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Inaugurati i nuovi spazi di riabilitazione dell’ospedale Infantile Regina Margherita 

Sono stati inaugurati i nuovi spazi di riabilitazione dell’ospedale Infantile Regina Margherita di Torino. La struttura del Regina Margherita è dedicata alla Riabilitazione ed al Recupero Funzionale dei pazienti e si integra con quanto offerto nella Palestra Riabilitativa di UGICARE. Erano presenti: Pecco Bagnaia e la moglie Domizia Castagnini, i piloti Franco Morbidelli, Carlo Casabianca e Andrea Migno; Alberto Cirio, Federico Riboldi, Michela Favaro, Franca Fagioli, Enrico Pira, Emanuele Ciotti.
La nuova palestra del Regina Margherita ha una superficie di 250 mq. e consta di
    • 3  locali adibiti a palestre
    • 2 ambulatori
    • servizi
    • servizi tecnici
    • altri ambienti di servizio
    • sala di attesa genitori.
Per questa nuova palestra UGI – Unione Genitori Italiani contro il tumore dei bambini ODV ha donato €200.000 con il prezioso contributo dei regali di nozze di Francesco “Pecco” Bagnaia e della moglie Domizia Castagnini. Hanno collaborato alla raccolta dell’importo sua eccellenza il Prefetto di Torino dottor Donato Giovanni Cafagna, l’Associazione Mattia Mantovan ONLUS e l’Associazione Orizzonti Futuri ONLUS, in collaborazione con Ippodromo di Vinovo. Sono state installate nei nuovi spazi anche alcune attrezzature donate da Jolly Sport.
La progettazione e le opere di ristrutturazione edilizia ed impiantistica sono state supervisionate dall’Azienda Ospedaliera.
“Siamo orgogliosi di questa inaugurazione, perché un giorno per noi indimenticabile come quello del nostro matrimonio ha permesso di raggiungere un grande risultato: questo nuovo spazio di riabilitazione per i pazienti dell’ospedale Regina Margherita e di UGI” dichiarano Pecco e Domizia Bagnaia.
“Ringraziamo UGI, Pecco e Domizia Bagnaia e tutti coloro che hanno donato per la concretizzazione di questo spazio, che permetterà al nostro ospedale Regina Margherita un ulteriore salto di qualità nel percorso terapeutico. Per i bambini e gli adolescenti affetti da tumore in trattamento è molto importante effettuare gli interventi in un luogo a loro dedicato che rispetti la privacy e soprattutto dotato di strumenti all’avanguardia. La riabilitazione fisico-motoria eseguita con questa tipologia di strumenti guidati da personale adeguatamente formato è in linea con quella che è la missione dell’oncologia pediatrica, che va oltre la semplice guarigione, intesa come eradicazione della malattia, e che valorizza il percorso di crescita e la globalità della persona.” dichiara la professoressa Franca Fagioli (Direttore del Dipartimento Patologia e Cura del Bambino del Regina Margherita).
Il professor Enrico Pira (Presidente UGI) sottolinea “la grande soddisfazione dell’Associazione per aver concretizzato con questo intervento la collaborazione sancita dal Protocollo di Intesa siglato con il Comune di Torino e con l’Azienda Ospedaliera Regina Margherita.” Ricorda inoltre “UGI, in quanto Associazione di genitori, ha la diretta conoscenza dei bisogni dei bambini e dei ragazzi. La necessità di riabilitazione emerge in tutta la sua importanza al termine delle terapie nel difficile rientro nella vita quotidiana con il pesante fardello delle conseguenze della malattia e delle terapie. Nel prendere coscienza che un intervento precoce, fin dall’inizio delle terapie, è in grado di dare i migliori risultati, UGI sostiene l’attività di riabilitazione sia nelle proprie sedi che in ospedale. La Riabilitazione e recupero funzionale che è stata inaugurata oggi è per UGI il coronamento di un sogno condiviso con l’Oncoematologia pediatrica della professoressa Franca Fagioli.”
“Con questi nuovi spazi l’ospedale Regina Margherita compie un ulteriore passo verso l’eccellenza nella cura dei piccoli pazienti che qui trovano risposte importanti dal punto di vista sanitario e medico, grazie alle cure d’avanguardia, e luoghi accoglienti e su misura che consento di approcciare la malattia, e la guarigione, a 360 gradi. E’ un approcio in cui crediamo molto, perché i bambini non sono piccoli adulti, ma hanno una loro specificità, anche nell’affrontare i percorsi di malattia e di cura. Il mio ringraziamento va quindi ai medici e sanitari che ogni giorno con grande dedizione e impegno lavorano in questo ospedale, ma anche ai tanti che in questi anni sono diventati “amici” del Regina Margherita donando un po’ del loro tempo e delle loro risorse per contribuire a renderlo sempre di più un luogo di eccellenza per la cura dei nostri bambini” dichiara il Presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio.
L’Assessore alla Sanità della Regione Piemonte Federico Riboldi ricorda come “Il Regina Margherita, da sempre fiore all’occhiello della sanità piemontese e ospedale pediatrico di eccellenza a livello nazionale ed internazionale, oggi si arricchisce di una palestra all’avanguardia per curare e accompagnare ancor meglio il difficile ma determinato percorso riabilitativo dei giovani pazienti. Un risultato che nasce dalla generosità del grande campione chivassese Pecco Bagnaia e di sua moglie Domizia Castagnini che hanno voluto trasformare il loro giorno di gioia e amore in un momento di solidarietà verso i pazienti più fragili: i bambini e gli adolescenti affetti da patologie oncologiche. Un grazie di cuore, quindi, a loro e a tutte le persone e le associazioni che hanno contribuito affinché si arrivasse ad avere un nuovo ambiente “protetto”, dove fare riabilitazione a 360 gradi”.
“Siamo davvero molto contenti di inaugurare questo nuovo spazio – dichiara la vicesindaca della Città di Torino Michela Favaro – testimonianza del bellissimo gesto di solidarietà che Francesco e Domizia Bagnaia hanno deciso di compiere, destinando i regali di nozze a due eccellenze torinesi quali l’Unione Genitori Italiani contro il tumore dei bambini e l’Ospedale Infantile Regina Margherita di Torino. Due realtà importantissime per la nostra città, con le quali di recente come amministrazione comunale abbiamo firmato un protocollo d’intesa, proprio per sostenere e valorizzare le tante progettualità in corso, con uno scopo di assoluta importanza che è quello di curare e accogliere i bambini malati e le loro famiglie”.
SCHEDA TECNICA
In Italia ogni anno circa 2500 bambini e adolescenti ricevono una diagnosi di patologia oncologica. Si tratta di un evento raro, ma che rappresenta ancora una delle principali cause di morte, in particolare in età infantile e adolescenziale ed a seconda degli istotipi tumorali (> 60 in oncologia pediatrica).  Ciononostante, è indiscutibile che il trattamento dei tumori pediatrici rappresenti oggi uno dei maggiori successi della medicina moderna: attualmente il tasso di guarigione dei tumori pediatrici è in media superiore all’80% e, sul territorio italiano, si contano più di 50.000 guariti da tumore pediatrico. Questo risultato è senza dubbio merito dei progressi che hanno trasformato radicalmente l’approccio alla diagnosi ed al trattamento sempre più personalizzato dei tumori, ma anche di un miglioramento nell’organizzazione delle cure. Nel nostro Paese i bambini e gli adolescenti con patologia oncologica sono presi in carico nei 49 Centri dell’Associazione Italiana di Ematologia ed Oncologia Pediatrica (AIEOP), distribuiti sul territorio nazionale secondo un modello “a rete”, che sottintende coordinamento e cooperazione tra i diversi professionisti, e modalità di trattamento oncologico secondo protocolli condivisi di diagnosi e cura.
La Oncoematologia pediatrica dell’ospedale Infantile Regina Margherita di Torino (diretta dalla professoressa Franca Fagioli) è uno dei Centri italiani di eccellenza per la cura e l’assistenza dei bambini e dei ragazzi colpiti da malattia oncologica ed è Centro di Riferimento (HUB) nell’ambito della Rete Interregionale di Oncologia e Oncoematologia pediatrica del Piemonte e della Valle d’Aosta. Il Centro HUB effettua la diagnosi ed i trattamenti più complessi e lavora in sinergia con i centri SPOKE distribuiti sul territorio regionale, nei quali vengono effettuati i trattamenti di media e bassa complessità. La rete ha l’obiettivo di ottimizzare il PDTA del paziente e della sua famiglia, di superare la frammentarietà e la disomogeneità delle prestazioni in ambito oncologico e di razionalizzare l’impiego di risposte umane e materiali in ambito sanitario. A livello nazionale è Centro leader della Rete Nazionale Tumori Rari e, a livello internazionale, nel 2016 ha ricevuto l’endorsement ad entrare nella rete ERN PaedCan (maggio 2023 audit con esito positivo). Da sempre la Struttura si propone di garantire ai pazienti pediatrici trattamenti ad alta specializzazione ed in accordo con i risultati più attuali della ricerca scientifica, garantendo la presa in carico globale e multidisciplinare del bambino e della sua famiglia. L’équipe è quindi composta oltre che dai medici e dagli infermieri anche dagli psicologi e da tutti i professionisti non sanitari che si occupano del supporto educativo e ricreativo dei pazienti. Da sempre è infatti presente la scuola in ospedale di ogni ordine e grado ed i volontari sono presenza insostituibile per le famiglie.
Negli ultimi anni un ruolo fondamentale è rivestito dai medici riabilitatori, che, insieme ai terapisti della neuropsicomotricità dell’età evolutiva e dai fisioterapisti, si occupano del supporto fisico-motorio di tutti i pazienti sottoposti alle cure. La riabilitazione fisica in oncologia pediatrica riveste oggi un ruolo fondamentale nel miglioramento della qualità di vita dei bambini e degli adolescenti che affrontano il trattamento contro il cancro. Sebbene le cure oncologiche, come la chemioterapia, la radioterapia e gli interventi chirurgici, siano determinanti per la guarigione, esse comportano spesso effetti collaterali che possono compromettere il benessere fisico e psicologico dei piccoli pazienti. La riabilitazione fisica diventa quindi un supporto cruciale per contrastare queste difficoltà e per favorire una ripresa ottimale. In primo luogo, il trattamento oncologico può causare debolezza muscolare, riduzione della mobilità, fatica cronica ed alterazioni nella postura e nel movimento. La riabilitazione fisica aiuta a prevenire o minimizzare questi effetti, promuovendo il recupero della forza muscolare, della coordinazione e della flessibilità. Attraverso esercizi mirati, tecniche di stretching ed attività di resistenza, i bambini possono riacquistare la funzionalità fisica e migliorare la loro autonomia nelle attività quotidiane.
Inoltre, la riabilitazione non si limita solo agli aspetti fisici, ma comprende anche il supporto psicologico. Il processo riabilitativo aiuta i piccoli pazienti a ritrovare fiducia nel proprio corpo, migliorando l’autostima e riducendo ansia e stress. In un contesto delicato come quello oncologico, la riabilitazione diventa anche un’opportunità per il bambino di sentirsi protagonista attivo nel proprio percorso di guarigione, con un impatto positivo sul suo stato emotivo e sul rapporto con la propria famiglia. La riabilitazione fisica contribuisce inoltre ad una ripresa più rapida e duratura, riducendo il rischio di complicanze a lungo termine come disabilità o invalidità permanente. Ciò è particolarmente importante in oncologia pediatrica, dove la prognosi a lungo termine è sempre più favorevole ed i bambini, se adeguatamente supportati, possono recuperare pienamente le loro capacità motorie e tornare a condurre una vita attiva e sana. Infine, la riabilitazione fisica in oncologia pediatrica deve essere personalizzata ed integrata in un approccio multidisciplinare che coinvolga medici, fisioterapisti, psicologi ed altre figure professionali. Solo un intervento coordinato permette di affrontare in modo efficace le sfide fisiche e psicologiche derivanti dalla malattia e dai suoi trattamenti e garantisce un percorso di cura completo, che tiene conto del benessere globale del bambino. In sintesi, la riabilitazione fisica è un elemento imprescindibile nella cura oncologica pediatrica, in quanto migliora la qualità di vita, favorisce il recupero delle capacità motorie, sostiene il benessere psicologico e contribuisce ad una guarigione completa, permettendo ai bambini di guardare al futuro con speranza e fiducia.
Attualmente i pazienti oncologici in carico presso l’ospedale Infantile Regina Margherita di Torino che necessitano di trattamento riabilitativo multidisciplinare, durante la fase delle terapie attive, vengono seguiti principalmente dal Servizio di Riabilitazione Neuropsichiatrica e da quello di Riabilitazione Ortopedica-Fisiatrica dell’OIRM. I pazienti in carico nell’anno 2024 sono stati 145 e si tratta in particolare di pazienti con leucemia, tumori cerebrali e tumori dell’osso.
Per i bambini e gli adolescenti in trattamento è molto importante effettuare gli interventi in un luogo a loro dedicato che rispetti soprattutto la privacy e dotato di strumenti all’avanguardia. Nell’ambito del supporto riabilitativo, l’analisi e lo studio del cammino sono una priorità per il riabilitatore per comprendere al meglio i deficit presenti e le eventuali possibilità di compenso attraverso le scelte terapeutiche, le proposte di ortesi ed ausili e nella formulazione del progetto riabilitativo individuale ed il suo successivo follow up. L’analisi del movimento e del cammino richiede strumentazioni all’avanguardia e ad alta precisione come telecamere ad alte prestazioni con potenza di calcolo estrema, sistema wireless per l’analisi elettromiografica e del movimento e piattaforme di forza triassiali ad alte prestazioni. Questa strumentazione, di ultimissima generazione, è stata donata all’ospedale Infantile Regina Margherita da Pecco Bagnaia e dalla moglie Domizia Castagnini e sarà a disposizione dei bambini e degli adolescenti. Tali dispositivi, in combinazione con l’esperienza clinica e l’osservazione diretta del riabilitatore, permetteranno di rappresentare il movimento del paziente nello spazio, documentandone in modo intelligibile ed oggettivo gli aspetti motori e posturali e sviluppare un piano di trattamento ancora più efficace.
Per i bambini e gli adolescenti fuori trattamento è disponibile “UGICare”. I nuovi locali “UGICare” (corso Dante 109), dedicati alla riabilitazione psico-fisica dei ragazzi off-therapy, si sviluppano su una superficie di circa 350 mq, nei quali svolgono la propria attività specialistica: 3 fisioterapisti, 1 neuropsicologa, 1 logopedista, 1 ortottista, 1 terapista occupazionale e 2 psicologhe. Alcuni degli operatori UGI lavorano anche in OIRM con un coordinamento tra attività in ospedale e nella palestra UGI.
Nei nuovi locali sono a disposizione: locale palestra dotata di attrezzatura “Technogym” e postazione “Tyro Station” per la riabilitazione motoria; 3 studi a disposizione dei professionisti, dei quali uno dotato di apparecchiatura “Nirvana”, sistema computerizzato dedicato alla riabilitazione; sala di attesa genitori; locali di servizio.

Milano – Torino: Book Pride e Salone del Libro… insieme è meglio

La milanese “Fiera Nazionale dell’Editoria Indipendente” farà coppia con il “Salone Internazionale del Libro” di Torino

Obiettivo: “Dare solidità all’evento e costruire nuove forme di visibilità per la piccola e media editoria indipendente”. Spiegano così i responsabili di “ADEI – Associazione degli Editori Indipendenti”, promotori di “Book Pride – Fiera Nazionale dell’Editoria Indipendente”, la mano tesa e la volontà di camminare insieme messe in atto di recente fra la Fiera milanese (nata nel 2014, per dare maggiore visibilità a quella parte di editoria indipendente debitrice di maggiore attenzione da più parti e che tanto in pochi anni è riuscita ad imporsi nel calendario degli appuntamenti editoriali nazionali tanto da raddoppiarsi con l’arrivo, nel 2017, di “Book Pride Genova”) ed il “Salone Internazionale del Libro” di Torino.

In questi anni la manifestazione meneghina, grazie al lavoro concreto e collegiale dei suoi associati, ha sicuramente compiuto passi in avanti notevoli e coraggiosi che hanno contribuito direttamente e in parte alla sua crescita, ma la “sua persistente debolezza finanziaria – sottolineano ancora gli editori – acuita dai due anni di stop obbligato per il Covid, hanno fatto sì che si accumulasse una situazione debitoria tale da richiedere un cambio di rotta urgente e un nuovo modello industriale”. Di qui, dunque, l’intesa con il “Salone” subalpino e la massima integrazione all’interno dei suoi progetti. Il tutto per spianare la strada a una “fase nuova”, atta a mettere in sicurezza la “Fiera” e a trasmetterle nuova “linfa” vitale. A facilitare la regia di questa operazione, la presenza dell’azienda torinese “Eventi 3 Srl” come azionista di entrambe le manifestazioni e soggetto che farà da ponte tra la vecchia e la nuova gestione.

Nell’ottica del “Salone del Libro”, il suo ingresso nella gestione della “Fiera” è volto “a favorire la costruzione di una casa più solida per l’editoria indipendente, per tutti i piccoli e medi editori di progetto”. La manifestazione, dunque, continuerà a lavorare “insieme a un comparto da sempre sinonimo di innovazione e qualità, per promuovere nuove occasioni di incontro con il pubblico”.

“Gli editori indipendenti – dichiara Isabella Ferretti, presidente uscente della ‘Fiera’- hanno protetto il Salone nei suoi anni di maggiore difficoltà. Sono quindi felice che oggi il ‘Salone’ offra le proprie competenze a sostegno di un segmento così ricco e fecondo come quello dell’editoria indipendente per permettere a questa avventura di continuare e di continuarla insieme”.

“L’editoria di progetto è uno dei cardini della qualità libraria italiana – commenta, da parte sua, Silvio Viale, presidente dell’‘Associazione Torino, città del Libro’ – e il ‘Salone del Libro’ è da sempre al suo fianco. Attraverso ‘Book Pride’ vogliamo lavorare con gli editori che faticano ad emergere nelle librerie e nei punti vendita, per crescere insieme e raggiungere sempre più lettori e lettrici. In tal senso, il ‘Salone’ raccoglie il testimone conscio della storia di ‘Book Pride’ per scrivere un nuovo capitolo insieme a tutta la filiera del libro”. Del resto, negli ultimi anni, sono stati più d’uno i progetti culturali creati in giro per l’Italia dal “Salone Internazionale del Libro”: da Saluzzo a Parma a Bari. Ora, con l’arrivo di “Book Pride”, la sua rete di attività di “promozione della lettura” si rafforza ulteriormente, “aumentando la sua capacità di dialogo con i territori e offrendo ai lettori una programmazione annuale ancora più ricca”.

A quando, dunque, le prime uscite “in accoppiata”? L’appuntamento (per le case editrici, per tutta la filiera del libro e per il pubblico) con il “Salone del Libro” e “Book Pride” – ormai “coppia di fatto” – è a Milano (IX edizione), negli spazi di “Superstudio Maxi” (via Moncucco, 35) dal 21 al 23 marzo e a Genova, in “Palazzo Ducale”dal 3 al 5 ottobre.

Per info: “Eventi 3 srl”, via Pietro Giannone 10, Torino; tel. 011/5693665 o www.e23.it

g.m.

Nelle foto: “Book Pride”, immagini di repertorio

Psa, vertice in Regione: «Pieno coordinamento per isolare le zone a rischio»

Commissario straordinario Filippini dà il via libera alla caccia al cinghiale in Zona 1

 

Vertice  al Palazzo della Regione fra il Presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio, l’assessore al Commercio, Agricoltura e Cibo, Caccia e Pesca, Parchi della Regione Piemonte Paolo Bongioanni e il Commissario straordinario per il contrasto alla Peste Suina Africana Giovanni Filippini.

L’incontro è stato l’occasione per fare il punto sul coordinamento fra i diversi livelli e soggetti coinvolti nel monitoraggio e nella lotta alla Psa e per condividere le ulteriori misure da attuare sul territorio. La giornata di lavori ha quindi visto gli incontri del commissario con i responsabili regionali di Agricoltura, Caccia e Pesca, Sanità e Parchi, con le associazioni di categoria agricole e le associazioni venatorie.

«Il commissario Filippini – ha dichiarato il presidente Cirio – ha introdotto un cambio di paradigma fondamentale: continuare nell’opera di contenimento del contagio entro aree rigidamente controllate, ma al tempo stesso rafforzare l’azione di depopolamento. Quando si affacciò per la prima volta il virus, ormai tre anni fa, attuammo subito le indicazioni dell’Europa creando le recinzioni per isolare le aree infette: ma questo si è poi rivelato un metodo incompatibile con la situazione orografica del Piemonte. Per questo oggi il modo più efficace per contrastare la pandemia è identificare e isolare i cinghiali infetti e depopolare la zona cuscinetto dove non c’è infezione. È un’azione di contrasto che va anche nella direzione di diminuire i danni all’agricoltura e gli incidenti stradali causati dai cinghiali».

«A seguito della grande azione di monitoraggio e controllo esercitata dal Piemonte – ha aggiunto l’assessore Bongioanni – il commissario Filippini, con cui abbiamo avuto fin dal primo momento piena sintonia, oggi ci dà la possibilità di intervenire autorizzando la caccia al cinghiale nella cosiddetta Zona di restrizione 1, che sta fra la Zona 2 dove si era riscontrata l’infezione e la zona indenne, permettendoci così di creare quella fascia franca in grado di isolare il contagio. Siamo custodi di un patrimonio straordinario, con i distretti suinicoli del Cuneese e del Chierese forti di 1,5 milioni di capi e un indotto economico di 4 miliardi. Dobbiamo tutelare questo patrimonio. Le misure messe in campo dal commissario Filippini ci aiutano ad andare nella direzione giusta, che è quella del controllo e della tutela. Grandi preoccupazioni in questo momento non ce ne sono, la malattia è sotto controllo e ci permette di garantire la sicurezza ai nostri distretti suinicoli di pregio».

«Il nostro obiettivo – ha spiegato Filippini – è quello di tenere il virus all’interno delle zone infette. Ci vorrà tempo per eradicarlo da queste zone, e la linea è quindi quella di confinarlo. In questo momento la strategia prevede il controllo nella fascia 1, o Zona cuscinetto, dove vogliamo eliminare completamente la specie cinghiale, concedendo deroghe in quelle aree dove siamo certi che il virus non è presente. Continueremo il monitoraggio e prenderemo le decisioni successive sulla base dei risultati rilevati».

Sulla base di queste valutazioni, Filippini ha dato seguito alla richiesta avanzata dalla Regione Piemonte autorizzando la caccia al cinghiale in Zona di protezione 1 anche nelle province di AlessandriaAstiNovaraTorino e Vercelli, così come era già stato fatto nei giorni scorsi per quella di Biella. Oltre il termine della stagione venatoria sarà possibile proseguire le azioni di depopolamento attraverso il controllo faunistico con operatori abilitati, con massimo 3 cani in girata e squadre fino a 15 persone. In provincia di Cuneo, dove la presenza del più grande distretto suinicolo del Piemonte richiede una maggiore cautela nell’impedire possibili spostamenti dei cinghiali, viene per il momento autorizzata in zona 1 l’esclusiva attività del controllo faunistico con operatori abilitati, massimo 3 cani e 15 persone per ogni unità di gestione del cinghiale. «Affinché si possa raggiungere un effetto positivo sulla densità di popolazione dei cinghiali – raccomanda Filippini – il carniere deve avere come obiettivo almeno il 150% dei prelievi effettuati nella stagione precedente l’istituzione della zona soggetta a restrizione per Psa».

Conclude Bongioanni: «Il Piemonte ha fatto egregiamente la sua parte nel rispetto dei grandi produttori del nostro territorio, attraverso ingenti investimenti per la biosicurezza, nei ristori agli allevamenti suinicoli e nei corsi di formazione per cacciatori che – grazie a risorse stanziate interamente dalla Regione – hanno consentito di raddoppiare le forze delle guardie provinciali».

“Bigliettopoli”, chiesti 8 anni per ex poliziotto

In tutto 48 anni gli anni di reclusione suddivisi in 16 condanne chieste oggi dal pubblico ministero Colace in tribunale a Torino per il troncone ancora in piedi del maxi processo cosiddetto di “Bigliettopoli”.

Tra gli imputati anche Giulio Muttoni, responsabile di Set up live, per lui chiesti 18 mesi. Si chiama in causa il reato della “corruzione impropria” in relazione a biglietti omaggio in cambio di presunti favori. Per l’ex funzionario di polizia Davide Barbato, in passato  capo della scorta del procuratore Andrea Padalino – non indagato e da tempo pensionato – sono stati chiesti otto anni di reclusione riferiti ai reati di corruzione e accesso abusivo al sistema informatico.

Le Muse Sapienti: un dialogo aperto tra tecnologia, scienza, umanesimo e arte

Prometeo, la nuova piattaforma del Politecnico di Torino, inaugura al Circolo dei lettori, in collaborazione con Universo, la piattaforma di eventi dell’Università di Torino, un ciclo di incontri per esplorare e affrontare insieme le sfide della nostra contemporaneità

Dieci incontri per discutere e affrontare insieme i cambiamenti e le sfide della nostra contemporaneità: prende avvio domani il ciclo di appuntamenti “Le Muse Sapienti. Geografie del presente”, iniziativa realizzata nell’ambito della nuova piattaforma di produzione di contenuti culturali per il public engagement del Politecnico di Torino, Prometeo, in collaborazione con Fondazione Circolo dei lettori e con Universo, il programma di eventi culturali dell’Università di Torino; una serie di dinner talks serali al Circoli dei lettori articolati in due momenti distinti, un primo di confronto tra gli ospiti sui temi che animano il nostro presente e un secondo di coinvolgimento del pubblico mediante la formula dell’aperitivo per continuare la conversazione in un contesto conviviale.

La scelta del nome, “Le Muse sapienti”, si ispira all’opera musicale Le muse galanti proposta nel 1743 da Jean-Jacques Rousseau e, attraverso una serie di confronti fra  tecnologhe, tecnologi, scienziate, scienziati, umaniste, umanisti, artiste e artisti, vuole dimostrare che la tecnologia è umanità e che occorre riconciliare l’umanità con le sue creature.

La tecnologia ha infatti assunto un ruolo sempre più decisivo nello sviluppo sociale e in tutti gli ambiti della vita umana, dalla formazione al lavoro, dall’ambiente alla salute. Per questo motivo, il Politecnico di Torino intende intensificare le proprie iniziative di condivisione di conoscenza con la cittadinanza, rafforzando con Prometeo l’azione di Biennale Tecnologia, la grande manifestazione culturale a cadenza biennale che l’Ateneo realizza e promuove con successo dal 2019.

L’idea è di produrre contenuti d’interesse per il pubblico, contenuti di volta in volta differenti: spettacoli teatrali, cortometraggi, libri di saggistica, pubblicazioni a fini didattici, ma anche podcast, video, lezioni per studenti della scuola e dell’università, e ancora contenuti per i social network, eventi di intrattenimento e dialogo con esperti, mostre, e molto altro.

Domani il primo appuntamento, “Pensare la fine”. Una riflessione sulla vecchiaia, pensiero spesso rimosso dalle nostre menti perché portatrice dell’idea, considerata da molti spaventosa, di non “essere più noi stessi”. Ma, si interrogano gli ospiti del talk – Agnese Codignola, Alessandro Chiarini e Paola Stringa – non sarebbe invece meglio prepararsi e affrontare la questione con pragmatismo? E allora il dialogo si concentra, nello specifico, sulle malattie degenerative e in particolare sull’alzheimer, con lo sguardo rivolto al futuro della ricerca e alla gestione della persona, a partire dalle conoscenze scientifiche e nella prospettiva di nuove soluzioni, in armonia con il modo in cui vogliamo pensare la nostra identità, gestendola fino alla fine.

Il secondo appuntamento si terrà il 30 gennaio prossimo e vedrà in dialogo tra loro, moderati da Guido Saracco, Giovanna Iannantuono e Andrea Prencipe. Dal titolo “Università generativa”, l’incontro esplorerà le opportunità offerte oggi da un mondo in costante cambiamento, con l’invito, rivolto alle nuove generazioni, di “imparare a disimparare” per lasciare il posto alle conoscenze associate ai cambi di paradigma in arrivo. Nel farlo, è necessario tuttavia conservare le qualità «umane» del pensiero, qualità sapientemente integrate con le nuove frontiere della rivoluzione tecnologica. Il monito è quindi di mantenere accesa la fiamma della creatività rispettando le tradizioni e il sapere ricevuto, ma al contempo di aprirsi alla diversità e al mondo intero. A tutto questo formeranno le università generative.

Il palinsesto degli incontri continuerà con i seguenti talk:

  • 14 febbraio 2025 | La filosofia: che cosa ci aspettavamo e che cosa ci ha dato? – Alessandro Baricco, Maurizio Ferraris
  • 20 febbraio 2025 | Pensarci umani: sesso e identità – Marzia Camarda, Antonella Viola
  • 27 febbraio 2025 | La matematica della vita – Piergiorgio Odifreddi
  • 13/14 marzo 2025 | Tecnologia e genere – Eva Benelli, Vera Tripodi
  • 27 marzo 2025 | Paure e speranze in politica – Massimo Cacciari, Maurizio Ferraris
  • 24 aprile 2025 | Digital Humanities – Trasformare la ricerca nell’egittologia e oltre – Christian Greco, Susanne Toepfer
  • 8 maggio 2025 | Tecnologia e guerra – Francesco Talò, Beppe Rasolo
  • 15-19 maggio 2025 | Sopravvivere al clima – Guido Saracco, Claudia Pasquero
  • 22 maggio 2025 | Il lavoro in pericolo – Maurizio Sacconi, Daniela Fumarola, Stefano Sacchi

I dieci appuntamenti si svolgeranno presso la sede del Circolo dei lettori, in Via Gianbattista Bogino 9, Torino, e cominceranno alle 18.30, con ingresso libero fino ad esaurimento posti.

Chi possiede la Carta Io leggo di Più del Circolo dei lettori può prenotare il proprio posto (info@circololettori.it | 011 8904401).

Per l’aperitivo a seguire, è necessaria la prenotazione (Barney’s | 011 8904417 – 348 0570986 – barney@circololettori.it).

Per le opere di accompagnamento 99 milioni alla Torino-Lione

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Nella seduta della seconda Commissione del Consiglio regionale, presieduta da Mauro Fava, l’assessore Enrico Bussalino ha illustrato la parte di competenza in materia di logistica e infrastrutture strategiche del Documento di economia e finanza regionale (Defr) 2025-2027 (Pdcr 18). L’illustrazione delle stesse materie per il “Bilancio di previsione finanziario 2025-2027”, su richiesta delle opposizioni, è stata rinviata alla prossima seduta. Il motivo è la difficoltà a fare il confronto tra gli stanziamenti in Bilancio degli anni precedenti e quelli previsti nel Ddl 49, causa l’incompletezza del materiale a disposizione.

Infatti per chiarimenti sono intervenuti, oltre a Marco Protopapa (Lega), diversi consiglieri delle opposizioni: Sarah Disabato (M5s), Gianna PenteneroNadia ConticelliDomenico RavettiMonica Canalis e Fabio Isnardi (Pd), Alice Ravinale e Giulia Marro (Avs).

Nella sua relazione, Bussalino ha sottolineato che “le opere di accompagnamento della nuova linea ferroviaria Torino – Lione, che ammontano a 99 milioni di euro, sono importanti per infrastrutturare il territorio, trattandosi di un’opera strategica per il Piemonte e l’Italia e l’Europa”.

Per quanto riguarda la logistica, l’assessore ha rilevato “l’importanza dell’attivazione delle zone logistiche semplificate e che con il Dpcm del 12 novembre 2024 è già stato istituito il Comitato d’indirizzo, cioè l’organo di governance per l’operatività definitiva della Zona logistica semplificata (Zls)”. La Zls “Porto e retroporto di Genova” coinvolge i territori comunali di Rivalta Scrivia, Arquata Scrivia, Novi Ligure, Alessandria, Castellazzo Bormida, Ovada e Belforte Monferrato.”

In base alle domande dei consiglieri, oltre ad assicurare di fornire tabelle utili al confronto tra gli esercizi finanziari, Bussalino si è impegnato a chiedere i fondi necessari, ulteriori all’attuale disponibilità di 8 milioni e mezzo di euro, per la realizzazione della linea 1 della metropolitana di Torino e ha assicurato che “i lavori non si fermeranno”. Stesse conferme sono state fatte in merito ai cantieri del Terzo valico e dell’Asti-Cuneo “che rispetteranno il cronoprogramma”. L’assessore ha anche annunciato l’implementazione dei fondi statali del cosiddetto Ferrobonus, con 450 mila euro regionali.

Special Olympics World Winter Games 2025: un grande impatto sociale ed economico

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Torino e il Piemonte sono pronti a ospitare il più importante appuntamento sportivo mondiale per atleti con disabilità intellettive: gli Special Olympics World Winter Games Turin 2025. Un messaggio che è risuonato unanime questa seraalla Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, dove comitato organizzatore, istituzioni, stakeholders e rappresentanti del mondo dell’imprenditoria hanno ribadito il loro convinto “sì” ad un evento di straordinario impatto per il territorio. Quelle prospettate sono ricadute di eccezionale rilievo in termini economici, sociali e culturali, che non si limiteranno al periodo dei Giochi, ma lasceranno una preziosa eredità di cui il territorio godrà per gli anni a venire.

“Siamo felici di organizzare gli Special OlympicsWinter Games 2025. È una grande occasione, per la nostra città e per il nostro territorio, poter ospitare un evento che abbatte barriere e pregiudizi e celebra il valore della collaborazione e le pari opportunità”, racconta Patrizia Sandretto Re Rebaudengo, Presidente del Local Organizing Committee. “Il mio ringraziamento va ai Ministri Daniela Santanchè, Andrea Abodi, e Alessandra Locatelli, al Presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio, al Sindaco di Torino Stefano Lo Russo, al Presidente di Compagnia di San Paolo Marco Gilli, ai tre main sponsor Toyota, Coca Cola e Intesa San Paolo. Grazie alle preziose risorse che hanno messo a disposizione, siamo sulla buona strada per realizzare un evento indimenticabile. I Giochi saranno accompagnati da un ricco calendario di eventi e attività culturali, in collaborazione con le istituzioni, le associazioni e le scuole locali. Il progetto è molto ambizioso e abbiamo bisogno del contributo di tutti per far sì che questo sogno diventi realtà”.

“Con gli Special Olympics World Winter Games, il Piemonte si prepara a diventare il palcoscenico mondiale dell’inclusione e del talento”, dichiarano il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio, gli assessori allo Sport, Marina Chiarelli e al welfare Maurizio Marrone. “Saranno giorni di sport, emozioni e grandi storie di vita, che dimostreranno come la determinazione e il coraggio possano superare ogni ostacolo. Questo evento non solo metterà in luce il potere universale dello sport nel connettere persone e culture, ma offrirà anche l’opportunità di valorizzare le eccellenze del nostro territorio: dalle montagne che ospiteranno le gare, alle iniziative che coinvolgeranno scuole, musei, teatri e comunità locali. I Giochi saranno un’occasione per emozionarci, riflettere e ispirarci, ricordandoci che gli Special Olympics non parlano solo di medaglie, ma di valori che arricchiscono la società intera. Il Piemonte è orgoglioso di esserci e di accogliere il mondo con la sua bellezza e la sua ospitalità”.

Per il Sindaco della Città di Torino Stefano Lo Russo:“Con gli Special Olympics World Games Torino si prepara ad ospitare un importante evento sportivo di livello internazionale e, insieme, una comunità che è fonte di ispirazione nella promozione della cultura dell’inclusività e del rispetto. Lo spirito olimpico, in questi giochi, si declina in una delle sue essenze più pure: un invito a superare le barriere che ci separano e a riconoscere il valore di ogni individuo. Proprio in questi giorni in cui la città sta entrando nel vivo delle Universiadi invernali è importante ricordare come i grandi eventi sportivi, che accolgono atlete, atleti e delegazioni da tutto il mondo veicolano valori universali e lasciano eredità importanti sul territorio”.

L’evento, infatti, si prefigge di generare impatti positivi su più livelli. Da un punto di vista economico, i Giochi attireranno migliaia di visitatori tra atleti, familiari, tecnici, volontari e appassionati, con significative ricadute sui settori dell’ospitalità, della ristorazione e del turismo. Ma è l’aspetto sociale a rappresentare il cuore pulsante di questa manifestazione: promuovere l’inclusione delle persone con disabilità intellettiva attraverso lo sport e diffondere una cultura più aperta e rispettosa della diversità. Non da ultimo, i Giochi offriranno un’importante occasione per valorizzare l’immagine del Piemonte e di Torino a livello internazionale, posizionandoli come destinazioni di eccellenza non solo per gli eventi sportivi, ma anche per la loro capacità di mettere al centro le persone e i valori.

Gli eventi sul territorio

Durante gli Special Olympics World Winter Games 2025, Torino e il Piemonte diventeranno il cuore pulsante di un’esperienza unica che andrà ben oltre le competizioni sportive. Le gare delle 8 discipline (sci alpino, sci di fondo, dancesport, pattinaggio artistico, floorball, short track, snowboard e ciaspole) si svolgeranno dall’8 al 15 marzo a Torino Bardonecchia, Sestriere e Pragelato, ma parallelamente si svilupperà un programma di eventi collaterali e attività di avvicinamento che coinvolgeranno attivamente il tessuto associativo, culturale e sociale della regione.

Le scuole saranno protagoniste di percorsi educativi sull’inclusione, con laboratori e incontri dedicati a sensibilizzare le nuove generazioni. I musei, i teatri e le istituzioni culturali del territorio offriranno un ricco calendario di iniziative, tra cui mostre tematiche, spettacoli teatrali e concerti, che celebreranno la diversità e l’unione tra le comunità. Non mancheranno poi momenti di festa e aggregazione, come la cerimonia di apertura sabato 8 marzo, dove i cittadini e i visitatori potranno immergersi nell’atmosfera dei Giochi e incontrare dal vivo i 1.500 atleti e atlete provenienti da 102 delegazioni.

A segnare solennemente il percorso di avvicinamento ai World Winter Games sarà la torcia olimpica, che partirà da Atene il 25 febbraio per arrivare in Italia il 26, in un percorso che, dopo una tappa in Vaticano, la porterà fino a Torino. Lì inizierà il suo tour per il Piemonte, a partire dai Comuni ospitanti l’evento, per poi andare a toccare tutti i capoluoghi piemontesi, in una serie di appuntamenti locali che renderanno l’esperienza dei Giochi indimenticabile, rafforzando il legame tra il territorio e i valori promossi dagli Special Olympics, lasciando un’eredità duratura di partecipazione, inclusione e orgoglio collettivo.

Omicidio suicidio a Rivoli: 85enne spara alla compagna e si uccide

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Omicidio – suicidio a Rivoli, dove un uomo di 85 anni, italiano, ha sparato alla convivente, di origini romene, di 60 anni  e poi si è ucciso con la stessa arma, un fucile da caccia che deteneva regolarmente.

La tragedia è avvenuta alla periferia di Rivoli, in via Po 8, nella casa della coppia. Le indagini sono affidate  ai carabinieri della compagnia di Rivoli e del nucleo investigativo del comando provinciale.

Volontà donazione organi al rinnovo carta identità, Piemonte tra le prime grandi regioni

L’assessore Riboldi: «Ora proseguire con convinzione nel diffondere la cultura del dono degli organi»

Con la prima registrazione di volontà positiva alla donazione degli organi e tessuti all’ufficio anagrafe di Sessame (AT), il Piemonte è diventato la prima grande regione in Italia nella quale tutti i Comuni hanno trasmesso almeno una dichiarazione di volontà alla donazione di organi raccolta in occasione del rinnovo della carta d’identità.

È il traguardo di un cammino iniziato 10 anni fa nel Comune di Settimo Torinese che, in attuazione della legge nr 98/2013 “Una scelta in Comune”, ha impegnato il Coordinamento Regionale delle donazioni e dei Prelievi di organi e tessuti (CRP) nella formazione degli operatori delle anagrafi e nel coordinamento con il Sistema Informativo Trapianti (SIT).

«È una notizia positiva che ci stimola a proseguire con convinzione per diffondere ulteriormente la cultura della donazione degli organi. I trapianti sono una riconosciuta eccellenza della sanità piemontese che ogni anno consente di salvare molte vite umane e la donazione degli organi è un presupposto fondamentale», sottolinea l’assessore alla Sanità Federico Riboldi.

Il risultato è stato possibile anche grazie alla collaborazione di ANCI Piemonte, di Federsanità ANCI Piemonte, delle Prefetture, delle Amministrazioni comunali e del Centro Nazionale Trapianti, nonché del lavoro di tutto il personale del Coordinamento Regionale Prelievi di Organi e Tessuti diretto dalla dottoressa Anna Guermani.

I Comuni, per diventare operativi nella registrazione delle volontà, hanno dovuto compiere un percorso che ha previsto:

– la partecipazione ad un corso di formazione per gli operatori delle anagrafi tenuto dai referenti del CRP, e impreziosito dalle testimonianze offerte da pazienti trapiantati e da familiari di donatori riguardante aspetti etici, scientifici, organizzativi della medicina dei trapianti e aspetti tecnici legati alla registrazione delle volontà;

– la realizzazione del collegamento informatico per la trasmissione dei dati al SIT;

– la diffusione dell’informazione ai cittadini.

Sono stati necessari 75 incontri per formare 2.640 operatori delle anagrafi.

Ad oggi il numero delle dichiarazioni registrate durante in rinnovo della carta d’identità è di 1.562.399, di cui il 67% risultano essere favorevoli alle donazioni.

La consultazione del SIT avviene dopo la morte del soggetto certificata da un equipe di medici.

La registrazione di volontà presso il Comune si affianca alle altre possibili dichiarazioni:

– un atto olografo su carta libera che riporti i propri dati e la scelta;

– la compilazione di una delle tessere messe a disposizione dal Ministero della Salute o dalla Regione, con data e firma;

– la registrazione agli sportelli abilitati delle ASL;

– l’iscrizione all’AIDO.

La decisione di essere o meno donatori di organi e tessuti dopo la morte dovrebbe essere assunta in anticipo: decidere per sé solleva i familiari dal dover scegliere in un momento di grande sofferenza per la perdita della persona amata.

Bilancio da 20,4 miliardi per la Regione. Cirio e Tronzano: «buon senso ed equilibrio in spese e investimenti»

La Giunta regionale ha approvato  gli aggiornamenti al bilancio previsionale 2025-2027 che ora passerà all’esame del Consiglio per la discussione e l’approvazione entro febbraio.
«Si tratta di un bilancio di equilibrio e buon senso che sostiene i progetti in corso, rilancia gli investimenti, garantisce la spesa corrente e il pagamento delle rate dei mutui, e con il quale il Piemonte fa la sua parte nell’ambito delle politiche europee e della reintriduzione del patto di stabilità che per la nostra regione vale circa 86 milioni e che il Piemonte compensa anche grazie a un uso oculato e sapiente delle risorse europee che per il Piemonte sono cresciute nella nuova programmazione passando dai 965 milioni della programmazione Fesr 2014-2020, a 1,5 miliardi 2021-2027,  e dell’Fse, arrivato a 1,3 miliardi rispetto ai 965 del 2014-2020» dichiarano il presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio e l’assessore al Bilancio Andrea Tronzano.
«Sanità, welfare, lavoro e formazione, mobilità, cultura, turismo e grandi eventi rimangono al centro dell’attenzione della nostra amministrazione che, anche con questo bilancio, conferma il metodo virtuoso che ci consente di usare le risorse europee e nazionali, a integrazione dei fondi regionali per sostenere in maniera importante e rilanciare le politiche di sviluppo della nostra regione: lo facciamo ad esempio sulle borse di studio, continuando a garantire piena copertura degli assegni per tutti gli aventi diritto, e per le misure di sostegno e sviluppo del sistema produttivo e della transizione energetica», proseguono Cirio e Tronzano. Che aggiungono: «Approvare il bilancio previsionale in questa fase iniziale dell’anno risponde da un lato alle sollecitazioni della Corte dei Conti che da tempo sollecita iniziative in questo senso e dall’altro di programmare in maniera oculata l’attività, sapendo che le risorse oggi previste saranno integrate nei prossimi mesi essere con ulteriori risorse statali e anche dalla riprogrammazione dei fondi europei prevista a marzo».In particolare il bilancio di previsione finanzia spese, misure e investimenti in Piemonte per oltre 20,4 miliardi di euro, in linea con il 2024, e con un trend crescente rispetto al 19,6 miliardi del 2022 e ai 18,8 del 2020.

Nel dettaglio, il bilancio di previsione assegna oltre 12,6 miliardi alla spesa sanitaria, proseguendo il trend virtuoso di equilibrio dei conti e garanzia di servizi e prestazioni.
Alle politiche agricole, sono assegnati 100 milioni, tra fondi regionali, europei e statali, oltre a quelli gestiti direttamente da Arpea e relativi al complemento regionale per lo Sviluppo rurale.
Sono confermati 153 milioni di risorse regionali alle politiche sociali e per la famiglia, al pari del 2024, come da note preliminari che integrano il ddl bilancio in aula.
107 milioni sono destinati all’energia e alla diversificazione delle fonti energetiche, in crescita rispetto ai 69,4 milioni previsti nel previsionale del 2024.
114 milioni sono assegnati all’istruzione e al diritto allo studio, in aumento rispetto ai 104 dello scorso anno.
In crescita anche le risorse per la sicurezza, giovani e sport: ci sono 1,7 milioni alle politiche di sicurezza, rispetto ai 470 mila euro del previsionale 2024, e 33,4 milioni per politiche giovanili e sport, ovvero 2 milioni rispetto al 2024.
Per le politiche del lavoro e la formazione professionale, il bilancio previsionale assegna 546 milioni di euro, a fronte dei 488 del 2024.
Sono poi 49 i milioni destinati alle autonomie locali (Province, Comuni, Comunità Montane, unioni di Comuni), quasi il 60 per cento in più rispetto ai 28 del 2024, grazie anche all’assegnazione delle risorse Fsc. Confermati poi i 3 milioni per la protezione civile.
Per quanto riguarda le politiche di sostegno al sistema industriale sono previsti 311 per lo sviluppo economico e la competitività, destinati a industria, pmi, artigianato, commercio, ricerca e innovazione, rispetto ai 216 milioni del 2024. Crescono anche le risorse a sostegno del sistema e per il finanziamento di iniziative culturali: sono complessivamente 107,7 milioni, quasi 8 milioni in più rispetto al 2024. Confermati poi i fondi per il turismo che ammontano circa 30 milioni di euro.
Oltre 210 milioni sono destinati allo sviluppo sostenibile e tutela dell’ambiente, 378 milioni per il trasporto ferroviario, su un totale di 816 milioni destinati complessivamente alle politiche di mobilità e al trasporto pubblico.

Da evidenziare il contenimento della spesa prevista sui costi degli affari generali che passano da 886 a 802 milioni, frutto di politiche di spending review e di risparmio sulla gestione dei beni regionali, a partire dai risparmi garantiti dal Grattacielo Piemonte.

CS