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Ricostruzione di Gaza: il Piemonte si candida per il coordinamento sanitario pediatrico

La Regione Piemonte ha formalmente manifestato al vicepresidente del Consiglio dei ministri e ministro degli Esteri Antonio Tajani la disponibilità a contribuire alla missione umanitaria per la ricostruzione della Striscia di Gaza candidandosi al coordinamento del supporto sanitario pediatrico.

La proposta, sottoscritta dal presidente Alberto Cirio e dagli assessori alla Sanità Federico Riboldi, alla Protezione civile Marco Gabusi e alla Cooperazione internazionale Maurizio Marrone, è stata inviata alla Farnesina a seguito della recente riunione operativa del Governo dedicata agli interventi di ricostruzione nei territori palestinesi.

«Il Piemonte è pronto a fare la propria parte – hanno dichiarato il presidente Cirio e gli assessori Riboldi, Gabusi e Marrone – mettendo a disposizione le sue eccellenze sanitarie, in particolare l’ospedale infantile Regina Margherita di Torino, punto di riferimento internazionale per la cura dei bambini in condizioni critiche. Il nostro obiettivo è contribuire alla rinascita del sistema sanitario pediatrico di Gaza offrendo formazione, assistenza clinica e supporto operativo alle strutture locali».

In particolare, in coerenza con le linee guida del Ministero degli Esteri, la Regione Piemonte propone di organizzare programmi formativi per il personale sanitario palestinese su emergenze pediatriche, chirurgia, terapia intensiva e malattie infettive, sviluppare protocolli clinici e gestionali per gli ospedali pediatrici, attivare canali di teleassistenza e consulenza clinica a distanza con i centri piemontesi di eccellenza, condividere conoscenze organizzative e gestionali per la riorganizzazione dei reparti pediatrici danneggiati dal conflitto, allestire strutture di assistenza o ospedali da campo, sul modello dell’unità EMT2 utilizzata in Turchia dopo il terremoto del 2023.

«La ricostruzione – sostengono presidente e assessori – non può prescindere dal rafforzamento delle competenze e delle capacità locali. Il Piemonte intende offrire un contributo concreto e duraturo, in collaborazione con la Farnesina e con le organizzazioni internazionali impegnate in Medio Oriente».

La Regione ha inoltre espresso nella lettera inviata al vicepresidente Tajani la disponibilità ad avviare un tavolo operativo con il Ministero degli Esteri per definire nel dettaglio le modalità di collaborazione e coinvolgere i propri enti sanitari e le organizzazioni non governative piemontesi già attive nella zona.

‘Una città a misura di tutte le ruote’, domani c’è il Bike Pride

 

Torna domenica l’appuntamento con il Bike Pride, giunto alla quattordicesima edizione. Sotto il tema “Velomobilità. Una città per tutte le ruote”, la manifestazione promossa da FIAB invaderà pacificamente la zona sud di Torino rilanciando la richiesta di spazi urbani sempre più equi e accessibili.

La giornata prenderà il via fin dalla tarda mattinata al Parco Colonnetti, dove i partecipanti troveranno stand informativi, laboratori per grandi e piccoli, una ciclofficina e punti ristoro. Il via della pedalata collettiva è fissato per le ore 14. Il percorso, lungo circa 14 km, collegherà i quartieri di Mirafiori Sud, Lingotto, Nizza Millefonti, Santa Rita e Crocetta.

Spiega Ammj Traore, Presidente di Fiab Torino Bike Pride “Il tema riflette una richiesta chiara: ripensare la progettazione urbana per garantire accessibilità a tutte le tipologie di mezzi a pedali – dalle bici tradizionali a quelle a pedalata assistita, dalle cargo bike ai tricicli e alle handbike. Riconosciamo le infrastrutture realizzate negli anni, ma pensiamo si possa fare un passo ulteriore verso l’eterogeneità dell’utenza. Il Bike Pride è una festa collettiva per vivere la città con lentezza e in armonia, ma anche un momento per pensare a che spazi vogliamo.”

L’evento si svolge in un contesto di forte crescita della mobilità ciclabile a Torino: negli ultimi sei anni (dal 2019) sono stati registrati oltre 21,8 milioni di passaggi sui contatori cittadini e la rete ciclabile complessiva ha raggiunto i 295 km, con un ulteriore ampliamento di 15 km previsto entro il 2026.

“Dal 2022 abbiano realizzato 61,2 chilometri di infrastrutture ciclabili, di cui 54 chilometri di piste ciclabili e il resto di corsie ciclabili. e grazie a un investimento di 32 milioni di euro della Fondazione CRT, nell’ambito del progetto ‘Torino Cambia – Spazi che uniscono’, potremo destinare un ulteriore milione e mezzo di euro al rifacimento della segnaletica, partendo dalle strade con il manto migliore, per rendere le corsie ciclabili più sicure e facilmente riconoscibili. – sottolinea l’assessora – La vivibilità delle nostre strade – aggiunge – dipende però anche dal rispetto reciproco. Troppo spesso le corsie del trasporto pubblico o quelle ciclabili sono ostruite da auto o mezzi che non dovrebbero trovarsi lì. Per questo è fondamentale un cambiamento culturale basato sulla consapevolezza e sul rispetto degli spazi comuni. Eventi come il Bike Pride svolgono un ruolo chiave nel coinvolgere i cittadini e nel promuovere questa consapevolezza condivisa.”

Novità di questa edizione è il lancio di una mappatura partecipata dei punti critici della rete ciclabile cittadina. Sviluppata da FIAB in collaborazione con associazioni e cittadini, l’iniziativa mira a raccogliere dati precisi per migliorare sicurezza, manutenzione e segnaletica della rete esistente.

Il Bike Pride si inserisce inoltre nel più ampio progetto “Cicli naturali: urban biodiversity by bike”, sostenuto dalla Fondazione Compagnia di San Paolo, che integra salute, sostenibilità ambientale e benessere urbano.

La partecipazione alla pedalata è libera e gratuita, aperta a tutti.

Per maggiori informazioni e dettagli sul percorso e sul programma: www.bikepride.net

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Torna “Fabbriche aperte”, alla scoperta del cuore industriale del Piemonte

Le prenotazioni dal 14 ottobre. 150 le aziende che hanno aderito

Fabbriche Aperte Piemonte – Dentro il cuore del Piemonte industriale, per scoprire il valore di chi crea valore”, ritorna con la sua sesta edizione per consentire al grande pubblico di visitare i luoghi della produzione industriale, aperti straordinariamente per l’occasione, ed affermare l’immagine di un territorio luogo della manifattura intelligente, dell’innovazione e del saper fare.

Tra il 23, 24 e 25 ottobre i cittadini interessati potranno visitare le 150 aziende che hanno aderito, rappresentative delle principali filiere produttive che compongono l’economia piemontese: dall’aerospazio all’automotive, dal tessile all’agrolimentare, dalla meccatronica alla chimica e farmaceutica, dal tessile ai servizi avanzati. La ripartizione per provincia è la seguente: Alessandria 12, Asti 8, Biella 14, Cuneo 20, Novara 9, Torino 78, VCO 4, Vercelli 5.

Per le prenotazioni, possibili dal 14 al 22 ottobre, occorre utilizzare il sito www.fabbricheapertepiemonte.it, dove è possibile consultare l’elenco, che comprende una breve descrizione delle attività e le informazioni di tipo logistico per poter effettuare la visita. I posti disponibili sono 16.100.

«Con questa nuova edizione – sottolinea il presidente della Regione Alberto Cirio – vogliamo dimostrare la grande opportunità che i fondi europei hanno rappresentato negli ultimi anni e continueranno a rappresentare per il nostro sistema produttivo, oltre ad accrescere la consapevolezza delle capacità manifatturiere di cui disponiamo. Viene ulteriormente amplificato

il concetto della fabbrica come luogo di produzione di valore, elemento strategico e identitario della tradizione industriale del Piemonte nel passato, nel presente e nel futuro».

«L’apertura straordinaria delle aziende aderenti intende accendere i riflettori sulla manifattura di eccellenza e sull’innovazione tecnologica mediante la dinamica esperienziale delle visite agli stabilimenti – evidenziano gli assessori alle Attività produttive Andrea Tronzano e alla Ricerca e Innovazione Matteo Marnati – In questo modo il pubblico può rendersi conto direttamente del ricco patrimonio industriale del Piemonte, che vanta eccellenze a livello internazionale, ed avere l’opportunità di conoscere alcuni dei Poli creati per favorire la diffusione dell’innovazione e lo scambio di competenze tra Atenei, centri di ricerca e imprese».

Fabbriche Aperte Piemonte, co-finanziato dal Fondo europeo di sviluppo regionale, è anche l’occasione per rendere evidenti ai cittadini i diversi modi di utilizzare al meglio le risorse europee. Infatti, oltre il 40% delle imprese partecipanti ha beneficiato delle misure Fesr per l’efficientamento energetico, per l’innovazione dei processi produttivi, per la riqualificazione degli edifici o dei macchinari, per l’accesso al credito o il supporto agli investimenti in ricerca e sviluppo, con un investimento di oltre 73 milioni di euro, che rappresenta un impegno significativo del sistema pubblico-privato verso lo sviluppo sostenibile del comparto industriale.

Appendino si dimette da vicepresidente del M5S: “Serve una riflessione sul futuro del Movimento”

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Roma, 18 ottobre 2025 – La deputata Chiara Appendino, ex sindaca di Torino, ha lasciato la vicepresidenza del Movimento 5 Stelle, annunciando la decisione durante il Consiglio nazionale riunito in videoconferenza.

La parlamentare ha spiegato che il suo gesto nasce dall’esigenza di “rimettersi in discussione” e rilanciare un dibattito interno, invitando il M5S a recuperare autonomia e identità politica (sottinteso: dal Pd).

Le dimissioni arrivano a pochi giorni dal voto online che dovrebbe confermare Giuseppe Conte alla guida del Movimento, e vengono lette come un segnale di tensione verso la linea attuale.

Muore sul lavoro a 41 anni nel cantiere di Torino Esposizioni

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Tragedia sul lavoro questa mattina nel cantiere di Torino Esposizioni, in corso Massimo d’Azeglio, dove un operaio di 41 anni di origine egiziana è morto. Secondo le prime informazioni è andato in arresto cardiaco a seguito di un incidente. Nonostante i sanitari abbiano  effettuato le manovre di rianimazione non è stato possibile salvarlo.

Il cordoglio del sindaco Stefano Lo Russo: “La Città di Torino, partecipe nel dolore, si stringe intorno al cordoglio della famiglia di Andy Mwachoko, il lavoratore che ha perso la vita questa mattina nel cantiere di Torino Esposizioni.
Ai suoi cari va il pensiero di tutta la nostra comunità”.

Sicurezza dei presidi sanitari, firmato protocollo tra Prefettura,  Asl Città di Torino e Regione

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«L’iniziativa che oggi sottoscriviamo realizza un programma di interventi volti a venire sempre più incontro alle esigenze di sicurezza e serenità di chi quotidianamente è impegnato in prima linea per la salute dei cittadini».  
Lo ha sottolineato il Prefetto Donato Cafagna, firmando  insieme al Direttore Generale dell’ASL Città di Torino Carlo Picco e agli Assessori Regionali alla Sanità e alle Politiche Sociali e all’Integrazione Socio-Sanitaria, Federico Riboldi e Maurizio Marrone, il Protocollo di Intesa per la sicurezza dei presidi sanitari che prevede percorsi condivisi, con modalità d’azione prestabilite, concordate ed efficaci, per affrontare, e possibilmente prevenire, un’aggressione o atteggiamenti violenti all’interno delle strutture sanitarie e dei servizi sanitari.
L’attenzione sarà maggiormente rivolta alle strutture ritenute ad alto rischio, come i Pronto Soccorso, i punti di primo intervento – i Servizi Psichiatrici di Diagnosi e Cura, i Centri di Salute Mentale, i Servizi Dipendenze Patologiche e gli altri servizi delle strutture sanitarie. Sarà implementato l’utilizzo di strumenti di videosorveglianza, e/o dei sistemi di teleallarme e di vigilanza diurna/notturna.
«C’è una richiesta di maggiore presenza delle Forze dell’Ordine da parte degli Ordini, delle Organizzazioni sindacali, delle Asl – ha spiegato il Prefetto ­- e l’obiettivo è quello di corrispondere a questa richiesta in maniera dinamica e coordinata, potenziando la presenza all’interno dei presidi e implementando i sistemi di videosorveglianza, ma anche consolidando quelle forme di collaborazione tra mondo sanitario e mondo della sicurezza in modo da rendere più incisivi possibili gli interventi. Grazie a questo protocollo, inoltre, alla prevenzione e alla deterrenza, si affiancheranno iniziative di formazione e comunicazione, volte a rinsaldare il dialogo e il rapporto di fiducia che deve intercorrere tra sanitari e pazienti.  
«Al fine di contrastare le aggressioni  – ha spiegato il Direttore Carlo Picco – l’ASL Città di Torino ha messo in atto una serie di azioni, tra cui la vigilanza armata, i pulsanti antipanico, le telecamere e i video collegamenti, la collaborazione con la Prefettura e la Questura, le convenzioni con il “Nucleo Associazione Nazionale Carabinieri di Protezione Civile della Provincia di Torino” e “Capitano Ultimo Volontari di Protezione Civile Piemonte” nei Pronto Soccorso degli Ospedali Maria Vittoria e San Giovanni Bosco. Con la firma del Protocollo siglato oggi, per il quale ringrazio il Prefetto, le Forze dell’Ordine e gli Assessori Regionali alla Sanità e alle Politiche Sociali e all’Integrazione Socio-Sanitaria, si intende rafforzare la collaborazione tra l’ASL Città di Torino e le Forze dell’Ordine per tutelare gli operatori sanitari da aggressioni o atti di violenza, definendo le modalità di attivazione delle Forze dell’Ordine per garantire il loro tempestivo intervento in caso di episodi di violenza che coinvolgano il personale sanitario».
L’Assessore Regionale Federico Riboldi ha tenuto a sottolineare che: «Il protocollo per la sicurezza nei Pronto Soccorso firmato oggi a Torino è il secondo in Piemonte dopo quello sottoscritto ad Asti nel mese di aprile. Ringrazio il Prefetto di Torino Donato Cafagna, il Direttore Generale ASL Città di Torino Carlo Picco e tutti coloro che si sono impegnati per raggiungere questo obiettivo che è una priorità assoluta per l’assessorato alla Sanità. La Regione Piemonte continuerà ad investire nella sicurezza per garantire agli operatori la serenità di poter svolgere il proprio lavoro senza dover temere per la propria incolumità personale e ai pazienti e alle famiglie di essere curati in ambienti dove non si verificano fatti incresciosi. È in svolgimento una gara d’appalto per la presenza di guardie armate in tutti i Pronto Soccorso aziendali, con prevista aggiudicazione entro la fine dell’anno. Fino a pochi anni fa il personale del Pronto Soccorso era rispettato e anche ringraziato: si vede che alcuni schemi nella società sono saltati. Per questo motivo, la Regione ha avviato quest’anno un monitoraggio in tutte le aziende sanitarie sulla presenza di misure di sicurezza e la prevenzione della violenza a danno degli operatori sanitari. Infine, un ringraziamento alle Forze dell’Ordine che ogni giorno lavorano per la nostra sicurezza e che sono certo daranno il loro fondamentale contributo anche in questo ambito».
Per l’Assessore regionale alle Politiche sociali Maurizio Marrone: «La vera sicurezza in luoghi sempre aperti e accessibili come gli ospedali la si garantisce solo rafforzando la presenza delle Forze dell’Ordine e questo stanno facendo le Istituzioni unendo le energie. Grazie anche alle associazioni d’Arma, come l’Associazione Nazionale Carabinieri, per la loro disponibilità a garantire la loro presenza rassicurante. Siamo orgogliosi di sostenerli con le risorse regionali per l’Invecchiamento Attivo».
Alla firma del documento erano presenti i vertici provinciali delle Forze dell’Ordine e i presidenti dell’Ordine dei Medici e degli Odontoiatri della provincia di Torino, dell’Ordine delle Professioni infermieristiche e dell’Ordine delle Professioni Sanitarie tecniche.

Unione Industriali Torino, Marco Gay: “L’Italia deve tornare a crescere investendo su industria e innovazione”

Davanti a oltre 800 tra imprenditori e manager, si è svolta questa mattina l’assemblea annuale dell’Unione Industriali Torino. All’evento hanno partecipato il presidente di Confindustria Emanuele Orsini, il vicepremier e ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini, il ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso, il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio e il sindaco di Torino Stefano Lo Russo.

La relazione del presidente Marco Gay si è aperta con un suggestivo video, realizzato con l’intelligenza artificiale, che immaginava la Torino del 2100. Le immagini si sono concluse con una panoramica sul pubblico in sala: “Questo video inizia qui. Inizia qui perché abbiamo una certezza: la nostra ambizione e il nostro impegno sono gli stessi con cui ci siamo lasciati un anno fa (…). Mettere in campo ogni sforzo e ogni energia per contribuire a rendere la nostra città e il nostro territorio luoghi di crescita e innovazione”.

Nel suo intervento, Gay ha espresso preoccupazione per il quadro geopolitico internazionale: “Al di là dell’Atlantico si sta imponendo un nuovo codice nel linguaggio diplomatico (…). Ciò che più ci preoccupa è la costante incertezza di quello che è e che sarà”, pur riconoscendo come “in Italia godiamo di stabilità politica: per noi imprenditori è essenziale”. Ribadendo l’importanza dell’Europa, ha ammonito che “dobbiamo riformare le politiche, non i princìpi”, invitando a ridurre frammentazioni e burocrazia: “Siamo fermi a guardare cosa fanno gli altri”.

Riguardo alla Legge di Bilancio, il presidente ha richiamato la necessità di un equilibrio tra vincoli e crescita: “Il rispetto dei vincoli comunitari non deve diventare il motivo per non fare (…). Una crescita dello 0,5% non è una vera crescita”. E ha aggiunto: “Gli equilibri di finanza pubblica non si tengono senza investimenti e senza crescita”, sottolineando l’urgenza di agire su innovazione, intelligenza artificiale, fiscalità e costo dell’energia.

Sul fronte industriale, Gay ha ricordato che il settore “vale 510 miliardi di euro, pari al 23,4% del PIL nazionale e al 26% a Torino”, invitando gli imprenditori a una scelta chiara: “Vogliamo essere ambiziosi o continuare a difenderci?”.

“Al nostro Paese serve una politica industriale con una visione almeno triennale (…). Ma non è pensabile di fare sviluppo e crescita con queste risorse”, ha osservato riferendosi ai limiti del bilancio statale e alla misura del superammortamento.

Guardando a Torino, Gay ha sottolineato come “è già da tempo il momento del coraggio”, rilanciando il tema della mobilità: “Abbiamo la filiera, il know how, l’ingegneria e allora abbiamo bisogno che tutti si prendano degli impegni chiari”.

Ha poi ricordato i progressi del tessuto produttivo locale: “In dieci anni le aziende di Torino sopra i 5 milioni di fatturato sono cresciute del 37% e i dipendenti del 24% (…). È il segnale che nessuno sta ‘divorando’ il presente, ma stiamo investendo sul domani”.

Proiettandosi verso il 2030, Gay ha indicato i settori chiave della crescita globale — aerospazio, robotica, chip, energia, medicina, nanomateriali e alimentazione — e il ruolo strategico che Torino può giocare: “Essere la città dove uomo e macchina convivono in un prodotto industriale di eccellenza (…). Vogliamo essere centro sperimentale per il volo dei droni e per la medicina del futuro”.

Ampio spazio è stato dedicato anche alla formazione: “La rivoluzione tecnologica comporta una rivoluzione che è anche culturale (…). Dobbiamo superare tutte le resistenze per rafforzare la collaborazione tra sistema educativo e sistema produttivo”. E ancora: “I giovani sono il nostro presente e a loro dobbiamo prima di tutto l’attenzione delle nostre scelte”.

Sul mondo delle imprese, Gay ha annunciato il progetto “Destinazione crescita”: “La crescita dimensionale sarà un requisito per stare nel futuro da protagonisti (…). Ma la crescita non è un fatto individuale. È un esercizio collettivo”, ribadendo l’importanza delle grandi infrastrutture e delle misure straordinarie per la competitività.

In chiusura, un appello alla responsabilità e all’ottimismo: “Noi abbiamo la responsabilità di proporre, è il nostro compito (…). È il momento di recuperare e alimentare quell’ottimismo industriale che ha sempre distinto la nostra città (…). Un posto dove l’industria c’è, ma certamente la nuova industria continuerà a esserci e troverà casa”.

Rapina in pieno giorno ai Murazzi, coppia aggredita con spray al peperoncino

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Nelle scorse ore, la Polizia di Stato ha arrestato a Torino tre giovani per rapina aggravata in concorso.

Attorno alle due mezza di domenica, una coppia di amici a passeggio lungo la riva del Po è stata avvicinata, all’altezza di via Sineo, da tre giovani cittadini egiziani che, dopo aver chiesto loro una sigaretta, li hanno aggrediti utilizzando uno spray urticante.

I tre, tutti di 20 anni, sono riusciti a impossessarsi della borsetta della ragazza e dello zaino del ragazzo, per poi fuggire in direzione di via Balbo.

I poliziotti dei “Falchi” della Squadra Mobile torinese, acquisite le descrizioni, hanno svolto attive ricerche in zona, fino a quando hanno notato il gruppetto in Viale dei Partigiani e, seguendoli fino a via XX Settembre, dove li hanno fermati.

Addosso ai giovani, gli investigatori hanno rinvenuto alcuni documenti sottratti a una delle vittime, che le sono stati riconsegnati, nonché un coltello a lama fissa e lo spray urticante utilizzato durante la rapina.

Gli arresti sono stato convalidati dall’Autorità Giudiziaria, che ha disposto come misura l’obbligo di presentazione alla P.G.

Gli studenti del Politecnico in mostra a Urban lab per immaginare la Torino del futuro

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Dodici mesi di lavoro, 52 luoghi, 14 atelier, 543 studenti coinvolti, 41 docenti e 46 tutor. Questi i numeri di “Scenario Torino”, la 2ª edizione della mostra realizzata da alcuni studenti del Politecnico su come immaginano il futuro di Torino e che sarà inaugurata alle 18 di oggi, presso la sede di Urban Lab e sotto i portici di piazza Palazzo di Città.

Ieri si è svolta un’anteprima riservata ai giornalisti che hanno potuto apprezzare il lavoro degli studenti dei corsi di Laurea Triennale, Laurea Magistrale in Architettura, Design, Pianificazione urbanistica e territoriale e Architettura del paesaggio del Politecnico di Torino. I futuri architetti si sono cimentati con esercizi progettuali su diverse aree urbane e tematiche di lavoro, a stretto contatto con l’Amministrazione comunale e in particolare con l’assessorato all’urbanistica della città di Torino. Gli esiti di questa stimolante mostra saranno visibili a tutti proprio da questo pomeriggio. Le fotografie sotto i portici della piazza illustrano i luoghi di progetto. Negli spazi di Urban Lab, invece, analisi, disegni e modelli mettono in mostra molteplici possibili destini per edifici, isolati e intere zone di una Torino che si immagina più sostenibile e accessibile.

La Città di Torino sta affrontando un momento di straordinario cambiamento: rilevanti investimenti pubblici e privati hanno avviato una nuova stagione di rigenerazione e ripensamento del territorio. Il numero delle trasformazioni urbane che si stanno avviando sul territorio comunale e le sfide attuali, mettono in luce la possibilità di ragionare in termini esplorativi intorno alla trasformazione di aree, edifici, brani di città. E il nuovo Piano regolatore presentato lo scorso 14 ottobre alla ESCP Business School ne è un esempio.

«Il lavoro che si fa con “Scenario Torino” – spiega l’assessore all’urbanistica Paolo Mazzoleni – è straordinario per noi e per gli studenti che si mettono all’opera su aree esistenti della città con progetti migliorativi che riqualificano interi quartieri. È un esercizio utilissimo per la città da cui poter prendere anche spunto ed è interessante capire come gli studenti immaginino la loro visione della città con modellini fisici e disegni tecnici. Un enorme mole di lavoro per gli studenti e i loro tutor e docenti del Politecnico che ringrazio».

L’iniziativa è stata curata dai docenti Caterina Barioglio, Nadia Caruso, Valerio Della Scala e Saskia Gribling, e ha coinvolto più di 14 insegnamenti di Ateneo.

Un’opportunità unica, che ha consentito da una parte ai ragazzi e alle ragazze di confrontare le proprie conoscenze teoriche con le sfide reali dell’urbanistica contemporanea, e dall’altra alla Città di Torino di beneficiare di una serie più variegata di immaginari ed esplorazioni meta-progettuali sul territorio e sulla sua trasformazione.

La mostra sarà visitabile fino all’8 novembre 2025 dal mercoledì al venerdì, dalle 14 alle 18 e il sabato dalle 12 alle 19.

All’inaugurazione sono previsti gli interventi di Paolo Mazzoleni, Assessore all’Urbanistica della Città di Torino, Andrea Bocco, Direttore del Dipartimento Interateneo di Scienze, Progetto e Politiche del Territorio-DIST del Politecnico di Torino, Michele Bonino, Direttore del Dipartimento di Architettura e Design-DAD del Politecnico di Torino e Piero Boccardo, Presidente di Urban Lab.

Soggetti coinvolti:

Assessorato all’Urbanistica della Città di Torino
Urban Lab
Dipartimento DAD (Architettura e Design) del Politecnico di Torino
Dipartimento DIST (Interateneo di Scienze, Progetto e Politiche del Territorio) del Politecnico di Torino.

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Ecco perchè l’Assemblea degli Industriali torinesi può essere molto importante 

Giachino: “Il Confronto col Governo avverrà prima della presentazione della Legge di Bilancio. Si presentano i dati reali della economia torinese e piemontese se si vogliono chiedere misure importanti. Urso va sostenuto.  Se Riparte Torino aumenterà anche la crescita economica italiana”

L’ Assemblea degli industriali torinesi, tenuto conto della debolezza politica del Consiglio Comunale e del Consiglio regionale , sarà il momento più importante dell’anno per Torino. L’Italia ,come ha detto il Fondo Monetario , quest’anno e il prossimo anno vedrà il suo PIL crescere la metà della media europea. La bassa crescita della economia torinese sicuramente è una delle cause della bassa crescita italiana. Ecco perché la Assemblea di quest’anno che vedrà intervenire mezzo Governo sarà questa volta più importante della Assemblea degli industriali lombardi, per influire sulla azione del Governo e sulla prossima Legge di Bilancio . Se riparte Torino ne avrà benefici importanti la economia nazionale.
Torino e’ la capitale della filiera industriale più importante del Paese e di questa filiera oggi è il centro della crisi. A Torino e in Piemonte oltre a Mirafiori opera un terzo dell’indotto dell’auto . Un settore che ha trainato lo sviluppo del dopoguerra , anche se poco amato dai torinesi e dagli italiani . Nel 1989 al termine dell’era GHIDELLA in Italia si producevano 1.900.000 auto e la FIAT era la prima per quota di mercato in Europa. Errori della Famiglia,  in primis la cacciata di Ghidella, errori della Città che, dando  per scontato nel 93 che l’industria non sarebbe stata così più importante ,punto’ tutto sul turismo, sulla cultura e sul loisir senza accorgersi che il valore aggiunto dell’industria per la nostra economia era molto più alto. Dal 2001 al 2019 Torino ha perso 19 punti di PIL rispetto a Bologna.
La colpa maggiore delle Amministrazioni fu capire in grave ritardo che la crisi della industria non era assolutamente pareggiata né dal turismo né dai nuovi settori.
 Nessuna Città europea ha difeso così poco la sua grande azienda come Torino. Nessun Paese ha difeso così poco la sua filiera industriale più importante . In Spagna lo scorso anno si son prodotte due milioni di auto. Tutti responsabili dal Comune al sindacato. Il primo sciopero a aprile 2023. Usati male anche gli incentivi statali su cui mi ero battuto molto . Il governo giallorosso addirittura non disse nulla al momento della vendita ai francesi. Il disimpegno della famiglia da Torino è forse la pagina meno bella della sua storia. L’avvocato Agnelli non sarà assolutamente contento. Io conto molto sull’impegno di Urso e del Governo perché venga corretta in Europa la sciagurata direttiva green fortemente voluta dalla sinistra e perché si riduca con forza il costo della energia se si vuole recuperare competitività . La crisi del settore auto il settore che ha la più grande ricaduta economica sul territorio incide sicuramente nella bassa crescita della economia italiana .Gli effetti su Torino sono più importanti perché qui la “fabbrica delle fabbriche” come è meglio definire il settore ha generato un sistema industriale in grado di costruire un’auto intera. Le amministrazioni comunali si sono illuse , sbagliando, di sostituire ciò che si stava perdendo nel settore col turismo, la cultura e gli eventi ma non è stato così. Non è bastata neanche la forte crescita dell’aerospazio  e così Torino da venticinque anni cresce meno della media nazionale. Aver capito tardi la o bassa crescita ha impoverito la Città . I ritardi gravi nella costruzione della TAV e del Terzo Valico , il mancato completamento della tangenziale hanno impedito la crescita della logistica in Piemonte , un settore importante che in Germania invece ha più del doppio della occupazione rispetto all’Italia. Il calo della economia torinese che vale il 55% della economia piemontese colloca la nostra Regione , che trent’anni fa era seconda alla Lombardia , tra l’ottavo e il decimo posto tra le regioni italiane. Il calo della crescita economica ha penalizzato soprattutto i redditi più bassi e ha fatto aumentare le diseguaglianze cosicché oggi la metà della Città che sta male sta peggio di quattro anni fa. Torino e’ la capitale della disoccupazione e tra le prime per disoccupazione giovanile. Torino soffre economicamente e socialmente ma ha ancora grandi potenzialità nel suo know how, nella qualità del suo Politecnico , della sua Università e nei suoi Centri di ricerche privati.
Ecco perché il Governo deve puntare anche su Torino e sulle sue potenzialità  per rilanciare la crescita della economia nazionale . E’ stato importante assegnare alla nostra Città il Centro per la Intelligenza artificiale che potrà essere strategico anche nello sviluppo della nuova mobilità , dalla guida autonoma in la.
Alla difesa del settore auto Torino deve aggiungere un grande sforzo nelle Infrastrutture.
La TAV ,l’opera più importante,va avanti troppo lentamente  e l’entrata in esercizio solo nel  2033-34 e’ obiettivamente grave. Paghiamo un prezzo alto alle lotte dei NOTAV, alla forte opposizione della sinistra , agli errori di chi ha l’incarico di realizzarla. Qualcuno non capisce che i ritardi costano molto alla economia piemontese e determinano cambiamenti nelle decisioni degli investimenti in logistica . Se 2/3 delle nostre esportazioni vanno in Europa e’chiaro che TAV, Monte Bianco , Terzo Valico , Brennero sono L priorità’ assolute.
Il Piemonte paga anche i ritardi nella costruzione del Terzo Valico così come il mancato completamento della Tangenziale di Torino costa molto ai pendolari e alla nostra economia . Anche le Banche debbono fare di più nella difesa del nostro settore industriale  Non capisco perché non si sia istituito un forte Fondo garanzia al credito per il settore dell’indotto auto il settore che sta pagando di più la folle delibera europea. Ecco perché sono convinto che la Assemblea degli Industriali di Torino non sarà solo una passerella. Quella del 2013 fece sua la mia proposta di portare a Torino la Autorità dei Trasporti. Quella di quest’anno mi auguro porti a un Patto per Torino nel quale Governo , Enti Locali e imprenditori si impegnino per rilanciare economia e lavoro cosicché i detentori torinesi dei capitali decidano di scommettere sulla nostra Città come ha chiesto giustamente il Cardinal Repole.
Mino GIACHINO
SITAV SILAVORO già sottosegretario alle Infrastrutture