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Misure antismog, scatta il livello arancio: fermi i diesel Euro 5

Da giovedì 10 febbraio, le misure di limitazione del traffico passeranno al livello arancio. I dati previsionali forniti da Arpa Piemonte evidenziano infatti il superamento del valore di 50 mcg/mc di concentrazione media giornaliera di PM10 nell’aria per tre giorni consecutivi.

Alle limitazioni strutturali in vigore, per il trasporto persone si aggiungerà il blocco dei veicoli diesel con omologazione Euro 5 valido tutti i giorni (festivi compresi) dalle ore 8 alle 19, mentre il blocco dei veicoli diesel Euro 3 e Euro 4 verrà esteso alle giornate di sabato e domenica, sempre dalle ore 8 alle 19.

Per i veicoli adibiti al trasporto merci si bloccheranno anche i diesel con omologazione Euro 3 ed Euro 4, tutti i giorni (festivi compresi) dalle ore 8 alle 19.

Con l’attivazione del livello arancio si fermeranno anche tutti i veicoli dotati di dispositivo “Move In”.

Si ricorda che eventuali variazioni del semaforo antismog in vigore, con le relative misure di limitazione del traffico, vengono comunicate il lunedì, mercoledì e venerdì, giorni di controllo sui dati previsionali di PM10, ed entrano in vigore il giorno successivo.

L’elenco completo delle misure antismog a tutela della salute, delle deroghe e del percorsi stradali esclusi sono disponibili alla pagina www.comune.torino.it/emergenzaambie

l’Italia dell’intelligenza artificiale si incontra a Torino

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Ital-iA 2022

L’iniziativa nata per sviluppare obiettivi comuni tra istituzioni pubbliche, industria italiana e la ricerca scientifica delle università e dei centri di ricerca nazionali

 

Giovedì 10 e venerdì 11 febbraio l’Università di Torino, il Politecnico di Torino e l’Università del Piemonte Orientale ospitano ital-iA2022, il secondo convegno del Laboratorio Nazionale “Artificial Intelligence ed Intelligent Systems” (AIIS), creato dal CINI (Consorzio Interuniversitario Nazionale per l’Informatica). Il Laboratorio è stato creato nello scorso giugno 2018 con il sostegno del Dipartimento di Informazione e Sicurezza della Presidenza del Consiglio dei Ministri per sviluppare obiettivi comuni tra istituzioni pubbliche, industria italiana e la ricerca scientifica delle università e dei centri di ricerca nazionali. Il laboratorio conta oggi 58 nodi che includono quasi tutti gli Atenei Italiani oltre al Consiglio Nazionale delle Ricerche, la Fondazione Bruno Kessler e l’Istituto Italiano di Tecnologia.

Il convegno sarà online e la partecipazione gratuita con obbligo di iscrizione sul sito https://www.ital-ia2022.it/. Agli iscritti verranno inviati per mail i link per partecipare.

Il convegno prevede 2 giornate diverse:

Il giorno 10 febbraio si terranno 7 workshop tematici:

–          AI per l’industria

–          AI per la Finanza ed il Commercio

–          AI per Cybersecurity

–          AI per la Pubblica Amministrazione

–          AI per la Medicina e la Salute

–          AI per la Sostenibilità

–          AI responsabile ed affidabile

Che hanno visto la sottomissione di 270 contributi da parte di circa 1500 persone da Atenei, Centri di Ricerca e Aziende.

Il giorno 11 febbraio si terrà una sessione plenaria che vedrà, dopo il saluto dei Rettori degli Atenei ospitanti una serie di interventi.

La Prof.ssa Luigia Carlucci Aiello (docente emerito dell’Università di Roma la Sapienza), dalla sua posizione di capostipite della AI italiana terrà un intervento su “L’AI in Italia tra passato e futuro”.

Il Dr. Marco Gay (Presidente di Confindustria Piemonte) parlerà delle prospettive dell’AI nel mondo delle aziende.

Il Dr Andrea Cosentini del Ministero dell’innovazione, Dipartimento per la trasformazione digitale parlerà delle iniziative verso una AI responsabile.

A questo seguiranno dei report sui workshop del giorno precedente e spazio per la discussione.

Sitohttps://www.ital-ia2022.it/

Instagramhttps://www.instagram.com/ital_ia2022/

Ospedali, le indicazioni della Regione per la ripresa delle attività ordinarie mediche e chirurgiche

La Regione Piemonte ha dato indicazioni alle Aziende sanitarie di una progressiva ripresa delle attività ordinarie negli ospedali sia mediche che chirurgiche ed ambulatoriali, sulla base della favorevole variazione dell’andamento epidemiologico Covid degli ultimi giorni.

La nota della Regione riguarda:

a) l’ attività di ricovero procrastinabile (ricoveri elettivi non oncologici con classe di priorità B e C, ricoveri elettivi con classe di priorità D);

b) l’attività ambulatoriale e clinico-strumentale procrastinabile (prestazioni in classe P e D);

c) libera professione intramuraria.

“Le prestazioni urgenti e non procrastinabili sono sempre state garantite durante tutta la fase pandemica e naturalmente continueranno ad esserlo anche in questa fase – sottolineano il presidente della Regione Alberto Cirio e l’assessore alla Sanità, Luigi Genesio Icardi -. Ora che la curva del contagio è finalmente in discesa è necessario, però, aggiornare la risposta sanitaria alle necessità di salute dei cittadini ripristinando le prestazioni meno urgenti, ma comunque importanti. Un ringraziamento a tutti i professionisti ed operatori della nostra sanità per il loro impegno, che ci consente di garantire le migliori cure al Piemonte, pur nella complessità del periodo che stiamo vivendo”.

“Lunedi prossimo abbiamo in programma un incontro specifico sulle liste d’attesa: è intenzione della Regione affrontare questo tema annoso e così rilevante per la nostra sanità con lo stesso metodo di lavoro messo in campo per la campagna vaccinale che ha consentito al Piemonte di raggiungere risultati eccellenti”- concludono il presidente Cirio e l’assessore Icardi.

La nota, firmata dal Direttore regionale Sanità Mario Minola e dal Commissario dell’Area sanitaria dell’Unità di Crisi Emilpaolo Manno, precisa che la ripresa dell’attività ordinaria dovrà essere erogata nel rispetto delle misure di prevenzione anti Covid-19, tenendo conto della situazione sanitaria ed organizzativa a livello di singola azienda sanitaria e continuando ad assicurare le risorse necessarie alle attività essenziali al contrasto della pandemia.

Nel caso in cui l’andamento pandemico subisse un peggioramento, conclude la nota, sarà necessario prevedere una pronta e tempestiva riorganizzazione delle attività assistenziali in base alle mutate esigenze organizzative.

Fornitura di mascherine nelle caserme di Torino, arrestati due carabinieri

Sono due i carabinieri arrestati insieme con altre due persone nell’ambito dell’inchiesta sui presunti acquisti gonfiati di mascherine sanitarie per le caserme dell’Arma a Torino.

I carabinieri hanno eseguito 9 misure cautelari nei confronti di altrettanti indagati a vario titolo per corruzione aggravata, falsità materiale commessa da  pubblico ufficiale, falsità ideologica si privato in atto pubblico, accesso abusivo a sistema informatico telematico e omissione di atti d’ufficio.

Altri due militari  della’Arma sono stati invece sospesi dalla funzione di pubblico esercizio.

Siccità, la situazione a Torino e nelle province piemontesi

L’assessore all’Ambiente Marnati: “Abbiamo condiviso le nuove linee guida adottate dalla Giunta. Oggi più che mai è fondamentale la tempestività nell’adozione di provvedimenti”

Incontro, da remoto,  con le Province piemontesi per fare il punto sullo stato della siccità, sulla scorta dei dati elaborati da Arpa. Dati dai quali emerge che lo scorso mese di gennaio è stato il quinto più secco degli ultimi 65 anni, che si sono persi oltre 1000 milioni di metri cubi di acqua provenienti dalla neve (oggi siamo a 620 milioni di metri cubi contro una media di circa 1600 Milioni di metri cubi) e che, all’orizzonte, non si intravedono precipitazioni significative o comunque tali da poter parzialmente risolvere il problema.

“I dati più allarmanti – afferma l’assessore regionale all’Ambiente, Matteo Marnati – arrivano dal fiume Sesia, che mostra quasi l’80% in meno di acqua, dal Tanaro, con il 65% in meno. La portata del Po è quasi dimezzata e il lago Maggiore invasa solo 35% della capacità massima teorica. Accanto a ciò vi sono anche situazioni, sporadiche e confinate nelle aree montane e collinari, in cui preoccupa l’uso di acqua per scopi potabili e, se questa situazione dovesse perdurare, a rischio anche l’approvvigionamento di acqua per uso agricolo”.

Il momento di incontro con le Province è stato anche l’occasione per condividere le nuove linee guida adottate dalla giunta a dicembre scorso.

“Linee che – spiega l’assessore Marnati – in particolare hanno lo scopo di fornire indicazioni a tutti gli attori rispetto agli accorgimenti da mettere in pratica, ciascuno per la propria competenza, in modo progressivo rispetto all’eventuale aggravarsi della situazione nel corso degli eventi critici di scarsità e siccità, per garantire in prima battuta l’erogazione di acqua potabile per la cittadinanza. Ma anche di prevenire fenomeni estremi, attraverso una gestione razionale della risorsa sin dalle prime avvisaglie di scarsità. Oggi più che mai è fondamentale la tempestività nell’adozione di provvedimenti”.

“Si è inoltre affrontato il problema della responsabilizzazione all’uso dell’acqua in tutti i settori di utilizzo – aggiunge l’assessore – Tutti gli enti preposti al controllo alzeranno il livello di attenzione in modo tale da prevenire atteggiamenti indiscriminati che in questo momento di scarsità si rivelerebbero particolarmente dannosi anche per la collettività. Rinnoviamo infine l’appello a tutti i cittadini piemontesi per un uso consapevole e attento della risorsa acqua, per prevenirne lo spreco”.

Prossimo appuntamento il 15 febbraio quando si terrà l’incontro con tutte le regioni del nord e dove “l’osservatorio stabilirà lo stato reale della gravità della situazione”.

ZTL, dal 1 aprile ritorno alla normalità. Richieste e rinnovi permessi entro il 28 febbraio

 

Con il perdurare dell’emergenza pandemica, le telecamere della ZTL Centrale sono rimaste finora spente per non creare disagi sulla mobilità cittadina e soprattutto sulla sicurezza ad essa legata.

A partire dal 1 aprile 2022 l’accesso alla ZTL Centrale sarà nuovamente regolato con la riattivazione delle telecamere sui varchi d’ingresso dal lunedì al venerdì, dalle ore 7.30 alle ore 10.30.

Al fine di favorire il regolare svolgimento dell’istruttoria, evitare disagi e assicurarsi l’ingresso a norma già dal primo di aprile, occorre che le domande per il rilascio e il rinnovo di permessi ed autorizzazioni siano effettuate entro e non oltre il 28 febbraio 2022.

I permessi per i veicoli aventi i requisiti necessari, la cui domanda verrà presentata entro tale data, ovvero entro il 28 febbraio 2022, avranno tutti validità a partire dal 1 aprile 2022.
Le richieste inviate oltre il termine del 28 febbraio, così come quelle cui non farà seguito il pagamento previsto nei tempi indicati, seguiranno l’iter e le tempistiche previste dal normale processo di autorizzazione, per cui non verrà in questi casi garantita l’evasione entro la data prevista per la riattivazione della ZTL.

Maggiori sui permessi rilasciati dalla Città sono disponibili alla pagina: http://www.comune.torino.it/trasporti/ztl/permessi-3.shtml

Maggiori sui permessi rilasciati da GTT sono disponibili alla pagina: https://www.gtt.to.it/cms/ztl/permessi-di-circolazione-ztl

Allasia rieletto presidente del Consiglio regionale: “Ora Statuto e Regolamento”. Scintille con Fratelli d’Italia

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Vicepresidenti del Consiglio sono stati eletti Franco Graglia (Fi) e Daniele Valle (Pd). Consiglieri segretari, infine, Gianluca Gavazza (Lega) e Michele Mosca (Lega).“La nuova legge elettorale – ha spiegato Allasia – non solo è un adempimento necessario in ossequio alle norme nazionali, ma anche una necessità pratica per rendere ancora più effettivo il voto dei piemontesi. Quanto al regolamento, dobbiamo adeguare il nostro Consiglio regionale a regole del gioco più efficaci, come hanno fatto altre assemblee nel resto del Paese”.

Prima del voto, si è registrata la richiesta di sospensione da parte di Fratelli d’Italia. Paolo Bongioanni ha dichiarato che questo è “l’unico caso in Italia in cui un partito di governo viene escluso per tutto il quinquennato dall’Ufficio di presidenza”.

Reddito di cittadinanza, truffa milionaria a Torino: quasi mille denunciati

Scoperti dalla Polizia municipale 

Tutto è partito da un controllo effettuato dagli agenti del Reparto Operativo Speciale della Polizia Municipale a carico di un cittadino di nazionalità rumena sorpreso ad effettuare prelievi di denaro presso uno sportello bancomat con carte di pagamento elettroniche diverse.

Proprio il prelievo con le diverse carte di credito ha insospettito gli agenti che hanno voluto vederci chiaro e hanno fermato il soggetto per approfondimenti.

L’uomo era in possesso di numerose carte postepay rilasciate per il Reddito di Cittadinanza intestate ad altre persone, non presenti sul posto. Una condotta vietata dalla norma che stabilisce la non cedibilità della carta di RdC a terzi.

Immediatamente sono scattati la segnalazione del soggetto all’Autorità Giudiziaria, il sequestro delle carte di reddito di cittadinanza indebitamente possedute e l’avvio degli accertamenti e delle indagini per stabilire la validità delle carte sequestrate.

Dall’analisi dei dati forniti dall’INPS  è emerso che tutti gli intestatari delle carte di RdC avevano dichiarato, in regime di autocertificazione, un  ISSEE pari a zero e la residenza in  Via della Casa Comunale 3,  Torino.

Proprio la residenza, requisito fondamentale per ottenere e mantenere il Reddito di Cittadinanza, ha fatto sorgere alcuni dubbi sulla liceità delle dichiarazioni e a confermarne i dubbi è stato un accertamento al terminale anagrafico del Comune di Torino, ove i soggetti sono risultati tutti “inesistenti”, non solo a quell’indirizzo, ma su tutto il territorio comunale.

Un ulteriore chiarimento dell’Anagrafe comunale ha confermato l’impossibilità per un cittadino comunitario, come nel caso di una persona di nazionalità rumena, di ottenere la residenza in via della Casa Comunale 3, indirizzo virtuale creato dal Comune di Torino per dare una residenza ai rifugiati, persone straniere titolari di protezione internazionale e umanitaria.

Gli agenti del Reparto Operativo Speciale hanno interpolato i dati dell’anagrafe con gli elenchi forniti dall’INPS contenenti tutte le richieste di reddito di cittadinanza nelle quali era dichiarata  una residenza in via della Casa Comunale  3 e hanno scoperto che ben 330 cittadini rumeni hanno dichiarato di essere residenti nella stessa via, elemento questo che ha rafforzato il sospetto di un accesso ai benefici del  reddito di cittadinanza sulla base di una falsa autocertificazione.

Come se non bastasse, le 330 persone controllate, in gran parte appartenenti allo stesso gruppo familiare, non sono risultate nemmeno residenti sul territorio nazionale e pertanto si tratterebbe di reddito di cittadinanza concesso a residenti in Romania che probabilmente non si trovano neanche fisicamente sul territorio nazionale, lasciando ipotizzare una gestione dei fondi accentrata su pochi soggetti.

Ulteriori accertamenti eseguiti sui dichiaranti residenza in Strada Comunale 3 hanno rivelato un quadro di illegalità ancora più ampio, che non si limita soltanto al gruppo dei 330 individui di nazionalità rumena.

Interrogando i terminali anagrafici locali, l’anagrafe nazionale ed il sistema informatico delle forze di polizia, i ‘civich’ hanno filtrato altri 630 nominativi di varie nazionalità che hanno dichiarato dati falsi e residenze inesistenti per ottenere illegittimamente il sussidio economico a sostegno della povertà elargito dal Governo.

Anche per loro, così come per le 330 carte di pagamento elettronico intestate alle persone di nazionalità romena, la Procura della Repubblica di Torino ha disposto l’interruzione dell’erogazione del Reddito di Cittadinanza.

Le indagini sono in corso, ma dall’analisi dei dati sui movimenti  bancari delle 330 tessere incriminate forniti da Poste Italiane e a seguito di alcuni appostamenti  effettuati dagli agenti del ROS per verificare il corretto utilizzo delle card RdC è già emerso che, oltre al prelievo in contanti agli sportelli bancomat consentito per un massimo di 100 euro mensili a carta per i nuclei familiari composti da un singolo individuo (incrementato in base al numero di componenti il nucleo), anche la quota di reddito destinata all’acquisto di generi di prima necessità veniva in realtà ritirata sotto forma di denaro contante presso esercizi commerciali consenzienti che, a fronte di un pagamento con card di 500 euro per una spesa fittizia, restituivano una cifra inferiore in contanti, diventando in tal modo un vero e proprio cash dispenser.

In totale, sono  960 le persone sottoposte a indagine a cui è stato revocato il Reddito di Cittadinanza.

A favore dei soli 330 cittadini rumeni, la somma elargita ammonta a circa 1.600.000 euro a cui si aggiunge una erogazione mensile di circa 166.000 euro.

La somma complessiva, riferita alla totalità delle 960 persone attualmente sotto indagine, è approssimativamente stimabile in 6 milioni di euro già elargiti (500.000 euro corrisposti mensilmente) che rappresenta  anche il risparmio annuo dello Stato derivato dall’interruzione dell’erogazione.

Scuola e novelli sessantottini: sia reso onore alla preside dell’Istituto Levi di Torino

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IL COMMENTO  di Pier Franco Quaglieni

Di fronte alle occupazioni di alcuni licei ed istituti torinesi da parte di gruppi di studenti, occupazione che in piena pandemia  appare una vera follia, c’è stata una benevola complicità da parte di autorità e giornali

Solo la dirigente scolastica dell’Istituto Levi di Torino ha ricordato che occupare le scuole è fatto penalmente rilevante, configurandosi anche il reato d’interruzione di pubblico servizio. Quella preside, la professoressa Anna Rosaria Toma, merita di essere citata per il suo coraggioso senso del dovere. La preside ha fatto sgombrare l’istituto senza dover ricorrere alle Forze dell’Ordine che pure aveva allertato,  trattandosi l’occupazione di un reato. Possiamo comprendere il disagio che vive la scuola italiana durante la pandemia anche a causa di interventi non sempre adeguati, a partire da quelli della ministra Azzolina. Per la Dad pochissimi erano preparati e certo non è stata e non è entusiasmante. Rifiuto invece la critica ingenerosa e infondata  verso i docenti che nella stragrande maggioranza ha dato il meglio di se’, come la maggioranza dei presidi che si sono trovati a fronteggiare un’emergenza gravissima senza precedenti. Anche la maggioranza degli studenti e delle famiglie si sono rivelate all’altezza di una situazione davvero molto difficile perché l’azione delinquenziale di molti no vax ha aggravato problemi gravissimi. Se una protesta di massa fosse consentita, io scenderei in piazza contro i no vax, una vera jattura sociale. Che oggi, malgrado la pandemia, gruppi di  studenti abbiano deciso irresponsabilmente di occupare le loro scuole, bloccando la didattica già così incerta, rappresenta un fatto  grave di irresponsabilità. Protestano per il disagio provocato dalla pandemia, quasi i non giovani avessero  vissuto l’emergenza in modo lieve e spensierato. Non si vede perché i giovani dovevano essere esentati dal disagio di tutti i cittadini e dal senso di responsabilità che deve accomunare tutti in uno sforzo solidale. Ma ad esacerbare gli animi degli studenti sarebbe anche il ripristino delle prove scritte agli esami di maturità, quasi la pandemia esimesse dall’uso della lingua scritta. Per due anni detti esami sono stati una burla ,era indispensabile ripristinare un po’ di serietà. Cosa vogliono ottenere occupando le scuole? Certi studenti politicizzati si illudono di essere dei nuovi sessantottini. Creare confusione in questi frangenti è anche moralmente deprecabile. Nel 1968 non c’era la pandemia. Forse è il caso di rammentarlo  a chi non ricorda o non sa.

Il sindaco: “Non aiuta le forze dell’ordine dipingere Torino come una città fuori controllo”

“Non si può rappresentare Torino come una città fuori controllo, come una banlieue parigina: questo  non aiuta il lavoro delle forze dell’ordine che si impegnano quotidianamente”.

Lo ha detto il sindaco Stefano Lo Russo durante le comunicazioni in Consiglio comunale sull’aggressione a una volante della polizia durante i festeggiamenti per la vittoria del Senegal ai Campionati di calcio africani.