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Furti seriali di bagagli ai turisti, arrestati i ladri professionisti

Colpiti gli ospiti degli alberghi torinesi
Torino, 18 settembre  Alla fine di agosto, i  carabinieri della Stazione San Salvario avevano  eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere a carico di un cittadino israeliano di 31 anni, ritenuto il capo di una banda che rubava i bagagli dagli alberghi di Torino. Il gruppo criminale è ritenuto responsabile di decine di furti, commessi tra il 2017 e il 2019, all’interno e all’esterno di un Hotel, nel centro di Torino.  Altri due complici sono stati rintracciati e arrestati pochi giorni fa perché  erano sfuggiti al blitz di fine agosto. Si tratta di un tunisino di 29 anni  e di un marocchino di 21 anni, entrambi  senza fissa dimora.
Ladri di valigie in azione a Torino / modus operandi
Un israeliano di 31 anni era stato arrestato dai carabinieri della stazione San Salvario e ora i militari hanno fermato altri due complici.
La banda, che si coordinava tramite auricolari e ricetrasmittenti, si confondeva tra i clienti di un albergo del centro città, il Concord di via Lagrange, per portare via i bagagli. Controllavano sia la hall che l’area davanti all’hotel, per capire quando entrare in azione
In un’occasione, la banda ha rubato dalla navetta i bagagli di  tre turisti in partenza per gli aeroporti di Caselle e Milano Malpensa. In un’altra circostanza, la banda ha preso la borsa che una turista italiana aveva appoggiato su un divano della hall. E poi ancora: un uomo è stato derubato mentre effettuava il check-in, un altro appena sceso dal taxi.

Malagò stronca le speranze olimpiche di Torino

La doccia fredda era attesa, ma la speranza è l’ultima a morire. “Sarei molto scorretto e poco serio se dicessi sì”, afferma Giovanni Malagò presidente del Coni a margine dell’inaugurazione di una scuola di ballo per disabili nel torinese, rispondendo  ai giornalisti che gli chiedono se Torino,e il Piemonte torneranno in corsa per le Olimpiadi invernali del 2026 in abbinamento con Milano-Cortina. “Abbiamo vinto una competizione presentando un dossier con due candidature – aggiunge – Se a distanza di due mesi uno inizia a dire ‘sposta quello metti quello’ non è serio. Salvo che non ci siano elementi oggettivi che a questo momento non esistono”.

Il Consiglio regionale dà un taglio ai vitalizi

Il Consiglio regionale ha approvato all’unanimità la legge che ricalcola i vitalizi  con il metodo contributivo. Un provvedimento sollecitato dalla legge statale di bilancio 2019 e concordato nella Conferenza Stato-Regioni del 3 aprile scorso. Il ricalcolo dei vitalizi, che entrerà in vigore il 1 gennaio 2020, porterà a un risparmio di circa 550 mila euro l’anno. Un emendamento sottoscritto da tutti i gruppi ha poi introdotto una ulteriore riduzione per chi percepisce un doppio vitalizio, con un taglio che andrà dal 20% al 67% sulla quota regionale. Riguarderà 15 percettori, con un risparmio di circa 145 mila euro.

Con un ordine del giorno presentato dal presidente Stefano Allasia e approvato all’unanimità, il Consiglio ha impegnato la Giunta regionale a investire quest’ultimo risparmio in interventi per mettere in sicurezza le scuole. “E’ un segnale importante perché impegna le risorse risparmiate per un obbiettivo concreto in un settore come quello scolastico che ha tanto bisogno di interventi e che si occupa di formare i cittadini di domani”, commenta Allasia.

Soddisfazione è stata espressa dai relatori di maggioranza e minoranza del provvedimento, Sara Zambaia (Lega) e Sean Sacco (M5s).

Giorgio Bertola (M5s) ha sottolineato che “abbiamo eliminato un privilegio, uno degli elementi che ha allontanato i cittadini dalla politica, vista come un mondo a parte. In questa legge abbiamo avuto un importante ruolo di stimolo”.

Alberto Preioni (Lega) si è detto soddisfatto per “un provvedimento di equità, di taglio dei privilegi, in cui abbiamo creduto con convinzione e che continua l’azione già compiuta a livello nazionale con il taglio dei vitalizi dei parlamentari”.

Per Domenico Ravetti (Pd) la nuova legge è “giusta ed equilibrata. Rimane aperto il dibattito sui costi della democrazia, su come premiare i migliori che si assumono la responsabilità della politica senza creare privilegi”.

Maurizio Marrone (FdI)  ha parlato di “un provvedimento giusto, che elimina privilegi, impegnando i risparmi in interventi di cui si sente la necessità. Resta da  vedere se i cittadini preferiscono una politica che costa poco a una politica che funziona, che dà risposte concrete”.

Per Carlo Riva Vercellotti (FI) “è giusto ridurre i costi della politica, purchè si faccia con buon senso. Ora impegniamoci nella riduzione della spesa improduttiva, su cui c’è ancora molto da fare”.

Torino “adotta” il Po d’aMare

Al via  la prima sperimentazione di prevenzione del river litter progettata anche per grandi nuclei urbani.
Il progetto pilota fortemente voluto da Iren e Amiat è stato predisposto da Fondazione per lo sviluppo
sostenibile, i Consorzi Castalia e Corepla con il Coordinamento dell’Autorità di Bacino distrettuale del
fiume Po, il patrocinio del Ministero dell’Ambiente, dell’AIPO e la collaborazione della Città di Torino
Parola d’ordine: prevenzione. Fiumi puliti per mari puliti e il Po con i suoi 652 km, 4
Regioni e 13 Province attraversate, è il corso d’acqua che meglio si presta a operazioni di raccolta, recupero e
riciclo dei rifiuti, in plastica in particolare, prima che arrivino al mare.
Gran parte dei rifiuti marini (circa l’80%) proviene infatti dalla terraferma
e raggiunge il mare prevalentemente
attraverso gli scarichi urbani e i corsi d’acqua.
La presenza di rifiuti sulle spiagge e nei mari disincentiva il turismo, colpisce la pesca e la nautica con un
impatto economico stimato dall’Unep (United Nations Environment Programme) in 13 miliardi di dollari l’anno.
La messa in opera del progetto Il Po d’aMare a Torino è l’evoluzione della precedente attività di intercettazione,
raccolta e riciclo svoltasi in prossimità del delta del fiume nel 2018, ma con un elemento strategico ulteriore: è
il primo caso di sperimentazione localizzata all’interno di un grande nucleo urbano. Le barriere infatti sono
posizionate in zona Murazzi, proprio in prossimità del centro storico, fra i ponti Vittorio Emanuele I e Umberto I.
Il progetto pilota realizzato grazie al contributo di Amiat, Iren e Corepla, è stato predisposto dalla Fondazione
per lo sviluppo sostenibile, i Consorzi Castalia e Corepla con il Coordinamento dell’Autorità di Bacino
distrettuale del fiume Po, il patrocinio del Ministero dell’Ambiente e la collaborazione della Città di Torino.
Le modalità di intercettazione e raccolta dei rifiuti previste dal progetto torinese sono a cura della società
Castalia Operations nell’ambito del progetto Seasweeper che vede l’installazione di un dispositivo composto da
barriere galleggianti che consentono di raccogliere le plastiche e gli altri rifiuti galleggianti trasportati dal fiume.
Il sistema è composto da due moduli progettati per restare posizionati fino a dicembre 2019. Le barriere non
interferiscono con la flora e la fauna del fiume.
Tramite un’imbarcazione “Sea hunter” e operatori da terra, i rifiuti verranno raccolti in appositi cassoni gestiti
da Amiat, che provvederà a sua volta a conferire le plastiche presso un impianto Corepla che si occuperà della
successiva valorizzazione dei materiali.
Il materiale riciclato verrà quindi utilizzato per la realizzazione di arredi urbani che verranno regalati dai partner
del progetto alla Città di Torino.
I risultati di questa seconda sperimentazione, inoltre, verranno messi a confronto con la precedente attività di
intercettazione, raccolta e riciclo dei rifiuti plastici del fiume Po presso Ferrara. Sarà così possibile valutare la
fattibilità di un sistema nazionale di prevenzione dei rifiuti marini tramite sistemi di raccolta nei principali fiumi
italiani e nel contempo la possibilità di creare una filiera virtuosa di riciclo e recupero delle plastiche raccolte.

Lavoro e formazione alla vicesindaco Schellino

Da Palazzo Civico

Al centro del dibattito oggi in Sala Rossa il  nuovo assetto della Giunta. La sindaca Chiara Appendino ha illustrato il riordino delle deleghe in materia di Lavoro.

La formazione professionale, le politiche attive del lavoro, la promozione per l’occupazione giovanile e femminile saranno in capo all’Assessore e Vicesindaco Sonia Schellino – ha spiegato Appendino.

L’obiettivo – ha precisato – è collegare le materie del Welfare al sostegno dei lavoratori disoccupati sia nel sostegno al reddito che allo sviluppo di misure per la rioccupazione, compresa la gestione del Reddito di cittadinanza.

All’assessore Alberto Sacco sono confermate le deleghe attuali, alle quali sono estese le misure di salvaguardia dei posti di lavoro e di sostegno al reddito, le attività di gestione delle crisi aziendali, gli strumenti di salvaguardia salariale, lo sviluppo economico (cassa integrazione e contratti di solidarietà) e il progetto delle aree di crisi che coinvolge il territorio.

I due assessorati dovranno lavorare in piena sinergia – ha concluso – ma non ho dubbi che questo accadrà.IL DIBATTITO IN SALA ROSSA

Stefano Lo Russo (PD): Non abbiamo ben capito l’impostazione della Sindaca e perché abbia tolto le deleghe al lavoro all’assessore Sacco: come potrebbe aumentare l’efficienza? Le deleghe ad attività produttive e strumenti di gestioni delle crisi lavorative storicamente sono sempre state insieme. Speriamo almeno questo permetta all’assessore Sacco di occuparsi meglio delle deleghe rimastegli.

Andrea Russi (M5S): Sono molto contento dello spostamento delle deleghe, al di là dell’ottimo lavoro sinora svolto dall’assessore Sacco. Con la globalizzazione e la grande rivoluzione tecnologica in atto e un numero sempre minore di posti di lavoro disponibili, sono necessarie nuove forme di re-distribuzione della ricchezza, sempre più nelle mani di poche persone. Servono percorsi assistenzialistici – come il reddito di cittadinanza – che accompagnino la ricerca del lavoro.

Eleonora Artesio (Torino in Comune): Le politiche attive del lavoro concorrono alla piena occupazione ed è difficile distinguere tra chi persegue il mantenimento dell’occupazione con politiche industriali e chi con politiche di welfare e re-distribuzione del reddito. In Europa, il reddito di cittadinanza non è uno strumento per le politiche attive del lavoro, per i 5 Stelle sì. È incomprensibile questa distinzione di competenze nelle deleghe della Giunta.

Maria Grazia Grippo (PD): La mossa della Sindaca è chiara: l’unica politica attiva del lavoro che questa Amministrazione si dichiara in grado di fare è quella di dare attuazione al reddito di cittadinanza. Con questa impostazione, la condizione di disoccupazione rischia di diventare permanente.

Osvaldo Napoli (Forza Italia): Prendo atto della corrispondenza di amorosi sensi tra M5S e PD e, al di là di chi ha le deleghe, l’importante è che vengano esercitate in maniera positiva

In manette 12 capi ultrà. Ricattavano la Juve per ottenere biglietti

E’ in corso dalle prime ore della mattina una vasta operazione della Polizia di Stato di Torino, coordinata dal Gruppo Criminalità Organizzata della locale Procura della Repubblica, nei confronti delle frange ultrà della Juventus. Nell’ambito dell’operazione denominata “Last Banner”, la DIGOS di Torino sta eseguendo 12  misure cautelari nei confronti dei capi e dei principali referenti dei “Drughi”, di “Tradizione-Antichi Valori”, dei “Viking”, del “Nucleo 1985” e di “Quelli … di via Filadelfia”, indagati a vario titolo per associazione a delinquere, estorsione aggravata, autoriciclaggio e violenza privata. Sono in corso – con il coordinamento della Direzione Centrale della Polizia di Prevenzione – 39 perquisizioni con la collaborazione delle DIGOS di Alessandria, Asti, Como, Savona, Milano, Genova, Pescara, La Spezia, L’Aquila, Firenze, Mantova, Monza, Bergamo e Biella, nei riguardi di 37 fra i principali referenti dei summenzionati gruppi ultrà (ed anche del “N.A.B. – Nucleo Armato Bianconero”), anch’essi indagati nell’ambito della medesima indagine.

L’indagine della DIGOS – svoltasi per oltre un anno – è scaturita da una  denuncia sporta dalla Juventus ed ha consentito al Gruppo Criminalità Organizzata della Procura di Torino di acquisire incontrovertibili elementi probatori in merito ad una precisa strategia estorsiva posta in essere dai leader dei principali gruppi ultrà bianconeri nei confronti della citata società calcistica.

L’interruzione, alla fine del campionato 2017/18, di alcuni privilegi concessi ai gruppi ultrà ha infatti determinato, sin da subito, una “reazione” dei leader storici, che hanno definito una capillare strategia criminale per “ripristinare” quei vantaggi soppressi ed affermare nuovamente la posizione “di  forza”  nei riguardi  dellaJuventus.

Pronto soccorso, come risolvere le criticità? Le richieste degli infermieri

“L’assessore ci dica cosa intende fare”
In attesa che la Regione illustri  quali strategie intende adottare per far fronte alle
forti criticità dei pronto soccorso piemontesi  “prendiamo atto della volontà di voler intervenire
sulla carenza dei medici inserendo non specializzandi per far fronte ai codici di minore
gravità.Se non dovesse arrivare nelle prossime settimane un progetto organico, di lungo respiro,
attraverso una inevitabile riorganizzazione dei servizi che passi anche attraverso un utilizzo
appropriato ed efficiente delle competenze , temiamo si tratti del solito intervento che
vuole curare il sintomo e non la malattia e che non potrà portare beneficio alla risoluzione
del problema” Così  dichiara Francesco Coppolella, segretario regionale del NurSind, il sindacato
delle professioni infermieristiche.
“Non bastano nuovi medici per la risoluzione dei problemi che da tempo operatori e cittadini
chiedono di affrontare una volta per tutte, seppur la loro carenza rappresenta una
complicanza grave alla quale bisognerà dare una risposta.
Non saranno sufficienti nuovi medici ai quali affidare i codici di minor gravità per dare
risposta alla mancanza di posti letto ad esempio. Tutti sanno come la precedente Giunta
Regionale ha operato un taglio di circa 2000 posti letto in Piemonte, taglio criticato da chi
oggi è al governo e ieri era all’ opposizione della Regione”, aggiunge Coppolella.
Gli infermieri osservano che il Piemonte è la penultima Regione Italiana, solo davanti alla Calabria, per numero di
posti letto per acuti , ed è facilmente prevedibile come questo, in
assenza di una risposta di ampliamento dei servizi e di risorse sul territorio, abbia spostato il
cittadino da un letto ad una barella dove si è costretti a soggiornare per giorni in attesa di un
ricovero quando ci si reca in un pronto soccorso. “Questo succede tutti i giorni  – aggiunge Coppolella – ma il fenomeno diventa drammatico nei mesi estivi, come
abbiamo appena visto e nei mesi invernali come tutti hanno potuto constatare gli anni
addietro. Intende il nuovo assessore aumentare il numero di posti letto? Intende l’assessore
promuovere un piano per un utilizzo più efficiente dei posti letto attualmente
disposizione e incrementarli nei periodi critici? E’ ormai noto come la popolazione anziana sia in forte aumento e con essa tutte le patologie
croniche e le loro complicanze che necessitano di cure appropriate e costanti. E’ altrettanto
evidente come in assenza di risposte territoriali e domiciliari, i nostri anziani , intaseranno
sempre i nostri pronto soccorso e occuperanno legittimamente i posti letto ospedalieri.
Intende il nuovo assessore dare vita a vere case della salute e non fittizie come il suo
predecessore?”. “Intende il nuovo assessore potenziare l’assistenza domiciliare e dare vita ad esempio
all’infermiere di famiglia o di comunità? Una sanità medicocentrica e che non metta al centro il bisogno dell’utente non ci porta da
nessuna parte”, afferma ancora il Segretario del NurSind Piemonte.
“Speriamo che il nuovo assessore lavori per dare risposte organiche, ascolti e condivida con
tutti gli operatori interessati e non faccia un uomo solo al comando come chi la preceduto
– conclude Coppolella – , in attesa di poter essere convocati per incontrarlo per avere anche
delle risposte alla grave e importante problematica delle continue aggressioni al personale. Come intende affrontarla?”

I piemontesi nel governo Conte bis

Alcuni esponenti politici piemontesi entrano nel governo  Conte bis. Andrea Giorgis, Pd, già consigliere comunale di Torino, giurista e parlamentare, è il nuovo sottosegretario alla Giustizia. Riconfermata al ministero dell’economia, viceministro,  Laura Castelli, di Collegno, del Movimento 5 stelle. Infine, sempre pentastellata, Lucia Azzolina, deputato biellese,  nominata sottosegretario all’istruzione.

I nuovi bus già vandalizzati. La sindaca: “insulto alla città”

I vandali hanno già colpito con scritte su finestrini, sedili e pareti dei nuovi autobus in servizio da poche settimane in città. A denunciare è  Gtt, mentre la sindaca Chiara Appendino crive su Fb: “i responsabili pagheranno per ripulire, perchè ogni centimetro di questi nuovi pullman è stato pagato con il sudore di tutti i cittadini . Ricordo che sui mezzi pubblici ci sono le telecamere. Inoltreremo formale denuncia per individuare i responsabili, così che paghino fino all’ultimo centesimo per ripulire quello che hanno fatto: non sono ‘solo’ scritte, ma un insulto a tutta la città”.

 

(foto: il Torinese)

Presenze turistiche in calo negli hotel torinesi, si spera nel Natale

Diminuiscono  le presenze turistiche a Torino. Il  calo ad agosto è del 5% del tasso di occupazione delle camere d’albergo rispetto allo stesso mese del 2018.
“Colpa dell’assenza di eventi, mostre, manifestazioni e iniziative capaci di portare turisti nella nostra città – sostiene il presidente di Federalberghi Torino, Fabio Borio – e della mancanza di una programmazione di lungo periodo che permetta agli operatori alberghieri di strutturare un’offerta commerciale accattivante”.  Nota positiva è stata  la partita Juve-Napoli. Ma,  prosegue Borio “Non possiamo rimanere aggrappati solo al calcio per salvare una stagione. Al momento  non conosciamo il calendario eventi del 2020 che ci era stato promesso per luglio né sappiamo che cosa la Città intenda organizzare per il Natale 2019 e Capodanno”. L’assessore comunale Sacco replica invece che i turisti, considerando anche il settore Airbnb sarebbero cresciuti del 7 per cento.

(foto Roberto Barranca)