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Due attivisti di Extinction Rebellion hanno colorato di nero l’acqua delle fontane del Po e della Dora in piazza CLN (Torino) per denunciare lo stato di siccità e inquinamento in cui si trovano i due fiumi torinesi.
Il costo delle farine è aumentato del 34%
Con il rincaro dell’energia il prezzo del pane lievita inesorabilmente.
Servono interventi specifici per far fronte ai rincari di farina, imballaggi, gasolio, attrezzi e macchinari: lo chiedono al governo i panificatori di Torino e Piemonte aderenti alla Confartigianato.
Con l’aumento fino al 40 per cento delle materie prime molti panifici sono a rischio chiusura.
Pioggia a Torino e prime nevicate a quote collinari sul basso Piemonte. È allerta gialla in Val Tanaro. Queste le previsioni meteo di sabato 3 dicembre. Le temperature sono in calo per l’aria fredda in arrivo da est-nordest. La quota neve inizialmente sui 6-700 metri scenderà a 4-500 metri in corrispondenza delle precipitazioni più intense. A nord del Po, neve sopra gli 800-1.000 metri, con precipitazioni deboli al mattino più intense nella seconda parte della giornata. Maltempo fino a domenica con precipitazioni più sparse e un progressivo innalzamento della quota neve.
Mentre si attende la definizione delle nuove regole, gli attuali dehors si potrebbero prorogare anche per il 2023. Questa la proposta di Fiepet-Confesercenti, l’associazione dei pubblici esercizi, rivolta al Comune di Torino. In città i dehors sono 2000 e grazie alla loro presenza il Comune incassa circa sei milioni di euro l’anno: per due terzi grazie all’occupazione del suolo pubblico, la parte restante per la Tari. Si calcola che almeno 4000 camerieri siano operativi proprio per servire i clienti nei dehors. Si attende la risposta dell’assessore al Commercio Paolo Chiavarino.
Secondo i dati previsionali forniti da Arpa Piemonte, da sabato 3 dicembre e fino a lunedì 5 dicembre 2022 compreso (prossimo giorno di controllo), entrerà in vigore il livello 0 (bianco) con le sole misure strutturali di limitazione del traffico previste del semaforo antismog.
Si ricorda che eventuali variazioni del semaforo antismog, con le relative misure di limitazione del traffico, vengono comunicate il lunedì, mercoledì e venerdì, giorni di controllo sui dati previsionali di PM10, ed entrano in vigore il giorno successivo.
In Piemonte la curva dei contagi presenta un andamento moderatamente in crescita. In alcune fasce di età scolastica si registra un calo dei casi. L’occupazione dei posti letto ordinari si attesta al 10,3%, quella dei posti letto in terapia intensiva si attesta al 3,2 %, invariata rispetto alla settimana precedente, mentre la positività dei tamponi è al 15,6%.
PREVALENZA DELLA SOTTOVARIANTE OMICRON BE.1.1 IN 3 DEPURATORI SU 4.
Dai dati diffusi da Arpa, gli esiti delle analisi di sequenziamento delle acque reflue sui campioni prelevati il 21 novembre indicano la dominanza della sottovariante di Omicron BA.5 solo nel depuratore di Novara mentre nei depuratori di Alessandria, Castiglione Torinese e Cuneo è dominante la sottovariante di Omicron BE.1.1.
Per questi tre depuratori, dall’analisi bioinformatica emerge che sono presenti anche altre mutazioni con alta frequenza appartenenti alle sottovarianti di Omicron BA.5.3.
In merito alla sottovariante di Omicron BA.2.75 e alle sue sottovarianti, sono state osservate nel depuratore di Novara mutazioni specifiche ed univoche con bassa frequenza appartenenti alle sottovarianti BA.2.75.1.1.4 e BA.2.75.2.6.
Non si osservano mutazioni specifiche per le sottovarianti Omicron BA.1, BA.3, BA.4, BA.2.12.1 e BG.
Vaccinazioni
Tra venerdì 25 novembre e giovedì 1° dicembre sono state vaccinate 36.305 persone: 82 hanno ricevuto la prima dose, 144 la seconda, 817 la terza, 23.553 la quarta, 11.679 la quinta. Dall’inizio della campagna vaccinale sono state somministrate in Piemonte 10.636.648 dosi, di cui 3.344.199 come seconde, 2.959.445 come terze, 686.001 come quarte, 40.370 come quinte.
FOCUS CONTAGI NELLE PROVINCE
In Piemonte nel periodo dal 25 novembreal1° dicembre i casi medi giornalieri dei contagi sono stati 2.662. Suddivisi per province: Alessandria 246, Asti 126, Biella 86, Cuneo 232, Novara 188, Vercelli 87, VCO 66, Torino città 616, Torino area metropolitana 958.
In totale, su base regionale, i casi degli ultimi 7 giorni sono stati 18.634 (+1.845).
Questa la suddivisione per province: Alessandria 1.721 (+78), Asti 883 (+170), Biella 604 (+78), Cuneo 1.621 (+235), Novara 1.319 (+92), Vercelli 612 (+28), VCO 461 (-38), Torino città 4.309 (+381), Torino area metropolitana 6.705 (+780).
INCIDENZA DEL CONTAGIO NEGLI ADULTI
Nella settimana dal 25 novembre al 1° dicembre l’incidenza regionale (ovvero l’incremento settimanale di nuovi casi di Covid per 100.000 abitanti) è stata 438.2 con andamento crescente (+11%) rispetto ai 391.1 dei sette giorni precedenti.
Nella fascia di età 19-24 anni l’incidenza è 231.7 (+16,7%).
Nella fascia 25-44 anni è 407.1 (+9 %).
Tra i 45 ed i 59 anni si attesta a 534.2 (+ 10,6%).
Nella fascia 60-69 anni è 550.2 (+10,5%).
Tra i 70-79 anni è 557.3 (+ 11,7%).
Nella fascia over80 l’incidenza risulta 604.5 (+19,5%).
INCIDENZA DEL CONTAGIO IN ETÀ SCOLASTICA
In età scolastica, nel periodo dal 25 novembre al 1° dicembre, l’incidenza rispetto ai sette giorni precedenti è in calo nelle fasce 0-2 anni, 6-10 e 14-18 anni.
Nel dettaglio: nella fascia di età 0-2 anni l’incidenza è 116.5 ( –4%), nella fascia 3-5 anni si registra un’incidenza di 47.1 (+25,9%), nella fascia tra i 6 ed 10 anni l’incidenza è 91,2 (–15,2%), nella fascia 11-13 anni l’incidenza è 175.1 (+10,9%), nella fascia tra i 14 ed i 18 anni l’incidenza è 188.1 (-1,9%).
Anna Melnychok, profuga ucraina di diciassette anni, nel mese di maggio è uscita da un coma di tre mesi presso l’USU dell’ospedale CTO di Torino. La neurotuta di ultima generazione Mollii l’ha aiutata nel suo percorso riabilitativo.
Torino, 2 dicembre 2022 – Questa mattina si è tenuta la conferenza stampa presso l’Unità Spinale Unipolare della Città della Salute di Torino dedicata al caso clinico di Anna Melnychok, diciassettenne ucraina arrivata al CTO di Torino il giorno di Pasqua. Quando è giunta in Italia, laragazza era affetta da una cerebrolesione post-traumatica a causa di un incidente stradale durante la fuga da Kiev. La paziente al suo ingresso in ospedale presentava gravi condizioni cliniche, nutrizionali e cognitivo-motorie legate al politrauma.
Affidata alle cure del dottor Maurizio Beatrici (Direttore di Neuroriabilitazione dell’USU – CTO), Anna è uscita dal coma a maggio, proprio mentre i medici le stavano facendo ascoltare un brano della sua band preferita, i Måneskin. Così per la giovane è iniziato un lungo e intenso percorso di riabilitazione fisica e psicologica. L’atteggiamento di Annamostrava inizialmente un fenomeno caratteristico dei pazienti con grave trauma cranio-encefalico: la “dispercezione corporea”, un disturbo percettivo che porta a vedere e percepire il proprio corpo in modo alterato rispetto alla realtà, il che ha impedito a medici e terapisti di lavorare sulla paziente e di toccarla.
Per facilitare il lavoro di riabilitazione con la giovane, l’équipe medica si è avvalsa della Neurotuta Mollii, consegnata dall’Officina Ortopedica Maria Adelaide. Una tuta di ultima generazione dotata di una serie di elettrodi polidistrettuali che emettono elettrostimolazioni sottosogliadi contrazione muscolare, grazie ai quali è possibile ottenereun maggior controllo del tono dei vari muscoli. Attraverso una programmazione personalizzata e l’utilizzo della Neurotuta per 1 ora ogni 48 ore, il quadro muscolare della ragazza è notevolmente migliorato.
L’importanza di Mollii per la ragazza e i grandi risultatiottenuti hanno spinto la Città della Salute di Torino, l’organizzazione no-profit Sermig – Arsenale della Pace ela Onlus #tuttegiuperterra a fornire la Neurotuta ad Anna,grazie ad una donazione complessiva di circa 5.600,00 euro.
Dottor Giovanni La Valle, Direttore generale Città della Salute di Torino: “Una sanità all’avanguardia. La sanità del futuro, frutto della fattiva collaborazione tra i nostri specialisti e gli esperti dell’Officina Ortopedica Maria Adelaide. Questa Neurotuta esalta per l’ennesima volta le eccellenze della Città della Salute nell’ottica di migliorare le condizioni ed il percorso di cura e di riabilitazione di pazienti in gravi condizioni neurologiche e la qualità dellavita anche di coloro che li assistono”.
Dottor Maurizio Beatrici, Direttore della S.C.Neuroriabilitazione Presidio CTO-USU: “Al suo ingresso da noi Anna, 16 anni, a seguito del suo grave trauma cranio encefalico, mostrava un altrettanto grave stato di alterazione di coscienza. In seguito alle stimolazioni deglioperatori Anna riprendeva uno stato di vigilanza, primo passo indispensabile per una uscita dal coma. Ma alcuni segni come la flessione delle spalle e dei gomiti e delle gambe, la chiusura degli occhi quando si tentava ditoccarla, lo sguardo fuori campo, il grimaces (smorfie delvolto di angoscia e paura) ed un vero e proprio ‘congelamento di postura’ richiamavano a quanto la lettura attribuisce al ‘disturbo dell’immagine corporea’. Al posizionamento della neurotuta Mollii, e con un lavoro farmacologico e di tipo rieducativo costante e intensivo questi sintomi di grave dispercezione corporea, si sono gradualmente attenuati e siamo riusciti ad intraprendere un programma di mobilizzazione. La Neurotuta Mollii prendeposto a pieno diritto tra gli strumenti possibili da usare per il contenimento del BID”.
Dott. Roberto Ariagno, Direttore Officina Ortopedica Maria Adelaide: “La Neurotuta Mollii viene utilizzata per ridurre la tensione di gruppi muscolari scelti ed è indicataper persone con problemi motori neurologici dovuti per esempio a trauma cranico, sclerosi multipla, esiti da ictus e paralisi cerebrale infantile. Mollii è in grado di migliorare notevolmente la qualità della vita non soltanto degli utenti diretti, ma anche della rete di prossimità che li circonda: famigliari, caregiver, parenti, amici, colleghi, operatori sanitari. Considerando la presenza di 133.000 casi di SM nel 2022, le persone coinvolte nella sclerosi multipla in Italia sono 1 milione (dati AISM 2022). Recentemente è cominciata una collaborazione con la Fondazione Don Gnocchi con la valutazione di diversi casi e utenti”.
Marco Maccarelli, Sermig – Arsenale della Pace: “Come Arsenale della Pace e Sermig siamo contenti di aver dato il nostro contributo. L’aiuto ad Anna è uno dei frutti di solidarietà del nostro progetto ‘Uniti per l’Ucraina’. Un movimento di bene che ha visto il coinvolgimento di centinaia di migliaia di persone che hanno aiutato. In questi mesi abbiamo consegnato personalmente oltre 1500 tonnellate di generi alimentari, farmaci, aiuti umanitari. Stiamo continuando a sostenere il popolo ucraino in uno dei momenti più difficili della loro storia. Tutto questo grazie alla sensibilità della gente che non finiremo mai di ringraziare”.
Francesca Martinengo, Presidente di #tuttegiuperterra: “La nostra ONLUS è nata per la ricerca contro le malattie rare. Inoltre, essendo io stessa affetta da una forma di disabilità motoria il cui problema principale è la spasticità degli arti, sono stata molto colpita dal caso di Anna e dalla possibilità di un suo netto miglioramento grazie alla neurotuta Mollii. Quella che abbiamo donato è una cifra pari a una goccia nell’oceano, ma crediamo che in questi tempi sia di fondamentale importanza dare segnali di condivisione. Soprattutto, momenti come questo danno occasione di creare una rete fra le persone, sanità pubblica e imprese del privato: il futuro sarà appunto saper fare rete supportando eccellenze come l’Officina Ortopedica Maria Adelaide, che rendono accessibili tecnologie in grado di ridare una qualità della vita sostenibile a quanti l’avevano persa”.
Già due anni fa, la società (francese) GL Eventi, proprietaria e gestore della struttura (subentrata nel 2007 alla Promotor International di Alfredo Cazzola), aveva dichiarato che non ce la faceva più a reggere da sola la società, che avevaaccumulato deficit, e aveva chiesto il subentro, l’ingresso e comunque un deciso intervento dei soggetti pubblici di riferimento: Regione Piemonte, Città di Torino, Camera di Commercio, e dei soggetti economici e professionali.Ovviamente, dopo due anni di pandemia e della guerra in corso, la situazione si è aggravata.
E’ una crisi che nasce da lontano, perché Torino è l’unica grande città, con un quartiere fieristico importante e che fa da riferimento per il Piemonte, da sempre gestito da una società privata, a differenza di quasi tutti gli altri importanti quartieri fieristici nazionali, come Milano, Verona, Parma, Bologna, Roma, Bari, ecc. dove c’è una gestione pubblico-privata, ovvero nelle società c’è una compartecipazione degli enti pubblici territoriali: Regione, Province, Comuni, Camere di Commercio, ecc. Una crisi accentuata dal fatto che le due più importanti fiere: il Salone del Libro e il Salone del Gusto- Terra Madre non sono gestite da Lingotto Fiere, ma sono di proprietà pubblica (Regione Piemonte e Città di Torino, assieme a Slow Food per Salone del Gusto-Terra Madre);infatti, per la loro gestione erano state create due fondazioni,con relative dotazioni finanziarie, una per il Salone del libro e una per Terra Madre. E così gli enti pubblici, direttamente o indirettamente, si sono anche improvvisati imprenditori fieristici e la società di Lingotto fiere fa solo da affittuario dell’area espositiva. Quasi una sorta di competizione o addirittura di conflitto. Peraltro, il Salone del Gusto – Terra Madre (che è biennale) nella edizione 2022 si è svolta all’aperto nel Parco Dora e per le vie della città si è svolta l’edizione 2018. Ed è innegabile il fatto che tra la Città di Torino (coi sindaci Castellani, Chiamparino, Fassino e Appendino) e Lingotto Fiere (già dai tempi di Alfredo Cazzola), non c’è stata mai grande armonia e collaborazione. Un più fattivo e operativo rapporto di collaborazione si era creato con la Regione Piemonte, ai tempi della giunta Ghigo, tanto che nel 2002 era nato anche il Salone del Vino, in tandem tra Regione e Lingotto Fiere con la creazione di una apposita società di gestione, deliberata dalla Regione Piemonte nel 2004, ma che nel 2005, la nuova giunta Bresso aveva subito revocato.
Una anomalia torinese che ha provocato la debolezza strutturale e strategica del sistema fieristico, ovvero quella serie di fiere, mostre, rassegne e grandi eventi che sono un pezzo importante dell’economia per gli effetti positivi sul settore oggetto dell’iniziativa e per le ricadute sul turismo, servizi, insomma su quello che si definisce la capacità attrattiva della città e della regione e la crescita della loro immagine e accoglienza.
Ad accentuare la crisi, in questi ultimi anni, ci sono state tutte le grane e le inchieste giudiziarie (ancora in corso) che hanno riguardato soprattutto il Salone del Libro, investendo la Fondazione e Gl Events, e che sono la diretta conseguenza di quella anomala divisione competizione di ruoli. Una situazione paradossale, Kafkiana, se pensiamo anche al fatto che le inchieste sono scattate perché la Fondazione non faceva il bando per affidare l’evento salone del libro; un bando assurdo e paradossale, poichè potevano partecipare anche altri gestori di fiere, anche non torinesi, anche se l’evento non si poteva fare che a Torino e a Lingotto Fiere: che è l’unico quartiere fieristico di Torino, con adeguate strutture espositive, logistica e servizi; e comunque l’unico in grado di ospitare degnamente i due grandi eventi: Salone del Libro e Salone del Gusto-Terra Madre, che non a caso, fin dalla prima edizione, si sonosempre svolti a Lingotto Fiere, così come ogni altro grande evento fieristico.
Oggi siamo all’ultimo stadio della crisi; Gl Events ha posto l’aut aut. Le istituzioni torinesi e piemontesi, non devono solo pensare a ulteriori soluzioni tampone per il Salone del Libro e Terra Madre, ma valutare se questo settore fieristico possa e debba continuare a vivere, ad essere rilanciato e potenziato, e su questo mi pare che ci sia condivisione sull’importanza del rilancio fieristico ; e se così è non ci può che essere la soluzione della compartecipazione pubblico-privata, creando una nuova società dove assieme all’attuale società o altri privati, partecipino anche la Regione Piemonte, la Città di Torino, la Camera di Commercio ed eventuali altri soggetti pubblici, privati e organizzazioni economiche e professionali, ancor più rappresentanti i settori interessati. O comunque un accordo di programma, di sostegno e collaborazione tra tutti questi soggetti.
Salvatore Vullo
Il turismo a Torino in Piemonte, dopo il periodo della pandemia Covid, è in netta ripresa: le presenze di turisti sono aumentate del 45% rispetto al 2021, in particolare c’è stato un incremento dell’84% degli stranieri. Con questi dati l’assessore al Turismo della Regione Vittoria Poggio ha iniziato in Terza Commissione (presidente Claudio Leone) l’illustrazione del Documento di economia e finanza regionale 2023-2025, nelle materie di sua competenza. Si tratta di dati positivi che sono anche frutto dei grandi eventi come le Atp di Tennis ed Eurovision. Sul tema Commercio l’Assessore ha parlato del sostegno ai centri commerciali naturali.