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Torino Jazz Festival, al via sabato 22 aprile la XI edizione

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Dal 22 al 30 aprile torna la rassegna dedicata al Jazz: 9 giorni di programmazione, 93 appuntamenti di cui 49 concerti, 234 musicisti coinvolti in 62 luoghi sparsi in tutta la città.

 

Si inaugura sabato 22 aprile. In apertura, dalle ore 11.00, la JST Jazz Parade, accompagnata dall’animazione Lindy Hop a cura de ‘La Bicicleta’ ASD si esibirà nei quartieri e nel centro cittadino per far rivivere la tradizione delle band itineranti che ha nella marching band di New Orleans la sua declinazione più brillante e divertente. Al mattino la JST Jazz Parade suonerà nei mercati, mentre al pomeriggio il percorso si snoderà nelle vie del centro, partendo da piazza Palazzo di Città per arrivare in piazza San Carlo e terminare la marcia animando con il suo trascinante programma le Gallerie d’Italia – Torino.

‘Natura morta con custodia di sax’, produzione originale di Peppe Servillo & Tjf All Stars aprirà ufficialmente il Festival 2023 alle OGR.  Un viaggio al cuore del jazz dal libro di Geoff Dyer.

Tutti i concerti del TJF 2023 stanno riscuotendo, in prevendita, notevole interesse da parte del pubblico. Sono già sold-out i 2 appuntamenti con Stefano Bollani in programma domenica 30 aprile in chiusura del festival. Inoltre, in seguito all’esaurimento dei biglietti per ‘Natura morta con custodia di sax’ con Peppe Servillo & TJF All Stars (OGR sabato 22 aprile ore 21) e per ‘80th birthday tour’ con Kenny Barron Trio (OGR domenica 23 aprile ore 21), per consentire l’ascolto a un numero maggiore di spettatori sono stati aggiunti 300 posti laterali a scarsa visibilità (non a fronte palco) in vendita a 8 euro da mercoledì 19 aprile alla biglietteria del festival e su Vivaticket.

Per informazioni sui biglietti: www.vivaticket.it 

http://www.torinojazzfestival.it/biglietteria-tjf/

Usura, droga ed estorsioni firmate dalla ‘Ndrangheta. I carabinieri smantellano organizzazione criminale

I Carabinieri eseguono 9 misure cautelari nei confronti di altrettanti soggetti presunti appartenenti e contigui a locale di ‘ndrangheta, operante ad Ivrea e nelle zone limitrofe, ritenuto diretta emanazione della cosca di Sinopoli (RC).

Torino 20 aprile 2023. All’alba di oggi, in Ivrea, Chivasso e Vibo Valentia, i militari del Comando Provinciale Carabinieri di Torino hanno tratto in arresto 9 soggetti colpiti da ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal GIP del Tribunale di Torino su richiesta della locale Direzione Distrettuale Antimafia, in quanto ritenuti gravemente indiziati a vario titolo, dei reati di associazione di tipo mafioso, nonché truffa aggravata, estorsione, ricettazione, usura, violenza privata e detenzione e porto illegale di armi aggravati dal metodo mafioso.

L’indagine, condotta a partire dal 2015 dai carabinieri del Nucleo Investigativo di Torino sotto il coordinamento della Procura della Repubblica – D.D.A. del capoluogo sabaudo, ha permesso di raccogliere gravi indizi di colpevolezza in ordine all’operatività diuna locale, struttura delocalizzata e territoriale della ‘ndrangheta, operante sul territorio di Ivrea e zone limitrofe, caratterizzata dalla presenza di soggetti ritenuti appartenenti alla cosca con struttura organizzativa e ripartizione degli associati in ruoli di vertice e subordinati, associazione che si sarebbe avvalsa della forza d’intimidazione del vincolo associativo e della condizione di assoggettamento e di omertà che ne deriva per commettere in particolare delitti di estorsione, truffa ed usura, con predisposizione dei mezzi necessari al raggiungimento degli obiettivi illeciti – luoghi di incontro, telefoni cellulari, utilizzo di autovetture – e con suddivisione dei ruoli.

Le investigazioni hanno avuto inizio nel mese di novembre del 2015 da una costola delle indagini “CARNI I CANI” e “BIG BANG”. L’organizzazione dedita al traffico di stupefacenti è stata censita con l’indagine “CERBERO”, del Nucleo Investigativo di Torinoche, in data 05 novembre 2019, ha portato all’arresto di 71 persone per associazione di tipo mafioso nadranghtista, associazione dedita al traffico internazionale di stupefacenti e altri reati.

L’organizzazione avrebbe strutturato una stabile articolazione di tipo mafioso ndranghetista radicata sul territorio di IVREA e zone limitrofe e collegata alla rete unitaria della ndrangheta piemontese

Oltre al reato associativo sono stati raccolti gravi indizi di colpevolezza in ordine alla commissione di una serie di reati scopo, in particolare truffe commesse in concorso con altri indagati non appartenenti all’associazione, perpetrate ai danni di imprenditori operanti nella provincia di Torino e compiute nella seguente modalità: gli indagati, secondo l’ipotesi accusatoria, si accreditavano espressamente come persone legate a “famiglie” criminali calabresi prospettando alle vittime, alcune delle quali in difficoltà economica, la possibilità di acquistare ingenti somme di denaro “sporco” corrispondendo in cambio somme di denaro significativamente inferiori con il versamento, a titolo di anticipo, di un acconto, a volte sotto forma di lingotti d’oro e gioielli, che diventava il provento del raggiro. Una volta scoperte le truffe, gli indagati avrebbero utilizzato la loro appartenenza all’associazione mafiosa per intimidire le vittime e farli desistere da ogni azione per riavere il maltolto. Le somme sottratte in modo fraudolento supererebbero i 600.000 euro.

Inoltre sono stati raccolti elementi indiziari circa la commissione di due estorsioni condotte in danno di un broker finanziario, duramente minacciato dai membri dell’associazione mafiosa, dal quale si sarebbero fatti consegnare la somma di 85.000 euro, incassati mediante l’intermediazione di alcune società fittizie ed in danno di alcuni imprenditori operanti nel mercato ittico.

I sodali, forti della loro nota appartenenza a famiglie malavitose,avrebbero anche costretto un imprenditore edile in difficoltà economiche ad effettuare dei lavori presso l’abitazione di uno degli indagati senza corrispondere alcun prezzo, per poi indurlo ad accettare un prestito a tasso usuraio.

Acquistare casa a Torino, boom delle richieste di trilocali

Nonostante il rialzo dei tassi di interesse le agenzie del Gruppo Tecnocasa riscontrano ancora un importante desiderio di acquistare casa. Piuttosto si rivede il budget, la metratura oppure la posizione, ma se ci sono le condizioni si procede all’acquisto. Ancora di più adesso con l’inflazione in aumento che erode i risparmi e spinge sul mattone, sia come abitazione principale sia come investimento.

La domanda nelle grandi città appare oggi concentrata prevalentemente sul trilocale che raccoglie il 40,5% delle richieste. A seguire il bilocale con il 24,7% e il quattro locali con il 22,9%. Il trilocale, quindi, si conferma la tipologia più ricercata come già accaduto sei mesi fa ma avanza il bilocale che supera il quattro locali. Il piccolo taglio, quindi, vede un aumento della concentrazione di richieste a conferma, in parte, del ritorno degli investitori che in genere scelgono questa tipologia. Si nota, al contrario, una diminuzione della concentrazione della domanda sui tagli più ampi, come conseguenza dell’aumento dei prezzi che sta interessando le metropoli e dell’esaurirsi della spinta data dalla pandemia alla ricerca di abitazioni più ampie. Il trend si era registrato anche nel semestre scorso.

Se il trilocale prevale a livello italiano, è il bilocale la tipologia più ricercata a Milano (47,9%), unica tra le grandi città a fare eccezione per la presenza importante di investitori e single tra gli acquirenti e per essere la città più costosa d’Italia, con un prezzo medio di 4260€ al mq per una tipologia usata e 5000 € al mq per il nuovo.

Il quattro locali prevale in modo importante a Genova (46,3%) città dove i prezzi sono decisamente più contenuti (1120€ al mq).

L’analisi della domanda nei capoluoghi di regione che non sono grandi città, conferma il trilocale come tipologia più ricercata con percentuali naturalmente più elevate (53,6%), seguito dal quattro locali (22%). Segue il bilocale che raccoglie il 21,2%. Anche in queste realtà cresce la percentuale di richieste di bilocali, mentre diminuisce sui tagli più grandi confermando quindi il trend registrato anche nelle metropoli. Tra i capoluoghi di regione la percentuale di richieste di trilocali è più elevata a Catanzaro (63,3%) e a Venezia (63,4%).

ANALISI DELLA DOMANDA – Gennaio 2023
CITTA’
Monolocali
2 locali
3 locali
4 locali
5 locali
TORINO
2,8%
27,7%
41,1%
20,2%
8,2%
ALESSANDRIA
1,9%
17,2%
30,4%
36,8%
13,7%
ASTI
0,8%
14,3%
32,6%
36,0%
16,2%
BIELLA
0,9%
11,4%
28,2%
46,9%
12,6%
NOVARA
1,1%
23,3%
60,1%
14,0%
1,5%
VERCELLI
1,8%
25,4%
51,8%
18,7%
2,3%

Fonte: Ufficio Studi Gruppo Tecnocasa

Sicurezza, per Torino un piano di governo della notte

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Dopo Roma, Milano e Napoli anche Torino sarà una delle città metropolitane al centro del piano d’azione del Ministro Piantedosi che prevede risorse e controlli straordinari sul territorio, indirizzati in modo particolare a fronteggiare la criminalità nelle stazioni, lo spaccio di sostanze stupefacenti e la malamovida.

 

Se ne è parlato nel corso di un incontro in videocollegamento che ha visto protagonisti per la Città, insieme al Prefetto Raffaele Ruberto, il Sindaco Stefano Lo Russo e l’assessora alla Sicurezza Gianna Pentenero. In collegamento anche i primi cittadini di Bari, Bologna, Cagliari, Catania, Firenze, Genova, Messina, Palermo, Reggio Calabria e Venezia.

“La sicurezza nelle città – ha scritto il Ministro nella lettera di invito indirizzata ai Sindaci – è ormai da tempo uno dei temi centrali dell’agenda di Governo perché è nelle città che l’insicurezza, la paura della criminalità e l’evolversi delle dinamiche criminali si manifestano con maggiore visibilità, combinandosi con difficoltà di vario genere, di natura economica e sociale”. Ecco dunque  perché le città metropolitane, secondo il Ministro “richiedono risposte strutturate alle nuove domande di sicurezza”.

Risposte sui cui la Città è già al lavoro: al Ministro sono infatti state presentate alcune proposte che potranno essere finanziate nell’ambito di eventuali risorse straordinarie che il Governo potrà mettere a disposizione.

Sulla scorta di quanto già realizzato a Roma, Milano e Napoli anche Torino potrebbe dotarsi di una rete di videosorveglianza attorno al perimetro delle stazioni (Porta Nuova, Porta Susa, Lingotto, Fossata) potenziando parallelamente il controllo con la maggiore presenza di agenti di polizia locale e servizi di guardiania e vigilanza nel perimetro degli scali ferroviari con particolare attenzione alle aree di parcheggio, passaggio e zone limitrofe.

La Città pensa inoltre ad un “piano regolatore” del tempo notturno che metta insieme le norme volte a garantire la tutela della salute dei cittadini residenti e la sicurezza dei frequentatori delle aree della movida, la garanzia economica degli operatori del divertimento e la distribuzione più adatta dei servizi. Per questo occorrerà ampliare la rete di videosorveglianza e l’illuminazione in tutte le zone oggi sprovviste e mettere in atto sistemi di controllo e contenimento del rumore per mitigare l’impatto dei decibel sui residenti.

Oltre al potenziamento dei controlli, per contrastare lo spaccio e il consumo di stupefacenti saranno invece incrementati i progetti di prevenzione e sensibilizzazione rivolti in modo particolare alle giovani generazioni.

“I problemi di Torino per questione dimensionale e tipologica non differiscono poi molto da quelli di Roma, Milano e Napoli – ha spiegato il Sindaco Lo Russo -.  Sul tema del contrasto alla microcriminalità i temi sono ovviamente quelli di potenziare l’impegno delle forze dell’ordine e la videosorveglianza. Per quanto riguarda la movida, noi abbiamo attivato sin dall’inizio del nostro mandato un tavolo interassessorile sul fenomeno ma c’è un tema normativo: è infatti piuttosto limitato il potere di un Sindaco in termini di sanzioni rispetto ai locali commerciali che violano le norme. Su tutti questi temi abbiamo comunque progettualità già pronte per decine di milioni che potranno essere attivate sulla base delle risorse che si renderanno disponibili”

“Nella discussione di oggi – conclude l’assessora Pentenero – abbiamo trovato molti punti in comune con le altre realtà metropolitane. Questo ci conforta perché l’Amministrazione ha piani chiari sulle principali linee di intervento. Stiamo lavorando per un ampliamento della videosorveglianza, così come è costante l’impegno per aumentare l’impiego sul campo di uomini e mezzi, anche per il corpo della polizia locale. A questo si aggiunge un altro tema emerso oggi che ci sentiamo di condividere come la richiesta di maggiore possibilità di intervento nei piani commerciali”.

“Earth Day” La più grande manifestazione ambientale del Pianeta arriva a Torino

Si concluderà con il grande “Concerto per la Terra” condotto da Eugenio Cesaro

Sabato 22 aprile

“Earth Day”. Come dire “La Giornata mondiale della Terra”. Ovvero l’evento greenche riesce a coinvolgere il maggior numero di persone in tutto il Pianeta. L’appuntamento è per sabato prossimo 22 aprile e, per la prima volta, Torino – nominata fra le 100 città europee che si impegneranno a diminuire le emissioni entro il 2030 – entra nelle “Celebrazioni” ufficiali coordinate da “Earth Day Italia”. Sotto la Mole, la manifestazione (interamente gratuita e “carbon neutral”) sarà una grande Festa dedicata alla Terra organizzata e curata da “AWorld” (piattaforma che guida le persone a vivere sostenibilmente) e “Club Silencio” (associazione impegnata a stimolare la partecipazione attiva degli under 35 alla vita culturale, sociale e democratica), con il contributo della “Fondazione Compagnia di San Paolo”, e si terrà nella “Cavallerizza Reale” e nei“Giardini Reali” di Torino con un alternarsi di workshop e panel legati ai temi della “Sostenibilità” e dell’“Agenda 2030”. L’evento culminerà nel grande “Concerto per la Terra”, con la partecipazione di numerosi artisti italiani. Nel segno del motto “Un clima di cambiamento può fermare il cambiamento del clima”, l’evento proporrà molte attività dedicate soprattutto ai giovani. Nell’area della “Cavallerizza”verrà realizzato da “Legambiente” il laboratorio informativo per bambini“Sostenibilandia”, attraverso cui imparare a conoscere quali piccoli gesti concreti ognuno può compiere quotidianamente per rendere la propria vita e città più sostenibile. Per contro, nei “Giardini Reali”, i più piccoli guidati dall’illustratrice ed educatrice ambientale Elisabetta Mitrovic, impareranno a costruire un diario di natura”, occasione per scoprire le aree naturali del proprio territorio e recuperare un contatto diretto con la natura. Numerose saranno anche le attività dedicate ai più grandi, con momenti di yoga e mindfulnesscondotti dall’associazione “Wake Up!”. All’interno dell’“Earth Village”, sarà presente anche il “Salone Internazionale del Libro” di Torino, che proporrà – in collaborazione con “AWorld” – uno scambio di libri (di cui una parte donata dal “Salone” stesso) con lo scopo di incentivare la lettura. Inoltre, in rappresentanza dello stesso “Salone” e grazie alla collaborazione con l’editore “Nottetempo”, nello scenario dei “Musei Reali” sarà ospite il noto antropologo e saggista Eduardo Kohn, autore di “Come pensano le foreste. Per un’antropologia oltre l’umano”  (Nottetempo, 2021), in dialogo con il giornalista Nicolas Lozito.

Tutto il programma aggiornato di “Earth Day Torino 2023” è on line all’indirizzo https://www.earthday2023.it/

 

L’evento permetterà anche a “Conad”, “premium partner” dell’iniziativa, di annunciare la partenza della campagna “Forestiamo insieme l’Italia 2023” che, in partnership con “Rete Clima” – ente tecnico non profit – porterà alla piantagione di 11mila alberi in 11 regioni italiane entro la primavera 2024, iniziando – presente la cantante Elisa – con la piantumazione di  un ippocastano proprio all’interno dei “Giardini Reali”. Sempre ai“Giardini Reali” avrà luogo, inoltre, l’“Earth Market by Green Pea & Barone Ostu”: uno spazio di vendita e di scoperta dedicato al mondo del vintage e del second hand. Barone Ostu – nome d’arte di Federico Ostuni, attivista e stilista vintage, anima del “Balôn” di Torino e di “Green Pea” il primo centro commerciale dedicato alla sostenibilità – accompagnerà i visitatori alla scoperta del mondo del “fashion sostenibile”, proponendo in vendita una selezione di capi personalizzati in edizione limitata e di “chicche vintage”.

Durante le manifestazioni ci sarà spazio anche per il divertimento, il palco darà infatti voce a Massimiliano Loizzi che farà divertire il pubblico con il suo comedy show “Il Tour Buonista” in collaborazione con il “Torino Fringe Festival”.

A partire dalle 19, Eugenio Cesaro (“Eugenio in Via Di Gioia”), condurrà, insieme ad Anna Olivero, il “Concerto per la Terra”. Sul Main Stage” , all’interno dei “Giardini Reali”, prenderà vita una speciale performance live  gratuita e aperta a tutti. Sul palco si alterneranno Saturnino, Marlene Kuntz, Syria, Ensi, Epoque, Frero, Klaus, Leon Faun e molti altri cantanti e musicisti. Un momento conclusivo che vuole non solo celebrare la Terra, ma soprattutto lanciare un appello alla protezione del Pianeta, “perché non abbiamo un Pianeta B”.

Le celebrazioni di Torino saranno trasmesse instreaming all’interno di#OnePeopleOnePlanet, la maratona organizzata da “Earth Day Italia” in diretta streaming su RaiPlay. Durante la giornata verranno realizzati collegamenti tra le due manifestazioni di Roma e Torino per dare risalto ai momenti salienti. “RDS” sarà “radio ufficiale” delle manifestazioni. “Factanza” sarà“media partner” di “Earth Day Torino” sui “social”.

g. m.

Nella foto:

–       Cavallerizza Reale”, Ph. Federico Masini

Sequestrati beni per 4 milioni a “contabile della ‘Ndrangheta”

La Direzione Investigativa Antimafia ha confiscato beni per 4 milioni  a un commercialista considerato il contabile di una famiglia affiliata alla ‘ndrangheta nella provincia di Torino, già in carcere per una precedente indagine. La famiglia cui sarebbe affiliato sarebbe responsabile di attività criminose quali sequestri di persona e narcotraffico internazionale. La Dia ha  sequestrato quattro aziende operanti nei settori edile, agricolo e contabile, 66 beni immobili in Piemonte e in Basilicata e 18 operazioni finanziarie.

Torino, nei prossimi mesi al via i lavori per la Città dell’aerospazio

Il presidente della Regione Alberto Cirio e l’assessore allo sviluppo economico al convegno dell’Unione industriale a Torino dedicato alla filiera piemontese
Il Presidente e l’Assessore alle attività produttive della Regione Piemonte sono intervenuti all’incontro organizzato dall’Unione Industriale su “La filiera dell’aerospazio: Difesa e sicurezza in Piemonte – scenari prospettive e opportunità per la valorizzazione delle eccellenze industriali del territorio”, in collaborazione con Leonardo.
Il Presidente ha spiegato che a fine novembre inizieranno i lavori per la Città dell’Aerospazio che la Regione sostiene con un investimento di 15 milioni di euro, proprio nei giorni in cui Torino sarà capitale del comparto con la nona edizione degli Adm Aerospace and Defence Meetings, all’Oval Lingotto, dal 28 al 30 novembre, di cui Leonardo è protagonista strategico, come altre aziende della filiera piemontese. L’avvio di questo progetto, ha sottolineato il presidente, rappresenta un asse strategico per lo sviluppo industriale della filiera, composta da 300 imprese e oltre 20mila addetti, ma anche un asset turistico importante, per un settore con conta migliaia di appassionati nel mondo che potranno venire a Torino per vedere le innovazioni e i prodotti delle nostre imprese, così come avviene in altre zone del mondo.
L’Assessore alle Attività Produttive ha messo invece in evidenza come si stia puntando sulla crescita del settore principalmente perché si tratta di un comparto che può fornire occasioni di sbocco alla necessità di diversificazione e riconversione di tutto quel tessuto imprenditoriale (con particolare riferimento all’automotive) che è potenzialmente in grado di rivolgere le proprie produzioni a più settori. L’aerospazio può rappresentare un volano importante per tutto il settore manifatturiero, non solo per le necessità di diversificazione/riconversione delle imprese operanti in settori particolarmente sensibili all’impatto della transizione ecologica, ma anche per consentire l’ulteriore crescita di quelle imprese operanti in ambiti che dalla transizione ecologica possono trarre grandi opportunità. Si pensi allo sviluppo delle tecnologie per l’impiego dell’idrogeno anche nel settore aeronautico.

Addio Olimpiadi invernali, niente gare a Torino

Torino esce definitivamente dai Giochi olimpici del 2026.
A spuntarla è stata la Fiera di Rho. Ieri Stefano Lo Russo e Alberto Cirio avevano presentato il dossier Torino alla Fondazione Miano-Cortina
Come era prevedibile la scelta della Fondazione dei Giochi olimpici invernali è andata a favore della Lombardia. “Abbiamo appreso con rammarico della decisione assunta dal cda della Fondazione Milano Cortina a proposito della sede per le gare di pattinaggio di velocità delle Olimpiadi del 2026. Continuiamo a essere fermamente convinti che l’opzione Torino fosse la migliore per le caratteristiche tecniche e per la sua sostenibilità, in un momento in cui la spesa pubblica va monitorata e controllata con estrema attenzione. Da italiani continuiamo a tifare per la buona riuscita delle Olimpiadi e auspichiamo che le valutazioni che hanno portato a escludere la città di Torino siano basate su valutazioni tecniche, che tengano effettivamente conto dei tempi e dei costi di realizzazione delle strutture, e che trovino ora conferma nella realizzazione delle opere.
Questo il commento del presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio e del sindaco di Torino Stefano Lo Russo sulla decisione della Fondazione Milano-Cortina che ha optato per ospitare le gare dì pattinaggio su ghiaccio in Lombardia anziché all’Oval di Torino. 

Fabrizio Palenzona è il nuovo Presidente della Fondazione CRT

Fabrizio Palenzona è il nuovo Presidente della Fondazione CRT. È stato eletto dal Consiglio di Indirizzo alla prima votazione con la maggioranza assoluta di 10 consensi.
Il neo Presidente Palenzona subentra a Giovanni Quaglia, che ha guidato la Fondazione CRT dal 1° febbraio 2017.

Casa, a Torino nel 2022 compravendite +6% e prezzi +1,6%. Traina la crescita Lingotto

OSSERVATORIO FIAIP TORINO E PROVINCIA

Bene anche Lucento grazie a infrastrutture e viabilità 

Il mercato immobiliare di Torino è in crescita. Nel 2022 volumi e valori sono positivi in città, come in provincia. Torino registra il 5,9% in più nelle compravendite con 16.125 transazioni e vede prezzi in aumento dell’1,6% rispetto al 2021. Lo rileva l’Osservatorio immobiliare 2022, condotto dagli agenti immobiliari aderenti a Fiaip Torino (Federazione italiana agenti immobiliari professionali).

In provincia l’aumento risulta più contenuto: con 21.800 scambi, il fuori porta registra nel 2022 il +0,7% e prezzi in aumento dell’1,2%. Complessivamente la Città Metropolitana conta circa 38mila compravendite concluse, con quasi il +3% rispetto all’anno precedente.

“Il 2022 è stato un ottimo anno per il mercato immobiliare torinese, con un ulteriore balzo di crescita sul 2021, anno in cui c’è stata una delle performance migliori di sempre – commenta Claudia Gallipoli, presidente di Fiaip Torino -. L’aumento delle compravendite si è accompagnato a quello dei prezzi, soprattutto in alcune zone che stanno diventando strategiche in città: Lingotto (+3,5%), Mirafiori Sud (+2,4%), San Donato (+2,2%), Cenisia (+2,4) e Lucento (+2,9), hanno registrato le migliori variazioni percentuali, grazie alle infrastrutture e a una nuova viabilità”. 

Il 2022 – aggiunge la presidente Fiaip, Claudia Gallipolisarà ricordato per gli eventi bellici, l’aumento dei tassi d’interesse sui mutui e l’inflazione che ha cominciato a erodere il potere d’acquisto e i risparmi degli italiani. Ciò nonostante la propensione all’acquisto nel corso del 2022 è rimasta alta, con un ritorno all’investimento immobiliare e una rinnovata richiesta di mono e bilocali. Il taglio piccolo ha ripreso quota, dopo essere rimasto fermo per tutto il 2020 e il 2021: il mattone è sentito come riparo dalla svalutazione del denaro. Innegabile anche la spinta dei bonus fiscali, dall’Under36 che ha permesso ai giovani di comprare la prima casa, e quelli legati alle ristrutturazioni, insieme al Superbonus e al Sismabonus, che hanno spronato il mercato dell’usato”.

Anche se il ritmo di crescita sembra meno significativo rispetto al 28% registrato nel 2021, i volumi del 2022 rappresentano oltre il 35% in più di quelli del 2020 e più del 18% sul 2019, dunque prima che il mercato fosse perturbato dal Covid-19. La pandemia ha attivato nuovi stimoli all’acquisto, aumentando la percezione della casa come rifugio dallo stravolgimento dell’emergenza.

“Il 2022 vede una stabilizzazione del fuori portasui volumi del 2021, anno in cui l’incremento percentuale è stato del 34% sul 2020. Nel corso del 2022 le compravendite sono rimaste alte (sul 2019 registra il +28%), ma si va verso una normalizzazione con prezzi in aumento in provincia dell’1,2%, spiega Andrea Franchetto, vice presidente di Fiaip Torino.

Dall’analisi svolta da Fiaip Torino sui dati provvisori trasmessi dall’Agenzia delle Entrate, emerge un rallentamento della dinamica espansiva nel corso dei trimestri dell’anno, soprattutto in provincia. “Il primo semestre del 2022 – spiega il vice presidenteha visto un’accelerata nelle compravendite, come effetto dell’onda lunga del 2021, mentre nel secondo semestre il tasso di crescita è cominciato a diminuire. Un andamento maggiormente evidente in provincia in cui il calo è iniziato già nel secondo trimestre dell’anno”.

 

PREVISIONI

“La prospettiva è di un graduale ritorno ai livelli pre-pandemia, con una contrazione della curva di crescita”, sottolinea Gallipoli.In questi primi mesi del 2023 il mercato immobiliare è entrato in una fase di stallo, rallenta e ha meno vitalità – aggiunge -. C’è incertezza, da una parte è dovuta agli aumenti dei tassi di interesse sui mutui che scoraggiano il cambiare casa, facendo entrare i consumatori in un’ottica più attendista; ma dall’altra anche la frenata sui bonus edilizi ha creato un nuovo rallentamento. L’andamento futuro dipenderà anche dalle politiche di governo legate alle nuove richieste europee sulla classe energetica degli immobili”.

Nelle previsioni, il rischio è che una fascia più ampia di persone resti esclusa dalla possibilità di comprare casa: o perché non potrà sostenere le rate del finanziamento o perché non avrà i requisiti per accedere al credito. A fronte di una maggiore richiesta di liquidità per accendere un mutuo, la domanda potrà spostarsi in parte verso la locazione, e verosimilmente la trattativa sul prezzo di vendita, che nel 2022 si era ridotta, potrebbe tornare più incisiva.

QUARTIERI E PREZZI

Per il secondo anno consecutivo i prezzi degli immobili residenziali a Torino registrano un lieve aumento. Un incremento complessivo dell’1,6% che segue quello del 2021 (+1,5%) dopo un 2020 con valori in equilibrio, quindi intorno allo 0%. Tutte le zone sono in positivo, anche le aree periferiche, segnate da anni con prezzi in discesa.

“Le variazioni sono minime, Torino mostra una crescita nei prezzi lenta, se paragonata al ritmo delle compravendite. Questo però rende la città attrattiva per gli investimenti e stimola le riqualificazioni da parte di grandi gruppi immobiliari. Diverse ristrutturazioni sono state eseguite nel corso del 2022 e altre sono in programma. Principalmente in centro, ma anche alcune vie periferiche come via Aosta a Barriera, sono state oggetto di riqualificazioni”, spiega Claudia Gallipoli, presidente di Fiaip Torino.

Capofila dei valori in positivo è la zona Lingottocon il +3,5% e un prezzo medio al metro quadro di 1.253 euro. Dopo anni di disagi causati dai lavori della metropolitana e dal lungo cantiere del grattacielo della Regione, la ripristinata viabilità, la nuova fermata della metro e l’operatività della nuova sede degli uffici della Giunta regionale, hanno ridato respiro alla zona, fortemente compressa negli ultimi anni.
“I prezzi al metro quadro sono ancora contenuti, ma stanno riprendendo quota e ci aspettiamo che continuino a salire, beneficiando del nuovo baricentro creato dal grattacielo e dalle fermate della metro”, spiega Nadia Ribone, associata Fiaip e membro del Comitato tecnico dell’Osservatorio 2022.

Di una nuova viabilità ha beneficiato anche la zona Lucento, Vallette (+2,9%, 881 euro al mq) e Madonna di Campagna (+1%, 1.026 euro al mq). Con l’apertura del sottopasso e la conclusione del cantiere, che ha visto 4 anni fa l’abbattimento della sopraelevata di corso Grosseto, i valori immobiliare accennano una leggera ripresa.

Nelle aree periferiche a nord della città, i prezzi al metro quadro restano comunque bassi, nonostante le piccole percentuali di crescita registrate nel 2022. In quartieri come Lucento, Vallette (+2,9%, 881 euro al mq), Barriera di Milano (+1,9% 849 euro al mq) e Falchera Villaretto (+0,5% 820 euro al mq), le quotazioni sono scese così tanto negli anni passati che oggi non arrivano a un prezzo medio di 900 euro al metro quadro. Raggiungono invece i mille euro Aurora (+1,7%, 1.000 euro al mq), Madonna di Campagna (+1%, 1.026 euro al mq) e Borgo Vittoria (+0,5%, 1.221 euro al mq).

“Da una parte – sottolinea Ribone è fisiologico che questi quartieri mostrino cenni di risalita, dopo anni in calo. Dall’altra, le variazioni positive sono anche l’effetto delle ristrutturazioni di appartamenti o di interi palazzi, per cui vi è un piccolo rialzo dei valori”.

L’area sud della città è quella che vede le migliori variazioni, un trend che segue quello dello scorso anno. Oltre il Lingotto, Mirafiori Sud guadagna il 2,4% con un prezzo medio al metro quadro di 1.426 euro (nel 2021 aveva già registrato il +1,6%). “È un’area che si sta rivalutando: sono quartieri prevalentemente residenziali, che vivono un cambio generazionale, trainati anche dai poli universitari limitrofi”, aggiunge.

Mirafiori Nord prende il +1,8% (1.584 euro al mq), Santa Rita il +1,8% (1.687 euro al mq), mentre Nizza Millefonti il +1,5% (1.752 euro al mq), San Paolo registra il +1,4% (1.711 euro al mq).
Cenisia registra una delle migliori variazioni percentuali nel 2022 con il +2,4% e 1.939 euro in media al metro quadro (nel 2021 aveva registrato il +1,9%), in virtù di prezzi più contenuti della vicina Cit Turin (+1,2%, 2.606 euro al mq), quartiere liberty ricco di servizi, in cui però l’offerta immobiliare scarseggia. San Donato prosegue con la crescita dei valori e segna nel 2022 il +2,2% (1.711 euro al metro quadro) dopo il +2,1% del 2021.
Poi ci sono Pozzo Strada che sale del 2,1% con 1.956 euro al metro quadro e Parella che va in positivo con il + 0,9% e 1.591 euro al metro quadro.

Le altre zone vedono valori perlopiù stabili con variazioni poco sopra l’1%. La zona Vanchiglia (censuaria 1), insieme con Vanchiglietta (censuaria 2), registra nel 2022 il +1,4% (2.521 euro al mq), San Salvario il +1,7% (2.000 euro al mq), la Crocetta il +1,5% (2.490 euro al mq), mostrando una graduale ripresa dei valori (nel 2021 aveva registrato il +1,8%) dopo diversi anni con prezzi in calo (-4% nel 2018). Regio Parco è in lieve crescita con il +1,7%, mentre la vicina Regio Parco-Barca segna solo il +0,8%.

Il centro di Torino mostra nel 2022 prezzi stabili con una crescita media dei valori dell’1,3%, dopo anni in ascesa (nel 2021 il +3%, nel 2020 circa l’1% e nel 2019 il +3%). Nel dettaglio, l’area di piazza San Carlo registra il +1% con un prezzo medio di 4.474 euro al metro quadro, piazza Statuto segna il +1,3% con 2.927 euro al metro quadro, mentre piazza Vittorio Veneto il +1,7% con 3.501 euro al metro quadro.

Collina e pre-collina di Torino vedono valori in aumento, complessivamente dell’1,3%. Il 2021 aveva segnato il ritorno del segno positivo in queste zone, che avevano inanellato diversi anni in negativo. Complici le nuove tendenze dell’abitare, queste aree hanno incontrato una nuova domanda di abitazioni vicine a spazi verdi. Anche se gli aumenti sono meno evidenti rispetto al 2021, la zona Gran Madre-Crimeasegna il +1,5% con una media di 3.542 euro al metro quadro, dopo il +2,1% nel 2021, Madonna del Pilone, Sassi, Bertollaregistrano il +1,5% con una media di 2.132 euro al metro quadro (+1,9% nel 2021). Borgo Posegna il +1,1% con 2.735 euro al metro quadro (+2,2% del 2021). Cavoretto vede un lieve aumento dell’1% con 2.058 euro al metro quadro (nel 2021 i prezzi erano tornati in positivo frenando il calo degli anni precedenti).

LA PROVINCIA

Nel 2022 la provincia di Torino vede compravendite e prezzi in linea con il 2021. Ha registrato 21.790 passaggi di proprietà, il +0,72%, e prezzi in salita del +1,2%, rispetto all’anno precedente.

L’andamento delle transazioni fuori porta ha mostrato nel corso dell’anno una maggiore contrazione del tasso di crescita rispetto al capoluogo (diversamente da quanto avvenuto nel 2021 quando ha segnato il +34% negli scambi). Dopo lo sprint del +11% del 1° trimestre del 2022, rispetto allo stesso periodo del 2021, i successivi trimestri hanno visto un rapido calo delle percentuali di crescita: il 2° trimestre ha registrato il -0,2%, il 3° trimestre il -0,61% e il 4° trimestre il -4,6%.

“Anche se il ritmo di crescita si sta attenuando, si tratta comunque di volumi importanti, infatti rappresentano quasi il 35% in più delle compravendite del 2020 e il +28% rispetto agli scambi del 2019 – commenta il vice presidente Fiaip Torino, Andrea Franchetto. È un graduale rientro della curva di crescita che segnala una normalizzazione delle compravendite, come se la spinta alla ricerca di case fuori porta, sollecitata dal post pandemia, andasse esaurendosi”.

In Alta Val di Susa i prezzi mostrano un maggiore equilibrio rispetto ai cali degli anni passati: gli appartamenti restano sostanzialmente stabili con il -0,1%, mentre le case indipendenti segnano il -1,3%.

BOX E POSTI AUTO

Il mercato dei posti auto e dei box segue prevalentemente quello residenziale e nel 2022 vede prezzi in crescita dell’1,5% (dopo il ritorno del segno positivo nel 2021 con il +1,7%). Anche le compravendite sono positive: a Torino sono stati venduti 6.330 box, il 3,6%in più del 2021. Considerando anche la provincia, le transazioni dei box sono state complessivamente 22.285, il +1,57% rispetto all’anno prima. I numeri del 2022 rappresentano il +36% rispetto al 2020 e il +27% sul 2019.

COMMERCIALE

Il settore commerciale a Torino nel 2022 torna a indebolirsi dopo la risalita delle compravendite del 2021 (+26,6). Dall’elaborazione Fiaip Torino sui dati provvisori dell’Agenzia delle Entrate, le transazioni di negozi e laboratori nel 2022 sono state a Torino 1.007 (-1,58), in provincia 598 (-11%) e complessivamente perdono il 5,4% rispetto all’anno prima. Ad ogni modo, superano del 14% i numeri del 2019.
Sul fronte prezzi, i negozi registrano un ulteriore calo dei valori con il -2%.

Il mercato degli uffici a Torino è molto contenuto. Le compravendite in città sono cresciute del 3% con 240 passaggi di proprietà. Non si può dire altrettanto della provincia con compravendite in discesa del -12% (136 scambi). Complessivamente la città metropolitana perde il 3% di scambi rispetto al 2021.
I prezzi degli uffici scendono ulteriormente del -2,6% (avevano già segnato il -2,9% nel 2021).

“Il mercato dei negozi e degli uffici è da tempo in sofferenza. Le variazioni restano buone solo lungo le arterie principali dei singoli quartieri, mentre le attività nelle vie interne sono penalizzate. Si tratta di un mercato che è quasi totalmente finalizzato al cambiamento di destinazione uso”, commenta Alessio Carnevale, agente immobiliare associato e membro del Comitato Tecnico dell’Osservatorio 2022.

Sono soprattutto gli uffici a diventare abitazioni, ma la conversione d’uso riguarda anche i negozi, infatti tra il 2019 e il 2021 circa 400 unità immobiliari in tutta la provincia e più di 300 solo a Torino sono passate dalla categoria catastale C/1 ad altra categoria per variazione o fusione.

“In una città come Torino – sottolinea Carnevale per arginare degrado e incuria, è più che mai necessario promuovere la cedolare secca per gli affitti dei negozi al pari delle abitazioni oppure agevolare il cambio di destinazione d’uso. D’altra parte, la trasformazione in residenziale dei negozi andrebbe incontro alle esigenze di abbattimento delle barriere architettoniche e risponderebbe a una crescente domanda di abitazioni”.

LOCAZIONI

Le locazioni risultano in crescita in quasi tutte le zone con canoni in aumento del 2,4%, più contenuto l’incremento nei comuni della provincia con il +1,35%. Il mercato degli affitti è dinamico, trainato soprattutto dagli studenti e dal turismo, anche straniero, in zone centrali e semi centrali.

La previsione è che il mercato della locazione crescerà ulteriormente nel corso del 2023. La domanda locativa è consistente, non solo per l’affitto transitorio e breve che va incontro agli universitari e ai turisti, ma anche per il residenziale. Con l’aumento dei tassi di interesse sui mutui e la richiesta di una maggiore liquidità per acquistare casa, una fascia di persone si sposterà sul mercato della locazione, optando per un’abitazione in affitto.