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Stop al bollo auto per tre anni a chi passa da euro 0,1,2 a euro 6

SGRAVI IRAP PER LE IMPRESE
Al via dal 2020 le novità introdotte dalla Regione nella Legge di Stabilità 
Il presidente Cirio: “È uno di tagli di tasse più impattante degli ultimi 10 anni”
Ridurre la pressione fiscale verso i cittadini e le aziende piemontesi: è l’obiettivo della Giunta regionale che nella Legge di Stabilità 2020 ha introdotto due misure specifiche   che riguardano il bollo auto e l’Irap per le imprese.
Il documento approvato riguarda le disposizioni per la formazione del bilancio annuale di previsione 2020 e verrà sottoposto all’esame del Consiglio regionale.
«È la prima volta che in Regione viene usato uno strumento come la Legge di Stabilità – spiega il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio –. Unascelta che abbiamo fatto per programmare meglio la gestione delle risorse in un quadro di chiarezza politica, definendo le linee guida per la redazione del bilancio».
Due le novità principali che la Giunta introdurrà a partire dal 2020.
Tutti i possessori di un veicolo Euro 0,1,2 che acquisteranno un’auto Euro 6 (sotto i 100 kW) potranno beneficiare dell’esenzione sul bollo per tre anni. Alla misura potranno accedere oltre 500 mila cittadini piemontesi.
In Piemonte sono circa 223 mila i veicoli in classe Euro 0 (7,6%), 58 mila gli Euro 1 (2%) e 237 mila gli Euro 2 (8,1%): circa il 18% del totale dei veicoli circolanti sul territorio regionale. L’introito fiscale complessivo derivante dal bollo è di circa 450 milioni di euro all’anno165 euro è il valore medio pagato dai piemontesi per la tassa.
La seconda misura riguarda la riduzione dell’Irap, per cinque anni, per le imprese di nuova costituzione in Piemonte o che trasferiscono un insediamento produttivo sul territorio regionale, o per quelle che assumono o stabilizzano il personale.
Lo sgravio introdotto è dello 0,92%, che corrisponde fino a 1/3 del valore dell’aliquota (attestata oggi in media al 3,9%).
In particolare per le imprese che trasferiranno in Piemonte la propria attività produttiva l’agevolazione si tradurrà in un risparmio complessivo medio, nei cinque anni, di 6 mila euro per quelle con meno di 50 addettioltre 30 mila euro per le aziende da 50 a 250 dipendenti e quasi 100 mila euro per quelle con oltre 250 addetti.
Per le nuove imprese,invece,lo sgravio medio complessivo sarà di 1800 euro per quelle  con meno di 50 dipendentioltre 90 mila euro da 50 a 250 150 mila euro per quelle sopra i 250 addetti.
Sgravio sull’Irap fino a 40 mila euro anche per le aziende che fanno nuove assunzioni o stabilizzano contratti di lavoro, passando da tempo determinato, apprendistato, garanzia giovani e alternanza scuola-lavoro a un contratto a tempo indeterminato.
Un’altra misura introdotta dalla Legge di Stabilità riguarda i danni provocati dalla fauna selvatica e prevede lo stanziamento di 6 milioni di euro per garantire i risarcimenti alle aziende agricole.
«Questo è uno dei tagli di tasse più impattante realizzato in Piemonte negli ultimi 10 anni – sottolinea il presidente Cirio –. Abbiamo iniziato dal bollo anche per incentivare dal punto di vista ambientale il rinnovo del parco auto circolante che, nel nostro territorio, è più alto della media nazionale. Parliamo di uno sgravio fiscale che potenzialmente raggiunge quasi 520 mila cittadini piemontesi. La seconda misura invece ha un obiettivo duplice: attrarre nuove imprese e dare una ricaduta positiva sull’occupazione, attraverso una agevolazione fiscale sull’Irap per chi sceglierà la nostra regione per insediare un’attività produttiva e per chi assumerà nuovi lavoratori o li stabilizzerà. Abbiamo anche voluto prevedere un intervento specifico per risarcire gli imprenditori agricoli su una delle principali emergenze che riguarda i danni causati della faunaselvatica. Questo è solo l’inizio, il nostro obiettivo è continuare a ridurre la pressione fiscale per tutti i cittadini e le imprese del Piemonte».

Sgombero della Cavallerizza. Anche se un gruppo di occupanti dice no

La polizia informa che è in corso l’operazione di sgombero degli occupanti della Cavallerizza Reale di Torino. Un gruppo di occupanti “riders” è contraria e non aderisce all’accordo raggiunto con le istituzioni che prevede l’abbandono in questi giorni degli edifici da parte di chi li occupa. L’edificio storico , patrimonio dell’Unesco, verrà messo in sicurezza in vista di una complessiva riqualificazione dell’area.

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AGGIORNAMENTO

Dall’Ufficio Stampa della Questura

LIBERATA OGGI LA CAVALLERIZZA REALE DI TORINO

Questa mattina, sin dalle prime ore del mattino, personale della Questura di Torino ha proceduto alla liberazione della Cavallerizza Reale di Torino. L’edificio, patrimonio dell’Unesco, era occupato da oltre cinque anni.

L’operazione è scattata alla scadenza del termine fissato nell’accordo siglato in Prefettura tra Comune di Torino ed occupanti, la maggior parte dei quali aveva già abbandonato l’immobile.

Quattordici le persone rimaste ancora nell’edificio.

Sette sono state trovate nell’ala c.d. “lunga”, “corta” e nel cortile della Cavallerizza:  4 sono di nazionalità italiana, due affidati ai Servizi Sociali, mentre sono 6 gli stranieri. Tra questi due, un albanese e un marocchino, verranno immediatamente trattati dall’Ufficio Immigrazione della Questura di Torino in quanto irregolari sul territorio nazionale.

Un egiziano di 20 anni è stato, invece, sottoposto a fermo di p.g. per tre distinti episodi di rapina, tutti consumati ai danni di minimarket siti in Via Rossini e zone limitrofe. L’uomo, già noto alle FF.OO., ha inoltre precedenti per furto e minacce.

L’area dell’edifico lato Aula Magna era invece occupata da tre riders, al momento trattati dalla Digos, e da un libanese regolare.

Tutti gli occupanti verranno indagati per invasione di terreni ed edifici. Alcuni di essi verranno, inoltre, indagati per furto di energia elettrica: dopo l’intervento del Commissariato Centro, infatti, gli stessi hanno proceduto a riallacciarsi nuovamente in maniera abusiva ai cavi elettrici.

L’edificio è attualmente sottoposto a sequestro preventivo.

Produzione industriale negativa da cinque trimestri

Si registra un periodo di stagnazione per la produzione industriale in Piemonte, secondo l’indagine congiunturale di Unioncamere, svolta in collaborazione con Intesa Sanpaolo e Unicredit. Lo studio rileva per il quinto trimestre consecutivo una variazione tendenziale del -0,2% dovuta al trend negativo dei mezzi di trasporto: addirittura -55,2% l’auto e -4,6% la componentistica e del comparto dell’elettronica. Vanno male gli ordini dai mercati esteri (-0,9%), mentre il fatturato totale mostra una crescita debole pari a +0,6% considerando la componente estera che sale dell’1,2%. Negativo il  grado di utilizzo degli impianti che si ferma al 65,8%. Il comparto che ha la performance migliore è quello alimentare con +2,7%, seguito dal legno e dal mobile (+1,7%). Stabile il tessile (+0,3%).

La Cassazione assolve il leghista Molinari

L’assoluzione del capogruppo della Lega alla Camera, Riccardo Molinari, piemontese, coinvolto nel processo sulla cosiddetta rimborsopoli è definitiva. Così ha deciso la sesta sezione penale della Corte di Cassazione, annullando la condanna in appello a 11 mesi di reclusione perché “il fatto non costituisce reato”. La Suprema Corte ha invece disposto un nuovo giudizio di secondo grado per l’ex presidente della Regione Roberto Cota, per il deputato  della Lega Paolo Tiramani e per l’onorevole di FdI Augusta Montaruli, per un vizio di motivazione. Inoltre un nuovo giudizio di secondo grado, per la rideterminazione della pena principale o di quella accessoria, è stato deciso nei confronti di un’altra ventina di imputati, ex consiglieri regionali. Nel processo d’appello, chiusosi nel luglio 2018,  Cota era stato condannato a un anno e sette mesi di reclusione, stessa pena per Montaruli. Invece  Tiramani era stato condannato a un anno e cinque mesi. Il processo faceva riferimento all’uso dei fondi di funzionamento dei gruppi consiliari nella legislatura 2010-2014.

Feto di 10 settimane trovato in piazza Benefica. I carabinieri indagano

Un feto embrionale di 10-15 settimane è stato trovato  in  un contenitore cilindrico nel pomeriggio di domenica, a Torino, da un passante che lo ha  consegnato ai carabinieri. Dall’ analisi medica effettuata si tratterebbe di un feto tra le 10 e le 15 settimane, collocato in una provetta di 7 centimetri di altezza e 3 di diametro con liquido di conservazione. I militari dell’arma hanno visionato i filmati delle telecamere di videosorveglianza della zona per risalire all’identità di chi e ha abbandonato nell’aiuola la provetta  che potrebbe essere stata rubata da un  laboratorio ospedaliero.

Alluvione in Piemonte, arrivano i fondi dopo lo “stato di emergenza”

A meno di un mese dall’alluvione che ha colpito l’Alessandrino i fondi per la ricostruzione arrivano sul territorio e le opere urgenti possono partire. Dopo la dichiarazione del governo di ‘stato di emergenza’, ottenuta il 14 novembre, il capo del Dipartimento della Protezione Civile Angelo Borelli ha infatti firmato l’ordinanza che assicura i primi 17 milioni per i lavori di somma urgenza.

Dice l’assessore della Regione Piemonte alla Protezione civile Marco Gabusi : “ Ci sono tecnici dei settori decentrati e dirigenti regionali che hanno lavorato alacremente per raggiungere questo risultato e a loro va il primo ringraziamento. Lo Stato, in questo caso, ha dimostrato unione in tutte le sue articolazioniTutte le forze politiche e istituzionali hanno vigilato attivamente sul percorso che ha portato in tempi record all’ottenimento e all’erogazione dei fondi ai Comuni colpiti. Ognuno ha fatto la sua parte e il pressing sul governo ha funzionato. Un ringraziamento particolare al capo Dipartimento Borelli, che abbiamo sentito molto vicino sia agli amministratori sia alle popolazioni colpite».

Dopo il sopralluogo alle aree colpite il 22 ottobre scorso, Borelli è sempre stato in contatto con la Regione per velocizzare il più possibile l’iter, facendo così sentire una forte e concreta vicinanza al territorio. Mercoledì pomeriggio sarà ad Alessandria insieme all’Assessore Gabusi ed al presidente della Provincia Gianfranco Baldi per incontrare i sindaci dei Comuni colpiti e illustrare nel dettaglio le modalità di erogazione e di utilizzo dei fondi, tramite la Regione.

L’ordinanza nomina il presidente della Regione Alberto Cirio Commissario delegato per fronteggiare l’emergenza: resterà in carica al massimo per un anno, ovvero per la durata dello stato di emergenza, predisporrà il piano degli interventi di soccorso e di assistenza alla popolazione oltre che degli interventi urgenti e necessari per la rimozione delle situazioni di pericolo per la pubblica e privata incolumità. Il piano, inoltre, riguarderà il ripristino della funzionalità dei servizi pubblici e delle infrastrutture, la gestione dei rifiuti e del materiale vegetale alluvionale, oltre alla garanzia della continuità amministrativa del territorio interessato.

Tra le misure previste dall’ordinanza è da sottolineare la sospensione dei mutui. I soggetti titolari dei mutui relativi agli edifici sgomberati hanno infatti diritto di chiedere agli istituti di credito e bancari, fino all’agibilità o all’abitabilità dell’immobile e comunque non oltre la data di cessazione dello stato di emergenza, una sospensione delle rate dei medesimi mutui, optando tra sospensione intera quella della sola quota capitale.

Confermato l’utilizzo di 17 milioni di euro, da assegnare ai soggetti del tessuto economico e sociale del territorio e ai nuclei famigliari la cui abitazione principale è stata distrutta in tutto in parte oppure sgombrata. Regola inoltre la gestione dei materiali litoidi rimossi per interventi diretti a prevenire situazioni di pericolo, introducendo anche la possibilità di cessione dei materiali rimossi a compensazione dei costi di trasporto e delle opere idrauliche ai realizzatori degli interventi stessi.

 

La carica dei cinquemila a “Restructura”

Quattro giorni di manifestazione, dal 14 al 17 novembre 2019 all’Oval Lingotto di Torino, che si chiudono in positivo: questo il bilancio della trentaduesima edizione di Restructura, la fiera nazionale dedicata al recupero, alla ristrutturazione e alla riqualificazione edilizia, di riferimento per il Nord-Ovest d’Italia.
Oltre 250 gli espositori provenienti da tutta Italia, 90 gli appuntamenti in programma tra convegni, workshop e corsi di aggiornamento dedicati ai professionisti, una crescita del 20% dell’affluenza del pubblico privato rispetto alle passate edizioni: una conferma del successo della fiera, dedicata al grande pubblico e a chi cerca quindi soluzioni per ristrutturare la propria casa o per chi l’ha appena comprata e agli operatori del settore, come dimostrano le 5000 presenze complessive ai convegni e seminari tecnici.
Un fitto calendario e un insieme di grandi numeri per affrontare le tematiche della ristrutturazione, dell’efficientamento energetico, della sostenibilità ambientale, ma anche dell’innovazione in termini di materiali e impianti, con una chiave di lettura nuova per professionisti, aziende leader di settore e grande pubblico.
In particolare la sfida lanciata per l’edizione 2019 è stata quella con la bioedilizia: un tema caro ormai da tempo a Restructura, che ha deciso nelle sue ultime edizioni di approfondirne il discorso con il Villaggio della Bioedilizia, l’area dedicata ai materiali alternativi ed ecocompatibili, ma anche agli incontri e ai privi consigli orientativi gratuiti di imprese e progettisti specializzati. La bioedilizia è di fatto una delle tecniche più antiche in campo edile: i materiali naturali eco-compatibili sono utilizzati sin dall’antichità grazie alla loro longevità, e la loro riscoperta è riconosciuta come elemento trainante del futuro prossimo nel settore delle costruzioni, contribuendo attivamente alla ridefinizione dell’impatto che lo stesso settore edile avrà sull’equilibrio, sempre più precario, del nostro ecosistema.
Proprio in questa area di fiera grande interesse ha riscosso il nuovissimo percorso sensoriale, che ha accompagnato il pubblico attraverso semplici prove per sperimentare l’interazione dell’organismo umano con i materiali naturali, con l’obiettivo di scoprirne e valutarne il livello di compatibilità biofisica (ricerca M.A.V.E – Material Value Exposure).

Il rapporto tra edilizia, uomo e ambiente è stato poi al centro della 7ª Conferenza Nazionale Passivhouse, organizzata da Zephir Passivhouse, Istituto di fisica edile che da 10 anni alimenta la “rivoluzione sostenibile” nel nostro Paese e a livello internazionale attraverso l’applicazione di Passivhaus, standard capace di armonizzare le scelte ambientali con la salute e il benessere delle persone, partecipando così in modo attivo alla sfida climatica globale. Presente, nel ruolo di “Green Ambassador” della Conferenza di ZEPHIR, Luca Mercalli con un intervento sul “clima che cambia” connesso ai temi di riqualificazione, efficienza e cultura ecologica.
Il grande pubblico conferma il proprio interesse anche per l’area dedicata all’innovazione, alle idee e soluzioni per “la casa del futuro”, grazie alle proposte della selezione di start up italiane con progetti per rendere le abitazioni spazi confortevoli anche grazie all’interazione con app, computer e nuove tecnologie.
Si conferma ancora una volta di successo l’iniziativa Incontra l’esperto che ha visto i professionisti di diversi settori disponibili a rispondere a prime indicazioni e consigli in ambito tecnico e burocratico. In aggiunta alle ormai consolidate presenze dell’Agenzia delle Entrate, Ordine dei Geometri di Torino e Provincia e agenzia CasaClima, si sono aggiunti gli incontri gratuiti con l’Ingegnere, l’Esperto in Bioedilizia e con l’Associazione Host Italia.
Rafforzata poi la collaborazione con l’Ordine degli Ingegneri della Provincia di Torino, gli Architetti di Torino, il Collegio dei Geometri di Torino e dei Dottori Commercialisti, il Collegio dei Periti Industriali, l’Ordine regionale dei Geologi del Piemonte, con Casaclima Network Piemonte e Valle d’Aosta, con CNA Costruzioni e Confartigianato, che hanno ampliato l’offerta della manifestazione con momenti di formazione e rilascio dei crediti per i professionisti del settore.
Restructura si è chiusa poi con la premiazione per il conferimento del marchio “Piemonte Eccellenza Artigiana”, assegnato dalla Regione Piemonte a 54 imprese artigiane piemontesi (28 del comparto alimentare, 26 del manifatturiero): con l’ingresso di queste nuove imprese il panorama dell’Eccellenza Artigiana Piemontese conta 2.566 riconoscimenti di imprese operanti su tutto il territorio regionale.
Restructura dà appuntamento all’autunno 2020.

Torino si prepara a diventare capitale del tennis mondiale

Torino diventerà capitale mondiale del tennis con le Atp Finals, a partire dal 2021.

Ieri la sindaca  Chiara Appendino era a Londra per il torneo che sarà ospitato sotto la Mole lasciando dopo anni la Gran  Bretagna. “Mi auguro che l’edizione 2021 possa stupire, siamo già al lavoro”, dice la prima cittadina. “Dopo 10 anni di Atp a Londra è arrivato il nostro momento. Torino ha la possibilità di diventare la capitale del tennis mondiale”, aggiunge l’assessore allo Sport della Regione Piemonte, Fabrizio Ricca, anche lui a Londra con la sindaca e il presidente della Federtennis, Angelo Binaghi. “Se tutto andrà bene, – auspica la sindaca – chissà che Torino possa ospitare le Atp Finals per più di cinque anni: gli ingredienti per vincere questa grandissima sfida ci sono tutti”.

Fondi europei, tre miliardi per il Piemonte

Al via la campagna della Regione Piemonte sulla nuova programmazione delle risorse 2021-2027

Il primo momento di preparazione e confronto si è tenuto il 13 novembre presso l’Environment Park di Torino ed è stato fortemente voluto dal presidente della Regione, Alberto Cirio, per avviare un percorso di concertazione e di condivisione operativa su una delle tematiche strategiche per il futuro del Piemonte.

“A più di un anno dall’avvio della nuova programmazione ci siamo già attivati per affrontare questa partita fondamentale – ha sottolineato il presidente nel suo intervento – La discussione a Bruxelles inizierà nella primavera del 2020 e il Piemonte sarà pronto, per la prima volta, a incidere sulle scelte dell’Europa senza doverle subire a posteriori. Per il nuovo settennato 2021-2027 la nostra Regione ha a disposizione complessivamente tre miliardi di euro. È una cifra enorme e dobbiamo fare in modo di usarla per ciò di cui il territorio ha davvero bisogno. Per questo andremo in tutte le province per incontrare il mondo delle istituzioni e delle categorie sociali e produttive. Costruiremo insieme una  proposta da presentare all’Europa cucita su misura sulle esigenze del Piemonte”.

 

Il presidente Cirio ha quindi presentato il percorso con il quale la Regione punta ad arrivare pronta a maggio 2020fino alla fine di febbraio si svolgeranno gli incontri sul territorio, quattro in programma nella provincia di Torino e uno in ogni altro capoluogo, a marzo la Regione elaborerà il proprio documento, in aprile verranno raccolte le osservazioni esito degli incontri nelle province e a maggio verrà ultimata la proposta da presentare in Europa. “Saremo molto rigorosi sui tempi e chiederemo a tutti concretezza – ha puntualizzato – Con Bruxelles bisogna essere seri: i fondi hanno un’impostazione che dobbiamo rispettare, ma i parametri sono talmente ampi che, se saremo bravi, riusciremo a inserire ciò che ci serve. Con le risorse dello Stato e della Regione noi possiamo garantire il funzionamento della macchina nell’ordinaria amministrazione, ma non abbiamo fiato per fare politiche di programmazione. Per questo è fondamentale saper usare bene i fondi europei, unica grande risorsa per garantire al Piemonte sviluppo economico e posti di lavoro”.

Gli interventi degli assessori

Il vicepresidente della Regione Fabio Carosso e gli assessori Chiara Caucino (Politiche sociali), Matteo Marnati (Ambiente, Innovazione e Ricerca), Vittoria Poggio (Cultura, Turismo, Commercio), Marco Protopapa (Agricoltura) e Andrea Tronzano (Attività produttive) hanno puntualizzato le tematiche sulle quali hanno intenzione di basare la nuova programmazione.

Particolare risalto hanno dedicato alla piena valorizzazione dell’occupazione femminile, al contrasto delle forme di discriminazione e alla povertà, al raccordo delle politiche sociali con il lavoro e la formazione in una logica di rete, al consolidamento di forme di imprenditorialità capaci di favorire modelli di sperimentazione tra pubblico e privato, all’incremento delle potenzialità della cultura e del turismo come veicoli di coesione e sviluppo sociale e territoriale finanziare soprattutto interventi già dotati di una progettazione esecutiva, alla valorizzazione della montagna dal punto di vista del turismo estivo ed invernale e da quello delle aziende agricole. E ancora: allargare la platea delle imprese che entrano nel circuito di accesso ai fondi migliorando la cultura dell’innovazione, sviluppo della “green economy”, fornire certezze agli imprenditori accorciando la distanza tra loro e le istituzioni ed ascoltando le loro proposte, dare impulso alla logistica e alle infrastrutture, coinvolgere le aziende che fanno fatica a sopravvivere e crescere perché manca la dimensione umana, agire sul capitale umano facendo ritornare l’artigianato ad essere uno sbocco occupazionale che produce reddito, aumentare il numero dei giovani che sviluppano l’imprenditoria agricola, rafforzare il tessuto socio-economico delle aree rurali, produrre cibi sani e sicuri.

Gli interventi della Commissione Europea

A caratterizzare la mattinata anche gli interventi di Jan Dzieciolowski e Francesco de Rose, della Direzione Generale per la Politica Regionale e Urbana della Commissione Europea, e Marianna D’Angelo, del Coordinamento nazionale del Fondo sociale europeo per l’Anpal, che hanno posto l’accento sull’importanza della capacità amministrativa per cambiare il tessuto produttivo di un territorio, che occorre aiutare le imprese nella capacità di innovare, che sarà fondamentale sarà rendere la politica economica più verde inserendo quindi elementi di sostenibilità, di efficienza energetica, di utilizzo delle tecnologie a basso impatto ambientale. Hanno inoltre parlato della necessità di incrementare il numero dei giovani che fanno apprendistato nelle imprese quando sono ancora a scuola per poi essere assunti, in quanto la politica europea è un processo di cambiamento del territorio per la transizione verso i mestieri del futuro.

 

Se Renzi chiama “maestro” Chiamparino

Di Pier Franco Quaglieni
L’esordio torinese di Renzi appare ambiguo ed assai poco convincente. Tra una sala del “Principi di Piemonte”  per i vip e il teatro dei ragazzi per i fans . Certo non location per i grandi numeri. Le convention al Lingotto sono un pallido ricordo. Evelina Christillin , regina del protagonismo subalpino, ad esempio, si è ben guardata dall’esporsi. Le sarà sicuramente  costato parecchio stare a casa, almeno questa volta. Lei ambirebbe a farsi candidare sindaco, anzi sindaca, pensando di essere molto popolare. L’uomo che ha voluto al governo Pd e 5 stelle ,sostiene che a Torino sarà contro  tale alleanza .Con quale coerenza e credibilità  non si sa. Ma soprattutto inquieta la corte torinese raccolta attorno a Renzi. Se Fregolent e Marino sono due degne persone, le madamine, le industrialotte ed altri personaggi non sono proprio un segno di rinnovamento positivo, ma sono il simbolo di quel sistema Torino creato dal Pd e  che i 5 Stelle volevano abbattere, ma alla fine si sono arresi, ancor prima di combatterlo.
Davvero  Incredibile, immotivato  e persino indecente l’elogio servile  di Renzi a Chiamparino definito  niente di meno che un maestro. “Italia Viva” parte molto male ,come espressione di una “Torino morta”,vecchia,imbolsita che non può attrarre nessuno. Non è un fatto casuale che nessun uomo o donna di cultura fosse presente, malgrado Renzi abbia dimostrato sempre, almeno a parole,  attenzione verso la cultura. In compenso c’era il moderato Portas, uomo pronto ad ogni alleanza possibile, come ha dimostrato insieme ai suoi variegati  sostenitori che provengono dal trasformismo più sfacciato, gente che è passata in più partiti, cambiando tessera come la camicia che il vecchio Spadolini chiamava mutanda.