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Vaccino AstraZeneca sospeso: “Il Piemonte ha deciso per la massima sicurezza dei cittadini”

IL PRESIDENTE DELLA REGIONE PIEMONTE CIRIO E L’ASSESSORE ALLA SANITÀ ICARDI:

«La decisione di Aifa su AstraZeneca dimostra la lungimiranza del Piemonte, che ha agito con la massima cautela per la sicurezza dei propri cittadini»

«La decisione dell’Aifa di sospendere la somministrazione del vaccino AstraZeneca a livello nazionale dimostra la lungimiranza del Piemonte, che ieri ha saputo agire con la massima cautela per la sicurezza dei propri cittadini. È la prova che nella nostra Regione la campagna vaccinale è monitorata costantemente giorno per giorno h24, pronti a intervenire immediatamente dove se ne ravvisi la necessità. Ora ci auguriamo che Ema chiarisca in fretta ogni dubbio, perché la campagna vaccinale deve poter ripartire in sicurezza e con fiducia»: lo sottolineano il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio e l’assessore alla Sanità Luigi Genesio Icardi.

Nelle scorse ore i NAS avevano già iniziato a sequestrare in tutta Italia il lotto che ieri era stato temporaneamente sospeso in Piemonte a scopo precauzionale.

«Procedere con la campagna vaccinale è una assoluta priorità perché il vaccino rappresenta l’unica vera arma per superare l’emergenza che stiamo vivendo da più di un anno ormai – continuano il presidente Cirio e l’assessore Icardi -. In Piemonte andremo avanti continuando e completando le somministrazioni agli over 80 su cui stiamo usando i vaccini Pfizer e Moderna, gli stessi con cui a partire da domani daremo il via alla vaccinazione degli oltre 6 mila disabili nelle strutture residenziali e semiresidenziali piemontesi. Intanto oggi con il supporto dei medici di famiglia è partita la raccolta delle preadesioni anche per i soggetti estremamente vulnerabili e i disabili gravi per i quali sono previsti sempre i vaccini Pfizer e Moderna. Per quanto riguarda invece AstraZeneca, che è stato usato finora per le forze dell’ordine e il personale docente e non docente, abbiamo sentito il ministro Speranza e sospenderemo le somministrazioni per 48 ore in attesa del pronunciamento dell’Ema. Di certo questa non è una buona notizia per il Paese, ma non possiamo che augurarci che questo momento venga superato al più presto e che la campagna vaccinale possa proseguire al meglio perché rappresenta uno strumento indispensabile per tornare alla normalità».

Alla luce della decisione assunta oggi dall’Aifa e dell’ampliamento della campagna vaccinale, che a breve coinvolgerà numeri sempre più importanti della popolazione, la Regione Piemonte ha anche deciso di costituire all’interno della sua Unità di crisi un Gruppo sanitario di supporto alla somministrazione vaccini, per assistere le Asl, i medici e i punti vaccinali del territorio e fornire tutte le informazioni necessarie ad affrontare eventuali momenti di criticità, come accaduto ieri in provincia di Biella. Sarà costituito dalla responsabile piemontese di farmacovigilanza Laura Poggi, dai responsabili dell’Emergenza Covid-19 e del Settore Prevenzione della Regione Piemonte, Gianfranco Zulian e Bartolomeo Griglio, e dal commissario dell’Area giuridico amministrativa dell’Unità di crisi Antonio Rinaudo.

Energia e ambiente, il Piemonte punta sulle rinnovabili

“Entro aprile ho intenzione di convocare gli Stati generali della transizione energetica per fare il punto sulle numerose iniziative delle aziende che oggi investono sul settore e per illustrare le azioni che intendiamo mettere in campo”. Lo ha annunciato l’assessore regionale Matteo Marnati durante la discussione del bilancio di previsione 2021-2023 sui temi energia e ambiente in terza Commissione, presieduta da Claudio Leone

Promuovere la “green economy” in Piemonte, favorire lo sviluppo di fonti energetiche rinnovabili, ridurre i consumi energetici per usi finali e potenziare le infrastrutture energetiche in chiave sostenibile sono infatti alcuni tra gli obiettivi strategici che l’assessorato intende perseguire anche attraverso il Piano energetico regionale che dovrà essere a breve affrontato dall’aula di Palazzo Lascaris.

In questa direzione fra le proposte regionali all’interno del Recovery fund è stato segnalato un investimento di 30 milioni di euro per la riqualificazione in chiave energetica di circa 200 edifici pubblici. Nell’ambito del programma interassessorile sulle fonti energetiche, che comprende progetti europei coerenti con la pianificazione energetica ambientale regionale e trasferimenti ad Arpa, a Città metropolitana e Province per accertamenti, ispezioni e monitoraggi degli impianti termici le risorse di competenza dell’assessorato sono di oltre 2,13 milioni di euro per il 2021 e di quasi 2,3 milioni annui per il 2022 e 2023. Previsto inoltre l’utilizzo di risorse (109mila euro nel 2021 e 200mila annui per il 2022 e 2023) per finanziare approfondimenti tecnico scientifici su fonti energetiche e sviluppo sostenibile da parte di Università, Politecnico e altri istituti di ricerca e per la diffusione dell’informazione sul tema. Marnati ha infine ricordato che il Piemonte con Torino si è candidato per ospitare il Centro italiano di alta tecnologia sull’idrogeno e per questo c’è la previsione di uno stanziamento complessivo di 150milioni di euro per la creazione di una “Hydrogen valley”, con la creazione di un’ampia filiera, se il progetto verrà approvato all’interno del Recovery fund.
Durante il dibattito sono poi intervenuti Monica Canalis (Pd) sui ristori alle Rsa del Piemonte che dovrebbero provenire dalle risorse previste dalla legge sulle derivazioni idroelettriche e Sean Sacco (M5s) sul superbonus del 110% per l’efficientamento energetico e il possibile supporto regionale per facilitare l’accesso al credito.
Sempre in terza Commissione è poi intervenuto l’assessore all’Agricoltura, Marco Protopapa, che ha sottolineato il pieno impegno per supportare il settore agricolo in un momento difficile, con un serrato confronto a livello nazionale in vista del nuovo Piano di sviluppo rurale. “L’ipotesi è ottenere per un biennio fra 360 e 452 milioni, cui dovremo però affiancare lo sforzo del cofinanziamento regionale”, ha spiegato l’assessore, che auspica di ottenere risorse aggiuntive da destinare al tema dei ristori per le alluvioni. Fra le priorità annunciate quella di garantire l’avvio dei bandi condizionati dal rispetto delle tempistiche stagionali.
Per quanto riguarda il bilancio di previsione, l’assessore ha annunciato 600mila circa in meno per il 2021 collegati al maxiemendamento, con una riduzione che arriverà a 3 milioni per il 2022 e 2023, precisando però l’impegno a mantenere il più possibile i servizi senza toccare ad esempio gli indennizzi per incidenti stradali o le misure legate ad esigenze giornaliere come gli aggiornamenti per l’anagrafe agricola, il salariato agricolo e la tutela e lo sviluppo dell’apicoltura.

Bollettino Covid di lunedì 15 marzo

CORONAVIRUS PIEMONTE: IL BOLLETTINO DELLE ORE 16

LA SITUAZIONE DEI CONTAGI

Oggi l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato 1.742 nuovi casi di persone risultate positive al Covid-19 (di cui 158dopo test antigenico), pari al 12,3% dei 14.163tamponi eseguiti, di cui 7.156 antigenici. Dei 1.742 nuovi casi, gli asintomatici sono 649 (37,2%).

I casi sono così ripartiti: 352 screening, 901 contatti di caso, 489 con indagine in corso; per ambito: 24 RSA/Strutture Socio-Assistenziali, 145 scolastico, 1.573 popolazione generale.

Il totale dei casi positivi diventa quindi 279.249 così suddivisi su base provinciale: 23.424 Alessandria, 13.661 Asti, 9.096 Biella, 38.159 Cuneo, 21.581 Novara, 148.876 Torino, 10.515 Vercelli, 10.477 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 1.297 residenti fuori regione, ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 2.163 sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.

I ricoverati in terapia intensiva sono 276 ( +9 rispetto a ieri).

I ricoverati non in terapia intensiva sono 3.070 (+184 rispetto a ieri).

Le persone in isolamento domiciliare sono 26.854

I tamponi diagnostici finora processati sono 3.338.286 (+14.163 rispetto a ieri), di cui 1.254.268 risultati negativi.

I DECESSI DIVENTANO 9.682

Sono 19 i decessi di persone positive al test del Covid-19 comunicati dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte, di cui 1 verificatosioggi(si ricorda che il dato di aggiornamento cumulativo comunicato giornalmente comprende anche decessi avvenuti nei giorni precedenti e solo successivamente accertati come decessi Covid).

Il totale è ora di 9.682 deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi per provincia: 1.440 Alessandria, 609 Asti, 389 Biella, 1.148 Cuneo, 797 Novara, 4.451 Torino, 436 Vercelli, 326 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 86 residenti fuori regione, ma deceduti in Piemonte.

239.367 PAZIENTI GUARITI

I pazienti guariti sono complessivamente 239.367 (+1175 rispetto a ieri) così suddivisi su base provinciale: 20.639 Alessandria, 12.240 Asti,8.116Biella, 32.492 Cuneo, 18.633 Novara, 126.372 Torino, 8.767 Vercelli, 9.115 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 1.149 extraregione e 1.844 in fase di definizione.

Ragazzina suicida a dodici anni Si indaga per istigazione

Un fascicolo per istigazione al suicidio contro ignoti è stato aperto dalla procura di Ivrea  per la morte di una ragazzina 12enne impiccatasi ieri sera  a una mensola di casa con la cintura dell’accappatoio.

Il padre ha dato l’allarme ma arrivati i soccorsi lei  era già morta.

I carabinieri hanno sequestrato pc e cellulare della ragazza.

Verranno  analizzati in queste ore per scongiurare l’ipotesi che la causa  sia una sfida su Tik Tok di cui per ora non ci sono riscontri.

Addio a Gianduja, è morto Aldo Rocchietti March

 Aldo Rocchietti March, “Gianduja ed Turin”, uno dei personaggi storici che hanno interpretato la maschera torinese è morto ieri

I suoi  75 anni li avrebbe compiuti martedì. Residente a Mathi, era malato da diverso tempo.

Giacometta, Giulietta Miele, ha espresso il proprio cordoglio su Facebook.

Dopo la morte dello storico Andrea Flamini, che per decenni aveva vestito i panni di Gianduja, insieme avevano dato vita alle sfilate del carnevale torinese, l’ultima l’anno scorso.

Il bollettino Covid di domenica 14 marzo

CORONAVIRUS PIEMONTE: IL BOLLETTINO DELLE ORE 16.00

LA SITUAZIONE DEI CONTAGI

Oggi l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato 1.530 nuovi casi di persone risultate positive al Covid-19 (di cui 137 dopo test antigenico), pari al 10% dei 15.288 tamponi eseguiti, di cui 6.875 antigenici. Dei 1.530 nuovi casi, gli asintomatici sono 574 (35,7%).

I casi sono così ripartiti: 176 screening, 868 contatti di caso, 486 con indagine in corso; per ambito: 25 RSA/Strutture Socio-Assistenziali, 144 scolastico, 1.361 popolazione generale.

Il totale dei casi positivi diventa quindi 277.507 così suddivisi su base provinciale: 23.323 Alessandria, 13.549 Asti, 9.079 Biella, 37.977 Cuneo, 21.453 Novara, 147.783 Torino, 10.475 Vercelli, 10.423 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 1.291 residenti fuori regione, ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 2.154 sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.

I ricoverati in terapia intensiva sono 267( +16 rispetto a ieri).

I ricoverati non in terapia intensiva sono 2.886(+96 rispetto a ieri).

Le persone in isolamento domiciliare sono 26.499

I tamponi diagnostici finora processati sono 3.324.123(+1.530 rispetto a ieri), di cui 1.251.324 risultati negativi.

I DECESSI DIVENTANO 9.663

Sono 3 i decessi di persone positive al test del Covid-19 comunicati dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte, di cui nessuno verificatosi oggi (si ricorda che il dato di aggiornamento cumulativo comunicato giornalmente comprende anche decessi avvenuti nei giorni precedenti e solo successivamente accertati come decessi Covid).

Il totale è ora di 9.663 deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi per provincia: 1.440 Alessandria, 609 Asti, 389 Biella, 1.142 Cuneo, 797 Novara, 4.439 Torino, 436 Vercelli, 325 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 86 residenti fuori regione, ma deceduti in Piemonte.

238.192 PAZIENTI GUARITI

I pazienti guariti sono complessivamente 238.192 (+552 rispetto a ieri) così suddivisi su base provinciale: 20.575 Alessandria, 12.196 Asti, 8.091 Biella, 32.352 Cuneo, 18.550 Novara, 125.663 Torino, 8.731 Vercelli, 9.045 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 1.149 extraregione e 1.840 in fase di definizione.

Vaccinazioni: da lunedì le preadesioni per gli ultra 70enni e persone affette da gravi patologie

Lunedì 15 marzo inizieranno alcune nuove fasi del piano vaccinale della Regione Piemonte.

Chi ha un’età compresa tra 70 e 79 anni (tutti i nati nel 1951 compresi) potrà esprimere la preadesione alla vaccinazione sul portale www.ilPiemontetivaccina.it

La richiesta arriverà in modo automatico al medico di famiglia, che si accorderà con l’assistito per fissare la data della vaccinazione ed eseguirla con il vaccino AstraZeneca nel suo ambulatorio, oppure in un ambulatorio di medicina di gruppo o in uno messo a disposizione dall’azienda sanitaria del territorio.
In Piemonte la fascia 70-79 anni comprende 480.000 cittadini, 17.000 dei quali già vaccinati in quanto ospiti di una Rsa.

Sempre lunedì 15 marzo partirà la prenotazione delle vaccinazioni anche per le persone che si trovano in condizione di estrema vulnerabilità.

Rientrano in questa condizione coloro che sono affetti da una delle 13 patologie indicate dal piano nazionale: malattie respiratorie; malattie cardiocircolatorie; condizioni neurologiche e disabilità fisica, sensoriale, intellettiva, psichica; diabete e altre endocrinopatie severe quali il morbo di Addison; fibrosi cistica; pazienti sottoposti a dialisi; malattie autoimmuni e immunodeficienze primitive; malattie epatiche; malattie cerebrovascolari; patologie onco-ematologiche ed emoglobinopatie; sindrome di Down; trapianto di organo solido e di cellule staminali emopoietiche, grave obesità.

In questo caso la propria adesione va espressa direttamente al proprio medico di famiglia. La vaccinazione verrà fatta presso uno dei punti vaccinali della propria Asl attraverso i vaccini Pfizer e Moderna. La comunicazione della data e del luogo della somministrazione verrà inviata dalla Regione via sms e/o posta elettronica.

Dalla prossima settimana inoltre si partirà anche con l’adesione alla vaccinazione dei caregiver, ovvero coloro che convivono con pazienti affetti da alcune specifiche patologie: sclerosi laterale amiotrofica; sclerosi multipla; paralisi cerebrali infantili; trattamento con farmaci biologici o terapie immunodepressive; miastenia gravis; patologie neurologiche disimmuni; grave compromissione polmonare o marcata immunodeficienza; malattie autoimmuni con associata immunodepressione secondaria a trattamento terapeutico; pazienti onco-ematologici in trattamento con farmaci immunosoppressivi, mielosoppressivi o a meno di 6 mesi dalla sospensione delle cure; genitori di pazienti onco-ematologici ed emoglobinopatie sotto i 16 anni di età; pazienti con trapianto di organo solido e di cellule staminali emopoietiche (in lista di attesa e sottoposti a trapianto emopoietico dopo 3 mesi dal trapianto ed entro 1 anno dalla procedura) o trapiantati al di fuori di queste tempistiche che abbiano sviluppato complicazioni.

Il 16 marzo inizierà invece la vaccinazione degli oltre 6000 disabili presenti all’interno delle comunità residenziali e semiresidenziali del Piemonte.

Intanto prosegue la vaccinazione delle persone con più di 80 anni con i vaccini Pfizer e Moderna. Sono più di 130.000 gli over80 vaccinati in Piemonte (oltre 20.000 all’interno delle Rsa). Tutte le persone che hanno preaderito (in totale 306.000) verranno chiamate man mano che arriveranno i vaccini da Roma.

“Abbiamo somministrato l’87% delle dosi disponibili per il nostro territorio e siamo la prima, tra le grandi regioni d’Italia, per percentuale di popolazione già vaccinata – spiega il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio – Ma non basta. L’Italia deve andare più veloce e per farlo bisogna potenziare la dotazione di vaccini. Chiediamo al Governo di darcene di più”.

Intanto, è giunto dal Ministero della Salute un aggiornamento delle patologie, i cui malati sono da considerarsi “estremamente vulnerabili”.

«Credo – sottolinea l’assessore alla sanità della Regione Piemonte, Luigi Genesio Icardi – che sia molto corretto l’approccio che ha avuto questo governo di dare priorità alle categorie di persone che se dovessero contrarre il virus avrebbero un’alta probabilità di sviluppare forme severe di malattia con conseguenze gravi».

Qui di seguito l’elenco dettagliato. Per le patologie segnalate con asterisco è prevista la vaccinazione contestuale anche dei loro conviventi:

– fibrosi polmonare idiopatica;

 altre malattie respiratorie che necessitino di ossigenoterapia;

– scompenso cardiaco in classe avanzata (III-IV NYHA);

 pazienti post shock cardiogeno;

 sclerosi laterale amiotrofica e altre malattie del motoneurone;

 sclerosi multipla;

– distrofia muscolare;

 paralisi cerebrali infantili;

– pazienti in trattamento con farmaci biologici o terapie immunodepressive*;

– miastenia gravis;

 patologie neurologiche disimmuni;

 soggetti con diabete di tipo 1;

– soggetti con diabete di tipo 2 che necessitano di almeno 2 farmaci per il diabete o che hanno sviluppato complicanze;

 soggetti con morbo di Addison;

– soggetti con panipopituitarismo;

– pazienti affetti da fibrosi cistica, da considerare per definizione ad alta fragilità per le implicazioni respiratorie tipiche della patologia di base;

– pazienti sottoposti a trattamento dialitico cronico;

– pazienti con grave compromissione polmonare o marcata immunodeficienza*;

 pazienti con immunodepressione secondaria a trattamento terapeutico*;

– pazienti con diagnosi di cirrosi epatica;

evento ischemico-emorragico cerebrale che abbia compromesso l’autonomia neurologica e cognitiva del paziente affetto;

– persone che hanno subito uno “stroke” nel 2020 e per gli anni precedenti con ranking maggiore o uguale a 3;

– pazienti con patologia tumorale maligna in fase avanzata non in remissione;

pazienti oncologici e onco-ematologici in trattamento con farmaci immunosoppressivi, mielosoppressivi o a meno di 6 mesi dalla sospensione delle cure*;

pazienti affetti da talassemia, anemia a cellule falciformi;

– tutti i pazienti con sindrome di Down in ragione della loro parziale competenza immunologica e della assai frequente presenza di cardiopatie congenite;

– pazienti in lista d’attesa o trapiantati di organo solido*;

– pazienti in attesa o sottoposti a trapianto (sia autologo che allogenico) di cellule staminali emopoietiche (CSE) dopo i 3 mesi e fino ad un anno, quando viene generalmente sospesa la terapia immunosoppressiva*;

– pazienti trapiantati di CSE anche dopo il primo anno, nel caso che abbiano sviluppato una malattia del trapianto contro l’ospite cronica, in terapia immunosoppressiva*;

pazienti obesi con BMI maggiore di 35;

pazienti con diagnosi di AIDS o con <200 CD4

Nel caso di minori che non possano essere immunizzati per mancanza di vaccini indicati per la loro fascia di età, saranno vaccinati i loro genitori o i relativi tutori/affidatari.

Il nuovo documento ministeriale, inoltre, stabilisce che, insieme agli “estremamente vulnerabili”, vengano vaccinati, con le stesse modalità, anche i disabili gravi, così come definiti dalla legge 104/1992, art. 3 (“Qualora la minorazione, singola o plurima, abbia ridotto l’autonomia personale, correlata all’età, in modo da rendere necessario un intervento assistenziale permanente, continuativo e globale nella sfera individuale o in quella di relazione, la situazione assume connotazione di gravità. Le situazioni riconosciute di gravità determinano priorità nei programmi e negli interventi dei servizi pubblici”). Prevista l’immunizzazione anche di familiari conviventi e caregiver che forniscono assistenza continuativa, in forma gratuita o a contratto.

Ambiente, Torino troppo motorizzata. Ma promossa in ciclabilita’

Clean Cities: ripartiamo dalle città. Tappa torinese della nuova campagna di Legambiente

I dati della Pagella di Città: Torino male per tasso di motorizzazione (63 auto ogni cento abitanti), qualità dell’ariae costi (sociali ed economici) dell’inquinamento; buoni i dati su ciclabilità e strade a velocità ridotta (20/30 km/h).

Legambiente: “Torino si sta, finalmente muovendo su ciclabilità, moderazione del traffico e elettrificazione del TPL. Restano drammaticamente alti i dati sull’inquinamento atmosferico che si riflettono in costi sanitari e sociali elevatissimi”.

Sessantatré automobili ogni 100 abitanti; 26 morti all’anno per incidenti stradali (4.345 feriti); inquinamento atmosferico elevatissimo (a cui si attribuiscono circa 900 morti/anno). L’inquinamento a Torino costa 2.076 €/ab. anno. Ma anche 197 km di piste ciclabili, in costante aumento e 381 km di strade a velocità ridotta (20/30 km/h).

Sono questi i dati più rilevanti presentati oggi a Torino al termine della tappa piemontese di Clean Cities, nuova campagna di Legambiente che dall’8 marzo al 10 aprile intende accendere i riflettori sul ruolo che le città italiane possono giocare per una ripartenza più ecologica e sostenibile.

“I dati della Pagella della città – dichiara Giorgio Prino, Presidente di Legambiente Piemonte e Valle d’Aostasottolineano ancora una volta i problemi, gravissimi che affliggono la città di Torino. La media annua di PM10 (35 microgrammi/m3), rappresenta in tutta la sua drammaticità la situazione dell’aria torinese. Una situazione che si riverbera altrettanto drammaticamente sui costi sanitari e sociali, che è stata rilevata dai procedimenti di infrazione avviati dalla UE e dalle azioni giudiziarie di cui siamo recentemente venuti a conoscenza. Ma Torino, seppur lentamente, si muove, e sta cercando di dare risposta alle criticità evidenziate da Clean Cities. È necessario però accelerare, e tanto. A partire dal TPL, che va fortemente potenziato: bene andare verso l’elettrificazione della flotta (ad oggi solo al 35%), ma si metta rapidamente mano alla linea 2 della metropolitana e si sfrutti l’infrastruttura tramviaria presente in città. Infine bisogna mettere in campo politiche che operino verso il contenimento del parco auto circolante: 63 automobili ogni 100 abitanti è un tasso elevatissimo. Si punti sulla mobilità condivisa e sostenibile, oltre che sul TPL. In Europa aumenta costantemente il numero di città che chiudono alle auto a motore termico. Si lavori per andare in quella direzione: è necessario decarbonizzare il comparto della mobilità urbana. Un alto valore simbolico e formativo, nonché pratico, arriverebbe da un corposo piano legato alla mobilità scolastica, affinchè sia dolce, sicura, davvero sostenibile e che accompagni i nostri bambini e ragazzi nell’essere più sereni ed entusiasti, anche nel loro percorso scolastico”.

La tappa torinese di Clean Cities ha avuto il suo  via venerdì 12 marzo con il flash mob attuato, nel pieno rispetto delle normative anti Covid, dagli attivisti dei circoli torinesi di Legambiente in piazza Baldissera. Prosegue oggi, sabato 13 marzo, con la presentazione della Pagella della Città sui canali social di Legambiente Piemonte Valle d’Aosta (Facebook https://www.facebook.com/legambientepiemontevalledaosta; LinkedIn https://www.linkedin.com/company/71544838/admin/; Instagram https://www.instagram.com/legambiente_piemonte_vda/)

Clean Cities è una campagna itinerante che toccherà 14 capoluoghi italiani, da Nord a Sud, per promuovere con forza una nuova mobilità urbana: più elettrica, più sicura e più condivisa, cercando di spingere i processi politici locali verso misure di mobilità sostenibile e rendendo permanenti quelle eventualmente adottate in fase di emergenza. Nata in sostituzione alla storica campagna Treno Verde, che quest’anno si è fermata a causa dell’emergenza sanitaria, Clean Cities ne assorbe gli obiettivi e i contenuti, e come questa si articolerà in tappe: Genova (14 e 15 marzo), Bologna (16 e 17 marzo), Firenze (18 e 19 marzo), Ancona (20 e 21 marzo), Perugia (22 e 23 marzo), Roma (24 e 25 marzo), Cagliari (26 e 27 marzo), Pescara (28 e 29 marzo), Napoli (30 e 31 marzo) Bari (1 e 2 aprile), Catania (8 e 9 aprile)

Covid, sabato 13 marzo: la situazione in Piemonte

CORONAVIRUS PIEMONTE: IL BOLLETTINO DELLE ORE 16.30

LA SITUAZIONE DEI CONTAGI

Oggi l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato 2.159nuovi casi di persone risultate positive al Covid-19 (di cui 392dopo test antigenico), pari al 6,8% dei 31.671tamponi eseguiti, di cui 21.189 antigenici. Dei 2.159 nuovi casi, gli asintomatici sono 682 (31.6%).

I casi sono così ripartiti: 294 screening, 1.208 contatti di caso, 657 con indagine in corso; per ambito: 27 RSA/strutture socio-assistenziali, 187 scolastico, 1945 popolazione generale.

Il totale dei casi positivi diventa quindi 275.977così suddivisi su base provinciale: 23.220 Alessandria, 13.511 Asti, 9.061 Biella, 37.833 Cuneo, 21.345 Novara, 146.822 Torino, 10.362 Vercelli, 10.390 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 1.287 residenti fuori regione, ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 2.146 sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.

I ricoverati in terapia intensiva sono 251( +4 rispetto a ieri).

I ricoverati non in terapia intensiva sono 2.790(+106rispetto a ieri).

Le persone in isolamento domiciliare sono 25.636

I tamponi diagnostici finora processati sono 3.308.835(+31.671rispetto a ieri), di cui 1.246.322risultati negativi.

I DECESSI DIVENTANO 9.660

Sono 28 i decessi di persone positive al test del Covid-19 comunicati dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte, di cui 3oggi(si ricorda che il dato di aggiornamento cumulativo comunicato giornalmente comprende anche decessi avvenuti nei giorni precedenti e solo successivamente accertati come decessi Covid).

Il totale è ora di 9.660deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi per provincia: 1.439 Alessandria, 609 Asti, 388 Biella, 1.142 Cuneo, 797 Novara, 4.438 Torino, 436 Vercelli, 325 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 86 residenti fuori regione, ma deceduti in Piemonte.

237.640 PAZIENTI GUARITI

I pazienti guariti sono complessivamente 237.640(+1093rispetto a ieri) così suddivisi su base provinciale: 20.548 Alessandria, 12.161 Asti,8.086Biella, 32.276 Cuneo, 18.512 Novara, 125.385 Torino, 8.686 Vercelli, 9.000 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 1.149 extraregione e 1.837 in fase di definizione.

Il Comune avvia il piano per mille assunzioni di giovani con contratto di formazione lavoro

MILLE GIOVANI TALENTI PER TORINO  Il mondo delle competenze nel settore pubblico, sia pubblico, sia privato, è di fronte a un cambiamento epocale. Le tecnologie emergenti giocano un ruolo fondamentale in questa dinamica poiché creano nuovi bisogni di specializzazione e pertanto nuove opportunità di crescita sia per giovani profili di formazione universitaria, sia per la Pubblica Amministrazione.

Il Comune di Torino, a fronte di una organica cessazione prevista nel prossimo triennio, ha individuato l’opportunità di fare leva sulla programmazione di fondi Next Generation EU per lanciare un programma di nuove assunzioni, con contratto di formazione lavoro, per mille giovani di età inferiore ai 32 anni in possesso di laurea, prevedendo un inserimento progressivo entro il 2023. Il provvedimento che prevede l’inserimento della prima tranche di queste nuove risorse a partire dal mese di luglio 2021 è passato stamattina in Giunta.

“In questa ripartenza i Comuni, gli Enti locali e i territori, come ho sempre sostenuto, saranno indubbiamente protagonisti – afferma la Sindaca Chiara Appendino -. Nei prossimi anni si svilupperanno i principali progetti per investire quelle risorse e qui, sui territori, saranno necessarie forze nuove, giovani, con competenze specifiche, capaci di immaginare un futuro, anche fuori dagli schemi, lanciando il cuore oltre l’ostacolo”.

Si tratta di un atto di forte responsabilità da parte di questa amministrazione – sottolinea Sergio Rolando, assessore al personale della Città di Torino -. È nostra priorità riorganizzare la macchina comunale con nuove risorse per affrontare delle scelte che toccheranno anche il futuro prossimo di questa città

Il programma mille giovani talenti in Comune rappresenta una virtuosa prospettiva per la Città in termini di iniezione di giovani con competenze digitali native e dimestichezza con le nuove tecnologie della comunicazione e dell’innovazione – dichiara Marco Pirontiassessore per l’innovazione e la Smart City -. Le nuove sfide indotte dal Recovery Plan richiederanno una struttura organizzativa con esperienze e conoscenze nuove e multidisciplinari al fine di aumentare l’efficacia progettuale”.

Questa azione inoltre è sinergica al progetto complessivo Piano per l’occupazione giovanile promosso dall’assessore Giusta rilanciato a tutti gli enti del territorio. Un percorso che ha identificato quattro linee di azione per contrastare la disoccupazione giovanile, la prima delle quali è proprio un programma di assunzione nella pubblica amministrazione (oltre a un piano di rilancio dell’apprendistato e dei percorsi di avviamento al lavoro, un centro per l’orientamento diffuso, e la creazione di un sistema di rete per l’innovazione e l’avvio di nuove imprese).

A febbraio, con delibera di Giunta, l’Amministrazione comunale ha approvato “Revisione organizzativa seconda fase. Modificazione Regolamento di organizzazione e ordinamento della dirigenza” e creato uno specifico “Dipartimento Progetti Programmazione Comunitaria e Nazionale” a cui è stato affidato il presidio dei processi di spesa che, data la complessità degli interventi e l’entità dei fondi che saranno assegnati, coinvolgerà un numero significativo di divisioni dell’Ente che dovranno coordinarsi. Il Dipartimento, inoltre, dovrà curare direttamente lo sviluppo e l’esecuzione dei programmi compresi nell’ambito dell’innovazione digitale e sovraintendere l’iniziativa Next Generation Eu. La nuova programmazione destina infatti il 50% dell’importo finanziario al sostegno della modernizzazione tramite la ricerca e l’innovazione, le transizioni climatiche e digitali eque, la preparazione, la ripresa e la resilienza.

Per far fronte a queste richieste la Città necessita di potenziare le proprie strutture tecniche e amministrative con l’inserimento di un consistente numero di specialisti. La politica di assunzioni definita “Mille giovani talenti in Comune” mira infatti a selezionare e inserire con contratti di Formazione e Lavoro mille unità in Cat. D1, profilo di riferimento Direttivo così suddivisi: 350 nel 2021, 350 nel 2022 e 300 nel 2023.

Si tratta di un contratto flessibile, della durata di ventiquattro mesi, e si rivolge ai giovani con meno di 32 anni in possesso di laurea e prevede un periodo obbligatorio di formazione non inferiore a 130 ore complessive e consente la possibilità, terminato il periodo previsto dalla normativa di riferimento, di acquisire stabilmente, nei ventiquattro mesi successivi, le professionalità formate previa idonea verifica e con le modalità da concertare con le OO.SS.

Una tipologia contrattuale che appare come la migliore modalità di inserimento (l’attuale situazione pandemica rende estremamente complessa la normale fase selettiva) in quanto consente: di inserire con buona rapidità personale specialistico per le attività necessarie per potenziare la capacità di risposta dell’Ente alle necessità di ripresa e resilienza; di formare giovani talenti e di fidelizzarli all’azienda, contribuendo a costruire percorsi di lavoro e di sviluppo di carriera;  di invertire, imprimendo una maggiore velocità, la curva anagrafica del personale dipendente attestata sui 54 anni, con un consistente miglioramento del livello di scolarizzazione dei funzionari. Alla scadenza dei ventiquattro mesi, l’Amministrazione potrà trasformare i rapporti in contratti a tempo indeterminato per fronteggiare le cessazioni programmate, non secondo logiche meramente sostitutive, ma coerenti con il disegno che guarda a un rinnovato protagonismo delle Amministrazioni pubbliche  a supporto dei processi di sviluppo.

Le assunzioni, inoltre, poiché legate al progetto Next Generation EU sono vincolate ai programmi di finanziamento che verranno approvati e al ricevimento dei relativi fondi. Le macro aree che necessitano di un incremento di professionalità che si potrà raggiungere solo con apporti straordinari di personale qualificato in ambito ingegneristico, urbanistico, economico, risorse umane, pianificazione programmazione e rendicontazione delle politiche pubbliche informatico, socio sanitario, giuridico, culturale.