POLITICA- Pagina 29

Portici, Nallo-Balbo: FdI attacca, ma i cittadini non sono stupidi

Gli attacchi, anche personali, dei consiglieri Ravello e Poggio Sartori sulla situazione dei portici di Torino dimostrano un approccio superficiale: parlare di decoro urbano senza considerare la presa in carico sanitaria dei senza fissa dimora è semplicemente ipocrita. Il trattamento delle dipendenze e le cure psichiatriche sono in capo alla Regione. Se la situazione non cambia, perché chi ha il potere di intervenire non lo fa? Lo abbiamo chiesto con emendamenti al Bilancio, proponendo l’assunzione di personale sanitario a supporto delle equipe di strada, ma il centrodestra unito ha votato contro. Non si può ignorare il problema e poi raccontare menzogne ai cittadini” dichiara la consigliera regionale Vittoria Nallo (Stati Uniti d’Europa per il Piemonte). Rispondendo alle parole dei colleghi di FDI – che avevano dichiarato che “la collega Nallo non farebbe fatica ad abitare e lavorare tra escrementi, urina e senzatetto aggressivi perché alterati dall’abuso di alcol” – Nallo replica: “Parole indegne di chi siede in un’Istituzione. Chi governa ha il dovere di agire, non di alimentare polemiche.” Chantal Balbo di Vinadio, coordinatrice IV Commissione Circoscrizione 1, aggiunge: “Chiediamo l’intervento dell’ASL proprio per risolvere il problema e per rispondere alle preoccupazioni dei residenti. Stanno cercando di metterci i cittadini contro, ma parlare di senza fissa dimora senza parlare di sanità significa non occuparsi del problema. L’80% di queste persone ha bisogno di cure e le equipe di strada oggi non sono nelle condizioni di fare questo lavoro.”

Ravetti (Pd): “Chiarezza sul futuro delle Province”

Il vicepresidente del Consiglio regionale del Piemonte Domenico Ravetti commenta  quanto emerso all’assemblea UPI del Piemonte e le dichiarazioni del Presidente Cirio

«Sulla riforma delle Province e sulla necessità di ridare loro dignità sono d’accordo con Cirio, con il neopresidente UPI Piemonte Alessandro Lana e con la Lega. Dalla riunione di ieri dell’Unione Province Italiane del Piemonte è emersa un’esigenza di chiarezza sul futuro di questi enti, che sono stati erroneamente demonizzati come “inutili”, ma che servono realmente ai cittadini, venendo a toccare temi concreti che interessano la loro quotidianità. Se il Governo nazionale decidesse di stanziare le necessarie risorse per la gestione di un elenco preciso e chiaro di funzioni, evitando sovrapposizioni, allora sarebbe opportuno anche rimettere nelle mani degli elettori la scelta del Presidente e del Consiglio provinciale. Il decentramento dei poteri è sempre stato un principio a cui si sono ispirati i democratici, a partire dalle scritture di tutte le Carte Costituzionali».

Domenico RAVETTI

Vicepresidente Consiglio regionale del Piemonte

Commemorazione di Alcide De Gasperi a Moncalieri

“Ispirazione, Europa, futuro. Commemorazione di Alcide De Gasperi” al Centro Culturale San Francesco del Carlo Alberto a Moncalieri 
Nel 2024 è caduto il settantesimo anniversario della morte di uno dei pochi statisti autenticamente di livello europeo, Alcide DeGasperi, democristiano, erede e continuatore del miglior pensiero politico di cattolici, quello sturziano che è un richiamo a coerenza, storia, identità, autonomia. In questo inizio di 2025 si aggiunge la bella notizia della chiusura nel Palazzo Apostolico Lateranense, a Roma,  dell’inchiesta diocesana sulla vita,  le virtù eroiche, fama di santità e dei segni del  grande statista trentino,  Servo di Dio, laico e padre di famiglia.
Anche a seguito delle elezioni tedesche,  in quello che Papa Francesco definisce un cambiamento d’epoca, il Centro Culturale San Francesco del Carlo Alberto organizza una giornata per commemorarlo e riflettere su ispirazione,  Europa e futuro.
Alle ore 17,30 a porte chiuse, su invito (da richiedere via mail), “incontro/confronto tra presenze storiche popolari e democratico cristiani europee di lingua italiana: analisi su popolarismo europeo, protagonismo dei cattolici, partecipazione e rappresentanza”.
Alle ore 21 aperto al pubblico “Alcide De Gasperi e l’ispirazione democratico cristiana per il buon governo e il sogno dell’Europa per i giovani” Intervengono: Lorenzo Bugli, vice Presidente del giovanile dell’Internazionale Democratica centrista; Marco Mularoni, Presidente GDC Repubblica di San Marino; Emanuele Cangini, Segretario GDC Repubblica  di San Marino; Francesco Sismondini, Presidente European Democrat Students del Ppe.
Coordina: Markus Krienke, ordinario di filosofia  moderna e etica sociale presso la Facoltà di Teologia di Lugano e direttore Cattedra Rosmini.
Relazione: Mario Mauro, già Vice Presidente del Parlamento Europeo e Ministro della Difesa.
Saluti: Giancarlo Chiapello, Presidente sfdca. Sede del convegno Palazzo Mombello del Real Collegio Carlo Alberto via Real Collegio 28, Moncalieri (To), sarà eccezionalmente esposto dall’archivio dell’ultima sezione sturziana operativa d’Italia, la popolare “Alfredo Rista” di Moncalieri, il gonfalone cucito nel ’46/’48.

In piazza a Torino per l’Ucraina

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Diverse centinaia di persone hanno manifestato oggi pomeriggio  in piazza Carignano  nel centro di Torino. La  manifestazione per l’Ucraina è stata organizzata da Azione, +Europa, Giovani Democratici e altre sigle davanti a Palazzo Carignano all’insegna dello slogan: “Siamo europei e siamo con gli ucraini”.

(foto Facebook di M. Bursuc)

È uno degli slogan che campeggia sui cartelli che i manifestanti hanno esibito in piazza Carignano, davanti

La crisi del commercio nasce dalla bassa crescita dell’economia torinese

E anche dai troppi Centri Commerciali, dalla mancanza di sicurezza, da Amazon etc.

Caro Direttore,
Venerdi ho seguito per due ore l’incontro sul commerci tenutosi in Barriera di Milano e ho visto che qualcuno non ha ancora capito perché a Torino hanno chiuso molti negozi. Quante volte in passato se uno perdeva lavoro si dava da fare per aprire una attività commerciale? Perché allora a Torino la economia cresceva bene e la domanda di consumi era alta. Ora non più. Torino da venticinque anni cresce meno della media nazionale e questo ha impoverito molta gente al punto che nel 2012, tredici anni fa, l’Arcivescovo di Torino denunciava la esistenza di due Torino, quella che sta bene e la metà che sta male. Negli ultimi anni la metà che sta male, che abita prevalentemente in Barriera, Aurora Mirafiori Sud, Falchera e Vallette , purtroppo ha visto peggiorare ulteriormente la situazione e quindi consuma di meno. La Crisi del Commercio torinese che si vede dalle tante chiusure dei negozi, nasce cioè  dalla bassa crescita economica della Città che come dico da tempo e come ha confermato Banca d’Italia in vent’anni ha perso 18 punti rispetto a Bologna. Alla bassa crescita economica che ha il suo epicentro nella crisi del settore auto e nella riduzione di personale a Mirafiori e in tante aziende dell’indotto si aggiunge l’effetto di aver autorizzato da parte del Comune  la apertura di troppi Centri Commerciali, dalla mancanza di sicurezza, da Amazon etc. Prima annotazione , nonostante  le amministrazioni del PD abbiano autorizzato tanti centri commerciali molti commercianti continuano a votare PD o gruppi satelliti. Mistero gaudioso. Se si studia il PIL torinese o il fatturato economico di Torino si vede che senza considerare il settore bancario, al primo posto c’è l’industria e i servizi alla industria , dai Centri di ricerca al Design alle aziende dell’indotto, il commercio viene dopo , dopo ci sono  il turismo e la cultura e la pubblica amministrazione.
La domanda di consumi nasce quindi dai redditi che vengono pagati agli addetti dei vari settori. Non a caso l’industria è il settore secondario e il commercio terziario. Dovrebbe essere evidente che se cala la attività industriale e Torino da oltre 15 anni  è la capitale della cassa integrazione (che paga uno stipendio al 60-70%) e’ evidente che la domanda di consumi da parte di decine di migliaia di famiglie cala. Difendere l’industria dell’auto come sostengo da tempo non vuol dire difendere solo un settore tecnologico dove c’è ricerca soprattutto ora che a Torino il Governo Meloni ha assegnato il Centro per la intelligenza artificiale ma vuol dire la domanda di consumi e  sostenere le attività commerciali . I commercianti torinesi dovrebbero votare tutti il sottoscritto come i trasportatori e i pendolari. Quando la FIAT tirava c’era coda anche nei ristoranti e negli alberghi torinesi . Un settore quello dell’auto che interessa almeno un quarto della attività formativa del Politecnico di Torino. L’industria, non mi stancherò mai di dirlo, lavora con contratti a tempo indeterminato e paga 14 mensilità all’anno.  Ieri il presidente del Comitato Barriera Giuseppe Dramisino ha portato i dati di un sondaggio fatto tra la gente secondo il quale il 51% preferisce andare al supermercato perché hanno un parcheggio interno e hanno un servizio di vigilanza privata. La mancanza di sicurezza e’ l’altra causa che mette in difficoltà il piccolo commercio.
Ecco perché i commercianti dovrebbero battersi per rilanciare lo sviluppo di Torino difendendo l’industria , impegnarsi sul settore dell’aerospazio e per le infrastrutture come la tangenziale, la Metro e la TAV, rilanciare l’aeroporto e battersi perché gli eventi non si svolgano solo nel Centro della Città. Se non si rilancia la economia faccio fatica a pensare che il commercio riesca a rilanciarsi e a chiedere i finanziamenti di cui ha parlato il simpatico assessore Chiavarino. Ecco perché saranno decisive le prossime elezioni comunali .
Mino GIACHINO 
Responsabile piemontese trasporti FDI

Azione in Piazza per l’Ucraina

Dichiarazione dell’on. Daniela Ruffino, commissario di Azione in Piemonte:
A Torino e negli altri capoluoghi di provincia in Piemonte, Azione scenderà domenica 2 marzo in piazza per manifestare la nostra solidarietà a Volodymyr Zelenski e al popolo ucraino che con orgoglio e a prezzo di gravi sacrifici difende la propria libertà e indipendenza contro l’aggressione vigkiacca di Vladimir Putin. Zelenski è oggi il simbolo migliore della Resistenza dell’Occidente contro il despota russo e le sue mire imperialiste che risospingono la Russia nel suo passato più buio.
Con Zelensky è tutta l’Unione europea e l’Occidente sotto attacco. È una guerra portata da un dittatore contro la nostra civiltà. Difendere l’Ucraina, aiutarla e assisterla con ogni mezzo significa difendere l’Italia e tutta l’Europa.

In Piazza Carignano per l’Ucraina

Domenica 2 marzo ore 17 in Piazza Carignano invitiamo la popolazione torinese ad unirsi a noi per manifestare vicinanza attiva a Zelensky e all’Ucraina invasa dal dittatore Putin. Contro il bullismo istituzionale di Trump e Vance serve uno scatto di orgoglio più per arrivare finalmente agli Stati Uniti D’Europa.
Azione Torino
+Europa Torino
Associazione radicale Adelaide Aglietta

I Popolari sono nel PPE

LO SCENARIO POLITICO  di Giorgio Merlo

Gli eventi politici internazionali cambiano, e cambieranno in modo sempre più radicale, le agende
politiche nazionali. E quindi anche quella italiana. E non solo perchè il progetto politico della
politica estera ridiventerà centrale per la stessa costruzione delle alleanze e delle coalizioni, ma
per la semplice ragione che avranno sempre più vita corta gli atteggiamenti balbettanti, equivoci o
puramente opportunistici. Fuor di metafora, difficilmente una coalizione – come ad esempio quella
del cosiddetto ‘campo largo’ – sarà politicamente credibile se al suo interno si contano 5 o 6
posizioni diverse, se non addirittura alternative, rispetto ai temi cruciali della politica estera. E
quindi della reale collocazione dell’Italia nell’Europa e a livello internazionale. Un tema, questo,
che è stato bruscamente accelerato dopo l’elezione del nuovo Presidente degli Stati Uniti
d’America ma anche dopo la recente elezione del Parlamento tedesco. È del tutto evidente, al
riguardo, che ogni forza politica si dovrà assumere le proprie responsabilità e mettere in campo la
propria coerenza culturale. Perchè di questo si parla e non di altro.
Ed è proprio su questo versante che, ad esempio, assumeranno di nuovo una grande importanza
le cosiddette “famiglie” politiche europee. E quindi, e di conseguenza, l’appartenenza dei singoli
partiti nazionali alle tradizionali famiglie politiche europee. Per coerenza, e non per convenienza.
Sotto questo versante il tema della cultura Popolare, della tradizione Popolare, del pensiero
Popolare di ispirazione cristiana sono chiamati, anch’essi, ad essere coerenti con la propria storia
nella nuova geografia politica che si è aperta e che è destinata ad essere sempre più esigente nei
prossimi mesi ed anni. Ed è abbastanza naturale prendere atto che il ritorno delle grandi famiglie
politiche europee può segnare anche, e soprattutto a livello nazionale, il ritorno della politica e del
suo significato più autentico. E il PPE, al riguardo, può rappresentare nel suo interno le varie
sensibilità e anche le diversità che completano e arricchiscono il vasto e articolato mondo del
cattolicesimo politico nelle sue molte declinazioni. Certo, non può essere solo la tendenza
conservatrice ad esaurire la composita e ricca famiglia Popolare. Perchè, per rispetto delle
diversità dei singoli paesi europei e per le svariate sensibilità che caratterizzano la tradizione del
cattolicesimo politico europeo, il PPE non può non farsi carico di questa pluralità di accenti e di
ricchezze che attualmente sono riconducibili all’area popolare, cristiano sociale e cattolico
popolare. Ed è altrettanto vero che questa tradizione, questa cultura e questo pensiero oggi non
possono essere collocati in famiglie politiche e culturali che sono semplicemente diversi se non
addirittura alternative rispetto al pensiero di matrice Popolare.
Ecco perchè, anche in una fase storica particolarmente delicata e complessa come quella
contemporanea, possono arrivare iniziative e scelte che contribuiscono non solo a semplificare il
quadro politico ma renderlo, tutto sommato, più trasparente, più credibile e più coerente. A
cominciare, appunto, dal profilo, dalla natura e dalla consistenza del PPE e, di conseguenza, della
collocazione concreta della cultura politica del popolarismo e del cattolicesimo politico nazionale
ed europeo.

Bilancio Regione: Avs, gli odg approvati

Sono quattro gli impegni che Alleanza Verdi Sinistra è riuscita a far prendere alla Giunta regionale mediante l’approvazione di ordini del giorno collegati al bilancio:
1. Contrastare lavoro nero e sfruttamento, in particolare in agricoltura, attraverso la prosecuzione del progetto Common Ground, già attivo nel 2023-2024 e che vogliamo sia rifinanziato anche per il 2025. Oltre a ciò, la Giunta si è impegnata a rendere strutturali le politiche attive di contrasto al caporalato, potenziando i centri per l’impiego nelle aree maggiormente interessate, incentivando le assunzioni dirette da parte delle aziende agricole, l’ospitalità in azienda, il miglioramento del trasporto pubblico e il coinvolgimento dei comuni per soluzioni abitative dignitose.
2. Abbiamo chiesto e ottenuto l’impegno a istituire un tavolo di coordinamento regionale per tutte le attività connesse alla realizzazione delle Case della Comunità e degli Ospedali di Comunità che verranno costruiti con il PNRR: senza questa attività di programmazione dei servizi e delle assunzioni, da svolgersi con gli enti locali e le parti sociali, il rischio è che le Case della Comunità restino scatole vuote. Un rischio che non possiamo permetterci.
3. Siamo riuscite a far congelare il provvedimento di soppressione dei bus che portano lavoratori e lavoratrici nelle loro aziende, in provincia di Torino. Come segnalato dalle sigle sindacali la soppressione di questo servizio di trasporto pubblico avrebbe rappresentato già dal 3 marzo la sostanziale impossibilità di recarsi a lavoro per diverse persone e avrebbe colpito il diritto alla mobilità soprattutto delle persone più fragili.
4. Abbiamo ottenuto un impegno più strutturale della Regione Piemonte per l’accoglienza, l’ospedalizzazione e la cura di minori stranieri che non hanno accesso alle cure nei loro paesi, attraverso la collaborazione con la Child Care Italian Network.
E, ancora, abbiamo avuto un’apertura per noi molto importante da parte della Giunta per la copertura da parte della Regione della quota volontaria d’iscrizione al Servizio Sanitario Nazionale, aumentata dal Governo Meloni da 300 euro a 2mila euro, per le persone straniere in carico ai servizi sociali. L’aumento ha fatto diminuire del 70% le iscrizioni nel 2024, determinando la rinuncia alle cure e l’aggravamento delle patologie per persone che più ne avrebbero bisogno.
Alice Ravinale
Valentina Cera
Giulia Marro