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Fondo Italiano per la Scienza: il Politecnico di Torino si aggiudica quattro progetti di ricerca

Nell’ambito della seconda edizione del programma nazionale FIS per il progresso della ricerca fondamentale, l’ateneo torinese ha ottenuto fondi per lo sviluppo di quattro progetti negli ambiti delle Scienze Umane e delle Scienze Fisiche e dell’Ingegneria

Il Politecnico di Torino ha ottenuto importanti risultati nell’ambito della seconda edizione del programma nazionale Fondo Italiano per la Scienza-FIS, programma dedicato a sostenere lo sviluppo delle attività di ricerca fondamentale finanziando progetti di ricerca di elevato contenuto scientifico in tutti i settori. Si tratta, nello specifico, di progetti che possono essere condotti sia da ricercatrici e ricercatori emergenti (Starting Grant), sia in carriera (Consolidator Grant), sia, ancora, affermati (Advanced Grant).

Il Fondo costituisce un finanziamento individuale significativo per portare avanti studi e ricerche d’avanguardia. Grazie al Fondo, è possibile infatti costituire, o ampliare, gruppi di ricerca, e acquisire insieme nuovi laboratori e infrastrutture; il Fondo può rivelarsi inoltre un’importante opportunità di mobilità verso l’Italia per ricercatrici e ricercatori che si trovano attualmente all’estero – come nel caso di Claudio Perego, ricercatore che arriverà al Politecnico di Torino dalla Scuola Universitaria Professionale della Svizzera Italiana-SUPSI per coordinare uno dei quattro progetti che hanno ottenuto il finanziamento FIS.

I progetti di ricerca che verranno sviluppati al Politecnico indagano ambiti scientifici diversi, sia le Scienze Umane che le Scienze Fisiche e dell’Ingegneria.

Il progetto “PARJAI-Participatory design justice for ethical AI transitions”, che sarà coordinato da Maria Luce Lupetti, ricercatrice presso il Dipartimento di Architettura e Design-DAD, ha ottenuto un finanziamento di tipo Starting grant pari a 1.329.120,54 di euro; il progetto mira a scoprire i fattori chiave che contribuiscono alle questioni di giustizia sociale del Design Partecipativo (PD) quando applicato alle transizioni dell’Intelligenza Artificiale (IA), ovvero i processi attraverso i quali i sistemi di IA vengono implementati, nel periodo che intercorre tra lo sviluppo degli algoritmi e il loro impiego e contabilizzazione nel mondo reale. La ricerca affronterà quindi le questioni di potere associate ad aspetti di esclusione dai processi e di opacità degli algoritmi, adottando un approccio di ricerca-azione partecipativa comprensivo di studi di caso che operano a diverse scale di partecipazione, con l’obiettivo finale di far luce sui fattori, le condizioni, i tipi di conoscenza e i processi che contribuiscono ai problemi di giustizia sociale nell’implementazione di sistemi di intelligenza artificiale.

Alfonso Pagani, docente presso il Dipartimento di Ingegneria Meccanica e Aerospaziale-DIMEAS e tra i membri del gruppo di ricerca MUL2 (MULTILAYERED STRUCTURES AND MULTIFIELD ANALYSES), sarà invece responsabile dello sviluppo del progetto “AMPERE-Advanced Multi-Physics and Efficient-REsilient solutions to thermal design and management of aerospace structures and systems”: il progetto, finanziato con un Consolidator grant del valore di 1.507.737,20 euro, studia il rapido progresso delle tecnologie ibrido-elettriche nel settore dell’aviazione che, insieme alla dinamica evoluzione dell’esplorazione spaziale – guidata dalla nuova economia spaziale – rendono di fondamentale importanza la progettazione termica nei sistemi aerospaziali. Nel contesto degli aerei ibrido-elettrici, controllare con precisione la temperatura, elaborare strategie di raffreddamento innovative e ideare materiali resistenti per le barriere termiche, sono infatti elementi indispensabili a garantire sicurezza, prestazioni e l’integrità strutturale dei veicoli. Alla base della ricerca, un approccio multidisciplinare radicale al problema della progettazione e gestione termica aerospaziale: verranno quindi utilizzati modelli avanzati multi-scala e multifisicigemelli digitali dei sistemi in grado di riprodurre la complessità dei sistemi considerati con lo scopo di fornire metodi di controllo innovativi, dispositivi intelligenti, strategie di ottimizzazione per i sistemi di accumulo dell’energia e ottimizzazione delle barriere termiche per i futuri aerei e veicoli spaziali.

Nell’ambito del gruppo di ricerca MUL2, ha ottenuto il primo posto – anche se non finanziato in questa fase – nella categoria di finanziamento Advanced grant, anche il progetto FEM 2.0 guidato da Erasmo Carrera, docente presso il DIMEAS e coordinatore di MUL2.

Il progetto “SYSMAGRAD-Coupling synthetic supramolecular materials with controlled chemical gradients” – coordinato da Claudio Perego, attualmente ricercatore presso SUPSI-Scuola Universitaria Professionale della Svizzera Italiana, che ha ottenuto un Consolidator grant pari a 1.656.179,66 di euro – indaga lo sviluppo di biomateriali innovativi. I biomateriali naturali, come i microtubuli o i filamenti di actina, si auto-assemblano e funzionano in ambienti caratterizzati da gradienti di concentrazione di specie chimiche: la risposta rapida e precisa dei biomateriali a questi gradienti, ad esempio attraverso l’aggregazione, la disgregazione o il movimento autonomo, è alla base delle affascinanti proprietà dei sistemi viventi. Una sfida di grande attualità è quindi la progettazione di nuovi materiali auto-assemblanti che rispondano ai gradienti chimici in modo simile a quanto avviene in natura. Il progetto SYSMAGRAD utilizzerà metodi computazionali innovativi per studiare materiali supramolecolari e, in generale, sistemi autoassemblanti accoppiati a gradienti chimici, così riproducendo l’ambiente dinamico e non omogeneo che caratterizza i sistemi naturali. Le simulazioni forniranno preziose informazioni a livello molecolare sui meccanismi che governano l’accoppiamento tra materiali supramolecolari e gradienti chimici, integrando così le conoscenze ottenute negli esperimenti con dettagli inaccessibili dalle diagnostiche disponibili in laboratorio. L’ambizione è di aprire la strada, attraverso la ricerca proposta, alla progettazione di nuovi materiali in grado di adattarsi e rispondere all’ambiente circostante con la precisione e la specificità tipiche dei biomateriali naturali.

Leonardo Ramondetti, assegnista di ricerca presso il Dipartimento Interateneo di Scienze, Progetto e Politiche del Territorio-DIST, guiderà quindi il progetto “HyperS-HyperSCAPES: Extreme infrastructure projects and new forms of urbanity in the Anthropocene” finanziato con uno Starting grant del valore di 1.326.583,98 euro. Al centro della ricerca, il tema degli sviluppi infrastrutturali e il loro impatto sul pianeta: nell’ultimo decennio, c’è stato infatti un forte aumento degli investimenti globali in infrastrutture che hanno raggiunto, in totale, i 70 miliardi di euro nel 2023 e che potrebbero aumentare fino a 90 miliardi di euro nel 2040. Tali investimenti hanno permesso lo sviluppo di progetti infrastrutturali regionali per guidare l’urbanizzazione e la crescita economica ma hanno rilevato, al contempo, profonde conseguenze ambientali.  Le infrastrutture sono infatti responsabili del 79% delle emissioni totali di gas serra e dell’88% di tutti i costi di adattamento. La comprensione della spazializzazione dei progetti infrastrutturali su larga scala è quindi essenziale per proporre metodi innovativi che garantiscano uno sviluppo più sostenibile e giusto. Concentrandosi su importanti sviluppi infrastrutturali in Asia, Europa e Sud America, la ricerca di HyperS analizzerà pertanto i processi economici e politici che guidano le iniziative infrastrutturali regionali e la loro spazializzazione, proponendo ai policy maker nuovi strumenti per la pianificazione di sviluppi infrastrutturali su larga scala.

Dopo vent’anni cambia il Regolamento comunale per la gestione dei rifiuti urbani

DAL CONSIGLIO COMUNALE – Dopo vent’anni cambia il Regolamento comunale 280 per la gestione dei rifiuti urbani. Composto da cinquanta articoli e un allegato di revisione della tabella sanzionatoria oltre a recepire nuove normative comunali, regionali e nazionali in materia ha l’obiettivo di essere uno strumento adeguato alle esigenze di sviluppo sostenibile; neutralità climatica; promozione di una maggior sensibilità ecologica.

Prevede l’introduzione del sistema di raccolta domiciliare con ecoisole smart (articolo 10 quinquies); una nuova forma di raccolta differenziata degli oli esausti (articolo 23 bis); il conferimento di apparecchiature elettriche ed elettroniche (Raee), normato dall’articolo 25.

Sono disciplinati i centri di raccolta (articolo 13 bis) aperti alle utenze non domestiche e i centri del riuso (articolo 13 ter) destinati a migliorare la raccolta differenziata. L’articolo 33 prevede cestini portarifiuti dove gettare scontrini, mozziconi di sigarette spenti, gomme da masticare, fazzoletti di carta e il divieto di buttare altre tipologie di rifiuti.

Le modifiche prevedono una revisione della disciplina di abbandono di rifiuti e delle correlate disposizioni sanzionatorie; al fine di disincentivare il fenomeno è prevista la gratuità della raccolta degli ingombranti presso le utenze domestiche – senza alcun limite di prese annue – nonché una più ampia accessibilità dei centri di raccolta per le utenze non domestiche. Il Regolamento sottolinea come debbano essere privilegiate forme che favoriscano la riduzione dei rifiuti attraverso il reimpiego e il riciclo, con modalità di recupero per ottenere materie prime dai rifiuti stessi.

Volta al perseguimento della transizione ecologica e dell’economia circolare, la gestione dei rifiuti dovrà avvenire nel rispetto di una gerarchia che ha come opzione preferenziale la prevenzione seguita dal riutilizzo, dal riciclo, dal recupero – compreso quello dell’energia – e dallo smaltimento sicuro come opzione finale.

Illustrato dall’Assessora all’Ambiente Chiara Foglietta, il documento è stato licenziato lo scorso novembre dalla Giunta comunale; ha ricevuto le valutazioni delle Circoscrizioni e il recente esame in due sedute della VI^ Commissione prima di essere votato oggi dal Consiglio Comunale per l’approvazione finale.

Al dibattito preliminare alla votazione sono intervenuti Santiangeli – Russi – Sganga – Greco – Garcea – Fissolo – Apollonio – Busconi – Garione – Liardo – Viale – De Benedictis – Diena.

Torino, Tari 2025: ecco scadenze, modalità di versamento e agevolazioni

Il Consiglio Comunale di Torino ha approvato all’unanimità (23 voti su 23 consigliere e consiglieri presenti) la deliberazione che definisce scadenze, modalità di versamento e agevolazioni relative alla tassa sui rifiuti (Tari) per l’anno 2025, presentata dall’assessora al Bilancio, Gabriella Nardelli.

Per quanto riguarda le utenze domestiche, l’importo viene riscosso in cinque rate, di cui quattro in acconto e una a saldo. L’acconto può essere anche versato in un’unica rata. L’acconto è calcolato applicando il 55% delle tariffe approvate per l’anno 2024. Il saldo è calcolato applicando le tariffe approvate per l’anno 2025, tenendo conto dei pagamenti effettuati in sede di acconto.

Queste le scadenze per l’acconto: 30 aprile, 30 maggio, 30 giugno, 30 luglio. È possibile versare l’acconto in un’unica soluzione, con scadenza 30 maggio. Qualora l’importo complessivamente dovuto per l’acconto sia pari o inferiore a 30 euro, il versamento viene proposto in un’unica soluzione con scadenza 30 maggio. Scadenza saldo: 16 dicembre.

Per quanto riguarda le utenze non domestiche, l’importo viene riscosso in sette rate, di cui sei in acconto e una a saldo. L’acconto può essere anche versato in un’unica rata. L’acconto è calcolato applicando l’85% delle tariffe approvate per l’anno 2024. Il saldo è calcolato applicando le tariffe approvate per l’anno 2025, tenendo conto dei pagamenti effettuati in sede di acconto.

Queste le scadenze per l’acconto: 30 marzo, 30 aprile, 30 maggio, 30 giugno, 30 luglio, 30 settembre. È possibile versare l’acconto in un’unica soluzione con scadenza 30 maggio. Qualora l’importo complessivamente dovuto per l’acconto sia pari o inferiore a 100 euro, il versamento viene proposto in un’unica soluzione, con scadenza 30 maggio. Scadenza saldo: 16 dicembre.

Per tutti i tipi di utenza, l’avviso bonario viene recapitato in due tranche, una in acconto, l’altra a saldo. È possibile pagare con PagoPa.

Saranno previste agevolazioni per cantieri nell’area intorno al Parco del Valentino, interessato da un importante intervento di riqualificazione. Le agevolazioni saranno determinate a seguito della delimitazione puntuale degli ambiti territoriali e temporali, oggetto dei lavori, della valutazione dell’impatto dei lavori stessi sulla circolazione veicolare e/o pedonale, dell’effettivo disagio arrecato alle attività commerciali e artigianali insediate.

Entro il saldo del 2025, la lGiunta Comunale delibererà l’ambito territoriale di applicazione delle agevolazioni, nonché le relative percentuali e il periodo di applicazione delle stesse. Le agevolazioni saranno revocate nel caso in cui, alla data del 30 giugno 2026, il contribuente non risulti in regola con il versamento del tributo dovuto per l’anno 2025.

Confermate le agevolazioni per gli enti del terzo settore e per nuclei familiari numerosi. Come avvenuto negli scorsi anni, si prevede l’agevolazione del 10% sul tributo nel caso di nucleo familiare superiore a 4 componenti e con abitazione di metratura inferiore o uguale a 80 metri.

Negli avvisi di pagamento del 2025 saranno inserite le nuove componenti perequative 1 (per la copertura dei costi di gestione dei rifiuti accidentalmente pescati e dei rifiuti volontariamente raccolti, pari a 0,10 euro/utenza) e 2 (per la copertura delle agevolazioni riconosciute per eventi eccezionali e calamitosi, pari a 1,50 euro/utenza), istituite a decorrere dal 1° gennaio 2024 con deliberazione dell’Arera.

Nel dibattito in Sala Rossa, Andrea Russi (M5S) ha sottolineato che il servizio è carissimo e scadente. La quota è aumentata – ha affermato – e per questo non parteciperemo al voto.

Simone Fissolo (Moderati) ha evidenziato lo sforzo importante fatto dall’Amministrazione e dalle società partecipate, che ha portato all’aumento delle rate e ha favorito la digitalizzazione dei pagamenti. Ha quindi proposto di estendere le agevolazioni per le famiglie.

Anche Anna Borasi (PD) ha espresso apprezzamento per l’aumento delle rate e ha spiegato che gli aumenti sono dovuti a inflazione e crescita dei costi dei materiali.

Torino, 24 febbraio 2025

Via Roma pedonale, un errore

IL COMMENTO  di Pier Franco Quaglieni

Il prof. Quaglieni

Mi dispiace deludere il sindaco Lo Russo che stimo , ma via Roma tutta pedonalizzata è priva di senso. Una via con ampi portici è già ampiamente pedonale come la storia stessa della città dimostra.  La pedonalizzazione impedirà di fatto agli anziani di andare in via Roma che verrà ovviamente  vietata anche ai taxi. Non sarà certo via Roma  pedonale un’attrattiva artistica e  turistica, a meno di rivalutare Piacentini e l’architettura fascista. Potrà essere utile per qualche artista di strada per le sue esibizioni per lo più pacchiane e rumorose. Qualche musicante senza uditori potrà sfogarsi e illudersi di avere degli ascolti. Ma si tratta di cose che già avvengono nei pezzi di via pedonalizzata da tempo.

Il commercio della via verrà invece  danneggiato da flussi di gente non interessata ad acquisti, anche se il decadimento del centro ha già  ridotto i negozi importanti ad una decina e la via pedonale certo non li incrementerà. Anche  i bar (Augustus, Cotto, Motta) hanno chiuso da anni. Persino i grandi magazzini hanno chiuso. Rendere pedonale la via  farà peggiorare la situazione, generando caos e inquinamento nelle vie circostanti. Cosa saranno piazza Castello e piazza Carlo Felice, via Gramsci e via Bertola? O vorranno anche in queste aree eliminare le auto, riservando alle biciclette e ai monopattini la circolazione? Dodici milioni di euro per un lavoro che si rivelerà inutile o dannoso, si dovevano spendere diversamente: ad esempio, eliminare le buche delle strade e dei marciapiedi. Quella sarebbe stata una vera  “rivoluzione” che avrebbe reso Torino migliore di Roma e di Milano. E avrebbe ridotto la possibilità di incidenti che oggi intasano il CTO. Lasciare le buche in centro e in periferia renderà la città  meno sicura e meno  appetibile ai turisti e ai residenti. Una città che oggi è prevalentemente di anziani non abbisogna di lunghe vie pedonali impercorribili da chi ha difficoltà a camminare. Forse arriveranno i nuovi italiani dalle periferie come succede a Milano? Non mi pare un’ipotesi che Torino debba augurarsi. Chi ha amministrato bene come il Sindaco  Valentino Castellani, ha guardato alla città nel suo insieme ed è ricordato, rimpianto ed amato per il lavoro sistematico che ha saputo impostare e realizzare.

La formazione fa “Gol”. In arrivo oltre 60 milioni dalla Regione

Più di 60 milioni di euro sono una risposta concreta alle sfide che lavoratori e imprese del nostro territorio stanno affrontando. Le politiche attive del lavoro devono essere efficaci: e questa è una grande opportunità per garantire competenze adeguate e aumentare la competitività delle nostre imprese, a beneficio di tutti”: lo ha dichiarato Elena Chiorino, vicepresidente e assessore al Lavoro e Formazione della Regione Piemonte, ricordando che “le crisi che stanno toccando i settori nevralgici della nostra economia richiedono soluzioni tempestive e il Programma GOL rappresenta la chiave per costruire percorsi di inserimento lavorativo o ricollocazione che siano concreti e rispondenti ai reali bisogni del territorio. Questo è solo un primo passo in un percorso più ampio che punta a costruire un futuro solido per la nostra Regione e per la nostra Nazione”.

Il Programma GOL (Garanzia di Occupabilità dei Lavoratori) mette a disposizione del Piemonte quasi 50,840 milioni di euro, ai quali si aggiungono gli 11 milioni stanziati tramite il Fondo Sociale Europeo (FSE) e destinati a garantire l’efficacia e la qualità della formazione offerta.

“La distribuzione delle risorse – anticipa Chiorino – avverrà attraverso il merito. Si prevede un sistema che premia gli enti di formazione accreditati più capaci a rispondere alle esigenze del territorio, garantendo il raggiungimento degli obiettivi e un’alta qualità dei percorsi formativi proposti. Gli enti accreditati sono valutati in base alla loro esperienza e capacità di adattarsi alle sfide del mercato del lavoro, con particolare attenzione all’inclusività e alla personalizzazione dell’offerta formativa e, quindi, al risultato effettivo”.

Formazione per i lavoratori in crisi

Elemento centrale è la connessione con il percorso 5 di GOL, fortemente voluto dal vicepresidente per rispondere alle esigenze dei lavoratori coinvolti in situazioni di crisi.

Come illustrato in occasione del Consiglio regionale aperto sull’automotive dello scorso 11 febbraio, il percorso legislativo che dal Piemonte ha permesso di arrivare alla modifica normativa nazionale oggi consente una maggiore flessibilità: tutti i lavoratori in cassa integrazione interessati potranno non solo accedere alla formazione di GOL, ma anche a un rimborso spese basato sulle unità di costo standard dello stesso programma.

La Regione, contestualmente, sta lavorando alla convenzione con Inps per l’erogazione dei rimborsi. Un passo che segna un momento cruciale nel percorso di recupero e reinserimento sul mercato del lavoro per le persone maggiormente colpite dalle crisi.

“Con questi fondi la Regione Piemonte, prima ed unica in Italia a declinare le prerogative aperte dall’ultimo decreto legge del 2024 sulle crisi, sta dando seguito agli impegni assunti mettendo a disposizione un ingente budget per permettere agli enti di formazione di organizzare e realizzare i percorsi previsti – commenta Chiorino – L’obiettivo è garantire che ogni singolo lavoratore in difficoltà abbia l’opportunità di acquisire nuove competenze e di rientrare attivamente nel mondo del lavoro. Il Piemonte sta dando concreta attuazione alle politiche di aggiornamento e riqualificazione professionale, accelerando la formazione dei lavoratori colpiti dalle crisi, con la certezza che il lavoro, la crescita e il benessere sociale passano dalla valorizzazione delle competenze e dalla possibilità di dare nuove opportunità ai cittadini: abbiamo definitivamente archiviato l’assistenzialismo fine a se stesso”.

 

Servizio Civile, domande entro il 27 febbraio. Oltre 200 i giovani impegnati anche a Torino

 

C’è ancora tempo fino al 27 febbraio per presentare domanda per il Servizio Civile Universale promosso dal Dipartimento per le Politiche Giovanili.

Possono partecipare al bando ragazze e ragazzi tra 18 e 29 anni, con una riserva di posti per chi si trovi in condizioni di disabilità, bassa scolarizzazione e difficoltà economiche o sociali.
Nei 12 mesi in cui si svolgerà il progetto, a partire da settembre 2025, il Servizio Civile offrirà loro l’opportunità di fare esperienza all’interno di un ente o associazione del territorio, con un monte ore garantito di formazione specifica e un rimborso economico di 507 euro mensili.

Sono oltre 2.324 i progetti in Italia disponibili per i giovani che vogliono diventare operatori volontari. Di questi, 29 sono proposti dalla Città di Torino e dagli enti partner sul territorio che permetteranno di accogliere 276 candidati che saranno impegnati nei settori dell’assistenza, della valorizzazione del patrimonio e della promozione culturale.
Tra le esperienze consolidate negli ultimi anni, ci sono i progetti della Rete delle Biblioteche Civiche, dei servizi sociali che si occupano di persone straniere e minori, di ITER e di UniTo, insieme alle molte proposte da parte di associazioni del territorio che si occupano di inclusione sociale per persone con fragilità.

Tra le ragazze e i ragazzi che in questo momento stanno svolgendo il Servizio Civile all’interno degli uffici della Città di Torino ci sono Ilaria e Asia che collaborano con l’attività del PIU, il Punto Informativo Unificato di via Palazzo di Città.

“Questa esperienza – racconta Ilaria – permette di vivere serenamente il periodo di transizione tra la fine dell’università e l’ingresso nel mondo del lavoro. Se scelto con attenzione, il progetto cui ci si candida può diventare anche un’opportunità valida per farsi un’idea di quale lavoro può appassionarci. E poi il rimborso spese, anche se non è come un vero e proprio stipendio, è comunque un aiuto per chi, come me, vive da ‘fuori sede’”.

“Il Servizio Civile – aggiunge Asia – ci dà l’opportunità di muovere una prima esperienza all’interno di un ambiente di lavoro in cui bisogna rispettare gli orari di ufficio, svolgere al meglio i propri compiti, rispettare i ruoli e sapersi relazionare al meglio con i colleghi e, nel nostro caso, con il pubblico che si rivolge al PIU”.

Le informazioni sui progetti proposti dalla Città di Torino ed enti partner si trovano sulle pagine del portale TorinoGiovani mentre al Centro InformaGiovani di via Garibaldi 25 è possibile ottenere informazioni e aiuto per la compilazione della candidatura online.

Flavia Gotta – TORINO CLICK

Sciopero dei trasporti: ecco le fasce orarie di servizio garantito

Lunedì 24 febbraio 2025 è previsto uno sciopero nazionale di 24 ore indetto dall’Organizzazione Sindacale USB per il rinnovo del CCNL Autoferrotranvieri.

IL SERVIZIO SARÀ GARANTITO NELLE SEGUENTI FASCE ORARIE:

  • Servizio URBANOSUBURBANO, METROPOLITANA, CENTRI SERVIZIO AL CLIENTE: dalle ore 6.00 alle ore 9.00 e dalle ore 12.00 alle ore 15.00
  • Servizio EXTRAURBANO, Servizio bus cooperativo Linea 3971 (tratta Ciriè – Ceres): da inizio servizio alle ore 8.00 e dalle ore 14.30 alle ore 17.30

Sarà assicurato il completamento delle corse in partenza entro il termine delle fasce di servizio garantito.

La Chiesa torinese prega per Papa Francesco

La dichiarazione dell’arcivescovo di Torino Card. Roberto Repole (da La Voce e il Tempo)

“La Chiesa di Torino e quella segusina stanno pregando per la salute del Papa insieme ai cristiani di tutto il mondo e con sentimento di grande affetto, credo condiviso da tutti gli uomini del pianeta.

Francesco ha dato voce alla bellezza del Vangelo, ha portato il messaggio della Misericordia e oggi il mondo ne ha tanto bisogno, gli vuole bene per questo, riconosce nel Papa un riferimento fondamentale negli equilibri internazionali. Giunge a Papa Francesco da Torino e dal Piemonte, la terra della sua famiglia, il più grande sostegno in queste ore di prova”.

+ Roberto card. Repole, Arcivescovo di Torino e Vescovo di Susa

Visite mediche serali e nel fine settimana per abbattere le liste d’attesa

 OBIETTIVO DELLA REGIONE: 50.000 PRESTAZIONI IN PIÙ ENTRO GIUGNO

«La riduzione delle liste d’attesa è la priorità per la Regione ed è il principale obiettivo che abbiamo indicato ai Direttori generali al momento del loro insediamento. Le Aziende sanitarie hanno prontamente recepito le indicazioni dell’assessorato alla Sanità e predisposto un articolato calendario di visite ed esami in orario serale e nei fine settimana che ha come obiettivo di arrivare a 50.000 prestazioni in più entro giugno. Nei prossimi mesi ci aspettiamo un forte impulso da parte delle Aziende sanitarie per incrementare le prestazioni»

Così il presidente della Regione Alberto Cirio e l’assessore alla Sanità Federico Riboldi durante la conferenza stampa di presentazione del piano per le prestazioni aggiuntive – da svolgersi la sera e nei fine settimana- per il recupero delle liste d’attesa che si è svolta nella sede dell’Azienda ospedaliera Ordine Mauriziano di Torino, rappresentata dal direttore generale Franca Dall’Occo.

«Un particolare ringraziamento va rivolto ai professionisti della sanità, medici, infermieri, oss, personale tecnico, che hanno dato la loro disponibilità per estendere anche negli orari serali e del fine settimana le visite e gli esami- affermano il presidente Cirio e l’assessore Riboldi- Una possibilità che da un lato viene incontro alle necessità delle persone che lavorano durante il giorno e in settimana e dall’altra consente il pieno utilizzo degli ambulatori e delle strutture ospedaliere. Un’iniziativa che, già presente in alcune Aziende sanitarie, ora viene estesa a tutto il territorio piemontese. Siamo orgogliosi – aggiungono Cirio e Riboldi- che anche il ministro della Salute, Orazio Schillaci, abbia apprezzato il nostro sforzo e menzionato il Piemonte come regione impegnata attivamente su questo fronte».

“Anche grazie alla drammatica esperienza del Covid, che proprio in queste ore, cinque anni fa, iniziava con tutta la sua potenza a sconvolgere le nostre vite e a travolgere il nostro sistema sanitario, oggi abbiamo tutti coscienza di quanto sia irrinunciabile investire per la nostra sanità. Ed è ciò che abbiamo fatto in questi anni nello sforzo di recuperare i livelli pre pandemia. Nel 2024 in Piemonte sono state erogate 2.268.104 prestazioni, il 6 per cento in più rispetto al 2023, ovvero 132104 prestazioni in più. Siamo al 91 per cento del recupero rispetto al dato pre pandemia: nel 2019 infatti le prestazioni erogate erano state 2.497.896. Per raggiungere il livello del 2019 mancano ancora 229.492 prestazioni. Per quanto riguarda i ricoveri, nel 2024 ci sono stati 201.522 ricoveri, in aumento rispetto ai 200.110 del 2023 e anche in crescita rispetto al 2019, quando i ricoveri erano stati 201.167. Sappiamo che c’è ancora molto da fare, ma siamo sulla strada giusta e garantire cure per tutti resta la nostra priorità” spiega il presidente Cirio.

«Nel bilancio di previsione 2025 le risorse per le liste d’attesa sono passate da 25 a 37 milioni – aggiunge l’assessore Riboldi- La struttura dell’assessorato è attivamente impegnata, con le Aziende sanitarie, sul fronte del monitoraggio dei dati in tempo reale, con l’istituzione della Control room e grazie all’attivazione del RUAS, Responsabile unico dell’assistenza sanitaria, figura di raccordo con l’Osservatorio nazionale e che avrà un ruolo principalmente di verifica e controllo degli adempimenti previsti dalla normativa nazionale», conclude l’assessore.


I NUMERI DEL PIANO DELLE PRESTAZIONI AGGIUNTIVE

Da gennaio ad oggi sono oltre 8.000 le prestazioni aggiuntive già effettuata dalle Aziende sanitarie che hanno avviato il programma. L’obiettivo è arrivare a +50 mila prestazioni nel primo semestre 2025.

I DATI DELLE LISTE D’ATTESA AL 31 DICEMBRE 2024

Nel 2024 in Piemonte sono state erogate 2.268.104 prestazioni, il 6 per cento in più rispetto al 2023 (+ 132104). Siamo al 91 per cento del recupero rispetto al dato pre pandemia: nel 2019 infatti le prestazioni erogate erano state 2.497.896. Per raggiungere il livello del 2019 mancano ancora 229.492 prestazioni. Per quanto riguarda i ricoveri, nel 2024 ci sono stati 201.522 ricoveri, in aumento rispetto ai 200.110 del 2023 e anche in crescita rispetto al 2019 (dato pre pandemia) quando i ricoveri erano stati 201.167.

Guerra in Ucraina, allarme delle imprese per il ritorno del caro energia: in 4 anni tariffe su del 70%

“Azzerare o sterilizzare gli oneri di sistema. Il timore è quello di non riuscire a reggere l’ennesimo rincaro”

 Il 24 febbraio sarà il terzo anniversario dall’inizio della Guerra in Ucraina e l’Europa non ha ancora risolto il problema del caro energia.

Secondo le stime di Assoutenti le tariffe del gas sono già cresciute del 21% rispetto a un anno fa e quest’anno costeranno alle famiglie mediamente 309 euro in più.

Pur non raggiungendo ancora i livelli del 2022, quando il costo per kilowattora superò lo 0,570 euro, la bolletta delle attività produttive piemontesi comincia al lievitare a causa delle nuove quotazioni dell’energia e del gas. Tale condizione potrebbe, nuovamente dopo qualche anno di relativa stabilità, mettere in difficoltà il sistema produttivo locale e del resto d’Italia, a causa della riduzione delle commesse e delle vendite.

A rilanciare l’allarme è Confartigianato Imprese Torino che, come già avvenuto nell’epoca della crisi energetica, propone l’azzeramento o, quanto meno, la sterilizzazione degli oneri di sistema.

“Stiamo osservando un continuo rialzo delle tariffe di energia e gas, dovuti alla congiuntura internazionale e alla crescita dei prezzi delle materie prime, con conseguente impennata delle bollette – afferma Dino De Santis, Presidente di Confartigianato Torino – speravamo che dopo gli aumenti del 2022 si potesse tornare ai valori del 2021, comunque già molto alti rispetto a quelli del 2018, ma dobbiamo prendere atto della realtà dei fatti. Ricordiamo che, secondo le notizie diffuse dalle Autorità di governo per l’energia, il previsto aumento del costo di energia elettrica e gas, dovrebbe aggirarsi tra il 18 e il 30% rispetto alle tariffe del 2024. Una condizione che rischierebbe di mettere seriamente in difficoltà le nostre imprese che, lentamente e con tanta fatica, stanno  scontando aumenti dei prodotti energetici”.

 

Per far comprendere l’attuale situazione, Confartigianato Torino fa l’esempio di un’azienda della meccanica con una potenza disponibile di 64 kW: se a gennaio 2021 pagava in bolletta 0,171 €/kWh, nel gennaio 2025 ne paga 0,299, ovvero una tariffa quasi raddoppiata. Altro esempio è

quello relativo ad un’azienda del settore legno con 56,3 kW di potenza: da 0,221 €/kWh del gennaio 2021 a 0,435 €kWh del gennaio 2025, con una incidenza più che doppia. Più in generale, i costi in bolletta per kWh dal gennaio 2021 al gennaio 2025 registrano un aumento del 70% circa,  colpendo  in modo particolare le imprese altamente energivore di gas, in primis i panifici e a seguire quelle della produzione di ceramica, vetro, cemento, carta, metallurgia, chimica, tessile, gomma e plastica senza dimenticare i carrozzieri che utilizzano i forni.

“La situazione è grave– prosegue De Santis – e impone l’avvio di azioni concrete per poter tornare a costi energetici accettabili. Le imprese stanno facendo la loro parte intervenendo sull’efficientamento energetico dei sistemi produttivi e ricercando le migliori proposte tariffarie ma anche il Governo deve fare la sua adottando per il contenimento dei costi in bolletta”.

Da qui la proposta di Confartigianato: sterilizzare o azzerare gli oneri di sistema, prima di arrivare a tariffe incontrollabili; operazione già attuata quando i costi salirono alle stelle nel 2022 e 2023 e che, se riproposta oggi, porterebbe una immediata riduzione di almeno il 20% del costo della bolletta.

“Su questi temi auspichiamo la giusta attenzione da parte delle Istituzioni – conclude De Santis – anche se l’andamento dei prezzi dell’energia non dipende dal Governo ma da dinamiche esterne come: un inverno con temperature rigide, il metano russo che non arriva più in Europa attraverso i gasdotti ucraini ecc. A complicare il quadro c’è poi la minaccia dei dazi americani che potrebbero spingere l’Unione a ritorsioni sulle importazioni del gas liquefatto.

Stiamo monitorando cosa accade nelle nostre imprese perché la preoccupazione di una escalation delle tariffe è palpabile. Non vorremmo che le nostre officine, i nostri cantieri e i nostri laboratori, a causa dell’impennata dei costi che sarebbe impossibile da trasferire sui consumatori finali, fossero costretti a rinunciare ai nuovi ordini, nonostante la forte richiesta di beni e servizi”.