POLITICA- Pagina 65

Sarno (Pd): “Odg per fondo sostegno lavoratori”

“Quella della Delgrosso di Nichelino è solo l’ultima, in ordine di tempo, delle crisi industriali che, ormai da anni, stanno interessando il territorio piemontese, una valanga che rischia di travolgere i lavoratori e le loro famiglie e che richiede una strategia regionale e nazionale straordinaria. Si tratta, quindi, di un segnale importante l’approvazione del mio ordine del giorno che impegna la Giunta a creare un fondo straordinario di sostegno al reddito per i lavoratori che hanno perso il posto e non hanno accesso a ammortizzatori sociali, prestazione previdenziale o assistenziale” spiega il Consigliere regionale del Partito Democratico Diego Sarno.

“Dopo la fine del contratto di solidarietà – prosegue Sarno – infatti, questi lavoratori si trovano senza ammortizzatori sociali e senza prospettive per il loro futuro, oltre non ricevere stipendi pieni da tre mesi. Un fondo di sostegno può rappresentare un aiuto importante e una prima risposta concreta, oltre che un primo passo nella giusta direzione”.

“Purtroppo – conclude Sarno – il centrodestra, oltre agli strumenti previsti per legge, nazionale e, quindi, regionale, non ha mai svolto un ruolo di programmazione strategica, di prevenzione, di vero accompagnamento, anche cercando di individuare le cause con anticipo. Grazie a questo atto si potrà fornire un primo aiuto ai lavoratori, in attesa di prevedere una politica del lavoro più articolata e di lunga visione”.

Israele, Forza Italia: “Boicottaggi e ritorsioni non entrino nel mondo accademico”

“I boicottaggi e le ritorsioni che riguardano il mondo culturale o accademico di qualsiasi popolo non appartengono  ai valori democratici e civili che dovrebbero contraddistinguerci”. Ad afferarmo in una nota il senatore Roberto Rosso e Marco Fontana, rispettivamente segretari Provinciale e Cittadino di Forza Italia a Torino a seguito delle decisioni assunte dal Senato accademico dell’Università di Torino che ha deciso di boicottare alcuni progetti che coinvolgevano Facoltà israeliane. “È sempre necessario costruire ponti tra le culture, in particolare nei momenti di tensione. Cultura, arte, sport, cooperazione scientifica dovrebbero essere tenuti fuori dai conflitti perchè rischiano di aggiungere e alimentare rancore e tensione invece di essere utilizzati per avvicinare i popoli. Quanto avvenuto è grave ed è sintomo di lotte ideologiche e giochi di ritorsione che dovrebbero restare fuori dalle Universitá”. Concludono i due azzurri

Israele, Montaruli (FDI): preoccupa la decisione dell’Ateneo di Torino 

“L’autonomia universitaria va difesa per questo c’è preoccupazione per la decisione del senato accademico di Torino su Israele. Non sfugge come questa sia maturata mentre era in corso un’irruzione dei collettivi durante lo svolgimento del Senato. Non sfugge neanche come a Torino esista un problema di ordine pubblico legato all’attività degli antagonisti dentro e fuori l’Università. Il nostro Ateneo è un’istituzione che non può piegarsi alla prepotenza né prestarsi a diktat, confondendo peraltro la politica con l’attività di ricerca che per definizione non dovrebbe inseguire opinioni. Il bando in questione riguarda peraltro la ricerca civile e neanche lontanamente quella militare quindi si tratta di una posizione assunta assolutamente ideologica e un precedente grave per un luogo in cui tutti dovrebbero sentirsi rappresentati. La decisione del senato accademico si accoda a quella del Comune di Torino di sanare il centro Askatasuna: si conferma una deriva inquietante verso l’estrema sinistra che la città non merita”. Lo dichiara il Vicecapogruppo Vicario di Fratelli d’Italia alla Camera dei deputati, Augusta Montaruli.

Appendino: “Il Pd ha interrotto il dialogo. Noi siamo l’alternativa”

Con un lungo post su Facebook la deputata ed ex prima cittadina M5S di Torino, Chiara Appendino, è intervenuta sul tema delle elezioni regionali in Piemonte. Ecco le sue parole 

“Il Movimento 5 Stelle è una comunità che nasce dai cittadini e ai cittadini deve rendere conto.

Ci siamo uniti e siamo diventati un movimento politico facendo battaglie perché volevamo difendere l’ambiente, perché esigevamo il diritto alla salute, perché pretendevamo giustizia sociale e tutela della dignità di chi è più in difficoltà.

A giugno si vota alle elezioni regionali nel mio Piemonte, dove Cirio sta spolpando la sanità pubblica e non sta facendo nulla per una regione in sofferenza per le tantissime crisi aziendali in atto. Senza considerare l’abbandono a loro stessi di migliaia di cittadini piemontesi sempre più in crisi per il lavoro in diminuzione. In pratica Cirio sta riproducendo in scala locale i gravi e pesanti errori del governo Meloni.

Il Piemonte ha bisogno di una svolta e anche per questo, come avrete letto, ci siamo seduti, con senso di responsabilità, a un tavolo con il PD piemontese per capire se ci fossero le condizioni per costruire un progetto serio nell’interesse dei cittadini.

Noi, coerentemente, guardiamo ai temi.

La sanità, allo sbando dopo anni di privatizzazioni da destra e sinistra con liste di attesa infinite, ha bisogno di una nuova cura. La stessa con cui il presidente Conte era tornato a investire prima dei tagli del governo Meloni. Non si può essere ambigui: la sanità o è pubblica e garantita a tutti, oppure diventa un bene di lusso.

Torino ha bisogno di un nuovo ospedale ma progettare di costruirlo consumando suolo in uno dei polmoni verdi della città, avendo luoghi ben più adatti disponibili, è una follia. Perchè la difesa dell’ambiente va praticata nei fatti, non a parole.

Abbiamo richiesto al PD garanzie concrete di cambiamento ma non le abbiamo ottenute. Negli ultimi giorni, poi, il PD ha forzato sulla scelta di una sua candidata alla presidenza, di fatto interrompendo il dialogo in corso.

Bene, noi siamo orgogliosamente diversi. Noi siamo l’alternativa.

In tanti anni di Movimento ho imparato che i cittadini ci chiedono coerenza sulle nostre battaglie e hanno pienamente ragione a farlo. Nei prossimi giorni, quindi, presenteremo il nostro progetto per far ripartire il Piemonte. A testa alta”.

Gallo (Pd): usi civici, una proposta di legge

“PER ATTUALIZZARNE E MODERNIZZARNE IL CONCETTO. SIA RICOMPRESO ANCHE IL VALORE SOCIALE”

 “Ho presentato una proposta di legge che prevede una modifica alla normativa sugli usi civici al fine di attualizzarne e modernizzarne il concetto a beneficio delle amministrazioni e dei cittadini” dichiara il Presidente del Gruppo Pd in Consiglio regionale Raffaele Gallo.

“Attualmente, infatti, la Regione può autorizzare trasferimenti di diritti di uso civico a condizione che i terreni abbiano irreversibilmente perso la conformazione fisica o la destinazione funzionale di terreni agrari, boschivi o pascolativi per oggettiva trasformazione e le eventuali opere realizzate siano state autorizzate dall’amministrazione comunale, siano stati utilizzati in conformità ai vigenti strumenti di pianificazione urbanistica e non siano stati trasformati in assenza dell’autorizzazione paesaggistica o in difformità da essa. Questi trasferimenti di diritto di uso civico riguardano terreni di superficie e valore ambientale equivalenti che appartengono al patrimonio disponibile dei comuni, delle regioni e delle province autonome. I terreni dai quali sono trasferiti i diritti di uso civico sono sdemanializzati e su di essi è mantenuto il vincolo paesaggistico” spiega l’esponente dem.

“La mia proposta è quella di ampliare e meglio specificarne il significato, ricomprendendo, appunto, anche un valore sociale, con la conseguenza che, implicitamente, il vincolo di uso civico che grava sugli immobili possa essere trasferito su altri immobili del Comune, considerando anche la loro valenza sociale e non unicamente quella ambientale e paesaggistica. In questo modo il vincolo potrebbe essere trasferito a luoghi di aggregazione come gli impianti sportivi, le palestre o altri immobili di grande importanza per la collettività. Si tratta di adeguare ai tempi un diritto antico che preservava i beni della collettività” conclude Gallo.

Stellantis, Preioni (Lega): Credibile solo con azioni su occupazione e produzione

“Le lettere ai dipendenti italiani con invito alle dimissioni raccontano realtà diversa”

«Le parole del ceo di Stellantis, Tavares, sembrano raccontare una realtà ben diversa da quella che stiamo vivendo in Italia e soprattutto da quella che stanno affrontando i lavoratori qui in Piemonte». Così il capogruppo della Lega in Regione Piemonte, Alberto Preioni, commenta le parole del ceo di Stellantis intervistato dal Sole24Ore in cui dice: “Amiamo l’Italia e sentiamo una responsabilità etica verso i nostri dipendenti”, parla di investimenti a Mirafiori, aggiungendo che “l’Italia è il Paese in cui crediamo di poter produrre un milione di veicoli”.

«Bene, vorremmo vedere queste buone intenzioni tradotte in fatti. Perché al momento qui c’è solo il sistematico ricorso agli ammortizzatori sociali, la cassa integrazione e i contratti di solidarietà, senza dimenticare la recente lettera inviata ai dipendenti italiani con l’invito alle dimissioni incentivate. Un chiaro messaggio di volere ridimensionare la propria presenza in Italia», sottolinea il capogruppo della Lega.

«Quelle di Tavares sembrano parole maturate dopo l’intenzione espressa da questo Governo di aprire a nuovi produttori di auto, infatti noi siamo l’unico stato europeo in cui produce un solo gruppo automobilistico e Stellantis, anziché proteggere quella che è sempre stata la sua roccaforte, delocalizza sempre di più la sua produzione all’estero. Questo interesse per essere credibile dovrebbe tradursi in azioni concrete sulla produzione e sull’occupazione».

Merlo, i Popolari centristi con la lista civica di Cirio per un progetto di governo

Appello alle altre forze centriste

“Seppur con il rispetto dovuto per qualsiasi scelta politica, è sotto gli occhi di tutti che non si può
costruire una coalizione di governo seria e credibile con le goliardate o con il solo e permanente
tatticismo. Le piroette, anche simpatiche, del Pd piemontese da un lato e il comportamento
politico concreto dei 5 stelle dall’altro, non rappresentano affatto quella cultura di governo di cui il
Piemonte ha fortemente bisogno.
Ed è anche per questi motivi, semplici ma essenziali, che l’area Popolare e centrista piemontese
si riconosce nel progetto politico ed amministrativo della lista civica e riformista del Presidente
Cirio. Per motivi squisitamente politici e programmatici e non per altre motivazioni.
Certo, e di fronte a ciò che è capitato nel Pd piemontese e alla sua vana rincorsa, almeno sino ad
ora, nei confronti del populismo dei 5 stelle, è sempre più auspicabile che anche le altre forze
centriste e riformiste piemontesi si aggreghino a questo progetto. Non per una pregiudiziale
contrapposizione politica e, men che meno, ideologica nei confronti di altre forze politiche. Ma
solo e soltanto per dispiegare un vero progetto di governo per il futuro del Piemonte con altre
forze moderate e centriste”.

Giorgio Merlo, Dirigente nazionale Tempi Nuovi.

Gianna che sostiene tesi e illusioni per le elezioni regionali

A cura di lineaitaliapiemonte.it

L’assessore Gianna Pentenero è la competitor di Alberto Cirio alle prossime elezioni regionali. Sarà una campagna elettorale soporifera, si dice, senza inquietudini, senza grandi battaglie. Il centrodestra veleggia verso le urne in clima di bonaccia, nessuno si aspetta colpi di scena, che infatti, molto probabilmente, non ci saranno. Ma due considerazioni si possono fare. La prima: Giovanna Pentenero, per tutti Gianna, non è da prendere sottogamba. Di più: inaspettatamente, dal cappello del Pd è uscito il candidato migliore e più credibile. Gianna non si atteggia, non starnazza, non si sente obbligata a tirar fuori un’aggressività maschia per dimostrare parità (cosa che invece è una triste cifra stilistica di molti esponenti politici donne), ha un approccio da vicina di casa affidabile e rassicurante, ha seguito un’infinità di crisi industriali quindi conosce in modo diretto l’evoluzione, o meglio involuzione, del tessuto industriale locale, conosce chi ci lavora e chi ci lavora conosce lei. Non per niente la parola “lavoro” viene immediatamente evocata: “Da questo momento ci attende un lavoro duro e complesso. Vorrei costruissimo questo percorso velocemente e tutti insieme, nella consapevolezza che ce la si può fare: nulla è impossibile” ha affermato dopo l’investitura avvenuta all’assemblea regionale del Pd di sabato scorso. D’altra parte certo non è una novellina della politica. Quasi sessantenne, chivassese di nascita, con una formazione universitaria di educatrice, ha iniziato la carriera politica come sindaco di Casalborgone, paesino con meno di duemila anime e ora ricopre l’incarico di assessore al lavoro e attività produttive del Comune di Torino. Ma tra Casalborgone a Torino c’è la carica di assessore all’istruzione con la giunta Bresso dal 2005 al 2010, anno in cui viene rieletta in Regione e nel 2014 l’assessorato piemontese al lavoro con la presidenza Chiamparino. Insomma non s’è fatta mancare nulla. Quello che manca è, al momento, l’accordo per il campo largo (ancora non l’hanno fatto e di questa espressione già non se ne può più) con il M5S che anzi , un secondo dopo la sua designazione ha rovesciato il tavolo dicendo sostanzialmente: il Pd scegliendo di fare tutto da solo ha mandato in vacca mesi di contatti, ora non se ne parla. Lei, Gianna, sarà per la formazione da educatrice, sarà per un carattere portato a parlamentarizzare le crisi, non demorde e dice il contrario: “Almeno parliamoci”. Vedremo. Intanto eccoci alla seconda considerazione. Ma è così sicuro che al centro sinistra convenga ‘sto benedetto campo largo? Non avrebbe più senso rinunciare a un accordo che non può fare altro che spersonalizzare ulteriormente un partito già in crisi di identità? Non sarebbe meglio avere il coraggio di contarsi, ricompattarsi, fare la traversata nel deserto e poi presentarsi alle elezioni tra cinque anni con una fisionomia chiara e riconoscibile, magari in grado di riconquistare credibilità e consenso presso chi si era perso per strada? Gianna, come la protagonista della canzone di Rino Gaetano, fa bene a sostenere le tesi e, per questo periodo elettorale, anche le illusioni. Ma poi dovrà mettersi a lavorare per il futuro.   Patrizia Corgnati (foto Sicurezza e Lavoro)

Regionali, Giuseppe Conte: “Ora un nostro candidato”

Dopo le parole dell’ex premier Giuseppe Conte alle 18 nella diretta su X, pare che il campo largo si sia irrimediabilmente ristretto. Ha detto il leader di M5S: “Sul Piemonte è in vista una svolta. Abbiamo lavorato con generosità col Pd. Abbiamo avuto difficoltà oggettive. Il Pd ha avuto una fuga in avanti scegliendo il proprio candidato (Gianna Pentenero, ndr) Noi ne prendiamo atto. M5s designerà una propria candidata o un proprio candidato. Ciò non significa che il Pd diventerà un nemico”.

Torino, Montaruli (Fdi): “Appello al ministro Piantedosi, rafforzare ulteriormente misure”

“Un’altra violenza con machete non potrebbe lasciare Torino immobile. In attesa che il Comune faccia la sua parte decidendosi a controllare e riqualificare i nostri quartieri, l’impegnò per l’ordine pubblico e la sicurezza deve continuare – a dichiararlo è la vicecapogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera Augusta Montaruli -. Se venisse confermata la notizia si tratterebbe dell’ennesima azione violenta che ci lascia sbigottiti. Mi appello al ministro Piantedosi. A Torino serve uno sforzo aggiuntivo per dare un colpo decisivo a chi pensa che si possa scorrazzare con un’arma in mano e colpire senza pietà. Molto è stato fatto dal Governo Meloni e ora, giorno dopo giorno, è necessario non abbassare l’attenzione e potenziare i controlli in quelle aree che ancora soffrono un problema di sicurezza. Siamo sempre stati ascoltati ed è per questo che vogliamo portare all’attenzione del Viminale anche questo episodio”.