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“Un pianeta, molti mondi”, torna Biennale Democrazia

VII edizione dal 6 al 10 ottobre 2021 a Torino e online

215 relatori dal mondo per 90 appuntamenti, dei quali 54 trasmessi in diretta streaming; 75 collaborazioni con enti e organizzazioni; 15 sedi in città;
5 mostre e installazioni; 4 percorsi tematici.

Biennale Democrazia tornerà a Torino, in presenza e anche online, da mercoledì 6 a domenica 10 ottobre con la sua settima edizione, intitolata Un pianeta, molti mondi.
A ottobre si tornerà ad abitare per cinque giorni i luoghi della cultura di Torino, con oltre 90 incontri, 215 relatori dal mondo, 5 mostre, 4 percorsi tematici, 80 volontari. Al programma in presenza sarà affiancata un’ampia offerta di dirette streaming – oltre la metà degli eventi – per fare fronte alla necessità di ridurre la capienza delle sale, nel rispetto delle normative di sicurezza, e dunque garantire a tutti, anche al pubblico più lontano, di seguire buona parte degli appuntamenti in palinsesto.

Un pianeta, molti mondi è il tema di Biennale Democrazia 2021, che partirà dalla nostra condizione di abitanti di un unico pianeta, sempre più connesso ma allo stesso tempo più frammentato. L’immagine guida scelta per rappresentare l’edizione è un’opera dall’artista internazionale Andrea Galvani scelta in sinergia con CAMERA – Centro Italiano per la Fotografia di Torino.

Biennale Democrazia verrà inaugurata al Teatro Carignano mercoledì 6 ottobre alle ore 17.30 da una lectio della scienziata e senatrice a vita Elena Cattaneo, intitolata Il Metodo scientifico: dubitare per comprendere. Alla lectio inaugurale seguirà Dante fra le fiamme e le stelle, l’anteprima in forma di mise en espace dello spettacolo di e con Matthias Martelli, realizzato con la consulenza storico-scientifica di Alessandro Barbero e diretto da Emiliano Bronzino, a cura di Fondazione Teatro Ragazzi e Giovani Onlus e Teatro Stabile di Torino – Teatro Nazionale.

Il programma completo degli incontri della VII edizione di Biennale Democrazia è da oggi disponibile – e costantemente aggiornato – sul sito biennaledemocrazia.it

Tra gli ospiti internazionali: il biologo, antropologo e geografo statunitense Jared Diamond; l’economista francese Esther Duflo – la più giovane di sempre a ricevere il premio Nobel per l’economia; l’archistar cinese Gong Dong; il sociologo canadese Daniel Bell; il politologo australiano John Keane; l’antropologo norvegese Thomas Hylland Eriksen; il politologo americano Stephen Holmes in dialogo con Marta Dassù, già Vice-Ministro agli Affari Esteri; il filosofo e sinologo francese François Jullien; il celebre antropologo francese Philippe Descola; il biologo, biosemiotico, filosofo tedesco Andreas Weber; il sociologo australiano Anthony Elliott; l’attivista polacco Miko Czerwinski, che racconterà le nuove forme di intolleranza nel cuore dell’Europa; la filosofa albanese Lea Ypi; il filosofo, economista e giurista belga Philippe Van Parijs.
E tra i tanti ospiti: Lucia Annunziata, Simone Arcagni, Franco Arminio, Alessandro Barbero, Diego Bianchi, Lelio Bonaccorso, Rachele Borghi, Alex Braga, Annalisa Camilli, Mario Calderini, Ilaria Capua, Lucio Caracciolo, Maria Chiara Carrozza, Antonio Casilli, Elena Cattaneo, Sergio Cecchini, Manuela Ceretta, Eugenio Cesaro, Luigi Ciotti, Andrea Colamedici, Francesco Costa, Marco Damilano, Serena Danna, Marta Dassù, Marco d’Eramo, Donatella della Porta, Adriano Ercolani, Maria Rosaria Ferrarese, Paolo Flores d’Arcais, Carlo Galli, Massimo Galli, Andrea Galvani, Massimo Giannini, Emanuele Giordana, Helena Janeczek, Stefano Mancuso, Francesca Mannocchi, Maurizio Molinari, Marino Niola, Laura Pepe, Simona Ravizza, Nadia Urbinati, Nadeesha Uyangoda, Chiara Valerio, Tommaso Valletti, Nicla Vassallo.
La VII edizione di Biennale Democrazia si concluderà domenica 10 ottobre presso la Sala Fucine di OGR Torino con Fenfo, concerto dell’artista maliana Fatoumata Diawara, una delle voci più carismatiche e vitali della musica contemporanea africana.

Importante novità è Memory Matters, un progetto speciale di Biennale Democrazia e Fondazione Sandretto Re Rebaudengo nell’ambito di Verso, programma curato e prodotto con l’Assessorato alle Politiche Giovanili della Regione Piemonte. Attraverso installazioni e performance artistiche nello spaziopubblico, Memory Matters propone una riflessione sul tema della memoria collettiva, sui processi della sua formazione e sugli immaginari che – a partire da etnia, genere, status sociale, rapporto umano/naturale – sono oggetto di contesa e di rinegoziazione.

Per il 2021 si apre inoltre un’importante collaborazione con il Salone Internazionale del Libro di Torino, grazie alla quale il pubblico di Biennale potrà assistere a una discussione sul tema della cancel culture con il direttore de L’Espresso Marco Damilano, il saggista Adriano Ercolani e la vincitrice del Premio Strega 2018 Helena Janeczek. Nell’autunno 2021 le due grandi manifestazioni torinesi si susseguiranno, passandosi virtualmente il testimone in città: Biennale contribuirà infatti alla programmazione della fiera del libro con un appuntamento che vedrà dialogare al Lingotto Gustavo Zagrebelsky e Romano Prodi.

Anche questa edizione è stata arricchita dalle numerose proposte di cittadini e organizzazioni no profit che hanno partecipato alle call di Biennale Democrazia lanciate lo scorso autunno, e che daranno vita a 12 incontri ed eventi particolarmente stimolanti.

Per il racconto di Biennale Democrazia sarà imprescindibile anche quest’anno il prezioso supporto dei media partner: Rai Cultura e Rai Storia, oltre a La Stampa, la Repubblica e Limes. TOradio è il nuovo local media partner.

Biglietteria e prenotazioni. In base alla normativa vigente per la gestione e il contenimento del Covid-19, le capienze degli spazi della manifestazione sono limitate e la prenotazione è sempre obbligatoria, preferibilmente online. Sarà possibile prenotare online, sul Circuito Vivaticket (www.vivaticket.itbiennaledemocrazia.it) oppure presso la biglietteria – C/O Urban Lab, Piazza Palazzo di Città 8/F. In ottemperanza alla normativa vigente, per poter accedere alle sedi degli incontri – adeguatamente igienizzate con regolarità – sarà necessario esibire il Green Pass; all’ingresso verrà inoltre misurata la temperatura. L’assegnazione dei posti garantirà il necessario distanziamento e gli spettatori dovranno indossare la mascherina per tutta la durata degli incontri.

Tornano in vigore le misure antismog

Da mercoledì 15 settembre 2021 entrano  in vigore le misure antismog concordate e decise a livello di bacino padano dalle Regioni con il ministero dell’Ambiente, varate con un provvedimento della Giunta regionale piemontese e adottate dalla Città di Torino con una delibera approvata dalla Giunta Comunale.

Con la delibera vengono introdotte alcune importanti novità sulle limitazioni del traffico. Sono stati in primo luogo uniformati gli orari di blocco, con un unico intervallo compreso tra le ore 8 e le ore 19 valido sia per le limitazioni strutturali che per quelle emergenziali, da adottare per i veicoli adibiti al trasporto persone e per quelli adibiti al trasporto merci.

Novità anche in merito alle esenzioni, che sono state ridotte con l’introduzione del sistema Move-In (MOnitoraggio dei VEicoli INquinanti) attivo dallo scorso 30 luglio. L’adesione al sistema da parte dei cittadini è volontaria, e comporta l’applicazione di una diversa articolazione delle limitazioni strutturali della circolazione per gli autoveicoli più inquinanti. In base alla categoria emissiva del veicolo corrisponderà un tetto massimo di chilometri che potranno essere percorsi annualmente sull’intero territorio dei comuni che partecipano all’iniziativa, ad esclusione dei periodi di attivazione delle misure temporanee in previsione di situazioni di accumulo critico degli inquinanti. Raggiunto il tetto massimo di percorrenza assegnato, il mezzo non potrà più circolare nelle aree soggette a limitazioni sino al termine dell’anno di adesione al servizio (maggiori informazioni su Move-In sono disponibili sul sito della Regione Piemonte).

Le limitazioni strutturali valide tutto l’anno riguardano il divieto di circolazione dalle ore 0.00 alle 24.00 tutti i giorni (festivi compresi) dei veicoli adibiti al trasporto di persone (categoria M1, M2, M3) e dei veicoli adibiti al trasporto merci (categoria N1, N2, N3) con omologazione inferiore o uguale all’Euro 2 per i veicoli alimentati a benzina e diesel, con omologazione inferiore o uguale a Euro 1 per i veicoli alimentati a GPL e metano.
Dal 15 settembre 2021 al 15 aprile 2022 si aggiungeranno: il divieto di circolazione veicolare dalle ore 8.00 alle 19.00 nei giorni feriali dal lunedì al venerdì, dei veicoli dotati di motore diesel adibiti al trasporto persone (categoria M1, M2, M3) e adibiti al trasporto merci (categoria N1, N2, N3) con omologazione uguale a Euro 3 ed Euro 4; il divieto di circolazione veicolare dalle ore 0.00 alle 24.00 tutti i giorni (festivi compresi) di tutti i ciclomotori e i motocicli adibiti al trasporto di persone o merci (categoria L1, L2, L3, L4, L5, L6, L7) con omologazione inferiore o uguale a Euro 1. Si ricorda inoltre che per tutti i mezzi a motore vige sempre il divieto di sostare con il motore acceso.

Sono previste ulteriori misure strutturali non legate alla circolazione veicolare: obbligo di utilizzare pellets certificato e divieto di abbruciamento di materiale vegetale ad eccezione unicamente delle deroghe conseguenti a situazioni di emergenza fitosanitaria disposte dalla competente autorità.

In merito alle misure emergenziali, a partire dal 1 marzo 2021 è stato introdotto dalla Regione Piemonte un nuovo meccanismo di attivazione: il nuovo semaforo scatterà sulle previsioni di superamento del valore limite giornaliero di PM10, calcolate con un sistema modellistico integrato di valutazione e previsione meteo. Le limitazioni emergenziali entreranno in vigore il giorno successivo a quello di controllo – stabilito nelle giornate di lunedì, mercoledì e venerdì – e permarranno fino al giorno di controllo seguente.

Il livello arancio, da applicare in caso di previsione per la media giornaliera del superamento della soglia di 50 mcg/mc per tre giorni consecutivi, farà scattare il blocco dei veicoli diesel con omologazione uguale a Euro 3 ed Euro 4 adibiti al trasporto persone (categoria M1, M2, M3) e al trasporto merci (categoria N1, N2, N3) anche il sabato e nei giorni festivi, dalle ore 8.00 alle 19.00; il divieto di circolazione si estenderà ai veicoli adibiti al trasporto persone (categoria M1, M2, M3) dotati di motore diesel con omologazione uguale a Euro 5, dalle ore 8.00 alle 19.00 di tutti i giorni (festivi compresi).
Saranno inoltre applicate ulteriori misure non legate alla circolazione: divieto di utilizzo di stufe e caminetti a legna che non sono in grado di rispettare i valori emissivi previsti per la classe 5 stelle; divieto assoluto di combustioni all’aperto; introduzione del limite a 18°C per le temperature negli edifici; divieto di spandimento dei liquami zootecnici, dei letami e dei materiali ad essi assimilati; divieto di distribuzione di fertilizzanti, ammendanti e correttivi contenenti azoto.

Il livello rosso si attiverà nel caso di previsione per la media giornaliera del superamento del valore di di 75 mcg/mc (pari ad 1,5 volte il valore limite giornaliero) per tre giorni consecutivi. A fermarsi saranno anche i veicoli adibiti al trasporto merci (categorie N1, N2, N3) dotati di motore diesel con omologazione uguale a Euro 5, dalle ore 8.00 alle 19.00 di tutti i giorni (sabato e festivi compresi).

Sono previste diverse esenzioni alla circolazione dei veicoli in casi particolari. L’elenco completo sarà disponibile sulla pagina web www.comune.torino.it/emergenzaambientale, che riporterà anche l’elenco delle strade cittadine esentate dai blocchi.

Il sito web della Città e i canali social istituzionali informeranno tempestivamente i cittadini in merito all’applicazione dei livelli di allerta, che verranno comunicati anche dall’ufficio stampa alle testate d’informazione.

Il bollettino Covid di martedì 14 settembre

COVID PIEMONTE: IL BOLLETTINO DELLE ORE 16.30

LA SITUAZIONE DEI CONTAGI

Oggi l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato 204 nuovi casi di persone risultate positive al Covid-19 (di cui 17 dopo test antigenico), pari all’ 0,9% di 22.851 tamponi eseguiti, di cui 16.444 antigenici. Dei 204 nuovi casi, gli asintomatici sono 91 (44,6%).

I casi sono così ripartiti: 39 screening, 142 contatti di caso, 23 con indagine in corso, 8 importati dall’estero.

Il totale dei casi positivi diventa quindi 379.638, così suddivisi su base provinciale: 31.045 Alessandria, 17.996 Asti, 11.968 Biella, 54.794 Cuneo, 29.559 Novara, 202.283 Torino, 14.192 Vercelli, 13.560 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 1.565 residenti fuori regione, ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 2.676 sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.

I ricoverati in terapia intensiva sono 23 ( – 1 rispetto aieri).

I ricoverati non in terapia intensiva sono 201 (+6 rispetto a ieri).

Le persone in isolamento domiciliare sono 3.416.

I tamponi diagnostici finora processati sono 6.732.396 (+ 22.851 rispetto a ieri), di cui 2.096.151 risultati negativi.

I DECESSI DIVENTANO 11.738

5 decessi di persone positive al test del Covid-19 (nessuno di oggi) comunicato oggi dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte (si ricorda che il dato di aggiornamento cumulativo comunicato giornalmente comprende anche decessi avvenuti nei giorni precedenti e solo successivamente accertati come decessi Covid).

Il totale diventa quindi di 11.738 deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi per provincia:1.572 Alessandria, 714 Asti, 433 Biella, 1.457 Cuneo, 947 Novara, 5.611 Torino, 529 Vercelli, 375 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 100 residenti fuori regione ma deceduti in Piemonte.

364.260 GUARITI

I pazienti guariti diventano complessivamente 364.260 (+315 rispetto a ieri), così suddivisi su base provinciale: 29.114 Alessandria, 17.080 Asti, 11.422 Biella, 52.716 Cuneo, 28.415 Novara, 194.936 Torino, 13.516 Vercelli, 13.094 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 1.474 extraregione e 2.493 in fase di definizione.

Consiglio aperto sulla crisi Embraco, appello a Roma dalla Regione. I sindacati: “Trattati come provincia dell’impero”

“Abbiamo deciso di convocare questo Consiglio regionale aperto per fare il punto sul tavolo di crisi e discutere di una situazione che si protrae sin dall’anno 2000, e che purtroppo continua a persistere e non sembra ad oggi trovare una facile soluzione, nonostante l’impegno di tutte le istituzioni pubbliche. Questa Assemblea legislativa è da sempre vicina ai lavoratori e continuerà a esserlo finché la drammatica situazione non verrà risolta”.

Così il presidente del Consiglio regionale Stefano allasia  ha aperto la seduta dedicata all’ex Embraco e alle ricadute occupazionali, con interventi della Giunta, dei gruppi consiliari, del Mise, sindaci e rappresentanti dei lavoratori.

“Abbiamo ottenuto l’estensione degli ammortizzatori sociali fino al 31 dicembre, ma per allora deve esserci onestà intellettuale sulla certezza di una soluzione – è la richiesta del presidente della Gunta – perché di pacche sulle spalle i lavoratori e le loro famiglie ne hanno già ricevute fin troppe. Ora il rischio è quello di un altro pacco sotto l’albero di Natale, questa volta vuoto però. Dobbiamo pulire la macchia del Piemonte su questa vicenda, in una regione che invece ha tanti imprenditori illuminati e di grande responsabilità sociale. Qui invece c’è stata solo irresponsabilità totale e noi dobbiamo fare in modo che casi del genere non accadano mai più. Per questo, anche in vista dei fondi europei del Pnrr, deve essere chiaro che chi viene in Italia e in Piemonte, e prende risorse pubbliche, deve restarci. Altrimenti le restituisce. E questo va scritto in legge”.
Dura la presa di posizione dell’assessore al Lavoro: “quella di Embraco è la storia di promesse sempre mancate, fino al fallimento del progetto Italcomp, un piano che tutti ritenevano potesse funzionare e farci diventare il polo europeo dei compressori. Come assessorato stiamo lavorando, con gli strumenti a disposizione, a un piano di formazione e ricollocazione che però deve essere finalizzato ad un progetto di reindustrializzazione che solo il governo centrale può fornire. Nonostante gli sforzi del nostro territorio, è dal 23 aprile che non riusciamo ad avere un’interlocuzione diretta con il Mise. Da soli non possiamo farcela, il silenzio è assordante. La soluzione non possono essere gli ammortizzatori per prendere tempo, che diventano l’eutanasia di 391 famiglie. Sta mancando l’orgoglio e la visione industriale di questa nazione, una volontà di rilancio con l’impegno di due regioni. Abbiamo chiesto al governo di dirci quale potrebbe essere l’alternativa al progetto Italcomp, avere un governo che si arrende è inaccettabile”.
“Il progetto Italcomp non è più fattibile da tempo. La posizione del Mise è stata ribadita più volte anche al tavolo Acc. Bisogna cercare di trovare altre soluzioni – ha spiegato Luca Annibaletti, coordinatore della struttura per le crisi d’impresa del Mise – abbiamo ribadito che il programma di politiche attive e il piano di reindustrializzazione avranno tutto il supporto per studiare un percorso insieme alle istituzioni locali. Abbiamo ben presente questo caso, dal ministero c’è la massima disponibilità a collaborare per arrivare a una soluzione”.
Per i sindaci di Chieri e Riva di Chieri “in questa seduta sembra di essere arrivati ai titoli di coda. In questi anni abbiamo ascoltato progetti anche fantasiosi, ma lo stabilimento è drammaticamente vuoto. È mancato il Mise e il ministro non si è mai dimostrato disponibile a incontrare sindacati e lavoratori. Abbiamo creduto al progetto Italcomp, abbiamo sentito parlare di investitori esteri, ma questo “papa straniero” non si è mai palesato e il commissario Castro ha recentemente detto che lo stabilimento non è adatto alla produzione di compressori. I lavoratori vogliono risposte a questa ferita aperta. Vogliamo sapere se esistono scenari concreti e non aspettare la fine della cassa integrazione. Invitiamo ministro e viceministro a venire a guardare negli occhi gli operai e dire con chiarezza che la vicenda si è esaurita”.
L’assenza del governo è stata lamentata anche dai rappresentanti dei sindacati Cgil, Cisl, Uil, Ugl e dai lavoratori intervenuti: “Siamo trattati come la provincia di una colonia, abbiamo bisogno di essere ricevuti al Mise per un confronto franco e aperto per dare continuità ai lavoratori. Embraco è lo specchio della politica industriale italiana, tutte le vertenze sono a un punto morto e non vediamo politiche attive concrete. Il territorio deve essere unito e pretendere uno scatto di dignità, chiedendo di porre fine a interventi industriali predatori come quello che ci riguarda”.

Maxi operazione dei carabinieri contro la gang dei furti sui Tir Recuperata merce per oltre un milione di euro

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In corso maxi operazione dei Carabinieri nei confronti degli appartenenti a un gruppo criminale dedito ai furti in aziende e su tir in sosta

Torino, 14 settembre. Dall’alba 100 Carabinieri del Comando Provinciale di Torino stanno eseguendo in tutta la provincia un’ordinanza di misura cautelare emessa dal Gip del Tribunale del capoluogo piemontese su richiesta della locale Procura della Repubblica – Gruppo criminalità organizzata, comune e sicurezza urbana, nei confronti degli appartenenti ad una banda criminale, ritenuti responsabili, a vario titolo, di concorso in furto aggravato, rapina, ricettazione ed indebito utilizzo di carte di credito. Quindici gli indagati destinatari dei provvedimenti cautelari, di cui quattro in carcere, sei ai domiciliari, quattro all’obbligo di dimora nel comune di residenza ed uno all’obbligo di dimora nel quartiere di residenza. L’attività investigativa, condotta per un anno e mezzo dai Carabinieri della Compagnia Torino Oltre Dora, ha consentito di accertare l’esistenza di un gruppo criminale di origine rom i cui componenti setacciavano le aree industriali e commerciali delle province di Torino e Cuneo, al fine di depredare merce dai magazzini delle aziende, nonché il carico dagli autoarticolati parcheggiati nelle loro adiacenze. Durante l’attività d’indagine è stata recuperata e restituita ai legittimi proprietari merce rubata per un valore complessivo pari a 1.200.000 euro.

La Regione Piemonte torna ad assumere: 280 in totale i posti di lavoro con contratto a tempo indeterminato

Pubblicati i bandi di concorso per le categorie D (laureati) e C (diplomati) per diversi profili professionali. Le assunzioni saranno tutte e tempo pieno e indeterminato.

 

Sono 280 in totale i posti di lavoro con contratto a tempo indeterminato messi a bando dalla Regione Piemonte: 50 per la categoria C, riservata ai diplomati, e 230 per chi ha un titolo di studio di laurea. Questi i numeri dei bandi di concorso pubblicati dall’amministrazione regionale in questi giorni.

Come ha sottolineato l’assessore regionale al Personale, la Regione Piemonte torna ad assumere dopo molti anni di stasi. Si tratta di un’ottima notizia per chi è alla ricerca di un impiego di carattere pubblico, ma è soprattutto una buona notizia per l’amministrazione pubblica piemontese, che potrà così contare su una decisa implementazione del personale.

Grazie al lavoro svolto in maniera esemplare dagli uffici, anche nei mesi più difficili della pandemia, sono state individuate le aree a più elevato bisogno di personale, anche in ragione dei numerosi pensionamenti degli ultimi anni e della necessità di immettere risorse umane ‘fresche’ nelle strutture. Sono state così focalizzate le necessità alle quali questi bandi potranno dare una copertura ottimale a tutte le funzioni individuate. In particolare, la categoria C prevede 50 posti per il profilo di ‘collaboratore amministrativo contabile’ e richiede il possesso del diploma di scuola superiore, mentre la corposa categoria D richiede una laurea o titolo equipollente differenziati a seconda dei profili professionali e offre ben 230 posti per: 50 ‘Istruttori addetti ad attività in materia di agricoltura e foreste’, 26 ‘Istruttori addetti ad attività di pianificazione e gestione ambientale e delle risorse naturali’, 54 ‘Istruttori addetti ad attività tecniche del territorio’, 30 ‘Istruttori addetti ad attività economico-finanziaria’ e 70 ‘Istruttori addetti ad attività amministrativa e giuridica’.

I requisiti richiesti sono molto specifici e prevedono, tra le altre cose, anche le prova di lingua straniera e di capacità informatiche. Ci sarà una preselezione, non prevista per chi già lavora all’interno della struttura della Giunta Regionale, e successivamente una prova scritta e una orale. Ad ogni prova sarà assegnato un punteggio che andrà a costruire la graduatoria finale dei futuri dipendenti della Regione. Come evidenziato dall’assessore regionale al Personale, questo concorso è stato studiato in modo da mettere l’accento sulle competenze e sulla qualità dei candidati: è infatti fondamentale per l’amministrazione pubblica poter contare su un ricambio così importante per il personale che porterà avanti il futuro di tutta la struttura.

Le domande di partecipazione devono essere compilate on line entro l’11 ottobre seguendo le istruzioni dei Bandi 192, 193,194,195 e 196 pubblicati sul sito dei bandi regionali all’indirizzo https://bandi.regione.piemonte.it/concorsi-incarichi-stage

Covid, il bollettino di lunedì 13 settembre

COVID PIEMONTE: IL BOLLETTINO DELLE ORE 16.30

LA SITUAZIONE DEI CONTAGI

Oggi l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato87nuovi casi di persone risultate positive al Covid-19 (di cui 14 dopo test antigenico), pari all’ 0,6% di 15.508tamponi eseguiti, di cui 12.591antigenici. Degli 87 nuovi casi, gli asintomatici sono 47 (54,0%).

I casi sono così ripartiti: 24 screening, 52 contatti di caso, 11 con indagine in corso, 2 importati dall’estero.

Il totale dei casi positivi diventa quindi 379.434,così suddivisi su base provinciale: 31.020 Alessandria, 17.977 Asti, 11.960 Biella, 54.770 Cuneo, 29.549 Novara, 202.180 Torino, 14.181 Vercelli, 13.557 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 1.557 residenti fuori regione, ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 2.683 sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.

I ricoverati in terapia intensiva sono 24 ( – 1 rispetto aieri).

I ricoverati non in terapia intensiva sono 195 (+5rispetto a ieri).

Le persone in isolamento domiciliare sono 3.537.

I tamponi diagnostici finora processati sono 6.709.545(+ 15.508rispetto a ieri), di cui 2.090.477risultati negativi.

I DECESSI RIMANGONO 11.733

Nessun decesso di persone positive al test del Covid-19 comunicato oggi dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte.

Il totale rimane quindi di 11.733deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi per provincia:1.571 Alessandria, 713 Asti, 433 Biella, 1.457 Cuneo, 946 Novara, 5.609 Torino, 529 Vercelli, 375 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 100 residenti fuori regione ma deceduti in Piemonte.

363.945 GUARITI

I pazienti guariti diventano complessivamente 363.945(+194rispetto a ieri), così suddivisi su base provinciale: 29.086 Alessandria, 17.065 Asti, 11.411 Biella, 52.666 Cuneo, 28.400 Novara, 194.766 Torino, 13.503 Vercelli, 13.087 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 1.470 extraregione e 2.491 in fase di definizione.

Terapie intensive, prevista la creazione di cento nuovi posti letto negli ospedali piemontesi

“Sono 651 i posti letto di terapia intensiva al momento presenti in Piemonte e oltre un centinaio verrà attivato al più tardi entro un anno”. Lo ha dichiarato il coordinatore dell’Area sanitaria dell’Unità di crisi Emilpaolo Manno nel corso della seduta della Commissione Sanità dedicata a un approfondimento sull’argomento.

“Alle 327 terapie intensive ‘storiche’ – ha spiegato Manno – si sono in questi mesi aggiunti 164 posti letto quiescenti che non derivano da riconversioni ma dalla quota letti prevista nel Piano Arcuri (che ne prevede complessivamente 299) e da letti allestiti e non occupati nei vari ospedali, nonché da 160 posti letto funzionali predisposti e finanziati con fondi regionali. Un numero che dovrebbe permettere di affrontare con relativa tranquillità la quarta ondata di pandemia, dal momento che al 31 marzo 2020 (prima ondata) i posti erano 459, al 22 novembre 2020 (seconda ondata) 414 e al 22 marzo 2021 (terza ondata) 364”.

“Dei pazienti Covid attualmente ricoverati in degenza ordinaria – ha aggiunto – il 67% non è vaccinato o ha ricevuto una sola dose, mentre il 33% ha ricevuto la vaccinazione completa; di quelli in terapia intensiva, invece, il 70% non è vaccinato o ha una sola dose e il 30% lo è, ma si tratta di pazienti con patologie pregresse”.

Ai componenti del gruppo Pd Manno ha risposto che “si auspica, con la quarta ondata, di non creare nuovi Covid Hospital ma s’intende tutelare le attività ad alta specializzazione di ogni Azienda per non bloccare ulteriormente le liste d’attesa”.

Al capogruppo di Luv ha espresso la necessità di “prestare attenzione alle fasce più giovani della popolazione per cercare di evitare il più possibile che vengano ricoverati in ospedale”.

Al presidente della Commissione (Lega) e al M5s ha spiegato che “la disponibilità di terapie intensive consentirà, anche dopo la pandemia, di fare un’analisi dei bisogni regionali e potrà consentire, sugli esempi israeliano e svedese, di mantenere posti perfettamente funzionali da attivare celermente in caso di bisogno”.

La Commissione ha poi iniziato l’esame delle Proposte di legge su prevenzione, diagnosi e cura dei disturbi del comportamento alimentare, presentate rispettivamente dai gruppi Pd e Moderati.

Su proposta dei primi firmatari si è stabilito di procedere alla costituzione di un gruppo di lavoro – presieduto dal presidente della Commissione e a cui prenderà parte anche l’Assessorato alla Sanità – per affrontare i nodi critici rilevati da associazioni ed enti interessati nel corso delle consultazioni on line che consenta di arrivare a un testo condiviso da tutte le forze politiche.

Allarme siccità, fiumi al minimo Pioggia forse a metà settimana

La siccità  preoccupa soprattutto nel sud del Piemonte

Molte  vallate cuneesi e torinesi sono  in condizioni di carenza idrica “estrema”, se  si considerano i 6 mesi di primavera ed estate.

E’ quanto emerge dal rapporto mensile di Arpa (Agenzia regionale per la protezione ambientale) dopo il terzo agosto più secco degli ultimi 65 anni, peggio solo  il 1961 e il 1962 e sulla stessa linea di 1991 e 2011.

I livelli dei corsi d’acqua sono normali solo nei  bacini di Toce, Cervo. Orco e Dora Baltea, , ma con tendenza al deficit idrico.

 Gli  invasi montani con capienza superiore al milione di metri cubi hanno riserve  al 50%. Nel sud Piemonte in  agosto è mancato l’80% delle piogge, nella zona centro-settentrionale il 50-60%. Ai minimi termini la portata di diversi fiumi: il calo della Bormida a Cassine (Alessandria) al 31 agosto era dell’88%, la Stura di Demonte a Fossano (Cuneo) – 85%. il Pellice a Villafranca Piemonte -80%., il Varaita a Rossana (Cuneo) – 66%. Si attendono piogge  solo per metà  settimana.

(foto Fabio Liguori)

“Ripartenza sicura”, 2566 tamponi gratuiti in una settimana

Nella settimana dal 6 al 12 settembre, sono 2.566 i tamponi eseguiti nell’ambito del progetto “Ripartenza sicura”, che fino al 19 settembre offre la possibilità per gli studenti dai 6 ai 19 anni, il personale scolastico e della formazione professionale (docente e non docente), gli autisti e i controllori del trasporto scolastico locale di sottoporsi gratuitamente ad un tampone antigenico rapido in uno degli hot spot indicati nell’elenco disponibile sul sito regionale (https://www.regione.piemonte.it/web/sites/default/files/media/documenti/2021-09/hotspot_tamponi_ripartenza_sicura_0909.pdf).

Di questi 2.566, 507 sono stati effettuati nella città di Torino, 698 in provincia di Torino, 154 nell’Alessandrino, 97 nell’Astigiano, 277 nel Biellese, 273 nel Cuneese, 407 nel Novarese, 29 nel Verbano-Cusio-Ossola e 124 nel Vercellese.