POLITICA- Pagina 73

Ravetti ai funerali di Romana Blasotti Pavesi

 

Il vice Presidente Domenico RAVETTI parteciperà domani ai funerali di Romana Blasotti Pavesi in rappresentanza del Consiglio regionale del Piemonte. «Il Consiglio regionale e l’intera comunità piemontese sono grati a Romana Blasotti Pavesi per la straordinaria battaglia contro l’Eternit e per ottenere giustizia per tutte le vittime dell’amianto. Una battaglia che abbiamo il dovere di proseguire e lo faremo in Consiglio regionale sforzandoci di trovare il giusto equilibrio che deve sussistere tra lo sviluppo economico, la tutela dell’ambiente e la salvaguardia della salute delle persone».

Permessi di ricerca minerari in Piemonte: PD, la Giunta faccia chiarezza 

“Sono ormai mesi che raccogliamo la preoccupazione di molti comuni, cittadini e associazioni ambientaliste rispetto all’esecuzione di sondaggi alla ricerca di minerali da parte di compagnie minerarie in tutto il Piemonte”. Lo denunciano i Consiglieri Regionali del Partito Democratico Mauro Calderoni e Domenico Rossi.
Proprio Rossi, già nell’autunno del 2022, aveva affrontato il tema interrogando l’assessore competente riguardo alle possibili concessioni in provincia di Vercelli e nel VCO, per la ricerca di zinco, nichel e cobalto. “Oggi l’allerta si estende alle valli Maira, Grana e Stura, dove un’operatore ha presentato istanza finalizzata alla ricerca di uranio nel territorio dei comuni di Acceglio, Prazzo, Marmora, Castelmagno, Demonte, Monterosso Grana, Valloriate, Moiola, Celle di Macra, Pradleves, Canosio in provincia di Cuneo” spiega Calderoni che presenterà nei prossimi giorni un’interrogazione urgente all’assessore. Contestualmente la vicepresidente della terza commissione, Monica Canalis, ha richiesto un’informativa puntuale dell’assessore competente proprio in sede di commissione e che si terrà giovedì 26.
“Quando si affronta il tema della coltivazione di cave e miniera occorre massima attenzione e trasparenza da parte degli enti pubblici” sottolinea Rossi. “Se è vero, infatti, che le compagnie dovranno corrispondere delle royalties alla Regione, alle Province e ai Comuni per i sondaggi prima e per gli eventuali giacimenti poi, è altrettanto vero che vanno valutati con grande attenzione gli impatti che le miniere, qualora vengano autorizzate, potrebbero avere sulla biodiversità e sul clima e sulle possibili gravi conseguenze per l’ambiente montano e per la salute degli abitanti dei territori toccati dalle esplorazioni” ricorda il consigliere e segretario regionale Dem.
“Una parola chiara da parte della giunta regionale e del competente settore regionale – conclude Calderoni – eviterebbe il diffondersi di forse inutili allarmismi, peraltro più che giustificati considerata la forte vocazione turistica di quelle valli”.

Ddl sicurezza: Ruffino (Az): bambini continueranno a pagare per colpe non loro

“Avevamo sperato che nella maggioranza ci fosse la reale volontà di evitare l’inutile crudeltà dei minori in carcere insieme alle madri, purtroppo non è così”. Lo afferma Daniela Ruffino, deputata di Azione e componente della Commissione Parlamentare per l’Infanzia e l’Adolescenza, che aggiunge: “L’emendamento al ddl sicurezza presentato dai relatori non cambia infatti la sostanza, per cui bambini senza colpe continueranno a pagare per reati commessi dalle loro madri. Dispiace che su un tema così delicato, che avrebbe dovuto raccogliere l’attenzione dell’intero Parlamento, prevalgano ancora posizioni ideologiche e non l’interesse dei minori, che dovrebbe essere invece la priorità per tutti. I bambini – conclude – hanno diritto all’infanzia, crescere in un carcere nega loro questo sacrosanto diritto”.

Canalis, PD: “Giunta Cirio carente su consultori e servizi alla famiglia”

Le norme italiane basano le politiche di sostegno alla famiglia innanzitutto sui consultori, sugli altri servizi alla famiglia e sull’assegno unico per i figli, garantito dal settimo mese di gravidanza. Eppure in Piemonte non solo manca ancora un piano socio sanitario per definire la programmazione di questi servizi, ma si riducono anche i pochi consultori esistenti e si dirottano le risorse sul Terzo Settore materno infantile.

 

 L’articolo 2 della legge 194/1978 afferma che i consultori, sulla base di appositi regolamenti o convenzioni possono avvalersi, per i fini previsti dalla legge, della collaborazione volontaria di idonee formazioni sociali di base e di associazioni del volontariato, che possono anche aiutare la maternità difficile dopo la nascita. La stessa legge però stabilisce che siano innanzitutto i consultori familiari, istituiti dalla legge 405/1975, ad assistere la donna in stato di gravidanza, informandola sui suoi diritti, dando assistenza psicologica e sociale per la preparazione alla maternità ed alla paternità responsabile, per la prevenzione e il monitoraggio della salute in tutte le fasi della vita riproduttiva e anche contribuendo a far superare le cause che potrebbero indurre la donna all’interruzione della gravidanza.

 

Sono quindi i consultori, insieme agli altri servizi alla famiglia, ai congedi parentali e all’assegno unico per i figli, dal settimo mese di gravidanza, l’architrave delle norme italiane sul sostegno alla famiglia.

 

Le Regioni dovrebbero innanzitutto garantire la presenza ed operatività dei consultori e poi valutare la possibilità di integrare il servizio tramite convenzioni con le varie associazioni di volontariato impegnate nel settore materno infantile. Dare fondi al volontariato e contemporaneamente non investire sui consultori e addirittura chiuderli è un modo strumentale per aggirare le leggi e distrarre l’attenzione dai grandi vuoti delle politiche familiari piemontesi.

 

Il Terzo Settore e la Pubblica Amministrazione possono cooperare in ogni ambito, ma con una funzione integrativa e non sostitutiva. Ad esempio, tra il 2000 e il 2005, venne avviato al Mauriziano di Torino un servizio di ascolto per donne che richiedevano un confronto sull’aborto. Il servizio si svolgeva in modo discreto e non forzato, ed è durato per quasi 20 anni, dalla giunta Ghigo alla Giunta Cirio, dagli anni 2000 all’inizio della pandemia nel 2020, comprese le giunte Bresso e Chiamparino, in accordo con la direzione dell’ospedale e con la mediazione dei medici che filtravano le richieste. Questo servizio non riceveva finanziamento pubblico e si avvaleva anche di avvocati e medici volontari del centro aiuto alla vita, professionalità messe a disposizione dal privato sociale no profit.

 

Oggi il quadro normativo è notevolmente migliorato: c’è un nuovo sostegno per superare le eventuali cause economiche dell’interruzione di gravidanza, è l’assegno unico ed è stato introdotto dal PD nel 2021. A quanto pare è proprio vero che Fratelli d’Italia non punti su questa misura, ma su altre più demagogiche e meno strutturali, come la stanza dell’ascolto.

 

Chiediamo alla Giunta regionale meno demagogia, meno utilizzo strumentale del Terzo Settore, più attenzione alle misure economiche esistenti, più lavoro, più tutele e più servizi, potenziando i consultori e gli altri servizi per la famiglia, per offrire presidi territoriali sufficientemente capillari e con un’adeguata dotazione di personale. La legge 405/1975 prevede 1 consultorio ogni 20.000 abitanti. In Piemonte nel 2019 secondo l’ISS ce n’erano 1 ogni 36.247 abitanti. Troppo pochi. Forse anche per questo nell’ultima classifica ministeriale sui LEA, il Piemonte, che nel 2017 era primo in Italia, era passato al sesto posto.

Il nostro maggior punto debole è la medicina territoriale, in cui i consultori familiari sono ricompresi. Di questo dovrebbe occuparsi la Giunta Cirio.

 

Monica CANALIS – consigliera regionale PD

Stati Uniti d’Europa, Nallo-Randazzo: Nucleare Trino, male la politica

“Dopo il ritiro della candidatura di Trino a ospitare il Deposito Nazionale dei rifiuti radioattivi, lo scorso marzo, ci siamo ritrovati in mezzo a una palude che dura da oltre vent’anni. È naturale che l’amministratore delegato di Sogin torni sul tema, ma gli facciamo un appunto: a Trino il problema non sono stati i cittadini, che non sono stati consultati in alcun modo, ma la politica. La candidatura di Trino è stata dichiaratamente ritirata su pressione del presidente della regione, Cirio, e della provincia di Vercelli, Gilardino.”

Così Vittoria Nallo (capogruppo in Regione Piemonte per gli Stati Uniti d’Europa) e Francesca Randazzo (tesoriera +Europa Torino), che aggiungono: “Ancora una volta, mentre Meloni e Salvini si dichiarano favorevoli alle infrastrutture nucleari, la realtà dice che i loro partiti hanno fatto di tutto per evitare che venisse compiuto un passo imprescindibile nella direzione del potenziale ritorno al nucleare civile, ovvero la localizzazione e la realizzazione del Deposito. Eppure, il Piemonte ospita alcune delle imprese più all’avanguardia in tema di ricerca nucleare. Fino a quando la politica continuerà a ostacolare lo sviluppo della nostra regione?”

Alda Croce, targa vandalizzata: il caso in Consiglio comunale

Nei mesi scorsi era stata vandalizzata la targa dedicata ad Alda Croce,  figlia del filosofo e già Presidente del Centro Studi Pannunzio, nonché figura di primissimo piano nel panorama culturale italiano.
Il Consigliere Ferrante De Benedictis (FdI) ha voluto interpellare la giunta per conoscere, a distanza di oltre tre mesi dalla vandalizzazione, che ha di fatto divelto la targa posta in Piazza Adriano in ricordo di Alda Croce, quando questa sarebbe stata riposizionata.
“La replica dell’assessore è inaccettabile, ossia si dovrà ancora attendere l’aggiudicazione di una gara pubblica per il suo ripristino. Per un lavoro di qualche minuto abbiamo bisogno di fare una gara d’appalto? siamo semplicemente all’assurdo di una burocrazia sempre più opprimente”, ha commentato De Benedictis.
▶️ Guarda il video

Sanità, salari, autonomia differenziata: Elly a tutto campo alla Festa Pd di Torino

/

Ieri sera in Piazza d’Armi a Torino si è svolta la serata centrale dell’edizione 2024 del “Festival dell’Unità” del Partito Democratico che ha avuto come ospite d’eccellenza la Segreteria Nazionale del PD Elly Schlein.

In carica dal 2023, la Schlein è la prima donna, nonché la più giovane, alla guida del partito.

Già ospite ieri a Bologna, la Segretaria è arrivata in serata a Torino dove ha ripercorso sul palco del festival le cinque priorità fondamentali per il  partito: dalla sanità pubblica, all’istruzione e ricerca, lavoro e salari, politica industriale per la conversione ecologica, diritti sociali e civili fino a termine con tematiche di risvolto internazionale.

Partendo dalla sanità la Schlein ha ribadito la contrarietà alle attuale scelte messe in campo dal governo  di centro destra ed ha espresso la necessità di una “poltica pubblica e un sistema sanitario Nazionale che si prenda cura veramente delle persone”.
È proprio su questo tema che la Segretaria ha espresso preoccupazione per il crescente fenomeno delle emigrazione dei professionisti sanitari in altri Stati economicamente più competitivi e ha sottolineato come sia fondamentale dare “priorità all’aumento del personale e alle risorse per incentivare i professionisti a rimanere a lavorare nel nostro Paese”.

Ancora sul tema ha espresso “la necessità di una legge sui car giver, fondamentale affinché l’idea dell’avere cura del malato non sia solo rimessa alle singole famiglie ma diventi una presa di coscienza nazionale”.

Poi ha sottolineato “l’eccessiva differenza tra la sanità del nord e quella del sud che obbliga intere famiglie a costi sproporzionati e trasferimenti. Tale discrepanza risulta ulteriormente aggravata dalla legge sull’autonomia differenziata che permetterà di stabilire costi diverse ” a seconda delle risorse della singola regione.
Ha evidenziato  poi la necessità di puntare sulla ricerca senza la quale è impossibile pensare ad un progresso medico di alcun tipo.

Sulla scuola ha messo in luce la necessità di garantire uguaglianza di trattamento educativo a tutti i bambini e ragazzi a prescindere da origini e paesi di provenienza.

Sul lavoro, tematica da sempre molto cara alla Segreteria, ha ribadito come prioritaria l’ “introduzione di un salario minimo di almeno 9 euro all’ora che garantisca dignità ai lavoratori” e “la totale abolizione dei contratti di lavoro a tempo determinato la cui precarietà ed incertezza mettono a disagio intere generazioni e non permettono di costruire un vero futuro”. Importantissima anche la salute psicologica e la tutela dei diritti delle donne e “della libertà di scelte sul loro corpo le quali devono sempre essere libere e personali”.

 

La Segretaria è passata, in conclusione, alle tematiche internazionali ribadendo con fermezza la contrarietà alla guerra sostenendo che quello che sta vivendo il “popolo palestinese sia una punizione collettiva e di come sia sempre più incombente la necessità il riconoscimento da parte europea dello Stato di Palestina”.

La Schlein chiude la kermesse ricordando l’impegno costante e crescente del Partito Democratico sul tali priorità cardine su cui “si continuerà a lavorare e sulle quali si fonderanno alleanze, sociali ancora prima che con le altre forze politiche”.

VALERIA ROMBOLA’

Scanderebech (Fi): “Metropolitana, non c’è due senza tre”

Durante la seduta del Consiglio Comunale è stata discussa l’interpellanza presentata dal Capogruppo di Forza Italia Federica SCANDEREBECH riguardante la chiusura della linea metropolitana per l’intero mese di agosto.

Dichiara il Capogruppo di Forza Italia: “la sospensione del servizio, dal 3 agosto al 1° settembre, ha sollevato preoccupazioni per l’impatto su cittadini, lavoratori e turisti, soprattutto in un periodo in cui la città rimane vivace e attiva. Tale interruzione del servizio ha causato notevoli disagi, poiché la città non si è più svuotata contrariamente a quanto avveniva in passato”. Sottolinea che “non solo i residenti hanno subito ritardi e difficoltà, ma anche i turisti, che visitano la nostra città tutto l’anno, sono stati penalizzati da questo blocco“.  Aggiunge il Capogruppo SCANDEREBECH (FI)non entriamo nel merito della polemica sulla manutenzione delle scale mobili che, a stamattina, conta 27 scale mobili del tutto non funzionanti e 40 in modalità parziale e degradata. Il punto focale dell’interpellanza riguarda il servizio sostitutivo di autobus M1S introdotto da GTT che non ha avuto la stessa frequenza della metropolitana causando sovraffollamenti e disagi. La stessa Assessora Foglietta ne ha dato contezza avendo provveduto a potenziarne le frequenze nel periodo 26/30 agosto con passaggi medi, tra una corsa e l’altra, ridotti a 6/7 minuti.

Conclude SCANDEREBECH (FI) non si può parlare di investimento strategico, ma di un disagio che ha colpito quasi 140 mila persone che potenzialmente avrebbero usato la metro ad agosto. La metropolitana è un asset fondamentale per la mobilità di Torino come dimostrano gli oltre 36,2 milioni di passaggi registrati nel 2023, di cui oltre 11 milioni abbonati annuali. Nella settimana compresa fra l’1 e il 7 agosto 2023 i passaggi ai tornelli sono stati 136.395 così suddivisi: 19.731 accessi con abbonamenti settimanali e 126.664 accessi con biglietti di altro tipo (City Multicity, Daily, Multidaily, Tour, BIM). Questi numeri devono farci riflettere sulla potenzialità e il disagio che hanno creato alla collettività. Rammarica che l’Assessore non abbia smentito un’ulteriore chiusura per il prossimo anno… non c’è due senza tre!”.

Sicurezza, Ravello (Fdi): “Sia rispettato contingente polizia municipale”

“In tema di sicurezza ritengo che l’epoca dello scaricabarile debba finire e che ciascuno si debba assumere le proprie responsabilità: il Comune e Lo Russo, per esempio, potrebbero dare un segnale rispettando la legge regionale n. 57 del 16 dicembre 1991, che stabilisce la dotazione organica di ogni corpo o servizio di Polizia municipale. Nel Comune capoluogo di Regione, nella fattispecie, il rapporto è fissato in misura non inferiore ad 1 addetto ogni 550 abitanti. Posto che la popolazione residente a Torino è pari a circa 847mila unità e che il numero di Civich è di 1.375 unità, abbiamo un rapporto reale di 1 agente ogni 616 abitanti. Non solo, anche la distribuzione territoriale della richiamata pianta organica pare alquanto eterogenea: abbiamo un addetto ogni 2.000 abitanti in Barriera di Milano e, addirittura, un addetto ogni 3.000 abitanti nei quartieri di Borgo Vittoria, Lucento, Vallette e Madonna di Campagna. E’ pronta un’interrogazione in Consiglio Regionale per richiamare il Comune al rispetto della normativa vigente”. Ad affermarlo Roberto Ravello, vice-Capogruppo di Fratelli d’Italia in Regione Piemonte.

Ius scholae, Pentenero: “ Battaglia per la cittadinanza, Cirio firmi”

Il Partito democratico presenterà in Consiglio regionale un Ordine del giorno sul riconoscimento dello ius scholae. La Capogruppo Pentenero: “Bene le parole di Cirio a Bellaria. Si parta almeno da questo. Facciamo prevalere il buon senso senza inutili bandierine ideologiche.”

«Il Piemonte deve essere in prima fila per il riconoscimento dello ius scholae. Non è una questione ideologica di una parte politica, è una battaglia di civiltà. Legare la concessione della cittadinanza alla frequenza delle nostre scuole è semplicemente una misura di buon senso, vorrebbe dire riallineare il diritto con la società e favorire l’integrazione rafforzando il tessuto sociale, culturale de economico del nostro Paese. Ma, soprattutto, significherebbe togliere dal “limbo” gli oltre 66mila bambini e ragazzi (il 14% della popolazione scolastica piemontese!) che frequentano le scuole piemontesi negli stessi banchi dei nostri figli ma che non possiedono la cittadinanza italiana. Il Presidente Cirio in più circostanze (l’ultima ieri alla festa di Forza Italia Giovani) si è dichiarato favorevole allo ius scholae: se davvero è convinto che sia “giusto”, “utile”, “strumento di integrazione” e “investimento economico” e che si debba dare “la possibilità di diventare un concittadino a chi ha seguito almeno il numero di anni necessari a un ragazzo italiano per completare la scuola dell’obbligo”,allora sono certa che il presidente Cirio non avrà difficoltà a firmare il documento che stiamo depositando in questi giorni». Lo afferma la Capogruppo PD Gianna PENTENERO, prima firmataria dell’Ordine del giorno Riconoscimento dello ius scholae quale requisito per la cittadinanza italiana”, sottoscritto dai consiglieri regionali del PD, con il quale si chiede alla Regione Piemonte di adoperarsi nei confronti del Governo “affinché venga esaminata e approvata in tempi rapidi una riforma della legge vigente sulla cittadinanza che includa i cittadini stranieri esclusi dall’attuale quadro normativo il principio dello ius scholae, in modo tale da permettere ai cittadini stranieri che, sebbene non siano nati in Italia vi risiedono fin dai primi anni di vita e che abbiano frequentato regolarmente uno o più cicli di studi di almeno 5 anni nel nostro Paese”, nonché di farsi portavoce in sede di Conferenza permanente Stato-Regioni delle istanze relative al riconoscimento della cittadinanza italiana agli stranieri sulla base dello ius scholae.

Aggiunge Gianna PENTENERO: «Siamo convinti che l’obiettivo sia il riconoscimento dello ius soli, un obiettivo a cui non rinunciamo, ma nel frattempo si parta dallo ius scholae. Iniziamo a riconoscere almeno questo, sarebbe un significativo passo in avanti, anche se sappiamo non sufficiente rispetto a quelle che sono le esigenze della nostra società (basta parlare con gli imprenditori per rendersene conto). Lo ius scholae può rappresentare una tappa di avvicinamento ad un futuro riconoscimento più ampio della cittadinanza, ed è un terreno sul quale si possono trovare significative convergenze politiche. Nel nostro documento poniamo attenzione al mondo della scuola, per mettere gli insegnanti nelle condizioni di lavorare meglio, e anche al mondo delle carceri, guardando a coloro che si impegnano in un percorso di recupero attraverso attività formative».