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Coronavirus: 31 nuovi contagi, 6 vittime. Stabili le terapie intensive

CORONAVIRUS PIEMONTE: IL BOLLETTINO DELLE ORE 16:30

23.102 PAZIENTI GUARITI E 1738 IN VIA DI GUARIGIONE

Oggi l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato che i pazienti virologicamente guariti, cioè risultati negativi ai due test di verifica al termine della malattia, sono 23.102 (+ 208 rispetto a ieri), così suddivisi su base provinciale: 2653 (+55) Alessandria, 1330 (+20) Asti, 804 (+2) Biella, 2204 (+12) Cuneo, 2069 (+50) Novara, 12.007 (+62) Torino, 962 (+4) Vercelli,922 (+3) Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 151 (+0) provenienti da altre regioni.

Altri 1738 sono “in via di guarigione”, ossia negativi al primo tampone di verifica, dopo la malattia e in attesa dell’esito del secondo.

I DECESSI SALGONO COMPLESSIVAMENTE A 4032

Sono 6 i decessi di persone positive al test del Covid-19 comunicati nel pomeriggio dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte, di cui 1 al momento registrati nella giornata di oggi (si ricorda che il dato di aggiornamento cumulativo comunicato giornalmente comprende anche decessi avvenuti nei giorni precedenti e solo successivamente accertati come decessi Covid).

Il totale è di 4032 deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi su base provinciale: 664 Alessandria, 250 Asti, 208 Biella, 392 Cuneo, 353 Novara, 1.778 Torino, 217 Vercelli, 132 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 38 residenti fuori regione ma deceduti in Piemonte.

LA SITUAZIONE DEI CONTAGI

Sono 31.162 (+ 31 rispetto a ieri, di cui 26 asintomatici. Dei 26: 12 screening, 7 in RSA, 11 contatti di caso e 1 con indagine in corso) le persone finora risultate positive al Covid-19 in Piemonte, così suddivisesu base provinciale: 4039 Alessandria, 1869 Asti, 1042 Biella, 2837 Cuneo, 2761 Novara, 15.825 Torino, 1.317 Vercelli, 1119 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 261 residenti fuori regione ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 92 casi sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.

I ricoverati in terapia intensiva sono 25 (invariato rispetto a ieri).

I ricoverati non in terapia intensiva sono 397 (- 51 rispetto a ieri).

Le persone in isolamento domiciliare sono 1868.

I tamponi diagnostici finora processati sono 380.395, di cui 209.940 risultati negativi.

Mascherine e gel igienizzante, la finanza scopre maxi truffa

Nove persone denunciate, coinvolti anche alcuni farmacisti del torinese. Sequestrati migliaia di dispositivi medici falsi; individuato il magazzino per lo stoccaggio e il confezionamento degli articoli. Decine di perquisizioni in tutta la Regione. Lo scambio della merce avveniva per strada.

È un primo bilancio di un’operazione della Guardia di Finanza di Torino che nelle scorse ore ha smantellato quella che sembra essere una vera e propria organizzazione truffaldina che, approfittando dell’emergenza causata dal COVID 19, avrebbe commercializzato in tutta la Regione, centinaia di prodotti medici e dispositivi di protezione di dubbia provenienza e sprovvisti di qualsivoglia certificazione a tutela del acquirente.

I Finanzieri della Compagnia di Caselle Torinese, che hanno condotto le indagini coordinati dalla Procura della Repubblica di Torino, hanno ricostruito l’intera vicenda.

Due le figure principali, entrambi imprenditori di origine cinese ed entrambi nulla hanno a che fare con il commercio di articoli medicali. Infatti, mentre uno è un impresario nel settore tessile a Torino, l’altro si occupa di lavori edili sempre nel capoluogo sabaudo.

Erano loro gli importatori di migliaia di mascherine chirurgiche, gel igienizzanti, kit covid test diagnostici, termometri digitali (di grande richiesta oggi) saturimetri, il tutto proveniente da aziende cinesi rientranti in una sorta di black list europea. Queste società, in sostanza, arrivano sino a falsificare i certificati di affidabilità dei prodotti, in alcuni casi appropriandosi in maniera illegale di loghi e denominazioni delle autorità deputate a certificare i prodotti.

Due italiani ed un cinese, invece, erano i grossisti; toccava a loro, una volta giunti in Italia gli articoli sanitari illegali, rivenderli ad aziende compiacenti sparse un po’ in tutta la regione. Ed è in questa fase dell’indagine che entrano in ballo i farmacisti infedeli coinvolti nella vicenda. Decine le farmacie perquisite dai Finanzieri, quattro, per ora, i medici farmacisti denunciati per la frode, per aver venduto ad ignari clienti centinaia di prodotti non certificati e di dubbia provenienza, coprendo il tutto dietro un alone di assoluta affidabilità e sicurezza propria della rivendita farmaceutica.

Grottesca, in alcuni casi, la sede della “negoziazione”, (a cui hanno assistito i finanzieri di Caselle) degli articoli medici tra un farmacista e uno degli importatori della merce: i due si incontrano in Via Lanzo a Torino, dove, dopo una veloce contrattazione, iniziano una sorta di trasbordo degli articoli da “bagaglio a bagaglio”, il tutto a bordo strada e senza alcun rispetto delle più basilari norme igienico sanitarie.

Importanti i numeri dell’operazione della Guardia di Finanza di Torino: oltre 120.000 gli articoli medicali illegali cautelati oltre al magazzino, sito nei pressi di Corso Regina Margherita a Torino, location dello stoccaggio e del confezionamento della merce. Sequestrati anche conti correnti riconducibili a 2 indagati. 9 le persone indagate per la frode in commercio.

Mobili ed elettrodomestici nelle spese dei piemontesi. In calo l’acquisto di auto e telefonini

Nel  2019 i torinesi e i piemontesi hanno acquistato più mobili ed elettrodomestici, e invece meno auto e telefonini.

La spesa per beni durevoli in Piemonte è arrivata ai  6 miliardi e 68 milioni di euro in leggera flessione (-0,2%) rispetto al 2018.

I dati sono dell’Osservatorio dei Consumi Findomestic e Prometeia, sull’andamento del mercato dei beni durevoli nella regione.  Gli acquisti di vetture  nuove (+0,3%, 1 miliardo e 719 milioni) e usate (-1,3%,1 miliardo e 752 milioni di euro) hanno fatto calare l’andamento del comparto nello scorso anno. Le moto nonostante un incremento di spesa del 4,8%, incidono  poco (121 milioni di euro) nell’  influenzarne l’andamento complessivo, sostenuto però dalle vendite di mobili (+1,5% per 1,36 miliardi di euro) ed elettrodomestici (+2,4% per 325 milioni). In Piemonte lo scorso anno gli acquisti del settore tecnologico sono scesi in tutti i segmenti: -4,9% elettronica di consumo (125 milioni di euro), -4,5% information technology (147 milioni) e -2,8% (519 milioni)  telefonia.

Bomba d’acqua su Torino. E il maltempo prosegue nei prossimi giorni

Una bomba di acqua e grandine ha colpito Torino verso le 18, in particolare nella zona ovest

Non sono mancati gli allagamenti di cantine con conseguenti chiamate ai vigili del fuoco. Il traffico si è fermato per alcuni minuti in zona Lingotto.

L’Arpa, agenzia regionale per l’ambiente, preannuncia ancora due giorni di temporali prima che  le condizioni meteo tornino a essere stabili con sole e temperature quasi estive. E fino a domani almeno è ancora allerta gialla per il maltempo provocato dall’area depressionaria della Normandia.

Coronavirus, guariti in crescita. 8 vittime e 41 nuovi contagi

Torino, 17 giugno 

CORONAVIRUS PIEMONTE: IL BOLLETTINO DELLE ORE 17

22.894 PAZIENTI GUARITI E 1826 IN VIA DI GUARIGIONE

Oggi l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato che i pazienti virologicamente guariti, cioè risultati negativi ai due test di verifica al termine della malattia, sono 22.894 (+139 rispetto a ieri), così suddivisi su base provinciale: 2598 (+19) Alessandria, 1310 (+18) Asti, 802 (+0) Biella,   2192 (+16) Cuneo, 2019 (+8) Novara, 11.945 (+76) Torino, 958 (+0) Vercelli, 919 (+2) Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 151 (+0) provenienti da altre regioni.

Altri 1826 sono “in via di guarigione”, ossia negativi al primo tampone di verifica, dopo la malattia e in attesa dell’esito del secondo.

I DECESSI SALGONO COMPLESSIVAMENTE A 4026

Sono 8 i decessi di persone positive al test del Covid-19 comunicati nel pomeriggio dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte, di cui 0 al momento registrati nella giornata di oggi (si ricorda che il dato di aggiornamento cumulativo comunicato giornalmente comprende anche decessi avvenuti nei giorni precedenti e solo successivamente accertati come decessi Covid).

Il totale è di 4026 deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi su base provinciale: 663 Alessandria, 250 Asti, 208 Biella, 392Cuneo, 350 Novara, 1.776 Torino, 217 Vercelli, 132 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 38 residenti fuori regione ma deceduti in Piemonte.

LA SITUAZIONE DEI CONTAGI

Sono 31.131 (+41 rispetto a ieri, di cui 27 asintomatiche; delle 41: 9 contatti di caso, 17 in Rsa, 14 screening e 1 indagine in corso) le persone finora risultate positive al Covid-19 in Piemonte, così suddivise su base provinciale: 4034 Alessandria, 1867 Asti, 1042 Biella, 2834 Cuneo, 2749 Novara, 15.820 Torino, 1.315 Vercelli, 1118 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 260 residenti fuori regione ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 92 casi sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.

I ricoverati in terapia intensiva sono 25 (-3 rispetto a ieri).

I ricoverati non in terapia intensiva sono 448 (-24 rispetto a ieri).

Le persone in isolamento domiciliare sono 1912.

I tamponi diagnostici finora processati sono 377.165, di cui 207.334 risultati negativi.

Legge sul gioco d’azzardo, M5s e LeU contro il “far west”

Regione Piemonte: maggioranza presenta emendamento per cambiare la legge 

“E’ comparso un emendamento presentato alla chetichella dalla Giunta e che andrebbe a modificare la Legge sul Gioco d’Azzardo Patologico. Questo è un fatto gravissimo, perché la legge è in discussione in Commissione ed è stato messo lì senza dire nulla, magari pensando che nessuno se ne accorgesse.

Noi questo non lo permettiamo è una cosa veramente vergognosa. Da parte nostra ci organizzeremo, vedremo cosa fare se non ritirate questo emendamento. Questa è l’ulteriore dimostrazione della vostra incapacità di discutere e confrontarsi in Consiglio e nelle Commissioni”. E’ quanto afferma Giorgio Bertola, consigliere regionale del Piemonte del Movimento 5 Stelle durante il Consiglio Regionale, lamentando la presentazione alla Giunta da parte della maggioranza di un emendamento che chiede la modifica della legge sul gioco in Piemonte – come riporta l’Agenzia Agimeg. “Non ho nessuna traduzione per quello che avete fatto questa notte come dei ladri nel segreto delle minacce velate che ci avete fatto in Capigruppo – ha continuato Marco Grimaldi, consigliere di Liberi e Uguali -. Avete avuto la faccia tosta, dopo due ore di emendamenti ed illustrazioni di contingentare i tempi, di dirci di evitare di presentare altri emendamenti, non avendo accettato nessuna delle nostre richieste ed avendo violato il principio di rispetto che c’è tra noi. Il Consiglio Regionale avrebbe dovuto discutere della Commissione d’Inchiesta sul Covid, siete riusciti a prenderci in giro per due settimane e a richiamare in Aula un Omnibus che doveva parlare delle norme collegate alla finanziaria ed invece avete messo leggi e modifiche che solo nell’ultima legislatura abbiamo impiegato 4 anni per riformare. Non contenti dei 3.000 emendamenti presentati negli orari stabiliti, questa notte a firma della Giunta avete messo sul tavolo la modifica delle norme sul gioco d’azzardo. Volete il Far West sia nella caccia che nel gioco d’azzardo? In una norma legata alla finanziaria volete estendere le norme sulla caccia e il gioco d’azzardo, ritornando al Far West di prima. Noi ve lo impediremo. Spero che la maggioranza ritiri l’emendamento fatto questa notte. Dovete smetterla di ricattarci”.

cdn/AGIMEG

Quel che resta dell’esame di maturità e della scuola

IL COMMENTO  di Pier Franco Quaglieni / Gli esami di Maturità, o meglio gli Esami di Stato conclusivi del ciclo della scuola superiore, stanno prendendo una piega che forse non ebbero neppure durante la Seconda Guerra Mondiale che provocò veri e propri disastri anche nel mondo della scuola

Sono  ancora in affanno per trovare i presidenti delle commissioni d’esame . Stanno reclutando pensionati, professori di educazione fisica che si lasciano andare ad esilaranti interviste in cui esprimono l’idea di promuovere tutti e dimostrano a priori di non saper presiedere una commissione d’esame. Hanno anche riscoperto i docenti universitari che possono, da quest’anno, riprendere a presiedere le commissioni.
Per avere un’idea del degrado della scuola italiana, pensate che quando io sostenni il mio esame di maturità la presidente della commissione era una illustre docente universitaria. Allora i presidenti erano professori di università, poi dalla riforma Sullo che nel 1969 semplificò e facilitò molto l’esame, riducendo le materie orali  a due soltanto – di cui una scelta dallo studente –  e le prove scritte anch’esse  a due, i docenti universitari, salvo casi rarissimi, preferirono disertare  e allora vennero nominati dei presidi e poi dei semplici professori con una certa anzianità di servizio come presidenti . Come commissari vennero anche reclutati dei semplici supplenti. L’esame di Stato con commissari provenienti da altre zone del Paese sono un ricordo del passato perché i commissari esterni, quando previsti,  provengono  dalla stessa città. Sullo appare storicamente responsabile di aver risposto alla contestazione con il facilismo: invece di riformare la scuola come fece De Gaulle in Francia dopo il maggio parigino  della contestazione, si limitò a cambiare l’esame di maturità, partendo dal tetto invece che dalle fondamenta. Da Sullo in poi la scuola finì di sgretolarsi perché i docenti furono lasciati soli, mentre  i sindacati confederali della scuola sostenevano la più becera demagogia di marca sessantottina e non sostennero il ruolo primario della funzione docente. Ho appreso con sconcerto che ai docenti universitari la presidenza delle commissioni fosse stata preclusa,magari da uno dei tanti ministri che misero mano agli esami: Berlinguer, Moratti ( che ideò  Incredibilmente le commissioni interne fatte dagli stessi professori della classe ), Gelmini  che cercò inutilmente di portare un minimo di serietà negli esami e per questo fu duramente contestata.
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Conobbi Moratti agli inizi del suo mandato ministeriale e rimasi colpito dalla sua totale ignoranza dei problemi della scuola, da lei  considerata al pari di un’azienda con i presidi trasformati in manager. Oggi, dopo quattro mesi di chiusura delle scuole, un po’ di didattica a distanza da parte di professori impreparati a praticare quell’insegnamento e le conferenze  televisive dei grandi luminari sul tipo di Barbero e a Odifreddi, gli studenti devono affrontare una prova orale (gli scritti sono stati eliminati) che diventa ridicola. Ovviamente si parte da un argomento scelto dal candidato, essendo state abolite le tesine e il sistema ideato dal ministro Marco Bussetti, il professore di ginnastica che aveva inventato  il sorteggio delle buste per evitare favoritismi. La ministra attuale si rivela la più inadeguata della storia italiana, paragonabile solo a Sullo, Ferrari Aggradi, Misasi  e Malfatti che distrussero la scuola in tempi non di pandemia. Questi ministri Dc che il mio amico Giuseppe Tramarollo, presidente della Federazione dei Docenti fondata da Salvemini, definiva la banda dei quattro, operarono scientemente per dare un colpo mortale alla scuola di Stato, privandola della serietà e del rigore necessario, senza  i quali la scuola diventa inutile  culturalmente e ingannevole sul piano sociale perché non è più quell’ ascensore che permette “ai capaci e meritevoli, anche se privi di mezzi” – come recita la costituzione – di ascendere. La Signora Azzolina, del tutto impreparata, sta dando forse involontarie picconate, per inadeguatezza. Stenta a far partire gli esami pro -forma  che promuoveranno tutti, salvo chi, per caso, dovesse essere assente alla prova. C’è da immaginarsi cosa sarà la ripresa della scuola in settembre. Non si deve tuttavia  essere ingenerosi perché anche Benedetto Croce che esattamente cent’anni fa fu ministro della Pubblica istruzione nell’ultimo governo Giolitti,di fronte al  Covid 19, si sarebbe trovato in serie difficoltà. Sta di fatto che in Europa le scuole hanno riaperto e in Francia Macron intende prolungarle in giugno. Sono tutti imprudenti o è la scuola italiana a non aver saputo reagire? Ovviamente anche le Università chiuse con lezioni ed esami a distanza destano qualche perplessità, ma è soprattutto la scuola, da quella dell’obbligo in su a generare dubbi. I genitori che spesso giustificano i propri figli anche quando non dovrebbero, sono oggi seriamente molto preoccupati per una scuola che di fatto ha abdicato alla sua funzione.
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Scrivere a quaglieni@gmail.com

Covid-19, altre sei vittime e 29 contagi. Aumenta il numero dei guariti

CORONAVIRUS PIEMONTE: IL BOLLETTINO DELLE ORE 16:30

22.755 PAZIENTI GUARITI E 1867 IN VIA DI GUARIGIONE

Oggi l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato che i pazienti virologicamente guariti, cioè risultati negativi ai due test di verifica al termine della malattia, sono 22.755 (+193 rispetto a ieri), così suddivisi su base provinciale: 2579 (+59) Alessandria, 1292 (+11) Asti, 802 (+0) Biella,   2176(+8) Cuneo, 2011  (+5 ) Novara, 11.869 (+ 108) Torino, 958 (+1 ) Vercelli, 917 (+ 0) Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 151  (+1) provenienti da altre regioni.

Altri 1867 sono “in via di guarigione”, ossia negativi al primo tampone di verifica, dopo la malattia e in attesa dell’esito del secondo.

I DECESSI SALGONO COMPLESSIVAMENTE A 4018

Sono 6 i decessi di persone positive al test del Covid-19 comunicati nel pomeriggio dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte, di cui 0 al momento registrati nella giornata di oggi (si ricorda che il dato di aggiornamento cumulativo comunicato giornalmente comprende anche decessi avvenuti nei giorni precedenti e solo successivamente accertati come decessi Covid).

Il totale è di 4018 deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi su base provinciale:

663 Alessandria, 250 Asti, 208 Biella, 391 Cuneo, 345 Novara, 1.772 Torino, 217 Vercelli, 131 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 41 residenti fuori regione ma deceduti in Piemonte.

LA SITUAZIONE DEI CONTAGI

Sono 31.090 (+ 29 rispetto a ieri, di cui 27 asintomatici: Dei 29: 24 screening, 2 in RSA, 1 contatto e 2 fase di accertamento) le persone finora risultate positive al Covid-19 in Piemonte, così suddivise su base provinciale: 4019 Alessandria, 1866 Asti, 1042 Biella, 2830 Cuneo, 2748 Novara, 15.803 Torino, 1.316 Vercelli, 1117 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 260 residenti fuori regione, ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 89 casi sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.

I ricoverati in terapia intensiva sono 28 (invariati rispetto a ieri).

I ricoverati non in terapia intensiva sono 472 (-45 rispetto a ieri).

Le persone in isolamento domiciliare sono 1950.

I tamponi diagnostici finora processati sono 372.948, di cui 205.447 risultati negativi.

Gli utenti hanno ancora paura del contagio e non salgono sui mezzi pubblici

2 utenti su 5 hanno smesso di muoversi con i mezzi pubblici per paura del contagio. Gli abbonati pretendono i rimborsi

IL SONDAGGIO DI MOVIMENTO CONSUMATORI E TUTELATTIVA SULLA MOBILITÀ POST-COVID A TORINO

Le associazioni Movimento Consumatori Torino e Tutelattiva hanno realizzato e diffuso online un questionario sulla mobilità, per capire se e come l’emergenza Coronavirus ha cambiato il modo di spostarsi delle persone a Torino e per raccogliere osservazioni e richieste degli utenti dei mezzi pubblici.

Dalle 500 risposte arrivate tra il 2 e il 10 giugno 2020 è emerso che le persone che utilizzano o utilizzerebbero attualmente i mezzi pubblici sono poco più della metà di quanti li usavano prima dell’emergenza e quasi l’80% di chi ha smesso di servirsene dichiara che il motivo è la paura del contagio.

La richiesta più frequente degli utenti è quella di garantire in tempi rapidi il rimborso o la proroga degli abbonamenti non usufruiti a causa dell’emergenza, come previsto dal Decreto Rilancio a livello nazionale.

GTT, nonostante migliaia di richieste da parte degli utenti, non ha ancora fornito indicazioni sui rimborsi e Movimento Consumatori ha provveduto a inviare una segnalazione all’Autorità di Regolazione dei Trasporti sul comportamento del gestore.

Tra le altre segnalazioni e richieste: il mancato rispetto delle misure di sicurezza a bordo dei mezzi e la richiesta di maggiori controlli da parte del personale di GTT, l’affollamento dei mezzi da cui la necessità di limitare gli accessi e aumentare le corse, la richiesta di migliorare la pulizia e di far viaggiare tram e autobus con i finestrini aperti per consentire il ricambio dell’aria.

Virus, dati mai così incoraggianti. Ma l’emergenza non è ancora finita

«I dati comunicati ieri dall’Unità di crisi della Regione Piemonte sono i migliori dall’inizio dell’epidemia. Non abbiamo decessi e i nuovi contagiati sono appena due, su oltre 1.200 tamponi.

Non vuol dire che siamo fuori pericolo e certamente bisogna tenere alta la guardia per non vanificare i risultati fin qui raggiunti. Tuttavia, la situazione è sotto controllo e il nuovo sistema di tracciamento dei contagi nella Fase 2 sta funzionando bene. L’emergenza non è finita, ma si è chiusa finalmente la Fase 1 dell’Unità di crisi, che per più di tre mesi ha richiesto l’impegno e la presenza nella centrale di corso Marche di centinaia di operatori, con turni 24 ore su 24 per presidiare fisicamente il servizio. Ora L’Unità di crisi resta operativa, ma il lavoro quotidiano di tutte le sue componenti (Assessorato alla Sanità, Aziende sanitarie, Emergenza 118, Sisp, Seremi…) e dei diversi coordinamenti (sanitario, ospedaliero, risorse, flussi, informatico, rsa e laboratori) proseguirà dalle rispettive sedi, assicurando sempre la piena operatività. Una fase di transizione che si concluderà con l’avvio della Fase 3, che vedrà le competenze dell’Unità di crisi confluire nel nuovo Dipartimento regionale di “Malattie e Emergenze Infettive”». Così l’assessore regionale alla Sanità del Piemonte, Luigi Genesio Icardi, a commento dei dati del bollettino dei contagi diffuso oggi dall’Unità di crisi del Piemonte.