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Tornano i No-Tav. Presidio permanente al cantiere

Decine di persone si sono radunate ieri pomeriggio in Val Susa per una passeggiata no Tav fino al cantiere della Torino-Lione,  partendo da Giaglione

E’ stato indetto dagli attivisti un presidio permanente dei Mulini: “Proprio perché sappiamo che fermare il Tav è possibile e oggi come ieri tocca a noi – scrivono su notav.info, il sito web del movimento – abbiamo lanciato un appello per un’estate che ci vedrà mobilitati sul territorio valsusino in un’attenta opera di monitoraggio e Resistenza ad ogni tentativo da parte del sistema Tav di distruggere ed attaccare il nostro territorio”

Coronavirus, 138 guariti in più. Ma ancora sei vittime e nuovi contagi. Due nuovi casi in terapia intensiva

CORONAVIRUS PIEMONTE: IL BOLLETTINO DELLE ORE 16.30

23.711 PAZIENTI GUARITI E 1.466 IN VIA DI GUARIGIONE

Oggi l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato che i pazienti virologicamente guariti, cioè risultati negativi ai due test di verifica al termine della malattia, sono 23.711 (+138 rispetto a ieri), così suddivisi su base provinciale: 2765 (+43) Alessandria, 1390 (+20) Asti, 808 (+0) Biella, 2243 (+8) Cuneo, 2.130 (+0) Novara, 12.292 (+50) Torino, 1006 (+17) Vercelli, 925 (+0) Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 152 (+0) provenienti da altre regioni.

Altri 1.466 sono “in via di guarigione”, ossia negativi al primo tampone di verifica, dopo la malattia e in attesa dell’esito del secondo.

I DECESSI SALGONO COMPLESSIVAMENTE A 4051

Sono 6 i decessi di persone positive al test del Covid-19 comunicati nel pomeriggio dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte, di cui al momento registrati nella giornata di oggi (si ricorda che il dato di aggiornamento cumulativo comunicato giornalmente comprende anche decessi avvenuti nei giorni precedenti e solo successivamente accertati come decessi Covid).

Il totale è di 4051 deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi su base provinciale: 669 Alessandria, 251 Asti, 208 Biella, 393 Cuneo, 355 Novara, 1.788 Torino, 217 Vercelli, 132 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 38 residenti fuori regione ma deceduti in Piemonte.

LA SITUAZIONE DEI CONTAGI

Sono 31.241 (+ 26  rispetto a ieri, di cui 20 asintomatiche; delle 26: 12 Rsa, 6 screening, 7 contatti di caso e 1 con indagine in corso) le persone finora risultate positive al Covid-19 in Piemonte, così suddivise su base provinciale: 4058 Alessandria, 1871 Asti, 1042 Biella, 2849 Cuneo, 2772 Novara, 15.850 Torino, 1319 Vercelli, 1125 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 261 residenti fuori regione ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 94 casi sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.

I ricoverati in terapia intensiva sono 19 (+2 rispetto a ieri).

I ricoverati non in terapia intensiva sono 356 (2 rispetto a ieri).

Le persone in isolamento domiciliare sono 1638.

I tamponi diagnostici finora processati sono 390.209, di cui 214.655 risultati negativi.

Il solstizio d’estate porta 30 gradi e allontana la pioggia

Il primo giorno d’estate l’anticiclone si espande dalle Azzorre e porta a Torino e in  Piemonte le prime giornate calde.

Ieri la massima rilevata dalla stazione meteo Arpa nel centro di Torino  è stata di 27.3 gradi, e oggi si raggiungeranno i 30.

Le piogge sono quasi del tutto assenti, tranne qualche goccia possibile in montagna, sulle Alpi Cozie, Marittime e Liguri e sull’Appennino. Nel  mese di maggio è stato registrato rispetto alla media un +9% di precipitazioni, per  143,2 millimetri di pioggia.

Qualità dell’aria, le Regioni del Nord si incontreranno entro l’estate

Le Regioni lavoreranno  in vista di un incontro con i Presidenti 

 

«Lombardia, Piemonte, Emilia Romagna e Veneto proseguono il lavoro comune per la qualità dell’aria del Bacino padano». Lo hanno dichiarato gli assessori all’Ambiente durante i lavori del tavolo del Bacino padano, che si sono svolti venerdì in videoconferenza. Erano presenti gli assessori Raffaele Cattaneo (Lombardia), Irene Priolo (Emilia-Romagna), Matteo Marnati (Piemonte) e Gianpaolo Bottacin (Veneto).

«Il lockdown ha dimostrato che il traffico non è l’unica causa di inquinamento – hanno osservato gli assessori – A fronte di una riduzione del traffico pari a circa il 70%, si è vista una riduzione delle emissioni degli inquinanti dal 14% (Pm10) al 40% (Nox). Le politiche che metteremo in campo dovranno quindi agire, oltre che sulla mobilità, su molteplici leve relative ai fattori che sono causa maggiore delle emissioni inquinanti: dal riscaldamento a biomasse, alle emissioni provenienti da concimi o fertilizzanti utilizzati in agricoltura. A fronte di queste rilevazioni riteniamo che anche a livello europeo andranno fatte presenti con forza le specificità dei territori delle nostre Regioni, che sono, per le note ragioni orografiche e meteo-climatiche in condizioni strutturali di maggiore difficoltà nella lotta all’inquinamento atmosferico».

«Le valutazioni sull’inquinamento atmosferico non riguardano solo gli assessorati all’Ambiente – proseguono gli assessori – per questo motivo riteniamo necessaria una riflessione più ampia in grado di coinvolgere l’agricoltura, i trasporti, le attività produttive. Per questo le Regioni lavoreranno insieme in vista di un incontro che coinvolga anche i Presidenti di Regione, da farsi prima dell’avvio della stagione autunnale».

«Siamo in attesa da tempo di poter disporre delle risorse statali destinate alle regioni del bacino padano per la qualità dell’aria che ammontano a 16 milioni di euro per il 2020, a 41 milioni dal 2021 e a 82 dal 2023 – ricordano gli assessori – Abbiamo quindi condiviso di chiedere con forza al Governo di poter disporre tempestivamente di queste risorse, almeno per la quota del 2020, già stanziate ma non ancora trasferite, per potenziare al più presto gli interventi per la qualità dell’aria, in particolare per la sostituzione del parco veicolare più inquinante».

Gli assessori hanno condiviso l’idea di rilanciare le attività legate all’accordo di Bacino Padano, ma in relazione agli impegni con decorrenza al 1 ottobre hanno dichiarato: «Mantenendo l’obiettivo di rientro al di sotto dei limiti europei entro il 2025, intendiamo sviluppare gli interventi necessari su più linee di azione, rafforzando quelle relative agli impianti di riscaldamento e al contrasto alla formazione secondaria di inquinanti, non concentrandoci solo sulla mobilità. Non possiamo infatti non considerare le difficoltà contingenti legate all’emergenza Covid».

«Infine, salutiamo con favore le conseguenze positive sulla riduzione delle emissioni derivanti dell’introduzione dello smartworking, che potrebbe diventare all’interno dell’Accordo di bacino padano, una misura aggiuntiva di contrasto alla lotta alle emissioni».

(foto Paolo Liguori)

Coronavirus, 226 guariti in più. Altri 6 morti e 27 contagi in Piemonte

CORONAVIRUS PIEMONTE: IL BOLLETTINO DELLE ORE 16:30 DI SABATO 20 GIUGNO

23.573 PAZIENTI GUARITI E 1.509 IN VIA DI GUARIGIONE

Oggi l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato che i pazienti virologicamente guariti, cioè risultati negativi ai due test di verifica al termine della malattia, sono 23.573 (+ 226 rispetto a ieri), così suddivisi su base provinciale: 2722 (+29) Alessandria, 1370 (+21 ) Asti, 808(+3) Biella, 2235 (+7) Cuneo, 2.130 (+34) Novara, 12.242 (+124) Torino, 989 (+6) Vercelli, 925 (+2) Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 152 (+0) provenienti da altre regioni.

Altri 1.509 sono “in via di guarigione”, ossia negativi al primo tampone di verifica, dopo la malattia e in attesa dell’esito del secondo.

I DECESSI SALGONO COMPLESSIVAMENTE A 4.045

Sono 6 i decessi di persone positive al test del Covid-19 comunicati nel pomeriggio dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte, di cui al momento registrati nella giornata di oggi (si ricorda che il dato di aggiornamento cumulativo comunicato giornalmente comprende anche decessi avvenuti nei giorni precedenti e solo successivamente accertati come decessi Covid).

Il totale è di 4.045 deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi su base provinciale: 668 Alessandria, 251 Asti, 208 Biella, 393 Cuneo, 355 Novara, 1.783 Torino, 217 Vercelli, 132 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 38 residenti fuori regione ma deceduti in Piemonte.

LA SITUAZIONE DEI CONTAGI

Sono 31.215 (+ 27 rispetto a ieri, di cui 20 asintomatici. Dei 27: 14 screening, 8 contatti e 5 casi sospetti sintomatici) le persone finora risultate positive al Covid-19 in Piemonte, così suddivisesu base provinciale: 4046 Alessandria, 1871 Asti, 1042 Biella, 2847 Cuneo, 2772 Novara, 15.840 Torino, 1.318 Vercelli, 1124 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 261 residenti fuori regione ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 94 casi sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.

I ricoverati in terapia intensiva sono 17 (-5 rispetto a ieri).

I ricoverati non in terapia intensiva sono 358 (-5 rispetto a ieri).

Le persone in isolamento domiciliare sono 1713.

I tamponi diagnostici finora processati sono 387.713, di cui 213.556 risultati negativi.

Piemonte, produzione economica al 100 per cento. Cresce il ricorso al fondo di garanzia

Rapporto Ires / Ha raggiunto il 100% la produzione economica del Piemonte, misurata con l’indicatore grezzo della quota di personale in attività e non sottoposto all’emergenza sanitaria, con 1.370.759 addetti potenzialmente al lavoro, come prima della crisi. Il dato non tiene conto delle imprese che non hanno riaperto, ma solo di quelle che potenzialmente potrebbero farlo in base alle norme. Sale anche la mobilità dei piemontesi, misurata come numero di spostamenti rispetto a gennaio 2020, che raggiunge l’84,8%. Quanto allo smartworking, rimane stabile al 60% nella pubblica amministrazione, ma si registra anche un 23,2% nel privato.

È quanto emerge dal nuovo rapporto settimanale che Ires Piemonte ha presentato  al Gruppo di monitoraggio istituzionale della Fase 2, coordinato dal vicepresidente della Regione, Fabio Carosso, e al quale partecipano i presidenti di Provincia, i sindaci delle città capoluogo, l’Unità di Crisi, le associazioni degli enti locali, con il coordinamento delle Prefetture ed i capigruppo consiliari, e che ha il compito di verificare l’andamento della situazione socio-economica in relazione alle misure assunte per contrastare l’epidemia e alla loro graduale rimozione.

Ringrazio l’Ires per l’importante lavoro svolto – ha dichiarato Carosso aprendo la riunione – perché ci fornisce elementi molto importanti per comprendere cosa sia successo in termini socio-economici nella nostra regione durante il lockdown e ci consente di capire su quali fronti intervenire più incisivamente. L’epidemia ha cambiato lo stile di vita dei piemontesi e questo impone una diversa impostazione delle politiche pubbliche. Per questo stiamo lavorando ad un adeguamento dell’offerta di servizi in base alle mutate esigenze del nostro territorio”.

Per quanto riguarda, in particolare, il ricorso al Fondo di Garanzia, si segnala nell’ultimo periodo un significativo aumento. Rispetto al dato iniziale del 5 maggio, in Italia lo stock di operazioni sotto i 25 mila euro è diventato 7,3 maggiore, il volume dei finanziamenti 6,9 più grande e l’importo medio è diminuito solo del 5%. Il Piemonte si attesta su valori di poco inferiori, con 43 mila operazioni, per un totale di 853 milioni di euro di finanziamento e un importo medio di 20 mila euro. Si stimano 93 operazioni al giorno, per un finanziamento medio quotidiano di 1,8 milioni di euro e un importo medio di 19 mila euro. Per quanto riguarda le richieste superiori ai 25 mila euro, rispetto al 5 maggio, lo stock di operazioni è diventato nel Paese 3 volte più grande, il volume di finanziamenti 5,3 volte maggiore e l’importo medio è aumentato del 78%. Il Piemonte presenta valori simili o di poco superiori con 4.700 operazioni, per un totale di 1,5 miliardi di euro di finanziamento e un importo medio di 321 mila euro. Si stimano circa 21 operazioni al giorno, per un finanziamento quotidiano di 8,6 milioni di euro e un importo medio giornalieri di 420 mila euro.

Dal report si evince che i lavoratori in cassa integrazione in deroga, sul totale degli addetti, sono così suddivisi per provincia: 6,7% Torino, 6,8% Cuneo, 6,5 Biellese, 7% Vco, 5,3% Novara, 4,9% Vercelli, 6% Asti, 6,4% Alessandria. Quanto alle tipologie di lavoratori coinvolti, sul totale degli addetti per settore, il 9,3% sono “addetti ai servizi”, l’8,7% “altri servizi”, 11,1% “commercio”, 0,8% “industria (totale)”, 1,9% “edilizia e impiantistica”, 0,7% “industria in senso stretto”, 12,6% “agricoltura”.

Un dato importante raccolto da Ires per l’economia della nostra regione è quello relativo alla vendita di automobili. Nei primi 5 mesi del 2020, in Italia si è registrato un calo del 50% rispetto allo stesso periodo del 2019, con poche differenze tra regioni. In Piemonte il calo è stato del 46,5%, seconda migliore dopo la Toscana. Da inizio anno, il mercato piemontese ha venduto 30.000 auto in meno, 27.000 delle quali nel periodo del lockdown.

Il focus dedicato anche questa settimana alla questione della povertà, si è soffermato sulla situazione di Cuneo, utilizzando come fonte l’Osservatorio della povertà della Delegazione Caritas regionali. L’analisi dei dati relativi agli aiuti e agli accompagnamenti messi in atto nel periodo dell’emergenza e quelli registrati nelle fasi di ritorno alla normalità sono parziali, in fase di registrazione sul sistema informativo, ma non per questo meno indicativo del sostegno fornito.

Nella provincia di Cuneo, nel complesso:

– sono state incontrate 2.078 persone, 299 delle quali si sono rivolte per la prima volta alla Caritas;

– 766 sono stati gli italiani, i restanti stranieri, di cui 627 provenienti dal Nord Africa;

– 967 sono stati i coniugati, 633 gli individui soli e 746 le famiglie con più di 3 componenti;

– il 71,35% ha dichiarato problemi legati alla povertà ed economici; il 48,81% problemi legati al lavoro; il 26,67% problemi abitativi.

L’incremento degli aiuti nella diverse Diocesi è stato il seguente: Cuneo +40% (dall’8 marzo al 15 giugno); Fossano +10% (rispetto al pre-Covid); Mondovi +20% (dato quotidiano alla fase attuale); Bra + 96% (dall’8 marzo al 15 giugno); Savigliano +62% (dall’8 marzo al 15 giugno).

Covid-19, ancora 7 vittime e 26 contagi. In calo le terapie intensive

CORONAVIRUS PIEMONTE: IL BOLLETTINO DELLE ORE 16:30

23.347 PAZIENTI GUARITI E 1624 IN VIA DI GUARIGIONE

Oggi l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato che i pazienti virologicamente guariti, cioè risultati negativi ai due test di verifica al termine della malattia, sono 23.347 (+ 245 rispetto a ieri), così suddivisi su base provinciale: 2693 (+40) Alessandria, 1349 (+19 ) Asti, 805 (+1) Biella, 2228 (+24) Cuneo, 2096 (+27) Novara, 12.118 (+111) Torino, 983 (+21) Vercelli, 923 (+1) Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 152 (+1) provenienti da altre regioni.

Altri 1624 sono “in via di guarigione”, ossia negativi al primo tampone di verifica, dopo la malattia e in attesa dell’esito del secondo.

I DECESSI SALGONO COMPLESSIVAMENTE A 4039

Sono 7 i decessi di persone positive al test del Covid-19 comunicati nel pomeriggio dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte, di cui 0 al momento registrati nella giornata di oggi (si ricorda che il dato di aggiornamento cumulativo comunicato giornalmente comprende anche decessi avvenuti nei giorni precedenti e solo successivamente accertati come decessi Covid).

Il totale è di 4039 deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi su base provinciale: 668 Alessandria, 251 Asti, 208 Biella, 392 Cuneo, 354 Novara, 1.779 Torino, 217 Vercelli, 132 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 38 residenti fuori regione ma deceduti in Piemonte.

LA SITUAZIONE DEI CONTAGI

Sono 31.188 (+ 26 rispetto a ieri, di cui 21 asintomatici. Dei 26: 16 contatti di caso; 7 screening; 2 in RSA e 1 con inchiesta in corso) le persone finora risultate positive al Covid-19 in Piemonte, così suddivisesu base provinciale: 4041 Alessandria, 1870 Asti, 1042 Biella, 2844 Cuneo, 2765 Novara, 15.832 Torino, 1.318 Vercelli, 1122 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 261 residenti fuori regione ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 93 casi sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.

I ricoverati in terapia intensiva sono 22 (-3 rispetto a ieri).

I ricoverati non in terapia intensiva sono 363 (-34 rispetto a ieri).

Le persone in isolamento domiciliare sono 1793.

I tamponi diagnostici finora processati sono 384.705, di cui 211.657 risultati negativi.

Ex Embraco: sequestri di denaro, titoli e auto di lusso

Sono in corso da questa mattina da parte della Guardia di Finanza di Torino, coordinata dalla Procura della Repubblica del capoluogo piemontese, perquisizioni e sequestri in Piemonte e Lombardia, nei confronti della VENTURES S.r.l., società che ha acquisito il ramo d’azienda della EX EMBRACO con la cessione del sito industriale di Riva Presso Chieri (TO).

A fronte della sostanziale inattività produttiva di tale sito, le complesse indagini finora condotte dai finanzieri del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Torino hanno invece consentito di ricostruite cospicui e articolati flussi di denaro, diretti anche all’estero, che hanno portato al prosciugamento delle casse societarie e al pignoramento di risorse aziendali.

Alla luce di tali risultanze, il Procuratore Aggiunto della Procura della Repubblica di Torino titolare delle indagini, Cons. Marco Gianoglio, ha depositato lo scorso 17 giugno 2020 istanza di fallimento della VENTURES S.r.l. ed ha conseguentemente ipotizzato reati di bancarotta distrattiva.

Le perquisizioni sono in corso nello stabilimento di Riva presso Chieri, nonché in provincia di Como e Monza, nei confronti di 4 titolari di cariche societarie e di 1 consulente.

Contestualmente, per impedire che il patrimonio societario possa essere spogliato di ulteriori beni, le Fiamme gialle torinesi stanno procedendo al sequestro di conti correnti, titoli e di autovetture di lusso frattanto acquistate dall’azienda.

La documentazione sequestrata, alla luce di quanto già in possesso degli operanti, sarà oggetto di mirati approfondimenti investigativi.

L’articolata indagine si incardina nelle attività eseguite dalla Guardia di Finanza per garantire la sicurezza economico-finanziaria dei cittadini e delle imprese, mediante l’aggressione a ogni forma di criminalità, al fine di contrastare gli illeciti nel settore degli investimenti e dello sviluppo imprenditoriale ed economico.

 

Tempo ancora instabile, ma arriva l’ondata di caldo afro-mediterraneo

Sono possibili anche nelle prossime ore  temporali, localmente forti sulla regione, tranne nella fascia sud-est del Piemonte, dalla Valle di Tanaro al bacino dello Scrivia.

Tempo  instabile anche venerdì , ma con precipitazioni deboli e localizzate. Il miglioramento da sabato, in modo netto  a partire da domenica, quando è previsto un deciso aumento delle temperature. A l’inizio della prossima settimana si avrà una moderata ondata di caldo estivo, con massime oltre i 30 gradi per la prevalenza di aria afro-mediterranea.

Nell’ex sede storica della Stampa un nuovo polo per tremila studenti di UniTo

Un’ampia area per la didattica rivolta a oltre 3 mila studenti e  un Museo della scienza e della tecnologia

 

L’Università di Torino presenta il nuovo Polo universitario che sorgerà nella ex sede del quotidiano La Stampa, tra via Marenco e via Correggio a Torino. Si tratta di un progetto di recupero funzionale dell’edificio che ha ospitato dal 1968 al 2012 la redazione e gli uffici dello storico quotidiano torinese.

 

Il Polo nascente ospiterà aule per la didattica per una capienza totale di 3.185 studenti e l’area espositiva e i laboratori dell’ASTUT, l’Archivio Scientifico e Tecnologico dell’Università di Torino, parte integrante del Sistema Museale di Ateneo, che trasferirà qui la sua sede, attualmente situata presso l’ex Manifattura Tabacchi in corso Regio Parco.

 

Il nuovo Polo universitario di UniTo è un ulteriore tassello in un’area già ad alta densità universitaria con i dipartimenti di Chimica, Fisica, Farmacia e Scienze della Terra, quello di Medicina-Città della Salute e, poco più distante, quello di Biotecnologie in via Nizza.

 

In una superficie di 3.255 metri quadrati, al piano terra si troveranno cinque aule con una capienza complessiva di 1.250 posti e un punto ristoro. Al primo piano, in una superficie di 3.175 metri quadrati, saranno ospitate altre 4 aule per una capienza di 1.120 posti. Al secondo piano, in una superficie di 2.787 metri quadrati, ci saranno cinque aule per una capienza di 815 posti, oltre a un’ampia area studio. Nei due piani interrati avrà, invece, sede l’ASTUT con i laboratori di grandi e piccole apparecchiature e un’ampia area espositiva.

 

Il cronoprogramma prevede la consegna dei diversi lotti da ottobre 2020 a luglio 2021. Il piano terra a fine ottobre 2020, il piano primo a fine gennaio 2021, il secondo piano a marzo 2021, l’area ASTUT (interrati) a luglio 2021.

 

«La nascita di un nuovo Polo universitario a Torino è una buona notizia da tanti punti di vista», dichiara il Rettore di UniTo Stefano Geuna. «Il Campus di via Marenco rafforzerà il radicamento dell’Università nel tessuto urbano complessivo della città. In questo senso, il Polo nascente negli ex spazi de “La Stampa” sarà complementare a quello costituito dal complesso “Aldo Moro” e dal Campus “Luigi Einaudi”. Via Marenco risolverà, principalmente, le complessità dei corsi di laurea scientifici: Medicina, Scienze della Natura, ma anche Scienze Motorie. Per una didattica di qualità occorrono spazi adeguati, nei quali la formazione non sia soltanto occasione per il trasferimento di conoscenze e competenze, ma anche una completa esperienza da vivere. Le sedi che abbiamo in mente per UniTo non sono semplicemente aule, ma spazi di socialità, luoghi di scambio culturale e di relazione, zone per la condivisione e l’immaginazione.  

Questo nuovo spazio rappresenta un passo avanti concreto verso il progetto di Torino Città Universitaria. Trovare finalmente una collocazione di prestigio alla straordinaria collezione dell’Archivio Scientifico e Tecnologico dell’Università di Torino (ASTUT) significa restituire alla collettività un inestimabile capitale culturale, aprendo le porte di un nuovo Museo che racconti quanto l’Ateneo torinese sia stato importante per la storia della scienza e della tecnologia del nostro Paese».

 

«Il continuo aumento del numero degli studenti, 10 mila in più negli ultimi 5 anni, ha comportato la necessità reperire sul territorio nuovi spazi didattici»aggiunge Sandro Petruzzi, Direttore per l’edilizia e la logistica dell’Università di Torino. «Per far fronte a questa crescita negli ultimi anni l’Ateneo ha ampliato il proprio patrimonio edilizio avviando la creazione di nuovi poli didattici al passo con i tempi e adeguati non solo allo studio ma anche allo sviluppo delle relazioni sociali. In questa ottica il centro “Aldo Moro” (il cui progetto originario non prevedeva spazi didattici) è stato riconvertito prevalentemente all’uso universitario insediando spazi didattici, aule studio, lunch rooms e servizi agli studenti. In attesa della realizzazione del campus scientifico di Grugliasco, per ovviare alle criticità per i corsi di laurea scientifici dell’asse di via Pietro Giuria e di Medicina, dove si riscontra una frammentazione eccessiva degli spazi, nasce il progetto del Campus di via Marenco, all’interno di un edificio le cui caratteristiche architettoniche si coniugano perfettamente con le esigenze della didattica, in considerazione dei grandi spazi interni originariamente destinati ad ospitare le attività della redazione giornalistica. Il campus sarà dotato di ambienti dove alla tradizionale didattica frontale si affiancano spazi per valorizzare le competenze relazionali dello studente e stimolare la sua socializzazione. Nel campus saranno presenti aule studio, lunch rooms, luoghi informali di incontro e socializzazione. La localizzazione del campus risulta, inoltre, strategica sotto il profilo della mobilità sostenibile, in quanto baricentrica rispetto alle sedi dei Dipartimenti scientifici dell’Ateneo, facilmente raggiungibile con i mezzi pubblici e dalla metropolitana e con i collegamenti ciclopedonali dell’asse del Po».