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Bollettino Covid di giovedì 1 aprile: 2584 nuovi casi di persone positive

COVID PIEMONTE: IL BOLLETTINO DELLE ORE 16.30

LA SITUAZIONE DEI CONTAGI

Oggi l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato 2.584 nuovi casi di persone risultate positive al Covid-19 (di cui 264 dopo test antigenico), pari al 6,0% dei 43.334 tamponi eseguiti, di cui 29.401 antigenici. Dei 2.584 nuovi casi, gli asintomatici sono 961 (37,2%).

I casi sono così ripartiti: 357 screening, 1.558 contatti di caso, 669 con indagine in corso; per ambito: 59 RSA/Strutture Socio-Assistenziali, 143 scolastico, 2.382 popolazione generale.

Il totale dei casi positivi diventa quindi 315.892 così suddivisi su base provinciale: 25.673 Alessandria, 15.199 Asti, 9.841 Biella, 44.625 Cuneo, 24.504 Novara, 168.820 Torino, 11.965 Vercelli, 11.523 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 1.379 residenti fuori regione, ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 2.363 sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.

I ricoverati in terapia intensiva sono 376 (+rispetto a ieri).

I ricoverati non in terapia intensiva sono 3.887(+14 rispetto a ieri).

Le persone in isolamento domiciliare sono 30.484

I tamponi diagnostici finora processati sono 3.779.566 (+43.334 rispetto a ieri), di cui 1.361.131 risultati negativi.

I DECESSI DIVENTANO 10.336

Sono 28 i decessi di persone positive al test del Covid-19 comunicati dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte, di cui 2  verificatisi oggi(si ricorda che il dato di aggiornamento cumulativo comunicato giornalmente comprende anche decessi avvenuti nei giorni precedenti e solo successivamente accertati come decessi Covid).

Il totale è ora di 10.336 deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi per provincia: 1.474 Alessandria, 641 Asti, 394 Biella, 1.249 Cuneo, 846 Novara, 4.833 Torino, 469 Vercelli, 341 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 89 residenti fuori regione ma deceduti in Piemonte.

270.809 GUARITI

I pazienti guariti sono complessivamente 270.809 (+2.868 rispetto a ieri) così suddivisi su base provinciale: 22.509 Alessandria, 13.291 Asti, 8.721 Biella, 37.189 Cuneo, 21.085 Novara, 144.196 Torino, 10.235 Vercelli, 10.317 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 1.234 extraregione e 2.032 in fase di definizione.

Festa in villa, McKennie multato con Dybala e Arthur

I carabinieri sono intervenuti ieri sera nell’abitazione di Weston McKennie, calciatore della Juventus e della nazionale Usa , dove si stava svolgendo una cena.

A tavola nella villa sulla collina torinese c’erano anche i compagni di squadra Dybala e Arthur, con le fidanzate e alcuni amici.

I carabinieri sono stati avvisati dai vicini di casa, e hanno multato i presenti,  una decina, per violazione delle norme anti Covid.

Sanitari vaccinati, 325mila dosi in Piemonte

L’obbligo vaccinazioni per il personale medico-sanitario è stato oggetto in commissione regionale Sanità  del question time che il consigliere di Forza Italia, Carlo Riva Vercellotti ha posto all’assessore alla Sanità Luigi Icardi.

Secondo i dati forniti dal Dirmei al 23 marzo 2020, poco meno di 325.000 dosi di vaccino contro il SARS-CoV-2 sono state utilizzate a beneficio del personale sanitario in Piemonte, creando le condizioni per garantire la continuità nell’erogazione dei servizi sanitari e un ambiente di lavoro sicuro per gli operatori e pazienti. Nonostante la massiccia adesione del comparto medico-sanitario alla campagna di vaccinazione, si sono registrate alcune situazioni di resistenza tra coloro che, per scelta personale, hanno deciso di non sottoporsi alla profilassi.

“Rispetto all’obbligo di vaccinazione contro SARS-CoV-2/COVID-19 – ha puntualizzato attraverso una nota scritta l’assessore alla Sanità Luigi Icardi – è fondamentale un pronunciamento normativo nazionale che possa rendere obbligatorie alcune vaccinazioni o,  in alternativa, adibire gli operatori ad altre mansioni in modo da rimuovere  il rischio di contagio dei pazienti. Si tratta di un provvedimento fortemente richiesto dalle Regioni e proprio in queste ore è al vaglio del governo. In assenza di previsioni di legge nazionale non si può al momento obbligare nessuno a trattamento sanitario neppure con finalità preventiva, cosi come previsto dall’articolo 32 della nostra Costituzione”.

“Il vaccino contro il Covid è doveroso sul piano etico e obbligatorio sul piano deontologico per quelle categorie di professionisti che vivono accanto ai malati e che hanno come missione quella di proteggere i loro pazienti – ha dichiarato il consigliere Carlo Riva Vercellotti – A livello nazionale, risulta che oltre il 90% degli operatori sanitari abbia aderito alla campagna vaccinale. Nonostante l’elevata percentuale di adesioni da parte del comparto medico-sanitario alla campagna di vaccinazione, sono diversi i casi di rinuncia alla profilassi. Tali operatori sanitari continuano però a svolgere regolarmente la propria professione all’interno delle strutture ospedaliere, rappresentando un possibile vettore di contagio per sé stessi, i pazienti e l’intera comunità. In caso di contagio, oltre al grave danno arrecato nella guerra contro il covid19, gli operatori in questione risultano essere destinatari dell’indennità di infortunio”.

Durante il question time sono state discusse anche le interrogazioni di Federico Perugini (Lega) su misure a sostegno delle aziende vitivinicole; di Silvio Magliano (moderati) su richiesta di inclusione del personale ostetrico nell’esecuzione dei tamponi naso faringei e nella campagna vaccinale anti Covid-19 a sostegno del Servizio Sanitario Regionale; di Maurizio Marello (Pd) su Indagine su compost inquinante, traffico illecito di rifiuti; di Diego Sarno (Pd) sulla progettazione definitiva ed esecutiva ospedale unico ASL TO5; di Sarah Disabato (M5S) sull’eseguire a domicilio il test molecolare per casi di infezione da SARS-CoV-2 a chi non può raggiungere in sicurezza gli hotspot; di Marco Grimaldi (Luv) su richiesta di chiarimenti in merito al presunto grave atto censorio da parte dell’Assessora alle Politiche della Famiglia, dei Bambini e della Casa, al Sociale e alle Pari Opportunità; di Domenico Ravetti (Pd) su Dimissioni della Presidente dell’Ente di Gestione dei Sacri Monti Piemontesi; di Francesca Frediani (M4O) su utilizzo ospedale quinto padiglione dell’ex area esposizioni del Valentino.

Il bollettino Covid di mercoledì 31 marzo

COVID PIEMONTE: IL BOLLETTINO DELLE ORE 16.30

LA SITUAZIONE DEI CONTAGI

Oggi l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato 2.298nuovi casi di persone risultate positive al Covid-19 (di cui 312dopo test antigenico), pari al 8,8% dei 26.085tamponi eseguiti, di cui 12.233 antigenici. Dei 2.298nuovi casi, gli asintomatici sono 904 (39,3%).

I casi sono così ripartiti: 363 screening, 1.395 contatti di caso, 540 con indagine in corso; per ambito: 35RSA/Strutture Socio-Assistenziali, 144 scolastico, 2.119popolazione generale.

Il totale dei casi positivi diventa quindi 313.308così suddivisi su base provinciale: 25.483 Alessandria, 15.114Asti, 9.744 Biella, 44.180 Cuneo, 24.330 Novara, 167.447Torino, 11.855 Vercelli, 11.437 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 1.372 residenti fuori regione, ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 2.346 sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.

I ricoverati in terapia intensiva sono 376(+7rispetto a ieri).

I ricoverati non in terapia intensiva sono 3.873(+18 rispetto a ieri).

Le persone in isolamento domiciliare sono 30.810.

I tamponi diagnostici finora processati sono 3.736.232(+26.085rispetto a ieri), di cui 1.354.361risultati negativi.

I DECESSI DIVENTANO 10.308

Sono 39 i decessi di persone positive al test del Covid-19 comunicati dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte, di cui 4verificatisioggi(si ricorda che il dato di aggiornamento cumulativo comunicato giornalmente comprende anche decessi avvenuti nei giorni precedenti e solo successivamente accertati come decessi Covid).

Il totale è ora di 10.308deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi per provincia: 1.473 Alessandria, 641 Asti, 394 Biella, 1.242 Cuneo, 846 Novara, 4.815 Torino, 467Vercelli, 341 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 89 residenti fuori regione ma deceduti in Piemonte.

265.324 GUARITI

I pazienti guariti sono complessivamente 267.941(+2.617rispetto a ieri) così suddivisi su base provinciale: 22.244 Alessandria, 13.200 Asti,8.676Biella, 36.699 Cuneo, 20.856 Novara, 142.696 Torino, 10.068 Vercelli, 10.248 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 1.233extraregione e 2.021 in fase di definizione.

In Piemonte nuove misure anti Covid per Pasqua

In Piemonte i supermercati saranno chiusi nei giorni di Pasqua a partire dalle ore 13 e a Pasquetta

Entrerà in vigore divieto di recarsi nelle seconde case per i non residenti in regione.
Queste secondo quanto si apprende dalla Regione, le misure in programma nelle imminenti festività pasquali.

Il presidente Cirio ne discuterà domani in un incontro con i Comuni piemontesi.

Parte il cantiere di bonifica del Parco della Salute di Torino

DEFINITO IL CRONOPROGRAMMA DELL’OPERA

L’assessore regionale alla Sanità, Luigi Icardi: «Al via l’opera sanitaria più importante del Piemonte»

Il presidente della Regione, Alberto Cirio: «Un bel segnale di rinascita»

«Manteniamo l’impegno ad aprire il cantiere di edilizia sanitaria più importante del Piemonte. Un’opera da oltre 450 milioni di euro che consentirà non solo a Torino, ma a tutta la regione, di dotarsi di un nuovo polo ospedaliero, universitario e di ricerca d’avanguardia di rilevanza nazionale. Quello di oggi è il risultato di un intenso lavoro istituzionale e amministrativo che, nonostante l’emergenza pandemica, ha permesso di sbloccare la realizzazione di un progetto fermo da anni, meritevole della massima attenzione. Tra meno di tre mesi entreranno in azione le ruspe per la bonifica dell’area su cui sorgerà la nuova struttura, contestualmente alla procedura di aggiudicazione della costruzione dell’opera che vedrà l’apertura del cantiere nel secondo semestre del prossimo anno, in coincidenza con il completamento della bonifica. L’operazione verrà accompagnata passo a passo da due gruppi di lavoro specialistici che ne analizzeranno le ricadute rispettivamente sul piano urbanistico, didattico, della ricerca e dell’innovazione, con il coinvolgimento delle migliori risorse intellettuali del territorio».

Così l’assessore regionale alla Sanità del Piemonte e presidente della Cabina di monitoraggio del nuovo Parco della Salute di Torino, Luigi Genesio Icardi, al termine della riunione di oggi che ha definito il cronoprogramma dell’opera.

In particolare, vengono sanciti due percorsi: quello della bonifica, con l’avvio dei lavori a giugno 2021 e quello della gara d’appalto, con la consegna di master plan e progetto di fattibilità tecnico-economico da parte dei concorrenti del dialogo competitivo a maggio 2021 e aggiudicazione dell’opera a luglio 2022.

Nel Parco della Salute di Torino, tra il grattacielo della Regione e la stazione Lingotto, verranno trasferite le attuali strutture sanitarie delle Molinette, del Cto e dell’Ospedale Sant’Anna.

«Ringrazio tutte le istituzioni presenti nella cabina di monitoraggio del Parco della Salute, della Ricerca e dell’Innovazione di Torino – dichiara il presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio – per il loro impegno di questi mesi, nonostante l’emergenza Covid. Siamo di fronte ad un passaggio importante, con l’avvio dei lavori per la bonifica dell’area dove sorgerà il più grande cantiere dei prossimi anni. Nel giorno in cui sono a Roma per incontrare il Commissario Figliuolo al quale chiediamo di avere più vaccini per proseguire nella nostra campagna, da Torino arriva un altro segnale di rinascita per la sanità piemontese con un’opera fondamentale per tutto il territorio».

Per quanto riguarda la bonifica dell’area, dopo l’indizione della gara nell’ottobre 2020, entro aprile 2021 avverrà l’aggiudicazione che farà seguito alla valutazione tecnica delle offerte. A giugno potranno iniziare i lavori, che termineranno in due fasi diverse: entro maggio 2022 la fine della bonifica del Lotto 1 (area dove sarà realizzato il Parco della Salute) e proseguimento della bonifica Lotto 2 (area dove sorgerà il Polo universitario), con termine lavori previsto entro fine 2022.

Per quanto riguarda la gara, a maggio del 2020 era terminata la fase 1 del dialogo competitivo iniziata a fine 2019 e ad ottobre 2020 si è passati all’ammissione dei candidati alla fase 2. A maggio 2021 è attesa la consegna dei master plan e dei progetti di fattibilità tecnico ed economico da parte dei concorrenti.

Nei mesi di giugno e luglio si svolgeranno gli incontri del dialogo competitivo della Fase 2, mentre tra agosto 2021 e febbraio 2022 saranno predisposti i progetti definitivi, che verranno consegnati a marzo 2022.

Dopo la valutazione tra aprile e giugno 2022, a luglio 2022 verrà aggiudicata la realizzazione del futuro Parco con i suoi 1040 posti letto, così che, entro il secondo semestre del 2022, potranno iniziare i lavori.

«Stiamo lavorando per il futuro della sanità torinese e piemontese con una grande e costruttiva sinergia tra gli Enti – commenta Giovanni La Valle, direttore generale della Città della Salute di Torino –; negli ultimi mesi sono stati compiuti importanti e significativi passi in avanti, che nel prossimo anno e mezzo si concretizzeranno con azioni operative per la costruzione del Parco della Salute che da troppo tempo i nostri cittadini attendono e chiedono. Ora siamo a un punto di svolta e ci stiamo avvicinando a quel progetto che permetterà di compiere il definitivo salto di qualità a tutta la Sanità piemontese».

La vicesindaca della Città di Torino, Sonia Schellino, sottolinea che, “dopo la formalizzazione della cabina di monitoraggio avvenuta lo scorso mese di ottobre, con la nomina oggi dei componenti i gruppi di lavoro dei tavoli operativi e nonostante le difficoltà di operare in un contesto ancora di emergenza sanitaria, economica e sociale, si è compiuto un altro concreto passo avanti nella direzione che porterà alla nascita del Parco della Salute della Ricerca e dell’Innovazione, una realizzazione attesa e che avrà sicuramente ricadute importanti per Torino e tutta la regione”.

«Ai due tavoli operativi e alle istituzioni che ne fanno parte – aggiunge Schellino – spetterà un lavoro impegnativo, poiché sono diversi gli aspetti di cui tenere conto e molteplici le tematiche da affrontare: dalle questioni urbanistiche a quelle economiche, dalla didattica alla ricerca e fino ai temi sociali e sanitari».

«Il Parco della Salute – dichiara il rettore dell’Università di Torino, Stefano Geuna – è una grande opportunità per il nostro Ateneo e per tutto il territorio. E’ l’occasione per potenziare ulteriormente la qualità dell’assistenza sanitaria e per integrare in modo sempre più efficace l’erogazione dei servizi a vantaggio del benessere delle persone con innovazione e ricerca, agenti chiave del futuro della salute pubblica. Nel futuro Parco della Salute le nostre eccellenze avranno modo di crescere ancora. Una struttura all’avanguardia consentirà di “facilitare” le attività assistenziali e di ricerca clinica, che già rappresentano un’eccellenza nella medicina internazionale, e di migliorare le possibilità di formazione dei professionisti sanitari.

Il Parco sarà un paradigma di innovazione scientifica, sociale ed economica. La grande sinergia tra i diversi attori garantisce, in questo senso, l’ottimale realizzazione di un progetto strategico fondamentale per l’intera area metropolitana e per la Regione tutta, destinato a migliorare in modo significativo la sanità pubblica e a aggiugere innovazione, ricerca e formazione nel campo della medicina universitaria».

Aggiunge il direttore della Scuola medicina dell’Università di Torino, Umberto Ricardi: «La Scuola di Medicina dell’Università di Torino è davvero felice di partecipare passaggi pratici che diano il senso di una reale operatività tesa alla realizzazione del PSRI. L’auspicio di tutta la Scuola di Medicina, e in particolare di coloro che operano all’interno delle “datate” Molinette, è certamente quello di poter quanto prima svolgere la propria attività clinica e di ricerca in un moderno ospedale, davvero ormai indispensabile per migliorare l’assistenza ai nostri pazienti (umanizzazione delle cure) e per consentire in molti ambiti clinici significativi rinnovamenti tecnologici, non più compatibili con gli attuali vincoli edilizi e strutturali di un davvero vecchio ospedale».

«Il nostro Ateneo – osserva Gianluca Ciardelli, rappresentante del Politecnico di Torino in seno alla Cabina di monitoraggio – sta proponendo con forza il modello delle Comunità di Conoscenza e Innovazione promosse dalla Comunità Europea come luoghi fisici e virtuali per promuovere a livello locale la collaborazione tra l’elica Università-Industria-Stato e i corpi intermedi tipici di ciascun territorio. Il Parco della Salute sarà un modello virtuoso di questa collaborazione, punto di forza per il nostro territorio. Come Ateneo, potremo contribuire portando nei gruppi di lavoro che oggi si sono costituiti le nostre competenze, tipiche dei saperi politecnici: con il professor Filippo Molinari contribuiremo a fornire le conoscenze tecnologiche che affiancheranno quelle mediche e cliniche nel progetto formativo e di ricerca che crescerà nel contesto del Parco della Salute, mentre i colleghi  Giovanni Durbiano e Giuseppe Scellato collaboreranno rispettivamente agli aspetti legati alla progettazione urbanistica e  al trasferimento tecnologico/rapporti con le imprese».

La Prefettura ha predisposto la bozza del protocollo d’intesa per assicurare adeguati presidi antimafia a tutela dei lavori di realizzazione del Parco della Salute, della Ricerca e dell’Innovazione di Torino.

«Il protocollo, condiviso con il Ministero dell’Interno e con il Comitato di Coordinamento per l’Alta Sorveglianza delle Infrastrutture e degli Insediamenti Prioritari – spiega il prefetto, Claudio Palomba – nasce dall’opportunità di rafforzare le cautele antimafia, efficaci ed adeguate a tutelare dai tentativi di infiltrazione della criminalità organizzata un’opera di strategica importanza non solo per la città di Torino».

Vaccini, l’appello del Piemonte al generale Figliuolo: “Meno burocrazia e più fiale”


Il presidente Cirio e il vicepresidente Carosso  a Roma per chiedere uno snellimento
 della burocrazia e maggiori forniture: «Apprezziamo la semplificazione avviata con il nuovo modulo per il consenso informato, un impegno sul quale è importante insistere»


Sono 16.341, tra cui 11.827 ultraottantenni e 1.122 75-79enni, le persone che hanno ricevuto il vaccino contro il Covid comunicate oggi all’Unità di Crisi della Regione Piemonte (dato delle ore 17.30). A 7.750 è stata somministrata la seconda dose.

Dall’inizio della campagna si è quindi proceduto all’inoculazione di 793.255 dosi (di cui 285.402 come seconde), corrispondenti all’80,7% delle 982.280 finora disponibili per il Piemonte. La percentuale è inferiore rispetto a lunedì perché il totale comprende le 85.410 dosi di vaccino Pfizer consegnate oggi e distribuite alle aziende sanitarie.

“Meno fogli e più fiale”: si può riassumere intanto così l’appello che il Piemonte ha lanciato al Governo. A farsene portavoce personalmente il presidente della Regione Alberto Cirio, che si è recato a Roma per una giornata di incontri sulle priorità e le esigenze del Piemonte rispetto al piano vaccinale. Presente al suo fianco anche il vicepresidente Fabio Carosso.
Dopo l’incontro questa mattina con il ministro per gli Affari regionali Mariastella Gelmini, nel pomeriggio il presidente Cirio si è confrontato con il generale Figliuolo e la Struttura Commissariale del Governo per analizzare in modo specifico la situazione piemontese.

In testa il tema delle forniture dei vaccini. La Struttura Commissariale ha potuto constatare da parte del Piemonte una capacità quotidiana di somministrazione che ha ormai raggiunto le 20 mila dosi.
Un obiettivo target che risente però inevitabilmente della disponibilità dei vaccini e può oscillare, come già successo negli ultimi giorni, a causa della scarsa giacenza di dosi. Un esempio concreto ieri, giornata in cui per i vaccini Pfizer si è raggiunto il 100% delle somministrazioni rispetto alle dosi totali ricevute. Una carenza compensata in parte oggi con l’arrivo della nuova fornitura nell’arco della giornata.

L’obiettivo del Piemonte è non solo di garantire la capacità vaccinale attuale, ma di poterla potenziare. Al momento le consegne previste per il mese di aprile non permettono però al Piemonte di superare le 20 mila somministrazioni al giorno. L’obiettivo della Regione è di arrivare a 30 mila per la metà di aprile, per questo il presidente Cirio ha chiesto una fornitura aggiuntiva di 10 mila dosi al giorno a partire dal 15 aprile, con la prospettiva di arrivare per il mese di maggio a 40 mila somministrazioni quotidiane, che rappresenterebbero l’8% delle 500 mila che la struttura commissariale del Governo si è data come obiettivo a livello nazionale.

«Il generale Figliuolo si è mostrato disponibile ad approfondire questa nostra richiesta – commenta il presidente Cirio -. Lo ringrazio perché è stato un incontro caratterizzato da pragmatismo e concretezza, gli elementi necessari a dare una svolta. Apprezziamo la semplificazione che è stata avviata con il nuovo modulo per il consenso informato, ridotto a due pagine, un impegno sul quale è importante insistere. Abbiamo anche illustrato al Generale il lavoro impostato con il sistema sanitario privato che ci consentirà di ampliare i 137 punti vaccinali pubblici con altri 55 centri vaccinali privati, oltre alla sinergia con le farmacie e gli oltre 820 medici di famiglia per la somministrazione dei vaccini presso i loro studi. Dall’8 aprile daremo il via anche alle preadesioni della fascia 60-69 anni. Abbiamo chiesto inoltre di poter vaccinare i nostri maturandi, per consentire un loro ritorno in classe almeno in questo momento così delicato del loro percorso scolastico. Parliamo di 35 mila vaccini che saremmo in grado di somministrare subito e su questa possibilità il generale Figliuolo si confronterà con il presidente Draghi. Il Piemonte sta ben operando ed è una delle grandi regioni con le performance migliori, ma abbiamo bisogno di certezze».

Il generale Figliuolo ha sottolineato l’importanza degli approvvigionamenti con cui si concluderà il primo trimestre, pari a circa 2,8 milioni di dosi a livello nazionale, che sono preludio degli 8 milioni di vaccini in arrivo nel mese di aprile per l’Italia.

L’incontro è stato anche l’occasione per programmare una visita in Piemonte del generale Figliuolo subito dopo Pasqua, tra il 12 e il 18 aprile, in particolare per un sopralluogo nei possibili grossi hub vaccinali di Torino: l’Allianz Stadium, il Valentino e il Lingotto.

Covid, il bollettino di martedì 30 marzo

COVID PIEMONTE: IL BOLLETTINO DELLE ORE 16.30

LA SITUAZIONE DEI CONTAGI

Oggi l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato 1.861 nuovi casi di persone risultate positive al Covid-19 (di cui 362 dopo test antigenico), pari al 7,9% dei 23.439 tamponi eseguiti, di cui 13.431 antigenici. Dei 1.861nuovi casi, gli asintomatici sono 669 (35.9%).

I casi sono così ripartiti: 339 screening, 1.007 contatti di caso, 515 con indagine in corso; per ambito: 34 RSA/Strutture Socio-Assistenziali, 114 scolastico, 1.713 popolazione generale.

Il totale dei casi positivi diventa quindi 311.010, così suddivisi su base provinciale: 25.355 Alessandria, 14.988 Asti, 9.666 Biella, 43.790 Cuneo, 24.163 Novara, 166.184 Torino, 11.789 Vercelli, 11.376 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 1.365 residenti fuori regione, ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 2.334 sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.

I ricoverati in terapia intensiva sono 369 (+5 rispetto a ieri).

I ricoverati non in terapia intensiva sono 3.855 (+18 rispetto a ieri).

Le persone in isolamento domiciliare sono 31.193.

I tamponi diagnostici finora processati sono 3.710.147 (+23.439rispetto a ieri), di cui 1.347.529 risultati negativi.

I DECESSI DIVENTANO 10.269

Sono 61 i decessi di persone positive al test del Covid-19 comunicati dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte, di cui 6verificatisioggi(si ricorda che il dato di aggiornamento cumulativo comunicato giornalmente comprende anche decessi avvenuti nei giorni precedenti e solo successivamente accertati come decessi Covid).

Il totale è ora di 10.269deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi per provincia: 1.469 Alessandria, 639 Asti, 394 Biella, 1.240 Cuneo, 843 Novara, 4.790 Torino, 465 Vercelli, 340 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 89 residenti fuori regione ma deceduti in Piemonte.

265.324 GUARITI

I pazienti guariti sono complessivamente 265.324 (+2.168 rispetto a ieri) così suddivisi su base provinciale: 22.146 Alessandria, 13.104 Asti, 8.601 Biella, 36.200 Cuneo, 20.627 Novara, 141.283 Torino, 9.945 Vercelli, 10.178 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 1.225 extraregione e 2.015 in fase di definizione.

Al via le vaccinazioni per i settantenni

La Regione Piemonte ha iniziato ieri la vaccinazione dei settantenni, con la somministrazione delle prime 2.706 dosi nella fascia 75-79 anni.

Nell’ultima giornata sono stati inoculati 15.093 vaccini (6.552 si seconda dose). Di questi 10.173 a ultraottantenni. Si tratta di  “una  importante fase, – sottolinea l’Assessorato alla sanità  – che vede il supporto operativo dei medici di famiglia per le somministrazioni e di Federfarma Piemonte per la distribuzione presso le farmacie del territorio, in linea con la modalità già consolidata negli anni per i vaccini antinfluenzali”.

La Regione conferma la copertura di 15 milioni per collegare l’aeroporto con Porta Susa

«La notizia dell’esclusione di Caselle dal piano nazionale strategico è certamente preoccupante per la scarsa attenzione che viene dedicata al nostro territorio, ma come Regione siamo comunque riusciti a trovare una copertura per assicurare in ogni modo un aeroporto accessibile come hanno le altre città metropolitane».

Così l’assessore ai Trasporti e Infrastrutture della Regione Piemonte Marco Gabusi sul piano delle opere strategiche del Governo, che non vede la presenza di Torino.

«Abbiamo infatti lavorato – prosegue l’assessore Gabusi – per migliorare la logistica dell’aeroporto di Caselle e abbiamo ottenuto 15 milioni di euro dall’Unione Europea per la realizzazione del collegamento ferroviario diretto tra la stazione di Torino Porta Susa e l’aeroporto Sandro Pertini. Si tratta di un contributo importante ottenuto grazie ad un lavoro di squadra interdirezionale, tutta regionale, che permette di proseguire speditamente e con maggior serenità nei lavori di una delle più importanti opere infrastrutturali per il nostro territorio. Da sempre sottolineo la strategicità di questo collegamento non solo per Torino e il Piemonte, ma per tutto il contesto logistico che, da un lato, punta verso l’Europa e, dall’altro, vuole intercettare e attirare qui i flussi di traffico europei».

«Il collegamento ferroviario diretto – conclude l’assessore Gabusi – permetterà di sviluppare il potenziale dell’aeroporto connettendolo dal gennaio 2023 alla città e alla ferrovia connessa con la rete e con l’Alta Velocità