POLITICA- Pagina 514

La lunga marcia del Pd nel Piemonte a trazione leghista

Matteo Salvini stravince. Luigi Di Maio straperde. Chi vince oltre ragionevoli speranze ora concentra la sua attenzione su come é andata in Europa. Lì i sovranisti non sono andati così bene da impensierire chi governerà ancora. Giggino è sparito. Quasi tutti i Pentastellati sono spariti. E fa onore alla Castelli l’ essersi, per prima, fatta vedere. Bocca cucita ma almeno si è fatta vedere. Ora Giggino ha il non invidiabile primato di aver letteralmente dimezzato il proprio consenso elettorale. Insidia il record a Renzi che ci ha impiegato quattro anni nel raggiungere simile risultato. Giggino, invece,  ci ha impiegato solo 12 mesi. Potenza degli apprendisti stregoni. Di dimissioni non se ne parla assolutamente. Meglio fare lo zerbino. E mi sa che i suoi seguiranno il suo esempio. Ma questa vittoria leghista sarebbe incompleta se non ci fosse stata la vittoria della Meloni. I due partiti superano insieme il 40 %, soglia per potere governare. Ma per potere governare da soli il centrodestra deve ricorrere a nuove elezioni. Più precisamente la destra, visto che Berlusca sembra tagliato fuori. E il dettaglio delle elezioni non è proprio un dettaglio.  Zingaretti gongola. Non avrà vinto ma ha tamponato l’ emorragia.  Con un altro dato: se si assommano  Bonino, verdi e sinistra sbrindellata si supera  il 9 %,  che aggiunto al  24, si arriva per il centro sinistra ad una cifra ragguardevole. Ma si sa che in politica le somme molte volte si fanno in modo diverso. Un 9 % inutile non produrrà nessun seggio. Il Pd torna ad essere il primo partito in molte grandi città.  I leghisti non scherzano nella Livorno  rossa: il 30 % è loro e se si votasse oggi la sinistra perderebbe anche la Toscana. Analoga cosa è avvenuta in Piemonte.  Centrodestra che stravince in ogni dove. Chiampa è primo solo in Provincia di Torino, comunque intorno al 40% e Cirio in tutte le altre dal 55 in su. Bertola si accontenta di un misero 10 % con punte del 13 %. Era nell’aria, aria che si respira tra la gente, tra gli elettori.  Onore allo sconfitto . Almeno ci ha tentato, con i Moderati che non superano il 3 %. La montagna ha partorito il topolino. Addirittura la quarta proiezione dava Cirio al 53 % e Chiampa al 34. Ed ecco la scelta dello sconfitto di dimettersi anche da consigliere. Altra cosa che gli fa onore.  Ora comincia la lunga marcia del PD per tornare ai fasti di una volta. In Piemonte ci sarà stabilità per 5 anni a meno che non ci siano terremoti non prevedibili. A bocce ferme Cirio rasenta il 50%, probabilmente un record.  Con piccole ma significative rivoluzioni interne  allo schieramento. Andrea Tronzano fa il miracolo di portare Forza Italia prima di Fratelli d Italia. Scontato non era. Con il personale successo di quasi  5000 preferenze. Ed ecco il ritorno in pompa magna di Roberto Rosso.  Ritorno in Consiglio regionale, visto che dalla politica non si era mai ritirato. Aveva prodotto qualche problema alla giunta Cota. Ma acqua passata non macina più. Serafici i 17 consiglieri della Lega,  tanto ci pensa il nostro Matteo Salvini.  Malconcio il PD con un nuovo gruppo capitanato da Salizzoni, leader di preferenze.  A Torino il partito ha retto, ma in giro per il Piemonte una debacle. La notte dei lunghi coltelli, mi sa, è già cominciata. Sinistra sbrindellata fuori da tutto, tranne Grimaldi. Sì spera per loro che qualche domanda se la pongano. Giachino non è riuscito ma ha già prenotato un posto per alto commissario  Tav.  Con i no Tav spariti anche in Val di Susa. Valsusini che stanchi dei loro inutili no hanno votato centrodestra ed il PD è inchiodato al 13%. Bertola si sta ancora chiedendo cosa è successo con i pentastellati a Torino. Nelle periferie ecco barriera di Milano, operaia ed antifascista che dà la maggioranza ai leghisti che una volta erano arrabbiati con i meridionali e ora tanto con quelli di colore. Così i meridionali di Barriera di Milano stanchi degli spacciatori di colore votano per il Capitano Matteo Salvini. Ed anche questo era previsto. Cari  compagni di sinistra, vietato stupirsi. Quando il popolo vota a sinistra è saggio e democratico e quando vota a destra è immaturo e corrotto? Destra e sinistra non sono concetti politici superati . In queste elezioni mi sembra che ne esca malconcio il centro politico, senza per questo asserire che essere di destra vuol dire essere fascista, come essere di sinistra vuol dire essere comunista. Ma mi sa che la storia poco insegni a chi ha commesso errori e non li vuole riconoscere. I sovranisti piemontesi sanno ora a chi rivolgersi. Mercedes Bresso per la prima volta non ce l’ ha fatta. Toccherà a leghisti e pentastellati la rappresentanza, francamente un brivido mi attraversa la schiena. Perché Matteo Salvini sempre lombardo è. Magari si inseriranno Pisapia o il ligure Benifei. O più realisticamente dovrà pensarci Cirio che è stato parlamentare Europeo. Le elezioni in Piemonte le ha vinte in coppia con Matteo Salvini e noi confidiamo nelle qualità diplomatiche del nuovo Governatore. Come le elezioni regionali sono state perse in coppia da Chiamparino ed il PD. Come Chiampa si è già di fatto dimesso dovrebbero fare i vertici del Pd. Ma mi sa che  questa  è pura illusione. Per ora Matteo Salvini si gode la sua vittoria. Il prossimo appuntamento è trattare con l’Europa.  Magari si porta dietro Conte e Tria.  Ci tiene al bon ton istituzionale. Forse il crocefisso che si porta dietro gli sarà d’ aiuto, mentre la burocrazia e tedeschi sono più sensibili ai conti. Soprattutto al farli quadrare, i conti. Loro sono fatti così. Nel mentre i leghisti locali hanno già presentato il conto a Cirio. Anzi, più precisamente era negli accordi iniziali: 80 % degli assessori. Sicuramente quello della Sanità, in arrivo un vercellese. Poi al carroccio anche il presidente del Consiglio e l’ 80 % delle presidente di Commissione. Insomma, ritocca a loro e non vogliono fare la fine di Cota. Ma, appunto, acqua passata non macina più e sono tante le cose da fare. E vigilerà Molinari, alessandrino tra i “bracci destri” del nostro Immortale e sempre presente Matteo Salvini. E statene certi che anche Cirio gli sarà riconoscente.
Patrizio Tosetto

Elezioni regionali, meglio (quasi) non si poteva

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Di Pier Franco Quaglieni
Le elezioni regionali si sono concluse quasi nel modo migliore possibile. Sottolineo il quasi perché la netta prevalenza leghista nella coalizione può sicuramente creare  dei problemi al nuovo presidente Alberto Cirio che rappresenta una risorsa molto importante
Chiamparino ha chiuso la sua esperienza politica con cinque anni di grigiore e di errori, in primis i tagli troppo forti alla Sanità che hanno penalizzato i cittadini in un settore nel quale, specie per  la sinistra, la salute dovrebbe essere un diritto assoluto. Chiamparino e’ riuscito a riemergere, dopo il deficit pauroso lasciato in Comune del quale pochi parlano, a causa della strumentalizzazione mediatica delle “mutande verdi” che ha interrotto la legislatura nel corso della quale il governatore Cota aveva dimostrato buone qualità di governo. A sua volta Cota aveva interrotto la non esaltante esperienza di Mercedes Bresso legata a sua volta allo scandalo altrettanto mediatico del Premio Grinzane Cavour e del povero Giuliano Soria , sicuramente un disonesto, ma un disonesto molto capace e intraprendente non solo per se’ ma anche per la cultura e il Piemonte. A sua volta la Bresso aveva posto fine al decennio di Enzo Ghigo, sicuramente il migliore presidente della Regione Piemonte insieme ad Aldo Viglione. Alberto Cirio, indimenticato assessore al turismo della Giunta Cota, rappresenta una svolta importante perché è uomo saldamente legato al territorio piemontese, come ha dimostrato il vastissimo consenso elettorale  raccolto, che però  guarda ai problemi  del Piemonte dall’alto della sua esperienza di deputato europeo. Egli sintetizza nella sua persona il meglio della tradizione piemontese che ha sempre saputo guardare oltre le Alpi, una virtù che Chiamparino nel suo piemontesismo un po’ piemontardo di moncalierese doc non ha mai posseduto. Cirio significa Alba, ma anche capacità di guardare lontano in una dimensione internazionale che l’uomo di Moncalieri non ha mai posseduto. Nel Partito democratico spiccano il risultato importante  di  Mauro Salizzoni, grande chirurgo e scienziato che sarebbe stato sicuramente un ottimo assessore alla  sanità  e il successo di Daniele Valle, nonché quello di Monica Canalis, esponenti di un Pd senza derivazioni storiche dall’ ex PCI . Sicuramente manca un uomo come Boeti che anche nella nuova legislatura avrebbe portato una  testimonianza civile e civica importante. E ‘ stato un grave errore della segreteria del Pd privarsi di persone come lui, anche se il distacco di voti tra i due schieramenti  si è rivelato davvero incolmabile.
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Il Pd ha tenuto soprattutto a Torino, ma ha dovuto cedere nel resto del Piemonte . Il fenomeno grillino che sembrava inarrestabile e che ha portato a Torino ad un sindaco pentastellato rivelatasi inadeguata ed incapace ,sembra essersi bruscamente ridimensionato sia perché hanno pesato l’operato di Appendino, sia perché il governo giallo verde ha dimostrato l’incapacità a governare dei grillini. Tra il resto Appendino, visto il crollo dei voti a Torino, dovrebbe forse dimettersi come fece con grande sensibilità istituzionale il presidente del Consiglio D’Alema nel 2000 quando le elezioni regionali le vinse Berlusconi. I risultati non hanno premiato Forza Italia che è apparsa quasi anchilosata su se’ stessa, incapace di un adeguato impegno politico, malgrado l’alto numero dei parlamentari eletti in Piemonte solo  lo scorso anno. E’ stata una presenza quasi inesistente sul territorio  in particolare a Torino. Il più impegnato e’ stato l’ex governatore Ghigo che aveva abbandonato la politica attiva. La sinistra estrema si è rivelata del tutto marginale trascurabile. Anche le alleanze con Pizzarotti si sono dimostrate politicamente ed elettoralmente insignificanti. I moderati hanno dimezzato i seggi ed hanno eletto Silvio Magliano, re delle preferenze nel mondo cattolico, già pupillo di Gian Piero Leo che questa volta ha dato invece un contributo importante all’elezione di Cirio. L’esperimento  elettorale di Portas e’ palesemente fallito e finirà nel nulla. Già nel 2016 l’elezione di un solo consigliere comunale a Torino era stato un campanello d’allarme. In queste elezioni  abbiamo assistito ad un qualcosa di davvero curioso : l’assessore regionale in carica Giovanni Maria Ferraris, moderato, ha rotto con il suo gruppo schierandosi  dall’altra parte. Ferraris potrebbe dire ciò che davvero e’ stata la Giunta Chiamparino perché quell’esperienza l’ha vissuta dall’interno.
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Gli elettori di “Fratelli d’Italia” hanno preferito l’ex Forza Italia Roberto  Rosso che ha fatto una campagna elettorale sfarzosa, a Marrone, organico al partito. Non hanno comunque premiato in modo significativo – malgrado gli sforzi del capace  coordinatore regionale  Fabrizio Comba – la Meloni che sul Piemonte aveva contato molto. I tempi di An di Martinat e Ghiglia appartengono ad un’altra epoca. La Lega sarà il soggetto principale della prossima legislatura. La  sua crescita in Piemonte e’ stata notevole, anche se la  nuova classe dirigente rappresenta una scommessa perché le donne e gli uomini migliori sono a Roma o vanno in Europa come Gianna Gancia. Si vedrà se saprà essere una Lega capace di governare, partendo dall’onda del voto di protesta. Certamente molti “buonisti” che hanno inneggiato all’accoglienza comunque hanno sulla coscienza il successo di Salvini che ha vinto persino a Riace dove l’ex sindaco Lucano era stato beatificato dalla sinistra. Proprio l’esempio di Riace dovrebbe far riflettere molti che ritengono il politicamente corretto come una sorta di galateo. Il successo della Lega dimostra che il populismo e’ una realtà con cui fare i conti e che l’arroganza presuntuosa di quattro giornalisti come Lerner e Travaglio non serve affatto ad arginarlo .Non basta  neppure l’impegno dei giornali del gruppo De Benedetti che si rivelano incapaci di affrontare la nuova realtà. Le censure non servono più . Un mio amico ha scritto su Facebook che Chiamparino che ha escluso dal Salone il libro di Salvini, e’ stato a sua volta escluso dalla Regione. C’è sicuramente un fondo di verità in questa battuta. Due ultime osservazioni. Più Europa della Bonino  ha totalizzato un consigliere nella persona molto stimabile di Elena Loewenthal, scrittrice e giornalista  ,lasciando fuori il faziosissimo  ed assai poco laico , ex Lotta Continua, Silvio Viale non mai molto  considerato da Pannella, a voler essere gentili. I radicali arrivarono in passato a far eleggere due consiglieri in Piemonte, oggi la Bonino ha dimostrato che, uscendo dal percorso pannelliano per seguire quello di Monti, non si può raccogliere un consenso ne’ Radicale ne’ tanto meno liberale. Un’ultima osservazione . L’assessore alla cultura della Regione  Parigi con la sonora sconfitta di quello che molti chiamavano  amichevolmente Sergio, non rientrerà più nel suo ufficio, malgrado, pur non candidata, abbia fatto animosamente campagna elettorale in modo vistoso in qualità di assessore. E’ un fatto molto positivo perché chi si occupa di cultura in Piemonte difficilmente potrà  rimpiangere il suo protagonismo e la sua assai discutibile idea che la cultura debba essere un’impresa come il suo circolo dei lettori. E’ stata spesso settaria. La sua e’  comunque una storia che è finita  definitivamente il 26 maggio 2019.
 

scrivere a quaglieni@gmail.com

ELEZIONI. BOETI : “LA POLITICA È CONFRONTO”

All’indomani del trionfo della destra populista, trovo singolare polemizzare contro i 5Stelle e la loro presunta identità politica. Distribuire patenti di destra e di sinistra, oltre a peccare di presunzione, potrebbe rivelarsi un esercizio sterile se non dannoso. Credo, invece, che in alcuni Comuni dove ci attende il ballottaggio sia scelta responsabile tentare di dialogare con i 5 Stelle, partendo da sensibilità e temi affini, a cominciare dall’ambiente e dalla difesa del territorio. Valori che mi paiono da sempre essere di sinistra. Ieri andavano bene i patti con Berlusconi e Verdini, mentre oggi si demonizzano i 5Stelle forse per affossare qualsiasi tentativo di confronto: la teoria delle due destre può avere solo una funzione, quella di alibi per le nostre sconfitte presenti e future. Compito della politica è costruire alleanze e progetti, non sostituirsi ai politologi. Chiudere la porta ad ogni dialogo con i 5Stelle significa una sola cosa: continuare a far vincere Salvini. Gli abbiamo consegnato il Paese, forse possiamo evitare di consegnargli anche molti Comuni. Altrimenti, da sconfitti e senza contare un bel niente, non ci resterà che stare a discettare tra chi è più di destra.

Nino Boeti

Presidente del Consiglio regionale

“Ho perso e me ne vado”. La scelta di Chiamparino

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Quando in serata pare ormai certa la vittoria di Alberto Cirio, lo sfidante uscente, Sergio Chiamparino  dichiara: “Mi sono sentito di combattere questa ultima battaglia e l’ho persa. E quando si perde è sempre il comandante dell’esercito che si assume la responsabilità. Valuterò le modalità con cui lasciare il seggio in Consiglio in modo che si trovino soluzioni che aiutino a portare energia nuova”. Lasciando il seggio che gli spetta di diritto come candidato alla presidenza, subentrerà un altro consigliere e Chiamparino potrebbe lasciare la politica. Cirio esprime apprezzamento per la figura dello sfidante. “E’ Una persona perbene, ci siamo sentiti e nei prossimi giorni avverrà il passaggio delle consegne. Io mi metterò subito al lavoro”,  dice il nuovo presidente del Piemonte.

Cirio presidente della Regione secondo gli exit poll

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In base agli  exit poll il candidato alla presidenza del Piemonte, Alberto Cirio, del centrodestra, otterrebbe un risultato compreso tra il 45 e il 49 per cento, e sarebbe così eletto come nuovo presidente della Regione, mentre il governatore uscente Sergio Chiamparino del centrosinistra si fermerebbe al 36.5 / 40.5, rispetto al 47,09  per cento del 2014. Il candidato del M5s, Giorgio Bertola otterrebbe un risultato tra il 12 e il 16 per cento. Infine  Valter Boero,  tra lo 0 e l’1%. 

Notte elettorale al Polo del '900

EUlection night è la maratona notturna al Polo del ‘900 per seguire in diretta exit poll e scrutini delle elezioni europee del 26 maggio 
La serata/nottata procederà per aree tematiche in modo da analizzare da più punti di vista il panorama che si andrà a delineare a seconda dei risultati. Si comincia a parlare di cultura, poi società, economia, informazione Intervengono docenti, storici, giornalisti, scrittori, economisti, politici  con ospiti  in collegamento da Barcellona, Bruxelles, Roma.
Programma 
– Ore 21.00: Saluti 
Sergio Soave (Polo del ‘900) 
Giulio Biino (Circolo dei Lettori) 
– Ore 21.15: Introduzione 
Collettivo Fridays For Future Torino – Italy 
Alessandro Cavalli 
Alba Garavet 
– Ore 22.15: CORNER EXIT POLL 
– Ore 22.30: Cultura 
Christian Greco 
Paolo Verri 
Max Casacci 
– Ore 23.15 – CORNER EXIT POLL 
– Ore 23.30: Collegamento con Lorenzo Pregliasco 
– Ore 23.45: Società 
Carlo Greppi 
Davide Mattiello 
Lucio Levi 
– Ore 00.30 – CORNER EXIT POLL 
– Ore 00.45: Economia 
Adriana Castagnoli 
Flavio Brugnoli 
Gianmaria Ajani 
Lorenzo Vai 
Piergaetano Marchetti (in collegamento) 
Gianni Borsa (in collegamento da Bruxelles) 
– Ore 1.30 – CORNER EXIT POLL 
– Ore1.45: Informazione 
Valentina Parasecolo (video) 
Marinella Belluati 
Christoper Cepernich 
Marek Lenhert (in collegamento da Roma) 
Steven Forti (in collegamento da Barcellona) 
– Ore 2.45 – CORNER EXIT POLL 
Animano il corner exit poll Fabio Cassanelli e Andrea Sorbello. 
Conducono Riccardo Porcellana e Chiara Priante.

Elezioni regionali, ecco che cosa c'è da sapere

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Per l’election day di lunedì 27 maggio la sede dell’Assemblea regionale  sarà il centro operativo media

Qui tutte le informazioni sulle elezioni regionali.

Come si vota: qui il video e le istruzioni.

Qui tutte le informazioni sulle elezioni europee.

 

 
 
 
Ecco, in sintesi, alcuni dati statistici utili e le principali regole che porteranno all’elezione del nuovo Presidente piemontese e del Consiglio regionale
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ELEZIONI REGIONALI 26 MAGGIO 2019
MODALITÀ DI ELEZIONE DEL PRESIDENTE DELLA GIUNTA E DEL CONSIGLIO REGIONALE DEL PIEMONTE
Il Consiglio regionale è composto dal Presidente della Giunta regionale e da 50 consiglieri.
E’ eletto Presidente della Giunta regionale il candidato che ha conseguito il maggior numero di voti validi in ambito regionale. 40 seggi sono assegnati nelle circoscrizioni provinciali col sistema elettorale proporzionale (quozienti interi e resti più alti). 10 seggi, corrispondenti ai candidati della lista regionale del Presidente regionale eletto, (listino regionale) sono assegnati col sistema maggioritarioTale assegnazione maggioritaria si dimezza a 5 seggi (e cioè i primi 5 candidati del listino) nel caso in cui le liste provinciali collegate al Presidente eletto abbiano già ottenuto 25 dei 40 seggi proporzionali.
 

Dettaglio dei seggi assegnati con il sistema proporzionale
CIRCOSCRIZIONI
Popolazione  censimento generale

del 21 ottobre 2001

Seggi spettanti ad ogni circoscrizione

Alessandria

427229

4

Asti

217573

2

Biella

182192

2

Cuneo

586378

5

Novara

365559

3

Torino

2247780

21

Verbano-Cusio-Ossola

160264

1

Vercelli

176941

2

TOT.

4363916

40

 
L’assegnazione dei 40 seggi proporzionali è effettuata secondo le seguenti modalità:
– i voti di ciascuna lista circoscrizionale vengono divisi per un quoziente (totale dei voti di tutte le liste della circoscrizione diviso il numero dei seggi della circoscrizione aumentato di una unità). Il numero intero di tale divisione corrisponde ai seggi assegnati a quoziente intero alla lista.
– i seggi rimanenti vengono assegnati in un collegio unico regionale ai gruppi di liste, ovvero all’insieme delle liste provinciali presentate in tutte le circoscrizioni, con il sistema proporzionale dei quozienti interi e dei resti più alti sulla base dei voti residui di ciascun gruppo di liste, che corrispondono a quelli che non sono stati sufficienti per ottenere nelle circoscrizioni un seggio a quoziente intero o che eccedono quelli necessari alla sua conquista.
– sulla base di una graduatoria decrescente ottenuta dividendo i resti di ciascuna lista circoscrizione per il relativo quoziente circoscrizionale si procede all’assegnazione nelle circoscrizionI dei seggi ottenuti da ciascun gruppo di liste nel collegio unico regionale.
 
È prevista una soglia di sbarramento del 3% dei voti validi per il gruppo di liste provinciali, a meno che tale gruppo sia collegato a una lista regionale che ha superato la percentuale del 5%.
 
È anche eletto consigliere anche il candidato alla carica di Presidente della Giunta regionale che ha conseguito un numero di voti validi immediatamente inferiore a quello del candidato proclamato eletto Presidente. A tal fine viene riservato l’ultimo seggio assegnato alle liste circoscrizionali collegate al Presidente secondo classificato.
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DATI DEMOGRAFICI
POPOLAZIONE AL 01/01/2018 (dati fonte ISTAT)
 
Maschi            2.123.610
Femmine         2.252.255
Totale             4.375.865
 
POPOLAZIONE DELLE CIRCOSCRIZIONI REGIONALI, SUDDIVISA PER GENERE,  AL 1° GENNAIO 2018

Circoscrizioni

Maschi

Femmine

Totale

 Torino

1 096 998

1 172 122

2 269 120

 Vercelli

83 449

88 858

172 307

 Novara

179 715

189 880

369 595

 Cuneo

290 059

298 500

588 559

 Asti

105 529

110 355

215 884

 Alessandria

205 726

218 448

424 174

 Biella

84 921

92 146

177 067

 Verbano-Cusio-Ossola

77 213

81 946

159 159

Totale

2.123.610

2.252.255

4.375.865

 
CORPO ELETTORALE (al 45° giorno antecedente quello delle elezioni – dati fonte Ministero Interni)
 
Maschi            1.752.600
Femmine         1.869.196
Totale             3.621.796
 
DICIOTTENNI PARTECIPANTI AL VOTO SUDDIVISI PER GENERE (dato aggiornato al 31/12/2018 – dati fonte Ministero Interni)
 
Maschi      9540
Femmine  9215
 

DATI SULLA PARTECIPAZIONE AL VOTO

ELEZIONI REGIONALI IN PIEMONTE

 

Anno     Elettori Votanti Percentuale
2014 3.620.349      2.405.228  66,44%
2010 3.635.069 2.338.487     64,33%
2005 3.651.878 2.606.687 71,38%
2000 3.671.146 2.641.647   71,96%

 
 
ELEZIONI REGIONALI SVOLTE NEL 2019 (REGIONI A STATUTO ORDINARIO)
Regione Abruzzo     Elettori 1.211.204  Votanti 643.87     pari al 53,11%
Regione Basilicata   Elettori 573.970     Votanti 307.188   pari al 53,52%
 
NUMERO LISTE E CANDIDATI ALLE  ELEZIONI REGIONALI
2019
Liste circoscrizionali 14 
Candidati circoscrizionali  537
Candidati presidente e relative liste regionali  4
Candidati liste regionali (listino) 40
 

www.cr.piemonte.it

(foto: il Torinese)

TAVOLO ANIMALI & AMBIENTE: INCONTRI CON I CANDIDATI

Il Tavolo Animali & Ambiente, costituito dalle associazioni ENPA, LAC, LAV, LEGAMBIENTE L’Aquilone, LIDA, OIPA, PRO NATURA e SOS Gaia, ha incontrato i candidati alla Presidenza della Regione Piemonte e i singoli candidati al Consiglio regionale per confrontarsi sui temi del documento programmatico “Il Piemonte che sogniamo” già presentato a tutte le forze politiche. Ecco i risultati.
Il Tavolo si è incontrato con i 4 candidati alla presidenza: Sergio Chiamparino, Alberto Cirio, Giorgio Bertola, Valter Boero.
Sergio Chiamparino (Coalizione Centrosinistra) ha accolto a parole solo alcuni temi marginali della proposta delle associazioni. Nel programma regionale del PD, se si eccettuano alcuni richiami all’acqua pubblica e alla riduzione di consumo di suolo, non compaiono altri temi proposti dal   Tavolo. La parola animali in tutto il programma non compare e non è stato inviato nessun riscontro sul recepimento del programma.
Alberto Cirio  (Coalizione Centrodestra) ha dimostrato una personale attenzione verso diverse tematiche del documento “Il Piemonte che sogniamo” e sensibilità verso il benessere degli animali, tuttavia non c’è stata intesa sul tema dei metodi alternativi all’abbattimento dei   cinghiali e dei caprioli. Non è stato inviato un riscontro sul recepimento del programma.
Al di là della sensibilità personale, è da segnalare che Cirio è sostenuto da liste manifestamente schierate a favore dell’attività venatoria.
Valter Boero  (Partito della Famiglia) ha dichiarato fin dall’inizio dell’incontro, e in un documento successivo, la visione antropocentrica, sia personale sia del suo partito. Concezione secondo cui tutto ciò che è nell’universo è stato creato per l’uomo e per i suoi bisogni. Una visione pertanto molto lontana dallo spirito e dalle tematiche del Tavolo.
Giorgio Bertola (Movimento 5 Stelle) è stato il primo candidato presidente a incontrare il Tavolo. Ha dimostrato sensibilità per tutti i temi proposti che trovano spazio nel programma elettorale per le elezioni regionali del Movimento 5 Stelle. Nel suo programma si evidenziano le scelte energetiche, la tutela dei beni comuni a partire dall’acqua pubblica.
E’ l’unico candidato presidente che presenta un programma avanzato in difesa degli animali a partire da quelli negli allevamenti, passando per i laboratori di sperimentazione e per la drastica riduzione della caccia.
All’incontro era presente anche Francesca Frediani, candidata al Consiglio regionale, che ha sottoscritto tutti i punti del documento.
Segnialiamo inoltre che gli unici ad aver sottoscritto il punto sull’abbandono del progetto TAV Torino-Lione, questione centrale per le associazioni ambientaliste, sono stati i candidati 5 Stelle Bertola, Frediani e Disabato.
 
Nell’ambito dello “Sportello Animali & Ambiente” il Tavolo ha incontrato alcuni singoli candidati al Consiglio regionale che hanno richiesto di confrontarsi con le associazioni.
Stefano Chiariglione (Moderati per Chiamparino) ha dichiarato di condividere lo spirito e le idee del documento programmatico e se sarà eletto si impegnerà per portare avanti tutte le proposte delle associazioni, in particolare in tema di agricoltura e foreste, alimentazione, benessere animale, energia, fauna selvatica, parchi e aree protette, rifiuti, urbanistica e territorio.
Riccardo Gorrieri (Moderati per Chiamparino) ha inserito nel suo programma le proposte delle associazioni in tema di benessere animale, alimentazione e fauna selvatica.
Monica Cerutti (Italia in Comune)  ha dimostrato sensibilità personale sui temi del documento, tuttavia nei 10 punti programmatici di Italia in Comune nessuno dei temi del Tavolo viene preso in considerazione.
Sarah Disabato (M5S)  ha dimostrato  grande sensibilità e disponibilità e ha sottoscritto interamente il documento programmatico, così come il movimento di cui fa parte.   
Giuseppe Sammatrice (Liberi Uguali Verdi)  ha dimostrato sensibilità personale e ha accolto nel suo programma molti temi del documento programmatico delle associazioni, relativi al benessere animale, all’ambiente, all’alimentazione, all’energia e alla fauna selvatica.
 
Per quanto riguarda il programma dei singoli candidati ci sembra opportuno precisare che sarà in ogni caso il candidato presidente a determinare il programma della coalizione e le politiche che verranno attuate dal vincitore.
 
Come già annunciato nella conferenza stampa della presentazione del documento programmatico “Il Piemonte che sogniamo”, dopo le elezioni il Tavolo Animali & Ambiente, nel corso della legislatura, monitorerà le adesioni di candidati e partiti alle proposte delle associazioni, in modo da avere un quadro di rispondenza dei comportamenti alle promesse e agli impegni. Allo stesso modo, verranno anche monitorate l’attività della Giunta, degli Assessori e dei Consiglieri regionali.
 
 

Per il Tavolo Animali & Ambiente:

Rosalba Nattero

Presidente SOS Gaia

 
 
 

Ultima corsa dei candidati a poche ore dal voto di domenica

CENTROSINISTRA SERGIO CHIAMPARINO REPLICA A BERLUSCONI SULLA TAV

“Silvio Berlusconi mi confonde con qualcun altro. Io ho sempre sostenuto la necessità della Torino-Lione, lavorato per la costituzione dell’Osservatorio e della revisione del primo progetto, rivendicato i 2,4 miliardi che hanno permesso l’avvio dei cantieri che stanno per concludersi per il blocco della TAV. Se sulla Torino-Lione vuole prendersela con qualcuno, Berlusconi se la prenda con la Lega, azionista di maggioranza della coalizione che sostiene Alberto Cirio e protagonista, insieme ai 5Stelle, del blocco della TAV che sta mettendo in un angolo il Piemonte. Sui fondi europei, poi, noi ne abbiamo spesi più di altre regioni italiane e poco meno della Baviera, non c’è alcun rischio di doverli restituire. Anche per questo domenica è necessario dare il voto a chi è sempre stato per la Tav e per l’Europa”.

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CENTRODESTRA FDI:  “FONDAMENTALE RECUPERO DELLE COMPETENZE PER IL RILANCIO DEL SISTEMA ITALIA”

Lo afferma Maurizio Scandurra, giornalista cattolico e imprenditore, da sempre vicino alla destra cristiana e liberale, intervenuto a un convegno promosso da Fratelli d’Italia, nella coalizione di Centrodestra che presenta Alberto Cirio candidato presidente . “Dopo un anno di governo promiscuo, sospeso sul filo di una bilancia pericolosissima che non concede sconti né tantomeno elargisce benefici e prospettive alla Penisola, assistiamo tristamente al declino dei settori-chiave come l’economia, la società, le prospettive di crescita e sviluppo, che appaiono per lo più appiattite, senonchè azzerate”, spiega Scandurra, che aggiunge: “Solo il risveglio delle professionalità, la ripresa di forza dei ruoli affidati in mano a gente che ne detiene tutte le abilitazioni per poterli ricoprire, potrà ridare alla povera Italietta dei litigi, delle turbolenze e delle incertezze la possibilità di risorgere a nuova vita. Basta incapaci e fancazzisti che non hanno mai eccelso né tantomeno lavorato, raccolti dalle strade al grido di ‘Cambiamo l’Italia’. E’ per colpa di questo insieme di inconcludenti che oggi il debito pubblico è letteralmente esploso. E le industrie, anziché triplicare i fatturati,

decuplicano le chiusure e le persone lasciate a casa. Motivo per cui, contro l’armata rosso-populista degna dei migliori film fantozziani – che, almeno, facevano ridere, mentre questi, invece, ahinoi, continuano a far spargere lacrime amare qua e là per il Paese – in Piemonte c’è bisogno di dare centralità a figure di comprovata esperienza come Roberto Rosso di Fratelli D’Italia alla Regione, e giovani professionisti già stimatissimi come Maria Araceli Meluzzi, anche lei in corsa per il partito di Giorgia Meloni nelle file che sostengono Claudio Campagnolo, persona perbene e professionista di successo, Candidato per il centrodestra a Sindaco per Chieri”.

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MOVIMENTO 5 STELLE GIORGIO BERTOLA A MONCALIERI

Il candidato presidente pentastellato scrive su Facebook: Per l’ultimo passaggio nei mercati di questa lunga campagna elettorale ho scelto #Moncalieri, la città in cui sono nato ed in cui vivo. Tra i banchi del mercato ho trovato mio padre ad aspettarmi. Voglio dedicare questo momento ai miei genitori . Non li ringrazierò mai abbastanza per ciò che hanno fatto per me e per ciò che mi hanno insegnato. Onestà, rispetto per tutti, impegno e spirito di sacrificio. Valori che porto con me e che cerco di mettere in pratica anche nella mia attività politica al servizio dei cittadini.

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POPOLO DELLA FAMIGLIA VALTER BOERO AL MERCATO DI PORTA PALAZZO

Commenta Boero: “Ecco la chiusura della mia campagna elettorale, a porta palazzo, il mercato all’aperto più grande d’Europa…quale posto migliore?  W la FAMIGLIA che lavora, che fa la spesa, che educa i propri figli, che prega, si occupa dei genitori anziani, che aiuta il prossimo e che fa rinascere il Piemonte!!Tutto questo H24, perché non sostenerla in REGIONE e in EUROPA?” 

Berlusconi: "Sul contratto di governo Salvini fa chiacchiere"

“Salvini dice: io sono un uomo di parola, mantengo la parola, andremo avanti con il contratto. Secondo me sono solo atttiche e chiacchiere elettorali”. Così Silvio Berlusconi, oggi a Torino per sostenere la candidatura di Alberto Cirio, il candidato di centrodestra alla presidenza della Regione Piemonte.
(foto: Vito Gioia – Che cosa succede)