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Il bollettino Covid di sabato 22 maggio

COVID PIEMONTE: IL BOLLETTINO DELLE ORE 16.30

LA SITUAZIONE DEI CONTAGI

Oggi l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato 400 nuovi casi di persone risultate positive al Covid-19 (di cui 29 dopo test antigenico), pari all’1,6% di 25.284 tamponi eseguiti, di cui 18.082 antigenici. Dei 400 nuovi casi, gli asintomatici sono 166 (42%).

I casi sono così ripartiti: 40 screening, 273 contatti di caso, 87 con indagine in corso; per ambito: 11 RSA/Strutture Socio-Assistenziali, 80 scolastico, 309 popolazione generale.

Il totale dei casi positivi diventa quindi 362.216 così suddivisi su base provinciale: 29.228 Alessandria, 17.301 Asti, 11.344 Biella, 52.226 Cuneo, 27.808 Novara, 193.963 Torino, 13.497 Vercelli, 12.846 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 1.486 residenti fuori regione, ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 2.517 sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.

I ricoverati in terapia intensiva sono 105 (-1 rispetto a ieri).

I ricoverati non in terapia intensiva sono 893 (45 rispetto a ieri).

Le persone in isolamento domiciliare sono 7211.

I tamponi diagnostici finora processati sono 4.809.789 (+25.284 rispetto a ieri), di cui 1.603.658 risultati negativi.

I DECESSI DIVENTANO 11.577

Sono 4 i decessi di persone positive al test del Covid-19 comunicati dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte, di cui nessuno verificatosi oggi (si ricorda che il dato di aggiornamento cumulativo comunicato giornalmente comprende anche decessi avvenuti nei giorni precedenti e solo successivamente accertati come decessi Covid).

Il totale è ora di 11.577 deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi per provincia: 1.562 Alessandria, 701 Asti, 428 Biella, 1.438 Cuneo, 938 Novara, 5.528 Torino, 517 Vercelli, 369 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 96 residenti fuori regione, ma deceduti in Piemonte.

342.430 GUARITI

I pazienti guariti sono complessivamente 341.430 (+743 rispetto a ieri) così suddivisi su base provinciale: 27.158 Alessandria, 16.348 Asti, 10.472 Biella, 49.470 Cuneo, 26.340 Novara, 184.033 Torino, 12.610 Vercelli, 12.214 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 1.399 extraregione e 2.386 in fase di definizione.

Vaccini per i turisti, firmato l’accordo tra Piemonte e Liguria

E’ stato siglato il memorandum d’intesa tra le Regioni Piemonte e Liguria per la vaccinazione nel periodo delle vacanze estive.

“Verrà sottoposto all’approvazione del generale Figliuolo, che ha dato grande disponibilità”, ha detto il presidente del Piemonte Cirio, nel corso di un incontro  con il presidente della Liguria Giovanni Toti.

Avviata la sinergia tra Piemonte e Liguria per favorire nella stagione estiva la vaccinazione dei rispettivi abitanti in vacanza sulla costa ligure o sulle montagne piemontesi. Il primo atto è il protocollo d’intenti per la reciprocità vaccinale in ambito turistico firmato questa mattina a Torino dai presidenti Alberto Cirio e Giovanni Toti.

Erano presenti per la Regione Piemonte anche il vicepresidente Fabio Carosso, l’assessore alla Sanità Luigi Genesio Icardi e, in videocollegamento, l’assessore alla Cultura, Turismo e Commercio Vittoria Poggio.

Il documento è stato già trasmesso al generale Figliuolo, commissario straordinario per l’Emergenza Covid-19, per ogni opportuna valutazione e se arriverà il via libera da Roma si partirà al più presto.

La sinergia prevede che:

– i residenti in Piemonte potranno ricevere la vaccinazione anti-Covid presso i punti vaccinali della Liguria, così come i residenti in Liguria potranno ricevere la medesima vaccinazione presso i punti vaccinali siti in Piemonte alle seguenti condizioni:

– il soggiorno deve avvenire a scopo turistico durante il periodo estivo e per una durata che rende difficoltosa la somministrazione del vaccino nel territorio di residenza;

– nella richiesta l’interessato deve attestare l’esistenza delle condizioni di applicabilità dell’accordo, specificare la sua condizione di soggetto non vaccinato oppure presentare la certificazione della data e tipologia della prima dose ricevuta, rilasciare le autorizzazione al trattamento dei dati.

Le modalità di prenotazione e di registrazione della vaccinazione e l’interoperabilità dei sistemi informativi di Liguria e Piemonte dovranno garantire l’organizzazione delle operazioni di vaccinazione dei cittadini, consentendo a chi si trova fuori regione di accedere ai sistemi.

L’avvenuta vaccinazione sarà notificata all’Anagrafe Vaccinale Nazionale Covid (AVC), che provvederà a inviare alla Regione di residenza le relative informazioni. Sulla base della rendicontazione trasmessa alle Regioni dall’AVC saranno stabilite le modalità per il riequilibrio delle scorte dei vaccini.

Nei prossimi giorni sui portali per la vaccinazione delle due Regioni verranno pubblicate tutte le informazioni pratiche per favorire l’operazione senza eccessiva burocrazia.

Le motivazioni che hanno portato alla conclusione del protocollo sono diverse:

– l’esistenza di una reciproca e rilevante mobilità turistica su scala annuale, e non solo stagionale, tra Liguria e Piemonte;

– la campagna di vaccinazione si sviluppa nella sua massima espansione durante la stagione turistica estiva, con evidenti conseguenze sulle prenotazioni nelle località interessate in conseguenza del tempo intercorrente tra l’inoculazione della prima e della seconda dose;

– il completamento del ciclo vaccinale risulta rilevante per il rilascio e la durata del “certificato verde”.

“La logica alla base di questo accordo – ha dichiarato il presidente Cirio – è quella di portare il vaccino alle persone, e non le persone al vaccino, e consentire a chi da un anno e mezzo ha dovuto sottostare alle restrizioni dovute alla pandemia di trascorrere le sue vacanze senza dover rientrare nella città di residenza per vaccinarsi. E’ inoltre la dimostrazione concreta di come le Regioni possono lavorare insieme per rendere più facile la vita dei cittadini con un’iniziativa che intende agevolare le persone. Le modalità dell’accordo sono basate sull’interscambio dell’anagrafe vaccinale e su un meccanismo di controllo dell’autocertificazione, il meno burocratico possibile. Piemonte e Liguria stanno procedendo in maniera molto spedita nella campagna vaccinale. Trovare un accordo nazionale per vaccinarsi in vacanza è complicato, ma ciò non toglie che non si possa procedere ad intese territoriali”.

“Se oggi prevediamo di dare un servizio ai cittadini – ha affermato il presidente Toti – lo dobbiamo anche allo straordinario lavoro che le nostre Sanità hanno svolto in questi mesi. Noi applichiamo le competenze delle Regioni e diamo dei servizi ai cittadini tenendo conto delle esigenze dei territori. Non vedo cosa ci sia di strano ma è il sale del regionalismo. Scegliere il regionalismo e poi accusarci di agire in modo diverso è qualcosa a cui non riesco a rassegnarmi. Abbiamo discusso con il generale Figliuolo di questo accordo, che non mi sembra per nulla stravagante, ma invece pragmatico e concreto. Se una persona non vaccinata o vaccinata solo con la prima dose riesce ad avere il vaccino dove è in vacanza riceve solo un servizio di buon senso e non è magari costretta a rinviare la somministrazione. Teniamo anche contro del fatto che se stiamo parlando di vaccini in vacanza vuol dire che la campagna vaccinale sta procedendo bene”.

“Stiamo lavorando per allineare i due sistemi informativi e farli dialogare – ha aggiunto l’assessore alla Sanità del Piemonte, Luigi Genesio Icardi – Si stima che siano circa 50.000 i liguri che vengono in vacanza in Piemonte e 250.000 i piemontesi che trascorrono le ferie in Liguria, ma i numeri di coloro che potenzialmente potranno aver bisogno di questo servizio sono nettamente inferiori, perché molti cittadini, soprattutto quelli più anziani, hanno già ricevuto entrambe le dosi. Potremo comunque rendere più agevole la vaccinazione ad un numero importante di persone, tenendo conto che più siamo veloci a vaccinare meno possibilità ha il virus di circolare”.

“Piemonte e Liguria da sempre hanno avviato rapporti di collaborazione – ha sottolineato l’assessore alla Cultura, Turismo e Commercio del Piemonte, Vittoria Poggio -. Si pensi ad esempio alle relazioni per agevolare gli scambi turistici culturali e commerciali e su quello della logistica. Siamo il retroporto naturale del nord-ovest. Da poco abbiamo avviato il progetto Viae, che apre la strada a nuovi itinerari escursionistici tra le due regioni. Garantire la sicurezza sanitaria è fondamentale, anche per il messaggio verso il mercato estero. Con questa operazione, infatti, tutti sanno di frequentare luoghi protetti in un regime sanitario completamente sotto controllo”.

Continuava da anni a subire violenze per non allontanare il padre dal figlio

Ha trovato il coraggio di denunciare anni e anni di maltrattamenti in famiglia

La telefonata di minacce fatta alla sorella è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso. L’uomo, al termine dell’ennesimo litigio per futili motivi con la compagna, al suo allontanarsi da casa per trovare un rifugio sicuro, ha pensato di chiamare la sorella di lei per avvisarla che questa volta era troppo: avrebbe comprato un coltello e avrebbe ucciso la donna. Immediatamente, si è attivata una rete di protezione nei confronti della vittima che, avuta la notizia, si è rivolta al 112 NUE per l’invio di una pattuglia a casa. Il figlio, intanto, era entrato nell’appartamento con la scusa di prendere un libro, trovando il padre addormentato sul divano e in soggiorno, in bella vista sul tavolo, un coltello da caccia di ben trenta cm. Gli agenti del commissariato Mirafiori intervenuti tempestivamente hanno raccolto la denuncia della donna, testimonianza di anni di violenze fisiche e psicologiche in nome della superiorità maschile, alla quale lei doveva semplicemente “obbedienza”. Negli ultimi tempi, anche in considerazione del lockdown per la pandemia, la situazione in casa si era fatta sempre più tesa.  I poliziotti hanno proceduto all’arresto per il reato di maltrattamenti in famiglia.

 

I negozi dei centri commerciali riaprono nel weekend

Da sabato 22 maggio iniziano le  prime riaperture.

Aprono i negozi  nei mercati, centri commerciali, gallerie e parchi commerciali che erano  chiusi ormai da mesi nei fine settimana. Da lunedì 24 maggio sarà consentita la riapertura delle palestre. A Torino e provincia  nel week-end, negozi aperti nel Centro Commerciale Lingotto, nel Centro Porte di Moncalieri e Le Fornaci.

A Viali Shopping Park aperti tutti i negozi tutti i giorni dalle 9 alle 20 e il Carrefour aperto dal lunedì al sabato dalle 7.30 alle 21 e domenica dalle 8 alle 20.

Settimo Cielo Retail Park apre ora anche il sabato, la domenica e giorni festivi con orario 9.30 – 21. Food Court dalle 10 fino alle 23 dal lunedì alla domenica e Festivi. Il Retail park sarà aperto anche il 2 giugno 2021.

Mondojuve apre i suoi 100  negozi, 7 megastore, 1 iper e 1 area food. Nei bar e nei ristoranti  sprovvisti di posti a sedere all’esterno è attivo esclusivamente il servizio d’asporto e delivery.

Fino alla fine di maggio l’ipermercato Bennet seguirà i consueti orari: lunedì – sabato dalle 8.30 alle 21, domenica dalle 8.30 alle 20.

Il bollettino Covid di venerdì 21 maggio

COVID PIEMONTE: IL BOLLETTINO DELLE ORE 16.00

LA SITUAZIONE DEI CONTAGI

Oggi l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato 393 nuovi casi di persone risultate positive al Covid-19 (di cui 22 dopo test antigenico), pari al 1,7 % di22.933 tamponi eseguiti, di cui 14.906 antigenici. Dei 393 nuovi casi, gli asintomatici sono 165 (42%).

I casi sono così ripartiti: 37 screening, 272 contatti di caso, 84 con indagine in corso; per ambito: 0 RSA/Strutture Socio-Assistenziali, 51 scolastico, 342 popolazione generale.

 Il totale dei casi positivi diventa quindi 361.816 così suddivisi su base provinciale: 29.189 Alessandria, 17.291 Asti, 11.330 Biella, 52.170 Cuneo, 27.780 Novara, 193.750 Torino, 13.489 Vercelli, 12.821 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 1.483 residenti fuori regione, ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 2.513 sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.

 I ricoverati in terapia intensiva sono 106 (-15 rispetto a ieri).

I ricoverati non in terapia intensiva sono 938 (- 63rispetto a ieri).

Le persone in isolamento domiciliare sono 7.512

I tamponi diagnostici finora processati sono 4.784.505 (+ 22.933 rispetto a ieri), di cui 1.598.322 risultati negativi.

I DECESSI DIVENTANO 11.573

Sono 14 i decessi di persone positive al test del Covid-19 comunicati dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte, di cui 0 verificatosi oggi (si ricorda che il dato di aggiornamento cumulativo comunicato giornalmente comprende anche decessi avvenuti nei giorni precedenti e solo successivamente accertati come decessi Covid).

Il totale è ora di 11.573 deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi per provincia: 1.562 Alessandria, 701 Asti, 428 Biella, 1.438 Cuneo, 938 Novara, 5.525 Torino, 517 Vercelli, 369 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 95 residenti fuori regione, ma deceduti in Piemonte.

340.827 GUARITI

I pazienti guariti sono complessivamente 341.687 (+860 rispetto a ieri) così suddivisi su base provinciale: 27.094 Alessandria, 16.324 Asti, 10.434 Biella, 49.360 Cuneo, 26.283 Novara, 183.655 Torino, 12.591 Vercelli, 12.166 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 1.396 extraregione e 2.384 in fase di definizione.

Torino: nuovo caso di candidato che fa l’esame di guida al posto dell’amico (e supera la prova)

Come nel caso precedente, denunciato dopo aver superato l’esame Era già accaduto lo scorso febbraio quando un ventisettenne senegalese era stato denunciato per sostituzione di persona e truffa aggravata, questa volta a sostituirsi all’amico è stato un cittadino nigeriano di 26 anni.

Stesso scenario, stesso contesto: gli uffici della Motorizzazione Civile di via Bertani dove avevano luogo gli esami per il conseguimento della patente di guida. Mercoledì mattina, la persona preposta al controllo dei documenti degli esaminandi si rende conto che la fisionomia del candidato è diversa da quella dei documenti consegnati. La discrepanza porta il personale della Motorizzazione a chiamare la Polizia di Stato, mentre il candidato termina la prova scritta.

Agli agenti della Squadra Volante intervenuti prima della prova di guida, l’uomo declina le stesse generalità presenti nei documenti forniti. Tuttavia, una volta tolta la mascherina la discrepanza appare ancora più marcata. Il candidato arriva a dire di non conoscere l’identità della persona presente suoi documenti trovati in suo possesso che attestano la sua vera identità. Poco dopo, però, il ventiseienne ammette di aver svolto l’esame per conto di un suo amico. A seguito di ciò, lo straniero viene denunciato per sostituzione di persona, falsa attestazione sull’identità personale, falso ideologico e falso materiale.

Come nel caso dello scorso febbraio, il falso candidato aveva anche superato la prova!

Covid, il bollettino di giovedì 20 maggio: ricoveri ospedalieri in calo

COVID PIEMONTE: IL BOLLETTINO DELLE ORE 16.30

LA SITUAZIONE DEI CONTAGI

Oggi l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato 426 nuovi casi di persone risultate positive al Covid-19 (di cui 43 dopo test antigenico), pari al 2.3 % di18.522 tamponi eseguiti, di cui 9.858 antigenici. Dei 426 nuovi casi, gli asintomatici sono 168 (39,4%).

I casi sono così ripartiti: 52 screening, 263 contatti di caso, 111 con indagine in corso; per ambito: 4 RSA/Strutture Socio-Assistenziali, 69 scolastico, 353 popolazione generale.

Il totale dei casi positivi diventa quindi 361.423 così suddivisi su base provinciale: 29.164 Alessandria, 17.276 Asti, 11.304 Biella, 52.120 Cuneo, 27.746 Novara, 193.552 Torino, 13.469 Vercelli, 12.792 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 1.480 residenti fuori regione, ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 2.520 sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.

I ricoverati in terapia intensiva sono 121 (12 rispetto a ieri).

I ricoverati non in terapia intensiva sono 1.001 (- 74rispetto a ieri).

Le persone in isolamento domiciliare sono 7915.

I tamponi diagnostici finora processati sono 4.761.572(+ 18.552 rispetto a ieri), di cui 1.593.841 risultati negativi.

I DECESSI DIVENTANO 11.559

Sono 10 i decessi di persone positive al test del Covid-19 comunicati dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte, di cui 0 verificatosi oggi (si ricorda che il dato di aggiornamento cumulativo comunicato giornalmente comprende anche decessi avvenuti nei giorni precedenti e solo successivamente accertati come decessi Covid).

Il totale è ora di 11.559 deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi per provincia: 1.557 Alessandria, 701 Asti, 428 Biella, 1.436 Cuneo, 938 Novara, 5.519 Torino, 516 Vercelli, 369 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 95 residenti fuori regione, ma deceduti in Piemonte.

340.827 GUARITI

I pazienti guariti sono complessivamente 340.827 (+799 rispetto a ieri) così suddivisi su base provinciale: 27.050 Alessandria, 16.283 Asti, 10.390 Biella, 49.227 Cuneo, 26.224 Novara, 183.178 Torino, 12.559 Vercelli, 12.138 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 1.394 extraregione e 2.384 in fase di definizione.

La Guardia di Finanza scopre frode milionaria.  Sequestrati oltre 400 mila capi  in falsa seta e cashmere

La Guardia di Finanza di Torino ha sequestrato nei scorsi giorni oltre 400 mila capi d’abbigliamento confezionati con materiale sintetico ma etichettati, in modo mendace, come prodotti mediante l’utilizzo di filati di pregio.

L’operazione, condotta dai Finanzieri del Gruppo Pronto Impiego Torino, è stata avviata nelle scorse settimane quando i baschi verdi, insospettiti dai prezzi troppo convenienti praticati su alcuni articoli di maglieria presentati come di alta qualità, in vendita in un negozio della città della Mole, hanno intrapreso accertamenti, supportati anche dalle analisi scientifiche effettuate dal Laboratorio Chimico del CNR di Biella, i cui esiti hanno confermato i sospetti delle Fiamme Gialle, disvelando la reale composizione dei tessuti contrassegnati come seta e cashmere ma, di fatto, risultati essere poliestere e poliammide.

Le successive indagini, coordinate dalla locale Procura della Repubblica, hanno consentito di risalire a tutte le fasi della filiera degli approvvigionamenti e individuare gli importatori dei capi di abbigliamento i quali sono risultati detenere i propri depositi a Milano, nella cosiddetta Chinatown, e in un noto centro commerciale, in prevalenza sede di aziende importatrici gestite da imprenditori di etnia cinese, ubicato in Agrate Brianza (MB).

Migliaia gli articoli di maglieria e di abbigliamento falsamente venduti come capi di pregio, sottoposti a sequestro poiché recanti false indicazioni, apposte sia sulle etichettature sia sui relativi imballi, circa la loro effettiva composizione e claims inequivocabilmente riconducibili ad una loro origine italiana, nonostante fossero importati dalla Cina.

Il valore della merce cautelata ammonta ad oltre 5 milioni di euro.

Tre gli imprenditori di origine cinese denunciati all’Autorità giudiziaria per i reati di frode in commercio, contraffazione marchi e ricettazione.

E con non poca sorpresa, nel corso della perquisizione effettuata nel quartiere di “Porta Palazzo” di Torino, i militari, tra le sciarpe di finta seta, hanno rinvenuto e sequestrato oltre 100 esemplari essiccati di “HOLOTHURIA LEUCOSPILOTA”, particolare varietà di invertebrato marino tutelata dalla Convenzione di Washington – Convention on International Trade of Endangered Species, (c.d. normativa CITES, siglata nel 1975, che si prefigge, quale principale obiettivo, di rafforzare il contrasto al commercio illegale delle specie protette, al fine di scongiurare il pericolo della loro estinzione), con conseguente denuncia a piede libero per importazione illecita nei confronti di una cittadina cinese.

Riaprono i centri antiviolenza, la Regione: “Nessuna donna deve essere lasciata sola”

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La decisione della giunta regionale, su proposta dell’assessore regionale al Welfare, viene incontro a un fenomeno in preoccupante crescita, complici anche gli effetti nefasti del lock down: solo nel 2019 sono state 3150 le persone accolte dalle 20 strutture piemontesi e 94 posti sono stati messi a disposizione per l’accoglienza di vittime, sole o con figli. 

 

Dopo la serrata, dovuta all’epidemia di Covid19, riaprono i Centri Antiviolenza piemontesi. La decisione è stata deliberata dalla giunta regionale, che ha approvato le «Indicazioni operative per la ripresa in sicurezza delle attività in presenza dei Centri Antiviolenza e dei relativi sportelli e dei Centri per le Famiglie operanti sul territorio regionale».

 

«Si tratta di un provvedimento della massima importanza, perché viene incontro a un’esigenza concreta di protezione nei confronti della donne vittime di violenza», spiega l’assessore regionale al Welfare, Chiara Caucino, che ha fortemente voluto questo provvedimento. D’altronde i numeri, complice anche la situazione creata dalla pandemia, parlano chiaro, e descrivono una situazione più che preoccupante: i dati Istat disponibili dimostrano che la violenza sulle donne sta raggiungendo dimensioni inquietanti: tra i 14 e i 74 anni almeno una donna su tre ha subito almeno un episodio di violenza. La realtà piemontese, poi, è particolarmente articolata: sul territorio, infatti sono presenti 21 centri anti violenza e 12 case rifugio che operano in maniera integrata con la rete di servizi socio-assistenziali e assistenziali sul territorio.

 

Ma cosa offrono i Centri Antiviolenza? Innanzitutto un servizio di prima accoglienza, ascolto e di valutazione del rischio. In secondo luogo elaborano un percorso d’uscita dalla violenza attraverso la presa in carico delle vittime. Che possono contare anche su una consulenza psicologica, legale e sull’accompagnamento e orientamento ai servizi territoriali. Non solo: i centri svolgono anche attività rivolte alle vittime minorenni, con sostegno alla genitorialità. Senza dimenticarsi del orientamento al lavoro e all’autonomia abitativa. A queste struttura si affiancano, su tutto il territorio piemontese, 76 nuovi sportelli. Ovviamente le donne usufruiscono gratuitamente di tutti i servizi del proprio Centro Antiviolenza territoriale.

 

Ma quante donne, in Piemonte, si sono rivolte a queste strutture? Solo nel 2019, all’ultimo rilevamento, i 20 Centri Antiviolenza (il 21esimo, a Bra, si è attivato solo lo scorso anno) hanno seguito 3150 persone e 94 posti sono stati messi a disposizione dalle di rifugio per l’accoglienza di donne, sole o con figli, che hanno subito violenze.

 

«La riapertura del Centri Antiviolenza – spiega l’assessore Caucino – da me fortemente sollecitata, rappresenta un’ottima notizia per le troppe donne che durante il lock down – come descrivono i dati più recenti – sono state costrette a subire inaccettabili violenze domestiche. Un fenomeno odioso, aggravato – in questo periodo – dalla difficoltà di denunciare i soprusi e di trovare rifugio e conforto. Proprio quello che offrono i nostri Centri». «Credo – ha concluso Caucino – che compito della politica sia proprio quello di proteggere i più fragili, tra cui rientrano a pieno titolo le donne che sono state costrette a subire soprusi, violenze e angherie e che intendo proteggere con tutti i mezzi a disposizione. Non a caso, su mia proposta, la giunta ha aumentato di 200 mila euro il Fondo per le spese legali delle donne vittime di violenza. Un gesto significativo e concreto che dimostra l’attenzione del governo regionale a tutela delle vittime».

 

 

I CENTRI ANTIVIOLENZA IN PIEMONTE

 

 

Alessandria: 2 centri antiviolenza, 140 donne seguite

 

Asti: 1 centri antiviolenza, 75 donne seguite

 

Biella: 1 centro antiviolenza, 58 donne seguite

 

Cuneo: 2 centri antiviolenza, 340 donne seguite

 

Novara: 2 centri antiviolenza, 271 donne seguite

 

Torino: 9 centri antiviolenza, 2.083 donne seguite

 

VCO: 1 centro antiviolenza, 127 donne seguite

 

Vercelli: 2 centri antiviolenza, 56 donne seguite