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L’indice di contagio Rt a 1,41 spinge Torino e il Piemonte nella zona rossa

Il Piemonte si avvicina sempre più alla  zona rossa. Infatti l’Istituto Superiore di Sanità, in attesa del pre report che deve essere reso noto, ha comunicato alla Regione il dato dell’Rt, salito a 1,41.

Lo annuncia  il governatore Alberto Cirio, ricordando che una regione entra in zona rossa quando l’indice del contagio  Rt  supera l’1,25.

Il quadro generale  è “in peggioramento” in tutto il Paese. Il Piemonte,  come diverse altre regioni, registra in base ai dati dell’ultimo report settimanale del Ministero della Salute  un quadro da  zona rossa. L’incidenza è di 279 casi ogni 100 mila abitanti, con l’aumento dei  focolai e della percentuale di tamponi positivi. Oltre i limiti anche l’occupazione di posti letto  di terapia intensiva, il 36% in crescita rispetto al 29% della settimana precedente e oltre la soglia limite del 30% e  di posti letto ordinari:42% in crescita rispetto al 37% della settimana precedente e oltre la soglia limite del 40%.

Gruppo di lavoro Covid: “Vaccini agli over 65 possono ridurre mortalità del 90 per cento”

“Nelle prossime settimane bisogna concentrare tutti gli sforzi per evitare ricoveri in terapia intensiva e decessi. Il piano vaccinale avrà un ruolo fondamentale, potrebbe ridurre del 75 per cento il rischio di ricovero e del 70 quello del passaggio in terapia intensiva nel momento in cui fosse coperta interamente la fascia degli ultra sessantacinquenni. Alle stesse condizioni sarebbe possibile ridurre più del 90 per cento la quota di decessi attribuibili al Covid”.

Lo ha detto in audizione al gruppo di lavoro della Regione sulla gestione dell’emergenza Covid19, presieduto da Daniele Valle, il professor Giuseppe Costa, uno degli esperti del Dirmei, direttore del Servizio di epidemiologia regionale dell’Asl TO3 e professore ordinario di Sanità pubblica all’Università di Torino, chiamato a ricostruire la curva pandemica a partire dal marzo 2020.
Non solo copertura vaccinale, ma anche innovazioni nel tracciamento dei contagi e nel confinamento, per comprendere meglio le vie del contagio e l’andamento dell’epidemia per territori, e una più puntuale analisi delle disuguaglianze sociali in termini di effetti sulla salute sono, secondo Costa, gli aspetti su cui puntare per migliorare la risposta alla pandemia.
L’analisi sulla prima e la seconda ondata ci dice che la mobilità è stata la principale causa della diffusione del contagio e che età e co-morbosità sono state determinanti sui ricoveri e il rischio di morte.
Rispetto alla mortalità sono stati considerati i dati in eccesso rispetto alle attese, che comprendono tutti i decessi, non solo per Covid: prima e seconda ondata si assomigliamo molto, ma se si considera il genere nella prima ondata sono morte più donne, mentre nella seconda soprattutto uomini. Un dato preoccupante riguarda i morti a casa, che nelle due ondate non hanno mai smesso di essere in eccesso rispetto alle attese, con un carico di compiti onerosi per l’assistenza territoriale.
La curva cumulativa della mortalità a Torino nel periodo 1 marzo 2020-5 marzo 2021 rileva un eccesso di 1990 morti rispetto alle attese (+23%), di cui 856 tra gli over 85 e 130 nella fascia più bassa 0-65, che ha portato ad un crollo l’aspettativa di vita dall’inizio del 2011, corrispondente a -1,5 anni per gli uomini  e -1,3 per le donne.
Costa ha spiegato che oltre a età e co-morbosità vanno anche considerati gli effetti della distribuzione sociale delle patologie croniche come diabete e malattie respiratorie, il cui rischio aumenta in misura inversamente proporzionale al titolo di studio: esiste una geografia sociale in termini di salute che ha fatto emergere diseguaglianze sull’impatto della pandemia.
Le differenze di infezione da Covid per professione, rilevate da un’indagine sierologica Istat di luglio 2020, ci dicono che gli addetti alla sanità sono stati gli occupati attivi più colpiti, e che valori superiori alla media ci sono stati tra addetti alla ristorazione e all’accoglienza, professioni ad alta frequenza di contatti con il pubblico.
Ai consiglieri Marco Grimaldi (Luv) e Domenico Rossi (Pd), che hanno posto una serie di domande per approfondire il tema del contact tracing, e a Francesca Frediani(Movimento 4 ottobre), che si è soffermata sulle misure per il contenimento del contagio in ambito scolastico, Costa ha risposto invocando la necessità di un ammodernamento delle procedure.
Alessandro Stecco (Lega) ha chiesto quale sia lo stato dell’epidemiologia piemontese e cosa sia possibile fare per rafforzarla: “Credo non ci siano altre regioni con la nostra dotazione di competenze e con la stessa capacità di produzione scientifica e di attrazione di investimenti – ha concluso Costa – Avevamo proposto già alcuni anni fa un riordino della rete e la sua trasformazione in un dipartimento regionale funzionale. Doveva essere discusso a gennaio 2020 ma è rimasto in sospeso a causa dell’emergenza”.

Bollettino Covid di giovedì 11 marzo: 2300 nuovi positivi, 952 guariti

CORONAVIRUS PIEMONTE: IL BOLLETTINO DELLE ORE 16

LA SITUAZIONE DEI CONTAGI

Oggi l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato 2.322 nuovi casi di persone risultate positive al Covid-19 (di cui 370 dopo test antigenico), pari all’ 8,2% dei 28.322 tamponi eseguiti, di cui 16.300 antigenici. Dei 2.322 nuovi casi, gli asintomatici sono 790 (35.4%).

I casi sono così ripartiti: 401 screening, 1.191 contatti di caso, 730 con indagine in corso; per ambito: 46 RSA/strutture socio-assistenziali, 229 scolastico, 2.047 popolazione generale.

Il totale dei casi positivi diventa quindi 270.889 così suddivisi su base provinciale: 22.960 Alessandria, 13.436 Asti, 8.954 Biella, 36.913 Cuneo, 20.914 Novara, 144.014 Torino, 10.111 Vercelli, 10.202 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 1.276 residenti fuori regione, ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 2.109 sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.

I ricoverati in terapia intensiva sono 243 ( -1 rispetto a ieri).

I ricoverati non in terapia intensiva sono 2.605 (+73 rispetto a ieri).

Le persone in isolamento domiciliare sono 23.157

I tamponi diagnostici finora processati sono 3.247.489 (+28.322 rispetto a ieri), di cui 1.230.722 risultati negativi.

I DECESSI DIVENTANO 9.604

Sono 42 i decessi di persone positive al test del Covid-19 comunicati dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte, di cui 2oggi(si ricorda che il dato di aggiornamento cumulativo comunicato giornalmente comprende anche decessi avvenuti nei giorni precedenti e solo successivamente accertati come decessi Covid).

Il totale è ora di 9.604 deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi per provincia: 1.433 Alessandria, 608 Asti, 387 Biella, 1.134 Cuneo, 794 Novara, 4.405 Torino, 433 Vercelli, 324 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 86 residenti fuori regione, ma deceduti in Piemonte.

235.280 PAZIENTI GUARITI

I pazienti guariti sono complessivamente 235.280 (+ 952 rispetto a ieri) così suddivisi su base provinciale: 20.369 Alessandria, 12.084 Asti,8.014Biella, 31.985 Cuneo, 18.335 Novara, 124.079 Torino, 8.559 Vercelli, 8.883 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 1.143 extraregione e 1.829 in fase di definizione.

Operazione “Bella vita” La Guardia di Finanza arresta due manager per frode fiscale milionaria

Oggi  oltre 40 militari della Guardia di Finanza di Torino stanno dando esecuzione, nell’ambito dell’operazione “BELLA VITA”, ad un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Giudice per le indagini preliminari del locale Tribunale nei confronti di 2 persone, per le ipotesi di reato di utilizzo di fatture per operazioni inesistenti, autoriciclaggio e infedeltà patrimoniale. 

 

Ciò a testimonianza di come la frode fiscale rappresenti una condotta illecita di particolare gravità, che comporta la sottrazione di ingenti risorse a danno del bilancio dello Stato e anche il rischio di “inquinamento” dell’economia legale.

In corso di svolgimento, altresì, perquisizioni nei confronti di ulteriori 6 soggetti indagati, a vario titolo, per reati tributari e autoriciclaggio, nonché il sequestro preventivo disposto su beni per 2 milioni di euro, tra cui disponibilità finanziarie, veicoli e immobili (in particolare, un appartamento in pieno centro a Torino, una villa con piscina a Vinovo e un’abitazione nel borgo antico di Avigliana).

Le indagini, dirette dalla Procura della Repubblica di Torino – P.M. Dott. Ciro Santoriello, e condotte dai finanzieri del Nucleo polizia economico-finanziaria Torino, hanno consentito di ricostruire un articolato sistema di frode attuato con il ricorso a fatturazioni fittizie, attraverso cui gli arrestati, sfruttando i rispettivi incarichi societari apicali di amministratore delegato e direttore tecnico, avrebbero drenato rilevanti flussi di denaro in danno del Fisco e dell’impresa presso cui svolgevano la loro attività (operante nel settore della robotica industriale), non disdegnando, altresì, di effettuare con le rispettive famiglie viaggi di piacere in rinomate località turistiche, come risultante dalle foto pubblicate sui social.

I due soggetti, secondo l’impianto accusatorio, si sarebbero serviti di una vasta rete di società “cartiere”, in molti casi risultate sprovviste di mezzi di produzione adeguati allo svolgimento delle attività economiche e inadempienti agli obblighi fiscali, alcune cancellate dopo poco tempo dal registro delle imprese e intestate a “prestanome”.

Tali aziende avrebbero emesso fatture false per un totale di oltre 7 milioni di euro, consentendo sia l’evasione dell’imposta a cura del soggetto economico utilizzatore della documentazione fiscale, sia il trasferimento illecito di denaro (tramite bonifici, assegni e prelevamenti in contanti) nella sfera personale degli arrestati.

Questi ultimi, peraltro, al fine di velocizzare la destinazione delle somme alle società cartiere ed evitare i controlli aziendali interni, avrebbero gestito direttamente i rapporti commerciali con le realtà imprenditoriali compiacenti, impartendo talvolta disposizioni di pagamento anche in via anticipata rispetto alla presunta esecuzione della prestazione.

In base a quanto ricostruito dalle investigazioni, i consistenti flussi di denaro confluiti nella disponibilità degli arrestati venivano principalmente reinvestiti in società immobiliari e in un ristorante – lounge bar del quadrilatero di Torino, nonché nell’acquisto a titolo personale di immobili a Rivoli e nella centralissima via Roma del capoluogo piemontese, assicurando, altresì, ai predetti soggetti un elevato tenore di vita, come testimoniato dalle vacanze effettuate a Dubai, Zanzibar, Miami e alle Maldive.

L’operazione “BELLA VITA” conferma, tangibilmente, l’azione che la Guardia di Finanza svolge quotidianamente a contrasto dei reati a sfondo economico-finanziario quali le frodi fiscali e il reimpiego di capitali di origine illecita, le cui condotte sottraggono risorse alla collettività oltre che al bilancio dello Stato“inquinano” il tessuto economico-produttivo, alterano la concorrenza del mercato e, non da ultimo, danneggiano gli imprenditori onesti e rispettosi delle regole.

Ricoveri no covid sospesi negli ospedali piemontesi

CHIESTO ALLE AZIENDE SANITARIE DI INCREMENTARE DI ALMENO IL 20%. I POSTI LETTO DI TERAPIA INTENSIVA PER I PAZIENTI COVID

 

A causa dell’aggravarsi della pandemia e della necessità di ulteriori misure per garantire sufficienti posti letto a disposizione dei pazienti Covid, l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha dato disposizione a tutte le aziende sanitarie del Piemonte di sospendere temporaneamente i ricoveri no Covid, escluse le urgenze, i ricoveri oncologici e quelli in cosiddetta fascia “A”, cioè da effettuare entro 30 giorni.

Differite anche tutte le attività ambulatoriali, ad eccezione di quelle contrassegnate con codice “U” (urgenti, da garantire entro 72 ore) e “B”, da assicurare entro i entro 10 giorni. Esclusi dal provvedimento anche gli screening oncologici.

In questo modo, si punta a passare da un numero di posti letto dedicati al Covid di 2.201 (20% del totale disponibile) a 4.403 (35-40%), come previsto dal piano pandemico, a fronte di una soglia di occupazione che ieri ha superato di due punti la soglia critica, attestandosi al 42%.

“Per quanto riguarda le terapie intensive, si è arrivati a un tasso di occupazione del 36%. Per questo, il Dirmei ha chiesto alle Aziende sanitarie di incrementare di almeno il 20% i posti letto di terapia intensiva dedicati ai pazienti Covid” – afferma il dottor Emilpaolo Manno, coordinatore dell’area sanitaria dell’Unità di Crisi.

“La necessità di allentare la pressione sulla rete ospedaliera – spiega Manno  – costringe il Dirmei a prendere nuovi provvedimenti, nella corretta applicazione del piano pandemico. Non vuol dire che siamo in affanno, visto che abbiamo ancora ampi margini di manovra sulla riorganizzazione delle nostre strutture in caso di peggioramento della situazione, ma occorre agire in considerazione dell’evolversi dell’epidemia. Quanto alle prestazioni ordinarie procrastinate, queste verranno riprogrammate appena possibile e in ogni caso le urgenze, le patologie oncologiche e i percorsi nascita saranno tutelati come sempre. Inoltre, abbiamo raccomandato alle aziende che si cerchi il più possibile di sviluppare la gestione dei pazienti Covid a domicilio».

 

Regione Piemonte, il bilancio è “pop”

Pubblicato il Bilancio Pop 2018/2019 . L’Assessore Andrea Tronzano “un elemento utile che avvicina le istituzioni”

 

I numeri sono importanti ma a volte per renderli accessibili e fruibili a tutti vanno presentati in modo semplice e comprensibile; il Bilancio POP rientra in questa categoria, quella degli strumenti di rendicontazione sociale che trasmettono ai cittadini le informazioni utili della Pubblica Amministrazione. Il più importante obiettivo della rendicontazione sociale è proprio quello di favorire l’interpretazione delle attività pubbliche, consentendo al cittadino di comprendere cosa ha fatto l’ente, come lo ha fatto e con quali risultati.

“La rendicontazione sociale è un elemento utile che avvicina le istituzioni attraverso un’informazione trasparente sugli atti adottati e sulle scelte intraprese favorendo il dialogo con cittadini, imprese e associazioni” commenta l’Assessore al Bilancio Andrea Tronzano.

Il Bilancio Pop, che è possibile reperire sul sito della Regione al seguente indirizzo (https://www.regione.piemonte.it/web/sites/default/files/media/documenti/2021-03/B_POP_2018_2019.pdf ) è un documento di rendicontazione, cioè che “rende conto” ai cittadini in maniera chiara, trasparente ed accessibile, delle azioni intraprese dalla Regione Piemonte e dei risultati conseguiti. L’obiettivo dichiarato è quello di stimolare, attraverso la rendicontazione, un processo decisionale condiviso con la cittadinanza.

Nel corso del 2020 la Regione Piemonte, Direzione Risorse finanziarie e patrimonio, con la collaborazione scientifica dell’Università degli Studi di Torino, Dipartimento di Management, ha redatto, per la prima volta, il Popular Financial Reporting, comunemente detto Bilancio POP. Il documento è stato realizzato seguendo le best practices consolidate a livello internazionale, in particolare nei Paesi anglofoni, presso cui tale forma di rendicontazione sociale è diffusa da tempo.

La stesura del Bilancio POP da parte del Gruppo di lavoro è avvenuta nel rispetto delle linee guida e dei processi definiti dal Comitato Scientifico di indirizzo, che ha curato in particolare i riferimenti metodologici e la supervisione operativa.

Sul sito della Regione Piemonte sono visionabili e scaricabili sia il documento integrale, sia un breve video esplicativo.

Covid, il bollettino di mercoledì 10 marzo

CORONAVIRUS PIEMONTE: IL BOLLETTINO DELLE ORE 17

LA SITUAZIONE DEI CONTAGI

Oggi l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato 2.086nuovi casi di persone risultate positive al Covid-19 (di cui 347dopo test antigenico), pari al 8,8% dei 23.758tamponi eseguiti, di cui 12.895 antigenici. Dei 2.086 nuovi casi, gli asintomatici sono 740 (35.5%).

I casi sono così ripartiti: 336 screening, 1.171 contatti di caso, 579 con indagine in corso; per ambito: 29 RSA/strutture socio-assistenziali, 191 scolastico, 1.866 popolazione generale.

Il totale dei casi positivi diventa quindi 268.567così suddivisi su base provinciale: 22.841 Alessandria, 13.347 Asti, 8.905 Biella, 36.498 Cuneo, 20.738 Novara, 142.755 Torino, 9.998 Vercelli, 10.128 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 1.273 residenti fuori regione, ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 2.084 sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.

I ricoverati in terapia intensiva sono 244( + 16rispetto a ieri).

I ricoverati non in terapia intensiva sono 2.532 (+ 100rispetto a ieri).

Le persone in isolamento domiciliare sono 21.901

I tamponi diagnostici finora processati sono 3.219.167(+23.758rispetto a ieri), di cui 1.222.488risultati negativi.

I DECESSI DIVENTANO 9.562

Sono 29 i decessi di persone positive al test del Covid-19 comunicati dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte, di cui 7oggi(si ricorda che il dato di aggiornamento cumulativo comunicato giornalmente comprende anche decessi avvenuti nei giorni precedenti e solo successivamente accertati come decessi Covid).

Il totale è ora di 9.562deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi per provincia: 1.430 Alessandria, 606 Asti, 387 Biella, 1.129 Cuneo, 793 Novara, 4.379 Torino, 431 Vercelli, 321 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 86 residenti fuori regione, ma deceduti in Piemonte.

234.328 PAZIENTI GUARITI

I pazienti guariti sono complessivamente 234.328(+ 1149rispetto a ieri) così suddivisi su base provinciale: 20.257 Alessandria, 12.049 Asti,8.000Biella, 31.845 Cuneo, 18.263 Novara, 123.616 Torino, 8.513 Vercelli, 8.821 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 1.139 extraregione e 1.825 in fase di definizione.

Torino e Piemonte in zona rossa fino a Pasqua?

Da lunedì il passaggio di Torino e dell’intera regione  in zona rossa è praticamente certo.

Dalla didattica a distanza per le scuole di ogni ordine e grado al divieto sostanziale di uscire di casa se non per motivi di lavoro, salute, o per la spesa, si tornerà ad un vero e proprio lockdown.

I bar e ristoranti  saranno chiusi, tranne che per l’ asporto, chiusi  anche parchi e aree gioco e spesa ammessa per un solo componente per nucleo familiare.

Al di là delle decisioni che verranno prese su scala nazionale, il Piemonte potrebbe essere “rosso” fino a Pasqua compresa, visti i dati negativi dell’aumento dei contagi e dei ricoveri in ospedale,

L’ufficializzazione si avrà venerdì.

Furto e ricettazione di ricambi per auto: la polizia scopre giro d’affari da 350 mila euro

Avevano costituito un’organizzazione dedita al furto ed alla ricettazione di ricambi e componenti per auto che venivano immessi nel mercato parallelo soprattutto estero.

L’indagine, coordinata dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Torino, nasce nel gennaio del 2020 allorquando, dalle risultanze di un’altra attività investigativa, emergeva un furto di un ingente quantitativo di ricambi per veicoli industriali del gruppo CNH Industrial, i quali stavano per essere spediti ad un rivenditore compiacente per essere immessi sul cosiddetto mercato nero.

Gli agenti della Squadra di Polizia Giudiziaria del Compartimento #Polizia Stradale di #Torino avviavano così un’attività investigativa supportata da intercettazioni telefoniche e da apparecchiature GPS per il monitoraggio degli spostamenti dei veicoli in uso ad alcuni dei sospettati, che nel mese di luglio e dicembre 2020 portava ad altri 2 sequestri di ricambi per auto del marchio MASERATI di illecita provenienza in procinto di essere spediti in Inghilterra. La P.G. operante concentrava le proprie indagini su due dipendenti infedeli di FCA Italy SpA in servizio presso il magazzino ricambi dello stabilimento di Torino-Mirafiori i quali, approfittando della loro mansione, distraevano parte dei componenti destinati al primo equipaggiamento dei veicoli Maserati Ghibli e Levante, facendoli uscire dallo stabilimento per immetterli nel mercato parallelo grazie alla compiacenza di un vettore autorizzato all’ingresso in FCA per effettuarvi consegne di materiale.

Altri 2 soggetti curavano infine la vendita finale del materiale a ricettatori compiacenti in Italia ma soprattutto all’estero.

Fondamentale per il raggiungimento del risultato è stata la collaborazione offerta da FCA Italy.

Le indagini consentivano di deferire all’Autorità Giudiziaria n. 5 persone, ritenute responsabili del furto e della ricettazione di ricambi in genere per un valore commerciale di circa 350.000 €.

A carico delle stesse persone e per i reati sopra menzionati, su disposizione del GIP presso il Tribunale di Torino, la settimana scorsa la Squadra di Polizia Giudiziaria della #Polizia Stradale di #Torino eseguiva l’ordinanza della misura cautelare degli arresti domiciliari (per 2 persone) e dell’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria (per 3 persone).

Le perquisizioni eseguite contestualmente permettevano di sequestrare alcuni ricambi di auto e diverse scatole vuote, che in origine contenevano ricambi nuovi, nonché supporti informatici (telefoni cellulari – personal computer) contenenti numerose fotografie dei vari pezzi di ricambio e dei rispettivi imballaggi.

Occorre infine fare una riflessione su un aspetto della vicenda che non può certo essere trascurato e che attiene alla sicurezza, intesa non più solo come security, per gli aspetti già evidenziati, ma anche come safety, per tutte quelle implicazione che inevitabilmente hanno sull’affidabilità degli autoveicoli. La ricettazione di parti di veicoli, oltre a compiere un’attività illecita del valore di centinaia di migliaia di euro, ha notevoli implicazioni soprattutto sotto il profilo della sicurezza dei veicoli. Pur trattandosi di ricambi originali, l’immissione di tali componenti sul mercato parallelo ha come conseguenza diretta l’impossibilità di essere trattati ed assemblati da officine autorizzate o comunque del circuito legale. Il ricorso ad esercizi non autorizzati comporta l’elusione di quelle procedure standard che non potendo essere adottate nel corso della manutenzione ordinaria e straordinaria, potrebbero esporre veicoli ed occupanti a rischi non calcolabili. Standard operativi errati, pregiudicando la sicurezza del veicolo, potrebbero essere causa o concausa di incidenti stradali con danniagli occupanti dei veicoli e di terzi coinvolti.

Altra non trascurabile conseguenza di questo mercato illecito riguarda l’ambiente perché i ricambi sostituiti da personale non qualificato ed autorizzato non possono essere smaltiti nel rispetto delle rigide normative.

Infine, i ricambi destinati al mercato parallelo alimentano quei settori dell’economia sommersa che sono origine dei fenomeni di evasione fiscale.

Vaccini agli ultra 80enni: la Regione mette in guardia su sms non autorizzati

INFO SUI VACCINI – LA REGIONE PIEMONTE AGLI ULTRA80ENNI: ATTENZIONE

AGLI SMS E AI NUMERI TELEFONICI NON AUTORIZZATI E A PAGAMENTO

L’unico servizio ufficiale è il numero verde gratuito 800.95.77.95



La Regione Piemonte comunica di non aver incaricato nessuna società ad inviare agli ultra80enni i messaggi, che stanno circolando in questi giorni via SMS, che li invitano a chiamare un determinato numero telefonico che sarebbe in grado di fornire informazioni e dettagli per prenotare il vaccino contro il Covid-19.

La Regione mette in guardia da questi messaggi, in quanto si tratta di servizi a pagamento che non consentono nessuna prenotazione del vaccino e non sono autorizzati.

Infatti, la preadesione per la vaccinazione contro il Covid-19 può essere espressa dagli ultra80enni esclusivamente tramite il proprio medico di famiglia.

Si ricorda che l’unico servizio telefonico attivato dalla Regione Piemonte è il numero verde gratuito 800.95.77.95, dal quale gli operatori forniscono 7 giorni su 7 dalle ore 8 alle ore 20 informazioni su diversi aspetti legati al Covid-19.