POLITICA- Pagina 397

Tav, Fregolent (Iv): “basta ritardi, è simbolo di rinascita del Paese”

“Sulla Tav chiediamo al governo un cambio di passo, in particolar modo sulla realizzazione della tratta italiana tra Torino a Bussoleno, la cui progettazione bloccata nel 2019 dal governo giallo-verde non è stata ancora completata”:

è quanto dichiara la capogruppo in Commissione Ambiente di Italia Viva Silvia Fregolent annunciando una interrogazione al Ministro delle Infrastrutture Enrico Giovannini.
“E’ inammissibile, mentre i lavori nel tratto francese stanno procedendo a gran velocità, vedere i cantieri italiani ostaggio dei teppisti e con notevoli ritardi. Non sono a rischio soltanto gli ulteriori 750 milioni di euro di cofinanziamenti annunciati dall’Unione Europea ma la capacità del paese di risollevarsi dalla pandemia”: conclude Silvia Fregolent.

La Giornata della Lingua piemontese approda in Sala Rossa

E’ PARTITA DA VILLAMIROGLIO UN ANNO FA

Una Giornata della Lingua e della Letteratura Piemontese è il progetto contenuto nella proposta di ordine del giorno depositata da Raffaele Petrarulo, capogruppo di Forza Italia in Consiglio Comunale, che ha raccolto così il testimone del cammino nato da un’idea di Massimo Iaretti (Movimento Progetto Piemonte) ed Emiliano Racca (Liberi Elettori Piemonte) che la presentarono per la prima volta a Villamiroglio (Alessandria) a inizio 2020, con l’intento di portarla all’attenzione dei comuni subalpini.

Nell’anno dell’emergenza sanitaria ci sono state una quindicina di adesioni, tra cui Moncalvo e Tortona, ma l’accelerazione si è avuta recentemente grazie all’impegno di Luigi Furgiuele (Gruppo Misto di Minoranza) che l’ha portata a Chieri.

Qui la maggioranza a trazione Pd prima l’ha respinta poi, grazie anche alle argomentazioni ed al dibattito suscitato in città dell’idea del consigliere, ci ha ripensato e dopo averlo invitato a ripresentarla l’ha approvata all’unanimità.

E dopo Chieri si sono fatti avanti diversi comuni della Città Metropolitana di Torino. Ma il passo significativo è quello effettuato grazie al contributo di Petrarulo. La proposta di ordine del giorno che, dopo l’assegnazione alla commissione competente arriverà in aula,  evidenzia che l’istituzione della Giornata sarebbe in linea con i principi della Carta di Chivasso e si richiama alla stesura della Gramatica Piemontese da parte di Antonio Pipino da Cuneo del 1783 , cui fece seguito il Vocabolario.

Nello specifico il documento chiede al sindaco di Torino di farsi promotore con le autorità competenti (in primis la Regione Piemonte) dell’istituzione della Giornata della Lingua e della Letteratura Piemontese. Raffaele Petrarulo, Luigi Furgiuele e Massimo Iaretti davanti al municipio di Torino hanno voluto illustrare le peculiarità dell’iniziatica.

“Con il deposito a Torino – dice Massimo Iaretti che a Villamiroglio è anche titolare di una delega all’Identita’ Piemontese, forse unica sul territorio subalpino – si ha la dimostrazione che anche un percorso che parte da un piccolissimo comune, se portata avanti nel in modo corretto e nell’interesse del territorio, può essere fatta propria dalla Capitale regionale. In questo caso l’obiettivo è quello di non perdere e valorizzare il patrimonio culturale del Piemonte con un’iniziativa analoga a quella del Dante Di. Non possiamo che essere grati a Luigi Furgiuele e Raffaele Petrarulo per la loro sensibilità e sostegno a questo argomento”.

Dal canto suo Luigi Furgiuele ricorda quello che è avvenuto a Chieri, dove

“Amministrazione e maggioranza hanno avuto un ripensamento che non può che essere valutato positivamente per la Città di Chieri e per tutto il Piemonte in quanto questa è una operazione soprattutto di carattere culturale ed identitaria”.

Raffaele Petrarulo auspica

“che questo ordine del giorno passi perché non è di destra, centro o sinistra, ma è una questione identitaria che interessa tutti i piemontesi, tutti coloro che vivono in Piemonte”.

Tav: “Opera certa, si termini e prevalga buonsenso. Basta violenze”

“Il diritto a manifestare pacificamente e’ lecito, cio’ che non e’ accettabile e’ vedere una valle provata da molti problemi essere messa a ferro e fuoco da facinorosi contrari a tutto. 

Mi dispiace per il ferimento dell’attivista, solidarieta’ alle forze dell’ordine schierate per garantire l’ordine e la sicurezza dei lavoratori e della popolazione, condanno ogni forma di protesta o di repressione violenta e ingiustificata”. Dichiara in una nota la deputata di Cambiamo! Daniela Ruffino. “La Tav deve essere portata a termine il prima possibile, ogni continua provocazione da parte dei centri sociali e’ solo una perdita di tempo e di denaro dei contribuenti speso per le ingenti misure di sicurezza adottate per portare a compimento i cantieri. Prevalga il buonsenso. Il nostro territorio ha bisogno delle infrastrutture necessarie anche e soprattutto per far ripartire il lavoro e l’economia locale uscendo quanto prima, come il resto d’Italia, dal duro periodo caratterizzato dalla pandemia del Covid-19”, conclude.

Costanzo (Misto): “Braccio di ferro politico a spese delle famiglie dei lavoratori”

“Abbiamo scoperto insieme alla viceministra Alessandra Todde che il progetto Italcomp, cui aveva lavorato per mesi al fianco del commissario straordinario Maurizio Castro, era stato accantonato dal ministro Giorgetti solo a cose fatte.

In pratica dopo che il Ministro ha comunicato ai presidenti di Piemonte e Veneto il piano che prevede l’improbabile e fantomatica ricerca di nuovi investitori privati. Pare che Todde non sia nemmeno stata invitata a partecipare agli ultimi incontri, nonostante avesse già ricevuto la delega , e ora stia cercando di difendere il grande lavoro svolto. Ma la strada è tutta in salita. Sono più di due mesi, 67 giorni per l’esattezza, che Todde viene sistematicamente esclusa dal dossier Italcomp, quando ne mancano 7 alla partenza dei licenziamenti per i 400 lavoratori ex-Embraco. La cartina di tornasole sarà il voto sugli emendamenti all’articolo 37 del Dl Sostegni che chiedono di velocizzare il finanziamento diretto del Mise alle aziende in amministrazione straordinaria. Dall’esito del voto capiremo se Todde è rimasta sola o se tutti – a prescindere dai colori politici – stiano realmente sostenendo il progetto”. Così in una nota la deputata torinese in Commissione Lavoro Jessica Costanzo (Misto

Grimaldi (LUV): “Fanatici antiabortisti allontanati da consultori e ospedali”

Messaggi antiabortisti sui muri del Valdese

“Questo è il genere di messaggi a cui la destra vorrebbe aprire le porte dei consultori piemontesi, ricordiamocelo. Questa mattina imbrattavano i muri di un ospedale direttamente col simbolo di una mano che impugna una bandiera tricolore: solo il simbolo ma non il nome, sia chiaro, perché gli autori sono tanto feroci quanto codardi” – dichiara il Capogruppo di Liberi Uguali Verdi, avendo appreso che questa mattina, affissi sui muri dell’Ospedale Valdese di Torino, campeggiavano volantini recanti messaggi quali: “L’Italia ha bisogno di figli non di aborti”, “figli per combattere non pillole per abortire”, “libertà di vivere non di uccidere”.

“Non cesserò di dire che movimenti per la vita, affini e sodali, che io preferisco chiamare fanatici antiabortisti, vanno allontanati, non avvicinati a consultori e presidi sanitari dove ogni donna ha diritto a esercitare la propria libera scelta. Se è il caso, vanno denunciati e perseguiti” – prosegue Grimaldi.

“Ciò che questi personaggi fanno non è informazione, ma sabotaggio del servizio sanitario e di assistenza e terrorismo psicologico” – conclude Grimaldi. – “A più di 40 anni dalla sua approvazione la legge 194 è ancora sotto attacco da parte di forze reazionarie e oscurantiste, allergiche a ogni forma di libertà e soprattutto allergiche all’idea che le donne siano artefici del proprio destino. Ma sono relitti del passato e col passato passeranno, non ci fanno paura”.

Legambiente: “TAV: un nuovo autoporto per TIR?”

“Ai neo Ministri Enrico Giovannini e Massimo Cingolani chiediamo di dare un segnale tangibile, sospendendo le autorizzazioni e i finanziamenti dell’opera affinché sia possibile discutere se questo progetto sia realmente coerente con gli obiettivi di rinascita e resilienza di cui il Paese ha bisogno”

A San Didero nuovo enorme consumo di suolo e di risorse pubbliche per un autoporto dedicato ai TIR. Non è sufficiente quello di Orbassano a poco più di 30 km, sarà smantellato quello di Susa, a poco più di 10 km.

Riceviamo e pubblichiamo / “Continua un inaccettabile azione di devastazione ambientale nel nome di un progresso basato su un progetto vecchio di decenni del quale, ad oggi, non è stato realizzato un solo metro”.

In questi giorni in Valle Susa è nuovamente salita la tensione grazie all’inizio dei lavori per un nuovo autoporto nel Comune di San Didero. Un’opera che divorerà 68.000 metri quadri di prati e che prevede, fra l’altro, la realizzazione nuovi svincoli autostradali e nuovi sovrappassi. Una nuova colata di cemento a soffocare la Valle di Susa.

“Continua un’inaccettabile opera di cementificazione nel nome di un progresso basato su un progetto vecchio di decenni del quale, ad oggi, non è stato realizzato un solo metro – dichiara Giorgio Prino, Presidente di Legambiente Piemonte e Valle d’Aosta – Stiamo parlando di un cantiere che cancellerà 7 ettari di prati, impermeabilizzando un’ampia area del fondovalle. Eppure a meno di 30 minuti c’è l’Autoporto di Orbassano. Eppure a Susa, a meno di 10 minuti, esiste una struttura analoga che sarà smantellata. Continua l’emorragia di risorse pubbliche e di democrazia in nome di un’opera dall’impatto ambientale enorme, progettata decenni fa sulla base di previsioni risultate totalmente errate e di cui non è stato realizzato ad oggi un solo metro”.

Sul TAV Torino Lione, Legambiente è chiara: è un progetto da non realizzare e non finanziare, come indicato nella proposta di PNRR che abbiamo presentato lo scorso febbraio (Per un’Italia più verde, innovativa e inclusiva. Il Piano nazionale di Ripresa e Resilienza che serve al Paese -> https://www.legambiente.it/comunicati-stampa/recovery-plan-ecco-il-pnrr-di-legambiente/  ). Una posizione fermamente basata su quanto documentato dalla Corte dei Conti Europea, che nel suo rapporto 2020 mette in luce i ritardi accumulati (ad oggi più di 15 anni); l’inconsistenza delle previsioni di traffico, ampiamente smentite nel corso dell’ultimo decennio e giudicate dall’ECA eccessivamente “ottimistiche” (nel 2035 24 milioni di tonnellate di merci contro i 3 attuali); i vantaggi ambientali chiaramente sovrastimati.

“Proprio su quest’ultimo dato – continua Giorgio Prino – riteniamo di doverci soffermare. ECA sottolinea come, se si rispettassero le previsioni (che ritiene ottimistiche), occorrerebbero 25 anni di attività a pieno regime per compensare i 10 milioni di tonnellate di CO2 derivanti dalla sua costruzione. Arriveremmo al 2055. Ma la stessa ECA ritiene poco realistici tempi e flussi preventivati e sottolinea come, se i flussi fossero solo la metà, si finirebbe almeno al 2080. Fuori perimetro rispetto a tutte le politiche di contrasto ai cambiamenti climatici previste nel Green Deal europeo: nel 2050 dovremo aver azzerato tutte le emissioni di CO2 dell’Unione Europea. Il tutto in presenza di una linea esistente ed ampiamente sottoutilizzata (meno del 15% della sua capacità potenziale: bloccando completamente il traffico stradale, sia sul Frejus che sul  Moncenisio, la linea esistente sarebbe in grado di garantire il trasporto di tutte le merci in transito). Possiamo aspettare la Torino-Lyon per la lotta all’emergenza climatica?”.

La Torino-Lyon è un banco di prova fondamentale per la verifica degli impegni assunti con la nuova denominazione del Ministero delle Infrastrutture e Mobilità Sostenibili e del Ministero per la Transizione Ecologica. L’aspettativa per un cambio di rotta è molto forte. Ai neo Ministri Enrico Giovannini e Massimo Cingolani chiediamo di dare un segnale tangibile, sospendendo le autorizzazioni e i finanziamenti dell’opera affinché sia possibile discutere se questo progetto sia realmente coerente con gli obiettivi di rinascita e resilienza di cui il Paese ha bisogno.

Giovani, Ruffino (Cambiamo!) Sì a iniziative a favore dell’occupazione giovanile

“I giovani non si sentono ascoltati e spesso ci danno un forte segnale di ribellione. Ogni governo ha avuto approcci diversi mancando di continuita’ su certe politiche, il family act e’ un segnale ma non e’ sufficiente, dobbiamo pensare a un aiuto piu’ poderoso che permetta ai nostri giovani un cammino verso l’autonomia e l’emancipazione”.

Dichiara in aula la deputata di Cambiamo! Daniela Ruffino intervenendo nella discussione sulla mozione per le iniziative a favore dell’occupazione, della formazione e dell’emancipazione giovanile. “La formazione professionale e’ una Cenerentola, chi la frequenta e’ visto come un giovane con pochi strumenti. Qui il governo deve fare un cambio di passo perche’ la formazione professionale e’ la grande occasione per inserirsi nel mondo del lavoro, deve essere sostenuta e rafforzata. La politica deve costruire un dialogo nuovo perche’ i nostri giovani chiedono coerenza ed ascolto e noi quello che diciamo lo dobbiamo fare. Bisogna stanziare piu’ fondi per i luoghi d’incontro, il servizio civile volontario va rivisto per permettere l’accesso a tutti. Il gruppo di Cambiamo! votera’ a favore con la caratteristica che ci contraddistingue sempre di essere propositivi e aspettarci reali risultati”, conclude.

Nasce Italexit Valsangone

Nella giornata di sabato 17 aprile si è ufficialmente costituita la sezione di Italexit in Valsangone: un nuovo fondamentale tassello per la crescita del partito del senatore Gianluigi Paragone in Piemonte. 

 

Alla presenza di Rinaldo Scarano, segretario provinciale torinese, la riunione degli iscritti ha votato con scrutinio segreto Roberto Varrone come proprio referente politico. Varrone, già consigliere comunale a Giaveno e con una consolidata esperienza politica nel valsangonese, commenta così la nascita della sezione: “Italexit rappresenta una boccata di aria fresca per questi territori prima illusi e poi abbandonati dai grandi partiti. L’ultimo anno è stato particolarmente duro per i cittadini, i lavoratori e le imprese dei nostri Comuni: nonostante la rassegnazione di molti, noi vogliamo restituire

 

ottimismo con una nuova proposta politica capace di opporsi fermamente allo status quo. Serve inoltre una riflessione particolare sul turismo pressoché azzerato con le restrizioni vigenti: la Sacra di San Michele deve diventare, insieme agli altri siti culturali della Valsangone, un riferimento per il sempre più apprezzato turismo ecocompatibile”. Varrone sarà supportato nella sua attività da Paolo Garello (in qualità di responsabile organizzativo) e Giorgio Marra (tesoriere).

 

Scarano esprime la sua soddisfazione dopo l’incontro con i militanti locali: “Ho avuto modo di parlare con persone competenti che, indipendentemente dal loro percorso personale e politico, oggi vogliono trovare una sintesi condivisa nelle battaglie di Italexit. La lunga tradizione industriale e agricola della Valsangone è stata via via smantellata negli ultimi  30 anni di Unione Europea: dobbiamo dire basta a tutto questo”.  ===

Il rischio calcolato non produca danni incalcolabili

Il premier Draghi ha dichiarato che il programma di aperture programmato dal governo risponde ad un rischio calcolato.

Non la pensano nello stesso modo i più importanti virologi del nostro Paese che paventano il pericolo che una ripresa del contagio possa imporre a breve nuove e maggiori restrizioni.  Se fosse così i danni che si produrrebbero sarebbero incalcolabili perché l’economia, le imprese e le persone difficilmente sopporterebbero un nuovo lockdown.
I dati sull’andamento della pandemia e delle vaccinazioni giustificano  la decisione del premier che si è assunto la responsabilità di decidere? Lo spero.
In altri Paesi le misure , molto più severe di quelle adottate in Italia, sono state allentate in presenza di una crescita esponenziale delle vaccinazioni che rappresentano l’unico antidoto efficace nei confronti di una ripresa del contagio. Da noi ( e non per colpa del governo ma per la difficoltà a disporre dei vaccini e per l’esistenza di situazioni molto diverse tra Regione e Regione)  le vaccinazioni non proseguono con la rapidità che sarebbe necessaria e che il governo per primo aveva auspicato.
Fino a ieri si era dichiarato che esisteva un nesso strettissimo tra vaccinazioni e allentamento delle misure.
Sia chiaro: la situazione sociale del Paese rischia di esplodere. La crisi che vivono interi settori e migliaia di famiglie è drammatica. Gli aiuti del governo, di questo e di quello precedente, hanno  solo in parte mitigato gli effetti della pandemia sull’economia e sulla stessa sopravvivenza di molte imprese e sono stati condizionati dalle inefficienze, dalle storture che da decenni caratterizzano il sistema.
Che si debbano creare le condizioni per tornare al più presto alla normalità ( dopo mesi di blocco) e fuori discussione. Solo in Italia ha potuto essere alimentata una polemica strumentale tra presunti rigoristi e presunti aperturisti come se esistesse chi si diverte a condannare il Paese al declino.
Il problema è che vanno create le condizioni di sicurezza per consentire che le aperture non diventino nel giro di poco tempo nuove chiusure con danni incalcolabili proprio per quelle imprese che si dichiara di voler difendere.
Il premier ritiene che queste condizioni esistano. Mi auguro che abbia ragione e che nei prossimi giorni le vaccinazioni procedano al ritmo di 500 mila al giorno, che partano quelle  all’interno dei luoghi di lavoro e che nessuno interpreti le aperture che si verificheranno dal 26 come una sorta di ” liberi tutti”. Perché se non sarà cosi, Draghi o non Draghi, il disastro è annunciato e a farne le spese saremo tutti.
WILMER RONZANI

“Materne Paritarie, puntualità dei contributi necessaria alla tenuta del sistema”

Magliano: “che cosa ne pensa l’Amministrazione?”

Lo chiederò alla Giunta lunedì con un’interpellanza: Istituti a rischio se i contributi dovuti non saranno erogati nei tempi previsti. Dopo un 2020 terribile, le ultime settimane di attività a singhiozzo sono state un ulteriore colpo subito. 

Lunedì in Consiglio Comunale chiederò alla Giunta Appendino, con un’interpellanza, quando l’Amministrazione abbia intenzione di versare il contributo comunale 2020 alle Materne Paritarie. La puntualità nell’erogazione dei fondi comunali a sostegno delle Scuole Paritarie FISM (Federazione delle Materne) è ancora più determinante alla luce della crisi pandemica e delle passate settimane di Zona Rossa, che hanno fatto sentire pesantemente i propri effetti negativi. Dopo un 2020 tremendo, gli ultimi mesi di attività a singhiozzo hanno inferto un nuovo, tremendo colpo alle Scuole. Chiederò inoltre se l’Amministrazione abbia individuato altre modalità per sostenere gli istituti scolastici paritari aderenti alla FISM in questa delicatissima fase, dal momento che la sola puntualità, pur necessaria, potrebbe non essere sufficiente. Il ruolo delle Materne è fondamentale inoltre per garantire alle mamme e ai papà la possibilità di conciliare famiglia e lavoro e i rispettivi tempi nel corso della giornata e della settimana. Le Materne Paritarie aderenti alla FISM ospitano oltre 5.500 bambini e danno lavoro a più di 500 persone. Molto spesso i versamenti del Comune sono erogati con forti e gravi ritardi, fatto che, come Moderati, abbiamo più volte portato all’attenzione dell’Amministrazione con atti consiliari presentati in questi anni. Non possiamo permetterci che il sistema delle Scuole Paritarie crolli: in gioco c’è la libertà di educazione, diritto costituzionalmente sancito, e il futuro di tante Scuole Paritarie (messe in gravissima difficoltà dagli ultimi mesi di emergenza); ma si tratta anche di difendere centinaia di posti di lavoro e, in ultima analisi, la tenuta dell’intero sistema pubblico, che non avrebbe la possibilità strutturale, organizzativa e didattica di assorbire un improvviso e cospicuo surplus di alunni.
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Silvio Magliano – Capogruppo Moderati, Consiglio Comunale Torino.