prima pagina- Pagina 466

Il futuro di Torino, la politica e quel che resta di Fiat

No, non ci posso credere. L’architetto Guido Montanari ex vice sindaco ed ex cocco di Chiara Appendino è diventato supporter della candidatura a sindaco di Torino del rettore Politecnico Guido Saracco. Guido Montanari è tutto e l’incontrario di tutto. Profondamente no Tav ed amico fedele degli antagonisti vuole appoggiare PD e centro sinistra, solo colpevole della grave situazione economica e sociale della nostra città.

.
Ma diciamocela tutta: non è questa la vera notizia. La vera notizia sono le commissioni istituite dal Rettore Saracco. Commissioni atte a redigere delle proposte rivolte alla Città di Torino. Tradotto, il Prof. Guido Saracco si mette in proprio. Detto in altri termini,  se partiti di centrosinistra ci state, bene, viceversa vado avanti da solo. Indubbiamente una accelerata. C’è qualcuno dietro a questa (quasi) ufficiale candidatura? Ovviamente non è dato a sapere, ciò che è sicuramente certo è il disastro Torino. Prima, nel settore auto era la prima.
.
Dalla carrozzeria al motore ed alla componentistica. Ora, appunto, disastro. Sempre 20 anni fa si parlava di far diventare Mirafiori un centro di produzione ed assemblaggio motori. Ora al massimo centro di ricerca finanziato dall’Europa. L’annoso problema degli investimenti in ricerca e produzione. Con i contrari nel finanziare la Fca perché non paga le tasse in Italia. Altro problema, per l’anno successivo 33 % di studenti fuori sede in meno. Ed anche qui Torino era all’avanguardia. Italia Robotica, ente tra scuola e Comau. Come progettare e realizzare linee di montaggio sempre più competitive. Come utilizzare e progettare l’intellingenza artificiale. L’Itis Avogrado di Torino uno dei punti di eccellenza. Andato in pensione il professore Enzo Marvaso, deus ex machina, mi sa che si è arenato tutto. Anche il tentativo di rilancio della ricerca informatica Olivetti e della nostra silicon Valley, la nostra Ivrea  con il Canavese incluso. Rilanciare tutto questo è possibile? Francamente siamo in ritardo, ma tentar non nuoce. La nostra storia dimostra che le idee non mancano, sono mancati i soldi e le idee sono rimaste embrioni di un domani che non è arrivato. I sindacati applaudono alla richiesta di finanziamenti per 6 miliardi a Fca. Grande botta di fortuna…
.
Sinistra sbrindellata e Calenda contrarissimi. Classe politica locale totalmente assente. Ed inserire questo investimento in una più ampia politica economica locale? Capisco che è avvenuto prima e perché mai dovrebbe avvenire ora? Indubbiamente vane speranze. Molti i tentativi per sinergizzare le forze private e pubbliche come la società tra Fiat Comune e Regione sotto l’egida di FinPiemonte come Tne. Tanti soldi, tanti sforzi e sono passati 20 anni con risultati Zero. Precisamente un risultato c’è stato: i soldi pubblici dati a Fiat sono serviti per pagare parte dei debiti che questa aveva con Sanpaolo. E sullo sfondo, eccolo lì il Politecnico di Torino. Si dice tra le Università più importanti e famose del mondo. Accidenti, proprio così. Anni in cui il Prof. Francesco Profumo era il Rettore con una successiva e rapida carriera. Ministro della Repubblica e poi Presidente di Fondazione San Paolo sostituendo Sergio Chiamparino,  amico per la pelle richiamato dalla politica. Il Chiampa Nazionale. Deputato della Repubblica e proponente della rotazione auto con Fiat che vendette molte vetture. Conosciuto e stimato soprattutto  per essere stato Sindaco di Torino che ha gestito le Olimpiadi 2006 fortemente volute dall’ Avvocato per antonomasia Gianni Agnelli Presidente Fiat. Governatore del Piemonte sconfitto al secondo giro dal centrodestra. Chiampa che ha sempre avuto un buon rapporto con Enzo Ghigo,  tra i più bravi governatori del Piemonte. Un’amicizia oltre la politica che ha portato Ghigo a far votare Sergio Chiamparino al ballottaggio contro Roberto Rosso. Ci ha visto lungo Ghigo, prima responsabile di Publitalia e grande capo di Forza Italia. Chi lo conosce bene sostiene che si informa bene prima di parlare e di decidere politicamente.Infatti, insieme al Chiampa fu tra i promotori di Tne. Tocco’ poi a Mercedes Bresso cercare di gestire il tutto mettendo il Prof Mario Calderini a capo di FinPiemonte. Milanesissimo ed allora docente del Politecnico di Torino.
.
Lui  recentemente in un’intervista a Repubblica ha sostenuto: ho sempre Torino nel cuore,  ma se non si dà una mossa è morta. Vecchia storia la collaborazione tra Fiat e Politecnico che negli anni 60 omaggio’ Vittorio Valletta di Laurea honoris causa. Quel Vittorio Valletta che porto’ l’Avvocato a  girare il mondo per diventare quello che è diventato. L’Avvocato che pur girando il mondo  e, probabilmente vivendo più negli States tenne sempre la sua residenza a Torino. Diversamente da molti dei suoi famigliari che preferirono la Svizzera. Questione di stile. Poi, giusto per non lasciare nulla di intentato, l’arrivo di Marchionne determino la fusione con la Chrysler con il grande sponsor in Barack Obama Presidente Usa. Tutto ciò per dire che quel poco di Fiat che c‘è ancora si deve a questi meccanismi e che se a Torino vive ancora qualcosa della vecchia Torino lo si deve a questo passato. Ma se non si torna ad essere credibili sul piano internazionale la vedo dura, la vedo durissima.  Come tutte le grandi crisi mondiali, anche la crisi determinata dal coronavirus, lo può essere. Fino a tre mesi fa c’erano idee “latenti” ma non c’erano soldi. Ora, forse, ci sono e spenderli un attimo sarà. Possibilmente spenderli bene per il rilancio della nostra città. Direi per la rinascita della nostra città. Come il mito dell’ Araba Fenice che dalle sue ceneri è risorta. Abbiamo poche carte da giocare e le dobbiamo giocare fino in fondo. Dopo la ” follia” pentastellata non possiamo più permetterci questi fatali errori. Chiara Appendino non è responsabile di questo disastro. Semplicemente inefficace perché indeguata ai compiti che si era assegnata. Ci vuole un Sindaco che attragga investimenti stranieri. Che capisca e conosca la materia. Tocca ai due schieramenti tradizionali essere all’altezza del compito. Magari ci scappa anche la possibilità di potercela fare.
Patrizio Tosetto

Riapre anche la montagna e si contano i morti

Sono stati numerosi gli interventi del soccorso alpino sulle montagne piemontesi, oggi, con il ritorno alla possibilità  senza autocertificazione di compiere escursioni in montagna

Terminato il lockdown, per ora il bilancio è di due morti:  uno scialpinista di 50 anni precipitato a Punta Collerin, nella zona di Balme e  un uomo che con un  amico stava praticando canyoning in un torrente nel Vallone del Piantonetto.

In altre località sono stati trovati almeno altri due feriti.

Coronavirus, in calo vittime e contagi

Il bollettino della Regione delle ore 16 di domenica 24 maggio


15.376
PAZIENTI GUARITI E  3.318 IN VIA DI GUARIGIONE

Oggi l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato che i pazienti virologicamente guariti, cioè risultati negativi ai due test di verifica al termine della malattia, sono 15.376 (+342 ) rispetto a ieri: 1448 (+7) in provincia di Alessandria,  680 (+30) in provincia di Asti,  666 (+20) in provincia di Biella, 1569 (+37 ) in provincia di Cuneo, 1370 (+25) in provincia di Novara, 8058 (+180) in provincia di Torino, 668 (+ 14) in provincia di Vercelli, 794 (+29 ) nel Verbano-Cusio-Ossola,  123 provenienti da altre regioni.

Altri 3.318 sono “in via di guarigione”, ossia negativi al primo tampone di verifica, dopo la malattia e in attesa dell’esito del secondo.

I DECESSI SALGONO COMPLESSIVAMENTE A 3.783

Sono 12 i decessi di persone positive al test del Covid-19 comunicati nel pomeriggio dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte, di cui 2 al momento registrati nella giornata di oggi (si ricorda che il dato di aggiornamento cumulativo comunicato giornalmente comprende anche decessi avvenuti nei giorni precedenti e solo successivamente accertati come decessi Covid).

Il totale è ora di 3.783 deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi su base provinciale:    630 Alessandria, 223 Asti, 202 Biella, 361  Cuneo,  326 Novara, 1673  Torino,  206 Vercelli,   125 Verbano-Cusio-Ossola, 37 residenti fuori regione, ma deceduti in Piemonte.

LA SITUAZIONE DEI CONTAGI

Sono 30.180 (+43 rispetto a ieri) le persone finora risultate positive al Covid-19 in Piemonte: 3848 in provincia di Alessandria, 1775 in provincia di Asti, 1031 in provincia di Biella,  2739 in provincia di Cuneo, 2658 in provincia di Novara,  15399 in provincia di Torino,  1270 in provincia di Vercelli, 1104 nel Verbano-Cusio-Ossola, 256 residenti fuori regione, ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 100 casi sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.

I ricoverati in terapia intensiva sono 75  (-1 rispetto a ieri).

I ricoverati non in terapia intensiva sono 1283 (-8 rispetto a ieri).

Le persone in isolamento domiciliare sono 6345

I tamponi diagnostici finora processati sono 285.160, di cui 158.371  risultati negativi.

Nella ripartenza del weekend una marea di torinesi in giro per la città

Già a inizio settimana i mercati, le strade e i parchi erano  affollati. I  mezzi pubblici Gtt hanno messo in circolo il 100% della flotta, e i negozi sono ormai aperti al 90%.

Ieri, sabato,  la riapertura di bar e ristoranti, anche se secondo un’indagine realizzata dall’Epat-Ascom, solo il 70% di ristoranti, pizzerie e caffè avrebbe aperto.

Le prime colazioni nei dehors hanno rappresentato la riconquista di un piccolo piacere dopo il lockdown.

Poi, nel pomeriggio, tanta gente (forse troppa?) in giro in centro per lo shopping o solo per una passeggiata. E in serata la movida è tornata – ma molto più disciplinata, anche grazie ai controlli delle forze dell’ordine – a San Salvario, nel quadrilatero e in piazza Vittorio.

L’augurio è che tutti siano prudenti verso sè e verso gli altri. Certamente per il commercio in crisi sarà almeno una boccata di ossigeno.

(foto: il Torinese)

Prosegue il calo dei ricoveri in terapia intensiva. Sono 14 le nuove vittime, 60 i contagiati

Il bollettino della Regione Piemonte delle ore 16 di sabato 23 maggio

15.034 PAZIENTI GUARITI E 3.307 IN VIA DI GUARIGIONE

Oggi l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato che i pazienti virologicamente guariti, cioè risultati negativi ai due test di verifica al termine della malattia, sono 15.034 (+611) rispetto a ieri: 1.441 (+94) in provincia di Alessandria, 650 (+ 29) in provincia di Asti, 646 (+22) in provincia di Biella, 1.532 (+46) in provincia di Cuneo, 1.345 (+43) in provincia di Novara, 7.878 (+340) in provincia di Torino, 654 (+11) in provincia di Vercelli, 765 (+25 ) nel Verbano-Cusio-Ossola, 123 (+1) provenienti da altre regioni.

Altri 3.307 sono “in via di guarigione”, ossia negativi al primo tampone di verifica, dopo la malattia e in attesa dell’esito del secondo.

I DECESSI SALGONO COMPLESSIVAMENTE A 3.771

Sono 14 i decessi di persone positive al test del Covid-19 comunicati nel pomeriggio dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte, di cui al momento registrati nella giornata di oggi (si ricorda che il dato di aggiornamento cumulativo comunicato giornalmente comprende anche decessi avvenuti nei giorni precedenti e solo successivamente accertati come decessi Covid).

Il totale è ora di 3.771 deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi su base provinciale: 629 Alessandria, 223 Asti, 201 Biella, 360 Cuneo, 325 Novara, 1.666 Torino, 205 Vercelli, 125 Verbano-Cusio-Ossola, 37 residenti fuori regione, ma deceduti in Piemonte.

LA SITUAZIONE DEI CONTAGI

Sono 30.137 (+ 60 rispetto a ieri) le persone finora risultate positive al Covid-19 in Piemonte: 3.845 in provincia di Alessandria, 1.768 in provincia di Asti, 1.030 in provincia di Biella, 2.730 in provincia di Cuneo, 2.657 in provincia di Novara, 15.382 in provincia di Torino, 1.267 in provincia di Vercelli, 1.103 nel Verbano-Cusio-Ossola, 256 residenti fuori regione, ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 99 casi sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.

I ricoverati in terapia intensiva sono 76 (- 3 rispetto a ieri).

I ricoverati non in terapia intensiva sono 1.291 (- 123 rispetto a ieri).

Le persone in isolamento domiciliare sono 6.658

I tamponi diagnostici finora processati sono 281.897, di cui 155.663 risultati negativi.

Stop alla movida nel primo weekend di riapertura di bar e ristoranti

Movida vietata a Torino e divieto di vendita degli alcolici a partire dalle 19

E i locali dovranno chiudere all’una di notte. Saranno rafforzati i controlli da parte delle forze dell’ordine.  Le nuove misure anti-assembramento a Torino e in Piemonte riguardano la riapertura di bar, ristoranti e locali della movida  sabato 23 maggio. 

Riaprono anche i bar e si trovano alle prese con le nuove norme. Prime colazioni nei dehors facendo i conti con distanziamenti, amuchina e mascherine. Nelle zone “calde” di  Vanchiglia, San Salvario, Quadrilatero Romano e piazza Vittorio sarà consentito bere nei dehors mantenendo il distanziamento.

Su tutto il territorio piemontese, invece,  tutti i locali dovranno chiudere entro l’una del mattino.

Nei centri commerciali obbligatorio l’uso della mascherina.

La ripartenza è iniziata. Cosa ci ha lasciato (anche di buono) il lockdown

Il Piemonte continua il suo percorso verso la completa ripartenza, dopo la fase del lockdown attuato per far fronte al coronavirus. Ad oggi, infatti, 22 maggio, la produzione economica della regione è arrivata al 92% (+6% rispetto alla settimana scorsa), con 1.263.299 addetti tornati al lavoro, su un totale, prima della crisi, di 1.370.759.

 È quanto emerge dal 2° rapporto dell’”Osservatorio Ripartenza” dell’Ires, presentato  al “Gruppo di Monitoraggio Istituzionale Fase 2”, presieduto dal vicepresidente della Regione Fabio Carosso, cui partecipano i presidenti di Provincia, i sindaci delle città capoluogo, un rappresentante dell’Unità di crisi, gli esponenti delle associazioni degli enti locali, con il coordinamento delle Prefetture, che ha il compito di monitorare l’andamento della situazione socio-economica del territorio in relazione alle misure assunte per l’epidemia e alla loro graduale rimozione.

Per quanto riguarda la mobilità dei piemontesi, questa è tornata al 64%, altro dato che misura la ripresa del lavoro e della vita sociale. L’andamento della mobilità nelle province ha mostrato un andamento simile durante i due mesi di misure restrittive. Novara e Torino hanno visto una maggiore flessione degli spostamenti rispetto gli altri territori nel periodo che va dal 23 marzo al 27 aprile. Asti è la provincia dove la mobilità è diminuita in misura minore. Dal 27 aprile, vi è stato un graduale aumento degli spostamenti in tutta la regione, che si è accentuato dopo il 4 maggio soprattutto a Cuneo, Asti e Biella. Dopo l’11 maggio è cresciuta soprattutto a Biella.

Il periodo di lockdown è coinciso anche con una netta diminuzione dell’inquinamento acustico, il cui andamento ha ricalcato quello della mobilità. Secondo i dati raccolti da Arpa, le emissioni acustiche da traffico aereo sono crollate dopo il 19 marzo, per la quasi assenza di voli su Caselle e la riduzione di quelli sui vicini scali lombardi. Nella settimana dal 6 al 12 aprile, il rumore nelle aree interessate dal passaggio dei veivoli è sceso di quasi 5 decibel, per tornare poi gradualmente a salire, ma rimanendo ancora sotto i 3,6 decibel nella settimana dal 4 al 10 maggio. Sempre dal 6 al 12 aprile, il dato acustico per traffico veicolare a Torino è sceso di 3,8 decibel.

Ancora più evidente il calo di inquinamento acustico notturno legato alla movida, che per tutto il periodo della chiusura dei locali si è attestato tra i -21 e i -24 decibel e quindi praticamente azzerato.

Circa il rispetto delle regole del lockdown, durante tutto il periodo le autorità hanno controllato 148.000 cittadini ed elevato nel complesso 11.000 sanzioni (7,47%). L’andamento ha seguito all’incirca tre fasi. Fino all’ultima settimana di aprile, la percentuale di persone sanzionate oscillava intorno al 10%. Dal 27 aprile la quota è scesa ed è oscillata per una settimana intorno al 6%, per poi crollare al 2% e avvicinarsi allo zero dopo il 14 maggio.

Un aspetto preoccupante è quello riconducibile ai dati sulla violenza domestica. Le chiamate al 1522, il numero antiviolenza e stalking, sono cresciute in quasi tutte le regioni nel periodo del lockdown. Confrontando il periodo 1° marzo-16 aprile del 2019 con lo stesso intervallo del 2020, in Piemonte le chiamate sono salite da 5,2 al 6,6 ogni 100 mila abitanti, mentre le donne sottoposte a violenza o stalking dal 2 al 3 ogni 100 mila abitanti.

I dati di questo rapporto  ha dichiarato il vicepresidente Carosso – confermano quanto emerso la scorsa settimana e cioè che il Piemonte ha saputo reagire all’impatto della chiusura del covid-19. I piemontesi hanno anche mostrato senso di responsabilità, visto che, per quanto riguarda il rispetto delle norme, non si sono registrate criticità preoccupanti. Questo non significa che dobbiamo dare le cose per scontate. Dobbiamo tenere l’allerta alta e continuare ad analizzare, come stiamo facendo, la situazione a tutti i livelli, anche, ad esempio, sul fronte della vita sociale, dove purtroppo oggi assistiamo ad un aumento della violenza domestica, che ci preoccupa e su cui dovremo fare una riflessione”.

Coronavirus, superati i 30 mila contagi. Altre vittime, ma crescono i guariti e calano le intensive

Il bollettino della Regione Piemonte delle ore 18 di venerdì 22 maggio

14.423 PAZIENTI GUARITI E 3.445 IN VIA DI GUARIGIONE

Oggi l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato che i pazienti virologicamente guariti, cioè risultati negativi ai due test di verifica al termine della malattia, sono 14.423 (+669 rispetto a ieri: 1347 (+40) in provincia di Alessandria, 621 (+ 38) in provincia di Asti, 624 (+37 ) in provincia di Biella, 1486 (+66) in provincia di Cuneo, 1302 (+71) in provincia di Novara, 7538 (+340) in provincia di Torino, 643 (+16) in provincia di Vercelli, 740 (+59 ) nel Verbano-Cusio-Ossola, 122 (+2) provenienti da altre regioni.

Altri 3.445 sono “in via di guarigione”, ossia negativi al primo tampone di verifica, dopo la malattia e in attesa dell’esito del secondo.

I DECESSI SALGONO COMPLESSIVAMENTE A 3.757

Sono 15 i decessi di persone positive al test del Covid-19 comunicati nel pomeriggio dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte, di cui al momento registrati nella giornata di oggi (si ricorda che il dato di aggiornamento cumulativo comunicato giornalmente comprende anche decessi avvenuti nei giorni precedenti e solo successivamente accertati come decessi Covid).

Il totale è ora di 3.757 deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi su base provinciale: 626 Alessandria, 223 Asti, 200 Biella, 355 Cuneo, 325 Novara, 1662 Torino, 204 Vercelli, 125 Verbano-Cusio-Ossola, 37 residenti fuori regione, ma deceduti in Piemonte.

LA SITUAZIONE DEI CONTAGI

Sono 30.007 (+ 87 rispetto a ieri) le persone finora risultate positive al Covid-19 in Piemonte: 3835 in provincia di Alessandria, 1767 in provincia di Asti, 1029 in provincia di Biella, 2720 in provincia di Cuneo, 2652 in provincia di Novara, 15.349 in provincia di Torino, 1267 in provincia di Vercelli, 1102 nel Verbano-Cusio-Ossola, 257 residenti fuori regione, ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 99 casi sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.

I ricoverati in terapia intensiva sono 79 (- 4 rispetto a ieri).

I ricoverati non in terapia intensiva sono 1414 (-65 rispetto a ieri).

Le persone in isolamento domiciliare sono 6959

I tamponi diagnostici finora processati sono 276.633, di cui 152.729 risultati negativi.

Fase 2, Cirio: “si potrà far visita ai congiunti appena oltre i confini regionali”

I torinesi e i piemontesi potranno visitare i congiunti che abitano appena al di là dei confini della regione

Sarà possibile già nei prossimi giorni. Lo scrive l’Ansa, riportando le parole del governatore Alberto Cirio:”Penso che già la prossima settimana permetteremo alle persone di visitare i propri congiunti anche se a cavallo con un’altra regione. Il decreto del Governo prevede  aperture con un loro calendario. La valutazione delle soglie però oggi conferma che il Piemonte ha i numeri in regola”.  Si attendono le comunicazioni ufficiali.

In calo i ricoveri in terapia intensiva, ma altri 24 morti e 105 nuovi contagi

Il bollettino della Regione Piemonte delle ore 18 di giovedì 21 maggio

13.754 PAZIENTI GUARITI E 3.784 IN VIA DI GUARIGIONE

Oggi l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato che i pazienti virologicamente guariti, cioè risultati negativi ai due test di verifica al termine della malattia, sono 13.754 (+660) rispetto a ieri: 1307 (+92 ) in provincia di Alessandria, 583 (+ 29) in provincia di Asti, 587 (+22 ) in provincia di Biella,1420 (+75 ) in provincia di Cuneo, 1231 (+78) in provincia di Novara, 7198 (+293) in provincia di Torino, 627 (+47) in provincia di Vercelli, 681 (+19 ) nel Verbano-Cusio-Ossola, 120 (+5) provenienti da altre regioni.

Altri 3.784 sono “in via di guarigione”, ossia negativi al primo tampone di verifica, dopo la malattia e in attesa dell’esito del secondo.

 

I DECESSI SALGONO COMPLESSIVAMENTE A 3.742

Sono 24 i decessi di persone positive al test del Covid-19 comunicati nel pomeriggio dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte, di cui al momento registrati nella giornata di oggi (si ricorda che il dato di aggiornamento cumulativo comunicato giornalmente comprende anche decessi avvenuti nei giorni precedenti e solo successivamente accertati come decessi Covid).

Il totale è ora di 3.742 deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi su base provinciale: 626 Alessandria, 223 Asti, 199 Biella, 355 Cuneo, 322 Novara, 1652 Torino, 204 Vercelli, 125 Verbano-Cusio-Ossola, 36 residenti fuori regione, ma deceduti in Piemonte.

 

LA SITUAZIONE DEI CONTAGI

Sono 29.990 (+ 105 rispetto a ieri) le persone finora risultate positive al Covid-19 in Piemonte: 3829 in provincia di Alessandria, 1761 in provincia di Asti, 1028 in provincia di Biella, 2715 in provincia di Cuneo, 2645 in provincia di Novara, 15294 in provincia di Torino, 1263 in provincia di Vercelli, 1101 nel Verbano-Cusio-Ossola, 258 residenti fuori regione, ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 96 casi sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.

I ricoverati in terapia intensiva sono 83 (-13 rispetto a ieri).

I ricoverati non in terapia intensiva sono 1479 (- 34 rispetto a ieri).

Le persone in isolamento domiciliare sono 7148

I tamponi diagnostici finora processati sono 271.286, di cui 149.721 risultati negativi.