POLITICA- Pagina 615

Ferrentino: “Accatastamenti rurali: urgente la legge nazionale di riforma del Catasto”

L’Assessore Valmaggia ha risposto, nella seduta pomeridiana del Consiglio regionale del 19 settembre 2017, ad una mia interrogazione a risposta immediata con la quale chiedevo, rilevata la delicatezza e la complessità delle procedure di accatastamento dei fabbricati rurali al catasto urbano, introdotta dal Decreto Salva Italia, di sollecitare il Governo e il Parlamento a realizzare al più presto le necessarie modifiche normative in materia di Catasto, prevedendo un migliore percorso d’intesa con l’Agenzia delle Entrate al fine di agevolare cittadini ed Enti Locali. Negli ultimi mesi, infatti, l’Agenzia delle Entrate ha inviato centinaia di migliaia di lettere (150 mila soltanto in Piemonte) contenenti avvisi per regolarizzare i fabbricati rurali ancora iscritti al Catasto terreni e non ancora dichiarati al Catasto Edilizio Urbano, ma la casistica è vastissima, variegata e complessa e il continuo evolvere della normativa non agevola le operazioni di variazione catastale. La delicatezza della situazione è stata, peraltro, rimarcata da numerose segnalazioni di Comuni, soprattutto montani, relative alle complessità e ai costi conseguenti alle richieste di accatastamento di immobili rurali. Il rischio concreto è che molti non dichiarino il bene, altri decidano di rimuovere parti o interi edifici o possano sbagliare dichiarazione. Come sollecitato da Uncem ed Enti Locali, è necessario e urgente che venga approvata la legge nazionale di riforma del Catasto che dovrà prevedere un opportuno riequilibrio del prelievo ottenuto con l’aggiornamento dei valori che vengono allineati con quelli di mercato. Con questa revisione, nelle aree montane e rurali molti cittadini pagherebbero cifre inferiori rispetto alle imposte attuali. Inoltre, la riforma dovrebbe considerare il tema dell’accatastamento in una più ampia visione dell’immenso patrimonio edilizio, storico e prezioso, ma spesso in stato di abbandono, costituito dai borghi alpini. La riforma, infine, dovrebbe mirare a consentire di inquadrare con un nuovo ruolo i Comuni e le Unioni, con conseguenze importanti positive anche sulla fiscalità locale. L’Assessore Valmaggia ha precisato che la questione generale è attinente la materia fiscale sulla quale lo Stato ha competenza legislativa esclusiva e, pertanto, la vicenda è lontana dalla portata di possibili interventi delle Regioni. Tuttavia, per quanto concerne i fabbricati ex rurali il cui accatastamento non ha giustificazione concreta, trattandosi di veri e propri “ruderi”, è possibile cercare di concordare rapide procedure di cancellazione dal Catasto dei Terreni. Tali eventuali accordi potranno essere oggetto di discussione nell’ambito della Conferenza Stato-Regioni.

Antonio Ferrentino

Consigliere regionale Pd

Femminicidi: potenziare la rete dei centri antiviolenza

«Non basta. Il grande lavoro che tutti insieme stiamo svolgendo per contrastare la violenza di genere, diffondere la cultura delle Pari Opportunità e sostenere le donne che subiscono maltrattamenti non basta. Evidentemente non facciamo ancora abbastanza, soprattutto nell’accompagnamento a una cultura del rispetto fra i sessi» – una riflessione di Monica Cerutti, assessora alle Pari Opportunità della Regione Piemonte, in seguito al drammatico femminicidio di Casale Monferrato in cui è stata uccisa dal marito Elena Seprodi.

«La costernazione che ho provato in questi giorni deve essere lo stimolo per fare ancora di più. La Regione Piemonte apprende con interesse della volontà di Me.Dea, Onlus Contro La Violenza Alle Donne dell’alessandrino, insieme all’amministrazione comunale di Casale Monferrato, di attivare un nuovo centro antiviolenza sul suolo comunale. L’impegno della Regione a sostegno della rete dei Centri Antiviolenza è costante, ed essendo Me.Dea il CAV per la provincia di Alessandria, l’associazione è destinataria dei fondi della legge regionale 4 del 2016 contro la violenza di genere. Proprio sabato 23 settembre parteciperò al corso organizzato dalla stessa Me.Dea per le operatrici dei centri e sarà l’occasione per fare il punto delle nostre azioni nell’alessandrino» – ha dichiarato Monica Cerutti, assessora alle Pari Opportunità della Regione Piemonte.

«Proprio in questi giorni stiamo mettendo a punto i nuovi finanziamenti per la rete dei Centri Antiviolenza e ultimando la programmazione triennale di attuazione della legge quadro regionale di prevenzione e contrasto alla violenza di genere. In questo ambito, la Regione Piemonte ha stanziato più di 300.000 euro per l’apertura di nuovi centri antiviolenza perché la nostra intenzione è quella di potenziare su tutto il territorio regionale la rete regionale. Per questo motivo abbiamo deciso di finanziare progetti per l’apertura di nuovi centri antiviolenza e case rifugio prioritariamente nelle province che al momento presentano un rapporto tra numero di centri e popolazione femminile residente oltre i 14 anni più elevato rispetto alla media regionale. Tra queste province c’è anche quella di Alessandria che avrà priorità per l’apertura di un nuovo centro antiviolenza, e dunque auspichiamo di poter sostenere un nuovo progetto a Casale Monferrato» – ha dichiarato Monica Cerutti.

«Infine ci stiamo dedicando anche alla promozione della cultura del rispetto fra i sessi e della sensibilizzazione al contrasto alla violenza sulle donne. Per questo motivo stiamo elaborando un progetto regionale di comunicazione ai quali hanno potuto aderire tutti i centri antiviolenza regionali che hanno deciso di rispondere alla manifestazione di partenariato. Possibilità aperta fino a oggi. Speriamo che il nostro progetto possa ricevere il sostegno del Dipartimento delle Pari Opportunità. Per riuscire a raggiungere il nostro obiettivo, tutti noi che facciamo parte del sistema di prevenzione e contrasto alla violenza di genere, dobbiamo andare nella stessa direzione e fare squadra» – ha concluso l’assessora alle Pari Opportunità della Regione Piemonte.

CAVALLERIZZA, GARIGLIO (PD): SINDACA SI OCCUPI CON URGENZA DELLA CAVALLERIZZA

 “Mentre la Sindaca di Torino, Chiara Apendino, si dilunga su facebook sulla necessità di contrasto dei fenomeni di illegalità apprezzando l’ultima retata dei Carabinieri contro lo spaccio al parco del Valentino, la inviterei a prendere posizione sull’occupazione abusiva del complesso della Cavallerizza Reale nel centro di Torino”. Lo dichiara il segretario regionale del Partito democratico, Davide Gariglio, commentando l’interrogazione parlamentare annunciata dal Senatore Esposito (PD) sull’occupazione della Cavallerizza a Torino. “Anche le occupazioni  – prosegue – sono fenomeni di illegalità e come tali andrebbero affrontate; in quegli spazi ci vivono decine di persone, tutte nella più totale disponibilità dell’immobile che di fatto trattano come fosse loro. Aspetto – sottolinea – che assume un ulteriore rischio in vista delle contestazioni previste per il G7 a Torino. Forse per la Sindaca – continua Gariglio – non è un comportamento illegale sottrarre immobili, e il loro conseguente utilizzo, ma quando diventano luoghi di organizzazione di proteste ad alto rischio per l’ordine pubblico dovrebbe occuparsene seriamente. Chi occupa la Cavallerizza, e qualsiasi altro immobile, ne sta facendo un uso tutt’altro che pubblico. La questione era già stata sollevata a Palazzo Civico senza una presa di posizione della prima cittadina. La Sindaca – conclude – deve farsi carico urgentemente della situazione, non solo fare facili plausi sui social del lavoro dei Carabinieri”.

“Un G7 voluto da governi e padroni? No grazie!”

Rifondazione Comunista parteciperà a tutte le iniziative unitarie di discussione e mobilitazione contro il G7 previste per fine mese. In  preparazione di quelle giornate Rifondazione Comunista organizza un incontro pubblico dal titolo: “unG7 voluto da governi e padroni? No grazie! Sì a un piano per il lavoro e i diritti delle lavoratrici e dei lavoratori”. L’incontro si terrà ,mercoledì 13 settembre ore 20,30presso il Salone della Circoscrizione 3. Via Moretta 57/a, Torino con i previsti interventi di Heinz Bierbauman, responsabile esteri Die Linke, Francesco Garibaldo, sociologo industriale, Paolo Ferrero, vicepresidente Partito della Sinistra Europea. Nel corso dell’incontro ci saranno le testimonianze dei lavoratori di Safim, Comital, Vodafon e altri ancora.  Introduce l’incontro Ezio Locatelli, segretario provinciale Prc.

Festa dell’Unità bonsai. Ma tiene acceso il lume della politica

Festa dell’ Unità in versione bonsai, potremmo dire. Del resto non è una novità in questi ultimi anni. Si è ridotta per questioni di soldi e anche per mancanza di volontari. Ed il restringimento del Partito Democratico fa pensare ad una candela che nel tenere viva la fiamma si consuma sciogliendosi. Ora, che il Pd versi in condizioni economicamente pietose non è una novità. Con la campagna referendaria l’indebitamento e’ aumentato in modo esponenziale e tra cassa integrazione e licenziamenti sono pochissimi i dipendenti rimasti. Il partito, quello con la P maiuscola, è un lontano ricordo. Sono pochi gli iscritti che salgono o scendono secondo i congressi. Anche ciò è figlio dei tempi. Essendoci stato ho visto le solite facce, in verità con qualche “spruzzata ” di giovani che non conoscevo. Dall’ area dibattiti agli stand del food, strutture non del Partito, strutture itineranti di vecchi compagni del vecchio partito.Vecchi militanti di tanti anni fa, di alcuni decenni fa. “Ma allora sei iscritto?” ” Veramente no, ma pagano regoralmente i servizi che riusciamo a fare per la festa”. Dalla richiesta dei permessi alle altre incombenze.  Comunque encomiabili come sono stati encomiabili i parlamentari, consiglieri comunali e regionali che hanno contribuito economicamente . Insomma chi fa politica a tempo pieno ed è  relatore nei vari dibattiti. Su questo una nota dolente. Principalmente tutti di loro. Un Pd che se la canta e se la suona. Avremmo detto, un tempo, mancanza di un confronto esterno.Un Pd Torinese ancora tramortito dalla sconfitta da parte della Sindachessa e  che ha dovuto ” andare a Canossa ” per tentare di recuperare i soldi stanziaziati per la linea due della metropolitana. E questa è una ” invenzione ” del nostro Chiampa che ha giocato di sponda con il ministro Delrio. Ma il confronto pubblico non si usa più. Del resto i pentastellati sono una brutta bestia.E forse pensandoci meglio sono molte le cose che non si usano più, dal partito al confronto. Dobbiamo essere dunque riconoscenti a chi con le feste, seppure mignon, tiene acceso il lume di questa candela. Anche questa è democrazia.  E come dicevano Churchill e il compagno presidente Sandro Pertini: “Meglio la più imperfetta democrazia che la più perfetta dittatura”.
Patrizio Tosetto

L’ Ulivo nelle due future liste

di Giorgio Merlo

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Ormai e’ abbastanza chiaro. Il Pd, dice, continua ad essere un partito di centro sinistra. Alla sua sinistra si sta consolidando un soggetto politico di centro sinistra/ulivista che ha l’obiettivo di recuperare quel consenso che in questi ultimi anni di gestione renziana del partito e’ sostanzialmente evaporato

 

 Un consenso che nelle ormai lontane elezioni europee aveva visto il Pd balzare ad oltre il 40% e che ora, almeno stando ai sondaggi, si attesta al 25%. Ora, al di la’ dei numeri e della sondaggistica, credo sia anche nocivo proseguire un dibattito per misurare chi fra le due formazioni politiche di centro sinistra sia piu’ coerente con il patrimonio politico, culturale e programmatico del riformismo di matrice progressista. Dico che e’ nocivo perche’ rischia, col tempo, di ridurre la credibilita’ e l’appeal dell’intero campo del centro sinistra italiano. E, visto che il faro che continua ad illuminare questo campo politico continua ad essere il simbolo dell’Ulivo, forse e’ arrivato il momento per far si’ che proprio quel simbolo dell’Ulivo accompagni la presentazione di queste due formazioni politiche. Certo, conosciamo benissimo le dispute e le procedure che regolano l’utilizzo del marchio dell’Ulivo. Come, credo, di qualunque altro marchio di partito o di coalizione. Lo ha ricordato nei giorni scorsi Arturo Parisi in una bella intervista fissando alcuni paletti di fondo per l’eventuale utilizzo di questo storico marchio. Ma il nodo, com’ e’ evidente a tutti, e’ di natura esclusivamente politica. Forse e’ arrivato il momento per avanzare 2 sole considerazioni in merito al recupero della tradizione e dell’esperienza dell’Ulivo, pur senza limitarsi a rimpiangere il passato o a riproporlo meccanicamente. Innanzitutto si deve ribadire, da parte di entrambe queste forze politiche, che si vuole fare e costruire il centro sinistra in vista delle prossime elezioni politiche. Pare una banalita’ ribadirlo ma credo che questo “preambolo” continui ad essere indispensabile per evitare di proseguire un dibattito su chi vuole proseguire e chi vuole archiviare la riproposizione di un’alleanza di centro sinistra. Anche perche’ e’ necessario ripristinare l’unita’ politica, programmatica ed elettorale di tutte le forze e i partiti che si riconoscono in questo campo se si vuole competere con un rinato centro destra e un arrembante movimento 5 stelle. Senza questa unita’, e quindi senza dar vita ad una coalizione, qualunque possibilita’ di vittoria alle prossime elezioni per il centro sinistra non e’ all’ordine del giorno. Ma questo e’ importante ribadirlo anche per battere alla radice qualunque ipotesi trasformistica e di larghe intese che si profila all’orizzonte. Un modo semplice, chiaro e trasparente per dire che in Italia ritorna una coalizione di centro sinistra, anche dopo le elezioni. In secondo luogo la presenza del simbolo dell’Ulivo nelle due future liste, sempreche’ tutto cio’ sia possibile, segnerebbe visibilmente che la tradizione, la cultura e l’esperienza dell’Ulivo non vengono sacrificate sull’altare di una maldestra e anomala modernita’. Perche’ e’ inutile nasconderlo. Il richiamo dll’Ulivo nel popolo del centro sinistra continua ad essere potente e forte. E’ un simbolo che non si puo’ liquidare inseguendo le alchimie, i risentimenti o i rancori personali dei singoli. Perche’ ormai un dato e’ ormai certo: nell’attuale quadro politico nessuno puo’ ritenersi il depositario esclusivo della tradizione e della cultura di centro sinistra. Non lo puo’ fare solo il Pd e non lo puo’ fare, al contempo, il movimento che si e’ formato attorno a Pisapia e a Bersani. Certo, ormai con approcci diversi, con proposte politiche molto diverse tra di loro e con modelli organizzativi altrettanto diversi. Ma la ricchezza e l’originalita’ di una coalizione e’ proprio questa: e cioe’, la capacita’ di saper unire forze diverse che si riconoscono nel medesimo progetto di governo. Ma, per poter iniziare questo percorso in modo coerente e anche credibile, sarebbe utile dare segnali concreti e tangibili di unita’ e di compattezza. Seppur nella diversita’, come ricordavo poc’anzi. E il simbolo dell’Ulivo nelle due future liste potrebbe essere un segnale politico molto piu’ importante e decisivo di tante dichiarazioni solenni e roboanti dei vari leader in campo. 

Sinistra e grillini tra vecchio e nuovo

STORIE DI CITTA ‘ di Patrizio Tosetto
Quando ho saputo che c’era l’assemblea regionale di Democrazia ed uguaglianza per una politica alternativa ho pensato a quelle insegne dei panettieri…Non solo pizza. C’ è dell’ altro che la solita solfa dei tradizionali partiti. Mi presento puntuale per sentire e capire le proposte.Tendone del circolo in via Trofarello. Colpo d’occhio sulla sala e non conosco la maggioranza dei presenti. Relazione sintetizzabile in questi punti. In Italia c’ è un deficit di democrazia, dimostrato dalla diminuzione dei votanti. Principale responsabile il Pd di Renzi. Noi ci rivolgiamo all’ elettorato di sinistra che non vota più. Siamo contro le leggi lìberticide sul lavoro volute dal Pd. I padroni sono cattivi..ecc ecc.. Insomma nulla di nuovo sotto il sole di questa sinistra. Pochi i giovani e la maggioranza sopra i 50. Sbaglierò ma c’erano pochi operai e dipendenti pubblici o insegnanti.  Volteggiano alcuni storici dirigenti di Rifondazione Comunista e della Fiom locale e l’ on. Giorgio Airaido che non manca mai a queste iniziative.  Poi l’inossidabile Diego Novelli.Penso al nostro attuale sistema elettorale proporzionale puro e alla proliferazione delle liste elettorali.  Penso a questa sinistra che quando mette insieme cinque persone vengono fuori sette posizioni diverse ed ognuno sostiene d’essere più a sinistra dell’ altro.Minestra riscaldata troppe volte si inacidisce. Ovviamente un in bocca al lupo per le elezioni.  Di nuovo comunque non c è nulla.
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Mentre il nuovo lo cerco al pomeriggio alla Festa pentastellata al fondo di via Cigna. 
Giardini appena costruiti in mezzo a palazzoni appena costruiti. Massima pulizia e giovani che giocano sotto il vigile occhio della “celere”. Travaglio e Di Maio…che accoppiata. Il primo ha perso la sua proverbiale e gentile aggressività verso il politico di turno. Il secondo: se votato on-line sarò il candidato premier.Proposte? Noi siamo meglio di quelli che ci sono adesso. Come? Noi saremo migliori di quelli di adesso . Selezione della vostra classe dirigente? Su questo si ringalluzzisce Travaglio : Scusa Di Maio, a Roma otto assessori cambiati. Sbagliando s’impara 
Veniamo alle novità. 80 per cento del pubblico, giovani dai venti ai trenta anni.E Sornione arriva Osvaldo Napoli di Forza Italia, ossequiato da probabili funzionari pentastellati delle istituzioni pubbliche. Ma i Grillini sono diversi…ed io non ho capito che cosa vogliono. Limite mio. La novità è l’essere in maggioranza giovani e capiranno strada facendo che cosa fare e cosa volere.Diamogli il tempo di maturare. I contenuti al secondo giro.

“Puntare sul turismo religioso, patrimonio unico”

La vicepresidente del Consiglio regionale del Piemonte Daniela Ruffino (Fi), suggerisce alla Regione di “promuovere le mete turistiche religiose, patrimonio di arte, tradizione e paesaggio”. “Il turismo in Piemonte – rimarca Ruffino – otterrebbe riscontri ancora più positivi facendo delle tante mete turistiche religiose una vera e propria rete di storia, arte, fede e natura. La Regione dovrebbe dare vita a un sistema del turismo religioso che faccia conoscere all’estero e nel resto d’Italia questo nostro straordinario patrimonio”. “Si dovrebbe creare – spiega – un vero e proprio circuito del turismo religioso, che punti sulla storia, sulla tradizione popolare e sulla fede legata ai santi sociali come don Bosco, sui prodotti enogastronomici e sulle bellezze paesaggistiche collegati a questo contesto. Spetta alla Regione avviare una strategia di comunicazione che faccia sistema, coinvolgendo per iniziare Milano e la Lombardia”.

AL VIA LA FESTA DELL’ITALIA

DIBATTITI, CENE, SERATE DI CABARET E GRANDI OSPITI PER RIPORTARE LA POLITICA TRA LA GENTE.

 

14-17 SETTEMBRE NEL CIRCOLO DI TENNIS DEL PARCO DELLA PELLERINA – corso Appio Claudio 176

 

Torna a Torino la tradizionale Festa dell’Italia. Appuntamento importante per il centro destra piemontese che porta tra la gente esponenti regionali e nazionali per aprire dibattiti pubblici sui principali temi dell’agenda politica italiana e regionale.

 

Quest’anno la festa intende essere il primo appuntamento di un centro destra unito, motivo per cui vedrà tra i suoi protagonisti gli esponenti di tutti i partiti e movimenti del centro destra regionale e nazionale.

 

Soggetto promotore della Festa è il Movimento nazionale, rappresentato a livello nazionale da Francesco Storace e da Gianni Alemanno e a livello regionale da Gian Luca Vignale (presidente del gruppo consiliare in Regione Piemonte) e Marco Botta (coordinatore regionale del movimento).

 

L’appuntamento inizierà domani alle ore 18 nel circolo di Tennis del Parco della Pellerina, in corso Appio Claudio 176 a Torino. All’inaugurazione parteciperanno Giuseppe Scopelliti, coordinatore della direzione nazionale del Movimento ed esponenti del Movimento nazionale per la Sovranità cittadino ( Lusa Bergoglio, Angelo D’Amico, Luigi Furgiuele ed Elvio Guglielmet) .

 

Alle ore 19, si terrà il convegno “Regionali del 2019, uniti si vince?” a cui parteciperanno tutti gli esponenti regionali dei partiti e movimenti del centro destra piemontese. Rappresenteranno il MNS Giuseppe Scopelliti, Marco Botta e Gian Luca Vignale. Con loro ci saranno Gilberto Pichetto, coordinatore regionale di Forza Italia, Riccardo Molinari, Segretario nazionale Lega Nord Piemonte, Roberto Rosso per Direzione Italia, Govanni Barosini per l’UDC. Introduce Massimo Ficara, commissario MNS della Provincia del VCO e modereranno l’incontro Michele Ruggiero, giornalista Rai, e Francesco Rossa direttore editoriale di Civico 20 News.

 

Tra le novità di quest’anno anche l’interazione con i canali social e la possibilità di seguire in diretta Facebook , dalla pagina del MNS del Piemonte, parte dei dibattiti e di porre domande ai partecipanti.

 

Venerdì la Festa proseguirà con la presentazione alle 18 del libro “Italia allo sbando” di Augusto Grandi e alle 19 con un dibattito sullo ius soli, al quale parteciperà Francesco Storace, Presidente nazionale del MNS.

 

VIGNALE (MNS): PIANO PAESAGGISTICO REGIONALE: NUOVA, DANNOSA BUROCRAZIA

“Il Piano Paesaggistico Regionale è il più grande blocco di una nuova e dannosa burocrazia che i cittadini piemontesi dovranno subire” denuncia il consigliere Gian Luca Vignale, Presidente del Gruppo consiliare Movimento Nazionale. Il MNS ha presentato diversi emendamenti contro questa nuova misura, nell’interesse dei piemontesi e delle amministrazioni locali. “La giunta Chiamparino ha una concezione di tutela puramente museale del territorio piemontese, come se all’interno del medesimo non vi fossero imprese che lavorano o cittadini che vivono” sostiene Vignale. È emblematico il fatto che il Piano proposto dalla Regione Piemonte diverrà insostenibile per le amministrazioni comunali e tutta la cittadinanza, bastano pochi esempi per comprenderne alcuni grandi limiti. Sono infatti circa 1200 i comuni piemontesi che saranno obbligati a modificare il loro piano regolatore adeguandolo al PPR. Bisogna considerare, però, che la spesa ammonta mediamente a €25.000 a piano. “Facili sono i conti: verranno spesi €30.000.000 non per migliorare i servizi e le infrastrutture per i cittadini, bensì per adeguare il Piano Regolatore comunale al Piano Paesaggistico Regionale” sostiene Vignale. Ancor più critica è la realtà per le aree di montagna, per le quali non è prevista alcuna semplificazione per la riqualificazione di alpeggi, borghi alpini o per favorire attività agro-silvo pastorali. “Paradossale poi – continua Vignale – è che il piano paesaggistico in merito alle aree sciabili preveda “la riduzione del numero dei tracciati degli impianti”. Il piano, dunque, intende intervenire per ridurre una delle principali attività economiche delle alpi piemontesi.” Vincoli vengono posti anche in merito al sistema idrografico, in particolare per l’impossibilità di intervenire per l’ordinaria manutenzione degli alvei dei fiumi, assoggettandoli a specifiche misure di tutela che tengano conto di “eventuali elementi derivanti da trasformazioni antropiche”. “Non solo non si potranno fare interventi manutentivi, ma eventuali interventi di modifica dell’alveo fatti dall’uomo dovranno essere mitigati” conclude Vignale. “Il Piemonte avrebbe bisogno di misure radicali per la crescita, per lo snellimento della burocrazia e di riduzione delle tasse, ma evidentemente la giunta Chiamparino intende porre ad un peso burocratico già oneroso, un ulteriore tassello molto grosso che graverà sui cittadini” denuncia il Movimento Nazionale per la Sovranità.