PRIMA PAGINA- Pagina 177

L’alta pressione favorisce la siccità Non è prevista pioggia nei prossimi giorni

/

Il robusto campo di alta pressione, solido almeno fino a metà della  settimana, come  prevede Arpa (Agenzia regionale per la protezione ambientale) non consentirà alcuna precipitazione su Torino e Piemonte. Lo zero termico si registra a quota 3.000 metri.  Nella notte in pianura e sulle colline minime meno rigide rispetto alle notti precedenti: -0.5 nel centro di Torino. Ieri massime a 14-15 gradi in pianura e anche oggi e domani prosegue il bel tempo.

(Foto Fabio Liguori)

 

 

Dopo 13 anni chiude ToBike Troppi furti e bici vandalizzate

In una città come Torino dove talvolta le bici vengono lanciate sulla testa della gente ai Murazzi, si può capire perché ToBike, il servizio di bike sharing attivo sotto la Mole  dal 2010 con le biciclette gialle chiuda il 12 febbraio. I gestori lamentano l’insostenibilità dei troppi furti e vandalismi ai danni delle biciclette gialle. Così da oggi se ne va (per sempre?) il primo servizio di bike sharing a Torino, rinnovato nel 2019 con nuove biciclette. La società di gestione, Bicincitta’, ha scritto una lettera aperta agli utenti per spiegare le ragioni della disdetta. Troppi imbecilli in giro, che alla fine hanno vinto.

 

Arrestato torinese considerato leader del gruppo che ha attaccato il consolato italiano a Barcellona

/

Ha 32 anni, è di Ciriè  e viene considerato dalla polizia che lo ha arrestato in Spagna, il leader del gruppo responsabile dei danneggiamenti al consolato italiano a Barcellona, il 17 gennaio. I disordini sono avvenuti in relazione alla vicenda  dello sciopero della fame di Alfredo Cospito contro il 41 bis.  L’arrestato ha precedenti per furto ed era stato già in carcere  altre volte in Italia.

Il ministro Piantedosi annuncia l’arrivo di 30 nuovi agenti a Torino

/

Una trentina in più le unità  delle forze dell’ordine destinate alla sicurezza del territorio di Torino. Lo ha annunciato il Ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, al termine del comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica che si è tenuto ieri in città. Il ministro ha detto che si tratta del “saldo” tra chi andrà in pensione e i nuovi ingressi con maggiori potenzialità operative avendo i nuovi poliziotti “tra i 20 e i 25 anni”.

Medicina territoriale, il Piemonte tra le Regioni migliori

 IL PRESIDENTE CIRIO E L’ASSESSORE ALLA SANITA’ ICARDI: «RACCOGLIAMO I PRIMI FRUTTI DI UN INTESO LAVORO»

 

La Regione Piemonte si conferma tra le migliori a livello nazionale nel monitoraggio dei Livelli essenziali di assistenza (Lea) del Ministero della Salute per l’anno 2020. La prestazione migliore è stata ottenuta nell’Area distrettuale (medicina territoriale, ambulatoriale), insieme a Veneto, Emilia Romagna, Lombardia, Toscana e Marche.

«Pur nella complessità enorme che abbiamo dovuto affrontare con la pandemia, si iniziano a vedere i risultati del grande sforzo messo in campo per potenziare e migliorare la nostra sanità, partendo proprio dalla medicina territorio», sottolinea il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio.

Il Nuovo sistema di garanzia (Nsg) valuta in maniera distinta le tre aree di assistenza (ospedale, distretto e prevenzione), attribuendo a ciascuna un valore compreso tra zero e cento. La garanzia di erogazione dei Lea si considera raggiunta se il punteggio assegnato è pari o superiore a 60 punti.

«Il Piemonte – osserva l’assessore regionale alla Sanità, Luigi Genesio Icardi – ha abbondantemente superato la soglia di adempienza in tutte e tre le aree di assistenza, in un anno particolarmente complicato come quello in cui ha avuto inizio la pandemia. L’Area distrettuale, che comprende la medicina territoriale e ambulatoriale, si è attestata a 91,26 punti, tra le migliori a livello nazionale, così come l’Area prevenzione collettiva e sanità pubblica, ha ottenuto 76,08 punti, collocando la nostra Regione tra le 10 con punteggio migliore. Sull’Area ospedaliera, il Piemonte raggiunge una valutazione di 75,05 punti, di poco inferiore a quella ottenuta da Lombardia e Veneto».

Aggiunge l’assessore Icardi: «Con grande impegno e nonostante le difficoltà, grazie alla straordinaria professionalità e al sacrificio dei medici e degli operatori sanitari sul territorio, il Piemonte è riuscito a soddisfare i criteri di equità, efficacia e appropriatezza nel somministrare ai cittadini cure e prestazioni che rientrano nei livelli essenziali di assistenza, anche durante il primo anno di Covid».

«A conferma che il Piemonte sta continuando ad adottare validi programmi di assistenza territoriale – conclude l’assessore Icardi -, è di ieri la valutazione positiva da parte dell’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali (Agenas), la quale ha ritenuto la nostra programmazione “coerente” (più alto livello di giudizio) con i nuovi modelli e standard per lo sviluppo dell’assistenza territoriale nel Sistema sanitario nazionale. Solo undici Regioni hanno raggiunto lo stesso risultato».

Un’altra bici lanciata dai Murazzi, sfiorato dipendente di un locale

L’altra notte dai murazzi un’altra bici elettrica è stata lanciata oltre la balaustra. Poteva essere  un’altra tragedia dopo il ferimento grave di uno studente di 23 anni due settimane fa e l’arresto di 5 ragazzi. Questa volta a lanciare la bicicletta sarebbe stato un uomo ubriaco  allontanato dal locale Giancarlo perché molestava i clienti. Un dipendente del bar è stato sfiorato dal pesante mezzo.

L’ospedale da campo e i volontari del Piemonte partiti verso Turchia e Siria

L’ospedale da campo in dotazione alla Maxiemergenza 118 e la colonna mobile della Protezione civile della Regione Piemonte sono partitinella mattinata del 10 febbraio dal porto di Brindisi, a bordo della nave San Marco della Marina militare italiana, per il porto di Alessandretta in Turchia, dove sbarcheranno tra qualche giorno per prestare soccorso alle popolazioni colpite dal terremoto.

“Ancora una volta il Piemonte è in prima linea per dare il proprio aiuto di fronte a questa enorme tragedia – dichiara il presidente Alberto Cirio – Nei nostri occhi ci sono le immagini strazianti di ciò che è accaduto e inviamo questo ospedale che rappresenta una eccellenza in Europa, nella speranza che possa dare il massimo supporto per salvare delle vite”.

In funzione i nuovi semafori T-Red a Torino

Dal 10 febbraio, saranno attivati gli ultimi due impianti di rilevazione delle infrazioni semaforiche previsti all’interno del progetto messo in atto dalla Città per ridurre il numero di incidenti stradali negli incroci più pericolosi.

Anche per questi ultimi due impianti, ubicati negli incroci corso Inghilterra/Vittorio Emanuele II/via Castelfidardo e Piazzale San Gabriele da via Gorizia/corso Unione Sovietica, l’obiettivo è sempre  quello di aumentare la sicurezza per gli automobilisti.

Si tratta di sistemi automatici di controllo e rilevamento delle infrazioni semaforiche ai sensi dell’articolo 201 punto 1 bis e 1 ter del Codice della Strada che  vanno ad aggiungersi agli altri 11 già attivati. I primi 3 impianti sono stati attivati il  02/12/2019 (Regina Margherita/Potenza/Lecce; Vercelli/Vigevano/Novara; Peschiera/Trapani), i successivi 4 sono entrati in funzione il 09/03/2020 (Giambone/Corsica; Agnelli/Tazzoli; Lecce/Appio Claudio; Pianezza/Nole/Potenza) e il 14/07/2021 è stata la volta dell’impianto di Corso Siracusa angolo  Via Tirreno, mentre il 10 giugno 2022 sono stati attivati altri 3 impianti (Vittorio Emanuele II/Vinzaglio, Bramante/Unione Sovietica e Pitagora/Orbassano.

Gli effetti degli impianti sulla sicurezza stradale sono evidenti nei numeri dei sinistri rilevati nell’arco di un anno.

Nonostante l’incremento dei veicoli in circolazione, il numero complessivo degli incidenti del 2022 (4.396 in totale) è in linea con i dati relativi al 2021 (4.304 in totale), un anno che in termini di traffico veicolare si porta ancora dietro una riduzione dei volumi dovuta agli strascichi delle restrizioni a singhiozzo attuate per la pandemia. Si tratta di un dato ancor più significativo se paragonato con i 4.671 incidenti rilevati nel 2019, l’anno di riferimento prepandemico.

Non trascurabile, in termini di sicurezza stradale, è il confronto tra i numeri dei sinistri con feriti riscontrati dall’anno in cui sono stati installati i primi impianti con controllo del rosso: 2.883  sinistri con feriti nel 2022 contro i 3.835 del 2021 e i ben 4.253 del 2019.

Interessante è evidenziare come, nonostante il numero degli impianti di rilevazione semaforica  sia aumentato progressivamente negli anni, il numero delle violazioni sia proporzionalmente in continua diminuzione, passando dalle 122.724 del 2020 (anno in cui c’è stata anche la limitazione alla circolazione causa lockdown con soli 3 impianti di rilevazione attivi) alle successive 89.019 del 2021 (anno con volumi di traffico non ancora a regime e con 3 impianti attivi da inizio anno più 4 impianti attivati dal mese di luglio), fino alle 99.849 violazioni del 2022 (anno con volumi di traffico a regime e 8 impianti in funzione da inizio anno più altri 3 attivati dal mese di giugno).

Ciò significa che gli automobilisti, nell’approssimarsi alle intersezioni controllate, pongono una maggiore attenzione rispetto al passato con importanti ricadute positive sulla sicurezza stradale che trovano riscontro nei numeri dei sinistri stradali con feriti rilevati.

Così come quelli precedentemente installati, anche questi impianti scattano una sequenza di 20 fotogrammi per ogni transito che vengono sempre analizzati dall’operatore di Polizia Municipale, il quale verbalizza solo dopo aver analizzato le immagini per verificare che non ci siano, ad esempio, cause di giustificazione, come il passaggio da parte di mezzi di polizia o di soccorso con sistemi di allarme inseriti o il passaggio/ingombro dell’incrocio da parte di veicoli privati che compiono la manovra vietata per far passare i mezzi di soccorso o di polizia, essendo quindi giustificati.

Anche gli impianti di prossima attivazione rilevano tre tipi di comportamento vietati dal Codice della Strada:

1) arresto del veicolo oltre la linea bianca, sanzionato solo quando si è superata la linea con l’intero veicolo o si è andati a invadere l’attraversamento pedonale, che comporta una sanzione di 42 euro (ridotta del 30% e quindi a euro 29,40) in caso di pagamento entro cinque giorni dalla notifica, con decurtazione di 2 punti patente;

2) posizionamento del veicolo sulla corsia di svolta proseguendo poi la marcia diritto con la lanterna della svolta sul rosso, che comporta una sanzione di 42 euro (ridotta del 30% e quindi a euro 29,40) in caso di pagamento entro cinque giorni dalla notifica con decurtazione di 2 punti;

3) attraversamento dell’incrocio con luce rossa, che comporta una sanzione di euro 167 (ridotta del 30% e quindi a euro 116 ) in caso di pagamento entro cinque giorni dalla notifica, con decurtazione di 6 punti patente.

E’ importante ricordare che alcuni impianti di rilevazione semaforica si trovano in prossimità di controviali in cui sono state recentemente realizzate piste ciclabili con le relative “case avanzate”. Pertanto, occorre rispettare anche la segnaletica orizzontale che ne regolamenta l’uso.

Bici giù dai Murazzi, quella sera i ragazzi arrestati erano ubriachi? E un atto irresponsabile diventa tragedia

La madre della minorenne fermata dai carabinieri con altri quattro suoi amici per il lancio della bici dai Murazzi che ha ferito gravemente un giovane ha dichiarato ai media  di non sapere nulla della vicenda ma che se sua figlia ha sbagliato è giusto che paghi. Sui giornali trapelano alcune frasi che sarebbero state scritte sul diario personale della giovane, dopo quel gesto folle: “avevamo bevuto”. Un atto irresponsabile trasformatosi in dramma. Sono 5 i  ragazzi tra i 15 e i 18 anni, fermati a Torino dai carabinieri e già interrogati, con l’accusa di aver lanciato dalla strada sopra i Murazzi la bici elettrica di 15 chili che ha ferito, mandandolo in coma,  lo studente palermitano Mauro Glorioso. Ora sta recuperando ma è in prognosi riservata. I giovani, due 18enni e tre minorenni, sono stati fermati con l’accusa di tentato omicidio per i fatti avvenuti il 23 gennaio scorso. I giovani fermati non sono appartenenti ad alcuna baby gang ma ragazzi comuni, amici da anni, residenti nel quartiere di Madonna di Campagna.

 

(foto Fabio Liguori)

Il Giorno del Ricordo, una settimana di eventi a Torino

Le manifestazioni per il Giorno del Ricordo si aprono il 9 febbraio, ore 15, con la cerimonia istituzionale a Palazzo Civico alla presenza delle autorità cittadine e con l’intervento del Presidente dell’Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia di Torino, Antonio Vatta e l’orazione ufficiale del dottor Enrico Miletto. Nel pomeriggio, ore 17.30, al Polo del ‘900 si parte proprio dal volume di Miletto Le due Marie. Vite sulla frontiera orientale d’Italia (Morcelliana, Scholé 2022) per fare chiarezza sul clima storico e politico del confine orientale seguendo la vita personale di due donne agli antipodi, in un incontro rivolto alla cittadinanza e alle scuole (su prenotazione a didattica@istoreto.it).

L’indomani, giorno dell’Anniversario, (10 febbraio, ore 10) le celebrazioni continuano al Duomo di Torino con la Santa Messa cantata dal coro C.A.R.P. Torino e al Cimitero Monumentale (ore 11.30) con la commemorazione presso il monumento dedicato alle Vittime delle Foibe e dell’Esodo degli Istriani, Fiumani e Dalmati. Alle 18.30, sintonizzati su Tradiradio, la voce è quella dei ragazzi degli Istituti Sella, AAlto e Lagrange con le loro domande e curiosità, accompagnati da Luciano Boccalatte, storico di Istoreto e con la partecipazione di Simone Cristicchi sulle motivazioni che l’hanno spinto a scrivere il musical civile Magazzino 18.Si tiene il 17 febbraio ore 10, invece, la cerimonia commemorativa e posa della corona alla targa dedicata dal Comune di Torino agli Esuli (Corso Cincinnato angolo Via Pirano). L’appuntamento è al Conservatorio Verdi, il 25 febbraio ore 20.30, con lo spettacolo teatrale “Grazie Aida!” sulla figura dell’attrice di Pola Alida Valli, prodotto dalla Comunità degli Italiani di Pola, con concerto dell’Orchestra Mandolistica Città di Torino, diretta dal Maestro Pier Carlo Aimone.“Le Foibe sono state un’immane tragedia a lungo rimossa – dichiara il presidente del Consiglio regionale, Stefano Allasia – ma ricordarla ci rende tutti più forti e credibili nella difesa e nell’affermazione dei valori fondamentali sui quali è nata e si è costruita la nostra Repubblica. Questo giorno è un momento per riflettere sulla sofferenza e sulla perdita subita dalle comunità italiane e per onorare coloro che hanno sofferto e sono morti in questi eventi storici tristi. Le istituzioni e tutti coloro che ricoprono responsabilità pubbliche, hanno il dovere di promuovere ogni iniziativa utile alla memoria di quella tragica vicenda”.

Per il vicepresidente e presidente del Comitato Resistenza e Costituzione Daniele Valle, “Il Giorno del Ricordo deve rappresentare un’occasione per approfondire questa pagina drammatica della storia italiana ed europea, per comprendere e per riflettere. Le vittime delle foibe e le migliaia e le migliaia di profughi strappati alle loro case in Istria, Dalmazia e Venezia Giulia e costretti all’esodo, rappresentano una sciagura troppo a lungo rimossa, ignorata, perfino negata. Per questo addolorano e rattristano le provocazioni, le strumentalizzazioni, le polemiche. Occorre, invece, storicizzare quegli eventi e collocarli all’interno di quella immensa tragedia che fu la Seconda guerra mondiale. Nel 2025 Gorizia e Nova Gorica saranno congiuntamente Capitale della Cultura europea, una grande occasione per costruire memorie che si riconoscono e si rispettano”.

Il programma per il Giorno del Ricordo nasce dalla collaborazione tra l’Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia; Città di Torino; Regione Piemonte; Comitato Resistenza e Costituzione per l’affermazione dei valori della Resistenza e dei principi della Costituzione repubblicana del Consiglio regionale del Piemonte; Città Metropolitana di Torino e Polo del ‘900.