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Aspettando “Stellault”. Elkann smentisce la fusione di Stellantis e Renault ma 2260 lavoratori finiscono in cassa integrazione

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Quando c’era lui, l’Avvocato. E pure lui, Marchionne. Altri tempi. Oggi abbiamo John Elkann che smentisce sì le insistenti voci di fusione tra Stellantis e Renault destinata a dare più peso alla Francia con la nascita di una ipotetica “Stellault”. Ma intanto comunica ai sindacati ulteriori quattro settimane di cassa integrazione per Mirafiori che si bloccherà  dal 4 al 30 marzo. Riguarderà  2260 lavoratori: 1251 sulla linea 500 Bev e 1009 sulla linea Maserati. Nelle Carrozzerie  da 300 a 350 i lavoratori coinvolti. I rimanenti  1500 verranno  distaccati in altri reparti dello stabilimento. Proseguono intanto le schermaglie tra Governo e vertici aziendali sugli incentivi richiesti da Tavares.

Giochi pericolosi: denunciati i nove ragazzi che tesero il nastro sulla carreggiata

I carabinieri li hanno individuati e denunciati: si tratta dei presunti responsabili dell’applicazione di un nastro teso ad altezza uomo sulla strada a Settimo Torinese. Sono 9, tutti minorenni identificati grazie alle telecamere publiche di videosorveglianza. I fatti risalgono a sabato 27 gennaio, quando i giovani hanno teso un nastro sulla carreggiata nei pressi del sottopasso con gravi rischi per gli automobilisti.

Borse di studio, la Regione paga il 100 per cento degli aventi diritto

Non erano mancate polemiche tra studenti e regione nelle scorse settimane per l’erogazione delle borse di studio. Oggi, in anticipo di due mesi sui tempi promessi, la Regione anticipa le risorse e completa il pagamento degli ultimi 1900 aventi diritto, per un totale di 17860 assegni e uno stanziamento record di 92 milioni di euro

Infatti sono già partiti questa mattina i bonifici per il pagamento delle 1959 borse di studio per altrettanti aventi diritto che erano in attesa dell’assegno. Il pagamento è stato possibile grazie a uno stanziamento straordinario da parte della Regione Piemonte che ha voluto anticipare 8,3 milioni di euro a Edisu che, in questo modo, può effettuare i bonifici e aggiornare la graduatoria. «Avevamo promesso che tutti i 17.860 aventi diritto avrebbero avuto la borsa di studio e così è avvenuto – dichiarano il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio e gli assessori al Diritto allo studio universitario, Elena Chiorino, e al Bilancio Andrea Tronzano, ricordando che, con questo ulteriore stanziamento, la cifra destinata alle borse di studio supera i 92 milioni di euro, una cifra record.
«Questa amministrazione ha deciso di pagare tutte le borse di studio arrivando a triplicare le risorse che in passato erano destinate a questo capitolo del bilancio. E’ evidente che non potendo prevedere in anticipo il numero delle domande ammesse, e a fronte di un numero di aventi diritto più alto rispetto al passato, si è reso necessario integrare le risorse e, come avevamo assicurato, è stato fatto. Credere nell’Università e nello studio vuol dire fare investimenti reali ed è per questo che la Regione ha trovato tutte le risorse necessarie nel suo bilancio. Basti un semplice raffronto con il passato: nel 2019/2020, ultimo anno gestito dalla precedente amministrazione, le borse pagate erano state 13.805 per un totale di 41.403.412 euro. Nel 2023, con la giunta di centrodestra alla guida, sono 17.860 le borse di studio per un totale di 92.106.437 euro. Questa è la migliore risposta a chi ha polemizzato in questi giorni, perché il sostegno agli studenti lo si fa con i fatti e non con le semplici parole», concludono Cirio, Chiorino e Tronzano.

Proseguono i controlli di polizia in zona movida, 155 persone identificate

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Nella scorsa notte sono stati effettuati i controlli congiunti della Polizia di Stato e delle altre forze di polizia – Arma dei Carabinieri, Guardia di Finanza, Polizia Locale – nelle aree maggiormente caratterizzate dal fenomeno della “movida”.

L’attività, iniziata alle ore 20 di sabato sera, si è concentrata nell’area di Piazza Vittorio Veneto, con particolare riferimento a via Matteo Pescatore, via Bava, Lungo Po Cadorna,  via Mazzini, via dei Mille, nel quartiere San Salvario, nella zona di Piazza Santa Giulia e vie limitrofe.

L’attività ha portato:

  • all’identificazione di 155 persone;
  • al controllo di 8 esercizi pubblici;
  • all’emissione di 3 sanzioni amministrative nei confronti di 3 locali: un minimarket di via Bava è stato sanzionato per aver contravvenuto a quanto previsto dal Regolamento Comunale  riguardo alla “Tutela del riposo, della salute e della vivibilità urbana”; un locale di via Matteo Pescatore è stato sanzionato per vendita di bevande alcoliche a minori; infine, una paninoteca è stata sanzionata per violazioni in materia di  igiene e per criticità relative alla normativa HACCP.
  • 2 avventori di un bar sono stati, infine, sanzionati per detenzione di sostanze stupefacente per uso personale.

Semaforo antismog: fino a lunedì 5 febbraio prosegue il livello 1 (arancio)

Confermato fino a lunedì 5 febbraio compreso (prossimo giorno di controllo) il livello 1 (arancio) delle limitazioni emergenziali.

I dati previsionali forniti  da Arpa Piemonte evidenziano infatti il superamento del valore di 50 mcg/mc di concentrazione media giornaliera di PM10 nell’aria per tre giorni consecutivi.

Eventuali variazioni del semaforo antismog in vigore, con le relative misure di limitazione del traffico, vengono comunicate il lunedì, mercoledì e venerdì, giorni di controllo sui dati previsionali di PM10, ed entrano in vigore il giorno successivo.

L’elenco completo delle misure antismog a tutela della salute, delle deroghe e del percorsi stradali esclusi sono disponibili alla pagina www.comune.torino.it/emergenzaambientale

Il funerale di Vittorio Emanuele in Duomo, camera ardente alla Reggia di Venaria

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La cerimonia funebre di Vittorio Emanuele di Savoia, figlio dell’ultimo re d’Italia, Umberto II, deceduto l’altro ieri si terrà nel Duomo di Torino.

La salma sarà sepolta nella Basilica di Superga, come da richiesta dello stesso esponente della famiglia Savoia.

I funerali si  terranno sabato 10 febbraio alle ore 15, su invito. Camera ardente nelle ore precedenti alla Reggia di Venaria.

Per la prima volta l’ospedale Sant’Anna apre le porte delle sale operatorie ai papà per i parti cesarei

L’ospedale Sant’Anna della Città della Salute di Torino aprirà per la prima volta le porte delle proprie sale operatorie per i parti cesarei. Così da oggi il papà o la persona cara scelta dalla puerpera potrà assistere e stare vicino alla futura mamma ed al nascituro, non solo durante i parti naturali, ma anche in sala operatoria durante i parti cesarei per una migliore accoglienza ed umanizzazione del parto.
Il primo è stato alcuni giorni fa, quando un papà di 33 anni ha potuto assistere al parto cesareo, presso il Blocco operatorio tagli cesarei. La puerpera di 31 anni, seguita dall’Ostetricia e Ginecologia 2 universitaria (diretta dal professor Alberto Revelli), ha messo al mondo un maschietto di 2.870 grammi, grazie anche alla collaborazione degli anestesisti dell’équipe della dottoressa Mariella Maio ed ai neonatologi dell’équipe della professoressa Alessandra Coscia. E’ il loro primo figlio.
Sebbene ogni sforzo informativo, clinico ed organizzativo venga effettuato per contenere, come indicato dalle buone pratiche cliniche, la percentuale di tagli cesarei, talvolta questo intervento chirurgico si rende necessario per il benessere della mamma e/o del neonato. Presso l’ospedale Sant’Anna (direttore sanitario dottor Umberto Fiandra) la percentuale di tagli cesarei primari è in linea con le indicazioni del Ministero della Salute e nei casi di fisiologia ostetrica si attesta al di sotto del 5% (saranno circa 500 i parti cesarei che ogni anno potranno essere eligibili per la presenza dei padri).
Quando il taglio cesareo si rende proprio necessario si cerca di preservare, oltre alla sicurezza delle cure di  mamma e neonato, anche l’esperienza di accoglienza attraverso buone pratiche assistenziali quali il taglio ritardato del cordone ombelicale, il contatto pelle a pelle e l’avvio precoce dell’allattamento al seno nelle prime ore di vita.
Superata la fase di pandemia COVID l’obiettivo è quello di riportare il Sant’Anna alla fase pre-pandemia, durante la quale era un ospedale aperto, dando il maggiore spazio possibile all’esperienza della madre, del neonato e dell’intera famiglia, coniugando i loro bisogni con la tutela della sicurezza delle cure.
Con questo obiettivo si stanno avviando, tra le altre, due importanti azioni di miglioramento che prevedono un  maggiore coinvolgimento della persona cara scelta dalla donna in sala tagli cesarei (gentle cesarean birth) e l’introduzione di procedure cliniche (protocollo ERAS) in grado di migliorare ulteriormente la ripresa della mamma dopo l’intervento.
La presenza del papà / persona cara in Sala Tagli Cesarei può avere numerose sfumature, che vanno dalla presenza in sala di preparazione per stare accanto alla mamma sino all’ultimo minuto prima dell’intervento alla fase post intervento in sala risveglio con mamma e neonato, sino alla presenza sulla scena del parto cesareo. Quest’ultima opzione, come ha giustamente detto un papà recentemente, può non essere per tutti. Richiede consapevolezza ed il rispetto delle regole necessarie in una sala operatoria per la tutela della salute della diade madre e neonato. Inoltre è una scelta che può essere effettuata solo nei casi di taglio cesareo programmato, ma non nelle situazioni di emergenza urgenza, durante le quali l’attenzione dei professionisti sanitari deve essere completamente dedicata a madre e feto / neonato/a.
L’obiettivo dell’ospedale Sant’Anna, quando un taglio cesareo si rende necessario, è anche quello di offrire ad entrambi i genitori la possibilità di partecipare alla nascita del loro figlio favorendo il contatto pelle a pelle con mamma  o con papà e migliorare l’avvio dell’allattamento ed il bonding  attraverso la presenza di entrambi i genitori.

Museo Regionale Scienze Naturali verso le 50 mila prenotazioni dopo sole tre settimane

Dopo tre settimane dall’inaugurazione, avvenuta venerdì 12 di gennaio, il Museo Regionale di Scienze Naturali, aperto al pubblico dopo interventi resi necessari a seguito dell’incendio (agosto 2013) che ha danneggiato parte dell’edificio, ha totalizzato 45 mila prenotazioni. Di questi in 6.500 hanno già riservato i loro biglietti per i prossimi giorni.

È entusiasmante riscontrare ancora una volta il grande successo che sta registrando il Museo Regionale di Scienze Naturali – affermano il Presidente Alberto Cirio e l’assessore alla cultura della Regione Piemonte, Vittoria Poggio -. Averlo restituito alla cittadinanza era doveroso e l’affluenza record conferma come fosse necessario farlo”.

Da oggi il Museo, che ha festeggiato la riapertura omaggiando l’ingresso (su prenotazione) per i primi 20 giorni, sarà visitabile con un biglietto di 5 euro.

Numeri importanti anche per gli accessi alle piattaforme online. A visitare il sito e i canali social sono stati in oltre 400 mila. Anche il totem con l’avatar di sir Alfred Wallace, in grado di parlare con i visitatori grazie all’uso dell’intelligenza artificiale generativa, novità assoluta del Museo 2024, ha totalizzato ben 10 mila interazioni. Dal MRSN hanno verificato che le domande più frequenti a lui poste sono state “cos’è la linea di Wallace?” (una linea immaginaria che separa dal punto di vista biologico, la regione asiatica da quella relativa all’Oceania) e “qual è il suo rapporto con Darwin?” (avevano idee molto diverse, talvolta opposte).

“Credo che la risposta del pubblico a questi primi giorni di riapertura sia straordinaria e vada al di là di ogni più rosea previsione – dichiara Marco Fino, Direttore del Museo Regionale di Scienze Naturali –. Vedere le sale piene e vissute, come questi giorni, è qualcosa di realmente appagante che ripaga tutti noi dello sforzo affrontato negli ultimi mesi. Ci riempie di orgoglio toccare con mano l’amore che i visitatori, torinesi e non, hanno per questo Museo. Vedere i bambini emozionarsi e sognare ad occhi aperti davanti alle immagini della barriera corallina è meraviglioso. Lo è anche osservare le persone ammirare le collezioni con gli occhi di chi aspettava questo momento da anni. Questo, oltre a renderci molto contenti, ci motiva ulteriormente a continuare con impegno sulla strada intrapresa.

 

Stanno, inoltre, proseguendo le visite didattiche al Museo organizzate con le scuole contattate e invitate dalla Regione.

 

Informazioni:

Via Accademia Albertina, 15 Torino (TO) – https://mrsntorino.it/

È morto Vittorio Emanuele di Savoia, sarà sepolto a Superga. Funerali in Duomo

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IL COMMENTO di Pier Franco Quaglieni

La notizia della morte del principe Vittorio Emanuele di Savoia era attesa, ma certo ha suscitato in me una certa emozione condivisa anche da alcuni amici a cui l’ho comunicata. La sua figura resta controversa e storicamente marginale. Lasciò l’Italia nel 1946 quando aveva 9 anni ed è sempre vissuto in esilio anche dopo la soppressione della XIII norma transitoria della Costituzione.  Non ebbe in Svizzera l’educazione necessaria ad un principe ereditario e preferì vivere come un borghese libero da obblighi formali. Il suo matrimonio fu un matrimonio d’amore contro i desideri del Re Umberto che alla fine si arrese alla volontà del figlio che solo dopo la morte del padre si sentì investito come discendente di una delle più antiche dinastie d’Europa. Due fatti vanno precisati a caldo: l’assoluzione in Francia per l’imputazione clamorosa di aver ucciso un turista tedesco in Corsica che sta di nuovo dominando i tg: la stupida dichiarazione di sedicenti senatori del regno (quale?) che affermarono che la discendenza doveva passare agli Aosta si è rivelata giuridicamente infondata in modo incontrovertibile.

Un oscuro professore di Cuneo non poteva decidere la discendenza di Casa Savoia e questo fatto appare assodato senza ambiguità. Conobbi il principe quando avevo diciassette anni: se debbo essere sincero, non ne ebbi una buona impressione. Freddo e impacciato, si vedeva che non aveva avuto quella formazione adeguata al suo rango a causa dell’esilio.  Il principe mi inviò dopo poco tempo una sua bella fotografia con dedica che ho conservato. Con una dedica scritta con inchiostro bianco.  Lo rividi di sfuggita ad Altacomba ai funerali di Umberto II a cui partecipai insieme agli amici magistrati Guido Barbaro e Attilio Rossi nel 1983.  L’ho rivisto prima del Covid ad Altacomba con l’amica Alessandra Belotti. Mi aveva insignito in precedenza di una onorificenza mauriziana. Fu molto gentile con me e mi disse che avrebbe desiderato venire a sentire una mia lezione. Non fu possibile. Nel 2020 lo avrei voluto invitare a palazzo Carignano per ricordare il suo avo, il Re Galantuomo nato in quello storico edificio duecento anni prima. Il Covid lo impedì. Mi rammarico di non averlo conosciuto più a fondo perché sicuramente dopo la morte di Re Umberto nel 1983 il principe, senza farsi illusioni, aveva preso piena consapevolezza del ruolo a lui affidato dalla storia della sua famiglia. Il modo in cui venne trattato in Italia con arresto e accuse infamanti che si rivelarono false, e’ una pagina da dimenticare.

 

Su sua richiesta Vittorio Emanuele sarà sepolto nella basilica di Superga. I funerali si svolgeranno sabato 10 febbraio in Duomo.

Nuova ferrovia Torino-Ceres, bene le prime due settimane di servizio

Si è tenuto ieri presso Il Grattacielo Piemonte il primo incontro, dopo l’apertura al servizio il 20 gennaio scorso, del comitato di monitoraggio della linea ferroviaria Torino-Ceres. Erano presenti l’assessore regionale ai Trasporti e Infrastrutture Marco Gabusi, i Sindaci interessati e funzionari di Trenitalia, Rfi, Agenzia per la mobilità piemontese e alcuni rappresentanti dell’aeroporto di Torino.

E’ stata l’occasione per confrontarsi sui primi giorni di servizio della linea, che ha visto un numero importante di frequenze e utenti soddisfatti, con conseguenti richieste pervenute dai Sindaci rispetto ai possibili miglioramenti delle infrastrutture ferroviarie e delle stazioni.
Rfi e Trenitalia hanno confermato che sono in cantiere graduali interventi per migliorare la comunicazione delle destinazioni, soprattutto in riferimento all’aeroporto di Torino e in programma alcuni interventi sulle stazioni per renderle ulteriormente confortevoli.

Si è poi confermato il cronoprogramma, che prevede il completamento dei lavori sulla tratta Germagnano-Ciriè entro dicembre 2024 per consentire da gennaio 2025 il completamento della tratta senza cambi fino a Germagnano. Rfi ha anche comunicato che sono terminate le progettualità che mirano ad eliminare dei passagi a livello critici sulla tratta fino a Ceres e che nelle prossime settimane inizierà il confronto puntuale con i Sindaci interessati.

“Il risultato storico della apertura del collegamento con aeroporto e Valli di Lanzo ci soddisfa anche sotto il profilo dell’utenza nei primi giorni, ma siamo già al lavoro per raggiungere l’obiettivo completo”, ha affermato l’assessore Gabusi.