del secondo.

I DECESSI SALGONO COMPLESSIVAMENTE A 4.119

È 1 il decesso di persona positiva al test del Covid-19 comunicato nel pomeriggio dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte, non registrato nella giornata di oggi (si ricorda che il dato di aggiornamento cumulativo comunicato giornalmente comprende anche decessi avvenuti nei giorni precedenti e solo successivamente accertati come decessi Covid).

Il totale complessivo sale a 4.119 deceduti risultati positivi al virus: 677 Alessandria, 255 Asti, 208 Biella, 398 Cuneo, 370 Novara, 1817 Torino, 222 Vercelli, 132 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 40 residenti fuori regione ma deceduti in Piemonte.

LA SITUAZIONE DEI CONTAGI

Sono 31.530 (+ 8rispetto a ieri, di cui 6 sono asintomatici. Degli 8, 2 sono screening, 4 contatto di caso e 2 con indagine in corso) le persone finora risultate positive al Covid-19 in Piemonte, così suddivisesu base provinciale: 4084 Alessandria, 1880 Asti, 1054 Biella, 2897 Cuneo, 2805 Novara, 15.948 Torino, 1347 Vercelli, 1147 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 268 residenti fuori regione, ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti100 casi sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.

I ricoverati in terapia intensiva sono 6(0 rispetto a ieri).

I ricoverati non in terapia intensiva sono 150(- 9 rispetto a ieri).

Le persone in isolamento domiciliare sono 700

I tamponi diagnostici finora processati sono 462.863, di cui 253.973risultati negativi.

Confermate le condanne per omicidio ai quattro della banda dello spray di piazza San Carlo

Confermata dalla Corte di Assise di appello l’accusa di omicidio preterintenzionale nei confronti dei quattro giovani accusati di avere provocato  il panico tra la folla in Piazza San Carlo a Torino la sera del 3 giugno 2017 nel corso della  su maxischermo della finale di Champions League Juventus-Real Madrid. 

Le condanne sono comprese fra i 10 anni 4 mesi e 20 giorni e i 10 anni 3 mesi e 24 giorni.

I quattro ragazzi in piazza utilizzarono bombolette di spray al peperoncino per commettere  rapine. Le conseguenti ondate di panico provocarono 1500 feriti e in seguito la morte di due donne.

Uccide la compagna, fugge e si spara alla tempia

A casa della compagna a Carmagnola  le spara e poi scappa.

In base ai primi accertamenti dei carabinieri,  un pensionato di  71 anni, avrebbe ucciso con un colpo di pistola la compagna di 68 anni. I carabinieri di Carmagnola hanno trovato il corpo senza vita della donna. L’omicida è tornato nella propria abitazione di Bagnolo,  ha chiamto il figlio confessando il delitto e si è sparato un colpo di pistola  alla testa.

Bandiere Verdi e Nere 2020, i nuovi vessilli assegnati da Legambiente

 Nel rapporto di Carovana delle Alpi. 10 sono Piemontesi e Valdostane

Assegnate 19 Bandiere Verdi che premiano pratiche innovative ed esperienze di qualità ambientale e culturale. 12 le Bandiere Nere che segnalano le lacerazioni dell’arco alpino. Delle 31 bandiere nazionali, 10 sono piemontesi e valdostane: sei verdi e quattro nere. 

 

Una piattaforma per trovare manodopera agricola in modo rapido e trasparente contro la piaga del caporalato, un gregge di capre giardiniere, classi elementari di robotica, percorsi lenti adottati come stile di vita da intere comunità e accoglienza diffusa contro lo spopolamento di valli e borghi fantasma. Ma anche nuove speculazioni sui fondi della Politica agricola comunitaria (PAC) per il sostegno alla pastorizia in montagna, discariche di rifiuti speciali realizzate vicino a parchi naturali e modifiche peggiorative di leggi sulla caccia a scapito di specie in declino o minacciate a livello globale. Sono alcune delle realtà premiate, da un lato, dalle Bandiere Verdi e segnalate, dall’altro dalle Bandiere Nere 2020, raccontate nel nuovo rapporto di Carovana delle Alpi di Legambiente, che anche quest’anno ha assegnato i suoi vessilli ad attività imprenditoriali, associazioni, comunità, consorzi, Comuni e Regioni dell’arco alpino distintisi in positivo e in negativo in tema di sostenibilità. Non più semplici frammenti di montagna, ma tasselli di un mosaico ben più ampio e variegato che, di anno in anno, si arricchisce di esperienze da cui ripartire o, al contrario, da cui affrancarsi nella ricerca di un equilibrio-uomo ambiente mai percepito così tanto fondamentale come in questo particolare momento storico.

Ben 19 le Bandiere Verdi che hanno premiato pratiche innovative ed esperienze di qualità ambientale e culturale dei territori, due in più rispetto allo scorso anno; 12 (quattro in più rispetto al 2019) le Bandiere Nere che segnalano le lacerazioni del tessuto alpino, caratterizzate spesso da scelte anacronistiche dietro cui si celano controversi interessi economici o modelli lontani da quell’idea di sviluppo sostenibile chiave imprescindibile per immaginare il futuro. Nel complesso, le bandiere sono così distribuite: una Verde in Liguria; cinque Verdi e tre Nere in Piemonte; una Verde e una Nera in Valle d’Aosta; quattro Verdi e due Nere in Lombardia; due Verdi e due Nere in Trentino Alto Adige; due Verdi in Veneto; quattro Verdi e quattro Nere in Friuli Venezia Giulia.

“Negli ultimi cinquant’anni ci siamo allontanati troppo dalla materialità degli ecosistemi, così come dal bisogno di bellezza e di ritmi che ci sono propri. Difficile non accorgersene dopo l’esperienza del Coronavirus – osserva Vanda Bonardo, responsabile nazionale Alpi di Legambiente – Eppure, proprio una maggiore attenzione agli equilibri naturali ridurrebbe il rischio di fenomeni come il dissesto idrogeologico o la possibilità di contrarre epidemie, e mitigherebbe gli impatti dei cambiamenti climatici, che sulle Alpi mostrano i loro effetti più drammatici ed evidenti. Il variegato paesaggio delle nostre montagne, dalle foreste ai pascoli ai terreni coltivati, ben si presta a una ricerca dell’equilibrio uomo-ambiente oggi più che mai avvertito come fondamentale: l’arco alpino ci offre straordinarie opportunità ed esempi di gestione virtuosa, recupero e valorizzazione dell’esistente da cogliere e praticare al più presto”.

“Come da tradizione, anche per il 2020 abbiamo individuato diverse buone pratiche di una montagna in cambiamento, stigmatizzando situazioni che continuano ad allarmare per i danni arrecati all’ambiente e allo sviluppo di territori che meriterebbero una gestione più in linea con le peculiarità dei luoghi, in un’ottica sostenibile dal punto di vista ambientale, socio-culturale, economico – spiega Giorgio Zampetti, direttore generale di Legambiente – Purtroppo dobbiamo rilevare che, accanto alle Verdi, anche le Bandiere Nere quest’anno sono in crescita, esempio di inefficienze, trascuratezza e sciatterie nelle scelte politiche, ma anche d’incapacità nel produrre visioni al passo coi tempi. Al contrario, il nostro vessillo green premia uno spaccato di territorio dinamico, dal significato ancor più pregnante in questo periodo: realtà che puntano su innovazione, riduzione delle emissioni CO2, condivisione di spazi e idee, meritevoli per la grinta mostrata nell’affrontare situazioni non facili e per la volontà di esprimere visioni aperte e ottimistiche”.

Le Bandiere Verdi 2020 in Piemonte e Valle d’Aosta

Tra le buone pratiche insignite della Bandiera Verde, ci sono la prima piattaforma per trovare manodopera agricola in modo rapido e trasparente, parte del progetto Humus Job dell’associazione MiCò e Banda Valle Grana (CN), che mira a combattere caporalato e lavoro grigio; e anche, l’esperienza di didattica innovativa della scuola elementare di Valle Monterosso Grana (CN) che ha fatto del legame col territorio e dell’utilizzo della robotica in classe un volano per invertire lo spopolamento di un’intera valle.

Vessillo green anche per il Comune di Pomaretto (TO), per l’eroico recupero dei vigneti di Ramiè e dei terrazzamenti per la coltivazione delle viti, tramite fondi derivanti da una quota delle bollette dell’acqua potabile; per l’Associazione Movimento Lento di Roppolo (TO), che propone il viaggio lento come stile di vita e lo sviluppo di una rete di percorsi a piedi e in bici, in Italia e all’estero, e consta anche di una Scuola e di una Casa del Movimento Lento, rifugio per viandanti lungo la via Francigena e il Cammino di Oropa; per l’ecomuseo del Cusio e del Mottarone in rappresentanza della Comunità del Cusio (VB), impegnata, attraverso il Contratto di lago, nel ripristino delle migliori condizioni possibili del lago d’Orta e nella valorizzazione storica e culturale dei “luoghi del lago”.

Premiate poi le Giunte regionali valdostane in carica dal 2014 a oggi per la realizzazione del percorso escursionistico sostenibile “Cammino Balteo”, sentiero ricco di emergenze storico-architettoniche che attraversa 48 comuni nell’ambito del progetto strategico “Bassa Via della Valle d’Aosta.

Bandiere Nere 2020 in Piemonte e Valle d’Aosta. C’è poi “l’altro versante della montagna”, quello meno virtuoso, segnalato con le Bandiere Nere, come quella assegnata quest’anno alle Giunte regionali della Valle d’Aosta e amministrazioni comunali di Issogne e Champdepraz in carica negli anni 2014-2019 per avere autorizzato la realizzazione di una discarica per “rifiuti speciali non pericolosi” a due passi dal Parco Naturale del Mont Avic, naturale scrigno di ambienti protetti e biodiversità montana, con ambienti selvaggi, zone umide, laghi d’incomparabile bellezza;.

Due le Bandiere Nere assegnate alla Regione Piemonte: una a Regione Piemonte – Assessorato Agricoltura per avere sostenuto e approvato modifiche peggiorative alla legge regionale sulla caccia, favorendo un’esigua minoranza di cacciatori, a scapito di cittadini, ambiente e diverse specie in declino o “minacciate a livello globale”; una a Regione Piemonte – Assessorato ai Trasporti, per la non intenzione di riattivare il servizio ferroviario sulla linea Pinerolo-Torre Pellice, nonostante il ripristino sia sostenibile e la Regione abbia già impiegato le somme necessarie al riavvio. Infine bandiera nera al Comune di Verbania (VB) per aver avvallato il progetto di trasformazione della piana alluvionale di Fondotoce, limitrofa alla Riserva Naturale Speciale di Fondotoce, con la costruzione di impianti ludico-sportivi e aree parcheggio: un pesante intervento strutturale finalizzato al turismo di massa in un crocevia di aree protette.

“Il lavoro fatto dai circoli, veri presidi sul territorio – dichiara Giorgio Prino, Presidente di Legambiente Piemonte e Valle d’Aosta – dalle associazioni di prossimità e dal gruppo di Legambiente Piemonte e Valle d’Aosta, è stato un lavoro di identificazione e selezione di alcune delle esperienze e delle azioni che ben descrivessero le nostre Regioni, gli ambiti virtuosi e le fragilità, un lavoro che ha rafforzato competenze e connessioni. Siamo felici di rappresentare un ambientalismo sano, che sa sottolineare con forza le buone pratiche ma anche denunciare gli errori e talvolta gli orrori. E se nelle prime si specchia una voglia di riconversione degli stili vita, a vantaggio di una maggior consapevolezza del nostro ruolo all’interno e a servizio dell’ecosistema; i secondi, ancora una volta, sottolineano come l’aggressione al naturale e le scelte miopi e in antitesi con gli obiettivi che ci dobbiamo porre, in primo luogo la lotta ai cambiamenti climatici e la realizzazione di una società resiliente, siano ancora fortemente radicate nei nostri decisori politici”.

Il rapporto completo è disponibile su www.legambiente.it

Coronavirus, nessuna vittima e sette contagi in più. In Piemonte i ricoveri in intensiva sono scesi a sei

CORONAVIRUS PIEMONTE: IL BOLLETTINO DELLE ORE 15.30

25.768 PAZIENTI GUARITI E 768 IN VIA DI GUARIGIONE

Oggi l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato che i pazienti virologicamente guariti, cioè risultati negativi ai due test di verifica al termine della malattia, sono 25.768 (+76 rispetto a ieri), così suddivisi su base provinciale: 3148 (+3) Alessandria, 1546 (+24) Asti, 833 (+2) Biella, 2410 (+3) Cuneo, 2312 (+7) Novara, 13.320 (+31) Torino, 1082 (+2) Vercelli, 952 (+3) Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 165 (+1) provenienti da altre regioni.

Altri 768sono “in via di guarigione”, ossia negativi al primo tampone di verifica, dopo la malattia e in attesa dell’esito del secondo.

I DECESSI RIMANGONO COMPLESSIVAMENTE A 4.118

Sono 0 i decessi di persone positive al test del Covid-19 comunicati nel pomeriggio dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte.

Il totale complessivo rimane di 4118 deceduti risultati positivi al virus.

LA SITUAZIONE DEI CONTAGI

Sono 31522 (+ 7rispetto a ieri, di cui 5 sono asintomatici. Dei 7, 4 sono screening, 1 contatto di caso e 2 con indagine in corso) le persone finora risultate positive al Covid-19 in Piemonte, così suddivisesu base provinciale: 4084 Alessandria, 1880 Asti, 1054 Biella, 2897 Cuneo, 2805 Novara, 15.940 Torino, 1347 Vercelli, 1147 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 268 residenti fuori regione ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti100 casi sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.

I ricoverati in terapia intensiva sono 6(2 rispetto al 15 luglio).

I ricoverati non in terapia intensiva sono 159(- 4 rispetto a ieri).

Le persone in isolamento domiciliare sono 703

I tamponi diagnostici finora processati sono 460.019, di cui 252.055risultati negativi.

Gtt perde quasi dieci milioni di incassi: per ora no ai rimborsi degli abbonamenti inutilizzati

Il blocco per tre mesi delle strisce blu ha fatto perdere più di  9 milioni di euro

L’azienda torinese di trasporto pubblico ha già dovuto soffrire l’assenza dei passeggeri nel periodo dell’emergenza Covid, e per questo non si può più permettere nuove abolizioni del pagamento della sosta e neppure (almeno per ora) il rimborso degli abbonamenti dei parcheggi non impiegati  tra marzo e giugno.

Sono però confermati i parcheggi gratuiti nelle due settimane centrali di agosto, come da tradizione. La situazione è stata illustrata questa mattina ai consiglieri comunali dai dirigenti Gtt.