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Covid, domenica 5 settembre: la situazione in Piemonte

COVID PIEMONTE: IL BOLLETTINO DELLE ORE 16.30

LA SITUAZIONE DEI CONTAGI

Oggi l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato 173 nuovi casi di persone risultate positive al Covid-19 (di cui 10 dopo test antigenico), pari all’1,1% di 16.169 tamponi eseguiti, di cui 12.101 antigenici. Dei 173 nuovi casi, gli asintomatici sono 68 (39.3%).

I casi sono così ripartiti: 16 screening, 109 contatti di caso, 48 con indagine in corso; 2 quelli importati (1 dall’estero, 1 da altra regione italiana).

Il totale dei casi positivi diventa quindi 377.810, così suddivisi su base provinciale: 30.844 Alessandria, 17.837 Asti, 11.903 Biella, 54.534 Cuneo, 29.445 Novara, 201.409 Torino, 14.111 Vercelli, 13.511 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 1.552 residenti fuori regione, ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 2.664 sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.

I ricoverati in terapia intensiva sono 22 (-rispetto a ieri).

I ricoverati non in terapia intensiva sono 164 (+5 rispetto a ieri).

Le persone in isolamento domiciliare sono 3.680.

I tamponi diagnostici finora processati sono 6.541.850 (+16.169 rispetto a ieri), di cui 2.051.489 risultati negativi.

I DECESSI SALGONO A 11.724

Un decesso di persona positiva al test del Covid-19, nessuno di oggi, è stato comunicato dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte (si ricorda che il dato di aggiornamento cumulativo comunicato giornalmente comprende anche decessi avvenuti nei giorni precedenti e solo successivamente accertati come decessi Covid).

Il totale sale quindi a 11.72deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi per provincia:1.570 Alessandria, 713 Asti, 433 Biella, 1.455 Cuneo, 946 Novara, 5.604 Torino, 528 Vercelli, 375 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 100 residenti fuori regione ma deceduti in Piemonte.

362.220 GUARITI

I pazienti guariti sono complessivamente 362.220 (+161 rispetto a ieri), così suddivisi su base provinciale: 28.936 Alessandria, 16.983 Asti, 11.329 Biella, 52.348 Cuneo, 28.275 Novara, 193.947 Torino, 13.449 Vercelli, 13.017 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 1.463 extraregione e 2.473 in fase di definizione.

Procedono i lavori di messa in sicurezza del palazzo incendiato

I vigili del fuoco stanno proseguendo  con l’opera di messa in sicurezza dell’edificio di piazza Carlo Felice gravemente danneggiato dall’incendio di venerdì

Ieri i condomini sono stati accompagnati  nei loro alloggi incendiati per cercare di recuperare qualche oggetto e intanto i commercianti attendono di poter riaprire i loro negozi.

Nel frattempo il NIAT (nucleo investigativo antincendio) cerca di capire la dinamica dei fatti. Si ipotizza che la causa del rogo sia una fiammata sfuggita dalla saldatrice di un fabbro che stava eseguendo dei lavori.
L’artigianato, sentito in procura, è indagato per incendio colposo.
(foto S. Pacchiotti)

Indagato il fabbro che installava una cassaforte nel palazzo incendiato Fiamma della saldatrice potrebbe aver causato il rogo

Le indagini sul rogo di piazza Carlo Felice registrano il primo indagato

Si tratta del fabbro che con la saldatrice stava allestendo una cassaforte in un attico. Gli sarebbe partita una fiammata improvvisa che avrebbe scatenato il disastro.

Le fiamme ora si sono fermate anche se alcuni focolai agiscono “sotto traccia”.

Oggi, intanto,  nell’Alessandrino l’esplosione della batteria di un trattore messa sotto carica ha provocato l’incendio divampato a Valmacca, nella sede di un’azienda che vende legname. Un vigile del fuoco è rimasto intossicato e si trova in codice giallo all’ospedale.

Il bilancio del rogo di piazza Carlo Felice: decine di alloggi distrutti, cento persone senza casa

Le fiamme si sono sviluppate ieri mattina in un palazzo storico di piazza Carlo Felice, dove si trova anche lo store di Decathlon, di fronte alla stazione di Porta Nuova

Nella notte alcuni focolai erano ancora accesi

Le fiamme sarebbero partite dalla fiamma ossidrica di  un fabbro che stava piazzando una cassaforte nell’attico dell’edificio. I vigili del fuoco hanno lavorato fino a sera per domare l’incendio.

Sono andati distrutti numerosi attici  e soffitte. Hanno dovuto lasciare la proprie abitazioni   più di cento inquilini,  anche quelli  dei piani di sotto. Cinque i feriti, seppur lievemente.

Nei giardini Sambuy è stato allestito un punto di accoglienza per le persone evacuate, alle quali è andata a far visita la sindaca Chiara Appendino.

I danni ammontano a qualche milione di euro, probabilmente una decina.

Un incendio che  fa inevitabilmente pensare al rogo che nei giorni scorsi ha devastato un grattacielo a Milano.

Il bollettino Covid di sabato 4 settembre

COVID PIEMONTE: IL BOLLETTINO DELLE ORE 17.00

LA SITUAZIONE DEI CONTAGI

Oggi l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato 302 nuovi casi di persone risultate positive al Covid-19 (di cui 28 dopo test antigenico), pari allo 0,9% di 33.102 tamponi eseguiti, di cui 27.747 antigenici. Dei 302 nuovi casi, gli asintomatici sono 136 (45%).

I casi sono così ripartiti: 36 screening, 187 contatti di caso, 79 con indagine in corso, 2 importati (1 dall’estero e 1 da altre regioni ).

Il totale dei casi positivi diventa quindi 377.637 così suddivisi su base provinciale: 30.818 Alessandria, 17.834 Asti, 11.896 Biella, 54.521 Cuneo, 29.434 Novara, 201.315 Torino, 14.102 Vercelli, 13.504 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 1.552 residenti fuori regione, ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 2.661 sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.

I ricoverati in terapia intensiva sono 23 (+3 rispetto a ieri).

I ricoverati non in terapia intensiva sono 159 (invariati rispetto a ieri).

Le persone in isolamento domiciliare sono 3.673

I tamponi diagnostici finora processati sono 6.525.681 (+ 33.102 rispetto a ieri), di cui 2.046.264 risultati negativi.

I DECESSI SALGONO A 11.723

3 decessi di persone positive al test del Covid-19 (1 verificatosi oggi) sono stati comunicati oggi dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte (si ricorda che il dato di aggiornamento cumulativo comunicato giornalmente comprende anche decessi avvenuti nei giorni precedenti e solo successivamente accertati come decessi Covid).

Il totale sale quindi a 11.723 deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi per provincia:1.570 Alessandria, 713 Asti, 433 Biella, 1.455 Cuneo, 946 Novara, 5.603 Torino, 528 Vercelli, 375 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 100 residenti fuori regione, ma deceduti in Piemonte.

362.059 GUARITI

I pazienti guariti sono complessivamente 362.059 (+161 rispetto a ieri), così suddivisi su base provinciale: 28.918 Alessandria, 16.981 Asti, 11.326 Biella, 52.331 Cuneo, 28.258 Novara, 193.856 Torino, 13.444 Vercelli, 13.011 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 1.462 extraregione e 2.472 in fase di definizione.

In fiamme edificio di fronte a Porta Nuova

Sgomberati negozi e appartamenti 

L’incendio si è esteso a parte dello stabile a fianco rendendo più complessa l’opera di spegnimento 

Non risultano feriti, tranne cinque persone che hanno riportato lievi escoriazioni e piccole ustioni. Forse la causa del rogo è stata la fiamma ossidrica di un fabbro che stava installando una cassaforte nell’attico. La protezione civile ha allestito nei giardini Sambuy un punto di assistenza per le famiglie evacuate.

Questa mattina l’incendio è divampato  verso le 11 nei piani alti di un edificio che si affaccia su piazza Carlo Felice, davanti alla stazione di Porta Nuova.

Una grossa nube di fumo, visibile da più punti della città,  si è alzata in pochi istanti.

Diverse squadre dei vigili del fuoco sono sul posto. Circolazione stradale bloccata nell’area interessata.

Notizia in aggiornamento

 

Incontro in Regione sulla sospensione dei sanitari non vaccinati

L’assessore regionale alla Sanità del Piemonte Luigi Icardi e la Direzione della Sanità hanno incontrato nella sede dell’Assessorato le rappresentanze sindacali del Comparto sanitario (Nursing Up, Cgil, Cisl, Uil, Fials e Fsi Usae) per fare il punto sui provvedimenti di sospensione dei sanitari non vaccinati.

Sono stati illustrati i dati aggiornati relativi ai soggetti con obbligo vaccinale in Piemonte  ed è stata discussa la nota dell’Unità di crisi sulle sospensioni dei sanitari non vaccinati per favorire l’applicazione uniforme delle procedure relative agli obblighi di legge, con particolare riferimento alla sospensione dei soggetti che risultano assenti.

E’ stato concordato l’impegno a dare indicazioni e monitorare attentamente eventuali situazioni che possano compromettere l’erogazione dei servizi sanitari sul territorio.

Si è infine ribadito l’impegno a proseguire e accelerare le procedure di reclutamento a tempo indeterminato di nuovo personale sanitario del Comparto da parte delle Aziende sanitarie locali.

Morti sul lavoro, bilancio drammatico in Italia. E il Piemonte è in zona arancione per numero di vittime

IN ITALIA SONO 139 LE VITTIME SUL LAVORO REGISTRATE NEL SOLO MESE DI LUGLIO. E NEI PRIMI SETTE MESI DEL 2021 IL BILANCIO CONTINUA AD ESSERE DRAMMATICO CON 677 MORTI BIANCHE. UNA MEDIA TRAGICA DI QUASI 100 DECESSI AL MESE.

 

 

IN ZONA ROSSA: PUGLIA, CAMPANIA, TRENTINO ALTO ADIGE, BASILICATA, UMBRIA, MOLISE E ABRUZZO

IN ZONA ARANCIONE: PIEMONTE, MARCHE E FRIULI VENEZIA GIULIA

IN ZONA GIALLA: LAZIO, VALLE D’AOSTA, CALABRIA, EMILIA ROMAGNA, SICILIA, VENETO E LIGURIA

IN ZONA BIANCA: TOSCANA, LOMBARDIA E SARDEGNA

 

LA ZONIZZAZIONE A COLORI È LA NUOVA RAPPRESENTAZIONE GRAFICA ELABORATA DALL’OSSERVATORIO SICUREZZA SUL LAVORO VEGA ENGINEERING DI MESTRE, PER FOTOGRAFARE, ALLA STREGUA DELLA PANDEMIA, L’EMERGENZA MORTI BIANCHE IN ITALIA.

 

 

IL RISCHIO DI MORTE, REGIONE PER REGIONE DA GENNAIO A LUGLIO 2021.

DALLA ZONA ROSSA ALLA ZONA BIANCA.

 

“La media della mortalità sul lavoro è drammatica, perché parla di circa 100 vittime al mese. Sono infatti 677 i lavoratori che hanno perso la vita da gennaio a luglio del 2021. Il decremento del numero dei decessi rispetto allo scorso anno (- 5,4%) potrebbe sembrare un dato positivo, ma in realtà è molto influenzato dall’andamento della pandemia COVID19 e dal rilevamento statistico degli infortuni mortali per COVID19. Il numero di 677 morti sul lavoro nei primi sette mesi è comunque superiore ai dati del 2019 e del 2018, ultimi anni pre-pandemia”.

Mauro Rossato, Presidente dell’Osservatorio Sicurezza sul Lavoro Vega Engineering di Mestre, commenta così l’emergenza morti bianche e gli ultimi dati elaborati dal proprio team di esperti che, da oltre 10 anni, monitora mese dopo mese l’andamento dell’emergenza, superando l’analisi dei numeri assoluti e arrivando al vero e proprio rischio di mortalità calcolato sulla popolazione lavorativa.

 

E a finire in zona rossa nei primi sette mesi del 2021 con un’incidenza maggiore del 25% rispetto alla media nazionale (Im=Indice incidenza medio pari a 23,7 morti ogni milione di lavoratori) sono: Puglia, Campania, Basilicata, Umbria, Molise, Trentino Alto Adige e Abruzzo.

In Zona ArancionePiemonte, Marche e Friuli Venezia Giulia

In Zona Gialla: Lazio, Valle D’Aosta, Calabria, Emilia Romagna, Sicilia, Veneto e Liguria.

In Zona Bianca: Toscana, Lombardia, Sardegna

(Sul sito vegaengineering.com sono disponibili i grafici e i dati).

 

 

I NUMERI ASSOLUTI DELLE MORTI SUL LAVORO IN ITALIA.

 

Diversa invece è la geografia dell’emergenza quando si leggono i numeri assoluti, anche se la Campania che è in zona rossa è anche la regione in cui si registra il maggior numero di vittime in occasione di lavoro.

 

Da gennaio a luglio 2021, infatti, i decessi registrati in Campania sono 63. Seguono: Lombardia (61), Piemonte (52), Lazio (50), Puglia (49), Emilia Romagna (46), Veneto (41), Sicilia (26), Abruzzo e Toscana (25), Trentino Alto Adige e Marche (15), Friuli Venezia Giulia e Umbria (14), Molise, Calabria e Liguria (11), Basilicata (7), Sardegna (6), Valle D’Aosta (1).

Nel report allegato il numero delle morti in occasione di lavoro provincia per provincia.

 

Da gennaio a luglio del 2021 sono 677 le vittime sul lavoro registrate in Italia; di queste, sono 543 quelle rilevate in occasione di lavoro, mentre 134 sono quelle decedute a causa di un incidente in itinere. Rispetto a fine giugno 2021, ci sono 139 vittime in più nel mese di luglio.

Ancora il settore delle Costruzioni quello che conta il maggior numero di lavoratori deceduti (64 dall’inizio dell’anno, 13 in più rispetto a giugno). Seguono: Attività Manifatturiere (54), Trasporto e Magazzinaggio (51 vittime da inizio anno), Commercio, Riparazione di autoveicoli e motocicli (34), Amministrazione Pubblica e Difesa (17), Sanità e Assistenza Sociale (15).

La fascia d’età più colpita dagli infortuni mortali sul lavoro è quella tra i 45 e i 64 anni (387 su un totale di 543).

 

Le donne che hanno perso la vita in occasione di lavoro nei primi sette mesi del 2021 sono 50 su 543.

Gli stranieri deceduti in occasione di lavoro da gennaio a luglio del 2021 sono 75.

Il lunedì continua ad essere il giorno in cui si è verificato il maggior numero di infortuni nei primi sette mesi dell’anno.

 

*La pandemia ci ha obbligati da diversi mesi a vivere l’Italia “a colori”. Ma ci ha anche insegnato che i colori possono raccontare l’emergenza in modo più semplice ed efficace. Per questo l’Osservatorio Sicurezza sul Lavoro Vega Engineering di Mestre – che da oltre un decennio elabora indagini statistiche sulle morti bianche nel nostro Paese – ha deciso di utilizzare gli stessi colori per descrivere in modo più leggibile e incisivo le tragedie che si consumano nella quotidianità lavorativa. Si tratta, dunque, di una zonizzazione sulla base della mortalità rispetto alla popolazione lavorativa, parametrata su un’incidenza media nazionale (Im=23,7).

Covid, il bollettino di venerdì 3 settembre

COVID PIEMONTE: IL BOLLETTINO DELLE ORE 16.45

LA SITUAZIONE DEI CONTAGI

Oggi l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato 286 nuovi casi di persone risultate positive al Covid-19 (di cui 15 dopo test antigenico), pari all’1,0% di 28.600 tamponi eseguiti, di cui23.356antigenici. Dei 286 nuovi casi, gli asintomatici sono 83 (29,0%).

I casi sono così ripartiti: 26 screening, 178 contatti di caso, 82 con indagine in corso, 7 importati (5 dall’estero e 2 da altre regioni ).

Il totale dei casi positivi diventa quindi 377.335così suddivisi su base provinciale: 30.804 Alessandria, 17.826 Asti, 11.883 Biella, 54.417 Cuneo, 29.411 Novara, 201.202 Torino, 14.097 Vercelli, 13.489 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 1.551 residenti fuori regione, ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 2.655 sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.

I ricoverati in terapia intensiva sono 20 (invariatirispetto aieri).

I ricoverati non in terapia intensiva sono 159 (+1rispetto a ieri).

Le persone in isolamento domiciliare sono 3.538.

I tamponi diagnostici finora processati sono 6.492.579(+ 28.600rispetto a ieri), di cui 2.037.885risultati negativi.

I DECESSI RIMANGONO 11.720

Nessun decesso di persone positive al test del Covid-19 è stato comunicato oggi dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte.

Il totale rimanequindi 11.720 deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi per provincia:1.569 Alessandria, 713 Asti, 433 Biella, 1.455 Cuneo, 945 Novara, 5.602 Torino, 528 Vercelli, 375 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 100 residenti fuori regione ma deceduti in Piemonte.

361.898GUARITI

I pazienti guariti sono complessivamente 361.898(+206 rispetto a ieri), così suddivisi su base provinciale: 28.907 Alessandria, 16.979 Asti, 11.315 Biella, 52.306 Cuneo, 28.236 Novara, 193.788 Torino, 13.434 Vercelli, 13.000 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 1.462 extraregione e 2.471 in fase di definizione.

Covid, casi in crescita ma il Piemonte resta in zona bianca

Nella settimana 22-29 agosto, in Piemonte, il numero dei nuovi casi segnalati risulta in crescita rispetto alla settimana precedente.

La percentuale di positività dei tamponi resta al 2%, mentre l’Rt puntuale calcolato sulla data di inizio sintomi si riduce passando da 1.05 a 0.98.
Il tasso di occupazione dei letti in terapia intensiva passa da 1% a 2% e quello dei posti letto ordinari da 2% a 3%. Aumentano i focolai attivi e il numero di persone non collegate a catene di trasmissione note. Il valore dell’incidenza e il numero dei ricoveri ancora contenuti concorrono favorevolmente a mantenere la nostra regione in zona bianca.