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“Riparti Piemonte”, dalla Regione 101 milioni per la ripresa delle attività

In apertura della seduta in videoconferenza della Commissione Bilancio della Regione , presieduta da Carlo Riva Vercellotti, il presidente della Giunta Alberto Cirio ha presentato un emendamento al disegno di legge “Riparti Piemonte” che elenca le diverse categorie (secondo i codici Ateco) beneficiarie del bonus per facilitare la ripresa delle attività sospese a causa dell’emergenza sanitaria. La cifra complessiva stanziata (101 milioni di euro) verrà erogata da Finpiemonte direttamente alle imprese con il versamento una tantum a fondo perduto. 

L’assessore all’Agricoltura Marco Protopapa ha presentato alla Commissione gli interventi all’interno del disegno di legge della Giunta per le materie di sua competenza. I fondi, in parte provenienti dalla rimodulazione dei fondi europei ed in parte nuovi, serviranno anche per: credito alle imprese, consulenze per innovazione delle imprese agricole, sistemazione logistica dei salariati agricoli stagionali. L’assessore ha specificato che è prevista l’erogazione dei contributi sul territorio attraverso i Comuni. Il consigliere Maurizio Marello (Pd) ha criticato l’esiguità della cifra destinata a sostenere la manodopera stagionale per la raccolta dei prodotti agricoli nei campi. Sull’argomento sono intervenuti anche i consiglieri Sean Sacco (M5s) e Marco Grimaldi (Luv).

In chiusura di seduta è intervenuta l’assessore a Commercio, Cultura e Turismo Vittoria Poggio. Per quanto riguarda il settore del Commercio Poggio ha illustrato i finanziamenti a tasso zero e a fondo perduto e gli interventi di sostegno finanziario rivolti ai commercianti, con particolare attenzione alla tutela del commercio di vicinato. Sull’argomento sono intervenuti diversi consiglieri chiedendo con quale criterio siano stati scelti i codici Ateco a cui fare riferimento per i contributi e se sono state valutati i differenti tempi di riapertura: Raffaele Gallo (Pd), Ivano Martinetti( M5s), Sara Zambaia (Lega), Sarah Disabato (M5s). Il consigliere Alberto Avetta (Pd) ha messo l’accento sulla necessità di valutare il pagamento della Tassa rifiuti per gli esercizi commerciali che sono rimasti chiusi per tutto il periodo.

Sul tema del finanziamento alle aziende che si occupano di turismo e di cultura, all’assessore Poggio sono state rivolte dai consiglieri Francesca Frediani (M5s), Marco Grimaldi (Luv), Silvio Magliano (Moderati) diverse domande inerenti le imprese del Terzo settore e circa le associazioni culturali che svolgono anche una attività di aggregazione sociale. Passando al settore Turismo, diversi consiglieri hanno sottolineato la situazione in cui si trovano le agenzie di viaggio e tutte le imprese legate alla filiera delle vacanze: il consigliere Paolo Bongioanni (FdI) ha proposto la creazione di un bonus per le famiglie per acquistare in anticipo i servizi turistici estivi con la formula ‘Paghi uno e prendi tre’ finanziata con fondi regionali.

Infine sul tema delle imprese legate alla Cultura e allo Spettacolo i consiglieri Daniele Valle (Pd) e Marco Grimaldi (Luv) hanno chiesto all’assessore Poggio per quale motivo i contributi concessi a questo tipo di imprese siano dati attraverso un Bando e non con un bonus diretto. L’assessore ha specificato che si tratterà di un Fondo di solidarietà a cui le imprese, anche organizzatrici di eventi culturali, accederanno con una semplice domanda di contributo. Sull’argomento sono intervenuti anche i consiglieri Mario Giaccone (Chiamparino per il Piemonte), Alessandra Biletta (Fi), Diego Sarno (Pd).

I lavori della Commissione Bilancio sul disegno di legge “Riparti Piemonte” proseguiranno per tutta la prossima settimana.

Quasi 8200 pazienti guariti, ma i contagi stentano a calare. Altre 26 vittime

Il bollettino della Regione Piemonte delle ore 17 di sabato 9 maggio

8195 PAZIENTI GUARITI E 3089 IN VIA DI GUARIGIONE

Oggi l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato che i pazienti virologicamente guariti, cioè risultati negativi ai due test di verifica al termine della malattia, sono 8195 (+508 rispetto a ieri): 633 (+20) in provincia di Alessandria, 349 (+8) in provincia di Asti, 433 (+58) in provincia di Biella, 899 (+41) in provincia di Cuneo, 761(+143) in provincia di Novara, 4245 (+209) in provincia di Torino, 351 (+17) in provincia di Vercelli, 446 (+11) nel Verbano-Cusio-Ossola, 78 (+1) provenienti da altre regioni.
Altri 3089 sono “in via di guarigione”, ossia negativi al primo tampone di verifica, dopo la malattia e in attesa dell’esito del secondo.
I DECESSI SALGONO COMPLESSIVAMENTE A 3.331
Sono 26 i decessi di persone positive al test del Coronavirus Covid-19 comunicati nel pomeriggio dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte, di cui 5 al momento registrati nella giornata di oggi (si ricorda che il dato di aggiornamento cumulativo comunicato giornalmente dall’Unità di crisi può comprendere anche decessi avvenuti nei giorni precedenti e solo successivamente accertati come decessi Covid). Il totale è ora di 3.331 deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi su base provinciale: 592 Alessandria, 201 Asti, 167 Biella, 274 Cuneo, 284 Novara, 1.491 Torino, 169 Vercelli, 120 Verbano-Cusio-Ossola, 33 residenti fuori regione, ma deceduti in Piemonte.
LA SITUAZIONE DEI CONTAGI
Sono 28.549 (+181 rispetto a ieri) le persone finora risultate positive al Covid-19 in Piemonte: 3.723 in provincia di Alessandria, 1.671 in provincia di Asti, 1.007 in provincia di Biella, 2.634 in provincia di Cuneo, 2.468 in provincia di Novara, 14.428 in provincia di Torino, 1.179 in provincia di Vercelli, 1.075 nel Verbano-Cusio-Ossola, 253 residenti fuori regione, ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 111 casi sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.
I ricoverati in terapia intensiva sono 143 (+ 3 rispetto a ieri). I ricoverati non in terapia intensiva sono 2.010 (-3 rispetto a ieri).
Le persone in isolamento domiciliare sono 11.781.
I tamponi diagnostici finora eseguiti sono 205.800, di cui 112.800 risultati negativi.
ALLEGATI
In allegato al bollettino sono riportati la tabella riassuntiva dei dati al 9 maggio, gli andamenti dei casi positivi per giorno di diagnosi (distinti per casi in RSA e non) (grafico 1 e 2), gli andamenti casi COVID-19 in Piemonte per data di inizio sintomi (grafico 3) e dei decessi (grafico 4) dal 22 febbraio al giorno 8 maggio.

Da Intesa Sanpaolo fondi per i tamponi negli ospedali piemontesi

Il presidente della Regione Cirio e gli assessori alla Sanità Icardi e alla Ricerca Covid Marnati: “Il nostro grazie per questo nuovo importante sostegno che ci aiuterà a potenziare i tamponi e a dare supporto ai nostri ospedali”

“Uno degli obiettivi prioritari della Regione è potenziare la rete dei nostri laboratori per garantire i tamponi necessari al monitoraggio in sicurezza della fase due. Il supporto che arriva da Intesa Sanpaolo va proprio in questa direzione ed è per noi un aiuto molto importante. Uno dei tanti che i Gruppo bancario ha scelto di mettere a disposizione del Piemonte fin dall’inizio di questa emergenza. Dalle donazioni per i nostri ospedali al supporto per consentirci di anticipare la cassa integrazione in deroga. Di questo siamo grati perché oggi più che mai è fondamentale il sostegno di tutti e il Piemonte ha la fortuna di poter contare anche sulla solidarietà e collaborazione di banche storiche del suo territorio come Intesa Sanpaolo”: con queste parole il presidente della Regione Alberto Cirio insieme all’assessore alla Sanità Luigi Icardi e alla Ricerca Covid Matteo Marnati esprimono il ringraziamento a Intesa Sanpaolo per le due nuove donazioni che sosterranno il Piemonte nell’affrontare l’emergenza Covid-19.

La prima erogazione, per un ammontare di 540.000 euro, è destinata all’Asl Torino3, per la fornitura di strumentazione e di reagenti necessari per la produzione di kit diagnostici Covid-19.

Il secondo intervento, per un ammontare di 600.000 euro, va all’Asl Torino4, per l’acquisto di apparecchiature indispensabili alla gestione di pazienti Covid-19, tra cui 11 ventilatori con doppia funzione di anestesia e ventilazione e una centrale di monitoraggio (inclusi 8 monitor per la terapia intensiva). Quest’ultima strumentazione, in particolare, è stata destinata alle tre rianimazioni dei presidi ospedalieri di Ivrea, Chivasso e Ciriè.

Intesa Sanpaolo aveva già sostenuto per 600.000 euro la realizzazione presso l’Istituto di Candiolo di un nuovo laboratorio di diagnostica e screening Covid-19, a disposizione degli enti pubblici della Regione.

Chiuso supermercato: nessuno indossava la mascherina

Né il titolare né il dipendente al banco indossavano le mascherine obbligatorie. E neppure il cliente presente in negozio al momento del controllo.

Non c’era neppure il gel disinfettante previsto dalla normativa.  Gli agenti di polizia hanno quindi chiuso il market Mridila di via Nizza per mancato rispetto delle disposizioni di legge  anti-contagio.
Multa da 400 euro per il proprietario del negozio.

Fase 2, Cirio preoccupato dai contagi: “Fine settimana sarà test importante”

 A fronte dei contagi aumentati in Piemonte nelle ultime 24 ore, il governatore Cirio commenta: “è ovvio che la gente abbia voglia di uscire, ma vedo tante foto di situazioni poco responsabili. Questo fine settimana sarà un test importante, sono preoccupato”. 

Aggiunge il presidente del Piemonte: “la possibilità di tornare a una vita normale dipende molto dal comportamento di ciascuno di noi. E lunedì  sarà il giorno in cui avremo una prima valutazione di questa seconda Fase”.

In Piemonte avviata la sperimentazione delle cure con il plasma

Monitoraggio del contagio, livelli di allerta, gestione della fase 2 dell’emergenza sanitaria, economica e sociale, nuovo accordo con i medici di medicina generale e avvio della sperimentazione delle cure con il plasma


Sono i principali temi affrontati nella conferenza stampa di oggi pomeriggio nella Sala Giunta della Regione Piemonte. Presenti il presidenteAlberto Cirio, l’assessore regionale alla Sanità Luigi Genesio Icardi, il vicepresidenteFabio Carosso, l’assessore regionale alla Ricerca Matteo Marnatie il commissario straordinario per l’emergenza covid Piemonte Vincenzo Coccolo. All’incontro sono intervenuti anche il presidente del Gruppo di lavoro sulla medicina territoriale Ferruccio Fazio e l’epidemiologo dell’Imperial CollegePaolo Vineis, consulente della Regione Piemonte per la fase 2.

TRE LIVELLI DI MONITORAGGIO

Sono tre i livelli di monitoraggio con cui la Regione Piemonte vigila sull’andamento del contagio:
1) Elaborazione dei dati piemontesi raccolti dall’Unità di crisi sulla base dei 21 indicatori individuati dal Ministero della Salute
2) Focus quotidiano dei livelli di attenzione locale sul modello elaborato e seguito dal prof. Vineis, che si basa su tre indicatori fondamentali: la curva del contagio, il fattore R0(ovvero del numero medio di infezioni secondarie generato da ciascun individuo covid positivo) e la comparsa di eventuali focolai, non solo geografici, ma anche ambientali (luoghi di lavoro, mezzi di trasporto pubblico e ambienti comunitari).
3) Analisi territoriale istituzionale, accanto al monitoraggio sanitario, dell’impatto dell’emergenza sulla situazione economica e sociale, in coordinamento con Prefetture, Comuni capoluogo, Province, Asl, Unità di crisi, Consiglio regionale e con il supporto tecnico-scientifico dell’Ires. Tra i dati monitorati settimanalmente, le eventuali criticità legate agli spostamenti dei cittadini, ad esempio nell’uso del trasporto pubblico (treni, autobus, metropolitane, aeroporti…) negli esercizi ad alta affluenza (bar, ristoranti, tabaccherie) e nelle aree pubbliche, come giardini, parchi e mercati. Verifica, inoltre, del numero di attività produttive, commerciali e professionali aperte o ancora in situazione di chiusura. Particolare attenzione alle nuove povertà, analizzando ad esempio i dati sui buoni spesa e il ricorso al Monte dei pegni.

LIVELLI DI ALLERTA

Sono in corso di elaborazione i dati raccolti in tempo reale dallapiattaforma informatica Covid Piemontesulla base degli indicatori ministeriali che definiscono i livelli di allerta (bianco/normalità, giallo/attenzione, arancione/preallerta, rosso/allerta) per l’attivazione delle eventuali e specifiche misure di contenimento, in accordo tra la Regione e Governo.

MEDICINA TERRITORIALE

Nel pomeriggio è stata raggiunta l’intesa con le rappresentanze istituzionali e sindacali dei medici di medicina generale che getta le basi per la nuova riforma del servizio di medicina sul territorio.In particolare, il medico di famiglia diventa la sentinella che intercetta gli eventuali nuovi focolai di infezione e, alla luce del quadro clinico, pone direttamente in quarantena il “sospetto positivo”, attivando in automatico, attraverso la piattaforma covid Piemonte, la procedura di effettuazione del tampone diagnostico e del tracciamento dei suoi contatti.

RICERCA

All’assessore all’Innovazione e RicercaMatteo Marnati è stata affidata dalla Giunta una specifica delega alla “ricerca covid”per il potenziamento, in particolare, della rete dei laboratori nella fase 2. È stato inoltre anticipato che il Piemonte ha avviato, a Torino e Novara, la prima fase della sperimentazione delle cure con il plasma per i malati covid, che verrà presentata in modo approfondito la prossima settimana.

Coronavirus, guariti a quota 7687. Ma i contagi non calano

Il bollettino della Regione Piemonte delle ore 17 di venerdì 8 maggio

7687 PAZIENTI GUARITI E 3269 IN VIA DI GUARIGIONE
Oggi l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato che i pazienti virologicamente guariti, cioè risultati negativi ai due test di verifica al termine della malattia, sono 7.687(+409 rispetto a ieri): 613 (+53) in provincia di Alessandria, 341 (+24 ) in provincia di Asti, 375 (+7) in provincia di Biella, 858 (+33) in provincia di Cuneo, 618 (+11) in provincia di Novara, 4036 (+238) in provincia di Torino, 334 (+18) in provincia di Vercelli, 435 (+24) nel Verbano-Cusio-Ossola, 77 (+1) provenienti da altre regioni. Altri 3.106 sono “in via di guarigione”, ossia negativi al primo tampone di verifica, dopo la malattia e in attesa dell’esito del secondo.
I DECESSI SALGONO COMPLESSIVAMENTE A 3.305
Sono 23 i decessi di persone positive al test del Coronavirus Covid-19 comunicati nel pomeriggio dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte, di cui 4 al momento registrati nella giornata di oggi (si ricorda che il dato di aggiornamento cumulativo comunicato giornalmente dall’Unità di crisi può comprendere anche decessi avvenuti nei giorni precedenti e solo successivamente accertati come decessi Covid). Il totale è ora di 3.305 deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi su base provinciale: 588 Alessandria, 200 Asti, 166 Biella, 274 Cuneo, 279 Novara, 1.479 Torino, 168 Vercelli, 118 Verbano-Cusio-Ossola, 33 residenti fuori regione, ma deceduti in Piemonte.
LA SITUAZIONE DEI CONTAGI Sono 28.368 (+233 rispetto a ieri) le persone finora risultate positive al Covid-19 in Piemonte: 3.712 in provincia di Alessandria, 1.666 in provincia di Asti, 1.002 in provincia di Biella, 2.628 in provincia di Cuneo, 2.442 in provincia di Novara, 14.320 in provincia di Torino, 1.168 in provincia di Vercelli, 1.070 nel Verbano-Cusio-Ossola, 251 residenti fuori regione, ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 109 casi sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale. I ricoverati in terapia intensiva sono 140 (-4 rispetto a ieri). I ricoverati non in terapia intensiva sono 2.013 (-140 rispetto a ieri). Le persone in isolamento domiciliare sono 11.954 (- 218 rispetto a ieri). I tamponi diagnostici finora eseguiti sono 201.183, di cui 110.294 risultati negativi.

La Regione: “Bene le riaperture, ma valutando i contagi”

La Regione Piemonte condivide il documento delle Regioni  che chiedono di potere riaprire il commercio al dettaglio da lunedì 11 maggio

Si è però riservata la possibilità di valutare le scelte in base all’andamento del contagio in questa prima fase di ripartenza.

Durante la conferenza delle Regioni il Piemonte ha sottolineato che l’Italia presenta  aree con situazioni diverse. Di conseguenza le scelte dovranno essere adottate in base all’andamento futuro del contagio.

(foto: il Torinese)

Pmi, dal Piemonte 10 milioni a fondo perduto per l’innovazione

Tra gli strumenti che la Regione Piemonte sta mettendo in campo a favore del sistema produttivo per affrontare la crisi sanitaria del COVID-19, sono stati stanziati 10 milioni di euro per le imprese che acquisiscono servizi specialistici e qualificati per la ricerca e innovazione da parte delle Infrastrutture di Ricerca pubbliche e private (IR).

“Abbiamo attivato questo importante intervento – spiega l’Assessore alla Ricerca e Innovazione, Matteo Marnati – per aiutare le imprese a sostenere le spese per migliorare e testare i propri prodotti, principalmente in ambito sanitario per contrastare il contagio del virus ma anche in altri settori. Un altro passo avanti per far ripartire il Piemonte”.

La misura comprende due linee di sostegno:

  • 1 Milione di Euro alla linea di intervento “Emergenza Covid-19”, orientata al rimborso totale delle spese sostenute per la sperimentazione e dichiarazione di conformità di dispositivi medici e di protezione individuale (DPI);
  • 9 Milioni di Euro per l’acquisizione di servizi qualificati e specialistici di supporto alla ricerca, sviluppo e innovazione, finalizzati ad accrescere il grado di innovazione tecnologico delle PMI.

La prima linea prevede l’erogazione di un contributo, a fondo perduto, da 1.500 euro fino ad un massimo di 10.000 euro, a copertura del 100% dei costi sostenuti dalle PMI per la dichiarazione di conformità di dispositivi medici di protezione individuale (quali mascherine e camici da laboratorio) e per la produzione dei tamponi per i test di positività del Covid-19.

Per la seconda linea è previsto un finanziamento a fondo perduto, da un minimo di 20.000 euro a un massimo di 200.000 Euro, a copertura massima del 70% delle spese ammissibili.

Tutte le informazioni sono disponibili sul sito di Finpiemonte, al seguente link: https://www.finpiemonte.it/news/2020/04/30/contributi-per-ricerca-e-dichiarazione-di-conformit%C3%A0-dpi-domande-dal-4-maggio

Indagine ambientale: “non c’è il coronavirus nell’aria e nelle acque di Torino”

Ha dato esito negativo il primo monitoraggio di Arpa e Asl Torino 1 su polveri sottili e acque reflue di Torino dove non sono state trovate tracce di RNA del Coronavirus

A comunicarlo è l’Assessore all’Ambiente, Matteo Marnati che ha annunciato di voler estendere indagini a tappeto su tutto il territorio piemontese confermando anche la volontà di portare a termine l’allestimento a La Loggia del primo centro virologico ambientale del Piemonte e d’Italia dove verrà studiato, in maniera permanente, l’impatto dei virus sull’ambiente.

«Ad oggi – spiega Marnati– dopo le prime analisi non risulta nessuna traccia del virus su acque a aria, ma continueremo con sempre più costanza a prelevare ulteriori campioni anche in altre parti del Piemonte con la collaborazione delle Asl. Conoscere per governare è il mio motto: con la realizzazione del laboratorio di Arpa a La Loggia, che stiamo attivando, avremo il primo laboratorio dedicato alla virologia ambientale in Italia».

Questa prima indagine è stata condotta sulle matrici ambientali della centralina del Lingotto e sugli scarichi delle acque reflue del depuratore SMAT in Torino.

Una volta eseguiti i prelievi è stata effettuata la preparazione diversificata dei campioni rispetto alla tipologia di matrice per l’individuazione del virus con tecniche di biologia molecolare. In attesa dell’attivazione del laboratorio di La Loggia, questa prima analisi è stata eseguita presso gli ospedali Amedeo di Savoia e San Luigi di Orbassano.

“La virologia ambientale è necessaria per migliorare la ricerca e la conoscenza di come i virus possono interagire con l’ambiente che ci circonda. Un approccio che abbiamo intrapreso sia a livello regionale che a livello nazionale” sottolinea Angelo Robotto, direttore generale di Arpa Piemonte.

“Proseguire il monitoraggio, in particolare degli impianti di depurazione in sinergia con Arpa, riteniamo sia una delle basi per approfondire l’interazione del Covid 19 con le matrici ambientali” conclude Roberto Testi, direttore del dipartimento di prevenzione dell’ASL Città di Torino.

 

(foto Mario Alesina)