POLITICA- Pagina 679

Abbattiamo l’idolo del falso realismo. Uniamo le forze, costruiamo il cambiamento

FESTA IN ROSSO DI RIFONDAZIONE COMUNISTA Torino
DAL 29 GIUGNO AL 9 LUGLIO
PRESSO IL CIRCOLO ARCI “ANATRA ZOPPA”
VIA COURMAYEUR 5 – Torino
TUTTE LE SERE DALLE ORE 19

Abbattiamo l’idolo del falso realismo. Uniamo le forze, costruiamo il cambiamento

Che tipo di società può mai essere quella in cui, secondo il rapporto Oxfam: otto uomini, da soli, possiedono la stessa ricchezza di 3,6 miliardi di persone al mondo? Una siffatta società è una delle più paradossali che la storia umana abbia mai conosciuto: una ricchezza straripante nelle mani di pochi e, come altra faccia della medaglia, una devastazione dell’esistenza per un’immensa quantità di persone fatta di diffusione della povertà, sradicamento di massa, nuove forme di discriminazione e schiavitù, distruzione dei processi democratici, costruzione di muri di separazione, repressione, violenza, uso generalizzato della forza da parte dei paesi occidentali. Tutto ciò avviene non più solo nelle periferie arretrate ma nei centri avanzati, nel cuore dell’Europa stessa, sempre più divisa dalle ineguaglianze, dalla xenofobia, dai nazionalismi.

Dobbiamo prestare molta attenzione all’operazione di depistaggio che sta venendo avanti. La politica dei confini fortificati, dei muri, dei fili spinati, dei respingimenti – una politica scellerata destinata a mietere migliaia di vite umane – vorrebbe far credere che l’origine della crisi sia l’esplosione dell’immigrazione, non delle disuguaglianze, non delle misure di austerità che tolgono reddito, servizi sociali, occupazione, sicurezza nel lavoro, dignità a milioni di persone. Una politica ispirata alla logica di una guerra di classe, dei ricchi contro i poveri. Contro questa politica è giusto ribellarsi unendo le forze su una chiara linea antiliberista e di attuazione della Costituzione nata dalla lotta di Liberazione: lavoro contro sfruttamento, eguaglianza contro disuguaglianza, pace contro guerra, democrazia e antifascismo contro le nuove forme del comando oligarchico.

Scriveva Gramsci: “uno degli idoli più comuni è quello di credere che tutto ciò che esiste è naturale esista”. Dobbiamo buttare a gambe all’aria tutti quegli idoli e discorsi che cercano di convincerci della nostra impotenza, i discorsi che parlano solo di crisi ma non della possibilità di liberarsene, discorsi che sono in ritardo rispetto a una realtà in ebollizione, discorsi che non agiscono le possibilità di costruire il cambiamento. Per questo abbiamo titolato la nostra festa con un vecchio motto: “Su la testa! Cambiare si può” Sta a ognuno e ognuna di noi consentire che un nuovo senso del possibile e del cambiamento si faccia strada.

Ezio Locatelli
segretario provinciale Prc Torino

Merlo: “Nosiglia, le sue parole dure ma vere. I cattolici in politica battano un colpo”

“La riflessione di monsignor Nosiglia durante l’omelia in Duomo per la festa di San Giovanni a Torino non puo’ e non deve passare sotto silenzio. Non solo per il richiamo al “senso del dovere” di morotea memoria, ma, soprattutto, per l’invito alla politica cittadina ad uscire dal suo anonimato. Quando l’arcivescovo di Torino invita la politica locale ad essere meno “silente” e a riscoprire “l’amore per la citta’” denuncia non solo una gestione ispirata dall’ordinaria amministrazione da parte delle istituzioni locali ma evidenzia, purtroppo giustamente, anche una sostanziale assenza di quella cultura che in altre stagioni ha ispirato la presenza politica dei cattolici democratici a livello torinese e piemontese. Cosa che, oggi, e’ parecchio latitante. Ecco perche’ la politica torinese, e in particolare i politici di formazione cattolica, non possono limitarsi ad uno stanco e svogliato applauso dopo le parole responsabili ma dure pronunciate da Monsignor Nosiglia. Soprattutto dopo le ultime vicende torinesi”.

Giorgio Merlo

Direzione nazionale Pd

“Sul caso di Andrea Giuliano intervengano lo Stato Italiano e la Corte europea per i Diritti Umani”

CONFERENZA STAMPA

Città di Torino e Regione Piemonte: “Sul caso di Andrea Giuliano intervengano lo Stato Italiano e la Corte europea per i Diritti Umani”  

 

mercoledì 28 giugno 2017

ore 12,00

Sala Presidenti – Palazzo Lascaris

Via Alfieri 15, Torino

 

Andrea Giuliano presenterà assieme a rappresentanti di Comune e Regione il documentario che racconta la sua storia: giovane ligure attivista lgbti, residente per molti anni in Ungheria, è stato fatto oggetto di minacce di morte e di una taglia per la sua militanza contro l’omofobia e, in specie, per una parodia del logo di un gruppo neofascista ungherese. I consiglieri comunali Eleonora Artesio (Torino in Comune), Chiara Foglietta e Maria Grazia Grippo (PD), Viviana Ferrero (M5S, Presidente della Commissione comunale Diritti e Pari Opportunità), l’Assessore Marco Giusta e i consiglieri regionali Marco Grimaldi (SEL-SI), Silvana Accossato, Walter Ottria (Articolo 1), Paolo Allemano, Andrea Appiano, Enrica Baricco, Domenico Rossi, Daniele Valle (PD), Mario Giaccone (Chiamparino per il Piemonte) promuovono con Andrea Giuliano l’iniziativa e presenteranno un ordine del giorno per il Consiglio comunale e per il Consiglio regionale, con il quale si sollecita la Corte europea per i Diritti Umani all’assunzione di una procedura di condanna verso i responsabili ungheresi e a tutela del nostro connazionale.

APPENDINO NON SIA LA SINDACA DEI CENTRI SOCIALI

 

Benvenuti a Gotham City

Dopo l’ennesima guerriglia urbana scatenata  martedì 20 Giugno dai centri sociali in Piazza Santa Giulia, area che rientra nel divieto della vendita di alcolici da asporto dalle ore 20.00 in seguito alla oramai famosa ordinanza n. 46 del Sindaco Appendino “(…) con particolare riferimento alle esigenze di tutela della tranquillità e del riposo dei residenti,da attuarsi anche attraverso la disciplina degli orari di vendita di bevande alcoliche nell’ambito di alcune aree delimitate della città.”   in cui dei normali controlli delle Forze dell’Ordine sfociati in una serata di violenza ai danni dei gestori dei locali e di chi pacificamente consumava una cena all’aperto (coi tramonti negli occhi), il Sindaco e l’amministrazione del Movimento Cinque Stelle hanno rilasciato dichiarazioni sull’episodio. Per il Sindaco Appendino: «è anche vero tuttavia che i nodi, a un certo punto, vengono al pettine. Dalle zone della movida torinese sono emerse e stanno tutt’ora emergendo delle criticità, ignorate per anni, che abbiamo il dovere di affrontare» Mentre per il Presidente del Consiglio Comunale Fabio Versaci: “non è possibile che le forze dell’ordine, nel far rispettare le regole, mettano a repentaglio l’incolumità dei cittadini inermi che si trovavano nella piazza. Spero si chiarisca quanto prima ciò che è successo»«Non risponderò alle provocazioni da chi cerca di tirarci per la giacchetta, invito tutti a una sana riflessione anche a quelle parti politiche che hanno amministrato questa città che ora danno soluzioni a problemi che hanno creato loro» . Ma davvero il serio e inquietante problema di ordine pubblico che campeggia in Città negli ultimi mesi può essere addossato ad un’amministrazione che non governa da oltre un anno? Qual è il nesso in questo specifico caso? E ancora, è accettabile per un paese civile che un Presidente del Consiglio Comunale asserisca che le Forze dell’Ordine mettono a repentaglio l’incolumità dei cittadini? Le istituzioni targate Movimento Cinque Stelle, ad oggi, hanno mostrato di non  avere alcun tipo di controllo sui processi di governo della Città,nonché sulla sicurezza dei cittadini stessi. Le passerelle mediatiche nelle occasioni pubbliche e mondane, giovano all’immagine solo se questa nel tempo dimostra credibilità, affidabilità, dando un resoconto concreto sul profitto che la Città può trarne. Altrimenti e’ pura compiacenza e tutti i nodi vengono al pettine, appunto. Un sindaco che non condanna senza se e senza ma, gli attacchi e le provocazioni violente dei centri sociali, anche se parte della sua maggioranza consiliare è stata eletta grazie al supporto di questi ultimi, non può reputarsi un tutore dei cittadini che rappresenta. Ogni volta il Sindaco Appendino rassicura i Torinesi dicendo che quello che è accaduto non accadrà più. Ma i fatti drammatici di Piazza San Carlo sono ancora freschi nella mente di chi ha riportato lesioni permanenti e non solo. Ha perso la vita una ragazza di 38 anni, una donna ancora ricoverata alle Molinette rischia la paralisi mentre il marito è ospedalizzato al Giovanni Bosco anch’egli in gravi condizioni e ancora, altre persone portano addosso le cicatrici di operazioni subite e organi danneggiati, oltre al calvario della riabilitazione degli arti. E oggi si scopre che il Comune non e’ nemmeno coperto da assicurazione per i danni causati. Altra voragine. Su chi tenterà di far ricadere la colpa l’amministrazione grillina? Dopo aver fatto scivolare la questione  sulla psicosi di attentati terroristici, incolpando indirettamente  di “paura” i presenti in piazza per il disastro avvenuto, spostando così l’attenzione sulla vera causa scatenante della sciagura,il fallimentare (se mai sia stato predisposto) piano di sicurezza e piano di tutto ciò che l’amministrazione Cinque Stelle intendesse per la buona riuscita  dell’ ”evento” , siamo nuovamente a raccontare episodi di terrore e violenza a scapito dei Torinesi. E’ inaccettabile l’atto di accusa verso le Forze dell’Ordine per gli episodi accaduti.  Intanto il sindacato di Polizia Siap, attraverso il Segretario Gianni Tonelli scrive, una lettera aperta e molto chiara al Sindaco Appendino: ” Noi Polizia di Stato restiamo chiusi nelle questure e lei si sbriga la questione dell’ordine e della sicurezza pubblica in città, visto che e’ più brava. Piazza San Carlo docet. Poi però, se malauguratamente dovesse accadere qualcosa, vorrei che, come ha fatto in questo momento con i miei colleghi, puntasse con la stessa solerzia il dito verso se stessa assumendosi le sue responsabilità. (…) un interesse veramente squallido di politica e di consenso”. Torino,la sua storia,la sua dignità e i Torinesi, non meritano l’immagine di un sindaco che si adopera per accompagnare i morti, vittime di incidenti assurdi, nel loro ultimo viaggio. Ci vuole un atto di umiltà, da parte di molti, per il bene di tutti.

CV

(Foto: il Torinese)

Movida, Chiamparino: “Sindaco, prefetto e questore prendano il controllo della situazione”

“La movida esiste  da decenni, ma non si sono mai verificate situazioni fuori controllo come in questi giorni. Mi auguro che sindaco, prefetto e questore prendano in mano la situazione”. Lo dice all’Ansa il presidente della Regione Piemonte, Sergio Chiamparino, ad Alessandria, a sostenere la candidata del Pd Rita Rossa. “Non è tollerabile che le famiglie che con il caldo, vogliano passare qualche ora all’aperto si trovino in situazioni di stress e fuori controllo come quelle che abbiamo visto. La movida dà il senso di una città viva, ma deve svolgersi entro regole che devono essere rispettate, che tutelino gli abitanti e la possibilità di circolare nella zona, ma regole che siano ‘controllabili’ dalle forze dell’ordine. Altrimenti  rischiano di essere evase da tutti e diventa il caos”.

Rostagno (PD) : “ Torino–Pinerolo: 12 milioni di investimenti già disponibili”

“10 milioni per la soppressione dei Passaggi a livello e oltre 2 milioni per l’adeguamento degli apparati (in gran parte già realizzato) sono quanto RFI ha stanziato nel proprio Contratto di Programma per l’efficientamento della linea SFM2 Torino-Pinerolo e ulteriori risorse per la soppressione dei passaggi a livello arriveranno da una rimodulazione di fondi FSC già assegnati al Piemonte con l’obiettivo di reperire, in tempi ragionevoli, parte dei 50 milioni complessivi necessari all’eliminazione totale degli attraversamenti sulla tratta” ha affermato il Vice Presidente del Gruppo PD in Consiglio regionale Elvio Rostagno, intervendo in merito alla denucia della mancanza di fondi per la Torino-Pinerolo di Valetti (M5S).

“Il Consigliere Valetti – ha proseguito Rostagno – sostiene che la mancanza di fondi sia emersa in un incontro svoltosi ieri, 20 giugno, richiesto dal Comune di Pinerolo a Regione Piemonte e RFI, a cui hanno partecipato anche altre amministrazioni comunali, incontro a cui non sono stato invitato e sugli esiti del quale ci sono due versioni: quella dell’Assessorato e quella del Movimento 5Stelle che, invece, di lavorare in modo costruttivo per il territorio, continua ad utilizzare qualsiasi mezzo per attaccare la Giunta regionale, proseguendo un’infinita campagna elettorale”.

“Gli investimenti previsti – ha concluso Elvio Rostagno – testimoniano l’attenzione della Regione per una linea che è strategica per la mobilità di un bacino importante di utenti. Sarà necessario del tempo per apprezzarne i benefici in quanto gli interventi previsti (sottopassi e cavalcaferrovia) richiedono tempi di approvazione, concertazione con il territorio e realizzazione che non sono brevissimi, ma non vi sono misure alternative praticabili in grado di risolvere la fragilità infrastrutturale intrinseca della linea. Nel frattempo la Regione continuerà a monitorare con la massima attenzione i disagi e i disservizi che si verificano sulla linea e che, per altro, comportano ripercussioni su tutto il nodo ferroviario metropolitano. RFI e Regione Piemonte stanno lavorando alla sottoscrizione di singoli protocolli di intesa per la soppressione di passaggi a livello su tutto il territorio regionale, con un significativo impegno finanziario previsto sul medio periodo e, ovviamente, l’SFM2 avrà una rilevanza prioritaria”.

RUFFINO (FI): LA REGIONE SI DOTERA’ DI NUOVE MISURE A SOSTEGNO DEI COMMERCIANTI CHE SUBISCONO DANNI DA CANTIERI PROLUNGATI

“Finalmente la Regione Piemonte si doterà di nuove misure volte a sostenere tutti quei commercianti che subiscono i danni derivanti dal prolungarsi di cantieri d’interesse pubblico”. Ad annunciarlo la vicepresidente del consiglio regionale, Daniela Ruffino che ha visto approvare un suo ordine del giorno in merito.

Spiega l’esponente di Forza Italia: “Esistono dei tempi per la chiusura dei lavori di un cantiere che sempre più spesso non vengono rispettati causando importanti disagi per i commercianti che si trovano a dover convivere con essi. Tra le cause principali la crisi, appalti affidati a ditte che falliscono (spesso perché costrette ai minimi ribassi per aggiudicarsi i bandi), e a volte l’assegnazione ad aziende in odore di mafia. Un esempio emblematico di questi problemi é la situazione paradossale che stanno vivendo una decina di commercianti di via Nizza a Torino interessati dai cantieri del grattacielo e del prolungamento della linea 1 del Metrò: questi cittadini ormai sono da anni ostaggio di un cantiere che li costringe a non vedere più traffico veicolare transitare davanti ai loro esercizi”. Conclude Ruffino: “E’ evidente che a fronte di tale criticità non bastano né gli sconti fiscali approntati dal Comune né azioni di finanziamento una tantum. Grazie al nostro ordine del giorno la Regione si doterà di nuovi strumenti che confidiamo possano attutire gli effetti della malagestio di cantieri d’interesse pubblico”.

MERCATO DI LIBERO SCAMBIO: IL CENTRO DESTRA CHIEDE IL RISPETTO DEL REGOLAMENTO IN SAN PIETRO IN VINCOLI

Da lunedì 12 giugno è diventato esecutivo il nuovo regolamento sul mercato di libero scambio, soprannominato prima SUK e poi BARATTOLO, e quindi da venerdì 16 giugno dovevano essere rispettate le nuove regole.

Così i Consiglieri di Centro Destra della Circoscrizione 7, Alessi (Fratelli d’Italia), Gariglio (Forza Italia), Giovannini (Direzione Italia e Moiso (Lega Nord), venerdì 16 giugno si sono recati in San Pietro in Vincoli in tarda serata per verificare che tutte le nuove regole venissero rispettate.

Si sono pertanto apprestati a richiederne l’applicazione da parte dei Vigli Urbani, poiché da nuovo regolamento i furgoni-camper dei venditori dovevano sostare a non meno di 500 metri dalla piazza ed invece c’erano furgoni di Rom tranquillamente in sosta sulla piazza stessa e alcuni di loro inoltre stavano dormendo direttamente sdraiati sull’asfalto, coperti da una coperta. Gli agenti della Polizia Municipale presenti hanno quindi allontanato i Rom presenti sulla piazza con i loro furgoni.

Restiamo inoltre in attesa di una data definitiva per lo spostamento del Mercato di Libero Scambio da San Pietro in Vincoli, dopo 17 anni pensiamo che i cittadini meritano risposte certe La Consigliera Alessi, a seguito del sopralluogo di venerdì sera, e poi anche di sabato e di domenica in via Carcano: “Ho aspettato per anni che tutti i venditori avessero un cartellino di riconoscimento visibile ed è la prima cosa che ho controllato nei due luoghi visto che nel nuovo Regolamento è contemplato ma con delusione ho visto che non ne avevano neppure uno!. Mi è stato riferito che la Città che li deve fare non li ha ancora preparati, spero siano pronti quanto prima perché ritengo siano indispensabile per un buon controllo. Domenica ci sono stati vari sequestri da parte della Polizia Municipale, ben vengano i controlli, dopo anni di lassismo basta buonismo!”

I Consiglieri Giovannini, Moiso e Gariglio dichiarano: “Il nostri partiti sono sempre stati per la chiusura di quest’attività che poco ha a che vedere con un aiuto concreto ai poveri,  ma è più un mercato dove già in passato alcune persone hanno potuto ritrovare merce di dubbia provenienza e di difficile gestione. Speriamo francamente che dopo che il Comune di Torino ha lavorato per un nuovo regolamento e visto lo scarso interesse alla chiusura di tali mercatini, almeno il regolamento sia applicato alla lettera. Con la nuova conduzione del Comune di Torino da parte del Movimento 5 Stelle, ci aspettavamo un cambiamento ed invece non è cambiato nulla”

foto scattate dai cittadini

 

Merlo (Pd): Centro sinistra, senza unità si perde

Come dimostrano le Comunali. L’unico modo per battere il centro destra e l’avventurismo del movimento 5 stelle alle prossime elezioni politiche e’ quello di lavorare per una vera e convinta unita’ del centro sinistra. Senza arroganza, senza ridicoli veti personali e senza baldanza propagandistica da parte di chicchessia. Ha ragione Romano Prodi, il padre storico dell’Ulivo. Se non si ricostruisce l’unita’ del campo vasto e plurale del centro sinistra sara’ lo stesso riformismo di governo ad uscirne sconfitto. E’ appena sufficiente, per quanto riguarda il territorio torinese e piemontese, rileggere le varie esperienze locali che sono andate al voto alle Comunali del 2016 e quest’anno, per rendersi conto che quando le forze del centro sinistra si dividono vincono gli avversari. Che poi siano i 5 stelle o il centro destra cambia poco. Pertanto Renzi e Pisapia, per fermarsi ai due principali leader dell’attuale centro sinistra a livello nazionale, non possono dividersi in vista delle elezioni. Per questo serve una coalizione di centro sinistra unita, plurale, coesa e di governo. Un’alternativa credibile a questo progetto, purtroppo o per fortuna, ad oggi non esiste.

Giorgio Merlo – Direzione nazionale Pd

La Regione Piemonte contro la tratta: investiti più di 2.000.000 di euro

La Regione Piemonte è in prima linea nel contrasto al fenomeno della tratta di esseri umani. Tante sono le risorse e le iniziative che sono state messe in campo dall’amministrazione regionale e che sono volte a sostenere la Rete regionale composta da enti locali ed enti no profit.

Il Piemonte nel periodo che va da settembre dello scorso anno a novembre di quest’anno ha programmato un investimento di 1.117.481,54 euro per contrastare il fenomeno della tratta. Sono risorse previste nel bilancio approvato per il 2017 dal Consiglio regionale. Del totale 708.537,95 euro verranno distribuiti a cinque enti no profit (Gruppo Abele, Piam, Tampep, Papa Giovanni, Liberazione e speranza) e 408.943,59 euro saranno distribuiti a 3 enti locali (Torino, Bra e Cissaca – Consorzio Intercomunale dei Servizi Socio Assistenziali dei Comuni dell’Alessandrino). Questi ultimi hanno già ricevuto dalla Regione Piemonte 127.000 euro per progetti di contrasto al fenomeno della tratta per il periodo di fine 2016 e inizio 2017.

A esse si devono aggiungere le risorse dedicate al Bando POR FSE per “Interventi di politica attiva di natura integrata e complementare ai servizi al lavoro a favore delle vittime di grave sfruttamento e tratta”, che peserà per un totale di 1.000.0000 di euro. Un bando che mira a sviluppare livelli di autonomia personale e di piena inclusione favorendo, al contempo, la tenuta nei programmi di reinserimento e riducendo il rischio di ricaduta. Le azioni che sono messe in campo sono volte a intercettare e coinvolgere le vittime di tratta affiancandole e sostenendole in un percorso integrado che prevede attività psixo-socio educative di motivazione ed empowement; assistenza sanitaria, psicologica e supporto legale; corsi di formazione e servizi utili a individuare e validare le competenze professionali. Le organizzazioni che si sono aggiudicate le risorse di questo bando sono: Associazione Ideadonna Onlus, Arcidiocesi di Torino – Ufficio Pastorale Migranti, Associazione Gruppo Abele Onlus, Coop. Soc. Progetto Tenda, Associazione Liberazione e speranza Onlus, PIAM Onlus Asti, Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII. L’assessora regionale alle Pari Opportunità Monica Cerutti ha messo in evidenza come sia importante rafforzare nelle vittime di tratta la consapevolezza delle proprie capacità e aspirazioni riducendo in loro il sentimento di impotenza e sfiducia. Allo stesso tempo, oltre all’inserimento lavorativo, si deve anche definire un progetto che sia coerente con le competenze possedute e aiutare i soggetti in questione a sviluppare le capacità di ricerca attiva del lavoro. Attenzione specifica anche alle donne madri per l’inserimento e il rapporto con i servizi educativi e scolastici per la fruizione di servizi integrativi di custodia e di aggregazione esistenti sul territorio. Queste risorse rientrano nella programmazione che la Regione Piemonte definisce all’interno della Cabina di regia regionale contro la tratta che verrà convocata a inizio luglio. Parallelamente si stanno definendo con le prefetture progettualità specifiche che vadano a integrare il sistema di emersione della tratta con quello dell’accoglienza dei richiedenti asilo, anche a fronte di un fenomeno sempre più diffuso numericamente e preoccupante che richiede risorse aggiuntive. È anche in fase di approfondimento la sottoscrizione di un protocollo sperimentale tra Regione, Questura di Torino e alcuni presidi ospedalieri tra cui il Sant’Anna di Torino e alcuni consultori, volto ad “agganciare” potenziali vittime di tratta nel momento in cui si rivolgono ai servizi sanitari.

L’assessora alle Pari Opportunità della Regione Piemonte ha voluto sottolineare come l’importante sforzo della Regione Piemonte sia un segnale evidente di come tematiche di questo tipo stiano a cuore dell’amministrazione regionale che è impegnata nella lotta per il sostegno dei diritti di tutte le persone presenti sul territorio regionale.

(foto: il Torinese)