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In aumento i pazienti guariti. Altri 42 contagi e 12 vittime

CORONAVIRUS PIEMONTE: IL BOLLETTINO DELLE ORE 17.30

21.487PAZIENTI GUARITI E 2.300 IN VIA DI GUARIGIONE

Oggi l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato che i pazienti virologicamente guariti, cioè risultati negativi ai due test di verifica al termine della malattia, sono 21.487

(+326 rispetto a ieri), così suddivisi su base provinciale: 2.318 (+37) Alessandria, 1.191 (+12) Asti, 798 (+14) Biella, 2.091 (+11) Cuneo, 1.873 (+53) Novara, 11.251 (+191) Torino, 912 (+2) Vercelli, 907 (+1) Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 146 (+5) provenienti da altre regioni.

Altri 2.300sono “in via di guarigione”, ossia negativi al primo tampone di verifica, dopo la malattia e in attesa dell’esito del secondo.

I DECESSI SALGONO COMPLESSIVAMENTE A 3.988

Sono 12 i decessi di persone positive al test del Covid-19 comunicati nel pomeriggio dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte, di cui 1 al momento registrato nella giornata di oggi (si ricorda che il dato di aggiornamento cumulativo comunicato giornalmente comprende anche decessi avvenuti nei giorni precedenti e solo successivamente accertati come decessi Covid).

Il totale è ora di 3.988 deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi su base provinciale: 658 Alessandria, 242 Asti, 208 Biella, 389 Cuneo, 339 Novara, 1.768 Torino, 215 Vercelli, 128 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 41 residenti fuori regione, ma deceduti in Piemonte.

LA SITUAZIONE DEI CONTAGI

Sono 30.958 (+ 42rispetto a ieri, di cui 38 asintomatici. Dei 42: 17 ospitati in RSA, 18 positivi dopo test sierologico, 3 contatti di casi, 4 in fase di accertamento), le persone finora risultate positive al Covid-19 in Piemonte, così suddivise su base provinciale: 3.982 Alessandria, 1.860 Asti, 1.040 Biella, 2.820 Cuneo, 2.734 Novara, 15.751 Torino, 1.309 Vercelli, 1.114 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 261 residenti fuori regione, ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 87 casi sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.

I ricoverati in terapia intensiva sono 33(-2 rispetto a ieri).

I ricoverati non in terapia intensiva sono 544 (-20rispetto a ieri).

Le persone in isolamento domiciliare sono 2.606.

I tamponi diagnostici finora processati sono 357.957, di cui 197.947 risultati negativi.

Coronavirus, di nuovo in calo i ricoveri in terapia intensiva

Il bollettino della Regione delle ore 16,30 di mercoledì 1o giugno

21.161 PAZIENTI GUARITI E 2.407 IN VIA DI GUARIGIONE

Oggi l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato che i pazienti virologicamente guariti, cioè risultati negativi ai due test di verifica al termine della malattia, sono 21.161 (+329 rispetto a ieri), così suddivisi su base provinciale: 2.281 (+34) Alessandria,1.179 (+ 22) Asti, 784 (+5) Biella, 2.080 (+39) Cuneo, 1.820 (+12) Novara, 11.060 (+201) Torino, 910 (+13) Vercelli, 906 (+3) Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 141 (+0) provenienti da altre regioni.

Altri 2.407 sono “in via di guarigione”, ossia negativi al primo tampone di verifica, dopo la malattia e in attesa dell’esito del secondo.

I DECESSI SALGONO COMPLESSIVAMENTE A 3.976

Sono 15 i decessi di persone positive al test del Covid-19 comunicati nel pomeriggio dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte, di cui 2 al momento registrati nella giornata di oggi e 6 nel mese di maggio (si ricorda che il dato di aggiornamento cumulativo comunicato giornalmente comprende anche decessi avvenuti nei giorni precedenti e solo successivamente accertati come decessi Covid).

Il totale è ora di 3.976 deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi su base provinciale: 656 Alessandria, 241 Asti, 207 Biella, 389 Cuneo, 337 Novara, 1.763 Torino, 215 Vercelli, 128 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 40 residenti fuori regione, ma deceduti in Piemonte.

LA SITUAZIONE DEI CONTAGI

Sono 30.916 (+ 26 rispetto a ieri, di cui 15 asintomatici. Dei 26: 6 positivi dopo test sierologico e 5 ospitati in RSA) le persone finora risultate positive al Covid-19 in Piemonte, così suddivise su base provinciale: 3.977 Alessandria, 1.860 Asti, 1.040 Biella, 2.813 Cuneo, 2.732 Novara, 15.722 Torino, 1.309 Vercelli, 1.113 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 261 residenti fuori regione, ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 89 casi sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.

I ricoverati in terapia intensiva sono 35(-4 rispetto a ieri).

I ricoverati non in terapia intensiva sono 564 (-35rispetto a ieri).

Le persone in isolamento domiciliare sono 2.773.

I tamponi diagnostici finora processati sono 353.737, di 195.772 cuirisultati negativi.

Spara, uccide la moglie e fugge. Poi si consegna ai carabinieri

Alle ore 12:30 in Volvera, via Garibaldi 5, marito spara e uccide la moglle. Omicida in fuga si consegna ai carabinieri di Pinerolo

 

Il delitto è avvenuto in un appartamento  al primo piano. La moglie,  classe ‘62, è stata colpita sul balcone.  Ferita anche la figlia del 91 con due colpi al torace: è grave al CTO di Torino.Effettuati  posti di controllo in tutta la provincia ed elicottero in volo per cercare il marito (anzi ex marito in fuga, erano divorziati da quattro anni). Poi l’uomo si è consegnato ai carabinieri in caserma a Pinerolo.

 

notizia in aggiornamento

Rifugio abusivo per migranti, divieto di dimora a gruppo di anarchici

Val di Susa /  Una chiesa e una casa cantoniera occupate abusivamente e trasformate in rifugi autogestiti per assistere migranti diretti al confine con la Francia

I Carabinieri di Torino stanno notificando una misura cautelare di divieto di dimora a 17 attivisti di compagine anarco – ambientalista

Torino. 10 giugno 2020. Da stamattina i Carabinieri del Comando Provinciale di Torino stanno eseguendo una misura cautelare di divieto di dimora, emessa dal GIP del Tribunale di Torino su richiesta del gruppo criminalità organizzata, comune e sicurezza urbana della locale Procura della Repubblica, nei confronti di 17 attivisti (14 italiani e 3 francesi) in parte aderenti alla compagine anarco-ambientalista “Briser Les Frontieres”, in parte componenti dell’antagonismo torinese e valsusino.
L’indagine dei militari dell’Arma, condotta tra febbraio 2018 e marzo 2020, ha dimostrato la responsabilità, a vario titolo, dei predetti (tra i quali figurano 12 donne) per i reati di invasione di edifici e violazione di domicilio. I fatti contestati si riferiscono all’occupazione abusiva della Chiesa della Visitazione di Maria Santissima di Claviere avvenuta tra il 22 ed il 23 marzo 2018 ed all’invasione della Casa Cantoniera ANAS di Oulx del 9 dicembre dello stesso anno, entrambe trasformate in rifugi autogestiti utilizzati per iniziative di lotta e propaganda politica, nonché per fornire assistenza ai migranti irregolari che volevano oltrepassare il confine transalpino attraverso il valico del Monginevro.

Il grattacielo della Regione potrebbe non ospitare mai la Regione

È costato un grattacielo di denaro ed è passato da un rinvio all’altro. Ma ora il banalissimo parallelepipedo ideato da Fuksas per ospitare gli uffici della Regione Piemonte potrebbe cambiare destinazione prima ancora di essere ultimato. Perché i continui ritardi, anni ed anni, hanno reso il grattacielo inadeguato alle mutate esigenze.

È diventato innanzitutto troppo piccolo per i numeri dei lavoratori che dovrebbe accogliere. Perché ai dipendenti regionali si sono aggiunti quelli della Provincia assorbiti in Regione. Ma ora, con il virus e la scoperta del lavoro agile, potrebbe risultare troppo grande. A patto che la Regione si degni di organizzare lo smartworking in modo strutturale e non come risposta ad una emergenza…

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Il grattacielo della Regione Piemonte potrebbe non ospitare mai la Regione

Contributi alle imprese e ai lavoratori autonomi, da oggi le domande

E’ stato pubblicato il bando rivolto alle micro, piccole e medie imprese piemontesi e ai lavoratori autonomi per rimborsare una parte dei costi sostenuti in queste settimane per ottenere liquidità dalle banche.

Un sostegno doveroso per chi lavora, finalizzato a supportare le micro, piccole, medie imprese e i lavoratori autonomi piemontesi – commenta l’assessore regionale alle Attività Produttive, Andrea Tronzano – un’altra misura pensata proprio per cercare di dare un aiuto in questo periodo di difficoltà”.

Le domande potranno essere presentate a partire da mercoledì 10 giugno 2020. Il contributo regionale a fondo perduto consentirà alle imprese che hanno ottenuto un prestito di far fronte agli oneri connessi al credito. Per questa misura è stato previsto uno stanziamento iniziale di circa 7,3 milioni di euro, che consentirà di fornire velocemente ed in forma anticipata contributi fino a 7.500 euro per soggetto beneficiario.

I finanziamenti, a fronte dei quali verrà erogato un importo fino a un massimo di 7.500 euro, devono connotarsi come nuovo credito connesso ad esigenze di liquidità, di importo fino a 150 mila euro e con durata di rimborso fino a 6 anni.

Coronavirus, 7 morti e 21 contagi. In lieve crescita i ricoveri in terapia intensiva

CORONAVIRUS PIEMONTE: IL BOLLETTINO DELLE ORE 16

20.832 PAZIENTI GUARITI E 2426 IN VIA DI GUARIGIONE

Oggi l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato che i pazienti virologicamente guariti, cioè risultati negativi ai due test di verifica al termine della malattia, sono 20.832 (+179 rispetto a ieri), così suddivisi su base provinciale: 2247 (+48 ) Alessandria, 1157 (+ 15) Asti, 779 (+2) Biella,  2041 (+2) Cuneo, 1808  (+9) Novara, 10859  (+100) Torino, 897 (+1) Vercelli, 903 (+2) Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 141 (+0) provenienti da altre regioni.

Altri 2.426 sono “in via di guarigione”, ossia negativi al primo tampone di verifica, dopo la malattia e in attesa dell’esito del secondo.

I DECESSI SALGONO COMPLESSIVAMENTE A 3.961

Sono 7 i decessi di persone positive al test del Covid-19 comunicati nel pomeriggio dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte, di cui 0 al momento registrati nella giornata di oggi (si ricorda che il dato di aggiornamento cumulativo comunicato giornalmente comprende anche decessi avvenuti nei giorni precedenti e solo successivamente accertati come decessi Covid).

Il totale è ora di 3.961 deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi su base provinciale:  651 Alessandria, 240 Asti, 207 Biella, 388 Cuneo, 337 Novara, 1756 Torino, 215 Vercelli,  127 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 40 residenti fuori regione ma deceduti in Piemonte.

LA SITUAZIONE DEI CONTAGI

Sono 30.890 (+ 21 rispetto a ieri, di cui 14 asintomatici. Dei 21: 7 positivi dopo test sierologico e 2 positività in RSA) le persone finora risultate positive al Covid-19 in Piemonte, così suddivise su base provinciale: 3970 Alessandria, 1860 Asti, 1039 Biella, 2809 Cuneo, 2730 Novara, 15714 Torino, 1309 Vercelli, 1111 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 261 residenti fuori regione, ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 87 casi sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.

I ricoverati in terapia intensiva sono 39 (+3 rispetto a ieri).

I ricoverati non in terapia intensiva sono 599  (-34 rispetto a ieri).

Le persone in isolamento domiciliare sono 3033.

I tamponi diagnostici finora processati sono 348.770, di 193.221 cui risultati negativi.

Sistema fieristico torinese, ultimo stadio di una crisi che viene da lontano

Prima o poi i nodi vengono al pettine. Ora è il turno di Lingotto Fiere, il quartiere fieristico di Torino. La società (francese) GL Events, proprietaria e gestore della struttura,(subentrata nel 2007 alla Promotor International di Alfredo Cazzola), ha dichiarato che non ce la fa più a reggere da sola la società, che ha accumulato deficit, e ha chiesto il subentro o l’ingresso dei soggetti pubblici di riferimento: Regione Piemonte, Città di Torino, Camera di Commercio.

E’ una crisi che nasce da lontano, perché Torino è l’unica grande città, con un quartiere fieristico importante e che fa da riferimento per il Piemonte, da sempre gestito da una società privata, a differenza di quasi tutti gli altri importanti quartieri fieristici nazionali, come Milano, Verona, Parma, Bologna, Roma, Bari, ecc. dove c’è una gestione pubblico-privata, ovvero nelle società c’è una compartecipazione degli enti pubblici territoriali: Regione, Province, Comuni, Camere di Commercio, ecc. Una crisi accentuata dal fatto che le due più importanti fiere: il Salone del Libro e il Salone del Gusto- Terra Madre non sono gestite da Lingotto Fiere, ma sono di proprietà pubblica (Regione Piemonte e Città di Torino, assieme a Slow Food per Salone del Gusto-Terra Madre);infatti, per la loro gestione erano state create due fondazioni,con relative dotazioni finanziarie, una per il Salone del libro e una per Terra Madre. E così gli enti pubblici, direttamente o indirettamente, si sono anche improvvisati imprenditori fieristici e la società di Lingotto fiere fa solo da affittuario dell’area espositiva. Quasi una sorta di competizione o addirittura di conflitto. Ed è innegabile il fatto che tra la Città di Torino (coi sindaci Castellani, Chiamparino e Fassino) e Lingotto Fiere (già dai tempi di Alfredo Cazzola),  non c’è stata mai grande armonia e collaborazione. Un più fattivo rapporto si era creato con la Regione Piemonte, ai tempi della giunta Ghigo, tanto che nel 2002 era nato anche il Salone del Vino, in tandem tra Regione e Lingotto Fiere con la creazione di una apposita società di gestione, deliberata dalla Regione Piemonte nel 2004, ma che nel 2005, la nuova giunta Bresso aveva subito revocato.

Una anomalia torinese che ha provocato la debolezza strutturale e strategica del sistema fieristico, ovvero quella serie di fiere, mostre, rassegne e grandi eventi che sono un pezzo importante dell’economia per gli effetti positivi sul settore oggetto dell’iniziativa e per le ricadute sul turismo, servizi, insomma su quello che si definisce la capacità attrattiva della città e della regione e la crescita della loro immagine e accoglienza.

Un bel casino! Che è scoppiato in questi ultimi anni, con tutte le grane e le inchieste giudiziarie che hanno riguardatosoprattutto il Salone del Libro, investendo la fondazione e GlEvents, e che sono la diretta conseguenza di quella anomala divisione competizione di ruoli. Una situazione paradossale, Kafkiana, se pensiamo anche al fatto che le inchieste sono scattate perché la fondazione non faceva il bando per affidare l’evento salone del libro; un bando a cui potevano partecipare anche altri gestori di fiere, anche non torinesi, anche se l’evento non si poteva fare che a Torino e a Lingotto Fiere: che è l’unico quartiere fieristico di Torino, degno di questo nome e comunque l’unico in grado di ospitare degnamente i due grandi eventi: Salone del Libro  e Salone del Gusto-Terra Madre, che non a caso, fin dalla prima edizione, si sono sempre svolti a Lingotto Fiere.

Oggi siamo all’ultimo stadio della crisi; Gl Events ha posto l’aut aut. Le istituzioni torinesi e piemontesi, non devono solo pensare a ulteriori soluzioni tampone per il Salone del Libro e Terra Madre, ma valutare se questo settore fieristico possa e debba continuare a vivere, ad essere rilanciato e potenziato; e se così fosse non ci può che essere la soluzione della compartecipazione pubblico-privata, creando una nuova società dove assieme all’attuale società o altri privati, partecipino anche la Regione Piemonte, la Città di Torino, la Camera di Commercio ed eventuali altri soggetti pubblici, privati e organizzazioni economiche e professionali, ancor più rappresentanti i settori interessati.

Salvatore Vullo

Consulente finanziario imbavagliato e legato ucciso in auto con cinque colpi di pistola alla tempia

Ieri intorno alle ore 23.45, militari della Sezione Radiomobile hanno trovato un’auto  parcheggiata in una traversa sterrata di  Strada Comunale da San Vito a Revigliasco, area collinare del Comune di Torino

All’interno dell’ autovettura, una Bmw, il corpo di un consulente finanziario 60 anni morto, seduto sul sedile passeggero, imbavagliato e con le mani legate.
Luciano Olino, il nome della vittima, è stato colpito con  5 colpi arma fuoco calibro 6.35 alla tempia sinistra.
L’uomo si era allontanato  da casa a Moncalieri alle ore 17 . I rilievi sono stati eseguiti da parte della S.I.S.  Sezione investigazioni scientifiche del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale Carabinieri di Torino

Cultura in affanno, Cirio incontra gli operatori del settore

Il presidente della Regione, Alberto Cirio e l’assessore alla Cultura, Vittoria Poggio hanno incontrato nel pomeriggio di ieri i rappresentanti del Coordinamento piemontese dei lavoratori del mondo della cultura, creato ai primi di marzo per il riconoscimento dei diritti e delle tutele di ogni professione dello spettacolo, per far fronte all’emergenza attuale.

Il Coordinamento ha raccolto istanze di migliaia di lavoratrici e lavoratori della cultura, mettendo in moto un network “professioni dello spettacolo in emergenza continua”. In questo primo incontro è stato chiesto un supporto alla Regione per portare al governo nazionale la necessità di riconoscere anche ai lavoratori dello spettacolo intermittenti status, tutele e contratti stabili.

L’associazionismo culturale rappresenta il 68% della cultura piemontese. La riapertura degli spazi culturali non dà purtroppo garanzie al settore di una ripresa e un recupero nell’immediato, mettendo così a rischio una fetta importante del fatturato del nostro Paese.

Tra i temi affrontati nell’incontro in Regione la rimodulazione o detrazione dell’Irap, l’estensione del Bonus Piemonte ai lavoratori del settore e un fondo per affrontare il futuro fino alla fine dell’emergenza.

Altro tema segnalato la difficoltà, a livello nazionale, di accesso ai contributi pubblici.

“Ci faremo portavoce in Conferenza delle Regioni delle istanze di uno dei settori più colpiti dalle conseguenze del coronavirus – commenta il presidente Cirio -. In Piemonte stiamo lavorando affinché gli eventi in programma nei prossimi mesi possano svolgersi in sicurezza, ma è indubbio che anche se la nostra regione e l’Italia sono ripartite i lavoratori degli eventi culturali e dello spettacolo sono tra quelli che hanno minore certezza per il loro futuro ed è per noi fondamentale ricostruire e garantire queste certezze lavorando insieme”.

Anche l’assessore Poggio ha espresso la propria vicinanza alle categorie più deboli e fragili del mondo culturale “La cultura – ha detto – è fatta anche di piccoli soggetti che con il loro apporto sostengono tutto il sistema culturale di eccellenza. Bisogna lavorare per ottenere a livello ministeriale il riconoscimento degli operatori dello spettacolo come un vero e proprio lavoro, fatto di garanzie e di tutele. Ora però l’importante è agire con decisione e in concertazione con le parti interessate garantendo la loro ripresa e soprattuto assicurandone le dovute tutele.”