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Il bollettino Covid di mercoledì 30 giugno

COVID PIEMONTE: IL BOLLETTINO DELLE ORE 17

LA SITUAZIONE DEI CONTAGI

Oggi l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato 3nuovi casi di persone risultate positive al Covid-19 (di cui 2 dopo test antigenico), pari allo 0,2% di 13.319 tamponi eseguiti, di cui 7.861 antigenici. Dei 30 nuovi casi, gli asintomatici sono 16 (53,3%).

I casi sono così ripartiti: 10 screening, 14 contatti di caso, 6 con indagine in corso; per ambito: 0 RSA/Strutture Socio-Assistenziali, 3 scolastico, 27 popolazione generale.

Il totale dei casi positivi diventa quindi 366.952 così suddivisi su base provinciale: 29.594 Alessandria, 17.495 Asti, 11.532 Biella, 52.947 Cuneo, 28.266 Novara, 196.399 Torino, 13.742 Vercelli, 12.981 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 1.502 residenti fuori regione, ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 2.494 sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.

I ricoverati in terapia intensiva sono 14 (invariati rispetto a ieri).

I ricoverati non in terapia intensiva sono 152 (10 rispetto a ieri).

Le persone in isolamento domiciliare sono 668

I tamponi diagnostici finora processati sono 5.424.934(+ 13.319 rispetto a ieri), di cui 1.769.837 risultati negativi.

I DECESSI RESTANO 11.696

Nessun decesso di persone positive al test del Covid-19 comunicati dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte, 0 verificatisi oggi (si ricorda che il dato di aggiornamento cumulativo comunicato giornalmente comprende anche decessi avvenuti nei giorni precedenti e solo successivamente accertati come decessi Covid).

Il totale resta quindi di 11.696 deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi per provincia: 1.566 Alessandria, 713 Asti, 432 Biella, 1.454 Cuneo, 943 Novara, 5.590 Torino, 525 Vercelli, 373 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 100 residenti fuori regione, ma deceduti in Piemonte.

354.422 GUARITI

I pazienti guariti sono complessivamente 354.422(+96 rispetto a ieri), così suddivisi su base provinciale: 27.951 Alessandria, 16.755 Asti, 11.038 Biella, 51.420 Cuneo, 27.270 Novara, 190.365 Torino, 13.175 Vercelli, 12.593 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 1.436 extraregione e 2.419 in fase di definizione.

Le prime anticipazioni del Torino Film Festival edizione 39

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La regista Ildikó Enyedi è la presidente di giuria, l’attrice Emanuela Fanelli la madrina

A Joana Hadjithomas & Khalil Joreige è dedicata una personale completa

Sarà la pluripremiata regista ungherese Ildikó Enyedi a presiedere la Giuria Internazionale del Concorso Lungometraggi e Cortometraggi internazionali che assegnerà i premi principali della manifestazione. La sua grande esperienza, i numerosissimi riconoscimenti ricevuti nel corso della sua lunga carriera e la sua speciale sensibilità artistica la rendono particolarmente adatta a un lavoro prezioso di analisi delle opere dei nuovi talenti scelti dal festival.

 

Ildikó Enyedi esordisce come artista visuale e con il suo primo film, Il mio XX secolo (1989), ha immediatamente conquistato un ruolo di grande rilievo internazionale vincendo il premio Camera D’Or al Festival di Cannes. Il suo cinema straordinario e unico attraversa con libertà e fantasia il confine tra realtà e pensiero offrendo ritratti emozionanti di rara profondità umana. I suoi film hanno partecipato a tutti i festival internazionali vincendo premi importanti e Corpo e anima nel 2017 ha vinto l’Orso d’oro al festival di Berlino ed è stato nominato agli Oscar. Il suo ultimo lavoro La storia di mia moglie, tratto dal romanzo omonimo di Milán Füst (pubblicato in Italia da Adelphi) – una coproduzione internazionale con Léa Seydoux, Gijs Naber, Louis Garrel, Jasmine Trinka e Sergio Rubini – sarà presentato in concorso al prossimo Festival di Cannes.

 

“I festival cinematografici sono imprese complesse – sottolinea Ildikó Enyedi. Ma i buoni festival sono come le persone – hanno una personalità complessa. Puoi rapportarti con loro come con una persona e frequentare un festival diventa un’esperienza unica e personale. Per molto tempo ho guardato da lontano e desiderato incontrare questa persona intrigante, audace e nobile nelle proprie scelte, orgogliosa dei suoi valori e umile nei confronti dei registi – il Torino Film Festival. Caro TFF, sono felice che finalmente possiamo incontrarci! Sono davvero onorata che tu mi abbia affidato l’incarico di presidente di giuria. Prometto di servire al meglio te e i registi concorrenti”.

 

 

Madrina del festival sarà Emanuela Fanelli, attrice e autrice talentuosa e poliedrica. La sua intelligenza, il suo estro e la sua eleganza illumineranno le serate di inaugurazione e chiusura del festival e alcuni momenti speciali.

 

Il percorso di ricerca e di precisa determinazione artistica che Emanuela Fanelli ha costruito con scelte coraggiose è particolarmente in linea con la vocazione indipendente e libera dei film e degli autori della manifestazione torinese. La sua capacità di individuare una linea autoriale e originale in tutti gli ambiti artistici da lei esplorati (cinema, teatro, tv, radio, web) le ha permesso di costruire nel tempo personaggi forti, iconici e complessi capaci di fornire spunti inediti su temi attuali della società contemporanea e sul ruolo dell’artista. Tra i suoi impegni cinematografici recenti spicca il suo ruolo da protagonista in Siccità, l’ultimo film di Paolo Virzì di prossima uscita.

 

“L’ultimo anno e mezzo è stato difficile per tutti, umanamente e professionalmente – sottolinea Emanuela Fanelli. Il cinema, il teatro, lo spettacolo in generale e i lavoratori dello stesso tra i più colpiti e provati sotto tanti aspetti, non ultimo quello psicologico. Sarà probabilmente a causa di un crollo nervoso che il Direttore del Torino Film Festival mi ha scelto come madrina dell’edizione 2021. Io sono molto felice e onorata, gli auguro comunque di rimettersi presto in forma e di tornare il buontempone spensierato di sempre”.

 

 

Il festival dedica una personale completa a Joana Hadjithomas e Khalil Joreige, la coppia di filmmaker e artisti libanesi che è stata tra i protagonisti della Berlinale 2021 con Memory Box, magnifica composizione di immagini, suoni e parole, capaci di restituire dignità umana alle macerie della guerra civile libanese.

 

Al centro della scena internazionale degli ultimi vent’anni come figure tra le più avanzate nella riflessione sul rapporto tra la Storia collettiva e le storie individuali, Joana Hadjithomas e Khalil Joreige saranno protagonisti di una personale completa curata da Massimo Causo che, oltre all’anteprima italiana di Memory Box (distribuito da Movies Inspired), proporrà la loro intera opera, dall’esordio di Around the Pink House (1999) a A Perfect Day (2005), Khiam 2000-2007 (2008), Je veux voir (2008) e The Lebanese Rocket Society (2012), oltre all’insieme dei cortometraggi che sono parte integrate del loro cammino. Da sempre portati a attraversare lo spazio fisico e ideale del Libano, facendo delle loro opere un atto di resistenza della memoria contro l’oblio cui sono destinati luoghi, persone ed eventi, Joana Hadjithomas e Khalil Joreige saranno presenti a Torino per accompagnare la loro personale con una Masterclass.

 

“Come filmmaker e artisti creiamo senza avere necessariamente l’audience in mente – affermano Joana Hadjithomas e Khalil Joreige -, ma creiamo per “l’altro”, con la speranza di un incontro, il desiderio e la necessità di una condivisione poetica e politica, e un interrogarsi comune. Una retrospettiva come quella offerta da Torino è un momento in cui questa condivisione può avvenire a pieno titolo in un territorio di arte e cinema. Non vediamo l’ora!”

 

 

LE BIO

 

Nata a Budapest, Ildikó Enyedi ha iniziato la sua carriera come artista concettuale e multimediale. E’ apparsa sulla scena cinematografica mondiale con il suo film d’esordio, Az én XX. Századom (Il mio XX secolo), che ha vinto la Caméra d’Or a Cannes. Secondo il New York Times, il film è stato uno dei 10 migliori del 1989 e uno dei 12 migliori film ungheresi di tutti i tempi. Il suo secondo lungometraggio, Bűvös vadász (Magic Hunter, 1994), è stato presentato in competizione alla Mostra di Venezia, mentre Simon mágus (Simon, the Magician) ha partecipato in competizione al festival di Locarno nel 1999. Ha lavorato con HBO Europe e ha vinto il premio come miglior regista dell’anno. Nel 2017, il suo film Teströl és lélekröl (Corpo e anima) ha vinto l’Orso d’oro ed è stato nominato per un Oscar come miglior film straniero. Dopo tanti anni di insegnamento all’Università di Cinema e Teatro (SZFE) a Budapest, Ildikó Enyedi ha dato le dimissioni in veemente protesta contro la decisione del governo di Viktor Orbán di piazzare i propri sostenitori nell’università. Ildikó Enyedi è uno dei fondatori dell’European Cross Media Academy e dell’European Film Academy ed è anche membro dell’American Film Academy. Ha ricevuto più di 40 premi nel corso della sua carriera. Il suo ultimo film, The Story of My Wife, una produzione internazionale tra Inforg-M&M Film, Komplizen Film, Pyramide Productions, Palosanto Films, e Rai Cinema, è basato sul romanzo omonimo scritto da Milán Füst (pubblicato in italiano da Adelphi nel 2002) e sarà presentato in competizione a Cannes.

 

Emanuela Fanelli nasce a Roma e inizia la sua carriera a teatro da adolescente. Esordisce al cinema nel 2015 con Non essere cattivo di Claudio Caligari e prosegue recitando in film di Massimiliano Bruno, Laura Morante, Augusto Fornari e Claudio Bonivento. Nel 2016 è protagonista della serie tv Dov’è Mario? con Corrado Guzzanti. Dal 2016 interpreta vari personaggi per il programma radiofonico 610 di Lillo & Greg di Rai Radio 2. Per la tv partecipa con due monologhi a La tv delle ragazze – Gli Stati Generali (2018) e Stati Generali (2020) di Serena Dandini (Rai3). Per Rai2 è tra i protagonisti del programma Battute? (2019) di Giovanni Benincasa e nel 2020 e 2021 collabora – sempre con Benincasa – come conduttrice, attrice e autrice per il programma Una pezza di Lundini con Valerio Lundini. A fine 2019 è protagonista del videoclip Immigrato, brano di Checco Zalone realizzato per l’uscita nelle sale di Tolo Tolo. Partecipa al Festival di Sanremo 2021 in qualità di ospite per la terza serata cover. Ha vinto una serie di riconoscimenti, tra cui la menzione speciale come miglior attrice e come miglior monologo al festival Ciak, si Roma! (in giuria Carlo Verdone, Daniele Luchetti e Lina Wertmüller) e il premio come migliore attrice del 48h Film Project per il suo ruolo nel cortometraggio Un film d’amore.

È tra le protagoniste del nuovo lungometraggio di Paolo Virzì Siccità di prossima uscita, prodotto da Wildside e Vision Distribution.

 

Joana Hadjithomas e Khalil Joreige sono due filmmaker e artisti libanesi che, integrando fotografia, video, performance, installazioni, scultura e cinema, dalla fine degli anni ’90 lavorano all’elaborazione di opere e rappresentazioni in cui riflettono su Storia, vissuti e immaginario del loro paese e dell’umanità travolta dalle guerre. Come filmmaker hanno diretto numerosi film che alternano, e spesso sovrappongono, documentario e finzione, tutti accolti con successo nei principali festival internazionali: all’esordio con Around the Pink House (Al Bayt el Zaher, 1999) sono seguiti The Lost Film (Al Film Al Makfoud, 2003) A Perfect Day (Yawmon Akhar, 2005, Premio FIPRESCI a Locarno), Khiam 2000-2007 (2008), Je veux voir (2008, Official Selection a Cannes), The Lebanese Rocket Society: The Strange Tale of The Lebanese Space Race (2012), ISMYRNA (2016) e il recente Memory Box (2021) in Concorso alla Berlinale. Come artisti, sviluppano ulteriormente i temi della memoria storica e personale e delle sue tracce invisibili nell’esperienza quotidiana, ponendoli al centro di mostre, installazioni e performance come Circle of Confusion (1997), Lasting Images (2003), Wonder Beirut (2009), SCAMS (2014) e Unconformities (2017), che sono state accolte nei principali musei di tutto il mondo. Autori di numerose pubblicazioni, sono spesso invitati a tenere lezioni e performance in istituzioni libanesi e europee. Sono co-fondatori (con Georges Schoucair) della casa di produzione Abbout Productions e membri del Metropolis Art Cinema e della Cinemathèque di Beirut.

 

Dal 1° luglio le vaccinazioni per i turisti liguri e piemontesi in vacanza nei due territori

I presidenti Giovanni Toti e Alberto Cirio: “Esempio di buone pratiche tra Regioni”

Da giovedì 1° luglio le piattaforme per la gestione dei vaccini di Liguria e Piemonte daranno la possibilità ai cittadini delle due regioni che trascorrono almeno 14 giorni di vacanza sui reciproci territori di richiedere la somministrazione della seconda dose nel luogo in cui si trovano in villeggiatura.

Le informazioni con le modalità per accedere al servizio sono online da oggi su www.regione.liguria.it e www.regione.piemonte.it

Dopo il protocollo d’intenti sulla reciprocità vaccinale firmato il 22 maggio scorso, su cui è arrivato il via libera da parte della struttura commissariale a metà giugno, i presidenti Giovanni Toti ed Alberto Cirio hanno illustrato le modalità operative per favorire la vaccinazione estiva dei rispettivi abitanti in vacanza sulla costa ligure o sul territorio piemontese. L’accordo sarà in vigore fino al termine del periodo estivo, a metà settembre.

“E’ il primo accordo di questo tipo a livello nazionale, formalizzato e operativo dal 1° luglio nelle nostre due regioni – ha spiegato il presidente di Regione Liguria Giovanni Toti – E’ un servizio che vogliamo dare ai cittadini del Piemonte e della Liguria che consentirà di accedere alla seconda dose di vaccino senza rinunciare a qualche giorno di meritato riposo. E’ un vantaggio anche per la campagna vaccinale perché in questo momento il nostro obiettivo è vaccinare il maggior numero di cittadini possibile, e quindi anche agevole e comodo poterlo fare ovunque ci si trovi, e quindi è un ulteriore passo verso l’immunizzazione del Paese. E’ sicuramente una buona pratica tra due amministrazioni, che dimostra che se le Regioni vogliono possono collaborare con grande efficienza. E’ un sistema che diamo al Paese, nel senso che altre Regioni se seguono il nostro esempio hanno la strada segnata. E’ un accordo fatto seguendo le linee guida del generale Figliuolo che mettiamo a disposizione delle altre Regioni d’Italia. Un accordo che credo aiuti in un momento in cui la campagna vaccinale sta rallentando, anche sulle categorie più fragili”.

“Oggi è un momento importante – ha affermato il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio -, lanciamo il messaggio che il vaccino salva la vita e non deve trovare ostacoli nelle modalità di somministrazione. Ringraziamo la Struttura commissariale per aver inserito nel piano nazionale questo progetto, che ha coronato la nostra volontà di portare il vaccino alle persone, e non le persone al vaccino, in modo da agevolare il più possibile le esigenze dei cittadini. Una volontà che è anche il segreto di una campagna di vaccinazione che sia in Piemonte che in Liguria sta andando molto bene. Credo che sia una strategia giusta, a cui come Piemonte abbiamo creduto fin dal primo giorno. Oggi le nostre montagne sono tutte Covid Free e possono accogliere i turisti liguri in totale sicurezza – ha proseguito il presidente Cirio -. Ringrazio le strutture tecniche del Piemonte e della Liguria che hanno elaborato un ottimo applicativo che ci consente di lanciare ai cittadini il messaggio positivo di un servizio sanitario che li segue con cura e attenzione”.

Come prenotare la seconda dose

I turisti piemontesi che si recheranno in Liguria e i liguri diretti in Piemonte devono dichiarare di fermarsi per almeno 14 giorni nei rispettivi luoghi di vacanza per poter accedere alla seconda dose del vaccino. I liguri diretti in Piemonte devono andare su www.ilPiemontetivaccina.it, entrare nella sezione “Sei in vacanza in Piemonte?”, cliccare sul riquadro “Compila i dati ed invia” e quindi inserire codice fiscale, numero della tessera sanitaria e del telefono mobile ed eventuale e-mail, il luogo e il periodo di permanenza durante la vacanza, la data della somministrazione della prima dose e il vaccino ricevuto, la data indicativa del secondo appuntamento ricevuta dalla propria Asl, in modo che le aziende sanitarie piemontesi possano calendarizzare la prenotazione della seconda dose nel centro vaccinale più vicino e inviare così un messaggio di convocazione.

I piemontesi diretti in Liguria devono collegarsi a www.prenotovaccino.regione.liguria.it. Una sezione sarà dedicata a loro, per consentire la possibilità di scelta nelle varie province in base a quella dove si trovano in vacanza. Il turista può consultare le disponibilità offerte secondo il vaccino che deve ricevere. Per prenotare serve la tessera sanitaria e la certificazione dell’avvenuta somministrazione della prima dose e la dichiarazione che sarà presente in Liguria per scopi turistici per almeno 14 giorni. Con i dati ottiene l’elenco delle sedi disponibili e la data in cui effettuare la vaccinazione. Il sistema genera il promemoria che il cittadino può salvare o stampare.

“Operazione Ferramiu’”, traffico di rifiuti metallici: sequestri per 43 milioni

Nella mattinata odierna, la Guardia di Finanza di Torino, in collaborazione con i colleghi di Napoli territorialmente competenti, sta eseguendo, nell’ambito dell’operazione “FERRAMIÙ”, ad un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal Giudice per le indagini preliminari del locale Tribunale nei confronti di ulteriori 7 soggetti (6 in carcere ed 1 ai domiciliari), per le ipotesi di reato di traffico internazionale di rifiuti metallici ed emissione e utilizzo di documenti attestanti operazioni inesistenti.

È in corso di svolgimento, altresì, il sequestro preventivo di un’azienda operante nel settore del commercio di metalli ferrosi nonché di beni per oltre 43 milioni di euro, tra cui disponibilità finanziarie, immobili e quote societarie riconducibili agli indagati.

Le attività in parola – dirette dalla Procura della Repubblica di Torino – Direzione Distrettuale Antimafia – P.M. Dott. Valerio Longi – rappresentano lo sviluppo operativo di ulteriori approfondimenti investigativi, condotti dai finanzieri del Nucleo di polizia economico-finanziaria Torino successivamente agli arresti eseguiti nel marzo scorso a carico di 15 soggetti e ai sequestri disposti per oltre 130 milioni di euro, con l’effettuazione di perquisizioni e acquisizioni documentali presso decine di aziende ubicate in Piemonte, Lombardia, Emilia-Romagna, Toscana, Lazio, Molise e Campania e il coinvolgimento di società con sedi in Paesi dell’est Europa.

Le indagini hanno così consentito di individuare un’ulteriore società lombarda che predisponeva la “copertura” documentale e contabile dei rifiuti metallici illecitamente reperiti sul territorio nazionale, attestandone falsamente la regolarità secondo i requisiti richiesti dalla normativa dell’Unione europea. Successivamente, tali rifiuti venivano consegnati a fonderie o altre società commerciali del settore per essere reimmessi nel circuito produttivo.

In armonia con la legislazione unionale, infatti, affinché i rottami metallici non siano qualificabili come “rifiuto”, il produttore deve redigere e trasmettere ad ogni cessione una “dichiarazione di conformità”, al fine di consentire, in ogni momento, l’individuazione dell’origine del rottame e, dunque, la tracciabilità dello stesso.

La società “filtro” lombarda si era, di fatto, interposta, nel recente periodo, nella filiera imprenditoriale, simulando un’effettiva attività di acquisizione intraUE proprio al fine di fornire un’apparente liceità a ingenti quantitativi di rifiuti metallici.

La complessiva azione investigativa ha consentito all’Autorità giudiziaria, sino ad oggi, di disporre 22 misure cautelari personali e sequestri di beni, ai fini di confisca, per oltre 176 milioni di euro, tra cui n. 2 aziende (in Piemonte e in Lombardia).

Alla Città di Torino oltre 3 milioni di euro dal grattacielo Rai, ora la riqualificazione

DA PALAZZO CIVICO   È stata approvata (27 voti favorevoli, 1 astenuto) nella seduta di ieri del Consiglio Comunale di Torino una deliberazione proposta dall’assessore all’Urbanistica Antonino Iaria, che prevede la cancellazione del vincolo di destinazione a sede Rai (stabilito dall’atto di vendita dell’area da parte della Città di Torino all’azienda nel 1956) sul grattacielo di via Cernaia 33 per un corrispettivo di Euro 3.415.198,49 (soggetto a ulteriore aggiornamento Istat).

Il provvedimento, illustrato nella riunione del 25 giugno 2021 delle Commissioni Prima e Seconda, presieduta da Marco Chessa, permetterà di dare un nuovo volto non solo a un immobile destinato al degrado, ma anche all’isolato, alla piazza circostante e alla Spina Centrale, completando un tassello di riqualificazione rimasto incompiuto per la presenza di questo “nodo critico”, le cui condizioni – tra cui la presenza di amianto – hanno costretto il trasferimento totale dei dipendenti Rai nella nuova sede di via Cavalli 4-6.

L’atto di vendita del grattacielo da parte della Rai a privati dovrebbe concludersi entro il 1° dicembre 2021.

Il grattacielo, realizzato nel 1966 su progetto di Domenico Morelli e Aldo Morbelli, è uno dei più alti di Torino, con 19 livelli fuori terra, 3 piani interrati e 72 metri di altezza. Il corpo di fabbrica principale, a forma di parallelepipedo, è affiancato da due corpi più bassi uno dei quali si sviluppa lungo via Cernaia. Sotto quest’ultimo è stato ricavato un porticato in continuità con i portici ottocenteschi della via, ai quali si richiama per forma e dimensioni. Ha una superficie di circa 28.600 mq lordi, di cui 20.400 mq fuori terra e ha una volumetria totale di circa 118.700 mc, di cui 82.200 fuori terra e 36.500 entro terra.

Finalmente si è conclusa positivamente una vicenda che si protraeva da due anni – ha detto nel dibattito in aula la consigliera Maria Grazia Grippo (PD), che ha ricordato le aspettative di lavoratori e lavoratrici Rai, che vorrebbero venisse rafforzato il polo torinese Rai, investendo a Torino i ricavi della vendita del grattacielo. Si conclude così una riqualificazione di un’importante area della città – ha affermato Viviana Ferrero (M5S) – che permette anche alla Città di acquisire una cifra importante, anche se – ha concluso – sarebbe opportuna un’interlocuzione con i vertici Rai per rafforzare la permanenza dell’azienda a Torino. Eleonora Artesio (Torino in Comune) ha quindi chiesto ai presidenti di Terza e Prima Commissione di audire i lavoratori Rai.

In conclusione di dibattito, l’assessore Iaria ha confermato la propria disponibilità ad audire lavoratori, lavoratrici e dirigenza Rai.

Covid, il bollettino di lunedì 28 giugno

COVID PIEMONTE: IL BOLLETTINO DELLE ORE 16

LA SITUAZIONE DEI CONTAGI

Oggi l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato 14 nuovi casi di persone risultate positive al Covid-19 (di cui 0 dopo test antigenico), pari allo 0,1% di 10.160 tamponi eseguiti, di cui 6.985 antigenici. Dei 14 nuovi casi, gli asintomatici sono 11 (78,6%).

I casi sono così ripartiti: 11 screening, 2 contatti di caso, 1 con indagine in corso; per ambito: 2 RSA/Strutture Socio-Assistenziali, 2 scolastico, 10 popolazione generale.

Il totale dei casi positivi diventa quindi 366.891 così suddivisi su base provinciale: 29.588 Alessandria, 17.494 Asti, 11.527 Biella, 52.938 Cuneo, 28.261 Novara, 196.370 Torino, 13.737 Vercelli, 12.979 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 1.501 residenti fuori regione, ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 2.496 sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.

I ricoverati in terapia intensiva sono 14 (-1 rispetto a ieri).

I ricoverati non in terapia intensiva sono 164 (– 10 rispetto a ieri).

Le persone in isolamento domiciliare sono 815.

I tamponi diagnostici finora processati sono 5.396.673 (+ 10.160 rispetto a ieri), di cui 1.761.373 risultati negativi.

I DECESSI DIVENTANO 11.696

Sono 2 i decessi di persone positive al test del Covid-19 comunicati dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte, di cui 0 verificatisi oggi (si ricorda che il dato di aggiornamento cumulativo comunicato giornalmente comprende anche decessi avvenuti nei giorni precedenti e solo successivamente accertati come decessi Covid).

Il totale diventa quindi di 11.696 deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi per provincia: 1.566 Alessandria, 713 Asti, 432 Biella, 1.454 Cuneo, 943 Novara, 5.590 Torino, 525 Vercelli, 373 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 100 residenti fuori regione, ma deceduti in Piemonte.

354.202 GUARITI

I pazienti guariti sono complessivamente 354.202 (+80 rispetto a ieri), così suddivisi su base provinciale: 27.932 Alessandria, 16.747 Asti, 11.028 Biella, 51.405 Cuneo, 27.255 Novara, 190.226 Torino, 13.164 Vercelli, 12.592 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 1.436 extraregione e 2.417 in fase di definizione.

Forse bullismo e omofobia dietro il suicidio del giovane che si è gettato sotto il treno

La procura di Torino ha aperto un fascicolo  sulla morte del diciottenne che domenica scorsa si è suicidato gettandosi sotto un treno tra le stazioni di Lingotto e Moncalieri.

Bullismo e omofobia le ipotesi del tragico gesto.

“Il problema delle menti chiuse è che hanno la bocca aperta”, aveva scritto sul social il giovane.

Il giallo dell’uomo assassinato con una coltellata nell’occhio: al vaglio la posizione del fratello

28 giugno AGGIORNAMENTO / Era in Veneto Carlo Pellegrini, fratello 48enne di Enrico Pellegrini, il cui corpo senza vita  è stato trovato ieri nella cantina di un condominio  di Torino con un coltello conficcato in un occhio.

 


27 giugno / I carabinieri di Torino nel pomeriggio hanno rinvenuto nella cantina di una abitazione del centro città in via Princìpi D’Acaja, il cadavere di un uomo

È stato colpito mortalmente con un coltello al capo.

Sono in corso accertamenti tecnici scientifici sulla scena del crimine da parte dei militari del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale dell’Arma del capoluogo piemontese.

Covid, variante Delta: otto casi accertati in Piemonte

Al momento sono otto in Piemonte i casi di variante Delta identificati dai primi di maggio ad oggi

Riguardano sei italiani e due stranieri asintomatici o con sintomi non gravi.

 

Torino Jazz Festival, un successo E la rassegna torna a fine settembre

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Il Torino Jazz Festival 2021 ha sancito la ripartenza della musica dal vivo, con 21 concerti, 1 prova generale, 4 conferenze e oltre 150 musicisti coinvolti con produzioni originali e artisti in esclusiva nazionale gran parte dei quali provenienti dall’estero. Uno sforzo organizzativo notevole considerando tutte le problematiche legate all’emergenza Covid 19.

Un pubblico eterogeneo, attento e disciplinato, ha riempito le sale negli spazi consentiti seguendo i concerti, dimostrando grande apprezzamento e un forte desiderio di tornare finalmente a rifrequentare i luoghi di cultura.

Diretta dai musicisti Diego Borotti e Giorgio Li Calzi, la IX edizione del TJF è stata ‘premiata’ per la scelta di aver selezionato artisti trasversali capaci di interpretare il jazz in tutte le sue forme, un omaggio a questo genere musicale in tutte le sue declinazioni espressive.

Il Festival chiuderà stasera alle OGR – Officine Grandi Riparazioni, cornice che ha interpretato alla perfezione l’anima della rassegna musicale, con il doppio concerto sold out (ore 17.30 e ore 21.00) in esclusiva nazionale di Salif Keita ‘Un Autre Blanc’, opening Korabeat, unica data italiana.

 

“Condividere un’emozione collettiva a un concerto è il senso terminale della complessa produzione che sta alle spalle di un festival: chiacchierare nei foyer con il pubblico misto di appassionati che ricordano date e dischi storici o con i neofiti un po’ disorientati ma affascinati da un suono inconsueto, sono gli elementi di restituzione che mi gratificano al termine di un lavoro lungo e mai tanto incertodichiara Diego Borotti -. Sono felice di aver potuto portare sulla scena tutti gli artisti internazionali invitati, di aver visto la nascita di progetti ambiziosi con grandi organici che impiegano un’intelligenza collettiva imponente, di aver dato vita a produzioni originali visibili solo ed esclusivamente sui palchi di TJF. Abbiamo altresì salvato un aspetto del format che valorizza i musicisti piemontesi, siano essi concertisti di fama internazionale, sperimentatori promettenti o adolescenti già capaci, seppur carichi di emozione, di stare su di un grande palco. Con la stessa soddisfazione sono felice di aver tenuto insieme le parti meditative di TJF sia sul piano dell’orientamento storico, filologico e persino antropologico affrontato dalle conferenze di alto profilo culturale, sia per i consessi progettuali e ‘politici’ intorno al jazz dei Meeting. Il rammarico di non aver potuto alimentare ‘l’effetto Festival’ con la festosa teoria delle marchin’ band, dei Jazz Blitz e del palinsesto Jazz Cl(H)ub mi auguro che sia ripagato dalla programmazione dell’autunno prossimo”.

 

“Il Torino Jazz Festival 2021, finalmente e interamente in presenza, perché lo streaming non certo può rappresentare lo spettacolo dal vivo se non in momenti eccezionali, è stato ben sintetizzato dalle tematiche di due conferenze inserite nel suo programma, ‘L’umanità, una sinfonia di minoranze’, del filosofo evoluzionista Telmo Pievani, che ha raccontato quanto tutti noi sapiens discendiamo da un piccolo ceppo di migranti partiti dall’Africa che si sono stabiliti durante i secoli nei vari continenti e ‘Creare nuovi linguaggi usando vecchi strumenti’, tema della conferenza del musicista e sviluppatore di software e hardware Robert Henke afferma  Giorgio Li Calzi  – Tutte le declinazioni del jazz e dei nuovi linguaggi compositivi e performativi sono entrati nel programma del TJF che ha riunito quello che sta dentro e quello che sta anche al di fuori del jazz. I due poli hanno dimostrato di non creare una divisione ma un’importante unità e opportunità per il pubblico e la comunità del festival che ha seguito con grande interesse anche i concerti apparentemente più distanti. Una comunità che conosce perfettamente l’importanza della sfera culturale nel proprio mondo quotidiano”.

 

Il Torino Jazz Festival 2021 riprenderà dal 27 settembre al 3 ottobre 2021 nei club della città con JAZZ CL(H)UB: 7 giorni di grande musica.

La rassegna che ha portato grandi artisti a esibirsi, a prezzi popolari, sui palchi delle OGR, del Conservatorio Giuseppe Verdi e del Teatro Vittoria – è un progetto della Città di Torino realizzato dalla Fondazione per la Cultura Torino, main partner Intesa Sanpaolo e Iren, con il contributo di Fondazione Crt e OGR Torino e A.N.Co.S.. Charity partner Fondazione Ricerca Molinette, media partner Rai Cultura, Rai 5, Rai Radio 3 e La Stampa.

Per conoscere in modo più approfondito il pubblico del TJF, Fondazione per la Cultura Torino ha promosso uno studio con l’Universita’ di Torino utile alla progettazione delle prossime edizioni.