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Il bollettino Covid di giovedì 22 aprile: la situazione in Piemonte

COVID PIEMONTE: IL BOLLETTINO DELLE ORE 16

LA SITUAZIONE DEI CONTAGI

Sono 1.464 nuovi casi di persone risultate positive al Covid-19 (di cui 106 dopo test antigenico), pari al 5,9% di 24.993 tamponi eseguiti, di cui 11.949 antigenici. Dei 1.464 nuovi casi, gli asintomatici sono 557 (38,0%).
I casi sono così ripartiti: 188 screening, 900 contatti di caso, 376 con indagine in corso; per ambito: 22 RSA/Strutture Socio-Assistenziali, 134 scolastico, 1308 popolazione generale.
Il totale dei casi positivi diventa quindi 
341.981 così suddivisi su base provinciale: 27.584 Alessandria, 16.520 Asti, 10.464 Biella, 49.057 Cuneo, 26.357 Novara, 183.277 Torino, 12.722 Vercelli, 12.103 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 1.426 residenti fuori regione, ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 2471 sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.
I ricoverati in terapia intensiva sono
 280 (+ 3 rispetto a ieri).
I ricoverati non in terapia intensiva sono 
2.568 – 98 rispetto a ieri).
Le persone in isolamento domiciliare sono 
16.284
I tamponi diagnostici finora processati sono 
4.213.747 (+ 24.993 rispetto a ieri), di cui 1.458.598 risultati negativi.

I DECESSI DIVENTANO 11.085
Sono
 46 i decessi di persone positive al test del Covid-19 comunicati dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte, di cui 3 verificatisi oggi (si ricorda che il dato di aggiornamento cumulativo comunicato giornalmente comprende anche decessi avvenuti nei giorni precedenti e solo successivamente accertati come decessi Covid).
Il totale è ora di 
11.085 deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi per provincia: 1.522 Alessandria, 682 Asti, 413 Biella, 1.357 Cuneo, 913 Novara, 5.260 Torino, 489 Vercelli, 358 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 91 residenti fuori regione, ma deceduti in Piemonte.

311.764 GUARITI
I pazienti guariti sono complessivamente 
311.764 (+ 2.114 rispetto a ieri) così suddivisi su base provinciale: 24.989 Alessandria, 15.085 Asti, 9.513 Biella, 44.330 Cuneo, 24.220 Novara, 167.059 Torino, 11.640 Vercelli, 11.356 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 1.329 extraregione e 2.243 in fase di definizione.

Covid: il bollettino di giovedì 22 aprile

COVID PIEMONTE: IL BOLLETTINO DELLE ORE 16

LA SITUAZIONE DEI CONTAGI

Sono 1.464 nuovi casi di persone risultate positive al Covid-19 (di cui 106 dopo test antigenico), pari al 5,9% di 24.993 tamponi eseguiti, di cui 11.949 antigenici. Dei 1.464 nuovi casi, gli asintomatici sono 557 (38,0%).
I casi sono così ripartiti: 188 screening, 900 contatti di caso, 376 con indagine in corso; per ambito: 22 RSA/Strutture Socio-Assistenziali, 134 scolastico, 1308 popolazione generale.
Il totale dei casi positivi diventa quindi 
341.981 così suddivisi su base provinciale: 27.584 Alessandria, 16.520 Asti, 10.464 Biella, 49.057 Cuneo, 26.357 Novara, 183.277 Torino, 12.722 Vercelli, 12.103 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 1.426 residenti fuori regione, ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 2471 sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.
I ricoverati in terapia intensiva sono
 280 (+ 3 rispetto a ieri).
I ricoverati non in terapia intensiva sono 
2.568 – 98 rispetto a ieri).
Le persone in isolamento domiciliare sono 
16.284
I tamponi diagnostici finora processati sono 
4.213.747 (+ 24.993 rispetto a ieri), di cui 1.458.598 risultati negativi.

I DECESSI DIVENTANO 11.085
Sono
 46 i decessi di persone positive al test del Covid-19 comunicati dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte, di cui 3 verificatisi oggi (si ricorda che il dato di aggiornamento cumulativo comunicato giornalmente comprende anche decessi avvenuti nei giorni precedenti e solo successivamente accertati come decessi Covid).
Il totale è ora di 
11.085 deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi per provincia: 1.522 Alessandria, 682 Asti, 413 Biella, 1.357 Cuneo, 913 Novara, 5.260 Torino, 489 Vercelli, 358 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 91 residenti fuori regione, ma deceduti in Piemonte.

311.764 GUARITI
I pazienti guariti sono complessivamente 
311.764 (+ 2.114 rispetto a ieri) così suddivisi su base provinciale: 24.989 Alessandria, 15.085 Asti, 9.513 Biella, 44.330 Cuneo, 24.220 Novara, 167.059 Torino, 11.640 Vercelli, 11.356 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 1.329 extraregione e 2.243 in fase di definizione.

83 miliardi per 57 grandi opere pubbliche, per il Piemonte pochi spiccioli e futuro al buio

A cura di lineaitaliapiemonte.it

di Carlo Manacorda

Il quadro delle infrastrutture piemontesi per il futuro resta a tinte fosche: per il Piemonte sono previsti soltanto 139 milioni per i lavori da eseguire sulla SS 20 del Colle di Tenda.

 

Tra le 57 opere programmate, non ne compare alcun’altra che riguardi la nostra regione. E su 29 Commissari nominati per fare partire o ripartire le grandi opere non c’è quello per la Tav. Ma le responsabilità della politica non sono solo a livello nazionale…

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https://www.lineaitaliapiemonte.it/2021/04/21/leggi-notizia/argomenti/economia-allo-specchio/articolo/83-miliardi-per-57-grandi-opere-pubbliche-per-il-piemonte-pochi-spiccioli-e-futuro-al-buio-di-carl.html

Il Piemonte vuole acquistare dalla Danimarca le dosi di vaccino Astrazeneca

L’assessore alla Ricerca Covid Marnati: “Abbiamo già ricevuto una prima disponibilità ad approfondire la nostra richiesta”.

 

Il Piemonte pronto a prendere le partite inutilizzate di vaccino AstraZeneca, anche al di fuori dei confini nazionali, per non rallentare la macchina delle somministrazioni che sta viaggiando a pieno regime.

Appresa la disponibilità della Danimarca di cedere le partite avanzate di questo vaccino, l’assessore regionale alla Ricerca applicata Covid, Matteo Marnati, ha contattato l’Ambasciata danese in Italia per verificare la possibilità di giungere ad un accordo di cooperazione. “E dall’Ambasciata – afferma Marnati – ci è stato confermato che il Governo danese starebbe valutando le varie richieste che sono pervenute loro anche da altri paesi e che terranno in considerazione quella avanzata dal Piemonte. Di questa opportunità, che vorremmo cogliere ed approfondire, abbiamo già informato il Ministero della Salute”.

“Queste dosi – aggiunge Marnati – ci permetterebbero di proseguire a pieno ritmo con la campagna che, in Piemonte, ha già superato una forza vaccinale di 30 mila dosi quotidiane, in particolare garantendo le forniture ai nostri medici di famiglia, che in questi giorni sono stati costretti a rallentare con le vaccinazioni dei propri pazienti a causa della carenza di dosi di vaccino AstraZeneca. Come assessore alla ricerca, ritengo che la fiducia nella scienza sia fondamentale. Il vaccino è la nostra speranza di tornare alla normalità. E più dosi avremo a disposizione prima potremo ripartire”.

Il bollettino Covid di mercoledì 21 aprile

COVID PIEMONTE: IL BOLLETTINO DELLE ORE 16

LA SITUAZIONE DEI CONTAGI

Oggi l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato 1.026 nuovi casi di persone risultate positive al Covid-19 (di cui 109 dopo test antigenico), pari al 5,1% di 20.188 tamponi eseguiti, di cui 9.867 antigenici. Dei 1.026 nuovi casi, gli asintomatici sono 470 (45,8%).

I casi sono così ripartiti: 172 screening, 633 contatti di caso, 221 con indagine in corso; per ambito: 23 RSA/Strutture Socio-Assistenziali, 95 scolastico, 908 popolazione generale.

Il totale dei casi positivi diventa quindi 340.517 così suddivisi su base provinciale: 27.507 Alessandria, 16.485 Asti, 10.429 Biella, 48.846 Cuneo, 26.286 Novara, 182.349 Torino, 12.672 Vercelli, 12.054 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 1.424 residenti fuori regione, ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 2465 sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.

I ricoverati in terapia intensiva sono 277(-4 rispetto a ieri).

I ricoverati non in terapia intensiva sono 2.666 ( –87 rispetto a ieri).

Le persone in isolamento domiciliare sono 16.885

I tamponi diagnostici finora processati sono 4.188.754 (+20.188 rispetto a ieri), di cui 1.453.100 risultati negativi.

I DECESSI DIVENTANO 11.039

Sono 48 i decessi di persone positive al test del Covid-19 comunicati dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte, di cui 5 verificatisi oggi (si ricorda che il dato di aggiornamento cumulativo comunicato giornalmente comprende anche decessi avvenuti nei giorni precedenti e solo successivamente accertati come decessi Covid).

Il totale è ora di 11.039 deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi per provincia: 1.520 Alessandria, 681 Asti, 407 Biella, 1.347 Cuneo, 910 Novara, 5.237 Torino, 488 Vercelli, 358 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 91 residenti fuori regione, ma deceduti in Piemonte.

309.650 GUARITI

I pazienti guariti sono complessivamente 309.650 (+1.914 rispetto a ieri) così suddivisi su base provinciale: 24.852 Alessandria, 15.017 Asti, 9.430 Biella, 43.937 Cuneo, 24.114 Novara, 165.852 Torino, 11.573 Vercelli, 11.317 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 1.324 extraregione e 2.234 in fase di definizione.

Covid-19, variante sudafricana in Piemonte. La Regione: «Fondamentale accelerare la campagna vaccinale»

L’assessore regionale Marnati: «Il sistema di sorveglianza piemontese sta funzionando».  Il virologo Di Perri: «Il vaccino protegge contro la malattia, si tratta di infezioni quasi sempre asintomatiche»

«La sorveglianza piemontese che abbiamo attivato dimostra la nostra capacità ad intercettare le varianti e a contenere il contagio».

Così l’assessore regionale alla Ricerca applicata Covid, Matteo Marnati, dopo il primo caso di variante sudafricana isolato ieri in Piemonte nell’ambito del monitoraggio con sequenziamento su un campione dei test positivi.

Il soggetto, un cinquantenne cuneese del distretto sanitario di Saluzzo, è completamente asintomatico e si era sottoposto a tampone di screening preventivo per motivi di lavoro presso l’Asl TO4.

Si tratta di una persona già vaccinata a gennaio con doppia dose di vaccino Pfizer in quanto volontario del sistema di soccorso piemontese. Le sue condizioni di salute sono buone.

«Quello delle varianti – osserva l’assessore regionale alla Sanità del Piemonte, Luigi Genesio Icardi – è uno scenario con il quale purtroppo siamo destinati a convivere, il contagio di persone già vaccinate non può lasciarci indifferenti. Il monitoraggio in Piemonte permette di avere la situazione sotto controllo, mentre con le vaccinazioni combattiamo lo svilupparsi della malattia. La campagna vaccinale rimane fondamentale per vincere la lotta contro il Covid-19».

«Il vaccino – spiega il professor Giovanni Di Perri, direttore della Clinica di Malattie Infettive dell’Ospedale Amedeo Savoia – protegge contro la malattia, protegge meno contro l’infezione ma si tratta di infezioni quasi sempre asintomatiche. In sostanza, in questo specifico caso, l’essere stato vaccinato può essere la verosimile causa del fatto che l’infezione è asintomatica. Le infezioni che si presentano nei vaccinati sono di durata più breve rispetto alle infezioni naturali».

«La variante – aggiunge Di Perri – circola a basso titolo in Italia da alcuni mesi e per il momento non ha preso alcuna prevalenza in quanto quella inglese evidentemente è più contagiosa. Nel caso specifico si tratta di un soggetto già vaccinato con il vaccino Pfizer, che è noto dare una protezione discreta contro la variante sudafricana. I vaccini Pfizer, Moderna e Johnson&Johnson sembrano attivi contro questa variante. Il fenomeno non dovrebbe al momento crescere in misura particolare in funzione della permanenza della variante inglese che rimane pienamente sensibile agli effetti della vaccinazione».

«La circolazione delle varianti – conclude il direttore dell’Amedeo di Savoia – è sotto attento monitoraggio molecolare al fine di verificare il grado della loro diffusione nel tempo».

In arrivo i contributi per i caregiver: “il Piemonte c’è e non lascia indietro nessuno”

L’assessore regionale: «A dimostrazione della concreta vicinanza della Regione nei confronti dei più fragili e di coloro i quali hanno “combattuto” in prima linea la battaglia contro il Covid, subendo gravi danni economici. Il Piemonte c’è e non lascia indietro nessuno».

La giunta regionale del Piemonte, su proposta dell’assessore regionale al Welfare, Chiara Caucino, ha deciso di destinare quasi 5,5 milioni di euro (5.465.172,96, per la precisione) per gli interventi a sostegno del ruolo di cura e di assistenza dei caregiver, ovvero i famigliari che assistono i propri cari portatori di disabilità o non auto sufficienti a domicilio.

I fondi verranno elargiti a una platea stimata in migliaia di persone, secondo l’indicazione del decreto ministeriale risalente a ottobre 2020. La figura dei caregiver è individuata e regolata da una legge del 2017.

A erogare i fondi saranno, previo richiesta, i Servizi sociali di zona dell’interessato. Il contributo potrà variare da 400 a 600 euro al mese fino ad esaurimento dei fondi che però, si auspica, potranno essere rifinanziati in futuro dal Ministero.

Le persone, prima di ricevere il contributo, dovranno essere valutate dalle unità competenti delle Asl che, in base al grado di non auto sufficienza dei pazienti, assegnerà un punteggio in base al quale, poi, verrà determinato il contributo.

La delibera ha anche approvato uno stanziamento straordinario di 5 milioni e 600 mila euro – erogato sempre tramite i Servizi sociali – e destinato sempre ai caregiver che hanno subìto problemi economici durante il periodo del Covid. Ad esempio tutte quelle persone che sono state costrette ad abbandonare il lavoro o ricorrere alla cassa integrazione.

Anche in questo caso la domanda che va presentata ai Servizi sociali di zona, che si occuperanno di valutare caso per caso la situazione attraverso un meccanismo di punteggi. Così come nella fattispecie di prima il contributo va da 400 euro a 600 euro al mese, fino ad esaurimento risorse e sarà determinato anche in base al valore del modulo Isee.

«Si tratta di due provvedimenti importanti – spiega Caucino – che dimostrano ancora una volta la vicinanza della Regione nei confronti dei più fragili e di coloro i quali hanno “combattuto” in prima linea la battaglia contro il Covid, anche assistendo in prima persona i propri parenti non auto sufficienti o portatori di disabilità. Si tratta di persone che hanno svolto un compito cruciale nell’assistenza dei più fragili e che spesso hanno dovuto subire danni e gravi rinunce per poter assistere i loro cari. Il mio auspicio è che il governo, in particolare per quanto riguarda la prima misura approvata, rifinanzi la misura. A tal proposito mi farò portavoce con il ministro alle Disabilità, Erika Stefani, affinché questo augurio diventi presto realtà. Perché nessuno deve essere lasciato indietro. Oggi, ma anche domani».

Sgominata la gang dei rapinatori dei supermercati: uno di loro riconosciuto per la protesi al braccio

Sono stati arrestati  dopo una rapina al supermercato ALDI di via Millio 10. Due degli autori, un trentasettenne italiano con precedenti specifici e  un ventunenne moldavo, sono sospettati di aver commesso altre 3 rapine, risalenti al  21 Febbraio, al 23 Marzo ed al 6 Aprile, sempre ai danni di attività commerciali della zona.

In particolare, da subito le indagini dei poliziotti del Commissariato Barriera Milano si erano indirizzate sul trentasettenne, noto soggetto dedito a rapine, con la particolarità di portare una protesi al braccio destro: in tutti i casi infatti le immagini immortalavano  un uomo che “ancorava” l’arma all’arto destro.

Il soggetto agiva con un giovane romeno, che aveva il compito di accompagnarlo sul luogo della rapina ed attenderlo in auto per poi fuggire a tutta velocità.

Lo scorso sabato, i due si sono recati presso un supermercato di via Millio, questa volta con la complicità di un terzo uomo, un italiano di 41 anni, con precedenti penali di svariata natura, anche molto recenti. Questi ultimi, entrambi travisati, il trentasettenne con la pistola incastrata nella protesi, mettevano a colpo una rapina per oltre 600 euro, salendo poi nell’auto del ventunenne moldavo per darsi immediatamente alla fuga. Personale dell’Ufficio investigativo del Commissariato Barriera Milano, già sulle loro tracce, li tallonava in auto e intimava loro l’alt. I rapinatori, però, davano luogo ad un lungo inseguimento che da Corso Mediterraneo proseguiva sino a Corso Vittorio Emanuele II, a Piazza Adriano e alle vie Cialdini, Bruino, corso Francia.  I fuggitivi non avevano remora di imboccare diversi crocevia col semaforo rosso, pur di sottrarsi all’arresto, mettendo a rischio la propria  e l’altrui incolumità.   Arrivati in via Cialdini angolo via Trana l’autovettura si fermava per qualche secondo, permettendo ai due complici italiani di scendere; il più anziano veniva immediatamente raggiunto e fermato dai poliziotti, mentre il trentasettenne  riusciva a dileguarsi. Quest’ultimo verrà comunque rintracciato nella serata mentre cercava di mettersi in contatto con la fidanzata, con ancora la refurtiva in tasca. L’autista del mezzo, il ventunenne moldavo, abbandonava definitivamente l’autovettura in via Capriolo; anche lui  veniva arrestato poco dopo mentre si recava presso gli uffici di Polizia per denunciare subdolamente il furto della stessa. L’arma utilizzata per la rapina, una pistola ad aria compressa, rinvenuta abbandonata in un cespuglio di via Trana,  è stata sottoposta a sequestro, insieme a due guantini neri in lana privi delle estremità.

Covid, il bollettino di martedì 20 aprile

COVID PIEMONTE: IL BOLLETTINO DELLE ORE 16

LA SITUAZIONE DEI CONTAGI

Oggi l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato 988 nuovi casi di persone risultate positive al Covid-19 (di cui 126 dopo test antigenico), pari al 4,4% di 22.422 tamponi eseguiti, di cui 12.152 antigenici. Dei 988 nuovi casi, gli asintomatici sono 397(40,2%).

I casi sono così ripartiti: 172 screening, 586 contatti di caso, 230 con indagine in corso; per ambito: 22 RSA/Strutture Socio-Assistenziali, 109 scolastico, 857 popolazione generale.

Il totale dei casi positivi diventa quindi 339.491 così suddivisi su base provinciale: 27.404 Alessandria, 16.467 Asti, 10.393 Biella, 48.647 Cuneo, 26.200 Novara, 181.790 Torino, 12.663 Vercelli, 12.038 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 1.423 residenti fuori regione, ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 2466 sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.

I ricoverati in terapia intensiva sono 281(-2 rispetto a ieri).

I ricoverati non in terapia intensiva sono2753( –292 rispetto a ieri).

Le persone in isolamento domiciliare sono 17.730

I tamponi diagnostici finora processati sono 4.168.566(+22.422 rispetto a ieri), di cui 1.447.939 risultati negativi.

I DECESSI DIVENTANO 10.991

Sono 31 i decessi di persone positive al test del Covid-19 comunicati dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte, di cui 4 verificatisi oggi(si ricorda che il dato di aggiornamento cumulativo comunicato giornalmente comprende anche decessi avvenuti nei giorni precedenti e solo successivamente accertati come decessi Covid).

Il totale è ora di 10.991 deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi per provincia: 1.519 Alessandria, 678 Asti, 406 Biella, 1.346 Cuneo, 906 Novara, 5.201 Torino, 487 Vercelli, 357 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 91 residenti fuori regione, ma deceduti in Piemonte.

307.736 GUARITI

I pazienti guariti sono complessivamente 307.736 (+1.777 rispetto a ieri) così suddivisi su base provinciale: 24.686 Alessandria, 14.939 Asti, 9.352 Biella, 43.595 Cuneo, 24.003 Novara, 164.821 Torino, 11.520 Vercelli, 11.280 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 1.319 extraregione e 2.221 in fase di definizione.

Verso la ripresa delle scuole: ma resta il nodo trasporti

Il prossimo 26 aprile ricomincerà la scuola al cento per cento in presenza nelle zone gialle e arancioni, resta però ancora da sciogliere la questione trasporto pubblico. Il tema è stato oggetto dell’interrogazione a risposta immediata che la consigliera del Movimento 4 Ottobre, Francesca Frediani, ha posto, nell’ambito dei question time, all’assessore ai Trasporti Marco Gabusi, che proprio nel pomeriggio, parteciperà al vertice tra Governo e Regioni in vista delle riaperture delle scuole.

“In vista della ripresa della didattica in presenza al 100% annunciata per lunedì prossimo dal presidente del Consiglio Draghi – ha puntualizzato l’assessore Gabusi –  siamo tutti in attesa di maggiori indicazioni e dell’ufficializzazione delle modalità di questa ripresa. Certamente, accanto alla mancanza di spazi nelle scuole, una delle problematiche principali della riapertura è rappresentata dal trasporto pubblico locale, che si trova nelle medesime condizioni di novembre 2020. Ovvero con l’obbligo, a livello nazionale, di rispettare il carico dei mezzi pubblici al 50% di quanto indicato nella carta di circolazione.Il 30 novembre scorso in funzione della ripresa della didattica in presenza della scuola superiore, avevamo proposto un piano per il trasporto scolastico che potesse consentire il trasporto del 100% degli studenti con ingressi su due turni. Il piano era, ed è, pronto a far fronte ad un doppio scenario di ripresa della didattica in presenza delle scuole superiori al 50% o al 75% su due turni. Potemmo anche trasportare il 100% degli studenti, ma, a maggior ragione, è necessaria una riorganizzazione oraria delle lezioni su due turni, che sappiamo essere un problema per molti istituti scolastici. Già per il rientro al 75% avevamo previsto servizi aggiuntivi in tutto il Piemonte: 30.580 corse autobus in più alla settimana in tutto il Piemonte, di cui 4.510 a Torino e 9.306 per la Città metropolitana di Torino, per un costo settimanale di 2.200.000 euro. Ribadisco – conclude –  che il trasporto scolastico per il 100% degli studenti si può realizzare solo a condizione di una riorganizzazione delle lezioni su due turni”.

“Riportare gli studenti in classe al 100% non è un rischio ragionato: è un azzardo inaccettabile sulla pelle di studenti, docenti e personale scolastico – ha dichiarato a consigliera  Frediani –  Chiedere alle scuole uno sforzo organizzativo per ridefinire gli orari in questo periodo dell’anno, poi, è pura utopia: l’ennesimo annuncio roboante in un momento che, invece, richiederebbe massima prudenza e decisioni condivise”.

Durante il question time sono state discusse anche le interrogazioni di Mauro Salizzoni (Pd) su Rete Oncologica del Piemonte e della Valle d’Aosta: quando e con che criteri verrà nominato il nuovo Direttore?; di Daniele Valle (Pd) su Risposte urgenti circa l’attivazione di un Centro Vaccinale per l’area dell’ex distretto San Mauro-Gassino; di Silvio Magliano (moderati) su Realizzazione della Tangenziale Est di Torino o Gronda Est; di Paolo Ruzzola (FI) su lavori di ammodernamento dell’Ospedale Infantile Cesare Arrigo (A.S.O. di Alessandria) e relativa riorganizzazione; di Marco Grimaldi (Luv) su quali azioni della Giunta per la Giga-Factory elettrica un