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Inaugurazione dell’Anno Accademico del Politecnico di Torino, Saracco presenta i risultati 

Nel corso della cerimonia di inaugurazione, proposta quest’anno con un format inedito, il Rettore dialogherà con diversi ospiti: il rappresentante degli studenti Simone Canevarolo, la docente Barbara Caputo, il Sindaco di Torino Stefano Lo Russo, i CEO di Newcleo e Argotec Stefano Buono e David Avino, il Direttore Generale Vincenzo Tedesco. Parteciperanno inoltre: Gabriella Greison, Divulgatrice scientifica, attrice e drammaturga e Deniz Kivage, Avvocata e attivista iraniana. Interverrà il Ministro delle imprese e del Made in Italy Adolfo Urso.

 

A cinque mesi dalla conclusione del suo mandato, il Rettore Guido Saracco ha presentato i temi chiave dell’Inaugurazione dell’Anno Accademico 2023/2024 del Politecnico di Torino che si tiene oggi lunedì 16 ottobre, occasione per tracciare un bilancio degli ultimi cinque anni.

In un dialogo con diversi interlocutori – rappresentanti delle diverse anime della comunità politecnica, ma anche della società civile – il Rettore proporrà nel corso della cerimonia uno spaccato dei principali risultati ottenuti in ciascuna delle missioni fondamentali dell’università, che ha anticipato questa mattina ai giornalisti nel corso di una conferenza stampa.

LA DIDATTICA

In primo luogo, il Rettore ha sottolineato che dal 2018 a oggi la popolazione studentesca del Politecnico è cresciuta da 34.000 unità a oltre 39.000 e quasi il 20% proviene da oltre 100 Paesi del mondo.

Studenti seguiti nel loro percorso universitario con ancora maggiore attenzione, grazie a un rapporto studenti/docenti passato da 34,7 a 30,6 e iniziative di tutoraggio e verifiche in itinere che hanno ridotto i tempi di laurea e attività di placement e accompagnamento al lavoro che contribuiscono a uno dei tassi di occupazione dei laureati a un anno dalla laurea magistrale più alti d’Italia (90,7%, contro una media nazionale del 78,5%; interessante notare anche come il tasso occupazionale PoliTo sia cresciuto negli ultimi cinque anni nonostante la crisi e la pandemia, rispetto all’86,4% dell’indagine Almalaurea del 2018).

Oggi l’Ateneo propone percorsi formativi fortemente aggiornati, con l’introduzione nella formazione politecnica delle scienze umane, sociali e della sostenibilità, puntando così allo sviluppo di soft skills, senso critico, visione sistemica, leadership adattiva e creatività.

Sono nati nuovi percorsi per preparare meglio laureati e laureate al mondo del lavoro: una laurea professionalizzante, lauree magistrali per la rivoluzione digitale e la sostenibilità, percorsi di doppia laurea magistrale accelerata, master sull’impatto delle tecnologie su varie figure professionali, percorsi su temi di giustizia sociale e intergenerazionale, percorsi di upskilling e reskilling col Competence Centre CIM4.0.

Sono state anche costruite nuove aule per decine di migliaia di metri quadri, in modo da poter dare migliori servizi agli studenti e studentesse e avere la possibilità di espandere ancora la popolazione studentesca.

Quello che abbiamo avviato in questi anni al Politecnico è un processo di revisione dei percorsi formativi che, senza nulla togliere alle basi scientifiche e metodologiche dei nostri tecnologi, conferisca loro la capacità di intervenire subito in un mondo che è profondamente cambiato da quando il Politecnico è nato e sta cambiando ancora più velocemente”, commenta il Rettore. “Abbiamo bisogno di professionisti impavidi, coraggiosi e sicuri di sé, che cavalchino il cambiamento, portino innovazione nelle imprese o negli enti che li assumeranno o nelle attività che faranno essi stessi nascere; che sappiano comunicare con efficacia e partecipare a gruppi di lavoro indifferentemente da leader o follower, perché solo insieme oggi si può progredire; che riconoscano la assoluta necessità di aggiornarsi continuamente per alimentare questo fuoco, questo ruolo fondamentale che andranno a ricoprire nella società una volta lasciata la loro alma mater; che, finanche, siano capaci di inventarsi il lavoro che faranno”.

LA RICERCA

L’attività di ricerca al Politecnico continua a crescere. I proventi da finanziamenti competitivi vinti a bando sono passati da 30 milioni di euro all’anno a oltre 40 e i contratti per ricerca e formazione sono passati da 18 milioni all’anno a oltre 26, grazie a 60 nuovi accordi di partenariato. Nel 2023, grazie al successo nei bandi PNRR, i proventi esterni per ricerca del Politecnico supereranno i 100 milioni di euro: un record storico per l’Ateneo.

Sempre in ambito PNRR, il Politecnico coordina il Partenariato Esteso nazionale sulle Attività Spaziali e l’Ecosistema di innovazione interregionale NODES e partecipa a oltre 20 progetti, grazie anche al successo dei 13 centri di ricerca interdipartimentali e alle 14 infrastrutture di ricerca applicata finanziate dalla Regione Piemonte e dallo stesso PNRR.

Uno dei punti focali degli investimenti in ricerca degli ultimi cinque anni è stato il Dottorato di ricerca. Dal 2018, i dottorandi e le dottorande sono passati da 700 a 1500, con un compenso superiore al minimo di legge per 300 euro netti al mese.

Sempre come risultato di un investimento sulle persone (nel 2021 è arrivata la conferma dell’HR Excellence in Research Award da parte della Commissione Europea) e attrazione di talenti, sono oggi attivi al Politecnico oltre 20 ERC e Marie Curie Grantees, e in questo modo dal 2018 sono raddoppiati i proventi su progetti ERC. Ma si è lavorato molto anche sull’ampliamento della base di discipline rappresentate, in modo da poter fornire la nuova didattica dell’Ateneo di tutte le componenti necessarie e poter ampliare gli ambiti di ricerca: il Politecnico – pioniere in Italia – ha assunto un nucleo di umanisti e di scienziati sociali, base per il centro interdisciplinare Theseus su tecnologia, umanità e società.

Cresce infine la qualità delle pubblicazioni scientifiche generate dalla ricerca fondamentale, che hanno portato a riflessi positivi sulla quota premiale del Fondo di Finanziamento Ordinario e sul posizionamento nei ranking nazionali e internazionali.

“Da fucina di pubblicazioni scientifiche e di quando in quando di scoperte radicali proprie della ricerca fondamentale, il Politecnico di Torino è diventato anche luogo dove si elaborano soluzioni pratiche per i problemi reali e si vincono sfide di innovazione. Da qui l’interesse crescente che il mondo dell’industria e degli enti territoriali ci riserva”.

“L’interdisciplinarità non deprime affatto il progresso nelle singole discipline, anzi lo esalta – continua il Rettore – perché spesso è dalle interfacce tra più discipline che nascono le maggiori ispirazioni per nuove fondamentali scoperte scientifiche”.

LA TERZA MISSIONE

Lo slancio del Politecnico verso l’impatto sociale a supporto di enti, imprese e cittadini è una delle cifre caratteristica dell’intero mandato rettorale, come definito nel Piano Strategico Polito4Impact del 2018 e come è confermato dall’ottenimento nel 2022 del riconoscimento come migliore università pubblica italiana nella Terza Missione da parte dell’Agenzia Nazionale per la Valutazione dell’Università e della Ricerca.

Da una parte, si sono infatti rafforzate le realtà che operano nell’ambito del trasferimento tecnologico e dell’innovazione, come l’Incubatore I3P, che nel 2019 è risultato il miglior incubatore al mondo a partenariato pubblico per la UBI Global. Con almeno 30 nuove start-up all’anno, nel 2023 raggiungerà il suo record storico con oltre 50 milioni di euro di capitale di rischio raccolto.

Inoltre, nel 2021l’Agenzia Spaziale Europea ha scelto il Politecnico, I3P e Fondazione Links per il lancio dell’ESA Business Incubator Centre Turin, che creerà almeno 65 start-up nella space economy.

Dal punto di vista della valorizzazione della ricerca, il Politecnico ha quadruplicato i proventi dallo sfruttamento della proprietà intellettuale.

Spostandosi invece sul terreno della seconda faccia della Terza Missione, cioè il coinvolgimento della società e la messa a servizio degli Atenei nel trovare soluzioni alle grandi sfide del presente, il Politecnico ha assunto una posizione di primo piano a livello nazionale, con numerose iniziative, tra cui si possono ricordare la guida della Rete delle Università per lo Sviluppo Sostenibile (dal 2019), la stipula di accordi di collaborazione con la Presidenza del Consiglio per la security energetica del Paese, con la Direzione Investigativa Antimafia e con altri enti governativi e il focus sul Terzo Settore posto dall’iniziativa “Polito per il Sociale”.

L’Ateneo è poi riconosciuto come uno dei principali attori culturali cittadini. Basta citare la manifestazione Biennale Tecnologia, prossima ormai alla sua quarta edizione.

Come segno anche visibile di un desiderio di apertura alla società, il Politecnico ha rinnovato la sua identità, con un nuovo logo e un nuovo sito web, ma anche servizi digitali e app aggiornati; questa attenzione alla comunicazione online è valsa all’Ateneo nel 2023 il riconoscimento del CENSIS quale miglior Politecnico per comunicazione e servizi digitali.

“Abbiamo cercato di essere a fianco della società e credo che ci siamo riusciti, dai progetti che abbiamo portato avanti per il contrasto alla pandemia, ai grandi eventi che hanno coinvolto migliaia di cittadini come Biennale Tecnologia, ai progetti che stanno nascendo a Torino e che mettono insieme università, imprese e portatori di interessi attorno a temi imprescindibili, come la Città dell’Aerospazio, o della Salute. È tempo che tutti gli attori della propulsione di questo territorio, dalle banche alle associazioni imprenditoriali pubbliche e private, dagli enti governativi alle università e gli istituti di formazione, condividano un unico menù di servizi offerti a chi si vorrà insediare da noi. Parleremo una stessa lingua e coopereremo ancor di più. È la nostra grande occasione. Facciamo decollare compiutamente l’economia della conoscenza in questo nostro territorio, ispiriamo altrettanto nel resto del Paese”, è l’augurio del Rettore Saracco.

            LE PERSONE E I LUOGHI

L’espansione del Politecnico è multidimensionale, anche in considerazione dello stretto legame tra aumento degli studenti, dei docenti e del personale e necessità di nuovi spazi per la didattica, i servizi e la ricerca.

Dal 2018 il personale docente e ricercatore è salito da 980 a oltre 1286 unità e quello tecnico, amministrativo e bibliotecario è passato da 887 a oltre 1000 unità. Per porre al centro le persone e le loro competenze, è stato realizzato un esteso piano di ricollocazione interna grazie a una revisione dell’organizzazione del lavoro, basata su nuovi strumenti di data intelligence. Ma non solo: l’Ateneo è ai vertici nazionali negli investimenti in welfare, nella semplificazione procedurale e nell’uso dello smart working, ha investito nell’analisi del benessere organizzativo e nel supporto psicologico e promuove la parità di genere in attuazione del Gender Equality Plan del 2021.

Nello stesso tempo, è stato avviato un piano di interventi edilizi prossimo ai 500 milioni di euro, oltre 300 legati a investimenti nelle principali missioni del Politecnico e circa 160 in infrastrutture di ricerca e innovazione del PNRR. Inoltre, l’azione del Green Team ha aumentato la qualità, vivibilità e sostenibilità dei luoghi, come testimonia anche il Ranking Green Metric dove, su 1000 università censite, Il Politecnico passa dal 103° al 20° posto. Nel 2040 Il Politecnico azzererà le proprie emissioni di CO2 ma, conscio della dimensione collettiva di questa sfida, collaborerà anche sempre di più al conseguimento della neutralità climatica del contesto cittadino e territoriale.

“Siamo l’unica università italiana a crescere sensibilmente negli ultimi anni sia sul finanziamento pubblico di base, legato al numero di studenti serviti, sia sulla quota premiale legata al merito nella ricerca e nella terza missione. Coniugare quantità e qualità è complicato, ma se il Politecnico è riuscito a farlo così bene lo deve prima di tutto al proprio personale”, conclude il Rettore.

L’attenzione alle persone è stato anche il tema introdotto in conferenza stampa dal Direttore Generale del Politecnico Vincenzo Tedesco“Abbiamo affrontato uno dei più importanti processi di revisione della nostra organizzazione che si ricordino al Politecnico, cercando di mettere le persone e le loro competenze al centro. Molti hanno potuto cambiare ruolo nel nuovo assetto organizzativo in base alle proprie competenze, attitudini, ambizioni; altri lo hanno avuto per la prima volta. Se le persone aderiscono convintamente a un processo come questo, porta a una loro crescita professionale e a ridare loro nuova linfa e motivazione”.

A scuola di sicurezza, chiusa la due giorni di “Io non rischio”

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Sabato 14 e domenica 15 ottobre anche il Piemonte ha aderito alle giornate nazionali della campagna “Io non rischio – Buone pratiche di protezione civile”. Per scoprire come ciascuno di noi può contribuire a ridurre rischi come terremoto, alluvione, maremoto, rischio vulcanico e incendi boschivi, i volontari di protezione civile hanno invitato la popolazione a partecipare agli appuntamenti in diverse piazze di tutto il territorio. Oltre al punto informativo, anche quest’anno i cittadini sono stati invitati a visitare le piazze digitali utilizzando l’hashtag #iononrischio2023.

La due giorni, che chiude la Settimana Nazionale della Protezione civile, ha portato migliaia di volontarie e volontari di protezione civile ad animare punti informativi in tutta Italia, in oltre mille piazze dalle grandi città alle isole minori, per diffondere quella cultura della prevenzione attraverso cui ciascuno può fare la differenza nella sicurezza propria e di chi gli sta intorno.

«La sicurezza dei cittadini è una priorità assoluta per la nostra Regione – sostengono il presidente Alberto Cirio e l’assessore regionale alla Protezione civile Marco Gabusi – e crediamo fermamente che l’informazione e la preparazione siano fondamentali per affrontare qualsiasi emergenza. Io non rischio fornisce risorse preziose per educare e preparare le famiglie, le scuole e le aziende ad essere pronti a fronteggiare situazioni di pericolo. Invitiamo pertanto tutti i cittadini del Piemonte a partecipare attivamente a questa campagna, adottando misure preventive e diffondendo la cultura della sicurezza. Siamo fermamente convinti che insieme possiamo ridurre i rischi e garantire un futuro più sicuro per tutti. Ringraziamo la Protezione civile e tutti coloro che si impegnano per la riuscita di questa iniziativa. La sicurezza è un impegno collettivo, e insieme possiamo fare la differenza».

Queste le piazze dove sono stati presenti i volontari:

Provincia di Alessandria

Acqui Terme – piazza Italia

Alessandria – piazzetta della Lega

Cantalupo Ligure – piazza Europa

Capriata d’Orba – piazza Garibaldi

Casal Cermelli  – piazza Marconi

Castelnuovo Scrivia – piazza Vittorio Emanuele II

Novi Ligure – via Niccolò Girardengo (il 14 di pomeriggio, e il 15 di mattina)

Sale – piazza Garibaldi

Sezzadio – piazza San Pio V

Strevi – piazza Gramsci

Tortona – piazza Duomo

Provincia di Asti

Asti – piazza Alfieri angolo Via Leone Grandi

Nizza Monferrato – piazza Martiri di Alessandria 19

Provincia di Cuneo

Cuneo –  piazza Foro Boario

Provincia di Novara

Novara – piazza della Repubblica

Gozzano – piazza Matteotti (il 14)

Grignasco – piazza Viotti

Provincia di Torino

Carmagnola – piazza S. Agostino (sabato e domenica mattina)

La Loggia – viale Garibaldi 7 (la domenica pomeriggio)

Ceresole Reale – (solo il 15) piazza Municipio

Chieri – piazza Cavour

Cuorgnè – piazza Martiri della Libertà (solo domenica)

Druento – via Case Sparse 1

Ivrea – piazza Ottinetti (orario 10-17)

Moncalieri- Borgo Mercato ex Foro Boario (il 15)

Trofarello – piazza San Giuseppe (il 15)

Orbassano – piazza Umberto 1

Pianezza – sabato piazza del Mercato, domenica piazza Leumann (davanti al Municipio)

Rivalta Torinese – Bicigrill, Parco Sangone di via Piossasco

San Maurizio Canavese – via Matteotti

Torino – piazza San Carlo 145

Torino – sabato piazza S. Rita 9, domenica Parco Rignon

Volpiano –  via Genova 32 (il 15) e corso Platone (il 14)

Provincia del VCO

Verbania Intra – piazza Ranzoni (il 14)

Baveno – piazza 4 novembre (il 14)

Cannero – piazza Alpini (il 15).

Cannobio – via Giovanola (il 14)

Stresa –  piazza Marconi (il 15)

Il futuro delle città. Alla Nuvola Lavazza l’utopia è realizzabile

Si è chiusa Utopian hours, la settima edizione del festival che riflette sul futuro delle nostre città.

Con oltre 4000 presenze si conclude la manifestazione che cerca di riprogettare la realtà che ci circonda.

Ieri tra i vari talk, Gabriele Vacis ha letto un estratto di “Città invisibili” di Italo Calvino in occasione del centenario della nascita dello scrittore.

E i torinesi sono accorsi per vivere una tre giorni fatta di talk, concerti, mostre e proiezioni cinematografiche.

Entusiasta il patron della kermesse Luca Ballarini che ci ha detto:
“Oltre ai numeri, anche per il feedback avuto da pubblico, media, ospiti e addetti ai lavori possiamo dire che quella di quest’anno è stata la migliore edizione di sempre. Il pubblico apprezza gli input provenienti da tutto il mondo. Utopian hours è un evento che nutre la mente.

Quest’anno abbiamo rinnovato format e oltre a talk, mostre e fiera abbiamo aggiunto eventi musicali e cinematografici. Noi vogliamo creare un festival multisensoriale che coinvolga tutte le arti.”

E allora non ci resta che darvi appuntamento al prossimo anno.

Lori Barozzino

Turismo in buona salute. Dopo un’ottima estate il Piemonte si prepara agli arrivi autunnali

Dopo un’estate con il segno positivo, sono buone le prospettive per l’autunno, sulla base dei dati elaborati dall’Osservatorio Turistico della Regione Piemonte – Visit Piemonte.
Il 
43% degli italiani che faranno vacanza nei prossimi mesi in Italia hanno segnalato il Piemonte come destinazione possibile. Lo scorso anno erano il 36%.
Chi ha intenzione di venire in Piemonte farà soprattutto un viaggio e soggiorno culturale e naturalistico (53%), con una percentuale in crescita rispetto al dato italiano (39%) e in confronto all’anno scorso (37%). Si soggiornerà principalmente in alberghi/hotel e bed & breakfast, questo soprattutto per quanto riguarda le vacanze in collina e montagna. La vacanza sarà trascorsa principalmente in famiglia, con il partner e con gli amici: il 41% dichiara che starà una settimana e il 28% più settimane.

Il profilo di chi farà una vacanza in Piemonte si conferma più concentrato tra chi ha tra 31 e 65 anni, con una probabilità maggiore per le fasce più basse di età (62% di chi ha 31/40 anni, 55% di chi ha 41/50 anni e 46% di chi ha 51/65 anni.

«I dati per l’autunno sono molto incoraggianti e grazie ai numerosi eventi, da ATP Finals alle fiere del tartufo, i riflettori sul territorio piemontese continueranno ad essere accesi – dichiarano il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio e l’assessore al Turismo Vittoria Poggio – Abbiamo appena concluso TTG, Travel Experience a Rimini, con un grande riscontro da parte degli operatori che ci permetteranno di consolidare ulteriormente i flussi nelle prossime stagioni. Il sentiment per la nostra destinazione é molto alto a livello internazionale, come confermano anche i movimenti dall’estero: con il ritorno del pubblico americano abbiamo decisamente messo alla spalle il periodo della pandemia. Ora continuiamo e a lavorare per la promozione del nostro territorio che offre prodotti per tutti i gusti: cultura, architettura, outdoor, paesaggi, enogastronomia, sport. Un’offerta completa in grado di soddisfare i pubblici più svariati con una qualità sempre più eccellente».

Le buone previsioni per l’autunno arrivano dopo un’estate decisamente positiva, nella quale si è segnato complessivamente un incremento del 3,4% di presenze rispetto al 2022 nei mesi di giugno, luglio e agosto e oltre l’11% di movimenti in più rispetto al 2019.

A trainare il risultato positivo sono stati gli stranieri: aumentano del 5% e si fermano più a lungo, con una crescita del 6,7% nei pernottamenti, portando la loro quota al 60% nei pernottamenti e compensando la contrazione del turismo nazionale che in Piemonte è stata comunque più contenuta rispetto al panorama nazionale. La Germania è sempre il primo mercato estero per arrivi e presenze, a seguire, Paesi Bassi, Francia, Svizzera e Regno Unito che superano tutti i valori del 2022. Da segnalare la settima posizione degli Stati Uniti che registrano una crescita del 15% negli arrivi e del 20% nelle presenze in confronto all’estate precedente.
Guardando alle provenienze italiane, è da segnalare la crescita dei pernottamenti dall’Emilia-Romagna: +10,9%.

Analizzando le diverse aree del territorio piemontese si evidenziano i dati positivi di quelle specializzate in attività outdoor, tradizionalmente più forti durante il periodo estivo. In particolare, la zona dei laghi ha registrato, nei tre mesi dell’estate 2023, +3% di presenze e +1% degli arrivi rispetto allo stesso periodo del 2022, e migliora i risultati del 2019: +18%. Qui gli stranieri registrano +3,7% di arrivi e +4,5% di presenze in confronto allo stesso periodo del 2022, e superano anche i dati del 2019 (+20,4% di arrivi e +21,9% di presenze).

I dati della montagna segnano un allungamento dei soggiorni. I pernottamenti registrano infatti un aumento del +3% rispetto all’estate 2022 con una crescita alimentata in particolare dagli stranieri: +5,9% di arrivi e +8% di presenze.

Andamento positivo per le colline piemontesi che fanno bene sperare per la stagione autunnale, che vede la maggiore concentrazione di movimenti turistici: nel trimestre giugno-agosto si registra un aumento degli arrivi dell’1% e del 2% delle presenze rispetto allo stesso periodo del 2022; in crescita anche rispetto al periodo pre-pandemico: +19% di arrivi e +25% di presenze.

Anche i commenti nelle recensioni online riflettono la soddisfazione del cliente del prodotto turistico piemontese, maggiore rispetto al dato complessivo del prodotto Italia. Il sentiment rispetto al prodotto “Piemonte” nel suo complesso – ricettività, ristorazione e attrazioni – è pari a 87,3/100 rispetto alla media dell’Italia 86,4/100.

«Il Piemonte è sempre più attrattivo per gli stranieri, un chiaro indicatore che le attività svolte e gli investimenti in comunicazione e promozione all’estero stanno portando i risultati previsti – commenta il presidente del CdA di Visit Piemonte Beppe Carlevaris – Prosegue il trend turistico positivo registrato già a partire dallo scorso anno, non solo con la conferma del buon andamento dell’estate appena conclusa, che ha visto un forte incremento degli arrivi internazionali e un particolare successo delle aree dei laghi e della montagna vocate alle attività outdoor, ma anche con l’aumento della propensione per le vacanze in Piemonte rilevato dai sondaggi dell’Osservatorio Turistico Regionale. Particolarmente interessante è la crescita percentuale nella fascia d’età 31-40 anni tra coloro che pensano di scegliere il nostro territorio nei prossimi mesi, cosa che ci fa ben sperare sia per l’autunno con il prodotto enogastronomico delle colline, sia per la prossima stagione della neve. Rileviamo inoltre l’apprezzamento per il prodotto turistico piemontese manifestato dalle recensioni online, frutto del lavoro sinergico degli ultimi anni di Regione e Visit Piemonte con tutti gli operatori, i Consorzi turistici e le ATL nella crescita della qualità dell’offerta».

Corteo pro-Palestina a Torino, partecipano i centri sociali

“La Palestina vive, la Resistenza vive”: questo lo striscione in testa al corteo partito oggi pomeriggio da piazza Crispi a Torino organizzato dall’associazione Palestinesi in Italia, da Progetto Palestina e da Bds Torino. Centinaia di partecipanti, alcuni con bandiera palestinese, hanno raggiunto Porta Palazzo, corso Regina Margherita, corso San Maurizio,  via Po e piazza Vittorio. Presenti anche i centri sociali, assenti naturalmente le attestazioni di solidarietà per  le vittime israeliane trucidate nel massacro terroristico di Hamas.

Un robot al servizio dei pazienti oncologici ed ematologici all’ospedale Mauriziano di Torino

All’ospedale Mauriziano di Torino la robotica, dopo aver rivoluzionato l’ambito della logistica dei medicinali, approda in Oncologia. Un sistema automatizzato di nuova generazione, integrato con il Sistema Informativo Clinico, che, grazie all’ausilio di braccia antropomorfe, è in grado di dosare perfettamente la quantità di farmaci oncologici necessari alle esigenze di ogni singolo paziente, preparando in sicurezza ed autonomia le chemioterapie. Si tratta dell’ultima tecnologia introdotta in Azienda, installata presso l’Unità Farmaci Antiblastici (UFA) della Farmacia ospedaliera (diretta dalla dottoressa Annalisa Gasco), dove vengono preparate più di 25.000 terapie oncologiche all’anno. Questo progetto ha un valore economico complessivo di circa 500mila euro.
Il professor Massimo Di Maio, del Dipartimento di Oncologia dell’Università degli studi di Torino, dichiara: “Nei sette anni trascorsi come Direttore della Oncologia Medica universitaria del Mauriziano, ho visto un’importante crescita nella quantità e nella qualità dell’attività clinica dedicata ai pazienti oncologici seguiti al Mauriziano. Le nuove terapie stanno modificando in modo significativo le prospettive dei pazienti affetti da tumore, ma il processo di “allestimento” che ne consente la somministrazione rimane un momento delicatissimo nel percorso di cura dei malati. La preparazione delle terapie oncologiche è personalizzata per singolo paziente ed è un procedimento complesso, che richiede personale specializzato, tempo e soprattutto precisione, poichè è fondamentale che ogni paziente riceva la giusta combinazione di farmaci al giusto dosaggio. I farmaci oncologici sono caratterizzati da una finestra terapeutica ristretta, al di sotto della quale la terapia rimane inefficace causando la progressione della malattia, mentre al di sopra si manifestano effetti tossici molto pericolosi. Gli eventuali errori di dosaggio potrebbero avere conseguenze gravi per il paziente. L’automazione del processo di preparazione delle terapie garantisce accuratezza e precisione ed inoltre permette di efficientare il processo di allestimento delle chemioterapie. Questo è particolarmente importante considerando il crescente numero di pazienti che necessitano di questi trattamenti e che afferiscono ogni giorno al nostro Day-Hospital”.

“I vantaggi di questa tecnologia sono davvero molti e si apprezzano quanto più alti sono i numeri delle terapie preparate” afferma la dottoressa Annalisa Gasco, Direttore della Farmacia Ospedaliera, presso i cui Laboratori è stato installato il nuovo robot. “Prima dell’arrivo di questa tecnologia tutte le terapie oncologiche richieste quotidianamente dai nostri oncologi erano allestite manualmente: selezione dei farmaci, misurazione delle dosi e dei volumi di prelievo, miscelazione delle soluzioni, etichettatura delle terapie ai fini della tracciabilità… attività di grande precisione, complesse, ripetitive ed alla lunga usuranti, condotte in ambienti sterili, secondo procedure stringenti e rotazioni periodiche del personale per mantenere la concentrazione ed evitare gli errori. La presenza del robot, precisissimo e molto veloce, consente a tutti gli operatori sanitari di concentrarsi maggiormente sull’assistenza ai pazienti e di dedicarsi ad attività altrettanto complesse e di valore”.

“L’Azienda – prosegue il dottor Maurizio Dall’Acqua (Direttore generale dell’A.O. Ordine Mauriziano di Torino) – con questa nuova tecnologia affidata all’esperienza dei nostri farmacisti ospedalieri ha voluto prima di tutto investire in più sicurezza, per i propri pazienti e per gli operatori che manipolano farmaci citotossici, ma il complessivo efficientamento del processo di allestimento delle terapie oncologiche ha consentito di ridurre i tempi di attesa in sala d’aspetto ed ha avuto senza dubbio un impatto positivo sull’organizzazione delle strutture che collaborano alla cura del paziente oncologico e sulla qualità degli ambienti di lavoro e di cura. Certamente si è anche voluto porre la massima attenzione alla sostenibilità dell’investimento: stiamo monitorando le conseguenze economiche derivanti da una riduzione del numero di operatori dedicati al processo, dall’ottimizzazione dei residui dei farmaci e dispositivi utilizzati, da una migliore gestione dei rifiuti in condizioni di aumentata sicurezza. Stiamo lavorando per massimizzare il profilo costo beneficio di questa nuova tecnologia ed ampliare il più possibile la coorte di pazienti che potrà trarre vantaggio da questa importante innovazione tecnologica”.

ESCP Business School presenta il futuro Campus di Torino per 1500 studenti provenienti da tutto il mondo

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A pochi passi da Piazzale Valdo Fusi nasce la nuova sede torinese della Business School: architettura di TRA – Toussaint Robiglio Architetti, interni di G*AA, Subhash Mukerjee Studio e Conrotto progetti.

 

 

ESCP Business School ha presentato  il progetto del nuovo Campus di Torino. A quasi vent’anni dal suo insediamento nel capoluogo piemontese, si apre un nuovo capitolo sinergico tra la Business School e la città con la nuova sede nell’area di Piazzale Valdo Fusi, tra Via Doria e via Cavour. Gli oltre 8000 metri quadrati del Campus ospiteranno quasi 1550 studenti provenienti da tutto il mondo in un presidio accademico all’interno della Zona Centrale Storica, destinato ad alimentare la sempre più chiara vocazione universitaria della città.

Nata con l’entusiasmo di una start-up, nel corso degli anni la sede di Torino ha saputo costruire relazioni e sinergie con aziende nazionali e internazionali grazie a docenti di primo piano nel panorama europeo e al costante rinnovamento dei programmi didattici, capaci di fornire agli studenti una formazione d’eccellenza per distinguersi nel dinamico panorama economico globale. Il nuovo Campus ESCP Business School, la cui apertura è prevista per l’autunno del 2024, punta a definire standard infrastrutturali ancora più alti rivolti a docenti, studenti e staff.

 

“Oggi è un giorno importante per ogni membro di ESCP Business School – ha commentato Francesco Rattalino, Executive Vice-President e Dean for Academic Affairs and Student Experience di ESCP Business School – La nuova sede del Campus di Torino ci avvicina al cuore della città, con un progetto architettonico pensato per fornire strumenti di altissimo livello e che riflette il DNA di ESCP, la business school più antica al mondo al tempo stesso costantemente rivolta all’innovazione: un dialogo tra heritage e futuro che il nuovo edificio esprimerà perfettamente. In questi vent’anni il nostro rapporto con Torino si è costantemente rafforzato: oggi ESCP Business School è un punto di riferimento all’interno dell’offerta universitaria a livello globale e grazie al modello multicampus e multiculturale, ha contribuito a fare della città un forte polo d’internazionalizzazione. In questo percorso abbiamo parallelamente costruito una fitta rete di rapporti con il tessuto imprenditoriale locale e nazionale, che ha risposto fin da subito con forte entusiasmo. In questi dialoghi tra passato e futuro, e vocazione globale ed eccellenze locali, sta probabilmente la ragione principale degli ottimi risultati raggiunti nel rapporto tra ESCP Business School e la città di Torino. Tra pochi mesi, in questa nuova casa, inizierà un nuovo capitolo di questa storia. L’obiettivo sarà sviluppare ulteriormente il ruolo del Campus nel panorama italiano e continuare a essere in grado di intercettare le sfide globali per formare i leader del futuro”.

 

“In questo periodo storico fatto di due elementi caratterizzanti – ha dichiarato Francesco Profumo, Presidente di ESCP Turin Campus – la velocità del cambiamento da una parte e l’incertezza del futuro dall’altra, realizzare un Campus come quello che ESCP Business School si sta apprestando a fare significa gettare le fondamenta per un nuovo modo di concepire la formazione di alto livello. Le direttrici che definiranno i prossimi scenari economici e sociali del mondo ci devono portare a considerare ogni presidio universitario un “cantiere” di idee in grado di dare risposte alle sfide del domani. Ogni studente e ogni docente che passeranno da questo Campus non dovranno dimenticarsi di, rispettivamente, apprendere e insegnare i modelli di leadership responsabile e la visione formativa in cui da sempre crediamo. Solo così i nostri valori potranno fornire gli strumenti per comprendere e migliorare gli scenari del futuro”.

 

“Il nuovo campus di ESCP Business School  ha dichiarato Stefano Lo Russo, Sindaco di Torino   è un segnale davvero positivo per la nostra città. Vogliamo che Torino diventi sempre più luogo in cui i giovani possono trovare l’ambiente ideale per svolgere il loro percorso formativo, e città dove possano scegliere di restare per compiere il loro percorso di vita. Vedere eccellenze della formazione che investono sul nostro territorio significa che ci stiamo muovendo nella direzione giusta. La presenza di ESCP nell’offerta formativa della nostra città, già ampia e di alto livello, ribadisce che quella di città universitaria è una delle vocazioni primarie di Torino, e il progetto del nuovo campus dimostra che possiamo continuare ad avere l’obiettivo di essere punto di arrivo, a livello europeo, per studentesse e studenti.”

 

“BNL BNP Paribas – hanno affermato Filippo Gelosi, Responsabile Project Management & Engineering – Sviluppo HQ Tiburtina Srl, ed Elena MagnaniHead of Real Estate Area – Banca Nazionale del Lavoro SpA – è particolarmente orgogliosa di essere parte attiva nella realizzazione del Nuovo Campus ESCP di Torino, insieme con le imprese e i professionisti partner in questo progetto. L’intervento è concepito in modo innovativo con l’obiettivo della rigenerazione urbana e dell’efficientamento energetico del patrimonio edilizio esistente, secondo criteri di sostenibilità, sicurezza, qualità ambientale ed architettonica. Questa iniziativa testimonia l’attenzione e l’impegno della Banca a favore della città di Torino nello specifico e, più in generale, di tutte quelle iniziative che, a livello nazionale e locale, coinvolgono la collettività. Ciò in linea con il ruolo di BNL non solo di operatore economico-finanziario ma anche di azienda e gruppo che guarda alla Società, alle persone e alle loro esigenze.”

 

Il progetto di TRA – Toussaint Robiglio Architetti per l’architettura della nuova sede di ESCP Business School è incentrato sul concetto di vertical campus urbano, tendenza globale emergente, frutto e allo stesso tempo condizione, di una ricentralizzazione delle funzioni knowledge based nei centri delle aree metropolitane. Il nuovo Campus unisce il fascino dell’edificio di proprietà della Banca Nazionale del Lavoro (BNL) sito in Via Cavour 28-30, risalente al 1877 e radicalmente trasformato nel 1982, con i connotati e la flessibilità di una costruzione moderna tramite l’integrazione di un nuovo volume contemporaneo destinato a ospitare le grandi aule per conferenze e le sale ad emiciclo, rispettoso della matrice storica e perfettamente in armonia nel dialogo con il resto dell’edificio. In un rapporto tra passato e futuro, il progetto si caratterizza per l’ambiziosa strategia di sostenibilità, con l’intento di definire un modello di riferimento per la riqualificazione degli edifici storici all’interno della zona centrale storica di Torino.

 

“Riusiamo un importante edificio di fine ’800 – hanno affermato Isabelle Toussaint e Matteo Robiglio di TRA – Toussaint Robiglio Architetti – in cui inseriamo un nuovo volume decisamente contemporaneo: nasce così nel cuore storico della città un campus verticale di 8000 m2 che unisce conservazione e innovazione, passato e futuro. È una struttura all’avanguardia per la formazione universitaria internazionale, concepita abbracciando le più moderne pratiche di sostenibilità ambientale e risparmio energetico, aperta alla città grazie alla piazza coperta e alla caffetteria, promuovendo un dialogo nuovo tra locale e globale.”

 

Il progetto dell’interior, curato da G*AA, Subhash Mukerjee Studio, Conrotto progetti, punta a valorizzare gli spazi dell’edificio, concependo il luogo fisico e l’architettura come veicolo di interazioni umane. Reception, learning center, aule, auditorium, caffetteria: ogni area mira a scardinare la tradizionale gerarchia accademica al fine di avvicinare studenti, docenti, potenziali ospiti e anche cittadini, offrendo spazi di aggregazione e scambio secondo i principi promossi da ESCP.

 

“Il nostro progetto – ha dichiarato l’Arch. Subhash Mukerjee insieme agli altri progettisti degli interni Attilio Giaquinto e Gianluca Conrotto – ritiene che, nonostante le recenti accelerazioni dello sviluppo della didattica a distanza, i luoghi di incontro fisici e la loro qualità saranno ancora più importanti. Dovranno saper accogliere nuove tecnologie senza esserne sopraffatti, preparandosi per un futuro in grado di coesistere con il passato. La stessa architettura della nuova sede richiama questi principi: un edificio storico ma oggetto di un ampliamento radicalmente moderno; un ingresso attraverso una “piazza”, luogo archetipo dell’incontro, che qui funziona anche come luogo di scambio fra scuola e città.”

Piemonte, focus settimanale Covid

In Piemonte l’occupazione dei posti letto ordinari si attesta al 6.0%, quella dei posti letto in terapia intensiva è all’1.6 %, mentre la positività dei tamponi è al 15.5%.

Questa settimana si registra un andamentostazionario rispetto al periodo precedente e la situazione rimane sotto controllo.

VACCINAZIONI

Dall’inizio della campagna vaccinale sono state somministrate in Piemonte 10.899.208 dosi, di cui 3.346.792 come seconde, 2.965.392 come terze, 817.211 come quarte, 162.591 come quinte.

Tra giovedì 5 ottobre e giovedì 12 ottobre sono state vaccinate 206 persone: 8 hanno ricevuto la prima dose, 6 la seconda, 5 la terza, 22 la quarta, 165 la quinta.

FOCUS CONTAGI NELLE PROVINCE

In Piemonte nel periodo da giovedì 5 ottobre amercoledì 11 ottobre i casi medi giornalieri dei contagi sono stati 516.

Suddivisi per province: Alessandria 49, Asti 24, Biella 15, Cuneo 55, Novara 29, Vercelli 13, VCO 21, Torino città 121, Torino area metropolitana 172.

In totale, su base regionale, i casi degli ultimi 7 giorni sono stati 3.614 (-541). Questa la suddivisione per province: Alessandria 341 (+42), Asti 170 (-21), Biella 108 (-51), Cuneo 386 (-97), Novara 201 (-122), Vercelli 92 (-18), VCO 146(-20), Torino città 847 (-162), Torino area metropolitana 1.201 (-69).

INCIDENZA DEL CONTAGIO NEGLI ADULTI

Nel periodo 511 ottobre l’incidenza regionale (ovvero l’incremento settimanale di nuovi casi di Covid per 100.000 abitanti) è stata 85.0 in diminuzione (-13%) rispetto ai 97.7 del periodo precedente.

Nella fascia di età 19-24 anni l’incidenza è 34.4 (-22%). Nella fascia 25-44 anni è 61.8 (-25%). Tra i 45 ed i 59 anni si attesta a 81.3 (-15.8%). Nella fascia 60-69 anni è 99.1 (-17.4%). Tra i 70-79 anni è 145.4 (-9.0%). Nella fascia over80 l’incidenza risulta 209.8 (+6.1%).

INCIDENZA DEL CONTAGIO IN ETÀ SCOLASTICA

Nel periodo 5-11 ottobre, l’incidenza nella fascia 0-2 anni è 51.0 (-17.6%), nella fascia 3-5 anni 3.2 (invariata), nella fascia 6-10 anni 5.1(-44%), nella fascia 11-13 anni 14.7 (+21.5%),mentre nella fascia tra i 14 ed i 18 anni è 14.5(-41.8%).

Dal 2026 i nuovi battelli sul Po a Torino

Grazie ai fondi del Pnrr dal 2026 a Torino tornerà la navigazione turistica sul Po.

Non si tratterà semplicemente di riportare sul fiume i battelli tanto cari a torinesi e turisti, ma del lancio di una vera e propria esperienza sul fiume, con imbarcazioni sostenibili e altamente tecnologiche per spostarsi e ammirare la città dall’acqua e nuovi spazi a terra pensati per raccontare e valorizzare l’intero “sistema fiume”.

11 milioni e 500mila euro l’investimento totale dell’intervento, che è parte del progetto complessivo di riqualificazione del Parco del Valentino (“Torino, il suo parco e il suo fiume: memoria e futuro”) finanziato nell’ambito del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, che si propone di rilanciare il Parco, la struttura di Torino Esposizioni, il Borgo Medievale e gli accessi al fiume per trasformare quell’area, ad altissima potenzialità, in un volano sociale, turistico e culturale.

Spiega il Sindaco Stefano Lo Russo“La scommessa, nella più ampia cornice di riqualificazione dell’area del Valentino che rappresenta il principale investimento dell’Amministrazione con i finanziamenti del Pnrr, è quella di rafforzare il rapporto tra la città e il fiume, che connetterà, e non solo idealmente, i luoghi che sono il cuore dell’offerta turistica e culturale della città. Nel 2026 restituiremo dunque ai torinesi e ai turisti la possibilità di navigare e vivere il fiume, facendolo diventare un fondamentale asse di sviluppo sportivo, ricreativo e di collegamento tra parchi, musei e residenze reali”.

Il percorso fluviale si snoderà su cinque chilometri e mezzo, collegando i Murazzi alla zona di Italia 61, dove verrà realizzata la nuova darsena. Un tragitto che, in particolari occasioni, potrà allungarsi di ulteriori due chilometri, per raggiungere Borgo Navile a Moncalieri. Il nuovo servizio sarà innovativo a partire dalle imbarcazioni utilizzate, ad alimentazione elettrica, più leggere e compatte rispetto a quelle del passato, con una capienza di 60 persone. E anche più sostenibili: la navigazione sarà infatti ad impronta ecologica neutra. I battelli saranno alimentati dall’energia prodotta dallo stesso fiume ed Iren provvederà a rifornire le colonnine di ricarica mediante energia elettrica proveniente da centrali idroelettriche. In futuro è allo studio l’ipotesi di realizzare una nuova centralina che sfrutti il salto della traversa Michelotti, sulla sponda destra del fiume a valle del ponte della Gran Madre. Le imbarcazioni saranno dotate di attrezzature smart, che durante la navigazione raccoglieranno dati e informazioni sulla qualità dell’acqua e sull’ambiente fluviale, consentendo ai passeggeri di vivere una vera e propria esperienza immersiva sul fiume, sia turistica che scientifica.

Torino, “città del fiumi” avrà anche una nuova vetrina in cui raccontarsi: nelle ultime sette arcate a monte dei Murazzi, uno dei luoghi più iconici della città posti lungo il Po, verrà infatti realizzato un River Center. Sarà un hub di informazione, condivisione, esperienze da vivere a stretto contatto con il fiume, attrezzato per lo svolgimento di eventi, attività innovative, nonché di valorizzazione e promozione turistica della Città e dei suoi eventi.

Saranno cinque (Murazzi, Borgo Medievale, Italia 61, Vallere e Borgo Navile) gli attracchi completamente ricostruiti e riprogettati, pensati come nodi di interscambio e di connessione con tutti gli elementi naturali, paesaggistici e culturali che si affacciano sul Po – le residenze reali, i musei, il sistema dei parchi fluviali, i sentieri della collina e la rete ciclopedonale – che costituiscono un patrimonio della città, anche valorizzato dal riconoscimento MaB UNESCO Riserva CollinaPo.

La nuova darsena, realizzata a monte della passerella Turin Marathon, consentirà il ricovero notturno delle imbarcazioni, in condizioni di sicurezza in caso di eventi di piena. Nella progettazione dello spazio si è voluto recuperare e valorizzare la naturalità della sponda destra del fiume, migliorandone la fruizione turistica e sportiva. Per garantire la navigabilità lungo il percorso verrà inoltre rimodellato l’alveo del fiume.

Il “sistema fiume” costituito da River Center, dagli attracchi, dalla darsena e dai nuovi battelli rappresenterà quindi un vero e proprio Living Lab lungo il fiume: luogo ideale di sperimentazione e innovazione sulle tematiche legate ai cambiamenti climatici, alla transizione ecologica e alle risorse idriche nel loro complesso. Un sistema che verrà messo a disposizione di enti di ricerca, atenei, associazioni e realtà private per sperimentare tecnologie e applicazioni legate alla sostenibilità dell’ecosistema fluviale.

“Il fiume Po – aggiunge l’assessore al Verde, ai Parchi e alle Sponde fluviali Francesco Tresso – è un importante collettore delle varie anime della città. La attraversa da sud a nord, in un dialogo continuo e intimo con i parchi e la collina che mi piace definire ‘corridoio verde-blu’. Torino è una città dei fiumi. Oltre al Po, il Sangone, la Dora, la Stura: poche città al mondo posseggono tutto questo verde intorno ai fiumi. Sono convinto che le connessioni urbane del futuro saranno i fiumi: occorre quindi celebrarli, partendo dai torinesi per arrivare ai turisti. Il primo passo sarà proprio il ritorno della navigazione sul Po, a lungo atteso, che dal 2026 sarà finalmente realtà grazie a questo progetto”.

Al progetto di ripristino della navigazione fluviale sul Po, coordinato dall’assessorato alla Cura della città, al Verde pubblico, ai Parchi e alle Vie d’acqua insieme al servizio Ponti, Vie d’acqua ed Infrastrutture della Città, collaborano la società Hydrodata (progettazione opere idrauliche), gli studi di architettura Carlo Ratti Associati (concept e aspetti architettonici) e Marco Venz (sicurezza e coordinamento cantieri), lo Studio di ingegneria Pasquale Matarazzo (progettazione impiantistica) e Meccano Engineering (imbarcazioni).

Trecento milioni per i non autosufficienti nelle Rsa: la “scelta sociale” della Regione

AUMENTATE LE RISORSE PER L’ASSISTENZA AGLI ANZIANI
Dal 2021 a oggi le risorse della Regione Piemonte per l’assistenza agli anziani non autosufficienti sono aumentate del 16 per cento: nel 2021 la spesa è stata di 263 milioni, di 284 nel 2022 e la stima è di chiudere il 2023 con una spesa superiore a 300 milioni. Il dato è emerso oggi alla riunione del tavolo Rsa che ha visto la partecipazione dei gestori delle strutture e gli assessorati e le direzioni sanità e welfare della Regione Piemonte, sulla base dei dati della piattaforma, nata nel 2020 per vigilare sull’andamento della pandemia da Covid all’interno delle Rsa e oggi strumento essenziale per monitorare il settore. Insieme alle risorse regionali sono aumentati anche i posti letto occupati: nel 2021 erano 31755, saliti a 34586 nel 2022, e a 38260 nel 2023. In particolare gli assistiti con le dimissioni protette (dgr10) sono passati da 1900 del 2021 (quando il progetto era applicato in maniera sperimentale) a 5029 di oggi, con un investimento di oltre 14,6 milioni di euro.
Questi numeri mostrano in maniera chiara che la Regione in questi anni ha aumentato l’investimento per l’assistenza agli anziani non autosufficienti – dichiara l’assessore alla Sanità Luigi Icardi -. Un risultato che ci rende orgogliosi“. ” Alle risorse per gli inserimenti in Rsa si aggiungono infatti quelle di Scelta sociale – prosegue l’assessore alle Politiche Sociali e all’integrazione socio-sanitaria Maurizio Marrone -, che quest’anno superano i 29 milioni di euro a conferma del nostro impegno per l’assistenza ai più fragili e alle loro famiglie. Finalmente, infatti, sono direttamente i bisognosi e le loro famiglie a vedersi assegnato un bonus senza intermediari“.
In base al monitoraggio offerto dalla piattaforma è in crescita anche il dato che riguarda il personale: nel 2021 risultavano caricati sulla piattaforma 17843 operatori, nel 2023 il numero è salito a 28901 (+62 per cento).