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Coronavirus: 848 nuovi contagi, 3307 guariti, ricoveri ospedalieri in calo

CORONAVIRUS PIEMONTE: IL BOLLETTINO DELLE ORE 17

LA SITUAZIONE DEI CONTAGI

Oggi l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato 848 nuovi casi di persone risultate positive al Covid-19 (di cui 210 dopo test antigenico), pari al 4,9% dei 17.145 tamponi eseguiti, di cui 6.724 test antigenici. Degli 848 nuovi casi, gli asintomatici sono 363, pari al 42,8%.

I casi sono così ripartiti: 221 screening, 415 contatti di caso, 212 con indagine in corso; per ambito: 136 RSA/Strutture Socio-Assistenziali, 35 scolastico, 677 popolazione generale.

Il totale dei casi positivi diventa quindi 191.483, così suddivisi su base provinciale: 16.966 Alessandria, 9402 Asti, 6616 Biella, 26.539 Cuneo, 14.880 Novara, 100.835 Torino, 7202 Vercelli, 6409 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 1028 residenti fuori regione ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 1606 sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.

I ricoverati in terapia intensiva sono 234 (rispetto a ieri).

I ricoverati non in terapia intensiva sono 3437 (79 rispetto a ieri).

Le persone in isolamento domiciliare sono 37.877.

I tamponi diagnostici finora processati sono 1.858.503 (+17.145 rispetto a ieri), di cui 886.115 risultati negativi.

I DECESSI DIVENTANO 7499

Sono 38 i decessi di persone positive al test del Covid-19 comunicati dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte, di cui verificatisi oggi (si ricorda che il dato di aggiornamento cumulativo comunicato giornalmente comprende anche decessi avvenuti nei giorni precedenti e solo successivamente accertati come decessi Covid).

Il totale è ora di 7.499 deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi per provincia: 1148 Alessandria, 457 Asti, 320 Biella, 824 Cuneo, 627 Novara, 3460 Torino, 355 Vercelli, 238 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 70 residenti fuori regione ma deceduti in Piemonte.

142.436 PAZIENTI GUARITI

I pazienti guariti sono complessivamente 142.436 (+3307 rispetto a ieri) così suddivisi su base provinciale: 12.134 Alessandria, 7159 Asti, 4372 Biella, 19.243 Cuneo, 11.815 Novara, 76.148 Torino, 5087 Vercelli, 5137 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 653 extraregione e 688 in fase di definizione.

Bonus Case di Riposo, Forza Italia: “Giunta Cirio: poche parole, molti fatti”

“Ancora una volta la Giunta Cirio con l’approvazione del Bonus Case di Riposo ha dimostrato che alle parole preferisce i fatti.

Quarantamilioni di euro verranno destinati per venire incontro alle esigenze delle Rsa e Ra, le strutture più sensibili alla pandemia e che in questi mesi hanno visto rivoluzionare la propria mission, comportando anche una serie di investimenti in personale e dispositivi. La Regione Piemonte ha sicuramente una potenza di fuoco ben diversa da quella del Governo, eppure ogni volta che riesce a reperire risorse attraverso una gestione oculata del bilancio li stanzia subito per coprire l’assenza di risposte del Governo. L’ha fatto con il Riparti Piemonte lo sta facendo ora con il bonus Rsa e Ra. Un ringraziamento va al presidente Cirio che ancora una volta ha tenuto un profilo basso, spesso facendo da parafulmine alle critiche d’ufficio delle opposizioni, mentre cercava di trovare soluzioni e non promesse. Le Rsa e le Ra sono un patrimonio per la nostra Regione e non è possibile abbandonarle a loro stesse. Confidiamo che il Governo voglia seguire l’esempio del Piemonte aggiungendo nuove dotazioni economiche indispensabili per venire incontro alle legittime richieste di questo comparto. Infine vorremmo inviare un ringraziamento al personale e ai vertici delle Rsa e Ra per il lavoro incredibile che hanno svolto in questi mesi drammatici”. Ad affermarlo in una nota il capogruppo di Forza Italia Paolo Ruzzola, la sua vice Alessandra Biletta, il vicepresidente del Consiglio regionale Franco Graglia e il presidente della Commissione Bilancio Carlo Riva Vercellotti.

La metropolitana Lingotto-Bengasi parte a metà aprile

A metà del mese di aprile 2021 si prevede l’inizio dell’attività  del prolungamento della linea 1 della metropolitana  Lingotto-Bengasi

La nuova stazione è in via di completamento nel rispetto dei tempi “nonostante questi mesi di pandemia”, ha detto l’amministratore unico di Infra.To, Massimiliano Cudia, intervenuto a Palazzo Civico in una Commissione consiliare per fare il punto sull’andamento dei lavori.

Il 25 marzo si attende l’autorizzazione della Commissione Nazionale di Sicurezza per il pre-esercizio a partire dal giorno successivo. Ed entro la seconda settimana di aprile è prevista l’autorizzazione Ustif e del Comune  per dare il via libera definitivo alla linea.

Bollettino Covid, i dati di oggi

CORONAVIRUS PIEMONTE: IL BOLLETTINO DELLE ORE 17.00

LA SITUAZIONE DEI CONTAGI

Oggi l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato 1.365nuovi casi di persone risultate positive al Covid-19 (di cui 155 a test antigenico), pari  al 6,2 %  dei 22.170 tamponi eseguiti, di cui 12.677 antigenici

Degli 1.365  nuovi casi, gli asintomatici sono 613, pari al 44,9%.

I casi sono così ripartiti: 435 screening, 606 contatti di caso, 324 con indagine in corso; per ambito:  281 RSA/Strutture Socio-Assistenziali, 67 scolastico, 1.017 popolazione generale.  

Il totale dei casi positivi diventa quindi 190.635, così suddivisi su base provinciale: 16.872 Alessandria, 9.325 Asti, 6.592 Biella, 26.393 Cuneo, 14.832 Novara, 100.449 Torino, 7.182 Vercelli, 6.377 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 1.015 residenti fuori regione, ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 1.598sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.

I ricoverati in terapia intensiva sono 243 (+3 rispetto a ieri).

I ricoverati non in terapia intensiva sono 3.516 (81 rispetto a ieri).

Le persone in isolamento domiciliare sono 40.286

I tamponi diagnostici finora processati sono 1.841.358 (+ 22.170rispetto a ieri), di cui 879.688 risultati negativi.

I DECESSI DIVENTANO 7.461

Sono 79 i decessi di persone positive al test del Covid-19 comunicati dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte, di cui 5verificatisi oggi (si ricorda che il dato di aggiornamento cumulativo comunicato giornalmente comprende anche decessi avvenuti nei giorni precedenti e solo successivamente accertati come decessi Covid).

Il totale è ora di 7.461 deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi per provincia: 1.144 Alessandria, 454 Asti, 318 Biella, 818 Cuneo, 623 Novara, 3.444 Torino, 354 Vercelli, 236 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 70  residenti fuori regione, ma deceduti in Piemonte.

139.129 PAZIENTI GUARITI

I pazienti guariti sono complessivamente 139.129 (+2784 rispetto a ieri) così suddivisi su base provinciale: 11.650 Alessandria, 7.079 Asti,  4.296 Biella,  18.423 Cuneo, 11.264 Novara, 75.059Torino, 5.025 Vercelli, 5.014 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 642extraregione e 677 in fase di definizione.

Prima volta al mondo: trapianto di fegato da donatore Covid positivo in ricevente Covid positivo

All’ospedale Molinette di Torino  Per la prima volta al mondo nei giorni scorsi è stato effettuato con successo un trapianto di fegato da un donatore Covid positivo in un ricevente Covid positivo, presso l’ospedale Molinette di Torino dall’équipe del professor Renato Romagnoli. 

A seguito dell’apertura da parte del Centro Nazionale Trapianti di un programma di donazione di organi salvavita da soggetti con infezione da SARS-CoV-2 (da riservare a riceventi anch’essi positivi), il 10 dicembre scorso la Rianimazione dell’ospedale di Domodossola (VCO) ha segnalato al Centro Regionale Trapianti piemontese (diretto dal professor Antonio Amoroso) la volontà donativa espressa dai familiari di una donna di 66 anni risultata positiva al virus. Le condizioni del fegato erano compatibili con la donazione, mentre lo screening per SARS-CoV-2 era risultato positivo sia sul tampone nasofaringeo sia sulle secrezioni bronchiali.

L’offerta di tale organo è stata immediatamente accettata dal Centro Trapianto di Fegato di Torino nella serata del 10 dicembre, in quanto quel giorno stesso era stato riattivato nella lista d’attesa un uomo di 63 anni originario dalla Calabria, affetto da cirrosi complicata da neoplasia epatica primitiva, compatibile con la donatrice. L’uomo, inserito in lista d’attesa il 15 ottobre, era risultato per la prima volta positivo al Covid su tampone nasofaringeo il 9 novembre, dopo aver avuto per alcuni giorni febbre e tosse. Le sue condizioni respiratorie si erano mantenute stabili ed era stato posto in isolamento domiciliare, senza necessità di ricovero ospedaliero. Scaduti i 21 giorni di isolamento, il paziente era stato visitato dal responsabile della Terapia Insufficienza Epatica, dottor Antonio Ottobrelli, in data 1° dicembre, allorchè il tampone nasofaringeo era risultato ancora positivo per SARS-CoV-2, mentre gli esami ematici e radiologici avevano evidenziato un chiaro peggioramento della situazione tumorale. Il mattino del 10 dicembre il dosaggio su sangue degli anticorpi neutralizzanti anti-SARS-CoV-2 aveva mostrato un livello elevato, mentre il tampone nasofaringeo era risultato per la prima volta negativo. Posto di fronte alla possibilità di eseguire un trapianto con il fegato di una donatrice Covid positiva, il paziente aveva immediatamente fornito il suo consenso, ben conscio che l’evoluzione della sua patologia tumorale epatica avrebbe potuto in brevissimo tempo portarlo all’esclusione dalla lista d’attesa.

Così, nella notte tra il 10 e l’11 dicembre l’équipe del Centro Trapianto Fegato, equipaggiata con idonei dispositivi di protezione individuale, ha proceduto con il prelievo del fegato della donatrice Covid positiva nella sala operatoria allestita nell’ospedale di Domodossola. Contemporaneamente, il candidato ricevente è stato convocato e sottoposto agli accertamenti pre-operatori necessari per accedere alla sala operatoria per il trapianto. Come di routine in questo periodo di pandemia, è stato sottoposto ad un ulteriore tampone nasofaringeo per ricerca SARS-CoV-2. Dopo poche ore, ovvero poco prima di entrare in sala operatoria, il referto del tampone ha evidenziato tracce ancora misurabili del virus. Di fronte all’improvvisa necessità di scegliere se proseguire o meno con il trapianto salva-vita, il bilancio rischi-benefici ha fatto propendere l’équipe medico-chirurgica per andare avanti con il trapianto. La sala operatoria del Centro Trapianto Fegato è stata rapidamente convertita in Sala Covid dal personale infermieristico e gli anestesisti dell’Anestesia Rianimazione 2 (diretta dal dottor Roberto Balagna), adeguatamente protetti, hanno proceduto con la preparazione del paziente per l’intervento.

L’intervento chirurgico, durato 9 ore, è stato eseguito in prima persona dal professor Renato Romagnoli, coadiuvato dai suoi più validi collaboratori. A causa delle condizioni cliniche del ricevente e della necessità di operare muniti di idonei dispositivi di protezione, l’operazione è stata non solo tecnicamente difficile, ma anche particolarmente faticosa. La ricerca del virus sulle secrezioni bronchiali del paziente durante il trapianto ha confermato la presenza di una carica virale. Per questo motivo, come indicato dalla Direzione Sanitaria Molinette, il paziente a fine trapianto è stato ricoverato presso la Rianimazione Covid 1 (diretta dal professor Luca Brazzi). Già 24 ore dopo il trapianto il paziente, ben risvegliato grazie alla buona funzione del fegato trapiantato, è stato estubato. La ricerca del virus sulle secrezioni bronchiali è risultata ancora positiva in 1° e 3° giornata post-operatoria, mentre il tampone nasofaringeo si è negativizzato, a testimoniare lo stato di infezione in via di risoluzione. La funzione respiratoria e gli esami radiologici polmonari sono attualmente nella norma, ed il paziente verrà a breve trasferito presso l’Area Semintensiva Chirurgica del Centro Trapianto Fegato.

Ancora una volta, lo sforzo multidisciplinare – non solo clinico ma anche organizzativo – di un grande ospedale italiano ha reso possibile quanto fino a poco tempo fa era ritenuto del tutto impensabile. In questo caso sono risultati fondamentali il supporto del laboratorio di Microbiologia (diretto dalla professoressa Rossana Cavallo) e dell’Infettivologia (diretta dal professor Francesco De Rosa). La recente infezione da coronavirus non impedisce dunque la donazione ed il trapianto di organi in sicurezza.

 

Operazione “Casanova”, truffe sentimentali sventate. Arresti e sequestro per un milione e mezzo

Criminalità nigeriana. Eseguite 19 misure cautelari per riciclaggio transnazionale da truffe “sentimentali” e informatiche. Sequestri per 1,4 milioni di euro. 50 persone denunciate.

 

Dall’alba di questa mattina la Guardia di Finanza di Torino sta portando a compimento l’operazione “CASANOVA”, con l’esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal Giudice per le indagini preliminari del Tribunale del capoluogo piemontese a carico di 19 soggetti (15 in carcere e 4 con obbligo di firma) e sequestri per 1,4 milioni di euro.

50 le persone denunciate.

La complessa attività d’indagine, diretta dalla locale Procura della Repubblica – P.M. Dott.ssa Manuela Pedrotta – e condotta dai finanzieri del Nucleo di Polizia Economico – Finanziaria di Torino, ha consentito di individuare un nutrito sodalizio criminale, composto da nigeriani e da un italiano, dedito stabilmente al riciclaggio transnazionale di denaro di origine illecita.

Le somme provenivano dalla realizzazione di due tipi di truffe, quelle “sentimentali” e quelleinformatiche, con accesso abusivo a sistemi informatici e falsificazione, alterazione o soppressione del contenuto di comunicazioni telematiche, in danno di privati e di aziende, sia in Italia sia all’estero.

La truffa “sentimentale”, nota come internet romance scam, veniva attuata scegliendo quali vittime preferite le donne e si concretizzava con l’adescamento in siti di incontri on line, al fine di intrecciare relazioni sentimentali a distanza. Una volta conquistata la loro fiducia, anche con promesse di matrimonio, veniva richiesto denaro adducendo improvvise necessità finanziarie riconducibili, ad esempio, ad una ingiusta detenzione in carcere ovvero a gravi malattie dei propri figli.

Per risultare più affascinanti e credibili, i truffatori si sono spacciati per agenti dell’Interpol, piloti di aerei, comandanti di grandi navi, ingegneri petroliferi, militari impegnati all’estero, così rafforzando sia la costante impossibilità di incontrare le vittime, sia le improvvise necessità di soldi.

Gli ammontari oggetto delle truffe messe a segno nei confronti di una singola vittima variano da qualche migliaio di euro fino oltre 1,3 milioni di euro nell’arco di alcuni anni.

Una cittadina straniera ha versato 500.000 euro con un solo bonifico.

Le persone raggirate sono risultate così coinvolte da arrivare a vendere le proprietà di famiglia e ad indebitarsi per soddisfare le sempre più pressanti richieste di denaro dei truffatori.

La seconda tipologia di condotta ingannatoria, posta in essere a danno di persone ed aziende, è, invece, di tipo informatico. Nota come truffa del c.d man in the middle, consiste nell’inserimento fraudolento nella corrispondenza informatica altrui e nella sostituzione nei rapporti commerciali tra le aziende “spiate”, così da indurre queste ultime, con e-mail ingannevoli, a trasferire le somme dovute per i rispettivi rapporti di credito/debito su conti correnti creati ad hoc, in uso agli indagati.

In uno di tali casi i militari, insospettiti da un’operazione finanziaria anomala, hanno immediatamente avviato gli accertamenti e sventato il tentativo di truffa in corso a danno di una impresa operante nel trevigiano. Il tempestivo intervento, conclusosi con il sequestro del denaro prima che fosse ritirato dagli indagati, ha consentito di recuperare 50.000 euro già sottratti all’azienda e destinati a scomparire tra prelievi in contanti e giroconti per l’estero.

Le investigazioni, avviate nel 2017, hanno tratto origine dallo sviluppo di alcune segnalazioni di operazioni sospette ed hanno consentito di individuare conti correnti sui quali sono state rilevate transazioni di denaro, per rilevanti importi, provenienti dall’estero da parte di mittenti residenti in Austria, Finlandia, Belgio, Svizzera, Stati Uniti e Cina, che costituiscono soltanto alcuni dei numerosi Paesi coinvolti.

All’esito di articolati riscontri è stato ricostruito l’intero sistema di riciclaggio dei proventi illeciti generati dalle truffe “sentimentali” e informatiche: in corrispondenza di ogni singolo bonifico ricevuto venivano eseguiti, nell’arco dello stesso giorno, numerosi prelievi in contanti ovvero il denaro era trasferito, mediante giroconti o accrediti, sui conti correnti intestati ad altri complici per poi essere destinato all’estero.

Per contrastare il fenomeno nel suo complesso i finanzieri hanno analizzato oltre 30.000 transazioni finanziarie e 200 segnalazioni per operazioni sospette, avvalendosi, grazie all’attivazione del Comando Generale – II Reparto, della cooperazione internazionale fornita da 22 Paesi (Austria, Canada, Svezia, Belgio, Finlandia, Germania, Gran Bretagna, Mongolia, Norvegia, Olanda, Romania, Slovacchia, Portogallo, Svizzera, Polonia, Ungheria, Taiwan, Serbia, Spagna, Hong Kong, Macao, USA).

L’azione condotta dalle Fiamme Gialle sul fronte dell’individuazione e del recupero dei proventi illeciti ha poi consentito all’Autorità giudiziaria di disporre sequestri per complessivi 1,4 milioni di euro.

L’operazione “CASANOVA” testimonia tangibilmente l’azione che la Guardia di Finanza svolge quotidianamente nel contrasto ai reati a sfondo economico-finanziario attraverso il monitoraggio dei flussi di denaro e lo sviluppo sistematico delle segnalazioni di operazioni sospette effettuate dagli intermediari finanziari, finalizzati all’individuazione di capitali di origine illegale, prevenendo e contrastando forme di riciclaggio che inquinano l’economia legale e minano la trasparente circolazione di valori.

In arrivo le prime dosi del vaccino anti Covid: anche il Piemonte pronto a partire il 27 dicembre

A Gennaio previste 170 mila dosi. Dopo l’approvazione da parte dell’Ema, prevista per il 21 dicembre e la successiva approvazione da parte di Aifa prevista il girono dopo, è stato annunciato che il 27 dicembre arriveranno in Piemonte le prime 700 dosi del vaccino-anticovid prodotto dalla Pfizer.

Se ciò sarà confermato, in quella giornata, in concomitanza con l’annunciato Vaccine Day europeo, anche nella nostra regione avrà inizio la campagna vaccinale contro il coronavirus. Nei primi giorni di gennaio dovrebbero poi essere consegnate ulteriori 170.000 dosi, per la prima somministrazione ai soggetti interessati da questa fase”. Lo dichiara l’assessore alla Sanità della Regione Piemonte, Luigi Genesio Icardi.


Nella prima fase la somministrazione riguarderà il personale delle aziende sanitarie (120.000 persone) e gli ospiti e operatori delle RSA (75.000 persone). Di queste 700 dosi, 600 verrano suddivise tra i sei principali ospedali del Piemonte (“Città della Salute” e Mauriziano di Torino, “S. Luigi” di Orbassano, “Croce e Carle” di Cuneo, “Maggiore della Carità” di Novara e “SS. Antonio, Biagio e Cesare Arrigo” di Alessandria), mentre le ultime 100 saranno destinate ad alcune Rsa.


“Le fiale che ci arriveranno – spiega
Vincenzo Coccolo, commissario generale dell’Unità di crisi della Regione Piemonte – sono il 90% del quantitativo richiesto, come del resto avverrà per tutte le regioni, perché trattandosi di una vaccinazione su base volontaria, il commissario Arcuri ha calcolato che non si arriverà al 100% delle adesioni”.


“I vaccini saranno consegnati da Pfizer agli hub sanitari individuati in Piemonte – continua il commissario per l’area giuridico-amministrativa dell’Unità di Crisi della Regione Piemonte,
Antonio Rinaudo – che la Regione sta attrezzando con i congelatori necessari, in grado di assicurare la temperatura di – 80° richiesta per la corretta conservazione, e da lì saranno smistati ai presidi sanitari e alle RSA per procedere con la prima somministrazione e il richiamo dopo una ventina di giorni. Il completamento della prima fase è perciò atteso in circa 50 giorni”.


“Il nuovo anno si apre all’insegna della speranza – dichiara il presidente della Regione Piemonte,
Alberto Cirio – con un notevole anticipo dell’arrivo del vaccino contro il coronavirus. Molto opportunamente, si è scelto di partire nello stesso momento in tutta Europa e lo farà anche il Piemonte. Abbiamo predisposto un piano molto accurato, per cui abbiamo ricevuto anche i complimenti da Roma. Quello del 27 sarà un avvio simbolico, ma già dal 2-3 gennaio ci verranno consegnate le dosi che ci serviranno per immunizzare il nostro personale sanitario, che con straordinaria abnegazione ha prestato servizio in questa emergenza, insieme ai nostri anziani ospitati nelle residenze e agli operatori che si prendono cura di loro”.

Dalla Regione un milione per capitalizzare le pmi

Un milione di euro è lo stanziamento della Giunta Regionale per la capitalizzazione delle piccole e medie imprese nell’emergenza-Covid.

Lo stabilisce il provvedimento,  il cui parere preventivo favorevole è stato approvato all’unanimità dalla Terza commissione  (presidente Claudio Leone), che recepisce la proposta del capogruppo Pd Raffaele Gallo.

L’intervento è rivolto alle imprese del settore manifatturiero e delle costruzioni e – come ha spiegato l’assessore al Bilancio Andrea Tronzano – prevede contributi a fondo perduto di valore massimo pari a  62.500 euro per l’aumento di capitale delle società che, al fine di proseguire e rilanciare la propria attività a seguito dell’emergenza epidemiologica, effettueranno un’operazione di aumento di capitale sociale di importo minimo pari a 50.000 euro e massimo pari a 250.000 euro. La Dgr prevede il 30% per aumenti di capitale compresi tra 50.000 e 150.000 euro, il 25% per aumenti di capitale compresi tra 151.000 e 250.000. A Domenico Rossi (Pd) che ha rilevato l’esclusione dai benefici delle imprese sociali, Tronzano ha spiegato che si tratta di una sperimentazione da eventualmente allargare successivamente a tutte le Pmi.

 

Sostegno alla montagna

La commissione ha poi espresso parere preventivo favorevole a maggioranza al programma annuale per l’erogazione dei contributi a favore della montagna, la cui cifra ammonta a 2 milioni e 900mila euro da distribuire tra i Comuni e le Unioni delle Comunità ed Enti montani. L’assessore allo Sviluppo della montagna Fabio Carosso, ha illustrato le quattro macrolinee di azione: gli interventi per affrontare l’emergenza epidemiologica, la risistemazione dei territori montani dopo gli eventi alluvionali, il sostegno alla scuola anche per la didattica a distanza e il turismo sostenibile.

 

Contributi alle pro loco

Sono 322.500 euro le risorse finanziarie per il 2020 a sostegno delle pro loco piemontesi. Lo prevede la Proposta di deliberazione, che ha incassato il parere preventivo favorevole a maggioranza dalla commissione. Come ha sottolineato l’assessora al Turismo Vittoria Poggio, le pro loco sono importanti strumenti per lo sviluppo dei territori. I contributi sono riservati solamente alla realizzazione di eventi con importi superiori a 500 euro, la procedura di erogazione è quella dello sportello, ovvero in base alla presentazione delle domande sino ad esaurimento della dotazione finanziaria.

 

Predazione da lupi

Anche il lupo verrà considerato causa d’indennizzo dei danni causati da calamità naturali e avversità atmosferiche. Lo prevede la bozza di modifica relativa alla Legge regionale che disciplina il riordino delle norme in materia di agricoltura e di sviluppo rurale. La commissione ha espresso parere preventivo favorevole a maggioranza. L’assessore all’Agricoltura Marco Protopapa ha spiegato che la modifica riguarda proprio l’equiparazione degli animali di specie protette di fauna selvatica alle avversità naturali e atmosferiche.

 

Complessi ricettivi all’aperto e del turismo itinerante

La commissione, su richiesta dei consiglieri del Pd (GalloMonica Canalis, Maurizio Marello e Domenico Rossi) per approfondire il provvedimento, ha rinviato alla prossima settimana la trattazione del Disegno di legge 85 che modifica la legge regionale sui complessi ricettivi all’aperto e sul turismo itinerante, che era stata approvata nel 2019. Come ha spiegato l’assessora Poggio, il provvedimento  si è reso necessario dopo le osservazioni, i pareri e le impugnazioni da parte di alcuni Ministeri (Mibact e Interni) e dell’Autorità Garante della concorrenza e del mercato. In particolare, sono stati mossi rilievi sulla compatibilità ambientale per quanto riguarda gli allestimenti ricettivi all’aperto, nonché sul rischio di generare confusione con le norme vigenti nel settore tecnico-edilizio.  Nel dibattito sono anche intervenuti Sarah Disabato (M5s) e Valter Marin (Lega).

 

Covid: 883 contagi, oltre 3300 guariti, in calo i ricoveri

CORONAVIRUS PIEMONTE: IL BOLLETTINO DELLE ORE 18.30

LA SITUAZIONE DEI CONTAGI

Oggi l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato 883 nuovi casi di persone risultate positive al Covid-19, pari a al5,1 % dei 17.249tamponi eseguiti.

Degli 883 nuovi casi, gli asintomatici sono 419, pari al 47,4%.

I casi sono così ripartiti: 324 screening, 390 contatti di caso, 169 con indagine in corso; per ambito: 161 RSA/Strutture Socio-Assistenziali, 50 scolastico, 672 popolazione generale.

Il totale dei casi positivi diventa quindi 189.270, così suddivisi su base provinciale: 16.711 Alessandria, 9.247 Asti, 6.584 Biella, 26.181 Cuneo, 14.743 Novara, 99.781 Torino, 7.122 Vercelli, 6.326 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 1.001 residenti fuori regione ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 1.594 sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.

I ricoverati in terapia intensiva sono 240 (– 17 rispetto a ieri).

I ricoverati non in terapia intensiva sono 3.597 (- 101 rispetto a ieri).

Le persone in isolamento domiciliare sono 41.706

I tamponi diagnostici finora processati sono 1.819.188 (+ 17.249 rispetto a ieri), di cui 871.067 risultati negativi.

I DECESSI DIVENTANO 7.382

Sono 80 i decessi di persone positive al test del Covid-19 comunicati dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte, di cui 6 verificatisi oggi (si ricorda che il dato di aggiornamento cumulativo comunicato giornalmente comprende anche decessi avvenuti nei giorni precedenti e solo successivamente accertati come decessi Covid).

Il totale è ora di 7.382 deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi per provincia: 1130 Alessandria, 449 Asti, 318 Biella, 803 Cuneo, 616 Novara, 3.413 Torino, 349 Vercelli, 234 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 70 residenti fuori regione ma deceduti in Piemonte.

136.345 PAZIENTI GUARITI

I pazienti guariti sono complessivamente 136.345 (+3.363 rispetto a ieri) così suddivisi su base provinciale: 11.413 Alessandria, 6.971 Asti, 4.238 Biella, 17.785 Cuneo, 11.000 Novara, 73.818 Torino, 4.928 Vercelli, 4.891 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 633 extraregione e 668 in fase di definizione.

Violenza di genere: nove vittime su dieci sono donne. Meno denunce ma più arresti

Circa il  70% delle violenze di genere a Torino e nella provincia derivano dall’ ambito familiare: nel  91% dei casi le vittime sono donne.

Sono i dati della  Questura del capoluogo piemontese nel report annuale su 396 denunce raccolte nel corso dell’anno che sta per finire.

Nella maggior parte dei casi le vittime denunciano maltrattamenti in ambito familiare (nel 45% dei casi) e atti persecutori ai loro danni (il 25%)

Invece il 12% denuncia casi di lesioni e il 9% di violenze sessuali. Oltre la metà delle donne vittime di violenza sono italiane, il 22% proviene da Paesi extra U E e il 16% dal resto d’Europa. La maggior parte delle denunce è  presentata da donne tra i 38 e 47 anni, segue la fascia di età tra i 28 e 37. Ad oggi nel 2020 la polizia ha arrestato 176 persone per reati legati alla violenza di genere. Tra questi gli arresti per maltrattamenti in famiglia sono 114, ovvero + 32% rispetto al 2019 e 62 quelli per stalking, con una impennata del 121% a confronto  con l’anno precedente.