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Cultura per la ripresa: la grande mostra “Sfida al Barocco” parte online

“Roma Torino Parigi 1680-1750”, è il titolo della maxi mostra ospitata alla Reggia di Venaria, in attesa delle disposizioni di Governo e Regione Piemonte per aprire i battenti

Potrà però  essere visitata da sabato 16 maggio e in  anteprima il 15 anche su Facebook (alle 18) in  preview esclusiva.

Grazie a un video-documentario sarà possibile visitare virtualmente l’allestimento spettacolare nella Citroniera juvarriana, accompagnati dalla guida vocale dei curatori scientifici, i professori Michela di Macco e Giuseppe Dardanello. Sarà visibile sul sito lavenaria.it e sul profilo YouTube della Venaria Reale. Il video è ricco di curiosità e particolari dell’attesa esposizione, con la descrizione dei principali capolavori provenienti dai più prestigiosi musei e collezioni mondiali: le favole antiche nei  quadri di storia, i racconti sacri nelle pale d’altare, la grazia nelle sculture e nei dipinti, la progettualità dei modelli di architettura e la raffinatezza di arredi e ornamenti. Il video è prodotto da PuntoRec Studios, realizzato dalla Compagnia di San Paolo e dalla Fondazione 1563 per l’Arte e la Cultura. La mostra è progettata dalla Fondazione 1563 per l’Arte e la Cultura,con il sostegno della Compagnia di San Paolo, ed è organizzata dal Consorzio delle Residenze Reali Sabaude. Vede la partecipazione eccezionale del Museo del Louvre, la collaborazione di grandi musei di Roma, Torino e Parigi e si svolge sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica.

 

(foto Mario Alesina)

Torino e il Piemonte ripartono (lentamente) tra mille difficoltà

La sospensione delle attività conseguenti il DPCM 22 marzo ha fermato circa metà delle imprese del Piemonte (44%) e dei rispettivi addetti (53%). Al 14 maggio risultavano ferme il 19% delle imprese e il 14% degli addetti. La distribuzione per provincia è omogenea rispetto alla popolazione (leggermente più penalizzata Biella e meno Asti).

Considerando l’intero periodo di emergenza, dal 22 marzo fino al 14 maggio, e senza considerare le attività che hanno beneficiato della deroga, il totale delle giornate perse ammonta a quasi 20 milioni, di cui circa la metà in provincia di Torino.

La distribuzione per settore vede la perdita di giornate concentrata nel terziario e nell’industria manifatturiera, che da soli totalizzano i ¾ delle perdite.

È quanto emerge dal primo rapporto dell’”Osservatorio Ripartenza” dell’Ires, illustrato  al “Gruppo di Monitoraggio Fase 2” coordinato dal vicepresidente Fabio Carosso, cui partecipano i presidenti di Provincia, i sindaci delle città capoluogo e un rappresentante dell’Unità di crisi, che ha il compito di monitorare l’andamento della situazione socio-economica del territorio in relazione alle misure assunte per l’epidemia e il loro graduale allentamento.

I mancati ricavi – si legge ancora nel rapporto Ires – sempre calcolati sulla stima massima di fermo lavorativo, hanno colpito soprattutto il terziario (fra cui: commercio, alberghi, ristorazione, attività editoriali): -43%. Seguono i servizi privati finanziari (fra cui: agenzie di viaggio e immobiliari): – 33%. Forte perdita anche per le costruzioni. Infine, l’industria manifatturiera e i servizi alla persona (fra cui: istruzione, assistenza sanitaria, biblioteche, attività sportive). La geografia regionale dei mancati ricavi segue la concentrazione territoriale delle società e la distribuzione per province è sostanzialmente proporzionale alla popolazione residente. La provincia più penalizzata è Biella, con 5 giornate di lavoro perse per abitante e la meno penalizzata Asti, con 3,9.

Le iscrizioni di nuove attività presso le Camere di Commercio a marzo 2020 sono state soltanto 1.875, mentre nello stesso mese del 2019 erano state 2.814. Ad aprile la forbice si è ampliato ulteriormente: solo 919 contro le 2.384 nello stesso mese del 2019. I settori che più hanno contribuito al rallentamento delle iscrizioni sono state il commercio ed il comparto delle costruzioni.

Per quanto riguarda il prestito alle imprese, il Piemonte, rispetto alle altre regioni d’Italia, vi ha fatto ricorso in maniera pressoché proporzionale alla propria popolazione: è 4a in graduatoria per numero di operazioni (7.555). Metà del finanziamento totale è assorbito da operazioni inferiori a 25.000€.

 Per quanto concerne, invece, la mobilità, le norme previste dai diversi DPCM succedutisi dall’8 marzo in poi hanno determinato una contrazione, conseguente alla chiusura di molti stabilimenti produttivi, al ricorso allo smart working per gli uffici amministrativi ed enti pubblici, nonché alle limitazioni di movimento dei cittadini. La quota di personale della pubblica amministrazione in smart working a fine aprile era pari al 77,3% del totale.

Gli spostamenti dei cittadini piemontesi verso i parchi e le aree verdi, già diminuiti durante i primi quindici giorni di lockdown, hanno subito un’ulteriore flessione, in seguito alle misure previste dall’ordinanza del Ministro della Salute del 20 marzo. Già nell’ultima settimana di aprile, prima dell’allentamento delle restrizioni, si è assistito a una ripresa degli spostamenti verso aree verdi, che, nei giorni, successivi al 4 maggio, sono tornati quasi ai livelli medi del periodo precedente. Gli spostamenti sono avvenuti in prevalenza utilizzando il mezzo di trasporto privato, sia per la riduzione delle corse di trasporto pubblico locale, sia per il timore di contagio dei cittadini nell’usufruire dei mezzi di trasporto collettivi. I dati indicano che la mobilità privata ha raggiunto nella fase di lockdown una media che supera il -75% rispetto al periodo pre-crisi, più accentuata nel week end. Dal 4 maggio in poi la mobilità con mezzo privato riprende, ma è sempre ridotta del 50% rispetto al pre-crisi.

I dati presentati da IRES – commenta il vicepresidente Fabio Carosso – ci mostrano quanto abbia sofferto il nostro territorio a causa dell’epidemia. Ma evidenziano anche come il Piemonte abbia la forza e l’energia per tornare a respirare, visto che la produzione economica risulta ripresa già all’86%, con 1.183.167 addetti al lavoro, su un totale, prima della crisi, di 1.370.759. Anche la mobilità dei piemontesi è pari al 40,8%. Un dato che misura la ripresa del lavoro e della vita sociale. E non è detto che si debba tornare al 100%, visto che il ricorso massiccio in questi mesi al lavoro agile ha ridotto gli spostamenti e se, all’inizio, è questa stata una scelta forzata, ora può essere vista come una risorsa”.

“Antrace” sulla busta inviata a Cirio, allarme nel palazzo della Regione

Questa mattina  allarme in piazza Castello dopo la scoperta di una  busta  indirizzata al presidente Alberto Cirio, recante la scritta “antrace”

Sul posto il  nucleo Nbcr, specializzato nel rischio batteriologico, chimico e radioattivo, dei vigili del fuoco, che hanno avviato  il protocollo di sicurezza previsto in questi casi. Allertati anche il 118 e gli artificieri.

Al governatore giungono  messaggi di solidarietà:

Il presidente Stefano Allasia a nome di tutto il Consiglio regionale:  “Spero che si tratti soltanto di uno stupido mitomane: in una situazione di emergenza come l’attuale è comunque grave che qualcuno cerchi di generare panico”.

“A nome del Gruppo del Partito Democratico esprimo la più viva e profonda solidarietà al Presidente Cirio. La nostra condanna nei confronti di queste intimidazioni è netta. In momenti così difficili le Istituzioni e chi le rappresenta vanno difese da chi cerca di destabilizzarle” afferma il Presidente del Gruppo Pd in Consiglio regionale Domenico Ravetti.

Da lunedì in Piemonte in circolazione 457 treni nei giorni feriali

Prosegue l’implementazione progressiva del servizio ferroviario in Piemonte. Dopo il primo aumento di servizio dello scorso 4 maggio, da lunedì 18 maggio nei giorni feriali circoleranno 457 treni, con un aumento di 52 treni al giorno.

«Attuiamo il cronoprogramma stabilito – sottolinea l’Assessore regionale ai Trasporti Marco Gabusi – e, senza aspettare le indicazioni del Governo, continueremo a potenziare progressivamente il servizio. Fin dall’inizio dell’epidemia abbiamo lavorato di concerto con i gestori dei servizi ferroviari per poter assicurare un servizio coerente con l’aumentare del flusso di passeggeri, passando da una fase iniziale di 245 treni al giorno (28% rispetto alla normale offerta di 859 treni), ad una seconda di 405 (47%), per giungere ai 457 (54%) di questa nuova implementazione. In corrispondenza con la riapertura delle attività stiamo gradualmente reinserendo gli orari dei treni, tenendo conto delle necessità di ogni territorio e dell’analisi delle richieste che ci stanno arrivando. Continueremo ad aumentare il servizio, puntando a ripristinare il 100% dei treni quando apriranno le scuole e ci sarà una richiesta decisamente superiore a quella attuale».

I nuovi orari, in vigore a partire da lunedì 18, sono disponibili sui siti Trenitalia e GTT, gestori dei servizi ferroviari regionali.

Nel dettaglio, per i treni Regionali Veloci (RV) vengono reintrodotti i due Asti-Milano diretti (3983 in partenza da Asti alle 6.45 e 3971 in partenza da Milano alle 18.30), mentre sulla linea Torino-Alessandria-Genova i treni 2502 (in arrivo a Torino alle 8.30) e 2529 (in partenza da Torino alle 19.30) saranno prolungati nella tratta Alessandria-Novi Ligure. Ad entrambi i treni sarà assegnata una fermata straordinaria a Frugarolo Bosco Marengo. Sulla linea Torino-Cuneo saranno aggiunti il treno 10211 (Torino 15.25 – Cuneo 13.36) e il treno 10218 (Cuneo 17.24 – Torino 18.35). Sulla linea Torino-Savona sarà attivato al mattino un bus sostitutivo nella tratta Ceva-Mondovì-Fossano in modo da permettere la coincidenza con il treno RV 10206 da Cuneo in arrivo a Torino alle 8.35

Per quanto riguarda le linee Regionali (R) viene ripristinato il servizio ferroviario Arona-Novara con 12 treni al giorno e Asti-Acqui con 14 treni al giorno. Sono inoltre riattivati ulteriori treni sulle linee Ivrea-Chivasso-Novara (tra cui il treno 20006 in partenza da Ivrea alle 7.48), Alessandria-Asti e Novara-Alessandria. Sulla tratta Fossano-Cuneo-Limone riprende a circolare il treno 22965 (Fossano 7.25 – Limone 8.30).

Anche il Servizio Ferroviario Metropolitano (SFM) viene potenziato: sulla linea sfm1 Chieri-Torino-Rivarolo (GTT) sono riattivati i treni del mattino 4154/5 (Rivarolo 6.46 – Chieri 8.11) e 4104/5 (Chieri 7.50 – Rivarolo 9.15). Sulla linea sfm3 Torino-Susa/Bardonecchia circoleranno 6 treni in più tra Torino e Bardonecchia e 3 tra Torino e Susa. Riprende anche il treno 4328 Bussoleno (7.08) – Torino (8.01). Sulla linea sfm4 Torino-Alba è riattivata la coppia di treni serali 4478 (da Torino Stura alle 18.27) e 4487 (da Alba alle 20.07). Infine, sulla linea sfm7 Torino-Fossano riprende a circolare il treno 4734 in partenza da Fossano alle 17.01.

Salizzoni: “Troppi tamponi per certificare i guariti, troppi perduti e pochi quelli effettivi”

“Fondamentale aumentare i tamponi ‘effettivi’ e ottimizzare l’impiego di quelli disponibili”. Salizzoni presenta un Question time in Consiglio regionale e propone tamponi selettivi e specifici.

 

Il vicepresidente del Consiglio regionale e celebre chirurgo Mauro salizzoni interviene sulla vicenda dei tamponi per il covid: “Che vi siano pazienti sottoposti a numerosi tamponi per accertarne la negativizzazione non mi stupisce e pone interrogativi su come, dall’inizio dell’emergenza, si sia gestito l’impiego dei tamponi nella nostra Regione. Credo che l’assessore alla Sanità Luigi Icardi debba fornire chiarimenti approfonditi ed esaustivi sulle modalità di utilizzo dei tamponi, sul numero (e sulle cause) dei tamponi andati persi, sui tempi di analisi e di refertazione”. 

“Nella settimana dal 15 al 22 aprile, il Piemonte ha effettuato 35.900 tamponi. Di questi, si stima che i tamponi effettivamente refertati per attività di diagnostica, di tracciamento contatti e prevenzione su categorie a rischio (incluse le RSA) siano stati 22.100 (il 62% del totale), mentre 13.800 (il 38%) sono stati utilizzati per certificare guarigioni o, addirittura, sono andati perduti. Nella settimana successiva, i tamponi effettuati sono aumentati, arrivando a 38.500 unità. Tuttavia, quelli ‘effettivi’ sono diminuiti sia in numero sia in percentuale – vale a dire 20.600 tamponi pari al 53% del totale – e quelli refertati per accertare guarigioni o andati perduti sono arrivati a 18.000 (il 47%)”.

“I notevoli ritardi nell’analisi dei tamponi e l’elevato numero dei tamponi andati persi rappresentano fatti gravi, che hanno compromesso l’efficacia dell’attività di tracciamento – spiega Salizzoni – eppure solo un tracciamento efficace ci permetterebbe di capire le reali dimensioni del contagio, il numero dei soggetti positivi liberi di muoversi, e ridurre l’ospedalizzazione dei pazienti. Per questo è fondamentale aumentare i tamponi ‘effettivi’ e ottimizzare l’impiego di quelli disponibili”.

“Più tamponi, non generalizzati ma selettivi, concentrandoci sulla ricerca dei nuovi contagiati e dei positivi asintomatici, evitando di dare solo priorità alle stesse persone per certificarne la negativizzazione – aggiunge – Inoltre, tamponi specifici ovvero a determinate categorie di lavoratori, quelli maggiormente a contatto con il pubblico”.

Mauro SALIZZONI, vice presidente Consiglio Regionale del Piemonte

Coronavirus, in Piemonte 10600 guariti. Ancora 33 vittime e 151 contagiati

Il bollettino della Regione Piemonte delle ore 17 di giovedì 14 maggio

10.596 PAZIENTI GUARITI E 3.229 IN VIA DI GUARIGIONE

Oggi l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato che i pazienti virologicamente guariti, cioè risultati negativi ai due test di verifica al termine della malattia, sono 10.595 (+655) rispetto a ieri): 975 (+ 116) in provincia di Alessandria, 433 (+9) in provincia di Asti, 497 (+9) in provincia di Biella, 1098 (+68) in provincia di Cuneo, 940 (+94) in provincia di Novara, 5541(+305) in provincia di Torino, 471 (+18) in provincia di Vercelli, 546 (+31) nel Verbano-Cusio-Ossola, 95 (+9) provenienti da altre regioni.

Altri 3229 sono “in via di guarigione”, ossia negativi al primo tampone di verifica, dopo la malattia e in attesa dell’esito del secondo.

I DECESSI SALGONO COMPLESSIVAMENTE A 3493

Sono 33 i decessi di persone positive al test del Covid-19 comunicati nel pomeriggio dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte, di cui 7 al momento registrati nella giornata di oggi (si ricorda che il dato di aggiornamento cumulativo comunicato giornalmente dall’Unità di Crisi può comprendere anche decessi avvenuti nei giorni precedenti e solo successivamente accertati come decessi Covid).

Il totale è ora di 3493 deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi su base provinciale: 609 Alessandria, 211 Asti, 167 Biella, 308 Cuneo, 300 Novara, 1.564 Torino, 179 Vercelli, 121 Verbano-Cusio-Ossola, 34 residenti fuori regione, ma deceduti in Piemonte.

LA SITUAZIONE DEI CONTAGI

Sono 29.209 (+151 rispetto a ieri) le persone finora risultate positive al Covid-19 in Piemonte: 3769 in provincia di Alessandria, 1711 in provincia di Asti, 1022 in provincia di Biella, 2666 in provincia di Cuneo, 2543 in provincia di Novara, 14.807 in provincia di Torino, 1226 in provincia di Vercelli, 1099 nel Verbano-Cusio-Ossola, 254 residenti fuori regione ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 112 casi sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.

I ricoverati in terapia intensiva sono 116 (-6 rispetto a ieri).

I ricoverati non in terapia intensiva sono 1775 (-83 rispetto a ieri).

Le persone in isolamento domiciliare sono 10.000

I tamponi diagnostici finora processati sono 232.682, di cui 128.729 risultati negativi.

I commercianti in piazza: “Riaprire non significa ripartire”

Erano all’incirca duecento i commercianti torinesi hanno manifestato dotati di  mascherine e cartelli al flash mob  in piazza Castello, di fronte al palazzo della Giunta regionale

L’iniziativa è stata promossa da 54 associazioni di via in rappresentanza di più di 6.000 attività del territorio.

Dicono i commercianti: “Riaprire non significa ripartire, ci saranno  tanti costi e ci manca la liquidità”. Li ha ricevuti il governatore Alberto Cirio.

 

(foto archivio il Torinese)

Altri 15 milioni per il Bonus Piemonte a sostegno di negozi, cinema, agenzie di viaggio

Il presidente della Regione Cirio: “Terzo passo per sostenere le attività colpite dal lockdown, ma lavoriamo già alle prossime misure”

 

Cresce ancora il numero delle attività  che potranno accedere al Bonus Piemonte il contributo a fondo perduto predisposto dalla Regione per sostenere le imprese colpite dal lockdown per l’emergenza Coronavirus. Lo comunica il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio che, con l’assessore al Commercio Vittoria Poggio e alla Semplificazione Maurizio Marrone , ha condiviso con le associazioni di categoria le nuove misure approvate dalla Giunta regionale.

 

Con una ulteriore dotazione di 15 milioni il fondo del Bonus Piemonte sale così a 116 milioni di euro che andranno a beneficio di quasi 60 mila realtà del territorio .
Dopo le 37 mila imprese del commercio e dell’artigianato e le 10 mila attività del commercio ambulante già raggiunte dal provvedimento, ad accedere al bonus saranno adesso altri 11 mila soggetti colpiti dalle chiusure degli ultimi due mesi.

 

Bonus da 1500 euro per: cartolerie, librerie, negozi d’abbigliamento, tessuti, calzature, pelletteria e accessori .
1500 euro anche per le agenzie di viaggio e i tour operator , mentre per le guide turistiche sarà annunciata a breve una specifica misura del piano Riparti Piemonte.
1500 euro anche per i cinema piemontesi , gli organizzatori di eventi e le scuole guida .
Bonus da 1000 euro , invece, per gli studi di tatuaggio e piercing, negozi di ottica e di fotografia, scuole di lingue, circoli ricreativi operatori di altre forme di divertimento .

 

Il Bonus Piemonte è uno dei pilastri di Riparti Piemonte , il Piano da oltre 800 milioni di euro con cui la Regione sosterrà la ripartenza di imprese e famiglie nella Fase 2.

 

«Terzo passo del Bonus Piemonte  – spiegano il presidente Cirio e gli assessori Poggio e Marrone – . Ma lavoriamo già alle prossime misure perché estenderemo il bonus il più possibile a tutti coloro che sono stati colpiti duramente da oltre due mesi di inattività».

 

Immediata e semplice anche la procedura per accedere al bonus: tutti gli interessati riceveranno da Finpiemonte una comunicazione via pec per indicare il conto corrente su cui ricevere il contributo a fondo perduto, che verrà accreditato nell’arco di qualche giorno.

 

Il Bonus Piemonte nelle sue tre tranche (88, 13 e 15 milioni per un totale di 116 milioni di euro), grazie alla disponibilità di tutti i Capigruppo del Consiglio regionale , è stato stralciato dalla discussione complessiva del Piano “Riparti Piemonte” ed è approdato già oggi alla Commissione Bilancio convocata in sede legislativa , garantendo un più rapido iter per la sua discussione e approvazione.

Accordo con i medici di medicina generale, svolta nel tracciamento dei contagi

E’ stato firmato ieri  nella sede dell’Assessorato regionale alla Sanità del Piemonte il nuovo accordo integrativo regionale con le organizzazioni dei medici di medicina generale per la Fase 2 dell’emergenza coronavirus.

Obiettivo del contratto è la creazione di reti di monitoraggio basate sul modello del medico di medicina generale sentinella, in grado di identificare precocemente i casi sospetti sulla base del riscontro clinico che precede la diagnosi di laboratorio.

«Il medico di medicina generale – osserva l’assessore regionale alla Sanità del Piemonte, Luigi Genesio Icardi – viene messo nelle condizioni di disporre l’isolamento dei pazienti sospetti Covid e dei rispettivi contatti stretti, già dalla fase di sospetto clinico e prima della presa in carico da parte dei Sisp (Servizi di igiene e prevenzione), vale a dire prima dell’effettuazione dei tamponi e del riscontro dei risultati, considerato che i tempi che tale iter prevede si possono rivelare troppo lunghi per contenere tempestivamente il contagio. Contestualmente, lo stesso medico può avviare il trattamento domiciliare dei pazienti covid, secondo i protocolli definiti».

L’assessore esprime  soddisfazione per il raggiungimento dell’intesa, sottoscritta all’unanimità dalle organizzazioni di  categoria in rappresentanza di oltre 3.500 medici di medicina generale e pediatri di libera scelta del Piemonte.

«Si tratta di un risultato molto importante – sottolinea l’assessore Icardi -, una svolta nell’organizzazione del nuovo modello organizzativo delle cure primarie sul territorio, che ha nel medico di medicina generale il suo cuore strategico. Utilizzando al meglio la tecnologia esistente, la nuova piattaforma Covid19 della Regione Piemonte, gli strumenti che possono essere gestiti direttamente al domicilio degli assistiti e la telemedicina, si può agire con tempestività ed efficacia, evitando di congestionare altri livelli di assistenza. Si possono creare le condizioni per produrre effetti positivi sulla gestione complessiva della salute dei cittadini, anche al di là della pandemia che stiamo affrontando, ed in particolare sulla cronicità e sulla continuità assistenziale».

Operativamente, in caso di “sospetto Covid”, sulla base dei sintomi riferiti o riscontrati, il medico che valuta per primo il paziente (medico di assistenza primaria o medico di continuità assistenziale o medico di emergenza) dispone, attraverso la piattaforma Covid19 Regione Piemonte, l’isolamento fiduciario per il paziente sospetto Covid, per 14 giorni, prorogabili al persistere delle condizioni, con decorrenza dalla data di inizio dei sintomi.

Il medico di assistenza primaria riceve la notifica di isolamento attivato sul paziente, prende contezza (qualora non l’abbia disposta egli stesso) dell’isolamento predetto sulla piattaforma Covid19 e rilascia l’eventuale certificazione ai fini Inps o Inail.

Contestualmente all’attivazione dell’isolamento, per i soggetti sintomatici, dopo la conferma di positività del tampone, il medico di assistenza primaria attiva il protocollo di assistenza domiciliare dei pazienti Covid sintomatici ed effettua quindi l’identificazione dei contatti stretti, disponendone preventivamente l’isolamento fiduciario.

Il Sisp dell’Asl competente effettua un approfondimento dell’indagine epidemiologica per la ricerca di ulteriori contatti in ambito comunitario e per identificare eventuali focolai, predispone ulteriori misure di sanità pubblica e fornisce indicazioni per la prevenzione e il controllo dell’infezione.

L’effettuazione dei tamponi per confermare la positività o la guarigione virologica resta in capo all’Asl, sulla base della segnalazione riscontrata a mezzo della piattaforma Covid19 della  Regione Piemonte.

L’isolamento viene trasformato nella quarantena, disposta dal Sisp, in caso di tampone positivo. Il tampone viene effettuato secondo le modalità individuate dall’Asl, nei tempi tecnici strettamente necessari.

In caso di tampone con esito negativo, in persistenza di sintomi, il Sisp effettuerà il secondo tampone per diagnosticare la guarigione virologica. In caso di doppio tampone negativo l’isolamento fiduciario/quarantena viene interrotto.

Ai pazienti in isolamento e quarantena, il medico di assistenza primaria, in collaborazione con le Usca e con i medici di emergenza sanitaria, presterà assistenza su vari livelli, dalla sorveglianza sanitaria (anche con visite a domicilio), al monitoraggio con dispositivi consegnati direttamente al soggetto in assistenza domiciliare, o ai suoi familiari, per rilevare saturazione, pressione arteriosa, temperatura corporea, frequenza respiratoria e altri parametri.

L’ accordo, che ha validità fino al persistere dello stato di emergenza, riconosce ai medici di medicina generale il trattamento economico in base alle prestazioni effettuate e correttamente registrate in piattaforma.

Piemonte, riapertura dopo il confronto con il Ministero della Salute

Nei prossimi giorni le decisioni 

Il presidente della Regione Alberto Cirio e la giunta regionale  valuteranno la scelta delle date per la riapertura delle attività economiche ” dopo il confronto con il ministero della Salute nei prossimi giorni, alla luce dei dati del monitoraggio, in base ai quali  verranno stabilite le linee guida per la riapertura e le  regole per il Piemonte”.

Questo quanto ha detto la portavoce del governatore del Piemonte, nella videoconferenza  sull’andamento del contagio e delle iniziative della Regione in campo sanitario e terapeutico.

Ha dichiarato ieri il Professor Paolo Vineis, epidemiologo, consulente della Regione Piemonte:

«L’aggiornamento sugli indicatori giornalieri, l’andamento della curva epidemica, di R0 giornaliero a livello regionale e provinciale, e tutti i parametri che monitoriamo quotidianamente evidenziano che il Piemonte sta gradualmente uscendo dalla fase critica. In questo momento R0 è a 0,5, un livello migliore di altre regioni. I nostri indicatori oggi sono anche più dettagliati di quelli previsti dal Ministero della Salute. Ora stiamo mettendo a punto metodi per il riconoscimento precoce dei focolai. Fondamentale il tracciamento dei contatti».