Sul Ponte Vittorio Emanuele I, quello della Gran madre, cambiano le regole per monopattini e biciclette. Sul ponte tra piazza Vittorio Veneto e la stoica chiesa non sarà più consentito transitare in sella ad una bicicletta o sul monopattino. I mezzi dovranno essere condotto a mano per tutta la percorrenza necessaria ad attraversare il ponte sul fiume Po sui due marciapiedi che fiancheggiano la strada. Nei prossimi giorni la Giunta ufficializzerà l’ordinanza su richiesta del Consiglio comunale.
Confermato dal Ministero dell’Università e della Ricerca il finanziamento da oltre 145 milioni di euro per 4 progetti proposti dal Politecnico di Torino
Sono state selezionate tra le 39 proposte pervenute al Ministero dell’Università e della Ricerca le quattro nuove Infrastrutture Tecnologiche di Innovazione proposte dal Politecnico di Torino e finanziate complessivamente con 145.596.192 euro, a valere per il 49% sul Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza per quanto riguarda la Missione 4 (Istruzione e Ricerca), nella sua componente dedicata all’accompagnamento delle tecnologie nel passaggio dalla ricerca all’impresa e per il 51% su fondi provenienti da un partenariato pubblico-privato da costituire
Per Infrastrutture Tecnologiche di Innovazione si intendono quei centri di ricerca, costituiti spesso come nodi o network anche dislocati fisicamente in luoghi diversi, che essendo interconnessi creano nell’insieme una infrastruttura che ne amplifica l’impatto in termini di produzione di ricerca all’avanguardia e nuove tecnologie, di conoscenza e trasferimento tecnologico.
Queste infrastrutture hanno anche importanti ricadute socio-economiche sui territori in cui vengono insediate, e anche per le quattro Infrastrutture proposte dal Politecnico lo scopo è di creare un ecosistema in cui le imprese – sia le grandi aziende che le PMI – possano ricevere servizi per l’innovazione, formazione e supporto nella messa a terra delle nuove tecnologie.
“Per il Politecnico l’ottenimento di ben quattro Infrastrutture Tecnologiche di Innovazione rappresenta un risultato importantissimo. Finanziamenti così consistenti in infrastrutture rappresentano infatti un patrimonio che potrà, grazie a un proficuo rapporto tra pubblico e privato, garantire anche per gli anni a venire un notevole impatto sui territori sui quali insisteranno laboratori e centri finanziati grazie a questo bando. Il Politecnico potrà così dotarsi di nuove attrezzature e anche di una rete ancora più efficiente di strumenti per condurre le proprie ricerche e per accompagnare verso il mercato prodotti altamente innovativi nei settori più attuali della ricerca mondiale: energia, mobilità sostenibile e tecnologie del futuro nel settore automotive, aerospazio. Inoltre, come sottolineato in più occasioni dalla Ministra dell’Università e della Ricerca Maria Cristina Messa, nel caso delle Infrastrutture Tecnologiche di Innovazione sarà l’Italia a fare da modello all’Europa su come implementarle attraverso i partenariati pubblico privati”, commenta il Rettore del Politecnico Guido Saracco.
LE INFRASTRUTTURE TECNOLOGICHE DI INNOVAZIONE PROPOSTE DAL POLITECNICO
- INFUTURO – “Infrastruttura tecnologica di innovazione INFUTURO”
Il settore automobilistico si trova dinnanzi a sfide che cambieranno completamente la mobilità su strada così come la conosciamo oggi, nella direzione riassunta dall’acronimo ACES: Autonomous driving, Connected, Electrification, Sharing mobility.
Nel contesto italiano, al fine di mantenere una presenza nel business dell’automotive e acquisire competenze per la mobilità del futuro, è strategico creare nuove infrastrutture moderne ed efficienti che possano attrarre lo sviluppo e la validazione di attività di livello internazionale.
L’Infrastruttura INFUTURO si colloca in questo filone di ricerca e innovazione, con il coinvolgimento di due partner pubblici e la manifestazione di interesse di player internazionali del settore.
Le attività saranno distribuite in due siti nella regione Piemonte: Pista prove Trino (Trino Vercellese) e Laboratorio veicoli e powertrain connessi e autonomi (Torino).
“INFUTURO è fortemente integrato con il Centro Nazionale per la Mobilità Sostenibile e con le altre iniziative del Politecnico in ambito automotive quali il centro CARS. Nasce dalla stretta collaborazione fra il Politecnico e le aziende del settore automotive per creare un’infrastruttura per la prova di veicoli a zero emissioni autonomi e connessi e delle infrastrutture per la “smart mobility”. INFUTURO sarà un’infrastruttura aperta alle aziende e ai centri di ricerca che renderà accessibili possibilità di sviluppo uniche a livello internazionale a beneficio delle imprese comprese le PMI”, commenta il professor Andrea Tonoli, del Dipartimento di Ingegneria Meccanica e Aerospaziale del Politecnico di Torino e coordinatore dell’Infrastruttura tecnologica di innovazione INFUTURO.
Budget totale: 38.494.000 €
- IRSME – “Infrastruttura di innovazione nazionale in rete per la simulazione e il monitoraggio del sistema energetico”
Esempio di Infrastruttura multi-sito che coinvolgerà tutte le Regioni italiane, IRSME rappresenterà un Laboratorio Nazionale Multidisciplinare basato su una piattaforma IT che collega, sulla rete nazionale GARR, laboratori nazionali già esistenti o creati appositamente per la simulazione, la prototipazione e il test di sistemi energetici. La nuova infrastruttura IRSME risponde alle sfide poste dalla transizione energetica permettendo analisi e simulazioni di modelli di infrastrutture energetiche, tecnologie, componenti sia reali che virtuali e la loro interazione.
Lo scopo dell’Infrastruttura è di favorire l’integrazione nel sistema energetico delle fonti rinnovabili e l’uso ottimizzato delle risorse, sia dal punto di vista energetico-ambientale che da quello tecnico-economico, e contribuire alla transizione ecologica.
Hanno manifestato il proprio interesse ad aderire all’Infrastruttura 13 soggetti pubblici e 46 aziende private.
“Il progetto, rappresenta una grande opportunità di collaborazione e di trasferimento tecnologico tra aziende ed enti di ricerca; la manifestazione di interesse, a cui hanno aderito bene 46 aziende, ha evidenziato che non solo i grandi player energetici ma anche le piccole medie imprese hanno visto prospettive interessanti per la loro competitività nella partecipazione all’iniziativa. Abbiamo davanti una grande sfida che quando sarà vinta renderà disponibile al Paese uno strumento potente e innovativo di supporto ai decisori tecnici e politici”, commenta il professor Romano Borchiellini, del Dipartimento Energia “Galileo Ferraris” del Politecnico di Torino, Referente del Rettore per l’Energy Center del Politecnico e coordinatore di IRSME – Infrastruttura di innovazione nazionale in rete per la simulazione e il monitoraggio del sistema energetico.
Budget totale: 34.708.000 €
- ISM4Italy – “Infrastruttura di innovazione per la mobilità sostenibile in Italia”
L’Europa promuove con sempre maggiore forza una strategia di mobilità sostenibile e intelligente. In quest’ambito si colloca l’azione dell’Infrastruttura ISm4Italy, che rafforzerà i settori industriali della mobilità intelligente, elettrica e autonoma in ambito terrestre (automobilistico e ferroviario) e aerospaziale. Tali settori beneficeranno in particolare di soluzioni e metodi dalle aree della robotica e dell’intelligenza artificiale come “driver” per l’implementazione di veicoli e velivoli autonomi.
Hanno manifestato il proprio interesse ad aderire all’Infrastruttura 6 soggetti pubblici e 16 aziende private.
“Il progetto ISM4Italy rappresenta la naturale evoluzione del Centro Nazionale per la Mobilità Sostenibile, con l’intento di raccordare un’iniziativa di tipo industriale con un progetto di ricerca e sviluppo a TRL più basso. La coesione di intenti ad elevato TRL tra aziende e università e centri di ricerca rappresenta una novità assoluta per il panorama nazionale”, commenta il professor Giorgio Guglieri, del Dipartimento di Ingegneria Meccanica e Aerospaziale del Politecnico di Torino e coordinatore di ISM4Italy – Infrastruttura di innovazione per la mobilità sostenibile in Italia.
Regioni su cui è distribuita l’infrastruttura: Piemonte, Lombardia, Emilia Romagna, Campania, Puglia.
Budget totale: 39.994.192 €
- IS4Aerospace – “Infrastruttura tecnologica di innovazione per il knowledge transfer nell’ambito delle nuove sfide dell’Aerospazio”
L’industria aerospaziale attraverserà un cambio di paradigma nei prossimi anni, a causa delle strategie “verdi” imposte dall’Unione Europea (velivoli elettrici e ibridi, nuovi materiali leggeri che permettono di risparmiare energia.
La nuova infrastruttura sarà dedicata allo sviluppo di attività di trasferimento tecnologico e servizio in campo aeronautico e spaziale, con laboratori integrati e test facilities per coprire tutte le fasi dallo sviluppo alla certificazione di materiali e componenti anche attraverso l’uso di elementi reali e simulati scambiabili tra loro in un processo che permetta il raggiungimento della performance desiderata.
In questo caso, l’infrastruttura si svilupperà in un unico sito: la Città dell’aerospazio a Torino, dove diventerà una componente essenziale del nascente ecosistema di ricerca e trasferimento tecnologico dedicato a questi temi nel capoluogo subalpino.
Si sono dimostrate interessate alle attività dell’Infrastruttura grandi aziende multinazionali del settore.
“IS4Aerospace è un progetto fortemente integrato fra il mondo industriale e l’università, in completo raccordo con altre misure del PNRR e con le linee strategiche del territorio. Aziende e Università hanno partecipato significativamente al suo concepimento, alla determinazione degli obiettivi e dei metodi per perseguirli. Questa infrastruttura rappresenta in definitiva una reale sfida nella realizzazione di una partnership pubblica privata in un comparto tecnologicamente avanzato quale è l’aerospazio, sottoposto a significative evoluzioni nei prossimi anni verso soluzioni dirompenti che richiedono maturazioni tecnologiche testate e certificate”, dichiara il professor Massimo Sorli, del Dipartimento di Ingegneria Meccanica e Aerospaziale del Politecnico di Torino e coordinatore di IS4Aerospace Infrastruttura tecnologica di innovazione per il knowledge transfer nell’ambito delle nuove sfide dell’Aerospazio.
Budget totale: 32.400.000 €
155.000 euro sono destinati agli interventi in somma urgenza e 54.000 al trasporto dell’acqua con autobotti
Con l’accoglimento della richiesta dello stato di emergenza da parte del Consiglio dei Ministri sono in arrivo nel Torinese oltre 209.000 euro per 23 interventi, di cui 155.000 euro vanno agli interventi in somma urgenza e 54.000 al trasporto dell’acqua con autobotti
Le cifre fanno parte di un più ampio finanziamento per l’emergenza siccità che riserva al Piemonte 7,6 milioni di euro per intervenire sull’emergenza idrica che da settimane sta mettendo a dura prova il territorio. In particolare, quasi 6,8 milioni di euro sono destinati a 102 interventi di somma urgenza e più di 800 mila euro vengono utilizzati per 142 interventi di trasporto dell’acqua con le autobotti.
«Si tratta di un primo stanziamento per le somme urgenze che ci sono state segnalate dai territori più colpiti. Abbiamo però trasmesso a Roma una ricognizione più approfondita di interventi meno urgenti, ma che riteniamo comunque necessari per prevenire il ripetersi in futuro di situazioni come questa e ci auguriamo che anche su queste altre opere possa arrivare al più presto un sostegno – commentano il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio, l’assessore all’Ambiente Matteo Marnati, coordinatore delle attività del tavolo per l’emergenza idrica e l’assessore alla Protezione Civile Marco Gabusi –. Siamo in presenza di un’emergenza in cui la rapidità degli interventi è determinante. Siamo perciò soddisfatti della velocità con cui il governo ha risposto alle nostre richieste stanziando subito una prima tranche di risorse da destinare alle somme urgenze. Questo è il primo passo di un percorso più strutturale che dobbiamo però fare tutti con rapidità se vogliamo dare un vero aiuto ai territori che maggiormente stanno soffrendo in questo momento».
«Ora auspichiamo che con altrettanta rapidità il Governo accolga anche la richiesta della stato di calamità per l’agricoltura – aggiunge l’assessore alla Agricoltura Marco Protopapa – indispensabile sia per ristorare i nostri agricoltori di fronte ai danni causati da questa prolungata siccità, ma anche per attivare gli investimenti necessari per una futura nuova gestione dell’acqua».
Gli interventi riguardano le interconnessioni di rete, la sostituzione o il potenziamento di pompe, le opere di progettazione per il potenziamento di sorgenti o di sostituzione della rete idrica e il ripristino di pozzi già esistenti e abbandonati, ovvero opere che servono per evitare il picco di criticità dei mesi estivi. Sono inclusi anche gli interventi di distribuzione di risorse idriche con autobotti nei Comuni che ne hanno dichiarato la necessità.
All’ospedale Molinette di Torino
Si sposa intubato in terapia intensiva di cardiochirurgia in condizioni critiche, ma contestualmente arriva il più grande ed inaspettato regalo di matrimonio: un cuore compatibile da trapiantare. Viene salvato con un trapianto dopo la cerimonia in ospedale ed ora può ricominciare una nuova vita.
Un giovane uomo di 47 anni dopo poche ore dal suo matrimonio in ospedale è stato sottoposto con successo ad un trapianto di cuore in emergenza. E’ successo nei giorni scorsi nel reparto di Cardiochirurgia dell’ospedale Molinette della Città della Salute di Torino, diretto dal professor Mauro Rinaldi.
Nel mese di giugno il giovane viene ricoverato in un ospedale della provincia di Cuneo per un infarto massivo del ventricolo sinistro, viene sottoposto alle prime cure e trasferito d’urgenza nel reparto di Terapia Intensiva post-cardiochirurgica, coordinato dalla dottoressa Anna Trompeo. Le condizioni cliniche peggiorano e si rende necessario l’impianto di un sistema di assistenza circolatoria meccanica (ECMO) che lo stabilizza. La strategia funziona bene, ma progressivamente si evidenziano problematiche legate alla terapia scoagulante, necessaria per l’ECMO, che impongono la richiesta urgente di un cuore nuovo. Il paziente viene quindi inserito in lista per un trapianto in urgenza nazionale attraverso il Centro Regionale Trapianti del Piemonte (diretto dal professor Antonio Amoroso). Non si può sapere quando e se verrà mai trapiantato. E’ da pochi mesi diventato papà: il paziente, temendo il peggio, chiede pertanto di potersi sposare con la propria compagna di 42 anni, proprio mentre è intubato in ECMO e ricoverato in terapia intensiva. Il matrimonio, definito “in fine vita”, viene celebrato dall’Ufficiale di Stato Civile del Comune di Torino il pomeriggio con palloncini e cuori rossi illuminati dalla luce del diafanoscopio, che si trova proprio a fianco del suo letto e che, dopo aver illuminato migliaia di radiografie di altrettante vicende umane, cerca di gettare un po’ di luce ad un destino incerto. In fondo al letto non ci sono i fiori ma le fotografie della piccola figlia di due mesi. Accanto a lui la sposa con un bouquet speciale fatto con i tappi colorati delle provette dei prelievi di sangue. Poche ore dopo una fantastica sorpresa. Un vero e proprio dono di nozze: la segnalazione da parte del Centro Nazionale Trapianti di un donatore compatibile. Da lì iniziano i preparativi, non per il ricevimento nuziale ma per l’organizzazione del trapianto. Il donatore è a Napoli, lontano centinaia di chilometri. Parte un volo speciale per il prelievo del cuore, la sala operatoria a Torino viene allestita per il giovane sposo. Tutto è pronto e si può procedere. Fuori dalla sala la moglie attende con ansia notizie. Il cuore nuovo arriva a Torino dopo 12 ore dal matrimonio, il trapianto viene eseguito dal professor Massimo Boffini dell’équipe del professor Mauro Rinaldi, con l’aiuto della dottoressa Erika Simonato e del dottor Matteo Marro e degli anestesisti dottori Andrea Costamagna e Daniele Ferrero. Il cuore riparte perfettamente, l’ECMO non serve più: può essere rimosso. Dopo l’intervento durato oltre sette ore, il paziente ritorna nel suo letto della terapia intensiva. Adesso senza ECMO e con un cuore nuovo perfettamente funzionante. La moglie scoppia in un pianto di gioia liberatorio. Il decorso post-operatorio si svolge in modo regolare. Il paziente viene estubato e risvegliato. Dopo qualche giorno viene trasferito nell’Unità Coronarica della Cardiologia universitaria (diretta dal professor Gaetano Maria De Ferrari). Attualmente si trova nel reparto di degenza di cardiochirurgia per proseguire le cure.
“E’ una doppia notizia bellissima a lieto fine per l’uomo e per la coppia. Complimenti alle nostre équipes ed al sistema trapianti, che ancora una volta si confermano punto di eccellenza della Città della Salute. Ma ancor di più complimenti e congratulazioni ad un uomo e ad una coppia nati e poi rinati dopo il trapianto di cuore. Che sia per questo nuovo nucleo familiare un inizio di una nuova vita felice insieme” commenta il dottor Giovanni La Valle (Direttore generale Città della Salute di Torino).
Proclamato, in tutto il Piemonte e in Italia, per martedì 5 e mercoledì 6 luglio 2022 il fermo dei servizi taxi: 48 ore di stop a cui hanno aderito 15 sigle sindacali del comparto, quelle più rappresentative, ossia Confartigianato Taxi, Cna Fita Taxi e, Casartigiani ecc.
LA POSIZIONE DEGLI OPERATORI DEL SETTORE
Sul piatto la richiesta di stralcio, avviata già da novembre, dell’art.10 (ex art.8) sull’adeguamento dell’offerta di servizi alle forme di mobilità che si svolgono mediante applicazioni web che utilizzano piattaforme tecnologiche per l’interconnessione dei passeggeri e dei conducenti.
Il DDL “Concorrenza” interviene pesantemente sul settore trasporto pubblico non di linea, che è un settore dove coesistono piccole e micro imprese, localizzate territorialmente, in ragione del servizio di trasporto pubblico erogato a favore e nell’interesse di utenza locale in modo integrativo e complementare al servizio di Trasporto Pubblico Locale.
Ricordiamo che il regime delle licenze e delle autorizzazioni, di fatto, impedisce la formazione di monopoli in quanto vi è un limite oggettivo al cumulo, che è vietato nel servizio taxi e limitato nel servizio NCC. Le tariffe sono amministrate e vi sono obblighi minimi di servizio a tutela dell’utenza. Il servizio ha livelli di regolazione analoghi in tutta Europa e nel Mondo.
“Con questo provvedimento, commenta Carlo Baglione, Presidente per la categoria taxi di Confartigianato Imprese Piemonte, il Governo intende avere le mani libere, con l’unico obiettivo di consentire a piattaforme multinazionali di monopolizzare la domanda con una intermediazione sregolata, che verosimilmente costringerà i vettori ad accettare condizioni di erogazione del servizio in contrasto con la tutela del lavoro e lo sviluppo dell’artigianato, eludendo il principio di competenza esclusiva e sussidiaria delle Regioni e minando la responsabilità sociale a cui deve tendere la libera iniziativa privata.”
“Con questi presupposti siamo costretti a confermare anche in Piemonte il fermo dei servizi taxi per 48 ore, commenta Claudio Bontempi, presidente regionale CNA Piemonte per i tassisti. Siamo contrari a una riforma del settore che si basi solo su logiche economiche che nulla hanno a che fare con il servizio pubblico erogato, consegnando la gestione del settore a intermediari e relegando la funzione del tassista a quella di un fattorino su quattro ruote, sfruttato e senza diritti ma con tutti i rischi che sono a carico di un imprenditore”.
“L’unico modo per far sentire la voce di tutti i lavoratori del settore è portare avanti lo sciopero in forma decisa – ribadisce Angelo Simone, rappresentante del settore Taxi di SNA CASARTIGIANI – nel frattempo, auspichiamo che il Governo prenda seriamente in considerazione le motivazioni che ci portano a chiedere la richiesta di stralcio dell’art. 10”.
Nonostante le ripetute richieste delle Associazioni di categoria, negli ultimi sette mesi non è stato possibile un reale confronto con il Governo. La richiesta di stralcio dell’art. 10 (ex. art. 8 nelle precedenti versioni del testo) è mossa dalle seguentiragioni:
Sanità, prenotazioni a due velocità in Piemonte
Una statistica a due velocità, quella fornita sul funzionamento del Centro unico di prenotazione in Piemonte dall’assessore alla Sanità Luigi Icardi nel corso dell’informativa in Commissione Sanità della Regione, presieduta da Alessandro Stecco, sul funzionamento del Cup nella nostra regione.
“La situazione – ha spiegato – non è omogenea sull’intero territorio e ci sono ancora alcune criticità da risolvere: se, infatti, alle Asl Alessandria e Vco e all’Aso Novara si è raggiunto rispettivamente il 95,09%, 92,57% e 92% di prenotazioni attraverso il Cup, le prenotazioni all’Asl Città di Torino e alle Aso Città della Salute e San Luigi sono per ora al 56,48%, al 38,93% e al 58,98% e quindi bisogna lavorare soprattutto a Torino per migliorare”.
Ha poi aggiunto che “delle 176.722 ricette di primo accesso alle strutture sanitarie piemontesi per visite ed esami, ben 138.275, a giugno, sono state prenotate attraverso il Cup regionale, pari al 78,24% del totale”.
Per quanto riguarda la prenotazione di prime visite e prestazioni di primo accesso nelle agende pubbliche – prenotabili tramite Contact center regionale, App, totem, sportelli Cup aziendali e farmacie – si è concluso l’adeguamento del sistema informatico e sono in corso interventi organizzativi per consentire ad Asl e Aso di gestire direttamente anche le prenotazioni relative a ricette non di primo accesso, che potrebbe prendere il via entro settembre.
“È stata inoltre prevista – ha dichiarato l’assessore – l’adesione al Cup di tutte le strutture private convenzionate, per la quale è stata potenziata la struttura hardware del sistema ed è in corso la formazione degli operatori”.
“Per quanto riguarda le prenotazioni – ha concluso l’assessore – si sta studiando come coinvolgere anche le tabaccherie, dopo le farmacie, per le prenotazioni, fermo restando che l’ostacolo da superare rimane la normativa nazionale”.
Al vicepresidente Domenico Rossi – intervenuto per il Pd con Daniele Valle – l’assessore ha risposto che si sta lavorando per estendere la programmazione delle agende, cosa impensabile durante la pandemia, quando molte prestazioni erano sospese, mentre Marco Grimaldi (Luv) ha proposto un sopralluogo presso le sedi in cui lavorano gli operatori del Cup.
L’assessore ha confermato ad Alessandra Biletta (Fi) che il metodo più utilizzato per le prenotazioni Cup è il telefono e rassicurato Sarah Disabato (M5s) che, se si riuscirà a fare l’accordo con le tabaccherie, subordinato alla norma nazionale, si potrebbe prevedere qualcosa di analogo anche per le parafarmacie.
Al termine del dibattito sono iniziate le prime determinazioni sulle proposte di legge 204, “Disposizioni coordinate in materia di tutela degli animali d’affezione ed esotici”, presentata dal primo firmatario Carlo Riva Vercellotti (Fdi), e 205, “Protezione degli animali d’affezione e prevenzione del randagismo”, a prima firma Letizia Nicotra (Lega). Entrambi i provvedimenti verranno sottoposti al parere del Consiglio delle autonomie locali (Cal) e sono aperte le consultazioni on line dei soggetti interessati fino al 25 luglio.
Edilizia: è allarme per la carenza di personale
L’edilizia, anche quella piemontese registra una carenza di manodopera a tutti i livelli: dai capocantiere agli ingegneri ai manovali. Lo evidenzia Paola Malabaila, presidente di Ance Piemonte e Valle D’Aosta. E’ stato appena siglato un accordo con il Politecnico di Torino per facilitare l’inserimento dei tirocinanti, futuri ingegneri civili ed edili, nelle aziende. Inoltre a ottobre, con la Regione Piemonte, verrà promosso attraverso un evento il ruolo delle scuole edili che non riescono ad attrarre un numero sufficiente di giovani. Per Ance è necessario promuovere la revisione del codice degli appalti: urge una legge che permetta di snellire aggiudicazione e conduzione dei cantieri.
Giovedì 7 luglio ore 13.30 in Sala Trasparenza, piazza Castello – Torino
Il rifugio Gastaldi, a monte del paese di Balme, in alta Valle di Lanzo, ospiterà la “base” per lo studio e il monitoraggio del bacino glaciale della Bessanese, consentendo così a tecnici e scienziati di acquisire in loco dati sul cambiamento climatico in ambiente alpino e ai frequentatori della montagna di essere informati grazie a un programma di divulgazione scientifica dei risultati.
È quanto prevede la convenzione fra Arpa, Club Alpino Italiano, Museo Nazionale della Montagna e Istituto di Ricerca per la Protezione Idrogeologica del Consiglio nazionale delle Ricerche, che sarà sottoscritta, giovedì 7 luglio alle 13.30 nella Sala Trasparenza del Palazzo della Regione.
Saranno presenti
-l’assessore regionale all’Ambiente, Matteo Marnati
-il direttore generale di Arpa Piemonte, Angelo Robotto
-rappresentanti degli enti firmatari della convenzione (Cai, Museo Nazionale della Montagna, Istituto di Ricerca per la Protezione Idrogeologica del Consiglio Nazionale delle Ricerche)
SICCITÀ: IN PIEMONTE NECESSARI OLTRE 250 INTERVENTI EMERGENZIALI E STRUTTURALI PER UN VALORE DI 121 MILIONI DI EURO
Il presidente Cirio e gli assessori Marnati, Gabusi e Protopapa: “Confidiamo sia riconosciuto lo stato d’emergenza e programmati gli interventi entro l’estate”
“Il Piemonte si trova ad affrontare una crisi idrica mai vista prima che certamente affonda le sue radici nei processi dei cambiamenti climatici. Dopo l’esperienza dell’evento alluvionale 2-3 ottobre 2020 di breve durata e notevole intensità e la breve parentesi dell’alluvione 3-4 ottobre 2021 che peraltro ha interessato solo il territorio dell’ovadese in provincia di Alessandria, il Piemonte non ha più beneficiato di un apporto pluviometrico adeguato all’uso potabile e irriguo, se confrontato con i dati pluviometrici statistici storici, sui quali ci si è basati finora per il calcolo degli acquedotti e delle infrastrutture irrigue”.
Così il presidente della Regione, Alberto Cirio, nella lettera inviata nei giorni scorsi al Presidente del Consiglio Mario Draghi e al Capo Dipartimento della Protezione Civile, Fabrizio Curcio, con la quale ha richiesto ufficialmente il riconoscimento dello stato di emergenza.
E da una ricognizione con le autorità d’ambito e precisa mappatura, emerge che sono più di 250 gli interventi necessari per la rete idropotabile per fronteggiare le criticità.
Per quanto riguarda i fondi richiesti, si tratta di 800mila euro per i costi, già sostenuti, per le autobotti, circa 8 milioni di euro per interventi di somma urgenza realizzabili nel breve periodo (che probabilmente verranno inseriti già nel decreto di lunedì e che riguardano le interconnessioni di rete, la sostituzione o il potenziamento di pompe, opere di progettazione per il potenziamento di sorgenti o di sostituzione della rete idrica e il ripristino di pozzi già esistenti e abbandonati, ovvero opere che servono per evitare il picco di criticità dei mesi estivi) e 112 milioni per opere strutturali urgenti da realizzare nel medio periodo, che rientreranno in un secondo intervento del Governo.
“Si tratta di nuove opere – spiega l’assessore all’Ambiente, Matteo Marnati, coordinatore delle attività del tavolo per l’emergenza idrica – quali ad esempio il potenziamento di acquedotti, la realizzazione di nuovi pozzi e nuovi serbatoi, nuove condotte per migliorare la qualità dell’acqua, la sostituzione di brevi tratti di reti acquedottistiche, e molto altro, da realizzare nell’arco di circa un paio d’anni. Abbiamo chiara la situazione dei progetti da realizzare per affrontare le siccità dei prossimi anni, per quanto riguarda l’acqua potabile destinata alla popolazione”.
“Il Dipartimento Nazionale di Protezione Civile sta lavorando da giorni insieme ai nostri tecnici per definire il quadro delle risorse e anche oggi, sabato, abbiamo approfondito alcune tematiche – afferma l’assessore regionale alla Protezione Civile, Marco Gabusi-. Il momento è complicato e le risorse saranno distribuite con un cronoprogramma articolato, ma è doveroso riconoscere la disponibilità e la serietà dello staff del Capo Dipartimento Curcio” .
“Altrettanto urgenti sono gli interventi per i danni ai raccolti e alle nostre colture d’eccellenza – aggiunge l’assessore alla Agricoltura Marco Protopapa – Anche su questo fronte auspichiamo presto un pronunciamento del Ministero per la richiesta della stato di calamità e le risorse a sostegno dei nostri imprenditori agricoli, anche rivolte agli investimenti che saranno necessari per una futura nuova gestione dell’acqua”.
-
Il 3 luglio, prima domenica del mese, torna l’ingresso gratuito in tutte le sedi museali di Intesa Sanpaolo a Torino, Milano, Napoli e Vicenza
- Aperte ad ingresso libero anche le Gallerie di Palazzo degli Alberti a Prato e Casa Museo Ivan Bruschi ad Arezzo
- Molte le esposizioni temporanee: dalla fotografia di Pellegrin e dell’Archivio Publifoto a Torino, alla grande mostra che conclude la XIX edizione di Restituzioni a Napoli, agli stupefacenti marmi di Torlonia, alle sculture della Collezione Henraux e alla nuova esposizione dell’artista e fotografo tedesco Matthias Schaller a Milano, alla creatività del genio internazionale dell’illustrazione Christoph Niemann a Vicenza
Domenica 3 luglio, torna l’appuntamento con l’entrata gratuita nelle sedi museali di Intesa Sanpaolo, in linea con l’iniziativa del Ministero della Cultura che prevede l’accesso libero ai musei statali le prime domeniche del mese.
Un ventaglio di occasioni per scoprire le nuove sedi delle Gallerie d’Italia a Napoli e Torino rivisitate dall’architetto Michele De Lucchi, addentrarsi nelle novità delle Gallerie d’Italia di Milano e Vicenza, negli spazi museali di Galleria degli Alberti a Prato, aperti recentemente al pubblico, e della Casa Museo Ivan Bruschi ad Arezzo.
A Milano, grande successo della mostra I Marmi Torlonia. Collezionare Capolavori. The Torlonia Marbles. Collecting Masterpieces che propone 96 marmi della Collezione Torlonia, la più importante raccolta privata di statuaria classica a livello mondiale. Il percorso analizza la storia del collezionismo di antichità a Roma dal XV al XIX secolo, aspetto che evidenzia l’eccezionale rilevanza, insieme alla stupefacente bellezza, delle sculture del Museo Torlonia. L’appuntamento milanese, fino al 18 settembre 2022, inaugura – dopo Roma -, il programma espositivo della Collezione presso importanti musei internazionali.
La scultura è protagonista anche nel Giardino di Alessandro, luogo prediletto dal Manzoni, dove fino al 17 luglio è ospitata la mostra Collezione Henraux 1960-1970, a cura di Edoardo Bonaspetti, direttore Artistico della Fondazione Henraux. La rassegna è dedicata alla significativa raccolta di opere scultoree in marmo realizzate dall’azienda marmifera toscana. Allestita anche nel Cortile Ottagono, la mostra espone sette delle venticinque sculture Henraux in collezione Intesa Sanpaolo, con opere di Joan Miró, Jean Arp, Giò Pomodoro. In occasione della rassegna, l’intero nucleo di sculture è stato sottoposto a un importante intervento conservativo.
In scena alle Gallerie di Milano anche la fotografia, con diciannove tavolozze appartenute a grandi pittori dell’Ottocento e del Novecento – ritratti indiretti degli artisti e della loro produzione – immortalate dal fotografo e artista tedesco Matthias Schaller. La mostra Matthias Schaller. Das Meisterstuck, allestita nella Sala delle Colonne e visitabile fino al 28 agosto, intende le tavolozze come finestre affacciate sul genio creativo dell’artista, come un paesaggio astratto della produzione pittorica, o, in altre parole, la pittura prima della pittura.
Sempre di grande fascino per il pubblico anche i percorsi dedicati alle collezioni permanenti, Da Canova a Boccioni e Cantiere del Novecento, che si snodano lungo i tre palazzi storici che danno vita alla sede museale di Intesa Sanpaolo con affaccio su piazza Scala,
A Torino, a Palazzo Turinetti, le nuove Gallerie d’Italia in Piazza San Carlo, oltre 10.000 metri quadri che si snodano su cinque piani, propongono fino al 4 settembre due importanti mostre fotografiche allestite nei piani ipogei del museo; al piano nobile, un prezioso nucleo di opere di arte barocca piemontese – tra cui le nove tele dell’Oratorio della Compagnia di San Paolo – costituisce la collezione permanente del museo.
L’esposizione La fragile meraviglia. Un viaggio nella natura che cambia, racconta il lavoro di Paolo Pellegrin nel rapporto tra l’uomo e il suo ambiente naturale, con la curatela di Walter Guadagnini e il contributo di Mario Calabresi. Un progetto che ha impegnato il fotografo per oltre un anno, e che lo ha visto muoversi in diverse zone del mondo alla ricerca delle tracce e della presenza dei quattro elementi – terra, acqua, aria e fuoco.
La mostra Dalla guerra alla luna 1945-1969. Sguardi dall’Archivio Publifoto Intesa Sanpaolo, con la curatela di Aldo Grasso e Giovanna Calvenzi, attraverso una selezione di circa 80 scatti, racconta l’Italia che rinasce dalle macerie del secondo conflitto mondiale, il piano Marshall con cui l’America l’aiuta a ripartire, il boom degli anni ’60 e l’avvento della televisione, la motorizzazione di massa e i sogni legati alla conquista della luna.
A Vicenza, grande successo della mostra Illustrissimo. Christoph Niemann, dedicata alla star internazionale ospite di Illustri Festival, iniziativa biennale con esposizioni temporanee e un folto programma dedicato al mondo dell’illustrazione in diversi luoghi della città. L’esposizione, alle Gallerie d’Italia a Vicenza fino al 28 agosto, presenta oltre 200 opere dell’illustratore e artista tedesco che ripercorrono gran parte della sua produzione. Il suo lavoro appare regolarmente sulle copertine di The New Yorker – per cui ha creato anche la prima copertina in realtà aumentata – National Geographic e The New York Times Magazine. Prima personale in Italia dell’artista, considerato ai massimi livelli nel panorama mondiale, la mostra è arricchita da un apparato multimediale comprensivo di un’esperienza di realtà virtuale che immerge i visitatori in alcuni ambienti rivisitati dallo straordinario illustratore.
Visitabile anche la collezione permanente del museo dedicata al Settecento Veneto, con dipinti di Canaletto, Guardi, Carlevarijs, e la straordinaria Caduta degli Angeli Ribelli – gruppo scultoreo di oltre sessanta figure scolpite in un unico blocco di marmo di Carrara – e la straordinaria collezione di icone russe, una delle più cospicue e importanti raccolte di arte sacra russa esistenti al di fuori dei confini della Russia.
A Napoli, la nuova sede delle Gallerie d’Italia di via Toledo propone fino al 26 settembre uno straordinario “viaggio in Italia” con oltre 200 opere nella mostra Restituzioni. La Fragilità e la Forza che conclude la XIX edizione del programma di restauri che, in oltre 30 anni di storia, ha restituito alla collettività oltre 2000 opere appartenenti al patrimonio del Paese. In mostra in questa edizione 87 nuclei di opere appartenenti a 81 enti proprietari, tra siti archeologici, musei pubblici e diocesani, chiese e luoghi di culto, in un percorso che spazia dall’archeologia a capolavori di Bellini, Cima Da Conegliano, Bronzino, fino a dipinti di Manet, Boccioni e Pellizza da Volpedo.
Il percorso espositivo permanente, accanto all’itinerario Da Caravaggio a Gemito, propone la collezione di Intesa Sanpaolo di ceramiche attiche e magno-greche, per la prima volta esposta nella sua interezza, con prestiti importanti dal Museo Archeologico Nazionale di Napoli, e un nuovo itinerario dedicato all’arte del Novecento.
Ad Arezzo, fino al 23 ottobre la Casa Museo dell’Antiquariato Ivan Bruschi rende omaggio a Antonio Canova, in occasione del secondo centenario della morte, esponendo dipinti e disegni da collezioni pubbliche e private del suo contemporaneo, il pittore Pietro Benvenuti. Aretino di origine, fu protagonista della scena artistica internazionale durante gli anni del trionfo del Neoclassicismo. La mostra “Pietro Benvenuti nell’età di Canova. Dipinti e disegni da collezioni pubbliche e private” è la prima esposizione del programma espositivo Terre degli Uffizi di Gallerie degli Uffizi e Fondazione CR Firenze. All’interno del percorso espositivo anche due opere della collezione di Intesa Sanpaolo, presenti nella Casa Museo dell’Antiquariato Ivan Bruschi: Ritratto di Teresa Mozzi del Garbo con il figlio del 1817 e Ritratto di Antonio Capacci del 1818.
La Casa Museo Ivan Bruschi, un unicum in Italia come museo di Antiquariato, una vera e propria ‘camera delle meraviglie’ entrata a far parte del patrimonio culturale di Intesa Sanpaolo, presenta un percorso espositivo permanente curato dalla Scuola Normale di Pisa che svela la straordinaria varietà di opere collezionate dall’antiquario Ivan Bruschi nel corso di una vita.
A Prato, la Galleria di Palazzo degli Alberti, aperta al pubblico nei fine settimana, sempre ad ingresso gratuito, presenta 142 opere e 90 capolavori esposti di artisti quali Bellini, Caravaggio, Bronzino, Filippo Lippi.
In un racconto ricco di pathos, l’esposizione permanente curata da Lia Brunori – Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per Firenze, Pistoia e Prato – racconta la collezione oggi proprietà di Banca Popolare di Vicenza S.p.A. in L.C.A. con un avvio narrativo che, da due tabernacoli affrescati del primo Quattrocento, prosegue con rappresentazioni pittoriche medievali che trovano nella Madonna col Bambino di Filippo Lippi l’espressione più alta. Nella Galleria si possono ammirare anche capolavori di Caravaggio e opere del Cinque-Seicento di area fiorentina e le sculture di Lorenzo Bartolini, artista di Prato attivo nella prima metà dell’Ottocento.
La Galleria degli Alberti di Prato è stata aperta a marzo del 2022 da Intesa Sanpaolo, dopo tre anni di lavori di ristrutturazione del palazzo di proprietà della Banca, per restituire alla fruizione pubblica una importante collezione appartenuta alla Cassa di Risparmio di Prato e quindi fortemente legata al territorio.
Per approfondimenti: