POLITICA- Pagina 602

“Proletari ëd tùit ij pais, Uni-ve!”

“Proletari ëd tùit ij pais, Uni-ve!”
(Proletari di tutto il mondo unitevi)
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Questa è senz’altro la frase più  nota  ed evocativa  che chiude in forma di appello e di invito il famoso Manifesto del Partito Comunista . Scritto da Karl Marx e Friederich Engels tra il 1847 ed il 1848  a Londra dove viene pubblicato.  È stato tradotto in tutte le lingue del mondo è la traduzione italiana è del 1889. È stato la ” Bibbia” di chi si rifaceva  e si rifà a quella ideologia . Ora , a 170 anni di distanza a colmare una lacuna e proprio nel momento di maggiore difficoltà della sinistra nel mondo e nel nostro paese , la famosa opera è stata tradotta in lingua piemontese. È così per i tipi dell’editore Zambon, curato da Sergio Notario e Simone Spaccasassi e grazie alla preziosa collaborazione di Albina Malerba della ” Ca dë  studi piemontèis” di Torino ( Centro studi piemontesi) è stato pubblicato : ” Tilèt dël Partì Comunista” ( Manifesto del Partito Comunista). Come interpretare questa pubblicazione? Una coincidenza libraria? Un’esercitazione editoriale?  Un segno del destino?  Mi piace pensare che qualcuno leggendolo si appassioni e rilanci la sinistra piemontese ed italiana sempre più senza programmi e senza bussola. Nell’attesa speriamo, anzi ” speruma” !

“Torino – Lione: lo Stato dei lavori”

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Il Gruppo Pd del Consiglio regionale e il  Pd Torino organizzano il convegno “Torino – Lione: lo Stato dei lavori” che si terrà Lunedì 16 luglio alle ore 16,30, a Susa Salone Mons. Rosaz – Via Madonna delle Grazie, 3
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IL PROGRAMMA
16.30
Saluti
Domenico CARRETTA
Segretario Metropolitano PD
Domenico RAVETTI
 Presidente Gruppo regionale PD
Introduzione
Antonio FERRENTINO
 Consigliere regionale PD
Interventi 
Maurizio BUFALINI
  Direttore Tecnico TELT
Paolo FOIETTA
  Commissario straordinario del Governo per la TAV
Francesco BALOCCO
Assessore ai Trasporti Regione Piemonte
Silvia FREGOLENT
Deputata PD
Paola BRAGANTINI
PD
Stefano ESPOSITO
PD
Dibattito
Conclusioni 
Nadia CONTICELLI
Pres. Commissione Trasporti Regione Piemonte
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Sono stati invitati:
Parlamentari piemontesi, Consiglieri regionali, metropolitani e comunali, Sindaci,
organizzazioni sindacali e datoriali, associazioni di categoria del mondo agricolo ed
economico

M5S chiede l’addio al vitalizio regionale

I pentastellati piemontesi intendono tagliare i vitalizi di Palazzo Lascaris, sull’esempio di quanto avvenuto alla Camera. In realtà in Consiglio regionale il vitalizio non esiste più da tempo, ma risparmiare  ulteriormente è pur sempre possibile. Dopo l’esultanza della sindaca di Torino Chiara Appendino, che ieri ha postato una mini-clip su Facebook nella quale, salutando con la mano, diceva “vitalizi bye bye”, ora è la volta dei consiglieri regionali grillini Bono e Bertola che chiedono  di discutere la loro  proposta di legge regionale del 2017 “Rideterminazione contribuitiva degli assegni vitalizi”  entro settembre, prima della campagna elettorale per il rinnovo dell’Assemblea piemontese.

OLIMPIADI 2026: NAPOLI-RUFFINO (FI) “PROPOSTA M5S È SUICIDIO PER CANDIDATURA TORINO”

Il commento dei deputati di Forza Italia Osvaldo Napoli e Daniela Ruffino


“La delibera presentata dai Consiglieri della maggioranza M5s ai capigruppo è un palese tentativo di suicidio per la candidatura olimpica di Torino. La delibera grillina non solo si limita a prendere atto dei punti vincolanti del protocollo del Coni, ma addirittura pretende di dettare al Coni le regole del Comune rivendicando, in nome della sovranità popolare di cui sarebbe espressione, il diritto a imporre le sue regole perfino agli altri Comuni candidati. È ovvio che siamo di fronte a un delirio di onnipotenza politica che sarà pagato molto caro dai torinesi, dal territorio, dai Comuni valligiani e da tutti quegli attori sociali ed economici che puntano sulle Olimpiadi per ridare slancio al tessuto produttivo della Regione. La delibera del M5s è invotabile e la responsabilità politica della sua eventuale approvazione in Consiglio ricadrà tutta intera sulle spalle del sindaco Appendino, che continua a subire il ricatto politico-amministrativo dei dissidenti del suo partito rispetto ai quali non ha la forza di prendere il largo. A questo punto ci appelliamo come Forza Italia agli 11 sindaci delle valli coinvolte nel progetto olimpico per sollecitarli, insieme alle forze economiche e sociali, a mobilitarsi e prendere in mano la proposta di candidatura.”

Nomine sanità, LeU chiede chiarezza

Liberi e Uguali Piemonte chiede chiarezza e trasparenza all’Assessore Saitta sulle nomine, a cominciare da quella del Direttore Generale dell’Istituto Zooprofilattico

Il 31 dicembre 2018 scadrà l’incarico di Direttore Generale dell’Istituto Zooprofilattico del Piemonte Liguria e Valle d’Aosta attualmente ricoperto dalla dr.ssa Maria Caramelli.

 

LEU Piemonte con un’interrogazione urgente discussa martedì in Consiglio Regionale ha posto all’assessore Saitta tutti i propri dubbi sul merito dell’avvio delle procedure per un possibile rinnovo dell’attuale Direttore Generale in deroga a quanto previsto dalla legge.

 

Infatti nell’interrogazione si evidenzia come la d.rssa in carica dal 1° gennaio 2016 ad oggi, in passato è già stato dirigente dell’istituto in particolare di direttore Sanitario e Direttore Generale facente funzione dal 1/6/2012 al 31/12/2015 e secondo le modalità di funzionamento dell’Istituto il contratto può essere rinnovato una sola volta.

 

Nella sua risposta Saitta conferma di aver proposto alla Liguria e alla Valle D’Aosta di rinnovare l’incarico all’attuale Direttore considerando il periodo “facente funzione” non rientrante tra quelli che rientrano nella norma.

 

Cosa che non convince Silvana Accossato che chiede con forza “di uscire dall’opacità di certe situazioni. Per figure come queste rivendichiamo una selezione meritocratica che non si esaurisce nel solo giudizio positivo dell’assessore di turno. Cosa vuol dire, che tutti gli altri direttori delle Asl che si sono dovuti sottoporre a selezione partivano da un giudizio negativo dell’Assessore?” – si chiede ancora la consigliera di LeU.

 

 

SANITA’, FLUTTERO E TRONZANO (FI): STOP ALLE ODISSEE PER UNA VISITA SPECIALISTICA A CHIVASSO

“L’assessore alla Sanità Antonio Saitta ha messo in scena un bello show elettorale nell’ultimo Consiglio regionale durante l’informativa per l’abbattimento delle liste d’attesa. Nonostante le tante belle parole la situazione resta drammatica ad esempio nel Chivassese. Abbiamo presentato un question time per domandare provvedimenie immediati per dimezzare gli attuali tempi d’attesa”. A dichiararlo il capogruppo di Forza Italia in Regione Piemonte Andrea Fluttero e il capogruppo del partito in Commissione Sanità Andrea Tronzano. Concludono i due esponenti azzurri: “La situazione a Chivasso é folle. Per una visita pneumologica sono necessari 269 giorni d’attesa che diventano 280 per una visita allergologica e addirittura 467 per una oculistica. Nell’interrogazione chiediamo quali interventi intenda assumere l’assessore per ovviare a queste criticità visto che queste tempistiche sono del tutto al di fuori dei parametri previsti da qualsiasi parametro internazionale e nazionale. Si tratta di liste d’attesa da terzo mondo, sinceramente non coerenti con il livello di tassazione che impone anche la Regione Piemonte ai suoi cittadini”.

Il Pd da partito a ologramma

Via Baltea 3, prima uscita pubblica di Maurizio Martina da segretario del Pd. Segretario ufficiale.Non più solo reggente. Nell’ aria ancora gli echi dell’assemblea romana dove il discolo fiorentino Matteo Renzi gliel’ha  fatta spurgare. Occasione è stata la presentazione del libro di Gianni Cuperlo, un buon successo. Il caldo asfissiante la fa da padrone rendendo stoica la partecipazione. I presenti sono alla ricerca di novità in questo Pd che non si arrende continuando ad essere in difficoltà.  Giorni fa incontro casualmente l’onorevole Andrea Giorgis e Carlo Bongiovanni.  Il primo tra i parlamentari del Piemonte sopravvissuti alle elezioni.  Il secondo da anni non iscritto al Pd e “scudiero” di Sergio Chiamparino.  Che succede? Si sta organizzano un incontro a Torino tra Martina e Cuperlo, la loro prosaica risposta.  Qualche battuta e finisce lì.Sicuramente Chiampa parteciperà al convegno   
Mi sembra di capire lunedì. E così è stato.  Sala piena. La Ganga salutandomi mi fa la battuta: prima fila d’ eccezione . Subito noto Enrico Salza. Capisco.Tutti lo conoscono, sanno che cosa a fatto e sopratutto non ha fatto per la nostra Città.  Da Castellani in poi tutti i sindaci hanno avuto la sua benedizione. Tutti tranne ( forse) l’Appendino.  Ma le sorprese non finiscono. Mi siedo vicino ad un vecchio amico . Enrico Cavallito il piu giovane consigliere comunale, nel ’75, del Pci.Che ne pensi?
Vedremo: sono leggermente pessimista. Ci sara Piero Fassino? Si, c’ è. Voltandoci lo vediamo.
Nel salutalo una mia battuta: ecco la vera notizia del convegno. Sorridendo: sei sempre il solito.
Oggi è di buzzo buono. Non c è dubbio. La sua presenza é politicamente rilevante (cosi si diceva una volta. Apre Giorgis che si è anche fatto carico delle spese. “Non mi arrendo a questa destra straripante ed invasiva”. Poi Martina  e Cuperlo : dobbiamo rifondare il Pd andando oltre l’esperienza della sinistra. Belle parole, ma già sentite in altre occasioni. Con l’antico vizio della sinistra di metterci un po’ di tempo nel capire il perché della sconfitta. Non viene mai nominato la lo ” spirito ” Di Matteo Renzi che aleggia nella sala. Completa il tutto l’arrivo di Anna Rossomando, vicepresidente del senato. Qualcosa di più di una sopravvissuta della considerevole e ormai passata truppa di deputati piemontesi. Caparbia partendo dal consiglio comunale di Torino è arrivata ai vertici delle istituzioni italiane. Gira tutte le sezioni del pd tentando una riorganizzazione di questo agonizzante partito. Indubbiamente encomiabile . Finisce con il suo addetto stampa discrivere e chiosare un comunicato sull’ iniziativa. Altri politici? Davide Gariglio gira come un ” falchetto”  tra una telefonata e l’altra e tende l’ orecchio per capire cosa dicono. C’è la Bragantini per solo 250 voti di scarto non riconfermata deputato.  Sorridente come sempre dice: io non mollo. E il Pd di via Masserano? Tutto tace con qualche complicanza economica. Diminuiti drasticamente gli eletti sono diminuiti pure i contributi economici. Con i 9 milioni di euro di debito maturati da Renzi nella campagna referendaria. Ma si va avanti con altri metodi. Tutto in mano  agli eletti che in questo modo possono disporre dei soldi per finanziare ciò che politicamente reputano opportuno. Forse anche per questo Matteo Renzi si sente ancora forte controllando il 90 % degli eletti romani che debbono a lui candidatura e l’ elezione.  Vien proprio voglia di dire: ma esiste ancora il Pd come partito? O è solo un ologramma? È solo un ologramma. Ed è difficile se non impossibile rifondare o riformare qualcosa che non esiste. Magari con uno sforzo di creatività? Io continuo nel vederla dura.  Ho massimo rispetto ed un certa ammirazione per il popolo che ha affollato lunedì la sala in via Baltea. Sento e leggo che il Pd vuole andare e deve andare oltre e mi chiedo: ma dove ? Importante è avere le idee guida, i valori presupposti del proprio agire politico. Indispensabili ma non sufficienti. Poi le idee hanno bisogno di persone che le portino avanti. Viceversa  le idee da sole sono suggestioni o peggio ancora astrazioni. Formidabili per professori universitari ma non sufficienti per chi ha l’ambizione di governare.Via Baltea si riempie di persone con gli inevitabili capannelli di commenti. Sergio Chiamparino e Carlo Bongiovanni si infilano il casco e spariscono in moto.Niente macchina di servizio. Cosi, naturalmente. Giorgis e Cuperlo raccolgono il plauso per una iniziativa ben riuscita. Ma il caso Matteo Renzi che ha portato ad una sconfitta epocale la sinistra (che vorrebbe andare oltre) non è stato neppure sfiorato. Altro che risolto. Andando avanti cosi non andranno da nessuna parte.
Patrizio Tosetto

Flat Tax: Lega, pdl per tassazione agevolata al 15% per tutti fino a fatturati di 100 mila euro

“Il primo step della rivoluzione fiscale voluto dalla Lega è finalmente partito. Questa mattina è infatti stata presentata la nostra proposta di legge sulla Flat Tax che estende il regime minimo/forfettario del 15% per tutte le partite Iva fino ad un volume d’affari di 100 mila euro. Per le start-up, inoltre, l’aliquota prevista è del 5% per 3 anni estesa a 5 anni per gli under 35 e gli over 55. Il nostro obiettivo è da una parte estendere ad una platea più ampia possibile la semplificazione degli adempimenti contabili con un regime forfettario unico al 15% (o al 5%) e dall’altro sburocratizzare e facilitare la vita di imprese e professionisti. I contribuenti non dovranno adempiere ad obblighi di contabilità, studi di settore, spesometro. Unico adempimento la dichiarazione dei redditi. Il regime sara’ opzionale. Dalle parole ai fatti: la flat tax è partita e piccole e medie imprese, liberi professionisti e start-up ne beneficeranno dando, di riflesso, un input positivo all’economia e all’occupazione”. Lo dichiara Riccardo Molinari capogruppo alla Camera della Lega.

FLUTTERO E TRONZANO (FI): INTERROGAZIONE SUL FARMACO SCADUTO NEL REPARTO DI GINECOLOGIA DELL’AGNELLI DI PINEROLO

“Abbiamo presentato una interrogazione all’assessore alla Sanità per conoscere le ragioni per le quali nel reparto di Ginecologia dell’Agnelli di Pinerolo sono state inoculate a donne in gravidanza dosi scadute dell’Immuno RHO”. Ad annunciarlo Andrea Fluttero e Andrea Tronzano rispettivamente capogruppo di Forza Italia in Regione Piemonte e capogruppo del partito in Commissione Sanità. 

Spiegano gli azzurri: “Riteniamo che sia necessario comprendere come sia possibile che avvengano fatti del genere dopo che da anni si parla di digitalizzazione della sanità anche per la gestione dei magazzini delle nostre Aziende Ospedaliere. Il richiamo delle donne che si sono viste inoculare un farmaco scaduto, per verificare l’assenza di incompatibilità, é un atto doveroso ma tardivo. Fatti di questo tipo non debbono più avvenire”. 

Concludono Fluttero e Tronzano: “Saitta deve spiegarci quali azioni intenda mettere in campo la Giunta regionale nelle prossime settimane affinché fatti del genere non si ripetano più. Intanto monitoreremo la situazione, confidando che i controlli sulle assistite non facciano emergere complicanze”.

Il Pd o 2 Pd?

di Giorgio Merlo

Tutto secondo copione. Sotto il tetto dell’attuale Partito democratico ci sono ormai due partiti con due linguaggi diversi, due prospettive politiche diverse, due approcci diversi e forse anche con due radici culturali diverse. Certo, come sempre capita in politica, le “genuflessioni” a cui eravamo abituati ormai da 4 anni verso Renzi e il Renzismo di larga parte del Pd sono ormai alle nostre spalle. Ne è un esempio emblematico, tra i tanti, l’ex sindaco di Torino Fassino, ultimo segretario della filiera Pci/Pds/ Ds, poi accanito e focoso fan di Renzi e del renzismo al punto da individuarlo come l’ultima speranza della sinistra italiana e poi, puntualmente dopo il 4 marzo, ritenuto un elemento che non può più essere riproposto alla guida di quel partito. Ma, al di là di questi atteggiamenti largamente noti e collaudati della politica italiana, resta il fatto inconfutabile che dopo il disastro elettorale del 4 marzo – l’ennesimo di una lunga serie – il Pd, di fatto, non esiste più. O meglio, e’ un luogo politico che contiene al suo interno due soggetti politici diversi. L’uno interpretato, al di là dell’atteggiamento con cui lo declina, dall’ex segretario Renzi e l’altro legato sostanzialmente alla riproposizione della vecchia “ditta”, seppur in forma aggiornata, rivista e modernizzata. Sono, appunto, due progetti politici diversi in quanto alternativi. Due soggetti diversi frutto di una semplice considerazione. Dopo 4 anni di “partito personale” il Pd scopre all’improvviso che il cosiddetto “partito plurale”, frutto della originaria intuizione dei fondatori e che coincise con la gestione di Veltroni, e’ terminato da un pezzo ed è ormai consegnato alla storia. Fuorché si pensi fanciullescamente che uno dei due contendenti abbassi la testa e alzi bandiera bianca in segno di resa ma anche di insignificanza politica e culturale. Non mi pare, però, che questo possa essere l’epilogo finale della disputa politica e di potere. E la naturale conseguenza di questo risultato non può che essere il ritorno delle tradizionali identità politico e culturali – anche riviste, corrette e modernizzate – che sono e restano disponibili per dar vita ad una coalizione o alleanza alternativa alla destra ma senza confondersi all’interno dello stesso contenitore. Non c’è da stupirsi, quindi che la recente Assemblea Nazionale del Pd abbia riproposto in tutta la sua ruvidezza la presenza di due partiti diversi che formalmente continuano a definirsi entrambi “democratici” ma che sostanzialmente sono già conflittuali e competitivi. Perché se la sinistra coltiva, legittimamente, la necessità di ricostruire dopo la debacle storica del 4 marzo un campo politico e culturale omogeneo e compatto, e’ altrettanto legittimo che chi ha di fatto “distrutto” la sinistra tradizionale, cioè Renzi, persegua un altro disegno politico e culturale. E credo che un disegno del genere aiuti addirittura il centro sinistra ad irrobustirsi e a rendersi maggiormente competitivo nei confronti della destra e del movimento antipolitico e anti sistema dei 5 stelle. Ecco perché in un quadro del genere e’ sempre più necessaria, se non indispensabile, una autentica presenza politica cattolici democratica e cattolico popolare. Ovviamente aperta a tutti in virtù della laicità che da sempre caratterizza quest’area culturale ma consapevoli che con il ritorno delle identità – a cominciare, appunto, da quella della. sinistra – il cattolicesimo politico non può più stare alla finestra a contemplare e a commentare ciò che capita nella politica italiana.