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Incroci più sicuri. Il Comune dà il via ai lavori

Attraversamenti pedonali più sicuri grazie alla realizzazione di impianti luminosi lampeggianti e all’installazione sui semafori dei dispositivi acustici e di prenotazione in grado di rispondere alle esigenze delle persone con disabilità visiva.

La Giunta Comunale ha approvato questa mattina, su proposta dell’ assessora alla Mobilità Chiara Foglietta, il progetto esecutivo per una serie di interventi su alcune strade e incroci cittadini completamento dei lavori finanziati nell’ambito del Piano nazionale sicurezza stradale 2030 dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti.

“Questi interventi, come quelli approvati per via Po nelle scorse settimane, faciliteranno e renderanno più sicura la mobilità delle persone aumentando la sicurezza e garantendo, fatto non trascurabile, un sensibile risparmio energetico necessitando anche di una minore manutenzione”, commenta l’assessora Foglietta.

I lavori riguarderanno gli impianti semaforici siti in prossimità del civico 11 di via Botticelli, all’altezza di corso Casale 388 e 462, all’intersezione tra corso Cosenza e via Don Grioli, tra corso Galileo Ferraris e via Torricelli, tra corso Vercelli e via Cuorgnè e in via Stradella 192. Previsto anche il rinnovo e l’adeguamento al nuovo Codice della Strada del semaforo all’incrocio tra le vie Druento e Traves.

Su tutti questi impianti Iren Smart Solutions, a cui è affidata la gestione del servizio, provvederà a installare lanterne semaforiche a led che consentono risparmi energetici superiori all’80 per cento e garantiscono una maggiore affidabilità e minori costi per via della maggiore durata con conseguente riduzione dei guasti per lampade bruciate e sull’elettronica.

La spesa per gli interventi è di 300mila euro.

TORINO CLICK

Disagi ferroviari: mercoledì a Torino incontro tra comitati e vertici di Rfi e Trenitalia

L’assessore ai Trasporti della Regione Piemonte, Marco Gabusi, dopo l’incontro diventato abituale del lunedì pomeriggio con i comitati dei pendolari delle linee Sfm4 e Sfm7, ha preso atto dell’impegno delle aziende coinvolte, che nell’ultimo mese hanno messo in campo interventi straordinari ma altrettanto dei disagi che continuano quotidianamente.

«Ho ricevuto la disponibilità ad un confronto urgente con i vertici di Trenitalia e Rfi che si terrà mercoledì in tarda mattinata a Torino», ha affermato l’assessore Gabusi.

L’assessore ha concluso sostenendo che «lavoriamo tutti per un unico obiettivo: migliorare le condizioni di viaggio. Confido che il tavolo di mercoledì possa indicare le soluzioni che tutti gli utenti si attendono».

Le multinazionali estere confermano gli investimenti in Piemonte

Le 1.300 Multinational enterprise presenti si confermano un traino nel trasferimento tecnologico e nel 98% dei casi intendono rimanere per un altro triennio non riducendo l’occupazione. Valutati positivamente qualità della vita, poli logistici, infrastrutture per l’ICT e sistema formativo

In Piemonte sono presenti 1.300 multinazionali estere, pari al 10% del totale nazionale, con 4.381 unità locali e 150 mila occupati, valori che posizionano il Piemonte al terzo posto in Italia per imprese a controllo estero. Da un’analisi svolta da Unioncamere Piemonte e Camera di Commercio di Torino che ha coinvolto 225 Multinational enterprise, di cui l’8% di grandi dimensioni, che impiegano circa 25mila addetti, emerge come l’83% delle multinazionali estere presenti in Piemonte vogliano confermare la presenza per il triennio in corso (2024-2026). Il 12% vuole ampliare o diversificare mentre il 3% intende alleggerire o riconfigurare la presenza sul territorio piemontese. Solo il 2% ha intenzione di chiudere l’attività. Dati che sono stati al centro dell’evento ‘Il valore delle multinazionali estere in Piemonte’ al Circolo dei Lettori di Torino, organizzato da Confindustria Piemonte, Unioncamere Piemonte, Camera di Commercio di Torino, in collaborazione con l’Osservatorio Imprese Estere di Confindustria e Luiss e con il contributo di Bper.

Per competere a livello globale, l’Italia deve presentarsi come un Paese unico, capace di esaltare le sue eccellenze regionali all’interno di una strategia unitaria e condivisa. I territori rappresentano una risorsa essenziale, ma è altrettanto cruciale integrarli in una visione nazionale ed europea. Questo approccio è indispensabile per rafforzare la nostra identità come membro autorevole dell’Unione Europea e destinazione privilegiata per gli investimenti esteri, che già contribuiscono al 21% del fatturato nazionale e al 35,1% delle esportazioni. Solo un coordinamento efficace tra livelli istituzionali e politiche industriali può valorizzare appieno le potenzialità del Paese, permettendo di affrontare le transizioni digitali e verdi e di attrarre capitali e competenze globali, fondamentali per il nostro futuro economico” ha detto Barbara Cimmino, Vice Presidente all’export e all’attrazione degli investimenti esteri di Confindustria.

Dobbiamo valutare le esperienze di successo e le opportunità di miglioramento, per farle confluire nei progetti futuri. Allo stesso tempo occorre interrogarsi – spiega Pierpaolo Antonioli da settembre presidente della Commissione Multinazionali di Confindustria Piemonte – sui contenuti dei futuri Protocolli d’intesa lavorando con la Conferenza delle Regioni e delle province autonome per arrivare alla firma di un documento condiviso che dia le linee generali per tutti i territori. Questo programma a livello locale si deve declinare in progetti operativi con scadenze definite e piani ambiziosi ma raggiungibili”.

Andando oltre al mero dato numerico, le Multinational enterprise, in Piemonte rappresentano una componente significativa dell’economia regionale, grazie alla loro capacità di attrarre investimenti, creare posti di lavoro e promuovere l’innovazione e investire in sostenibilità ambientale. Svolgono quindi ruolo di traino nel processo di trasferimento tecnologico, grazie alle relazioni con pmi, centri di ricerca, poli della formazione e istituzioni locali.

Il Piemonte, da sempre terra di industrie e di imprenditori, ha saputo attrarre negli anni numerose realtà multinazionali, che hanno scelto di investire nel nostro territorio, portando con sé know-how, tecnologie avanzate e nuove opportunità di sviluppo. Queste aziende rappresentano un motore fondamentale per la nostra economia, generando occupazione di qualità, favorendo l’innovazione e contribuendo a rafforzare la nostra competitività a livello internazionale. Oltre 3 multinazionali su 4 di quelle intervistate dalla nostra indagine hanno effettuato investimenti in Piemonte e nel triennio 2021-2023, mentre l’83% delle multinazionali estere presenti ha dichiarato di voler confermare la presenza per il triennio in corso. Questo non può che renderci orgogliosi e stimolarci ulteriormente a lavorare per creare un ambiente sempre più favorevole agli investimenti, semplificando le procedure burocratiche, potenziando le infrastrutture e investendo in formazione e ricerca” ha commentato Dario Gallina, Presidente Camera di Commercio di Torino e Vice Presidente Unioncamere Piemonte.

Tornando all’analisi di Unioncamere Piemonte e la Camera di Commercio di Torino, il 48% delle multinazionali intervistate ha dichiarato di aver aumentato il fatturato nel 2023 rispetto al 2022, il 29% ha aumentato il personale, tre multinazionali su quattro hanno effettuato investimenti nella nostra regione nel triennio 2021-2023. Questa incidenza scende però a meno di 1 su 3 se si guarda al campione di imprese manifatturiere. Il 67% del fatturato è generato dalla domanda domestica (il 15% al Piemonte), il 20% dall’Europa e il 13% dal resto del Mondo. Sempre dall’analisi condotta dal mondo camerale, tra i principali punti di forza emergono la qualità della vita, la presenza di poli logistici intermodali e di stoccaggio merci, la disponibilità di infrastrutture per l’ICT, la posizione geografica e la qualità del sistema formativo. Le procedure burocratiche rappresentano la principale criticità, seguite dalla disponibilità di incentivi pubblici adeguati e da un mercato del lavoro poco flessibile. Infine, oltre una multinazionale su due valuta utile o molto utile il supporto per l’identificazione di incentivi, poco meno di una su due vorrebbe ricevere supporto per trovare il personale di cui ha bisogno, mentre il 16% chiede supporto per procedure di rilascio di visti.

Per fare il punto e commentare i dati si è svolta una tavola rotonda cui hanno partecipato Patrick De Vismes, Presidente Kering Italia, Stefano Lorenzon, Direttore stabilimento Coca-Cola Hbc di Biella, Giuseppe Pedretti, a.d. Petronas Lubricants International, Fabio Pammolli, Presidente Fondazione Ai4Industry, Candido Pirri, Vicerettore per lo Sviluppo del modello e delle infrastrutture di ricerca Politecnico di Torino e Andrea Tronzano, Assessore Internazionalizzazione e Attrazione Investimenti Regione Piemonte. A chiudere la mattinata l’intervento del presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio.

Dopo il successo del Tour de France a Torino e in Piemonte arriva la Vuelta

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Come successo per il Tour de France, che quest’anno ha visto il Piemonte protagonista della ‘Grand Départ’, anche le 4 tappe della ‘Gran Salida’ della Vuelta a España 2025 coinvolgeranno il territorio subalpino.

 

Dopo Lisbona nel 1997, Assen nel 2009, Nîmes nel 2017, Utrecht nel 2022 e Lisbona Oeiras e Cascais nel 2024, il prossimo 23 agosto la Vuelta partirà da Torino-Venaria Reale, già teatro quest’anno dell’avvio del Giro d’Italia, dopo la presentazione dei team e delle squadre a Torino in una location da definire.

 

La Vuelta 25 entra nel parterre dei grandi eventi sportivi internazionali in Piemonte e si unisce alle competizioni ospitate nel 2024: la Frecciarossa Final Eight di basket, il Fencing Grand Prix Trofeo Inalpi di scherma, le Final Six di ginnastica ritmica, il Giro d’Italia, il Tour de France, le Nitto ATP Finals di tennis e l’Italia vs All Blacks di rugby.

La tappa inaugurale partirà da Torino-Venaria Realepasserà per Torino, con il “Km 0”, e si dirigerà a Novara su un percorso di 183 chilometri. La seconda inizierà ad Alba (Cn) e finirà 157 chilometri dopo a Limone Piemonte (Cn), segnando il primo arrivo in vetta della corsa. La terza si svolgerà da San Maurizio Canavese (To) a Ceres (To), per 139 chilometri. La quarta e ultima tappa italiana, con arrivo in Francia, partirà da Susa (To).

 

Grazie all’investimento di 4,5 milioni di euro (più Iva) della Regione Piemonte, l’ 80ª edizione della Vuelta, a 90 anni dalla nascita della manifestazione – che offrirà alla gara scenari unici tra città d’arte, colline e montagne -, determinerà sul territorio una doppia ricaduta, economica e promozionale.

 

La Vuelta a España – inserita dall’Unione Ciclistica Internazionale nel circuito professionistico del World Tour – dura tre settimane nel periodo agosto-settembre ed è seguita da circa 200 broadcast al mondo con oltre 15mila ore prodotte in tutti i Paesi e, in Spagna, l’audience media in televisione è pari a 1milione e 300mila spettatori giornalieri. Inoltre, il sito internet della Vuelta registra oltre 18 milioni di contatti annui e sui social media raggiunge quasi 13milioni di visualizzazioni con oltre 2milioni di follower.

 

Il Piemonte è l’unica regione italiana a ospitare le grandi partenze di tutte e tre le più importanti corse mondiali a tappe ciclistiche su strada – dichiarano il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio e l’assessore regionale allo Sport, Cultura e Turismo, Marina Chiarelli -. Dopo il Giro d’Italia e il Tour de France, il cui impatto economico sul territorio è stato di 84,5 milioni di euro, il prossimo anno saranno gli atleti della Vuelta a pedalare sul nostro territorio. L’arrivo della gara spagnola conferma la vocazione della regione a ospitare grandi eventi sportivi di rilevanza internazionale e, grazie anche all’elevata esposizione mediatica, la competizione ci porterà nuovamente sulla ribalta mondiale.

 

Un altro grande evento ciclistico attraverserà Torino e l’area metropolitana torinese e ne siamo davvero molto contenti – sottolinea Stefano Lo Russo sindaco della Città Metropolitana e della Città di Torino -. Sono sempre di più i grandi eventi sportivi che scelgono Torino e il Piemonte, attrarli è un obiettivo cui, di concerto con la Regione, stiamo lavorando molto e i numeri confermano che siamo sulla strada giusta. Durante le tappe del Giro d’Italia e del Tour de France 20milioni di spettatori hanno ammirato le bellezze del nostro territorio sugli schermi televisivi e centinaia di migliaia di appassionati sono arrivati a seguito delle carovane dei ciclisti generando un impatto economico di oltre 30milioni per le attività commerciali e il turismo. Senza dimenticare il grande valore, più difficile da misurare ma altrettanto importante, di promozione della pratica sportiva, specie tra i più giovani, che queste grandi competizioni sportive generano”.

 

La Vuelta 25 partirà dal Piemonte, ai piedi delle montagne e con lo splendido scenario delle Alpi, in un’edizione davvero speciale che celebra il 90° anniversario della corsa e l’80^ edizione – afferma Javier Guillen, direttore generale La Vuelta -. Con questa regione si amplia l’elenco delle località internazionali visitate dalla ronda española e rafforza ulteriormente i legami tra i grandi Paesi del ciclismo europeo. Nel corso dei suoi novant’anni di storia, La Vuelta ha attraversato paesi con forti tradizioni ciclistiche, come Francia, Belgio e Paesi Bassi. Siamo felici che con la prossima edizione a questi si aggiunga l’Italia, e in particolare il Piemonte, terra di grandi campioni”.

 

 

Impatto economico in Piemonte del Giro d’Italia e del Tour de France 2024

La ricerca “Analisi e monitoraggio delle ricadute economiche generate dal Giro d’Italia e dal Tour de France 2024 nella Regione Piemonte” commissionata dalla Regione e affidata al dipartimento di management dell’Università degli Studi di Torino, rileva che gli eventi sportivi hanno un impatto economico significativo sul territorio, generano entrate, attraverso il flusso degli spettatori e dei partecipanti (atleti, organizzatori, ospiti, media accreditati), creano opportunità di lavoro e di investimento per la città e per la regione ospitante.

 

Lo studio presenta i risultati di un questionario distribuito nei comuni durante la partenza e l’arrivo delle singole tappe. Un sondaggio che ha permesso di raccogliere dati diretti dalle attività commerciali e dai turisti di prossimità presenti agli eventi, fornendo una panoramica dettagliata delle ricadute economiche sul territorio.

 

Numeri del Giro d’Italia: oltre 7.500 persone coinvolte nell’evento (pubblico escluso) di cui 802 atleti professionisti e componenti del team; 836 dell’organizzazione, oltre 620 staff sponsor; oltre 80 fotografi; 280 giornalisti; 262 official broadcaster; 173 TV production e 4 mila ospiti. Impatto mediatico nazionale e internazionale: 21 mila ore trasmesse; 701 milioni di spettatori ci cui 21 milioni nelle 4 tappe piemontesi; 5 milioni gli utenti delle social community; oltre 241 milioni di video visti sui canali ufficiali.

 

Numeri del Tour de France – oltre 7 mila persone coinvolte nell’evento (pubblico escluso) di cui 1.800 atleti professionisti e componenti del team; 500 addetti al villaggio; 2.250 addetti logistica; 450 tra fotografi e giornalisti; 2 mila ospiti. Impatto mediatico nazionale e internazionale: oltre 1 miliardo di ore trasmesse; 12 milioni i telespettatori di ogni tappa; 12 milioni di followers sui social network; oltre 300 milioni di video visti sui canali ufficiali.

 

Prudenzialmente la ricerca ha stimato la presenza di circa 300 mila persone per il Giro d’Italia e 75 mila per il Tour de France.

 

L’impatto economico diretto dei partecipanti è stato di oltre 34 milioni di euro27,5 milioni per il Giro d’Italia e 6,88 milioni per il Tour de France, con una spesa media giornaliera degli spettatori di 115,19 euro.

 

Partendo da questo dato, la ricerca ha analizzato l’impatto economico generale sommando effetto diretto (spese sostenute per l’organizzazione degli eventi sportivi e dal pubblico sul territorio), effetto indiretto (ricadute in altri settori) ed effetto indotto (impatto sui ricavi generati in tutti i settori).

 

Per avere l’impatto economico netto a questa cifra va sottratta la spesa iniziale pari a 11 milioni di euro sostenuta dalle istituzioni per l’organizzazione degli eventi.

 

Ne deriva che l’impatto economico netto immediato delle Grandi partenze del Giro d’Italia e del Tour de France 2024 in Piemonte è stato di 84 milioni e 500 mila di euro. Ovvero, ogni euro investito ne ha generati circa 8.

Tra gli effetti positivi della ricaduta economica dei due importanti appuntamenti sportivi si evidenziano: benefici economici per le attività commerciali nelle zone limitrofe agli eventi; maggiore diffusione della pratica sportiva; promozione mediatica internazionale; valorizzazione turistica del territorio benefici sociali.

Carlos Tavares si dimette: quale futuro per i dipendenti Stellantis?

A cura di lineaitaliapiemonte.it

L’amministratore delegato di Stellantis si è dimesso improvvisamente in serata. Si guarda al futuro, incerto. Intanto il gruppo sarà in mano ad un comitato guidato da John Elkann. Le prime dichiarazioni sindacali e politiche. Marco Rizzo: “Gli articoli 42 e 43 della Costituzione consentirebbero al governo italiano di espropriare un’azienda strategica come questa”.

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A dicembre e gennaio orari serali prolungati per la metropolitana

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Nei mesi di dicembre e gennaio la metropolitana di Torino prolunga l’orario del servizio: dal martedì al giovedì e la domenica le ultime partenze dai capolinea di Fermi e Bengasi saranno a mezzanotte, il venerdì e il sabato all’1.

“Orari studiati per garantire una maggiore copertura serale e offrire maggiore flessibilità per permettere a Torino di accogliere al meglio chi sceglie di vivere la città durante il periodo invernale”, spiegano da Gtt.

La riorganizzazione dell’orario tiene conto dell’aumento di mobilità tipico del periodo e la possibilità di integrare l’estensione oraria fino a tutto gennaio grazie all’avanzamento delle attività di aggiornamento tecnologico in corso. “Una rimodulazione – sottolineano da Gtt – frutto della stretta collaborazione con la Città che si integra con il progresso dei lavori di migrazione degli impianti di terra del sistema di segnalamento CBTC”.

L’installazione del nuovo sistema digitale, che migliora sicurezza, efficienza e sostenibilità, è ormai quasi completata sull’intera linea. I lavori in questa fase non interferiscono sul servizio ed è quindi stato tecnicamente possibile estendere gli orari. Le attività di migrazione del sistema riprenderanno nel mese di febbraio 2025.

A partire da dicembre 2024, inizieranno inoltre le prime prove notturne di circolazione dei treni con il nuovo sistema, un ulteriore passo verso il completamento definitivo.

TFF, mai così tante star a Torino. Un successo, ma non si perdano le radici della rassegna

Si è da poco conclusa la 42° edizione del Torino Film Festival, la prima firmata dal direttore artistico Giulio Base, sotto l’egida del Museo Nazionale del Cinema, presieduto da Enzo Ghigo e diretto da Carlo Chatrian, con uno schieramento di divi hollywoodiani e italiani così come non si era mai visto all’ombra della Mole.

Una passerella continua di grandi nomi che hanno illuminato l’autunno torinese, regalandole un’allure ancora più internazionale. Da Ron Howard a Billy Zane, da Sharon Stone a Julia Ormond, da Emmanuelle Béart a Rosario Dawson, da Alec Baldwin a Matthew Broderick in compagnia di Sarah Jessica Parker e Vince Vaughn. Tra i grandi ospiti della cinematografia italiana, Giancarlo Giannini, Ornella Muti, Michele Placido, Claudia Gerini, Giuseppe Battiston, Maurizio Nichetti, Donatella Finocchiaro, Cristiana Capotondi solo per citarne alcuni. Molti di loro sono stati insigniti del premio Stella della Mole o nel corso delle conferenze stampe o alla presentazione dei film, in tutto sono stati consegnati dodici premi.

Ben riuscita la cerimonia di apertura per l’indiscusso effetto sparkling, il red carpet solcato da grandi personaggi internazionali, un dispiegamento di fotografi senza precedenti a Torino come a Cannes e Venezia. Persino i più allergici alle serate mondane si sono ritrovati in smoking e paillettes nelle poltroncine del Teatro Regio, che neanche alla prima dell’opera hanno osato tanto. C’era da aspettarselo in fondo con la presenza della moglie di Giulio Base, Tiziana Rocca, maestra di cerimonie, figura di spicco nell’organizzazione di grandi eventi ed esperta nello stanare e mobilitare le star più glamour del pianeta. Sul palco ritmo incalzante, avvicendarsi di ospiti illustri che hanno ricevuto il premio Stella della Mole, da Sharon Stone a Ron Howard, senza momenti letargici come in alcune passate edizioni e un bel film di apertura: il drama thriller di Ron Howard, con un cast di attori eccellenti del calibro di Jude Law, Ana De Armas, Vanessa Kirby, Daniel Brühl e Syndey Sweeney.

Protagoniste assolute del primo weekend del festival un tris di dive incredibili che è una dichiarazione di intenti se il messaggio dell’inaugurazione non fosse già stato chiaro: l’imperativo è brillare. Ecco Sharon Stone, Emmanuelle Béart e Angelina Jolie che si sono generosamente concesse in conferenza stampa, ai fotografi e ai numerosi fans in coda ad attenderle. La prima ha raccontato la sua parabola di attrice dagli esordi come modella qui in Italia ai sodalizi umani ed artistici con registi importanti come Scorsese e Sam Raimi, soffermandosi sulla strada che c’è ancora da percorrere nell’ autodeterminazione delle donne, nel riconoscimento dei propri diritti nella società e nella battaglia contro la violenza di genere, senza dimenticare il suo impegno nel sociale. Emmanuelle Béart ha presentato in qualità di regista e come portavoce della battaglia contro gli abusi in ambito familiare, essendone stata vittima da adolescente, il documentario Un silence si bruyant. Angelina Jolie, presenza annunciata all’ultimo a poche ore dall’inizio del festival, ha interloquito anche lei in una veste inedita, quella di regista raccontando la genesi del suo film Without Blood tratto dall’omonimo libro di Alessandro Baricco Senza sangue: dall’incontro magico con lo scrittore torinese al lavoro di trasposizione in immagini per rimanere il più fedele possibile alla scrittura dell’autore torinese. Dietro la cortina di glamour sono emerse personalità affascinanti e sfaccettate.

Massiccia la presenza femminile: dalle cineaste alle componenti delle giurie ufficiali, dai temi trattati alle dive simbolo di empowerment femminile. A proposito di temi dominanti sembra che il fil rouge di quest’anno fosse la maternità, quella desiderata e cercata ma anche quella negata, dal belga Holy Rosita di Wannes Destoop vincitore di questo festival, al danese Madame Ida di Jacob Møller, dal coreano My best, your least di Hyun-jung allo spagnolo Nina di Andrea Jauerrieta e al tedesco Vena di Chiara Fleischhacker. Anche se nelle intenzioni dei selezionatori sembra non sia stata una scelta voluta, il risultato è parso un po’ ridondante.

Al centro della retrospettiva di quest’anno Marlon Brando, anche qui scelta in controtendenza rispetto al passato perché si è deciso di dare risalto più all’attore inteso come figura iconica che a un regista o ad una figura autoriale che abbia avuto un impatto importante sul cinema moderno. È stata comunque una scelta molto apprezzata nel centenario della sua nascita, coronata nel corso della cerimonia di premiazione dalla proiezione di Waltzing with Brando. Il film scritto e diretto da Bill Fishman è stato presentato in anteprima mondiale alla presenza del regista e del protagonista Billy Zane.

Risultato di questa abbuffata di star: grande successo di pubblico, un pubblico diverso (forse si è aggiunto quest’anno quello più a caccia di selfie), meno film, anche se la qualità è rimasta intatta, meno sale ed eventi collaterali. Alcuni han gridato al miracolo e al ben venga tutto questo scintillio, mentre i puristi del festival sono rimasti delusi e su posizioni scettiche. La parata di stelle per quanto abbia illuminato la città, in qualche modo ha appannato l’identità di questo festival. Già, perché il TFF, ex Festival Internazionale del Cinema Giovani, che nasce nel lontano 1982, nelle intenzioni del suo fondatore Gianni Rondolino era chiara la vocazione di porsi come festival alternativo e critico alla supina sottomissione all’imperialismo hollywoodiano. E non perché il cinema americano non fosse apprezzato dai progenitori di questo festival, ma per dare risalto alla ricerca di esperienze non omologate, con un’attenzione alla scena più underground, alle strade meno battute. Lontanissimi i giorni delle retrospettive sul cinema messicano, la Nouvelle vague e le maratone di film horror ora che il cinema di Hollywood è rientrato dalla finestra.

Di sicuro con questa edizione la manifestazione ha acquistato un respiro ancora più internazionale, ma ha perso quel radicamento nel tessuto culturale cittadino se si considera che, nell’asciugare il programma, si sono perse per strada quelle sezioni e quei progetti che davano risalto al Piemonte, come Spazio Torino e Piemonte Factory ed è venuto a mancare quello spirito amante del rischio e della scoperta, tratto distintivo da sempre del Torino Film Festival. Ci si augura che venga recuperato nelle prossime edizioni, mantenendo se è possibile quel tocco patinato che a molti non è dispiaciuto.

Testo e foto  Giuliana Prestipino

Torino City Marathon, vince l’azzurro Selvarolo in 2h11’13”

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TORINO – V come vittoria. Quella della Torino City Marathon, che stamattina ha colorato le strade del capoluogo piemontese. Ma anche quella di Pasquale Selvarolo, che all’esordio in maratona vince con un tempo di rilievo: 2h11’13”, e dei quasi 10.000 runner al via. Un battito di cuori e piedi infinito.

Torino City Marathon (42,195 km), Torino City Half Marathon (21,097 km) e Torino City Run (5 km circa): un menu capace di attirare i runner di tutti i livelli, ma anche chi ha voluto godersi le strade della città chiuse al traffico semplicemente camminando. I numeri parlano chiaro: 3.500 iscritti in maratona, 2.500 in mezza maratona e 3.367 nella stracittadina, chi con rilevamento cronometrico e chi no. Con una percentuale di stranieri che ha raggiunto il 27%, con 80 Paesi di tutto il mondo rappresentati.

L’azzurro Pasquale Selvarolo (G.S. Fiamme Azzurre) ha riconsegnato la maratona di Torino a un italiano dopo la vittoria di Giuseppe Gerratana nel 2022. Tra le donne la più veloce è stata la keniana Rael Cherop Boiyo in 2h33’51”. Ottima seconda l’olimpica Catherine Bertone in 2h39’01”.
Nella mezza maratona sono saliti sul gradino più alto del podio René Cuneaz (G.S. Parco Alpi Apuane) in 1h 06’47” e Laura Restagno (Atl. Mondovì Acqua San Bernardo) in 1h20’52”.

Maratona: cronaca e vincitori
Pasquale Salvarolo ha costruito la sua vittoria chilometro dopo chilometro. Dopo aver vissuto la prima parte di gara in seconda posizione tallonando Jonathan Akankwasa, l’atleta pugliese al 33° km ha deciso di attaccare l’ugandese. Lo ha staccato mantenendo la testa della gara fino al traguardo e fermando il cronometro a un ottimo 2h11’13”.
«È la mia prima 42 km, non sapevo cosa aspettarmi. Sapevo di essermi preparato bene, ma teoria e pratica non combaciano sempre. Sono molto felice di aver corso più veloce la seconda parte ed essere arrivato stanco ma non distrutto. L’8 novembre ho compiuto 25 anni, questo è il regalo più grande che potessi farmi»le parole di Selvarolo.
Akankwasa si è aggiudicato la seconda piazza in 2h15’58”, il keniano John Kioi Mungai la terza in 2h17’15”.

In campo femminile la ventiquattrenne keniana Rael Cherop Boiyo è stata protagonista di un assolo dal primo all’ultimo chilometro. Ha tagliato il traguardo dopo 2h33’51”: «Sono molto contenta, ho vinto e ho stabilito il mio nuovo primato personale. Ho patito un po’ il freddo». Emozionante e di rilievo la prestazione di Catherine Bertone, che ha concluso in seconda posizione con il tempo di 2h39’01”: «Sono felicissima. La mia prima maratona l’ho corsa a Torino in 3h 44′, di passi avanti ne ho fatti. Non potevo festeggiare la mia 40^ maratona e i miei 30 anni di attività agonistica in modo migliore».
Ha completato il podio la keniana Janet Jelagat Rono, terza in 2h43’29”.

In questa giornata di festa è importante sottolineare anche quanto sia importante la presenza di presidi di intervento che possano far fronte tempestivamente a eventi avversi su temi di salute: «Vogliamo ringraziare la Croce Rossa Comitato Territoriale di Nichelino, i medici e gli infermieri d’urgenza del Kairos Rescue Team, insieme al servizio 118, che hanno collaborato su un importante intervento d’urgenza che ha coinvolto un partecipante straniero, prontamente soccorso e trasferito in una struttura ospedaliera della città» ha dichiarato Simone Oneglio, presidente del team organizzatore.

Mezza maratona: cronaca e vincitori
La Torino City Half Marathon ha visto una gara al maschile molto combattuta tra René Cuneaz (G.P. Parco Alpi Apuane) e Gianluca Ferrato (Atletica Saluzzo). Ad avere la meglio è stato il valdostano, che ha chiuso la sua fatica in 1h 06’47”, davanti a Ferrato, secondo in 1h 07’11”. Terzo Lhoussaine Oukhrid, in 1h07’27”.

Tra le donne Laura Restagno (Atl. Mondovì-Acqua S. Bernardo) ha scritto il suo nome nell’albo d’oro della mezza maratona con una prestazione in progressione che le ha consegnato il primo posto in 1h 20’52”. Giulia Cappelli (S.S. Lazio Atletica Leggera) è giunta seconda in 1h23’26”. Terza Elisa Rullo (Olimpiatletica) in 1h 23’34”.

La prima mezza maratona di Alessio Finello
Il pilota di Moto E Alessio Finello ha centrato il suo obiettivo: tagliare il traguardo della sua prima mezza maratona, chiudendo con il crono di 1h45’14”: «Sono contento, la seconda parte del percorso mi ha messo a dura prova con salite e discese, ma quanta emozione! Ora posso dirlo: non rimarrà l’unica».

Le parole di Mimmo Carretta, Assessore allo Sport della Città di Torino
«La Torino City Marathon è uno dei fiori all’occhiello della città – ha dichiarato Mimmo Carretta, Assessore allo Sport della Città di Torino –. Aver visto attraversare le piazze e le vie da migliaia di atleti è stata una gioia. Grazie agli organizzatori, che hanno fatto un lavoro egregio, e la Polizia Municipale, impegnata sul percorso.»

… e quelle di Clelia Zola, presidentessa di FIDAL Piemonte
«La Torino City Marathon – ha commentato Clelia Zola, presidentessa di FIDAL Piemonte – si conferma un successo, impreziosito tra l’altro dalla vittoria di un atleta italiano sulla distanza regina. Quando organizzatori, istituzioni e aziende partner collaborano succede qualcosa di grande. Come nel caso di questa manifestazione.»

Torino City Run: una corsa in favore della ricerca sul cancro
5 chilometri circa di corsa o camminata animati esclusivamente dalla voglia di trascorrere una mattinata diversa con le strade della città a propria completa disposizione e il maestoso arrivo in piazza Castello, insieme ai grandi protagonisti della maratona e della mezza. La Torino City Run ha regalato sorrisi e divertimento a tutti i 3.367 partecipanti. Ma non solo: Santander, per il terzo anno al fianco della manifestazione, ha donato alla Fondazione Piemontese per la Ricerca sul Cancro 5 euro per ogni iscritto, supportando così le attività di cura e ricerca sul cancro dell’Istituto di Candiolo – IRCCS. L’azienda, nel confermare il suo sostegno alla FPRC, inoltre, ha deciso di integrare la somma raccolta dalle iscrizioni alla Torino City Run per arrivare a una cifra complessiva di 20mila euro.

In questi anni di charity partnership con Torino City Marathon sono stati così devoluti alla Fondazione oltre 90mila euro.

L’edizione 2024 si è anche arricchita di una nuova importante iniziativa: la Fondazione ha deciso di instituire un premio per ricordare Laura Annaratone, ricercatrice dell’Istituto di Candiolo – IRCCS prematuramente scomparsa nel 2021. «La charity partnership tra la Fondazione Piemontese per la Ricerca sul Cancro e la Torino City Marathon anche quest’anno darà più forza al lavoro di noi medici e di ricercatori dell’Istituto di Candiolo – IRCCS – ha dichiarato la professoressa Caterina Marchiò, Responsabile della Diagnostica Molecolare del Laboratorio di Anatomia Patologica dell’Istituto di Candiolo – IRCCS –. Questa edizione è per noi ancora più significativa: una squadra di Candiolo ha percorso i 5 km della Torino City Run in ricordo di Laura Annaratone. Al termine è stata premiata in sua memoria Elena Grassi, ricercatrice dell’Istituto che ha pubblicato un lavoro molto importante per la comprensione dell’evoluzione tumorale. Quella di oggi è un’occasione speciale per abbreviare insieme la distanza tra la ricerca sul cancro e la cura del paziente».
Il premio è stato consegnato dal papà e dal fratello di Laura. «Faccio le congratulazioni a lei e alla Fondazione. Questo è un ulteriore incentivo per i ricercatori che fanno già tanto» ha commentato il fratello dal palco.

Corrono con la Torino City Marathon
La Torino City Marathon è un lavoro di squadra. Una squadra che può contare su partner d’eccezione come Jeep (major sponsor); Kappa (sponsor tecnico); GenesiDuLac FarmaceuticiCerba HealthCare ItaliaMicla engineering & design, King e GOfit (sponsor); Cemental PrefabbricatiIrenBjorg, Lingotto Centro CommercialeGame7Athletics, Green Pea, ToBeEvents, Gimax, ValmoraBattaglioBorello, Chin8 Neri, Riso Scotti, Gariglio (partner).
Partner al fianco di FPRC Santander.
L’evento si è svolto con il patrocinio di Regione Piemonte, Torino Metropoli – Città metropolitana di TorinoCittà di TorinoCittà di MoncalieriCittà di Nichelino e Comune di Beinasco e con la collaborazione di Musei Reali di Torino, Turismo Torino e Provincia, Federalberghi Torino e Camera di Commercio Industria Artigianato e Agricoltura di Torino.

Ipnoanestesia per interventi di chirurgia tiroidea alle Molinette

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Primi interventi di rimozione di una patologia benigna delle ghiandole paratiroidi in due donne di età avanzata (75 e 79 anni), con importanti patologie cardio-vascolari correlate, condotti in ipnoanestesia.
Presso l’ospedale Molinette della Città della Salute di Torino sono stati portati a termine, con tecnica chirurgica tradizionale mini-invasiva con incisioni al collo di minima entità (2,5-3 cm), due interventi di asportazione di tumori benigni delle paratiroidi con l’impiego di una tecnica anestesiologica innovativa, associando l’ipnosi all’anestesia locale, quale alternativa all’anestesia generale. Questo approccio anestesiologico, già in uso in altri Paesi europei per interventi chirurgici complessi ed in altre discipline mediche diverse dalla chirurgia, presuppone un lavoro di “équipe”, che coinvolge il chirurgo, l’anestesista e l’ipnologo per un’accurata selezione del paziente.
Dal punto di vista chirurgico, il chirurgo conduce l’intervento rispetto ad un paziente in anestesia generale senza variare modalità e tempi operatori, sempre comunque improntati alla massima delicatezza. Per quanto riguarda l’aspetto anestesiologico, l’impiego dell’ipnosi, soprattutto in pazienti con altre patologie correlate ad alto rischio anestesiologico, rappresenta una valida alternativa all’anestesia generale, riducendo l’impiego di farmaci “invasivi”, riducendo lo stress emotivo, modulando la percezione del dolore  e garantendo un migliore e più rapido recupero postoperatorio con una riduzione dei tempi di ricovero, ma soprattutto la mancanza della percezione dell’atto chirurgico.
L’équipe era composta dal dottor Maurizio Bossotti (responsabile della Chirurgia tiroidea-paratiroidea del Dipartimento di Chirurgia Generale e Specialistica della Città della Salute di Torino, diretto dal professor Mario Morino) affiancato dal dottor Pietro Soardo e dalla dottoressa Valentina Palazzo, specializzanda in Chirurgia Generale ed ipnologa, coadiuvata dagli anestesisti del gruppo del dottor Roberto Balagna.
Si tratta di una nuova frontiera per garantire ai pazienti un sempre minor trauma chirurgico.

Dalla Regione arrivano i fondi per promuovere le eccellenze turistiche del Piemonte

È aperto fino all’11 dicembre 2024 il bando per il finanziamento dei progetti di promozione e commercializzazione dei prodotti turistici dei consorzi.

La misura mira a valorizzare le eccellenze del Piemonte diversificando le proposte turistiche, soprattutto all’aperto e sostenibili, e la dotazione finanziaria di 1,29 milioni di euro consentirà di coprire fino all’85 per cento delle spese.

«La Regione prosegue così nelle sue azioni di sostegno al turismo, che hanno consentito a questo settore di diventare un asset economico strategico e di veder costantemente crescere il numero di visitatori soprattutto per quando attiene il turismo dall’estero anche grazie all’attività di promozione dei Consorzi», dichiara il presidente Alberto Cirio.

«Con questa misura – precisa l’assessore al Turismo Marina Chiarelli – si intende promuovere un turismo sostenibile attraverso i propri Consorzi, che sono la spina dorsale della promozione dei territori, In un momento di grande competizione a livello nazionale e internazionale vogliamo incrementare gli standard di qualità che sono la carta vincente per attrarre un turismo nuovo consolidando, nello stesso tempo, quello più tradizionale che in questi anni ha saputo diversificare la propria offerta anche grazie alla destagionalizzazione».

Rientrano nel ventaglio dei progetti finanziabili quelli relativi a turismo attivo/outdoor/slow (escursionismo, cicloturismo, trekking), turismo equestre, golf, sport della neve, sport d’acqua, percorsi avventura, percorsi e «sentieri natura» in parchi e aree protette, cammini e itinerari dedicati a temi religiosi, storici, culturali, ambientali da percorrere a piedi, in bici o cavallo, itinerari alla scoperta di destinazioni minori, delle tradizioni e dell’artigianato locale. Saranno ammissibili anche i piani inerenti alla valorizzazione del sistema delle Residenze Reali Sabaude e della rete museale regionale, al patrimonio di forti alpini, castelli e dimore storiche, e quelli relativi a mostre, festival, città d’arte, antichi borghi, percorsi e itinerari enogastronomici che mirano alla valorizzazione dei prodotti tipici, degli eventi sportivi e della musica.

Il testo del bando è reperibile su https://bandi.regione.piemonte.it/contributi-finanziamenti/promozione-commercializzazione-dei-prodotti-turistici-regionali-anno-2024