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Bollettino covid: 3884 nuovi contagi, in totale verso quota centomila da inizio pandemia

CORONAVIRUS PIEMONTE: IL BOLLETTINO DELLE ORE 17

 

 

38.953 PAZIENTI GUARITI

Oggi l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato che i pazienti guariti sono complessivamente 38.953(+1.141 rispetto a ieri)così suddivisi su base provinciale: Alessandria 4269, Asti 2070, Biella 1217, Cuneo 4492, Novara 3321, Torino 20.218, Vercelli 1695, Verbano-Cusio-Ossola 1244, extraregione 245, oltre a 182 in fase di definizione.

I DECESSI SONO 4629

Sono 35 i decessi di persone positive al test del Covid-19 comunicati dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte, di cui 11 verificatisi oggi (si ricorda che il dato di aggiornamento cumulativo comunicato giornalmente comprende anche decessi avvenuti nei giorni precedenti e solo successivamente accertati come decessi Covid).

Il totale è ora 4629 deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi per provincia: 728 Alessandria, 284 Asti, 240 Biella, 456 Cuneo, 450 Novara, 2034 Torino, 248 Vercelli, 141 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 48 residenti fuori regione ma deceduti in Piemonte.

LA SITUAZIONE DEI CONTAGI

I casi di persone finora risultate positive al Covid-19 in Piemonte sono 97.779(+3884 rispetto a ieri), di cui 1495 (38%) asintomatici.

I casi sono così ripartiti: 1443 screening, 926 contatti di caso, 1515 con indagine in corso; per ambito: 346 RSA/Strutture socio-assistenziali, 394 scolastico, 3144 popolazione generale.
La suddivisione complessiva su base provinciale diventa: 8597 Alessandria, 4582 Asti, 3118 Biella, 12.470 Cuneo, 7231 Novara, 54.033 Torino, 3462 Vercelli, 2601 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 623 residenti fuori regione, ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 1062 casi sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.

I ricoverati in terapia intensiva sono 304(+20 rispetto a ieri).

I ricoverati non in terapia intensiva sono 4367(+245 rispetto a ieri).

Le persone in isolamento domiciliare sono 49.526

I tamponi diagnostici finora processati sono 1.149.489 (+14.819 rispetto a ieri),di cui 628.420 risultati negativi.

L’Unità di crisi cerca operatori sanitari per le strutture Covid

L’Unità di Crisi della Regione Piemonte rinnova la manifestazione di interesse per la formazione di un elenco di operatori disponibili a prestare assistenza nelle strutture che ospitano pazienti affetti da Covid-19.

La candidatura può essere presentata da operatori socio-sanitari, studenti che stanno frequentando un corso per operatore socio-sanitario, persone in possesso di una laurea triennale da Educatore professionale, del diploma di Tecnico dei servizi socio-sanitari, dell’attestato di assistente familiare, del titolo di infermiera volontaria, nonché da chi ha svolto per almeno sei mesi assistenza al domicilio di anziani non autosufficienti e disabili con regolare contratto di lavoro.

“In questo momento di grave difficoltà, in cui moltissimi operatori socio-assistenziali non possono lavorare perché positivi al Covid – afferma l’assessore regionale alle Politiche sociali, Chiara Caucino – viene nuovamente pubblicata la manifestazione d’interesse per tutti coloro che vorranno prestare attività all’interno delle strutture per anziani o negli “alberghi assistiti” in cui viene garantito un presidio socio-sanitario. Si tratta di un’importante opportunità lavorativa che consente anche di aiutare le persone più fragili e dà un supporto importante in questo momento al nostro sistema socio-sanitario”.

Un analogo provvedimento pubblicato nel marzo scorso aveva consentito l’assunzione di oltre 5.000 operatori, tra i quali più di 1000 iscritti ai corsi da operatore socio-sanitario che attraverso questa attività hanno ottenuto il riconoscimento delle 500 ore di tirocinio formativo.

Il testo della manifestazione di interesse e il modulo di partecipazione sono pubblicati su https://bandi.regione.piemonte.it/avvisi-beni-regionali/formazione-elenco-operatori-disponibili-prestare-attivita-nelle-strutture-emergenza-covid-19

Il bollettino: 45 morti e 4437 contagi

CORONAVIRUS PIEMONTE: IL BOLLETTINO DELLE ORE 17.30

 

37.812 PAZIENTI GUARITI

Oggi l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato che i pazienti guariti sono complessivamente 37.812 (+819 rispetto a ieri) così suddivisi su base provinciale: Alessandria 4196, Asti 2021, Biella 1193, Cuneo 4284, Novara 3275, Torino 19.517, Vercelli 1680, Verbano-Cusio-Ossola 1228, extraregione 244, oltre a 174 in fase di definizione.

I DECESSI SONO 4594

Sono 45 i decessi di persone positive al test del Covid-19 comunicati dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte, di cui 6 verificatisi oggi (si ricorda che il dato di aggiornamento cumulativo comunicato giornalmente comprende anche decessi avvenuti nei giorni precedenti e solo successivamente accertati come decessi Covid).

Il totale è ora 4594 deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi per provincia: 725 Alessandria, 283 Asti, 239 Biella, 448 Cuneo, 449 Novara, 2017 Torino, 248 Vercelli, 138 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 47 residenti fuori regione ma deceduti in Piemonte.

LA SITUAZIONE DEI CONTAGI

I casi di persone finora risultate positive al Covid-19 in Piemonte sono 93.895 (+4437 rispetto a ieri), di cui 1759 (40%) asintomatici.

I casi sono così ripartiti: 1834 screening, 959 contatti di caso, 1644 con indagine in corso; per ambito: 311 RSA/Strutture socio-assistenziali, 389 scolastico, 3737 popolazione generale.

La suddivisione complessiva su base provinciale diventa: 8270 Alessandria, 4388 Asti, 3035 Biella, 11.779 Cuneo, 6995 Novara, 51.938 Torino, 3349 Vercelli, 2525 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 602 residenti fuori regione, ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 1014 casi sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.

I ricoverati in terapia intensiva sono 284 (+16 rispetto a ieri).

I ricoverati non in terapia intensiva sono 4122 (+251 rispetto a ieri).

Le persone in isolamento domiciliare sono 47.083.

I tamponi diagnostici finora processati sono 1.134.670 (+17.390 rispetto a ieri),di cui 622.098 risultati negativi.

Con il nuovo apprendistato regionale opportunità per disoccupati over 30

La disciplina regionale sull’apprendistato si rinnova con un Testo unico che è stato siglato oggi, 6 novembre 2020, da Regione Piemonte, parti sociali, associazioni imprenditoriali, Ufficio scolastico regionale, Anpal servizi e Fondazioni Its.

Diverse le novità presenti nel testo che regolamenta in maniera puntuale contenuti formativi e aspetti contrattuali delle diverse tipologie in cui si articola l’apprendistato, ossia il contratto a tempo indeterminato finalizzato all’occupazione dei giovani fino ai 30 anni, che prevede un periodo formativo da 6 mesi a 3 anni (5 per le figure artigiane).

L’apprendistato professionalizzante, per giovani tra i 18 e i 29 anni, volge ad una qualificazione professionale ai fini contrattuali mentre l’apprendistato duale, di 1° livello per giovani tra 15 e 24 anni e di Alta formazione e ricerca per giovani tra i 18 e i 29 anni, consente di conseguire tutti i titoli di studio previsti dall’ordinamento italiano, dalla qualifica professionale al dottorato di ricerca, lavorando e alternando momenti di formazione in impresa e presso un’istituzione formativa.

Tra le novità introdotte dal Testo unico, oltre al chiarimento di alcuni aspetti di incertezza e all’introduzione di ulteriori misure di flessibilità dei percorsi, l’apprendistato professionalizzante sarà accessibile anche agli over 30 beneficiari di un trattamento di disoccupazione e gli apprendisti potranno attivare anche più contratti duali in continuità per titoli di studio superiori. Queste nuove regole saranno accompagnate da un servizio di help desk per gestire i nodi complessi e fornire risposte puntuali.

La Regione ha investito per l’apprendistato 10 milioni di euro di fondi Por Fse solo per il 2021, garantendo alle imprese piemontesi un’offerta formativa disponibile per tutte le tipologie. Il Testo unico è il risultato di un grande processo partecipativo che ha visto coinvolte tutte le istituzioni formative, fra cui IeFP (formazione professionale), scuole secondarie superiori, Fondazioni Its, Atenei, le associazioni datoriali, le parti sociali i consulenti del lavoro. La capillarità territoriale è un elemento di primaria importanza per raccordare, in prossimità dei bisogni delle imprese, delle famiglie, dei giovani e delle strutture formative, supporti adeguati e specifiche misure di accompagnamento. Un ruolo importante viene svolto dalle Camere di commercio e dai Servizi per l’impiego anche coordinati con le Agenzie del lavoro private.

«L’apertura dell’apprendistato ai disoccupati over 30ha detto l’assessore regionale all’Istruzione e alla formazione professionale, Elena Chiorinoè una importante opportunità di ricollocazione. Con la nuova intesa abbiamo avviato un modello organizzativo e formativo che, superando la visione sequenziale “prima studi e poi lavori”, promuove la sinergia tra diversi contesti di apprendimento in una logica circolare di formazione continua, sostenendo l’innovazione delle imprese e gli sbocchi lavorativi qualificati per gli apprendisti».

Il bollettino covid: 29 vittime e 4878 contagi

CORONAVIRUS PIEMONTE: IL BOLLETTINO DELLE ORE 16:30

 

36.993 PAZIENTI GUARITI

Oggi l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato che i pazienti guariti sono complessivamente 36.993così suddivisi su base provinciale: Alessandria 4145, Asti 1997, Biella 1181, Cuneo 4090, Novara 3241, Torino 19.067, Vercelli 1646, Verbano-Cusio-Ossola 1217, extraregione 238, oltre a 171 in fase di definizione.

I DECESSI SONO 4549

Sono 29 i decessi di persone positive al test del Covid-19 comunicati dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte, di cui 2 verificatisi oggi (si ricorda che il dato di aggiornamento cumulativo comunicato giornalmente comprende anche decessi avvenuti nei giorni precedenti e solo successivamente accertati come decessi Covid).

Il totale è ora 4549 deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi per provincia: 725 Alessandria, 282 Asti, 238 Biella, 438 Cuneo, 444 Novara, 1993 Torino, 248 Vercelli, 138 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 43 residenti fuori regione, ma deceduti in Piemonte.

LA SITUAZIONE DEI CONTAGI

I casi di persone finora risultate positive al Covid-19 in Piemonte sono 89.458 (+ 4878 rispetto a ieri) di cui 2022 (41%) sono asintomatici.

I casi sono così ripartiti: 2429 screening, 1091 contatti di caso, 1358 con indagine in corso; per ambito: 604 RSA/Strutture Socio-Assistenziali, 429 scolastico, 3845 popolazione generale.
La suddivisione complessiva su base provinciale diventa: 7977 Alessandria, 4266 Asti, 2936 Biella, 11.033 Cuneo, 6704 Novara, 49.343 Torino, 3210 Vercelli, 2445 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 582 residenti fuori regione, ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 962 casi sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.

I ricoverati in terapia intensiva sono 268 (+19 rispetto a ieri).

I ricoverati non in terapia intensiva sono 3871 (+173 rispetto a ieri).

Le persone in isolamento domiciliare sono 43.777

I tamponi diagnostici finora processati sono 1.117.280 (+ 21.288 rispetto a ieri),di cui 614.148 risultati negativi.

Piemonte zona rossa, ecco tutto ciò che c’è da sapere

Un’ordinanza emanata dal ministro della Salute, Roberto Speranza, classifica il Piemonte come “zona rossa”.

L’intero territorio è fatto rientrare nello “scenario di tipo 4” e con un livello di rischio “alto” previsto dall’art.3 del Dpcm del presidente del Consiglio dei ministri del 3 novembre.

Le disposizioni per il Piemonte

In tutto il Piemonte, dal 6 novembre e per un periodo di 15 giorni, si deovranno quindi osservare le seguenti disposizioni particolari:

Spostamenti. E’ vietato ogni spostamento in entrata e in uscita dai territorio regionale e all’interno di esso, salvo se motivato da comprovate esigenze di lavoro, salute e urgenza, da giustificare con autocertificazione.

Sono comunque permessi gli spostamenti strettamente necessari ad assicurare lo svolgimento della didattica in presenza dove è consentita. E’ sempre ammesso il rientro al proprio domicilio, abitazione o residenza.

Negozi chiusi. Sono chiusi i negozi di commercio al dettaglio ed i servizi alla persona, ad eccezione di alcune categorie: tra le altre, alimentari, edicole, tabaccai, farmacie, parafarmacie, fiorai, librerie, cartolerie, lavanderie, profumerie, parrucchieri e barbieri, negozi per bambini e neonati, di biancheria, di giocattoli, di prodotti informatici, articoli sportivi, ottica, ferramenta. Chiusi i mercati non alimentari.

Ristorazione. Chiusura per bar, pub, ristoranti, gelaterie, pasticcerie, ad esclusione di mense e catering. Consentita la ristorazione con consegna a domicilio e, fino alle 22, con asporto e divieto di consumazione sul posto o nelle adiacenze.

Scuola e Università. Le attività scolastiche e didattiche si svolgono esclusivamente a distanza, ad eccezione delle scuole materne, elementari e del primo anno della media. Consentite le attività di laboratorio e quelle per mantenere una relazione educativa che realizzi l’effettiva inclusione scolastica degli alunni con disabilità e con bisogni educativi speciali.

E’ sospesa l’attività in presenza in Università e istituzioni di alta formazione artistica musicale e coreutica.

Sport e attività motoria. Sono sospese le attività sportive anche nei centri all’aperto e tutti gli eventi e le competizioni organizzati dagli enti di promozione sportiva. E’ consentito svolgere attività motoria individuale in prossimità della propria abitazione e nel rispetto della distanza di almeno un metro, con obbligo di indossare la mascherina.

Smart working. I datori di lavoro pubblici limitano la presenza del personale nei luoghi di lavoro per assicurare esclusivamente le attività che ritengono indifferibili, anche in ragione della gestione dell’emergenza.

Disposizioni per tutta l’Italia

In Piemonte sono anche in vigore dal 6 novembre al 3 dicembre le misure previste dallo stesso Dpcm a livello nazionale:

Spostamenti serali. Bloccati dalle ore 22 alle ore 5 ,tranne quelli per comprovate esigenze lavorative, situazioni di necessità e motivi di salute.

Scuole. Nelle scuole aperte è obbligatoria la mascherina per gli alunni, tranne che per chi ha meno di 6 anni e per chi ha patologie o disabilità incompatibili con il suo utilizzo.

Trasporti pubblici. A bordo dei mezzi del trasporto locale e ferroviario regionale è consentito un coefficiente di riempimento non superiore al 50%.

Mostre e musei. Sono sospese le mostre e i servizi di apertura al pubblico dei musei e degli altri istituti e luoghi della cultura

Centri commerciali. Nelle giornate festive e prefestive sono chiuse le medie e grandi strutture di vendita, nonché gli esercizi commerciali presenti all’interno dei centri commerciali e dei mercati, ad eccezione di farmacie, parafarmacie presidi sanitari, generi alimentari, tabaccai, edicole.

Sport. Continuano ad essere sospesi gli sport di contatto e l’attività di piscine e palestre.

Il commento del presidente Cirio

Mancano una visione complessiva e un metodo di valutazione oggettiva per tutti – afferma Cirio – Che fosse necessario irrobustire anche duramente le misure di contenimento al virus era evidente, tant’è che io lo avevo già anticipato con le ordinanze che avevano riguardato la scuola, la capienza del trasporto pubblico e i centri commerciali. E mancano anche le risorse: ristori immediati e esenzione delle tasse per le attività chiuse sono indispensabili”.

“Il fatto che il Governo abbia scelto sulla base di dati vecchi di dieci giorni – prosegue il presidente – rischia però di non tenere in considerazione tutti questi elementi, pone in una situazione più critica Regioni che sono in fase di miglioramento e non tiene invece conto del peggioramento di altre realtà del nostro Paese. In Piemonte l’Rt è passato da 2,16 a 1,91 grazie alle misure di contenimento adottate. Si riscontra una fragilità dell’impianto scientifico della classificazione: almeno 4 o 5 Regioni non erano valutabili, perché non hanno trasmesso tutti i dati. Chiedo che il Piemonte venga classificato per i dati reali, come le altre Regioni. Per questo ho chiesto una verifica“.

Antinfluenzale, la Regione: “Le dosi di vaccino non mancano”

In meno di due settimane dall’inizio della campagna vaccinale antinfluenzale (26 ottobre) sono stati vaccinati oltre 318 mila cittadini piemontesi rientranti nelle fasce a rischio (65 anni e soggetti fragili) e con età superiore ai 60 anni.

I medici di medicina generale hanno ancora a disposizione, in questo momento, oltre 170 mila dosi e 50 mila sono in consegna. Altre 150 mila dosi arriveranno la settimana prossima.

Come rilevano i tecnici del Settore Prevenzione della Sanità regionale, l’efficacia del vaccino inizia dopo circa due settimane dalla vaccinazione e quindi è assolutamente utile vaccinarsi anche a gennaio, tenendo conto che negli ultimi anni il punto massimo dell’epidemia si è spostato a fine gennaio, inizio febbraio.

«Fin dal mese di giugno – osserva l’assessore regionale alla Sanità del Piemonte, Luigi Genesio Icardi – abbiamo concordato con le associazioni di categoria dei medici di medicina generale che le prenotazioni vengano diluite il più possibile in modo omogeneo per tutta la durata della campagna vaccinale, tenuto conto delle modalità di approvvigionamento previste dalle ditta che ha vinto l’appalto, oltre che dell’esigenza di evitare assembramenti e di consentire una corretta conservazione del vaccino, evitando sprechi di dosi. Può verificarsi che l’errata programmazione da parte di alcuni medici di medicina generale che non hanno tenuto conto della disponibilità del vaccino nella gestione delle prenotazioni abbia causato delle carenze di vaccino in alcune realtà locali, ma deve essere chiaro che il vaccino non manca e la campagna sta procedendo secondo la normale programmazione dei mesi scorsi, con la fattiva collaborazione degli stessi medici».

“La Regione Piemonte si è inoltre impegnata, a fronte del mancato rispetto degli impegni assunti dal Governo, a fornire alle farmacie, che non sono riuscite ad acquistare sul mercato dosi di vaccino da vendere al pubblico, oltre 16 mila dosi, stornandole dall’appalto regionale. Ma l’impossibilità di acquistare il vaccino in farmacia per coloro che non hanno diritto alla vaccinazione da parte del Servizio sanitario nazionale non dipende dalla Regione, perché, da un lato, mancano da parte del Ministero le indicazioni amministrative necessarie per poter fornire le dosi di vaccino concordate, dall’altro la situazione di mercato non ha permesso alle farmacie di disporre di altri vaccini.”

Covid: in Piemonte altri 3171 contagi e 39 morti

CORONAVIRUS PIEMONTE: IL BOLLETTINO DELLE ORE 17,30

 

36.086 PAZIENTI GUARITI

Oggi l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato che i pazienti guariti sono complessivamente 36.086così suddivisi su base provinciale: Alessandria 4060, Asti 1936, Biella 1155, Cuneo 3906, Novara 3213, Torino 18.670, Vercelli 1609, Verbano-Cusio-Ossola 1197, extraregione 238, oltre a 75 in fase di definizione.

I DECESSI SONO 4520

Sono 39 i decessi di persone positive al test del Covid-19 comunicati dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte, di cui 9 verificatisi oggi (si ricorda che il dato di aggiornamento cumulativo comunicato giornalmente comprende anche decessi avvenuti nei giorni precedenti e solo successivamente accertati come decessi Covid).

Il totale è ora 4520 deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi per provincia: 723 Alessandria, 281 Asti, 238 Biella, 435 Cuneo, 440 Novara, 1978 Torino, 245 Vercelli, 137 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 43 residenti fuori regione, ma deceduti in Piemonte.

LA SITUAZIONE DEI CONTAGI

I casi di persone finora risultate positive al Covid-19 in Piemonte sono 84.580(+ 3171 rispetto a ieri) di cui 1477 (46%) sono asintomatici.

I casi sono così ripartiti: 1069 screening, 699 contatti di caso, 1043 con indagine in corso; per ambito: 255 RSA/Strutture Socio-Assistenziali, 357 scolastico, 2559 popolazione generale.
La suddivisione complessiva su base provinciale diventa: 7720 Alessandria, 4041 Asti, 2730 Biella, 10.390 Cuneo, 6435 Novara, 46.389 Torino, 3050 Vercelli, 2370 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 564 residenti fuori regione, ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 891 casi sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.

I ricoverati in terapia intensiva sono 249(+16 rispetto a ieri).

I ricoverati non in terapia intensiva sono 3698 (+173 rispetto a ieri).

Le persone in isolamento domiciliare sono40.027

I tamponi diagnostici finora processati sono 1.095.992 (+16.885 rispetto a ieri), di cui 603.246 risultati negativi.

Covid e zona rossa, Appendino bacchetta Cirio: “Non è il momento delle polemiche”

Dopo il post su Facebook del governatore Cirio che si lamenta della decisione del governo di indicare il Piemonte come zona rossa, mentre altre regioni in situazioni altrettanto difficili non subiranno il lockdown, interviene la sindaca di Torino, Chiara Appendino:

”in questo momento drammatico, le istituzioni devono assumersi le proprie responsabilità. Il Governo l’ha fatto, stabilendo dei criteri di rischio per le Regioni.” Scrive la prima cittadina sulla propria pagina Facebook.

“Adesso bisogna mettere subito in atto un piano dettagliato e concreto che ci faccia uscire dalla fascia rossa e che porti Torino e il Piemonte fuori dal lockdown il prima possibile.

Sono migliaia i piemontesi bloccati in casa da un sistema sanitario che per stessa ammissione della regione, non sta reggendo.
Sono migliaia le imprese obbligate a chiudere che potrebbero non riaprire più.

Ogni minuto perso a fare polemica è un minuto in meno dedicato a loro”, aggiunge la sindaca riferendosi evidentemente alle parole del Governatore.

“Adesso bisogna rimboccarsi le maniche e lavorare pancia a terra per uscirne fra 14 giorni.Punto.“ conclude la sindaca.

Piemonte zona rossa, Campania no. Cirio: “Il governo spieghi la logica delle scelte”

Il governatore del Piemonte esprime il proprio stupore sulle scelte adottate dal governo che ha collocato il Piemonte in zona rossa, attraverso un post pubblicato questa mattina presto su Facebook

“Ho passato le ore a rileggere i dati, regione per regione, – commenta Alberto Cirio – a cercare di capire come e perché il Governo abbia deciso di usare misure così diverse per situazioni in fondo molto simili. Perché si sia voluto assumere scelte così importanti sulla base di dati vecchi di almeno 10 giorni. Perché il netto miglioramento dell’Rt del Piemonte (sceso nell’ultima settimana grazie alle scelte di prudenza che la Regione aveva già saputo adottare) non sia stato preso in nessuna considerazione”.

Aggiunge Cirio: “Perché per regioni con situazioni gravi si sia usato un metro diverso. Voglio che mi si spieghi la logica di queste scelte. Il rispetto delle istituzioni fa parte della mia cultura. Ed io rispetto lo Stato. Ma anche il Piemonte merita rispetto. Lo meritano i Piemontesi e le tante aziende che forse non riapriranno. Ed io per loro pretendo dal Governo chiarezza”.