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Dal 2 dicembre mascherina obbligatoria a Torino nella Ztl e nelle aree affollate

Anche a Torino, così come già accade ad esempio a Milano, la mascherina sarà obbligatoria anche all’aperto, ma solo in centro e nelle zone più affollate

Dovra’ quindi essere indossata nella Ztl, nelle aree mercatali e della movida e in quei luoghi dove l’assembramento aumenta il rischio di contagio da Covid.

Lo ha stabilito il tavolo istituzionale svoltosi in prefettura. Il provvedimento sarà in vigore dal 2 dicembre al 15 gennaio 2022.

Carabiniere tenta di sventare rapina: accoltellato, e’ fuori pericolo. I rapinatori hanno 16 e 18 anni

AGGIORNAMENTO Si è costituito anche il secondo rapinatore, un giovane di 18 anni. Intanto, operato nella notte, è fuori pericolo il carabiniere ferito

È in gravi condizioni il carabiniere ferito nel tentativo di sventare una rapina in farmacia a Torino in corso Vercelli. Si tratta di un brigadiere, in servizio presso la compagnia Oltre Dora. È stato  colpito da due coltellate al torace, una delle quali avrebbe forato un polmone, e da un altro fendente a una gamba. Ora si trova all’ospedale San Giovanni Bosco. Il militare era in farmacia per acquistare dei medicinali, libero dal servizio, e si è trovato di fronte due rapinatori mascherati che dopo l’aggressione sono fuggiti. Uno di loro aveva una scacciacani e il carabiniere è riuscito a disarmarlo. A questo punto l’altro malvivente lo ha accoltellato. Nella notte un ragazzo di 16 anni, uno dei due rapinatori, si è costituito.

L’allarme dei professionisti Superbonus: una corsa a ostacoli

Difficoltà di reperimento dei materiali, rincaro vertiginoso dei prezzi, manodopera specializzata mancante e, last but not least, norme fiscali retroattive. Sono tante le criticità che stanno trasformando il Superbonus da opportunità a totale caos.

Lo dicono in un comunicato gli ordini di ingegneri, architetti, commercialisti e i geometri di Piemonte e Valle d’Aosta

L’ultima preoccupazione, in ordine di tempo, per professionisti, imprese e quanti coinvolti nel 110%, riguarda le modalità con le quali sono state introdotte le nuove norme del cosiddetto “Decreto antifrodi” (DL 157/2021), in vigore dallo scorso 12 novembre.

Il DL che vuole contrastare gli abusi , non tiene conto delle conseguenze pratiche per professionisti, sempre meno interpellati dagli organi decisionali, e imprese.

Le nuove disposizioni, infatti, riguardano anche i lavori già avviati e in corso di esecuzione e i conseguenti costi non rientrano tra gli accordi contrattuali già chiusi : è necessaria, pertanto, una loro revisione.

Inoltre, l’obbligo retroattivo del visto di conformità e dell’asseverazione della congruità dei costi anche alle iniziative in corso ha provocato il blocco dell’operatività delle piattaforme che gestiscono le cessioni dei crediti d’imposta da bonus edilizi, gettando nell’incertezza gli operatori e i contribuenti interessati dagli interventi agevolati (e i chiarimenti forniti sino a oggi dall’Agenzia dell’Entrate sono insufficienti a risolvere il problema).

In estrema sintesi, ciò che chiedono gli Ordini, Collegi, Federazioni professionali e le Associazioni di categoria di Torino e Piemonte è che le pratiche avviate prima dell’entrata in vigore del DL 157/2021 possano procedere alle stesse condizioni anche nei prossimi mesi.

Tra le altre questioni ancora aperte quella della proroga del bonus per le villette e le case monofamiliari nonché per le unità immobiliari funzionalmente indipendenti: come risaputo, per la tipologia di edifici in questione è previsto uno slittamento al 31 dicembre 2022, a condizione che i contribuenti abbiano un valore ISEE non superiore a 25.000 euro : una cifra molto bassa, in molti casi il solo possesso dell’immobile fa superare tale soglia.

Gli Ordini, Collegi, Federazioni professionali e le Associazioni di categoria torinesi e piemontesi chiedono che la proroga del superbonus venga effettuata senza ulteriori vincoli e sino al 31 dicembre 2023, considerando le lunghe tempistiche per il solo ottenimento delle autorizzazioni comunali (soprattutto in caso di demolizione e ricostruzione), e in virtù del fatto che moltissimi interventi legati alle unifamiliari stanno per partire soltanto ora, a causa di forti ritardi burocratici , con le “regole del gioco” in continuo cambiamento.

Si chiede anche la possibilità di prorogare il bonus 90% per tutto il 2022, considerando il successo ottenuto e la rivalorizzazione di molti immobili, nel centro e nelle periferie.

E proprio le proroghe, in generale, rappresentano un ulteriore tasto dolente per il 110%, a causa della loro tardiva comunicazione a fine anno: è necessario , dico i professionisti che esse siano valutate in coerenza con le tempistiche di mercato.

Le numerose modifiche e le centinaia di interpelli che in un anno hanno interessato il provvedimento evidenziano scarsa attenzione alla materia da parte di chi avrebbe dovuto prestarne. A ciò va aggiunta l’ormai cronica modalità di mancato coinvolgimento dei professionisti, che crea un danno su tutta la filiera (professionisti, imprese, committenti) e, quindi, sul risultato finale.

In attesa di dare vita a concrete azioni pubbliche, gli Ordini, Collegi, Federazioni professionali e le Associazioni di categoria di Torino e del Piemonte chiedono al Governo di intervenire urgentemente per non frenare professionisti, imprese e, in generale, tutti gli stakeholder coinvolti, evitando così rallentamenti nel percorso di crescita economico del Paese, per il quale i bonus ristrutturazione, il bonus facciate e il Superbonuspossono ancora rappresentare un efficace volano.

 

Covid, il bollettino di martedì 30 novembre

COVID PIEMONTE: IL BOLLETTINO DELLE ORE 16

LA SITUAZIONE DEI CONTAGI

Oggi l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato 972 nuovi casi di persone risultate positive al Covid-19 (di cui 472 dopo test antigenico), pari all’1,6% di 62.572 tamponi eseguiti, di cui 51.202 antigenici. Dei 972 nuovi casi gli asintomatici sono 569 (58,5%).

I casi sono così ripartiti: 492 screening, 361 contatti di caso, 119 con indagine in corso.

Il totale dei casi positivi diventa 403.316,così suddivisi su base provinciale: 33.094 Alessandria, 19.475 Asti, 12.709 Biella, 57.860 Cuneo, 31.304 Novara, 214.665 Torino, 14.937 Vercelli, 14.450 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 1.672 residenti fuori regione ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 3.150 sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.

I ricoverati in terapia intensiva sono 35(+1 rispetto a ieri).

I ricoverati non in terapia intensiva sono 383(+rispetto a ieri).

Le persone in isolamento domiciliare sono 10042

I tamponi diagnostici finora processati sono 9.878.496(+ 62.572 rispetto a ieri), di cui 2.504.910 risultati negativi.

I DECESSI DIVENTANO 11.889

Tre decessi di persona positiva al test del Covid-19, nessuno di oggi, sono stati comunicati dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte (si ricorda che il dato di aggiornamento cumulativo comunicato giornalmente comprende anche decessi avvenuti nei giorni precedenti e solo successivamente accertati come decessi Covid).

Il totale diventa quindi 11.88deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi per provincia:1.593 Alessandria, 726 Asti, 439 Biella, 1.469 Cuneo, 953 Novara,5.678 Torino, 546 Vercelli, 377 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 108 residenti fuori regione, ma deceduti in Piemonte.

380.967 GUARITI

I pazienti guariti diventano complessivamente 380.967(+492 rispetto a ieri), così suddivisi su base provinciale: 30.906 Alessandria, 18.242 Asti, 12.010 Biella, 54.907 Cuneo, 29.688 Novara, 203.402 Torino, 14.103 Vercelli, 13.592 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 1.538 extraregione e 2.579 in fase di definizione.

Sosta a pagamento e trasporto pubblico a Natale, vivace dibattito in Sala Rossa

Nella seduta del Consiglio Comunale del 29 novembre su richiesta della consigliera Paola Ambrogio (Fratelli d’Italia), l’assessora ai Trasporti Chiara Foglietta ha fornito comunicazioni in merito alla possibilità – nelle giornate dell’8, 12 e 19 dicembre prossimi – di estendere la sosta a pagamento sulle strisce blu e di rendere gratuito il trasporto pubblico.

L’assessora ha spiegato che la Giunta Comunale ha approvato il 26 novembre scorso una deliberazione che prevede l’estensione del pagamento della sosta nell’area centrale di Torino (zone A) in tali giornate, per facilitare la rotazione dei posti auto e favorire l’utilizzo del trasporto pubblico. Gtt – ha aggiunto – non ha però accettato di prevedere la gratuità del trasporto pubblico, che sarebbe costata all’azienda 138mila euro di mancati introiti. Verrà però potenziata la linea 4, come chiesto dall’assessora.

Nel dibattito in aula, la consigliera PaolaAmbrogio (Fratelli d’Italia) ha affermato che, per contenere il contagio da Covid-19, non si sarebbe dovuto penalizzare l’utilizzo dell’auto e si sarebbe magari potuto prevedere la sosta con disco orario, ma non a pagamento.

Dorotea Castiglione (M5S) si è invece detta favorevole all’estensione della sosta a pagamento e ha chiesto di riattivare il servizio con le navette Star 1 e 2.

Non favorire chi usa l’auto in questo periodo pandemico è un disincentivo al commercio ed è una posizione ideologica, secondo GiovanniCrosetto (Fratelli d’Italia). Per Fabrizio Ricca(Lega Nord) si mette a rischio il commercio di prossimità, a favore dei centri commerciali e degli acquisti online. Enzo Liardo (Fratelli d’Italia) ha quindi chiesto come verrà potenziato il trasporto pubblico durante le festività, mentre Silvio Viale(Lista Civica) ha invece affermato che la rotazione dei parcheggi favorisce il commercio.

Nella replica, l’assessora Chiara Foglietta ha ribadito che non si intende danneggiare il commercio e che le misure sono state prese d’intesa con Ascom e Confesercenti, senza alcuna presa di posizione ideologica, e che sono allo studio proposte alternative alle navette Star 1 e 2.

Chiamata diretta per la terza dose di vaccino

In Piemonte chi deve  ricevere la terza dose del vaccino anti-Covid ricevera’ una chiamata diretta con l’appuntamento da parte della Regione.

Non ci si dovrà quindi prenotare sul portale, così la Regione potrà dare la precedenza alle categorie maggiormente a rischio.

E’ quanto ha detto il governatore Alberto Cirio  in conferenza stampa con l’assessore regionale alla Sanità, Luigi Icardi.  “Fino a oggi – ha spiegato Cirio – il cittadino riceveva un messaggio che gli ricordava che erano trascorsi 5 mesi dall’ultima inoculazione e che poteva prenotarsi sul portale. Ciò teoricamente comportava che un diciottenne poteva prenotarsi tanto quanto  una persona di 75 anni. Per evitarlo  e mettere in sicurezza prima di tutto i più fragili, abbiamo adottato un sistema per cui il cittadino ricevera’ un messaggio con la convocazione direttamente. In questo modo potremo graduare le fasce di priorità”.


La nota della Regione

TERZA DOSE: CONVOCAZIONE DIRETTA IN BASE ALLE CATEGORIE PRIORITARIE DEL PIANO NAZIONALE

Maturati i termini arriverà un sms dell’Asl con la data dell’appuntamento, mentre sarà sempre possibile prenotare in farmacia o dal medico famiglia

Garantito l’accesso diretto per prime dosi, obbligo vaccinale e green pass in scadenza entro 72 ore

Alla luce delle nuove disposizioni del Governo che hanno fortemente ampliato le platee di questa nuova fase della campagna vaccinale, la Regione Piemonte ha stabilito un aggiornamento delle modalità d’accesso alla vaccinazione, al fine di garantire l’ordine stabilito dal Piano nazionale, che prevede priorità massima per immunodepressi, fragili, ospiti e operatori RSA, over80, personale sanitario e a seguire per over60 e caregiver, proseguendo poi con le fasce d’età più giovani.

Per quando riguarda la terza dose, quindi, rispetto al meccanismo della prenotazione verrà avviata la convocazione diretta, dando priorità sugli appuntamenti ai più anziani e ai soggetti fragili. Maturati i 5 mesi (150 giorni) dal completamento del ciclo vaccinale (con monodose o doppia dose) al cittadino verrà inviato un sms con la proposta di data per ricevere la dose “booster” entro la finestra temporale di validità del proprio green pass. Un’eventuale modifica della data sarà possibile tramite il portale www.ilPiemontetivaccina.it.

Sarà possibile modificare la data o prenotare autonomamente anche nelle farmacie aderenti o dal proprio medico di famiglia se vaccinatore.

Sempre per garantire la somministrazione immediata alle categorie più urgenti, dal 1° dicembre sarà consentito l’accesso diretto ai centri vaccinali a coloro a cui scade il green pass entro le 72 ore successive ed ai soggetti con obbligo vaccinale (personale del comparto sanitario e socio-assistenziale, personale scolastico docente e non docente, forze dell’ordine, del comparto difesa, sicurezza e soccorso pubblico). L’elenco dei punti vaccinali dedicati sarà pubblicato mercoledì sul portale regionale.

L’accesso diretto resta sempre valido anche per chi intende ricevere la prima dose (l’elenco degli hub dedicati è sul portale regionale).

La macchina vaccinale verrà potenziata mediante l’attivazione in ogni Asl di un superhub capace di somministrare un minimo 500 vaccini al giorno, un maggiore coinvolgimento di medici di famiglia e farmacie, la riattivazione di hub in strutture sanitarie e socio-assistenziali private e degli hub privati e aziendali, l’organizzazione di Open day su prenotazione per specifici target di persone.

“Le disposizioni nazionali hanno generato in poche ore una grande accelerazione della campagna vaccinale – ha sottolineato il presidente della Regione Alberto Cirio illustrando le novità insieme all’assessore alla Sanità Luigi Genesio Icardi e al consulente strategico Covid della Regione Piemonte Pietro Presti -. L’obiettivo è di procedere spediti ma a partire dalle categorie individuate come prioritarie dell’autorità nazionale, cioè anziani e soggetti fragili, facendo però anche in modo di garantire chi ha il green pass in scadenza o l’obbligo della vaccinazione. Ci riassesteremo velocemente su 30-35 mila vaccini al giorno e ringraziamo le nostre aziende sanitarie per lo sforzo enorme che stanno mettendo in campo. Il fatto che il Piemonte svetti ancora tra le prime Regioni in Italia per terze dose somministrate ci inorgoglisce e allo stesso tempo ci responsabilizza nel seguire in modo scrupoloso le disposizioni nazionali. Ho già informato di questa modalità operativa il generale Figliuolo, che l’ha apprezzata, confermando ancora una volta la grande attenzione verso la nostra regione”

Il bollettino Covid di lunedì 29 novembre

COVID PIEMONTE: IL BOLLETTINO DELLE ORE 16

LA SITUAZIONE DEI CONTAGI

Oggi l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato 456nuovi casi di persone risultate positive al Covid-19 (di cui 301dopo test antigenico), pari all’1,0% di 45.401tamponi eseguiti, di cui41.606antigenici. Dei 456 nuovi casi gli asintomatici sono 320(70,2%).

I casi sono così ripartiti: 295 screening, 123 contatti di caso, 38 con indagine in corso.

Il totale dei casi positivi diventa 402.344,così suddivisi su base provinciale: 33.056 Alessandria, 19.423 Asti, 12.683 Biella, 57.668 Cuneo, 31.213 Novara, 214.232 Torino, 14.918 Vercelli, 14.411 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 1.668 residenti fuori regione ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 3.072 sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.

I ricoverati in terapia intensiva sono 34(+1 rispetto a ieri).

I ricoverati non in terapia intensiva sono 379(+22 rispetto a ieri).

Le persone in isolamento domiciliare sono 9.570

I tamponi diagnostici finora processati sono 9.815.924(+ 45.401 rispetto a ieri), di cui 2.498.764risultati negativi.

I DECESSI DIVENTANO 11.886

Quattro decessi di persona positiva al test del Covid-19, nessuno di oggi, sono stati comunicati dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte (si ricorda che il dato di aggiornamento cumulativo comunicato giornalmente comprende anche decessi avvenuti nei giorni precedenti e solo successivamente accertati come decessi Covid).

Il totale diventa quindi 11.886deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi per provincia:1.593 Alessandria, 725Asti, 439 Biella, 1.469 Cuneo, 953 Novara,5.677 Torino, 546 Vercelli, 377 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 107 residenti fuori regione, ma deceduti in Piemonte.

380.193GUARITI

I pazienti guariti diventano complessivamente 380.475(+282rispetto a ieri), così suddivisi su base provinciale: 30.875 Alessandria, 18.212 Asti, 11.994 Biella, 54.848 Cuneo, 29.628 Novara, 203.172 Torino, 14.071 Vercelli, 13.565 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 1.536 extraregione e 2.574 in fase di definizione.

Alle Molinette tagliato il traguardo dei 4 mila trapianti di rene

400 trapianti di rene da donatore vivente

L’eccezionale combinazione dei numeri

Il 4 ricorre nei numeri che caratterizzano l’attività di trapianto di rene di Città della Salute. Nel novembre di 40 anni fa si iniziava questa storia, che ha portato il Centro trapianti renali “A. Vercellone” delle Molinette al primo posto in Italia e tra i Centri europei di maggior spicco. Casualmente in questi giorni è stato tagliato l’eccezionale traguardo di 4000 trapianti di rene proprio all’ospedale Molinette ed è stato effettuato il 400º trapianto di rene da donatore vivente del Piemonte.

L’alto tasso di donazione degli organi, grazie alla generosità ed all’altruismo diffuso nella popolazione piemontese, l’impegno di tutti i Centri di Rianimazione, l’aumento del trapianto da donatore vivente, il potenziamento dell’iscrizione in lista con allargamento a pazienti sempre più complessi, la politica aziendale di rafforzamento del programma anche sulla linea della continuità, sono tra i motivi di questi ultimi numeri ottenuti nonostante le recenti difficoltà legate alla pandemia.

Non è un caso che il rene del trapianto numero 4000 provenisse da donatore, la cui morte era stata accertata – proprio alle Molinette – con criteri cardiologici (donatore cosiddetto “a cuore fermo”), una nuova tipologia che da alcuni anni si sta affermando in tutto il mondo. E’ doveroso essere grati alla generosità del donatore deceduto e dei suoi familiari.

Le ragioni del successo

Il professor Luigi Biancone (responsabile del Programma di Trapianto renale dell’ospedale Molinette di Torino) commenta: “Non è solo una questione di numeri ma anche di qualità dei risultati: i dati appena pubblicati dal Centro Nazionale Trapianti dell’Istituto Superiore di Sanità mostrano come Torino sia leader in Italia nei trapianti complessi sia dal punto di vista chirurgico che dal punto di vista clinico con risultati di rilievo. D’altronde sin dall’inizio la filosofia del Centro è stata quella di crescere ed offrire questa possibilità terapeutica a più pazienti possibili cercando di fare fronte alle loro problematiche che spesso determinavano l’esclusione al trapianto in altri Centri. Riceventi e donatori anziani, trapianti di rene da donatore a cuore fermo, ritrapianti, trapianti renali in condizioni di urgenza, trapianti ad alto rischio di rigetto, trapianti renali combinati con altri organi eseguiti insieme alle équipes specifiche d’organo, trapianti da donatore vivente con gruppo sanguigno diverso, rappresentano ormai da anni la routine per questo ospedale, le cui straordinarie risorse professionali sono diffuse in tutte le discipline, e che con capacità e passione da sempre offrono il loro contributo al Programma. Una ragione del successo risiede pure nella Rete regionale dei Centri di Nefrologia e Dialisi, la cui collaborazione è fondamentale per indirizzare i pazienti al trapianto e per seguirli – per la parte di loro competenza – dopo il trapianto”.

L’impianto organizzativo si articola sulla sinergica collaborazione tra l’équipe nefrologica medico-infermieristica della Nefrologia Dialisi e Trapianto universitaria (diretta dal professor Luigi Biancone) , che  si fa carico della gestione clinica dei pazienti sia nella fase pre sia post-trapianto (e svolge funzioni di coordinamento del programma) con la Chirurgia vascolare ospedaliera (diretta dal dottor Aldo Verri), con l’Urologia universitaria (diretta dal professor Paolo Gontero) per la parte chirurgica e la Rianimazione ospedaliera (diretta dal dottor Roberto Balagna).

Le tipologie di trapianto di rene

Al 31 ottobre 2021, sono già 4016 i trapianti di rene, di cui 165 trapianti di entrambi i reni, 47 trapianti di rene da donatori a cuore fermo, 59 trapianti combinati di rene e pancreas ed 85 trapianti combinati di rene e fegato (grazie alla collaborazione con il Centro Trapianti di fegato diretto dal professor Renato Romagnoli), 5 di rene e cuore ed 1 di polmone e rene (grazie alla collaborazione con il Centro Trapianti di cuore diretto dal professor Mauro Rinaldi).

Infine, è sempre più intenso l’impegno a potenziare il trapianto renale da donatore vivente (proprio in questi giorni il 247° trapianto eseguito alle Molinette – con i 153 di Novara – ha permesso di raggiungere quota 400 in Piemonte)  Oggi, agevolmente effettuato grazie al prelievo mini-invasivo del rene nel donatore e disponibile anche in presenza di incompatibilità del gruppo sanguigno, è capace di offrire la miglior opzione in assoluto in ambito di trapianto renale con prospettive di successo superiori rispetto al trapianto da donatore cadavere, ed in grado di annullare la necessità di dialisi e di una attesa in lista.

Tutto un ospedale che collabora ai trapianti

Adesso, come 40 anni fa, oltre i reparti “cardine”, il successo del programma di trapianto è frutto del grande lavoro di squadra di tutta la Città della Salute di Torino, ed è doveroso citare il Coordinamento regionale Trapianti con il laboratorio di Immunogenetica e Biologia dei Trapianti (diretto dal professor Antonio Amoroso) ed il Coordinamento regionale Prelievi d’organo e tessuti (diretto dalla dottoressa Anna Guermani), il Centro Trasfusionale, il servizio di Anatomia Patologica, la Radiologia, i Laboratori, la Cardiologia, la Chirurgia Generale, la Chirurgia epatica, la Cardiochirurgia, la Microbiologia, l’Infettivologia, la Medicina d’Urgenza, la Psicologia, l’Ematologia e tantissime altre strutture che partecipano al momento del trapianto e/o nel follow-up dei pazienti trapiantati.

Il Direttore Generale della Città della Salute, dottor Giovanni La Valle, si complimenta con tutte le équipes che hanno reso possibile il raggiungimento di questi importanti traguardi, precisando “in realtà un trapianto non è solo il lavoro del chirurgo che lo esegue, ma è l’espressione dell’efficace organizzazione, del buon funzionamento e dell’elevata professionalità dell’intero ospedale”.


Grazie a questa intensa attività di trapianto, nel Piemonte – tra le prime regioni in Italia – il numero dei pazienti nefropatici curati con il trapianto sta sopravanzando quello dei pazienti curati con la  dialisi, avvicinandosi al sorpasso – secondo i dati dell’Osservatorio regionale per la Malattia renale cronica.  

In Francia sono partiti i lavori del cantiere Tav

In Francia ha preso il via il cantiere per la realizzazione del maxi-tunnel da 23 km nell’ambito del progetto Tav della Torino-Lione.

Le prime installazioni sono state effettuate  al cantiere di La Praz, nel Comune di Saint-Andrè in Maurienne. Le frese opereranno ufficialmente da metà 2022.

La cordata di imprese che si è aggiudicata i lavori si impegna a rispettare il protocollo che “rafforza e sistematizza il presidio della sicurezza sul lavoro”.

(foto archivio)

Ambiente, la Regione bonifica 16 siti inquinati in Piemonte

“Siti orfani”, sette milioni di euro per la bonifica di 16 siti

Via libera dalla Giunta per i finanziamenti relativi a bonifica e ripristino ambientale dei siti inquinati. Il presidente Cirio e l’assessore all’Ambiente, Marnati: “Con queste prime risorse riusciamo a bonificare siti abbandonati da troppo tempo riportando alla vita aree territoriali importanti per il loro riutilizzo”

In arrivo quasi 7 milioni di euro per la messa in sicurezza dei primi 16 siti orfani sul territorio regionale. La Giunta ha infatti approvato lo schema di accordo con il Mite (Ministero per la Transizione Ecologica) per i finanziamenti relativi agli interventi di bonifica e ripristino ambientale dei “siti orfani”, ovvero di quei siti potenzialmente contaminati per i quali o non è stato possibile individuare i responsabili della contaminazione, o se individuati, non hanno provveduto, né siano intervenuti il proprietario o altri soggetti interessati, ad avviare o concludere gli interventi previsti.

In base alla ricognizione dei siti, sorta di “censimento” effettuata nei mesi scorsi dai settori tecnici regionali dopo il via libera della Giunta, sono stati individuati quelli che rispondessero sia ai criteri di cantierabilità dando la priorità a quelli con l’indice di rischio più alto.

È stato quindi stilato un elenco che comprende i 16 siti – 6 in provincia di Torino, 3 in provincia di Alessandria, 3 in provincia di Cuneo, 3 in provincia di Novara e 1 a Vercelli individuati per i finanziamenti nell’ambito del programma nazionale di bonifica definito con il decreto del 29 dicembre 2020.

“Con queste prime risorse riusciamo a bonificare siti abbandonati da tanto e troppo tempo – commentano il presidente Cirio e l’assessore regionale all’Ambiente Matteo Marnati – Riportiamo alla vita e nella disponibilità ai cittadini, alle imprese e ai comuni, aree territoriali importanti. Una vera rigenerazione del suolo. Nel frattempo, abbiamo fatto altre richieste nel PNRR per continuare a bonificare altri siti in Piemonte”

Accanto ai fondi che discendono dal decreto ministeriale, vi sono infatti poi quelli del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza che mette a disposizione, a livello nazionale, 500 milioni di euro per interventi che siano portati a compimento entro il primo semestre del 2026 e che consentano un recupero e riqualificazione del suolo.