Porre le basi per lavorare insieme su azioni concrete con cui intervenire su uno dei problemi atavici che colpiscono le persone con disabilità
L’abbattimento delle barriere architettoniche in ambito pubblico e privato è stato il tema centrale della videoconferenza che l’assessore regionale alle Politiche sociali, Chiara Caucino, ha svolto con le federazioni che rappresentano le associazioni che si occupano di disabilità (Fish, Anffas e Fand) e l’associazione Peba, che da anni fa di questo argomento il fulcro della propria azione.
“Abbiamo parlato di possibili misure a cui dare forma, rispetto ai piani comunali, alla legislazione regionale e alle risorse – riassume Caucino – Sono ottimista rispetto al fatto che passi in avanti potranno essere compiuti con la disponibilità di tutti; la volontà certamente non manca. Ci rivedremo a breve dopo aver svolto alcune valutazioni circa la fattibilità di alcune azioni. Partire dalla barriere architettoniche è una scelta necessaria, in quanto la civiltà di un Paese si misura anche in base alle risposte che è in grado di fornire a chi ogni giorno si trova a dover superare ostacoli fisici e mentali”.
L’assessore Caucino ricorda anche che poche settimane fa la Regione Piemonte ha istituito un tavolo deputato ad affrontare i temi legati al mondo della disabilità: “Ho accolto con interesse le istanza provenienti dai rappresentanti delle associazioni che da anni operano in questa realtà e ho ritenuto che il modo migliore per mostrare la nostra collaborazione fosse istituire un luogo di confronto e di lavoro. La mobilità, oltre al lavoro e alla scuola sono temi fondamentali da affrontare e dai quali partire”.
Infine, Caucino evidenzia che “il Piemonte ha attuato, nel corso degli anni, misure importanti nella direzione giusta, finanziando con 500.000 euro annui l’adeguamento dei parchi giochi per bambini disabili e recentemente trasferendo ai Comuni, dopo 30 anni, 6,6 milioni per l’abbattimento delle barriere architettoniche negli edifici privati. Molto resta ancora da fare, ma il percorso intrapreso appare incoraggiante”.
“Il Piemonte si doti delle strutture necessarie per produrre i farmaci in casa come previsto da una legge del 2015”.
“Dopo le problematiche della scorsa primavera, i farmaci cannabinoidi sono di nuovo introvabili o di difficile reperimento. Ci giungono numerose segnalazioni che alcune farmacie ospedaliere non riescono ormai da mesi a far fronte ad ordini con ricetta medica che interessano le terapie Bedica e FM2 a causa di blocchi doganali; questa situazione è ancora più grave a causa dell’impossibilità di reperire per l’immediato futuro le 2 terapie e neppure i rispettivi equivalenti” – denuncia di Marco Grimaldi, capogruppo di Liberi Uguali Verdi in Regione.
“Ricordo che quei farmaci sono assolutamente fondamentali per molte categorie di pazienti, quelli affetti da forte dolore oncologico e non, da disturbi cronici associati a sclerosi multipla o a lesioni del midollo spinale, da alcuni effetti avversi della chemioterapia, della radioterapia o da alcune terapie per l’HIV e di glaucoma, quello che resiste alle terapie convenzionali, pertanto – prosegue Grimaldi, che annuncia un’interrogazione urgente in Commissione per fare luce sulla situazione – è assolutamente necessario che il servizio sanitario pubblico renda disponibile questi trattamenti sanitari. Questi continui problemi minano la continuità terapeutica, rischiano di vanificare i miglioramenti raggiunti sinora e possono portare ad una regressione pericolosa dal punto di vista medico e da quello della qualità della vita dei pazienti”.
“La Regione Piemonte ha il dovere di garantire i farmaci ai pazienti piemontesi a prescindere da eventi esterni che possano pregiudicarne l’approvvigionamento – prosegue Grimaldi – pertanto occorre che partano al più presto i progetti e le azioni sperimentali previste dalla nostra legge regionale del 2015, affinché il Piemonte possa diventare più autonoma nell’approvvigionamento dei farmaci. Se non è in condizioni di farlo – conclude Grimaldi – la Regione si faccia promotrice di una chiamata nazionale e internazionale per insediare imprese che producano i farmaci sul nostro territorio, sostenendo presso i Ministeri competenti le azioni volte ad ottenere le autorizzazioni necessarie”.
Boni: “Damilano fuori dalla politica? Non è vero”
Igor Boni (Candidato alle primarie del centrosinistra di Torino) interviene a proposito della candidatura di Paolo Damilano come sindaco per il Centrodestra:
Come promesso – rende noto la deputata torinese Jessica Costanzo (M5S) – questa mattina ho discusso in commissione lavoro il question-time sul destino dei lavoratori della Pininfarina Engineering di Cambiano (TO).
Italexit con Paragone in piazza per il commercio
Italexit, il partito fondato dal senatore Gianluigi Paragone per portare l’Italia fuori dall’Unione Europea e dalla moneta unica, sarà in piazza nella giornata di domenica 20 dicembre per presentare le proprie proposte alla cittadinanza torinese.
Nuova azione della Mascherine Tricolori contro Amazon, questa volta per i diritti dei lavoratori
Nel corso della sesta commissione del Consiglio regionale è stata audita IRES sulla ricerca “Covid-19: quale impatto sulle immatricolazioni negli atenei del Piemonte?”
Tra i dati interessanti è emerso come lo strumento della didattica a distanza, che potrebbe immaginarsi disincentivante la mobilità, può invece risultare un fattore attrattivo nella scelta dell’ateneo. Da questo si ipotizza infatti derivi l’aumento delle immatricolazioni di studenti stranieri. La didattica a distanza può essere anche un’occasione per recuperare alla formazione universitaria fasce di popolazione più adulte o comunque impegnate già in lavori che impedivano l’accesso ai corsi universitari, specie provenienti da percorsi di formazione professionale.
Per ricercare una crescita dell’attrattività dei nostri atenei, risultano comunque decisivi lo sviluppo dei corsi in lingua inglese, anche a fronte del tema brexit, e il potenziamento di servizi, sostegni al diritto allo studio e residenzialità.
“Una ricerca dell’Ires Piemonte indica chiaramente che per molti studenti il diritto allo studio in Italia è in parte inapplicato e questo è dovuto in buona parte all’assenza di posti letto in residenze universitarie e al caro affitti, fenomeno che nelle grandi città rende impossibile il trasferimento di molti universitari” – dichiarano Valle, Sarno e Grimaldi. “In Europa il 18% degli studenti alloggiano in residenze universitarie (con punte dal 31 al 41% della Svezia, della Finlandia e della Turchia), in Italia solo il 3%; in Italia i posti letto complessivi sono 51.672 in Francia sono 175.000 e in Germania 194.268, con il risultato che degli oltre 410.000 studenti fuorisede in Italia solo il 12% alloggia in una residenza universitaria, sia pubblica che semi pubblica. Il Piemonte è fermo ai 2000 posti letto generati perlopiù da riconversione dei media Center olimpici. È ora di utilizzare i fondi nazionali della 338 e del Recovery Fund per aprire una nuova stagione”.
“L’Assessora Poggio è intervenuta sulla questione dei centri culturali e ricreativi che, al momento, nonostante il passaggio in zona gialla con la conseguente riapertura di bar e ristoranti,
restano chiusi, e ha precisato che la Regione sta predisponendo una FAQ perché questi circoli possano vendere per asporto e fare la consegna a domicilio solo per i propri soci” spiega il Consigliere regionale del Partito Democratico Domenico Ravetti.
“Il problema ha interessato tutti i nostri territori – prosegue Ravetti – e mi chiedo perché non si prova ad essere coraggiosi e a inserire nella FAQ rivolta alla Prefettura anche la domanda dove specifica la possibilità di trattare le aperture dei bar dei circoli come gli altri bar, naturalmente con massima osservanza delle regole e nel pieno rispetto delle indicazioni. Sarebbe un segnale davvero importante!”
Le primarie e la tentazione degli incarichi
Caro direttore, mi ha entusiasmato registrare un ritrovato interesse verso le elezioni primarie di coalizione da parte di esponenti del mio partito che cullano l’ambizione di guidare il Comune di Torino dal 2021.
È uno slancio che fa segnare punti alla partecipazione e non alla mera competizione, come alcuni commentatori invece temono. Ma per mettere al sicuro un principio di democrazia così sacro io credo ci vorrebbe uno sforzo in più, una specie di garanzia d’autenticità da offrire non solamente ai nostri iscritti, ma ai simpatizzanti democratici e in generale a chi si riconosce nei valori di centrosinistra. Il sigillo potrebbe essere rappresentato dall’impegno dei candidati sindaci a non accampare pretese d’incarichi nella futura amministrazione in caso di sconfitta alle primarie! Credo sarebbe un bel modo per aumentare il valore della contesa ma anche per favorire un mai abbandonato tentativo di sintesi su un nome condiviso.
Mauro Laus
Senatore Pd