Era rimasto vittima di un incidente stradale in via Chiesa della Salute all’angolo con via Coppino, venerdi a Torino. Il ragazzo in monopattino, 21 anni, era stato investito da una Renault Captur e sbalzato contro il muro di un edificio. Era stato ricoverato al San Giovanni Bosco dove è deceduto nelle scorse ore.
Si sono conclusi i lavori di rinnovo dei binari tranviari e di ripristino della pavimentazione in lose su via Po.
I lavori sono durati un anno, come previsto dal cronoprogramma, con un investimento complessivo di poco superiore ai 5 milioni di euro.
Al fine di minimizzare gli impatti sulla viabilità esistente e sull’ambiente circostante, le attività si sono svolte in modo progressivo da Piazza Vittorio Veneto fino a piazza Castello garantendo sempre la viabilità in direzione piazza Castello e dalle 17.30 alle 8.00 e nei giorni festivi su tutta la via.
A partire da oggi sarà possibile percorrere via Po in entrambi i sensi di marcia e dal 1° aprile 2025 saranno ripristinati i percorsi delle linee 13 bus – 24 – 55 – 56 – 61 – 93/ – Venaria Express – Night Buster.
Le linee 7 e 15 continuano invece ad essere deviate in attesa delle autorizzazioni al ripristino del transito tranviario previste per la settimana successiva.
Proseguono invece le attività legate ai sottoservizi e agli adeguamenti pedonali nelle aree laterali della via, in prossimità dei marciapiedi, la cui ultimazione è prevista entro il mese di aprile.
Con il termine di tutte le lavorazioni verrà restituita alla città una via Po completamente rinnovata con una nuova sede di binari tranviari che garantirà una maggior velocità di marcia dei tram, minori vibrazioni e una ridotta emissione acustica.
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Utile d’esercizio a 2,8 milioni di euro
Il Consiglio di Amministrazione di SAGAT S.p.A., società dei gestione dello scalo di Torino Caselle, presieduto da Elisabetta Oliveri, ha approvato il Progetto di Bilancio 2024 e il Bilancio Consolidato del Gruppo.
Andamento del traffico
Nel 2024 l’Aeroporto di Torino ha registrato un record di 4.693.977 passeggeri, con un aumento del 3,6% rispetto al 2023 e del 18,8% rispetto al 2019. La crescita ha riguardato sia il segmento nazionale (+5,1%) sia quello internazionale (+2,2%).
L’ampliamento delle rotte ha favorito l’incremento del traffico: Turkish Airlines ha introdotto un volo giornaliero per Istanbul, mentre Ryanair ha avviato collegamenti con Reggio Calabria, Crotone e Salerno, e Volotea con Comiso. Le tratte più frequentate sono state Catania, Roma (+22%) e Londra. Le destinazioni internazionali dirette sono salite a 42, con un incremento del traffico turistico invernale.
Risultati economico-finanziari
Il Gruppo SAGAT ha registrato ricavi per 81,66 milioni di euro, in calo del 5% rispetto al 2023 a causa di minori poste straordinarie. I ricavi aviation sono aumentati del 3,5%, raggiungendo 47,4 milioni di euro. L’EBITDA si attesta a 10,91 milioni di euro, con una riduzione di 6,3 milioni rispetto al 2023, ma un incremento di 806 mila euro al netto delle voci straordinarie. Il Risultato Netto del Gruppo è stato di 2,8 milioni di euro (-4,7 milioni sul 2023). Gli investimenti hanno raggiunto 11,8 milioni di euro, destinati a modernizzazione, sostenibilità e cybersecurity. La Posizione Finanziaria Netta si è ridotta di 14,1 milioni, portandosi a -6,48 milioni di euro.
Elementi distintivi del 2024
- Nuovi operatori commerciali: aumento delle attività food, retail e rent-a-car.
- Best European Airport: premio ACI Europe per la ripresa del traffico e la sostenibilità.
- Servizi di eccellenza: miglioramenti nella customer experience con un punteggio ASQ di 4,11/5.
- Torino Green Airport: riduzione del 5% dei consumi energetici e copertura del 14% del fabbisogno elettrico con fotovoltaico.
- Progetto TULIPS: sviluppo di un impianto smart grid per testare l’idrogeno come accumulo energetico.
- Carbon Neutrality: certificazione ACA Livello 3+ con compensazione delle emissioni residue.
Prospettive 2025
Nei primi due mesi del 2025 il traffico è cresciuto del 10%, con nuovi record mensili. L’anno promette un’ulteriore espansione grazie a nuove rotte e al consolidamento di quelle esistenti. Tuttavia, il settore affronta incertezze geopolitiche ed economiche, oscillazioni dei prezzi energetici e difficoltà nella catena di fornitura degli aeromobili. SAGAT continuerà a investire nella connettività e nei servizi per garantire sostenibilità economica e sociale.
Rispetto ai 170 già attivi dal 2019, i nuovi appezzamenti presentano una specificità: ciascuno dispone infatti di 50 metri quadrati di orto e 25 di food forest, una soluzione NBS (Nature based Solutions) che include alberi emergenti, alberi da frutto, arbusti e piante rampicanti, con l’obiettivo di migliorare la qualità dell’aria, favorire la biodiversità e mitigare le isole di calore. Per garantire una crescita ottimale e creare nuovi micro-corridoi ecologici gli alberi e gli arbusti sono stati messi a dimora dal 2023, con alcuni cantieri partecipati. Gli appezzamenti sono inoltre separati da siepi lineari composte da lamponi, ribes, cassis e dieci diverse varietà di rose damascene, utilizzabili per sciroppi e confetture.
Le nuove assegnazioni contribuiranno a ridurre la lunga lista di attesa formata da oltre mille persone interessate a gestire un orto urbano nella realtà di Mirafiori, divenuta negli anni un vivace luogo di incontro e di socialità attorno all’agricoltura urbana.
I nuovi orti sono parte del progetto “Ecosistema Agroforestale Urbano”, incentrato sulla sostenibilità e sul miglioramento ambientale, che interessa due realtà torinesi – Orti Generali e Cascina Falchera – situate ai due estremi della città, e realizzato grazie al contributo della Fondazione Compagnia di San Paolo nell’ambito del bando “Simbiosi. Insieme alla natura per il futuro del Pianeta”. Altri cento orti, facenti sempre parte del progetto guidato da Orti Generali, sono stati recentemente inaugurati nell’hub di innovazione sociale e ambientale del quartiere Falchera, anch’essi racchiusi da una fascia di mitigazione a food forest di 2000 piante che protegge le coltivazioni.
“L’inaugurazione dei nuovi orti al Parco Piemonte rappresenta un passo importante per la Città di Torino – ha commentato l’assessore Tresso – che continua a investire sul verde per un miglioramento della qualità della vita. Orti Generali si conferma un progetto virtuoso di rigenerazione del territorio e dimostra come l’orticoltura e l’agricoltura urbana partecipativa possano avere un impatto positivo sulla biodiversità e sulla partecipazione delle comunità locali”.
Nato nel 2010 da un percorso partecipativo di comunità, Orti Generali si è evoluto nel 2018 con la concessione da parte della Città di 5 ettari di terreno all’interno del Parco Piemonte. Da area in abbandono con una residua attività agricola, grazie a un innovativo modello di impresa sociale lo spazio è stato trasformato in luogo di aggregazione e di condivisione di pratiche, esperienze e competenze legate alla coltivazione urbana. Oggi il parco ospita 270 orti, una fattoria didattica e un pascolo con tre mucche scozzesi; per preservare e valorizzare il carattere pubblico del parco circa due terzi dell’area sono stati destinati a spazi verdi condivisi, dove incontrarsi e socializzare attorno a un grande chiosco in cui, oltre alla trasformazione delle materie prime degli orti, vengono offerti servizi culturali, sociali, educativi e formativi. Nel 2023 il progetto ha vinto il Premio Nazionale del Paesaggio del Ministero della Cultura, un importante riconoscimento che ne ha attestato il valore nel panorama di iniziative di rigenerazione urbana e sostenibilità ambientale.
Oggi a Torino si è svolta la manifestazione dei metalmeccanici, in occasione dello sciopero nazionale di 8 ore proclamato da Fim, Fiom e Uilm per il rinnovo del contratto collettivo nazionale di lavoro. Per i sindacati, all’iniziativa hanno preso parte circa 5.000 lavoratori.
Il corteo è partito da piazza Arbarello per concludersi davanti alla sede dell’Unione Industriali. “Senza contratto si sciopera. Per il salario, per l’orario, per la sicurezza, contro la precarietà, per la ripresa della trattativa”, così lo striscione in apertura del corteo.
Sono intervenuti i delegati sindacali e i segretari generali delle sigle torinesi: Rocco Cutrì per la Fim, Edi Lazzi per la Fiom e Luigi Paone per la Uilm. A chiudere gli interventi Ferdinando Uliano, segretario generale della Fim Cisl.
“La straordinaria riuscita dello sciopero nazionale in tutta Italia ha visto centinaia di migliaia di metalmeccaniche e metalmeccanici manifestare nelle principali città industriali del Paese da nord a sud. Con oggi sono 24 le ore di sciopero complessivamente realizzate dalle lavoratrici e dai lavoratori per riaprire la trattativa per il rinnovo del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro”. E’ il commento di Ferdinando Uiliano, Michele De Palma e Rocco Palombella, rispettivamente Segretari generali di Fim, Fiom e Uilm.
Il Piano Città degli immobili pubblici individua le azioni prioritarie di recupero funzionale degli immobili pubblici e la loro restituzione alla vita attiva dei cittadini, in ragione delle esigenze logistiche delle Pubbliche amministrazioni e ai fabbisogni del territorio. Accanto al finanziamento pubblico saranno attivati capitali privati e competenze, con operazioni di partenariato pubblico-privato che coniughino obiettivi di innovazione, ambientali e sociali.
“La valorizzazione del patrimonio pubblico deve contribuire allo sviluppo della città secondo la sua vocazione storica, industriale, universitaria e scientifica” sottolinea il Direttore dell’Agenzia del Demanio, Alessandra dal Verme. “Torino ha un patrimonio immobiliare da valorizzare rilevante, eredità della sua storia, il Piano è una grande opportunità per trasformare la città. La più grande innovazione sta proprio nella capacità di cambiare e guardare al futuro partendo dalla propria storia e identità. Penso, come esempi, alla valorizzazione del Complesso della Basilica di Superga, luogo di memoria, bellezza architettonica e accoglienza, all’ex Manifattura Tabacchi che si apre ai privati come opportunità per offrire nuovi spazi alla Torino industriale, promuovere cultura, sport e residenzialità per gli studenti”.
“La firma di oggi – spiega il Sindaco di Torino, Stefano Lo Russo – si inserisce nell’impegno che, come amministrazione, stiamo portando avanti per valorizzare il patrimonio degli immobili pubblici sia attraverso interventi di rigenerazione urbana ed efficientamento energetico che con progettualità che possano trovare nuove vocazioni per spazi dismessi. In questo senso la collaborazione tra istituzioni è strategica e con l’Agenzia del Demanio esiste già un percorso avviato che ha portato, ad esempio, all’accordo per la rifunzionalizzazione degli ex uffici dei giudici di pace nel quartiere Vallette, all’affidamento della progettazione per la rinascita della ex Manifattura Tabacchi e ad altri interventi sul nostro territorio. Collaborazioni di questo tipo, insieme al fondamentale apporto di sistemi di partenariato pubblico privato, possono contribuire in modo importante allo sviluppo e alla trasformazione della nostra città”.
Il Piano Città degli immobili pubblici di Torino seleziona un primo portafoglio immobiliare di 13 beni (10 di proprietà dello Stato e 3 di proprietà del Comune). Potranno essere aggiunti ulteriori beni da valorizzare, anche con il coinvolgimento di altri Enti e Istituzioni.
Immobili di proprietà dello Stato coinvolti nel Piano Città:
- COMPLESSO DELLA BASILICA DI SUPERGA: Servizi ai pellegrini, accoglienza turistica e sviluppo funzioni culturali
- EX MANIFATTURA TABACCHI – Nuova destinazione: Polo culturale, archivistico, universitario (housing e servizi)
- CASERMA AMIONE – Nuova destinazione: Cittadella PP.AA.
- CASERMA LA MARMORA – Nuova destinazione: uso PA – Guardia di Finanza
- CASERMA DABORMIDA – Nuova destinazione: Museo d’artiglieria e infrastruttura militare
- EX MAGAZZINI GENIO MILITARE – Nuova destinazione: mix funzionale legato al distretto della produzione innovativa
- FABBRICATO RESIDENZIALE – Nuova destinazione: housing / associazioni
- EX PALAZZO DELLA REGIONE – Nuova destinazione: uso PA (Corte dei Conti e Avvocatura dello Stato)
- MAGAZZINO DIREZIONALE DI ARTIGLIERIA E DIFESA CHIMICA – Nuova destinazione: mix funzionale legato al distretto della produzione innovativa
- COMPLESSO DIREZIONALE EX SEDE UFFICI DEL GIUDICE DI PACE – Nuova destinazione: Centro per l’impiego e Polo per la formazione
Immobili di proprietà del Comune coinvolti nel Piano Città:
- COMPLESSO EX FIMIT – Nuova destinazione: parco urbano, strutture e servizi
- SEDE COMANDO PROVINCIALE VVF – razionalizzazione spesa locativa: Caserma Vigili del Fuoco
- DISTACCAMENTO LINGOTTO VVF – razionalizzazione spesa locativa: Caserma Vigili del Fuoco
A seguito della firma del Piano Città, l’Agenzia del Demanio ha organizzato il workshop Di cosa è fatta una città? a cura di Scuola Holden. L’incontro, ideato dal team creativo Holden Studios guidato da Alessandro Mari, è stato un momento di condivisione per stimolare la partecipazione attiva dei cittadini nei processi di trasformazione della città e, al tempo stesso, restituire alla città l’intensità che le persone portano con sé quando desiderano abitare i luoghi. La tavola rotonda si è suddivisa in tre momenti: Gesti, a cura di Daniela Elisa Roero, Responsabile Regionale Piemonte e Valle D’Aosta Agenzia del Demanio; Progetto, in collaborazione con Torino Urban Lab e Politecnico di Torino, con l’intervento di Paolo Mazzoleni, Assessore Urbanistica ed Edilizia Privata della Città; Poetiche, con Alberico Guerzoni, Direttore Generale Polo Education Feltrinelli.
Per maggiori informazioni sul Piano Città degli Immobili Pubblici di Torino è possibile consultare la pagina: Piano Città degli immobili pubblici di Torino
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Lunedì 31 marzo all’Archivio di Stato di Torino
Torino e il Piemonte ospitano una rete capillare di Musei e Archivi che raccontano – spesso con allestimenti estremamente coinvolgenti – la storia di imprese che ancora oggi rendono la nostra regione uno dei territori più solidamente innervati da strutture produttive di livello internazionale.
Un percorso attraverso il Piemonte che connette idealmente alcuni dei marchi più iconici del Made in Italy: da Lavazza a Martini & Rossi, da Borsalino a Fiat, da Penne Aurora a Olivetti alla Ferrania che per decenni è stata la pellicola con cui sono stati realizzati capolavori del cinema italiano. E ancora: l’industria tessile biellese, TIM e Italgas che con le loro reti hanno modernizzato il nostro Paese; il comparto bancario-assicurativo, centrale nella storia di Torino, rappresentato da Museo Archivio Reale Mutua, Museo del Risparmio di Banca Intesa San Paolo, Archivio storico della Compagnia di San Paolo; mentre la Camera di commercio di Torino illustrerà l’attività di digitalizzazione dei marchi storici.
I musei presenti sono solo una piccola parte delle istituzioni attive in tutto il territorio regionale. Una vitalità dimostrata, ad esempio, dall’arrivo del nuovissimo MOCA, il “Museo omegnese del casalingo” inaugurato giusto in tempo per partecipare al convegno, che espone la storia degli oggetti – prodotti dal territorio – che hanno resa più bella e più comoda la vita domestica degli italiani: dalla caffettiera Bialetti alla pentola Lagostina.
Questo “ipermuseo” diffuso, costituito dall’insieme dei Musei d’impresa in Piemonte, consente di disegnare itinerari molto personalizzati: da un percorso iconografico che spazia dai bozzetti di Mario Sironi per la Fiat 1900 alla pubblicità di “Carmencita e il Caballero” gli innamorati del Caffè Paulista o alle celeberrime “Figurine Lavazza”; dalla “Dama Bianca” di Marcello Dudovich che spicca nella splendida collezione di manifesti pubblicitari per il Vermouth Martini, al cappello preferito di Federico Fellini o di Robert Redford, l’unico tanto iconico da essersi guadagnato il titolo di un film: Borsalino. Si può seguire un corso di calligrafia all’Officina della Scrittura di Aurora Penne o giocare insieme ai piccoli Arco e Iris che con i quattrini risparmiati nel loro salvadanaio si regalano una gita in Brasile raccontata dal Museo del Risparmio di Intesa San Paolo.
Questa rete museale può oggi aggiungersi alle altre leve dello sviluppo territoriale, dialogando con un pubblico che potrà ampliarsi a livello nazionale e internazionale, anche grazie al circuito di “turismo industriale” che sta progettando la Regione Piemonte con Visit Piemonte. Uno dei panel del convegno è infatti dedicato all’area Torino Nord, che vede la presenza di Museo Lavazza, Heritage Liquigas, Officina della Scrittura di Aurora, Archivio Storico TIM, fino al Museo della Chimica di Settimo Torinese, a cui probabilmente in futuro si aggiungerà una parte della Manifattura Tabacchi trasformata in sede degli archivi di stato.
Da un museo all’altro scorre sotto i nostri occhi l’Italia in trasformazione, la produzione di oggetti e beni di consumo, lo sviluppo e le crisi dell’economia, i cambiamenti della vita quotidiana: gli arredi delle nostre case (dai telefoni a muro agli elettrodomestici alle macchine da scrivere Olivetti); le automobili che abbiamo guidato e quelle che ci siamo limitati a sognare; i sapori che hanno dato gusto alle giornate: un vermouth Martini o una tazzina di caffè Lavazza (al Museo Lavazza un’installazione ne fa sentire gli aromi).
“I Musei d’impresa conservano le tracce di tutta la storia del Novecento: i drammi della guerra (all’Archivio Storico TIM, ad esempio, si possono leggere le intercettazioni del comando tedesco che le telefoniste passavano al CLN); le pratiche per la requisizione delle proprietà degli ebrei, tra cui imprese e studi professionali, custodite nell’Archivio storico della Compagnia di San Paolo e conservate dalla Fondazione 1563; i conflitti sociali (il Museo FIAT ricostruisce le lotte operaie a partire dagli anni Venti attraverso i volantini distribuiti ai cancelli della fabbrica); e anche i nuovi riti di massa della modernità, come la polizza che il Giro d’Italia stipula con Reale Mutua assicurandosi per un milione se cadevano più di due millimetri di pioggia durante la tappa del 22 maggio 1958. Mentre l’Associazione Archivio Storico Olivetti ci riporta all’origine stessa del concetto di “cultura d’impresa” commenta Sergio Toffetti.
I Musei d’impresa, mettendo in mostra la storia della produzione industriale, raccontano anche i rapporti sociali e l’evoluzione dell’immaginario che continua fino a oggi, attraverso i documentari, i romanzi, i premi come “Biella Letteratura e Industria”, il lavoro di ricerca dell’università, le nuove forme di “emersione degli archivi” create da Promemoria, e attraverso gli stessi allestimenti museali – di cui parlerà, tra altri, l’Architetto Benedetto Camerana – che nascono come ulteriore forma di narrazione della storia e del mito dell’Era Industriale: basti pensare alla museografia di produzioni iconiche come l’automobile e il cinema.
Perché pensare un museo d’impresa significa trasformare la storia del lavoro in memoria per le nuove generazioni, per poi rilanciare la memoria sedimentata in nuova progettualità per il futuro.
Per informazioni: segreteria@ismel.it
Le ipotesi dell’incidente di ieri a Torino sono un malore dell’autista mentre stava facendo retromarcia verso i Murazzi o una manovra sbagliata.
Il bus aveva portato in città gli alunni di una scuola elementare di Milano.
C’era solo il conducente Nicola Di Carlo, 64 anni, a bordo del mezzo. L’uomo, morto durante i soccorsi, era originario della provincia di Campobasso e titolare della ditta di trasporti.
Sono attesi i risultati dell’autopsia per fare chiarezza sull’accaduto.
Una manovra inspiegabile, una caduta forse provocata da un malore del conducente. Per ora sono pochi i dettagli che emergono dall’incidente che ha coinvolto il mezzo della DiCarlo Tour, azienda di noleggio di bus turistici, operativa su Milano.
L’autista sarebbe un uomo di circa 60 anni, forse il padre del titolare. Stava andando a riprendere una scolaresca milanese di passaggio a Torino.
Intorno alle 17, l’uomo ha effettuato la retromarcia passando inspiegabilmente accanto ai semafori che costeggiano il lungo fiume dei Murazzi. Ha urtato la banchina ed è caduto nel Po.
L’autista era solo a bordo ed è deceduto. Tre persone coinvolte nella dinamica sono state portate al CTO e risultano ferite.
Intorno alle 22 è stato recuperato il mezzo dall’acqua ed è stato posto sotto sequestro.
Vigili del fuoco e forze dell’ordine lavoreranno tutta la notte per mettere in sicurezza la zona mentre sono state sospese le operazioni di recupero di un motorino travolto dal mezzo.
LORI BAROZZINO
Nel pomeriggio di oggi, mercoledì 26 marzo, un bus turistico è caduto nel Po, per cause da accertare, all’altezza del ponte di piazza Vittorio Veneto a Torino davanti alla Gran Madre. Il pullman, prima di precipitare in acqua, ha investito tre pedoni e ha sfondato il parapetto in pietra di corso Cairoli ed è piombato nel fiume.
AGGIORNAMENTO
L’autista è morto. Il bus prima di finire nel fiume ha investito i tre pedoni, ora ricoverati all’ospedale delle Molinette in condizioni che non desterebbero preoccupazione.
