POLITICA- Pagina 703

Lo Russo: “Linea2 della metropolitana e i ritardi del M5S”

Come gli altri capigruppo ho ricevuto anch’io la tardiva convocazione della Sindaca Chiara #Appendino per la riunione del 4 settembre sul tema del salvataggio dei fondi ministeriali per la progettazione della #Linea2 della metropolitana che i colpevoli e irresponsabili ritardi dell’amministrazione del #M5S hanno messo a rischio. Ormai credo, salvo miracoli, praticamente in modo definitivo. Ovviamente auspico che l’iniziativa della Sindaca, di cui cercherò di capire nei prossimi giorni i profili di effettiva concretezza (che adesso mi sfuggono un po’) possa avere successo. Per motivi politici di interesse della Città e, me lo si consenta, anche un po’ per ragioni personali.  Quando infatti nel 2015 grazie all’azione del Governo e dei parlamentari del PD ottenemmo dal Ministero i fondi per la progettazione della Linea 2, con il collega Assessore Claudio Lubatti e gli uffici di Viabilità e Urbanistica della Città avviammo l’iter della gara di progettazione, con la convinzione che questa fosse un’opera fondamentale per la Città. I consueti “benaltristi” dentro e fuori i palazzi della politica, tra cui tutto, in blocco, il #M5S (ma non solo loro), ci criticarono dicendo che “ben altre” erano le priorità della Città, anche sul trasporto pubblico. A quelle critiche, talvolta feroci e personali, anche animate dell’imminente campagna elettorale, rispondemmo andando avanti, consapevoli che tra il progetto e la realizzazione di opere così complesse occorrono comunque anni e convinti che un buon progetto infrastrutturale è condizione essenziale per ottenere i fondi per realizzare l’opera, anche in termini di credibilità istituzionale verso il ministero. E lavorando cercando di accelerare al massimo l’avvio della progettazione. È con un grande rammarico quindi che abbiamo osservato come #Appendino e la sua squadra di Assessori siano riusciti per semplice sciatteria a portare la Città a questo punto. In questi mesi bastava ascoltare i nostri consigli e andare semplicemente avanti e non fermare la gara, già avviata. In questo quadro e con il massimo spirito di collaborazione istituzionale possibile, andremo alla riunione formato conferenza (saranno decine i presenti), ascolteremo cosa ha da dire la Sindaca, come giustificherà il suo comportamento e su chi stavolta proverà a scaricare le sue responsabilità e le ribadiremo cosa ininterrottamente e coerentemente dal luglio 2016 abbiamo sostenuto in Sala Rossa sull’importanza di concludere la gara e, arrivati a questo punto, provare almeno a evitare i ricorsi di chi sarà escluso. Noi non abbiamo mai cambiato opinione sulla Linea 2 e sulla sua importanza per Torino. Noi mai. Riteniamo la progettazione dell’opera fondamentale per la Città, arrivati a questo punto anche a prescindere dai fondi del ministero, e pensiamo che si debba comunque andare avanti nella gara anche qualora il finanziamento ministeriale venisse revocato a causa dei colpevoli ritardi dell’amministrazione, rimodulando, se necessario, le previsioni finanziarie del Comune già a partire dal prossimo assestamento di bilancio. Speriamo di non vedere anni di lavoro buttati alle ortiche.

 

Stefano Lo Russo 

Capogruppo Pd Comune di Torino

(da Facebook)

Legge elettorale, ora vediamo chi bluffa

Tra pochi giorni sapremo con certezza chi, sulla riforma della legge elettorale, fa sul serio e chi invece continua a bluffare. Non c’e’ una terza via rispetto a questa riflessione. Tutti sanno che andare al voto con un sistema elettorale che garantisce, nella concreta situazione politica italiana, la quasi scientifica ingovernabilita’ e’ una scelta irresponsabile ed avventurosa. Una scelta che, come hanno piu’ volte ribadito gli osservatori delle cose politiche del nostro paese, ricadrebbe esclusivamente sulle spalle di chi ha ostacolato, seppur in forme diverse, l’approvazione di una legge che garantisce la governabilita’ e permette ai cittadini di scegliersi i propri rappresentanti senza cancellare il pluralismo che caratterizza da sempre il nostro paese. Ora, sono almeno 3 i punti su cui si puo’ e si deve intervenire alla ripresa dei lavori parlamentari. Innanzitutto va inserito il premio di maggioranza alla coalizione. In Italia, del resto, la politica e’ sempre stata sinonimo di “politica delle alleanze”. Pensare di azzerare questo postulato essenziale e strutturale della politica italiana e’ semplicemente lunare. Rinnegare le alleanze, respingere le coalizioni e pensare che l’autosufficienza politica ed elettorale dei singoli partiti siano un toccasana per rinnovare la politica e rilanciare l’azione di governo e’ altrettanto fantasioso. Dunque, serve il premio di maggioranza alla coalizione, almeno per chi ha a cuore le sorti democratiche del nostro paese. In secondo luogo va inserita la possibilita’, concreta e non fittizia, per i cittadini di potersi scegliere i propri rappresentanti in Parlamento. E su questo versante non ci sono mille soluzioni. Ma solo 2. O le preferenze o i collegi uninominali. E’ noto a tutti che la rincorsa delle preferenze genera quel malcostume politico a tutti noto. Finalmente i grandi organi di informazione ne stanno parlando approfonditamente e senza retorica in queste ultime settimane. Le preferenze, accompagnate da campagne elettorali milionarie, non possono essere dipinte come il metodo migliore per ridare credibilita’ alla politica e, soprattutto, per dare la possibilita’ a chi non e’ ricco di poter partecipare attivamente alla vita politica nel proprio paese. E l’unica alternativa, appunto, alle preferenze sono e restano i collegi uninominali. La stagione politica, per intenderci, che ha caratterizzato il sistema elettorale denominato “mattarellum”. E’, questa, dunque, l’unica possibilita’ concreta per avvicinare l’eletto all’elettore, per risanare le campagne elettorali vista la dimensione dei collegi e per rimuovere alla radice la designazione centralistica dei candidati. E, in ultimo, evitare atti di forza nel varare la nuova legge elettorale. Ovvero, battere i tentativi, sempre latenti quando si parla di questi temi, di cucire una legge elettorale a propria immagine e somiglianza. Certo, non sono ammesse e non sono piu’ tollerabili le furbizie di alcuni partiti a cui abbiamo assistito nella recente discussione parlamentare. Su questo versante verificheremo anche il tasso di maturita’ e di serieta’ delle varie forze politiche in campo. Insomma, adesso siamo arrivati alla prova del nove. E non attorno ad una legge qualsiasi ma su quella legge che, da sempre, viene definita come “la madre di tutte le riforme”.

Giorgio Merlo

Appendino: “Raccolta differenziata a San Salvario, risposta efficace, sostenibile ed ecologica”

La sindaca Chiara Appendino annuncia così su Facebook l’estensione della raccolta differenziata porta a porta a San Salvario: ” Come anticipato qualche mese fa, grazie al grande lavoro dell’assessorato all’Ambiente della Città di Torino, di Amiat e di tutti gli uffici, la raccolta differenziata porta a porta diventa operativa anche a San Salvario. Come molti sanno si tratta di un quartiere importantissimo dove, per varie ragioni, il tema dei rifiuti è risultato talvolta delicato. In questo modo diamo una risposta concreta per una gestione più efficace, sostenibile ed ecologica. Voglio ringraziare sin da ora tutte le cittadine e i cittadini che si impegneranno a cambiare le loro abitudini per il bene di tutta la Comunità”.

Ruffino: “Un ringraziamento alle forze dell’ordine per il loro lavoro prezioso”

“Alle forze dell’ordine esprimo la mia vicinanza e l’apprezzamento di rappresentante delle istituzioni e di cittadina  per il lavoro svolto, anche in questo mese di agosto, al servizio della comunità piemontese  e a tutela della sicurezza e della legalità”.

 

Così la vicepresidente del Consiglio regionale del Piemonte, Daniela Ruffino(FI), che sottolinea inoltre: “l’azione delle forze dell’ordine e degli alpini impegnati anche nella nostra regione nell’operazione “strade sicure” presso le stazioni ferroviarie e l’aeroporto di Torino- Caselle, è ancora più encomiabile alla luce dei recenti feroci attentati terroristici, che fanno ben comprendere quanto sia difficile e rischioso il lavoro dei tutori dell’ordine”.

 

“La collaborazione tra le istituzioni e le forze di polizia, proprio sul fronte della lotta al terrorismo – prosegue la vicepresidente –  ha conseguito in questi giorni risultati importanti con l’espulsione dal Piemonte e dal territorio nazionale di soggetti ritenuti pericolosi. L’opera degli agenti, dei carabinieri, dei finanzieri e degli uomini della polizia municipale non è naturalmente circoscritta a questi casi eccezionali, ma si manifesta nella quotidianità contro i furti, le truffe agli anziani, gli episodi di piccola e grande criminalità, la lotta allo spaccio”.

“Mi sembra dunque doveroso, in particolare in questo periodo di vacanza per la maggior parte di noi, rivolgere un ringraziamento a chi lavora costantemente per la nostra sicurezza, su tutti i fronti”, conclude Ruffino.

Metro Torino linea 2, il ministro Delrio: “E’ un problema, si rischia di perdere i finanziamenti”

“Quello della Metro 2 è un problema complicato che ancora non è risolto: c’è il rischio di perdita dei finanziamenti”. Così la pensa il ministro delle Infrastrutture, Graziano Delrio, ieri in città per un vertice con il presidente della Regione Piemonte Sergio Chiamparino sui  trasporti locali piemontesi. Inntanto la sindaca di Torino, Chiara Appendino, incontrerà la prossima settimana il ministro, proprio per fare il punto sulla situazione della seconda linea della metropolitana .  “I tempi – ha spiegato all’Ansa Delrio  – non coincidono con quelli che ci siamo dati per l’erogazione dei fondi. Abbiamo messo molti soldi su questo sistema, ma abbiamo messo anche delle regole. Dei limiti. Io non voglio che i soldi vadano perduti ma i tempi sono questi”.

Merlo. Pd Torino, gestione unitaria senza cancellare differenze politiche

“La gestione “unitaria” del Pd a livello torinese in vista del prossimo congresso locale credo sia una condizione politica indispensabile. E questo al di la’ delle richieste delle innumerevoli e sempre crescenti correnti e sottocorrenti presenti nel Pd torinese. Una gestione unitaria si impone dopo la pesante sconfitta elettorale al Comune di Torino dell’anno scorso e, soprattutto, per la crisi politica che ha investito il partito in questi ultimi anni. Gestione unitaria che, come ovvio, non cancella le differenze politiche, profonde, tra la maggioranza renziana e la sinistra politica, sociale e culturale del Pd”. 

 

Giorgio Merlo Direzione Nazionale Pd. Esponente Sinistra Dem

Come definire i costi del trasporto pubblico a Torino

La Regione Piemonte e la Città di Torino avvieranno nel più breve tempo possibile un percorso tecnico per arrivare ad una precisa definizione dei costi del trasporto pubblico nel capoluogo, in modo da poter assumere le opportune decisioni. Sono le conclusioni alle quali sono giunti il vicepresidente della Regione, Aldo Reschigna, l’assessore regionale ai Trasporti Francesco Balocco, e gli assessori al Bilancio e ai Trasporti della Città di Torino, Sergio Rolando e Maria Lapietra, nel corso di un incontro che hanno avuto  per parlare di GTT e Agenzia della mobilità.

La Regione: contratto con l’Anas da rivedere

L’assessore ai Trasporti e Infrastrutture della Regione Piemonte, Francesco Balocco, giudica negativamente lo schema di contratto di programma con l’Anas e il relativo piano pluriennale 2016-2020 approvato nei giorni scorsi dal Cipe (Comitato interministeriale per la programmazione economica):E’ da rivedere perché nasce vecchio e non sufficientemente concordato con la nostra Regione. Anas ha già garantito la propria disponibilità a procedere nei prossimi aggiornamenti ad un percorso condiviso di ridefinizione del programma di investimenti, per renderlo più aderente alle reali necessità del territorio, a partire dall’incontro con i vertici già concordato per l’inizio di settembre. Inoltre, non tiene conto del processo di riclassificazione delle strade ‘di interesse statale’ nelle tratte lungo le direttrici nazionali e regionali, che dovrebbero tornare di competenza Anas. Si tratta di circa 1100 km oggi gestiti dalle Province”.

In particolare, Balocco lamenta l’esclusione degli interventi definitivi di messa in sicurezza della statale 34 del lago Maggiore, per la quale si era espresso il ministro Delrio in occasione di un incontro con i sindaci della zona e dell’impegno dello stesso presidente Anas Armani nel recente incontro con il presidente Chiamparino. Fa poi presente che, in occasione della Conferenza Unificata Stato-Regioni-Comuni del 3 agosto, le Regioni Piemonte, Lombarda, Veneto ed Emilia Romagna ha chiesto una proroga al 30 settembre rispetto alla proposta elaborata dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti per concludere specifici accordi con gli enti proprietari della rete oggetto di riclassificazione, come ad esempio Città Metropolitana e Provincia di Vercelli, che avevano espresso parere contrario al passaggio delle loro strade ad Anas alle condizioni proposte dal Ministero. Tuttavia, la Regione Piemonte intende aderire al disegno strategico nazionale che mira all’individuazione di una rete nazionale al fine di garantire condizioni e risorse finanziarie adeguate per la manutenzione ordinaria e straordinaria delle reti viarie che interessano il territorio.

Il problema principale che la Regione Piemonte intende definire nella trattativa con Ministero ed Anas riguarda proprio la manutenzione della rete viaria, che rimarrà alle Province, ma per la quale, al momento, non sono garantite risorse sufficienti a fronte di una situazione spesso drammatica dello stato delle strade interessate.

 

gg – www.regione.piemonte.it

“Pane fresco, dalla Regione urge impegno per tutela e valorizzazione”

 
“Il recente caso delle uova tossiche sottolinea l’urgenza di interventi sulla tracciabilità, sulla qualità e la tutela dei prodotti alimentari. Uno di questi e’ senza dubbio il pane fresco, sul quale le istituzioni devono dare un segnale di presenza e di impegno”.
E’ quanto sostiene Daniela Ruffino (FI), vicepresidente del Consiglio regionale del Piemonte che aggiunge:  “Il pane e’ l’alimento  per eccellenza, sinonimo di cibo e frutto del lavoro di abili artigiani. E’ un prodotto che qui in Piemonte rappresenta tradizione e patrimonio del territorio. Spetta soprattutto alla Regione tutelarlo, promuoverlo e valorizzarlo, insieme con le altre eccellenze alimentari regionali,  eccellenze della nostra produzione e risorse per l’economia”
“Anche il patron di Slow Food e del Salone del Gusto, Carlin Petrini, sostiene che di fronte ai cibi a rischio ci troviamo impreparati. Chiedo dunque  ad incominciare dal  pane, – osserva la vicepresidente – interventi per la valorizzazione dei prodotti e per la tutela dei consumatori. Al  momento della vendita del pane  sia indicata l’origine del primo impasto che, per i panificatori, rappresenta la materia prima. Questa sarebbe  una garanzia per tutti”.
“Da parte mia, in più occasioni ho sollecitato attraverso interventi e ordini del giorno in aula la necessità di un confronto  con l’Unione Europea sulle  norme e sulle  azioni da intraprendere. Ma mi pare che dalla Giunta regionale – conclude Ruffino –   il silenzio sia l’unica risposta. I prodotti di qualità sono certamente uno dei motivi di rilancio economico e sociale anche in chiave occupazionale e turistica del Piemonte. Se la Regione è presente lo dimostri con i fatti”.

La Regione Piemonte è a fianco di Chiara nel denunciare la discriminazione

Il caso su tutti i giornali di Chiara che si ė vista rifiutare il posto di commessa a Torino perché fidanzata di un ragazzo di origine nigeriana è un’evidente discriminazione che non vorremmo commentare, né possiamo derubricare a scherzo di pessimo gusto. La discriminazione è netta e ampiamente documentata. Rientra quindi in uno dei casi in cui può intervenire la legge regionale 5/2016 ” “Norme di attuazione del divieto di ogni forma di discriminazione e della parità di trattamento nelle materie di competenza regionale”. Vista la determinazione con la quale Chiara ha reso pubblico questo brutto episodio, la Regione Piemonte è al suo fianco chiedendole di procedere con una denuncia, che potrà  essere sostenuta economicamente con il fondo istituito con la legge stessa. È fondamentale che casi come questi non passino sotto silenzio ma emergano, perché si affermi una cultura che renda le differenze un valore effettivo, e non elemento di discriminazione.  Il nostro augurio è che fatti come questo siano pochi, ma i segnali che ci vengono soprattutto dai social in rete rispetto al “diverso” in tutte le sue forme ci fanno temere che la realtà sia ben altra e sia necessario un intervento fermo delle istituzioni, affinché prevalga la cultura del rispetto. 
Monica Cerutti
Assessora Diritti Civili Regione Piemonte