Il rapporto tra cittadini e pubblica amministrazione è profondamente mutato in conseguenza delle diverse riforme intraprese negli ultimi decenni a livello nazionale e delle numerose indicazioni provenienti da organismi terzi sovranazionali. Questa evidenza, avvalorata dalle concrete esperienze amministrative, pone all’ordine del giorno l’opportunità di un aggiornamento della legge regionale 50/1981, che in Piemonte definisce e regola le funzioni del Difensore civico. Va in questa direzione la proposta di legge presentata dal gruppo consiliare del Partito Democratico. “L’obiettivo – dichiara il primo firmatario Andrea Appiano – è quello di ampliare le competenze della difesa civica e accentuarne la potestà di intervento, a partire dagli ambiti, oggi sempre più centrali e di rilevanza non meramente individuale, della tutela dei diritti civili e della dignità della persona”.
Aspetto qualificante della proposta è l’attribuzione al Difensore civico della funzione di Autorità garante per il diritto alla salute, un istituto introdotto nell’ordinamento italiano dalla legge 24/2017 sulla sicurezza delle cure e della persona assistita. “Al Difensore civico – prosegue Appiano – si attribuisce la facoltà di intervenire non solo nelle ipotesi di atti o comportamenti che negano o limitano la fruibilità delle prestazioni di assistenza sanitaria, ma anche di controllare la funzionalità, l’organizzazione, l’efficienza delle strutture e dei presidi sanitari e sociosanitari e di visitare senza preavviso le strutture sanitarie nell’esercizio delle proprie funzioni per vigilare su eventuali violazioni della dignità della persona”.
Tra le ulteriori innovazioni, ogni persona fisica o giuridica, associazione riconosciuta o no, potrà sollecitare l’intervento del Difensore, che potrà intervenire di propria iniziativa nel caso di problematiche di rilievo generale, eventualmente svolgendo attività ispettiva, per accertare disfunzioni nell’erogazione di servizi o anche irregolarità, negligenze o ritardi in comportamenti o atti della pubblica amministrazione. Ancora in materia assistenziale, si introduce la possibilità per la Difesa civica di avvalersi di consulenze specialistiche (fornite a titolo gratuito) di operatori sanitari di propria scelta dipendenti di Aziende sanitarie o dell’Amministrazione regionale. Per
quanto concerne l’efficacia delle azioni intraprese, i soggetti destinatari di eventuali rilievi avranno il dovere di fornire risposte motivate ed esaustive e l’onere di comunicare se intendono o meno conformarsi alle conclusioni formulate dal Difensore civico. Per la stessa ragione, viene meglio definito il potere di raccomandazione, che nell’ordinamento italiano e comunitario è normalmente assegnato alle Autorità indipendenti in consonanza con i poteri di vigilanza e controllo loro affidati dalla legge. Si propone infine di rafforzare la facoltà del Difensore civico di segnalare alle amministrazioni interessate, ai fini dell’avvio di eventuali procedimenti disciplinari, i casi di mancata collaborazione da parte dei responsabili delle strutture oggetto di controllo, e si aggiunge ad essa la potestà di segnalazione ai fini della valutazione delle performance dei dirigenti regionali.
“Sin dal momento della sua istituzione – concludono i consiglieri Enrica Baricco e Domenico Rossi – quella della Difesa civica è stata un’istituzione preziosa per la tutela dei diritti dei cittadini e per un lavoro legislativo e amministrativo più consapevole ed evoluto da parte della Regione. Con la proposta che abbiamo presentato, e che non comporterà alcun onere aggiuntivo a carico del bilancio regionale, puntiamo a rafforzare ulteriormente questo ufficio, a renderlo ancora più efficace”.

“Cattolici senza partito” (Edizioni Lavoro, collana Studi di Storia) è il nuovo libro del giornalista Giorgio Merlo, con prefazione di Guido Bodrato. Vi anticipiamo parte dell’introduzione scritta dall’autore
metafora, la Democrazia cristiana non rinasce più. Come giustamente ha detto Guido Bodrato, uno dei padri nobili del cattolicesimo politico italiano, la «Dc è stato un fatto storico». Ovvero, è stato il risultato di una concreta esperienza storica che in quel particolare momento, e poi per molti anni, ha segnato e caratterizzato la crescita e il consolidamento della democrazia italiana, che ha garantito un periodo di crescita economica e di giustizia sociale e che, soprattutto, ha salvaguardato e rafforzato le istituzioni democratiche nel nostro paese. Ma l’esperienza della Dc, che 3 è stata anche la storia delle sue correnti, e sempre per dirla con Bodrato, è come un «vetro infrangibile che quando si è rotto, è andato in mille frantumi e pertanto non è più ricomponibile». Una descrizione quanto mai efficace e pertinente che esclude, alla radice, per l’oggi qualsiasi tentazione nostalgica o conservatrice. Ma, al contempo, non si può non rilevare che in politica un vuoto è destinato prima o poi ad essere colmato. Lo dice l’esperienza storica ma lo confermano anche i trend politici. E la stagione che stiamo vivendo è anche il frutto di questa crisi di rappresentanza culturale e di scarsa autorevolezza politica. Una situazione che era stata rimossa con l’avvento dei cosiddetti «partiti plurali». Cioè strumenti politici che dovevano superare e archiviare definitivamente la stagione dei «partiti identitari» che hanno caratterizzato l’intera prima Repubblica e che hanno segnato ancora l’avvento della seconda Repubblica (…)”
Verrà presentato ufficialmente ad Alessandria il comitato promotore per il referendum dell’autonomia del Piemonte
Dopo Scalfari, tocca all’Economist incamminarsi sulla via del ravvedimento e rimuovere l’antiberlusconismo come partito preso.
Le dichiarazioni durante i cinque anni di opposizione alla giunta Fassino in Consiglio comunale a Torino e poi durante tutta la campagna elettorale erano roboanti. Le valsero la prima l’appellativo di “Giovanna d’Arco” dei cinque stelle e la seconda , ben più importante , la vittoria al ballottaggio facendola diventare Sindaco di Torino e lanciandola sulla scena nazionale
sicuramente la Festa di San Silvestro n Piazza San Carlo non si farà , sostituita da una festicciole al chiuso per pochi intimi o fortunati, quella del prossimo San Giovanni , dopo il flop dell’ultima edizione, rischia la stessa fine, Cioccolatò, per il secondo anno, è stato annullato , il Natale con i “fiocchi” , dopo il disastro dello scorso anno non si sa ancora se sarà un altro “pacco” è così di seguito. Torino effettivamente, perdendo sempre più attrattività ed abitanti, siamo ampiamente sotto i novecentomila residenti, e su questo il Sindaco Appendino è stato previdente e lungimirante , non aveva bisogno di un ufficio Grandi Eventi. Per le feste di via e qualche “bancarellata” in centro può essere più che sufficiente un ufficio “Piccoli Eventi”.
L
Oggi come Partito democratico abbiamo incontrato le organizzazioni sindacali di GTT. Intendiamo istituire un tavolo di confronto permanente che segua l’evolversi della situazione accompagnandolo con una nostra proposta politica
L’audizione dei Revisori dei Conti in commissione si è svolta in un clima a dir poco lunare. I consiglieri grillini si sono inalberati contro le cifre e le spiegazioni fornite dai Revisori sul bilancio preventivo della giunta pentastellata
“L’impegno
comuni ed un elevato numero di cittadini viva in essi, e di Ermete Realacci, promotore della legge che è stata recentemente approvata dal Parlamento. E proprio quest’ultimo ha ricordato che “questo è soltanto l’inizio di un percorso”. Tra i presenti in rappresentanza della Valcerrina, alessandrina e torinese, i sindaci di Gabiano, Domenico Priora, di Ponzano, Paolo Lavagno, con l’assessore Pierfelice Penazzi, il consigliere Massimo Iaretti di Villamiroglio in rappresentanza del sindaco Paolo Monchietto e il sindaco di Lauriano, Matilde Casa