E’ assai significativo il mutismo politico della generalità delle forze di centrodestra, centrosinistra e M5S riguardo alla cacciata dei poveri dal centro di Torino. Così come è significativa la metafora usata dal comandante dei vigili urbani per giustificare l’operato dei propri sottoposti e dell’amministrazione comunale: la nostra “non è un’operazione di polizia … facciamo solo gli spazzini”. Già gli spazzini. Dice Ezio Locatelli esponente Prc – Potere al Popolo: “è da anni che diciamo che non si possono trattare fette di popolazione a rischio come dei rifiuti umani. Torino, in questi anni di deindustrializzazione e di disoccupazione, di precarizzazione del lavoro, è diventata la città più povera e diseguale di tutto il Centro Nord d’Italia. Se qualcuno pensa di affrontare questo dato di realtà con la ramazza non ha capito proprio nulla. Servono politiche per il lavoro, il sostegno al reddito, il diritto alla casa, i servizi sociali. Serve un’azione di contrasto alle disuguaglianze sociali. A Torino, come a livello nazionale, si fa esattamente il contrario”. Per questo questa notte “Potere al Popolo” ha protestato davanti al Palazzo di Città di Torino contro la cacciata dei senza tetto. Non si tratta di un caso a sé. Quanto accaduto in questi giorni fa il paio con l’assenza di risposte dell’amministrazione comunale e del governo nazionale ai problemi del lavoro, del reddito, del diritto alla casa, alla salute, del degrado delle periferie urbane.
“Non siamo dei maghi e neppure degli indovini, eppure prima ancora che la Commissione si istituisse già potevamo “indovinare” i nomi dei vincitori. Considerato che la sfera magica non mi è stata ancora consegnata, chiederò all’assessore Saitta comunicazioni in Consiglio Regionale di quanto accaduto e come sia potuto accadere che già fosse possibile anticipare chi il direttore dell’Asl Città di Torino avrebbe nominato a direttore delle nove strutture complesse messe a bando”, lo dichiara il capogruppo del Movimento Nazionale per la Sovranità in Regione Piemonte.
Vignale fa riferimento al bando di selezione interna per la nomina dei direttori delle strutture complesse PTA così come individuate dall’atto aziendale dell’Asl Città di Torino, aperto il 15 novembre 2017 e conclusosi ieri con la pubblicazione delle delibere di nomina sull’Albo Pretorio dell’Asl Città di Torino.
“È stata la normativa – spiega Vignale – a imporre l’indizione di un bando. Ma è evidente che se i nomi erano tutti individuabili, più che di un bando rischia di apparire come una selezione già annunciata”.
“Non mettiamo in discussione le qualifiche né le competenze delle persone nominate, ma delle due l’una: o loro sono indiscutibilmente e universalmente riconosciuti come i migliori in tutta l’Asl oppure doti divinatorie mi hanno consentito di indovinare tutti i vincitori. Per questo motivo – conclude Vignale – chiederemo all’assessore Saitta di motivare l’accaduto. Sulla nomina di figure apicali come i direttori delle strutture complesse è necessaria la massima trasparenza anche per la tutela dei piemontesi”.
Pd, taccuino elettorale
COMUNICAZIONE
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Gli appuntamenti del Partito Democratico
TORINO
Venerdì 2 febbraio alle 21 il circolo PD 4 organizza un incontro con i candidati del collegio di riferimento: Mauro Laus, Paola Bragantini e Silvia Fregolent. L’iniziativa avrà luogo presso il centro d’incontro di piazza Umbria.
SAN MAURO TORINESE
Il Circolo di San Mauro sarà presente ai mercati tutti i lunedì dal 5 al 26 febbraio dalle 9 alle 12.30 in piazza Gramsci e tutti i venerdì dal 2 febbraio al 2 marzo dalle 9 alle 12.30 in piazza Europa. Nei week end mattina e pomeriggio sarà presente un gazebo sul ponte vecchio.
VENARIA
Domenica 4 febbraio a partire dalle 9.30 presso il Supercinema di Venaria Reale (piazza Vittorio Veneto 4) si terrà la festa di apertura della campagna elettorale della zona ovest.
DRUENTO
Martedì 6 febbraio presso l’Associazione Pensionati (via Galilei 14) dalle 21 è prevista l’apertura della campagna elettorale. Seguirà un’iniziativa di collegio il 16 febbraio.
Il circolo del PD di Druento sarà presente tutti i sabati al mercato di corso Carlo Brero.
CASELLE TORINESE
Venerdì 2 febbraio, presso Bottala (strada Leinì 35), dalle 20.30 evento sulla nuova legge elettorale e sul programma nazionale del PD nazionale. Saranno presenti Anna Rossamando, deputata, e Giancarlo Quagliotti, vicepresidente PD regionale.
CHIERI
Il Circolo di Chieri organizza per venerdì 23 febbraio, presso la sala conceria, un incontro con i candidati del collegio di Camera e Senato.
NOLE
Il circolo di Nole Villanova Grosso organizza per martedì 6 febbraio a Nole (Società operaia, via Mazzini 13) dalle 21 l’incontro “Una democrazia migliore per un’Italia migliore. Le elezioni, la nuova legge elettorale e la sfida della rappresentanza” con i parlamentari Andrea Giorgis e Francesca Bonomo.
AVIGLIANA
Il Partito democratico di Val Susa e Val Sangone organizza per venerdì 9 febbraio dalle 21 presso l’auditorium Bertotto di Avigliana (via Cavalieri di Vittorio Veneto 3) l’evento “Le politiche sociali di Governo e Regione” con il senatore Stefano Lepri e il consigliere regionale Daniele Valle. Saranno intervistati dal direttore de “Il Monviso” Marco Margrita. Previsti gli interventi di don Luigi Chiampo, Piero Genovese, Andrea Archinà e Giuseppe Andreis.
Previsto volantinaggio ad Avigliana l’1 e il 5 febbraio a la Fabrica dalle 20.30 alle 21.30 e l’8 febbraio dalle 10.30 alle 12 al mercato.
Commissione banche, lavori conclusi
“L’approvazione della relazione conclusiva dei lavori della Commissione d’inchiesta sul sistema bancario è la testimonianza che, al di là delle polemiche e della campagna elettorale, è stato fatto un lavoro serio e approfondito.” Ad affermarlo è Mauro Maria Marino, vicepresidente della Commissione d’Inchiesta sul sistema bancario e relatore del documento conclusivo approvato. “Ora, diviene prioritario passare allo step successivo. Dopo il risultato di oggi e le due indagini conoscitive svolte nel corso della legislatura, è infatti necessario smettere di indagare e approfondire e passare ad adottare, a livello normativo, le tante proposte nate da questo intenso lavoro. Nel documento conclusivo – continua Marino – abbiamo incluso importanti suggerimenti di riforma in diversi settori, dalla Vigilanza alla governance degli istituti bancari, passando dalla gestione dei crediti deteriorati, dalla tutela del risparmio e dalla riforma del diritto penale dell’economia. Stiamo parlando di ben 22 punti di riforma che contribuirebbero, incisivamente e positivamente, a una profonda modernizzazione dell’intero sistema e su cui, sono convinto, tutte le forze politiche potranno trovarsi d’accordo. Mi auguro dunque che, a partire dalla prossima legislatura, il Governo e il Parlamento diano seguito al lavoro svolto e si affrettino nel tramutare in realtà le proposte della Commissione.
“Giustamente forte è l’indignazione per i test di inalazione di biossido di azoto, sostanza altamente tossica, effettuati per conto di alcune case automobilistiche tedesche per ragioni di marketing. Test effettuati su venticinque persone trattate come cavie umane. Una cosa a dir poco spregevole. Ma che dire dei livelli incredibili di concentrazione nell’aria di polveri e gas tossici che ci sono in decine e decine di città italiane? In città dove “ogni respiro è veleno”. Torino con i 122 giorni di superamento dei livelli massimi consentiti di polveri sottili è – lo è da molti anni – la città più inquinata d’Europa. Livelli di inquinamento che dicono delle vere e proprie camere a gas, ambienti tossici che mettono a repentaglio l’integrità di milioni di persone. In questo caso più che a cavie siamo in presenza di vittime sacrificali di un modello di sviluppo e di mobilità che non ha in alcuna considerazione la salute delle persone. In questo caso la responsabilità è tutta politica. Siamo in presenza di amministrazioni e/o governi di centrodestra, centrosinistra, M5S che pensano di cavarsela con qualche sporadico blocco del traffico ma che sono del tutto incapaci o privi di volontà di un cambio di rotta per quanto riguarda il sistema della mobilità, la riqualificazione edilizia, la riconversione dell’industria, l’eliminazione delle fonti inquinanti. Troppo impegnati a difendere gli stessi interessi privatistici e di lobby economiche. Mandiamoli a casa se si vuole ripristinare il diritto all’ambiente e salvaguardare il nostro diritto alla salute”.
Ezio Locatelli
segretario provinciale di Rifondazione Comunista di Torino ed esponente di Potere al Popolo
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I candidati della Lista civica popolare
La ministra della Salute Beatrice Lorenzin, guida la lista “Civica popolare” formazione moderata del centrosinistra, nel listino plurinominale di Torino. Il suo
collega di governo, il viceministro dell’Agricoltura Andrea Olivero si presenta nel seggio del Piemonte Sud. La Lista ha come coordinatore in Piemonte, uno che di politica (quella vera) se ne intende: l’ex assessore e consigliere regionale Daniele Cantore (nella foto a sinistra) – ai tempi d’oro responsabile nazionale dei giovani socialisti del garofano – che ha però scelto di non candidarsi. Ecco i candidati:
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Camera dei Deputati:
Piemonte 1:
Camera 1:
Beatrice Lorenzin
Alessandro Nanni Costa
Monica Rossi
Marco Ghirardello
Camera2:
Massimo Striglia
Paola Francone
Duilio Canale
Anna Maria Eletta Ottaviano
Piemonte 2:
Camera 1:
Andrea Olivero
Renata Remondino
Adelino Icardi
Elisa Celeste Ragusa
Camera 2:
Cinzia Mainini
Antonio Pedrazzoli
Patrizia Rauch
Alberto Abis
Senato della Repubblica:
Senato 1:
Laura Cargnino
Natalino Pastore
Florinda Maisto
Amedeo Pascale
Senato 2:
Roberto Marmo
Maria Letizia Viarengo
Andrea Zaio
Stefania Filippone
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Matteo, il rospo e lo scorpione


I candidati di M5S
Questi i candidati del Movimento 5 Stelle nei collegi uninominali di Torino e provincia
Senato
Giuseppe Masciari- Settimo Torinese
Marco Scibona – Moncalieri
Elisa Pirro -Torino 2 Collegno
Mastruzzo Giuseppe- Torino 1
Camera dei Deputati
Torino 1 Paolo Turati
Torino 2 Domenico Fioravanti
Torino 3 Paolo Biancone
Torino 4 Alberto Sasso
Collegno Celeste D’Arrand
Valentina Pretato Ivrea
Rosario Fondacaro Settimo Torinese
Roberta Cavuoti-Moncalieri
Franco Trivero – Pinerolo
Elezioni, la Lega Piemonte presenta i candidati
Molinari: “Una squadra forte, che racchiude l’intero Piemonte”. E aggiunge: “Il mio obiettivo è di portare in Parlamento una squadra competente, appassionata ed energica”
Il 4 marzo si avvicina e l’appuntamento con le urne è ormai prossimo: anche la Lega, così, presenta le liste elettorali ed illustra il proprio programma a sostegno della candidatura a premier del Segretario Federale Matteo Salvini. In un momento di tale importanza per la storia e per il futuro del Paese, la Lega Piemonte decide di scendere in campo con una compagine motivata e forte, presentando nella giornata di lunedì 29 gennaio le liste per le elezioni politiche di Camera e Senato. Giulia Bongiorno, recentemente arruolata da Matteo Salvini, guiderà la lista del Senato a Torino mentre nel Piemonte 2 sarà il Segretario Nazionale Riccardo Molinari a guidare le liste della Camera dei Deputati. “Abbiamo presentato delle ottime candidature, con tante persone che affrontano per la prima volta le elezioni politiche, ma che da anni lavorano sui territori, insieme a figure d’esperienza, garantendo la rappresentanza di tutti i territori del Piemonte – commenta Riccardo Molinari, Segretario Nazionale Lega Piemonte, candidato alla Camera – L’obiettivo di tutta la Lega è sostenere Matteo Salvini come candidato Premier, ed il mio, da Segretario della Lega Piemonte, è anche di portare in Parlamento una squadra competente, appassionata ed energica che metta il Piemonte coi suoi problemi e le sue esigenze al centro dell’agenda politica nazionale, dove non sta più da troppo tempo”.
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I CANDIDATI
CAMERA Uninominale Piemonte 1 Ivrea: Alessandro Benvenuto Collegno: Sara Zambaia Piemonte 2 Asti: Andrea Giaccone Alessandria: Riccardo Molinari Vercelli: Paolo Tiramani Cuneo: Gastaldi Flavio Novara: Alberto Gusmeroli Plurinominale Torino1 Elena Maccanti Alessandro Benvenuto Sarà Zambaia Alessandro Sciretti Torino2 Elena Lucchini Alessandro Giglio Vigna Elena Maccanti Gualtiero Caffaratto Piemonte2 Sud Riccardo Molinari Elena Lucchini Lino Pettazzi Rossana Bondi Piemonte2 Nord Riccardo Molinari Elena Lucchini Marzio Luini Cristiana Patelli SENATO Uninominale Piemonte 1 Torino 1 (città): Paola Gobetti Moncalieri: Marzia Casolati Torino 2 (Collegno): Roberta Ferrero Plurinominale Senato1 Giulia Bongiorno Cesare Pianasso Roberta Ferrero Claudio Broglio Senato2 Enrico Montani Simona Pergraffi Giorgio Bergesio Maria Elena Gandolfi
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Pd, ora tutti “partiti personali”
Dunque, anche per il Partito democratico si è chiusa definitivamente una fase politica. E cioè quella in cui, quando si parlava del Pd, si ripeteva in modo persin noioso e ripetitivo, che il Pd era un “partito plurale, di sinistra, democratico al suo interno e collegiale”. Tutti gli osservatori, i politologi e i commentatori delle cose politiche – anche della stampa legittimamene filo renziana – sono arrivati ad una conclusione, seppur con circa due anni di ritardo sono arrivati alla medesima conclusione. E cioè’, il Pd si è trasformato definitivamente in un “partito personale”. O “del capo”, che dir si voglia. Certo, Ilvo Diamanti, con la consueta acutezza intellettuale e scientifica, l’aveva rilevato già 2 anni fa. Meglio tardi che mai, si potrebbe dire. Ma, al di là di questa osservazione, è indubbio che dopo la compilazione delle liste da parte del segretario nazionale, anche per il Partito democratico si apre una pagina politica nuova. Del tutto coerente con il progetto renziano di trasformare la “ragione sociale” del partito. Prima attraverso la ridicolizzazione delle componenti di sinistra, poi con la sostanziale cancellazione di quella rappresentanza nelle liste – se non per un drappello che non darà comunque fastidio al manovratore e che, di fatto, si possono tranquillamente definire “diversamente renziani” – e poi con il cambiamento definitivo dello stesso progetto politico del Pd. Lo hanno detto in questi giorni tutti i principali commentatori della politica italiana evidenziando come questo percorso è del tutto coerente con l’intera strategia del progetto renziano. E io sono tra quelli che ritengono che il segretario del Pd ha fatto un passo coerente e lineare con il suo progetto originario. Un progetto del tutto avulso ed estraneo rispetto al modello veltroniano, cioè di un partito plurale incardinato sull’ incontro nel medesimo contenitore politico delle principali culture riformiste e costituzionale del nostro paese. Un progetto che, com’e’ del tutto naturale ed ovvio, non può che passare attraverso il controllo totale della rappresentanza parlamentare prima e della trasformazione del progetto e dell’orizzonte politico dopo. Nel caso specifico, dopo il voto del prossimo 4 marzo. Del resto, era questo l’elemento politico di fondo al centro della recente scissione “a sinistra” nel Pd ed è questa, nuovamente, la ragione di fondo che muterà l’identità, la prospettiva e il profilo politico del Partito Democratico. Una impostazione, questa, che richiede anche la definitiva presa d’atto che ci troviamo di fronte ad un “partito personale”. Anche qui nulla di nuovo, se vogliamo essere sinceri e non ipocriti. Tutti sapevamo, del resto, che il Pd a trazione renziana era un partito personale e del capo. Ma molti, fingendo come ovvio, ricordavano che si trattava dell’ultimo grande partito italiano che prevedeva ancora una democrazia al suo interno. Di Forza Italia, del movimento 5 stelle e della Lega salviniana tutti sappiamo che sono partiti e movimenti personali sin dall’origine. Ovvero, strutturalmente “personali”. Ora, con la compilazione delle liste, anche questo tabù è’ definitivamente caduto e si commenta la realtà per quello che è. Cioè con la nascita ufficiale del “Pdr”. Ecco perché tutti i commentatori, giustamente, hanno rilevato che anche per l’ultimo grande partito italiano si è compiuta la trasformazione definitiva. Ovvero, da partito plurale, collegiale e democratico a partito personale, del capo e plebiscitario. Ripeto, un passaggio del tutto coerente con l’impostazione originaria del progetto renziano. Certo, resta tuttora incerta e confusa la prospettiva del centro sinistra. Soprattutto dopo la mutazione genetica in corso nel Pd che troverà compiutezza solo dopo il voto del 4 marzo. Ma questo è un altro paio di maniche, come si suol dire. Se ne pastiera’ con maggior cognizione di causa solo dopo il responso dei cittadini.
Giorgio Merlo
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