Caro Sindaco,
Caro Sindaco,
“Rimaniamo basiti e sinceramente indignati: nella Terza Commissione consiliare, mentre si discuteva una modifica ai criteri di rappresentanza della CRC (Comitato di Concertazione Regionale), il centrosinistra ha scelto l’astensione sull’unico, sacrosanto, aggiornamento, proposto dal vicepresidente Chiorino: l’ingresso di due rappresentanti delle persone con disabilità all’interno di questo organismo fondamentale, possibilità introdotta grazie alla nuova legge 32/2023, voluta fortemente dal vicepresidente stesso.
Una proposta di civiltà, buonsenso e giustizia sociale che ha trovato consenso granitico solo tra le forze del centrodestra, mentre la sinistra, in preda al solito furore ideologico, ha preferito restare alla finestra. D’altra parte, per qualcuno è più importante andare contro il centrodestra che stare dalla parte dei più fragili. Ci chiediamo: cos’ha da temere la sinistra dalla voce delle persone con disabilità e delle loro famiglie? Forse il fastidio è che, finalmente, qualcuno stia dando loro una rappresentanza concreta, dopo anni di vuoto istituzionale lasciato proprio da chi oggi si astiene?
Fratelli d’Italia ha fatto una scelta di campo netta: stare dalla parte di chi non ha voce, per garantirgli finalmente una rappresentanza. Altri, invece, restano prigionieri delle proprie ossessioni ideologiche. Ci chiediamo chi possa rappresentare oggi la sinistra, se oggi la sinistra non si sente rappresentante nemmeno delle persone con disabilità”.
Lo afferma in una nota il gruppo consiliare di Fratelli d’Italia – Regione Piemonte.
cs
IN PROGRAMMA VENERDÌ 9 MAGGIO
SERVONO AGENTI NON RASSICURAZIONI
“E’ una sonora bocciatura della Giunta Lo Russo, servono agenti e non rassicurazioni”. Così Roberto Ravello, vice Capogruppo di Fratelli d’Italia in Regione Piemonte, commentando i dati Censis contenuti nel 1° Rapporto Univ-Censis «La sicurezza fuori casa».
“In fatto di organico – continua Ravello – il Comune è inadempiente e non rispetta le leggi vigenti in termini di fabbisogno minimo. E’ inutile definire la sicurezza come un tema trasversale se poi ciascuno non fa la propria parte: credo che a fronte di un impegno concreto di Governo e Regione, che per esempio ha aumentato i fondi sulla sicurezza nell’ultimo bilancio, il Comune, per scelta politica, sia rimasto grossomodo con le mani in mano. Un torpore che pesa sulle vite dei cittadini, ogni giorno”.
“Non esiste alcuna volontà di riconversione dell’ospedale di Carmagnola”. Lo dichiara Davide Nicco, Presidente del Consiglio regionale del Piemonte, confutando in maniera netta le notizie che stanno circolando in queste ore.
“Insieme all’assessore Federico Riboldi, con cui mi confronto quasi quotidianamente, – sottolinea Nicco – voglio rassicurare tutti i cittadini del carmagnolese smentendo categoricamente l’ipotesi di ridimensionamento. Non esiste alcuna indicazione politica di dare seguito ad una scelta del genere nel Piano Socio Sanitario in fase di elaborazione. Anzi si sta lavorando per incrementare i servizi territoriali dell’intera ASL TO5. Un nuovo assetto che troverà il suo completamento definitivo, non prima di 4-5 anni, con la realizzazione del nuovo ospedale di Cambiano. Fino ad allora è comunque prevista la messa in funzione di due ospedali di comunità, uno a Nichelino e l’altro a Carignano, e tutta una serie di ‘Case di comunità’ i cui lavori sono in corso: a Vinovo, Trofarello, La Loggia, Castelnuovo Don Bosco, Poirino e la stessa Carmagnola. Sono state anche giá attivate tre Centrali Operative Territoriali a Nichelino, Moncalieri e Chieri. Non vi è, quindi, alcuna intenzione di toccare, in diminuzione, i servizi”.
Il presidio ospedaliero di Carmagnola rappresenta un punto di riferimento fondamentale per tutto il territorio “e il suo ruolo prezioso non è, da noi, in alcun modo messo in discussione”, rimarca il presidente.
“Siamo consapevoli della difficoltà del compito, ma, con l’assessore Riboldi, la nostra volontà è quella di continuare a lavorare in modo responsabile per difendere i nostri presidi territoriali e lavoriamo per rafforzarli, non per ridurli. Per aumentare le prestazioni garantite ai cittadini, non per diminuirle”, conclude Nicco.
Leggi l’articolo su L’identità:
Leader radicale, giurata popolare, pioniera verde.
A cura di: Fondazione di studi storici Gaetano Salvemini
Date: martedì 13 maggio, 20 maggio, 27 maggio 2025 | h 17:30 – 20:00
Luogo: Auditorium – Polo del ‘900 (Piazzetta Franco Antonicelli – Torino)
In occasione del venticinquesimo anniversario della morte di Adelaide Aglietta un convegno intende approfondire vari aspetti della sua figura e il ruolo che da protagonista ebbe nella storia politica e sociale italiana, europea e internazionale. Si intende ricordare il suo impegno per le battaglie sui diritti civili, dal suo avvicinamento al Partito Radicale fino alla sua elezione a segretaria del partito stesso nel 1976, prima donna in Italia a ricoprire un ruolo ai vertici di un partito politico, in una società in cui l’emancipazione femminile era ancora assai problematica.
Deputata per quattro legislature, dalla VII alla X, si è poi seduta negli scranni del Parlamento Europeo per dieci anni, dal 1989 al 1999, con il Gruppo Verde, portando avanti pioneristicamente le battaglie ecologiste e concorrendo con perseveranza alle lotte per la federazione europea.
Vi è però un preciso e delicato momento della sua biografia che si è fissato nella mente dei testimoni del suo tempo: il primo processo alle Brigate Rosse. Infatti, fu sorteggiata, dopo il rifiuto di oltre un centinaio di cittadini, come giurata popolare nel processo di Torino, accettando con un coraggio non comune un ruolo tra i più difficili e pericolosi in quel momento. Il processo era ripreso nel marzo del 1978 dopo la sospensione dovuta all’assassinio dell’avvocato Fulvio Croce, presidente della Camera Penale, che aveva assunto su di sé la difesa dei brigatisti. Si viveva quindi in un clima di terrore determinato dalle minacce dei terroristi a chi avesse concorso alla regolarità del processo. Era una sfida allo Stato e alle sue istituzioni democratiche. Adelaide Aglietta ha documentato quanto successo in quei mesi cruciali in quello che diventerà il suo “Diario di una giurata popolare nel Processo alle Brigate Rosse”, che restituisce un memoriale fondamentale per la ricostruzione di quei momenti.
Al fine di far rivivere la memoria storica di Adelaide Aglietta e approfondire ulteriormente alcune questioni che negli anni della prima repubblica l’hanno resa protagonista, la Fondazione Salvemini si pone l’obiettivo di restituire, attraverso un convegno, un profilo storico-biografico della leader radicale, analizzando le dinamiche umane e politiche con cui si trovò ad interagire. Nel farlo, si sono coinvolti sia studiosi che testimoni in grado di ripercorrere i momenti salienti dell’esperienza di donna impegnata nella emancipazione dei ruoli femminili, di leader radicale in lotta per i diritti civili, di ecologista e di federalista europea.
Il convegno, che si svolgerà in tre sessioni, intende approfondire i seguenti aspetti:
I) UNA VITA PER LA POLITICA, UNA VITA PER I DIRITTI. Verrà approfondito il ruolo di Aglietta all’interno del Partito Radicale e il suo impegno per i diritti civili a partire dal referendum sul divorzio, con uno sguardo sulla sua elezione a segretaria e sui suoi mandati da deputata;
II) GIURATA POPOLARE AL PROCESSO ALLE BRIGATE ROSSE. Si tratterà del processo alle Brigate Rosse e dell’importanza che il suo diario ha avuto e ha come testimonianza storica per la ricostruzione di quell’avvenimento e quel momento storico;
III) EUROPARLAMENTARE, TRA AMBIENTE E STATO DI DIRITTO. Verrà approfondito il suo impegno all’interno del Parlamento Europeo per le battaglie ecologiste e quelle per i diritti umani nel mondo con una visione federalista europea, appartenente al neonato Gruppo Verde.
“Per la Fondazione Salvemini ricordare Adelaide Aglietta è doveroso non solo per il legame che ha avuto con la nostra città, ma soprattutto per le battaglie di libertà di cui si è fatta promotrice che hanno riguardato milioni di persone in Italia e nel mondo. La nostra Fondazione, intitolata a Gaetano Salvemini, intende riunire una pluralità di valori e riferimenti, e proprio per tali motivi cerchiamo di valorizzare figure politiche che hanno contribuito a segnare una pagina della storia del nostro Paese. Una pagina, quella scritta da Aglietta, contraddistinta dal coraggio della sua azione politica, dall’elezione a segretaria di partito, prima donna in Italia, all’accettazione del ruolo di giurata popolare allo storico processo alle Brigate Rosse. Aglietta è stata un esempio e una personalità di avanguardia che merita di essere ricordata per valutare, 25 anni dopo, l’attualità dei suoi sforzi” – dichiara così Marco Brunazzi, presidente della Fondazione Salvemini.
Programma:
13 maggio 2025, h 17:30/20:00
UNA VITA PER LA POLITICA, UNA VITA PER I DIRITTI
Intervengono: Lorenzo Strik Lievers (storico e già senatore radicale), Lucia Bonfreschi (Ricercatrice UniRoma3), Igor Boni (politico e attivista).
Videosaluto di: Emma Bonino (già senatrice e Commissaria Europea).
Modera: Silvja Manzi (politica e attivista).
20 maggio 2025, h 17:30/20:00
GIURATA POPOLARE AL PROCESSO DELLE BRIGATE ROSSE
Intervengono: Adriano Sofri (giornalista), Alberto Mittone (avvocato), Paolo Chicco (avvocato e saggista)
Saluto di: Roberto Capra (Presidente Camera penale Vittorio Chiusano).
Modera: Silvja Manzi (politica e attivista).
27 maggio 2025, h 17:30/20:00
EUROPARLAMENTARE, TRA AMBIENTE E STATO DI DIRITTO
Intervengono: Olivia Ratti (già amministratrice per il Gruppo Verde al Parlamento europeo), Giorgio Grimaldi (professore in Storia delle relazioni internazionali UniLink), Valentino Castellani (già sindaco di Torino), Marco Boato (già senatore).
Videosaluto di: Francesco Rutelli (già vicepresidente del Consiglio dei Ministri).
Modera: Lorenzo Cabulliese (Fondazione Salvemini).
“SERVONO ASSUNZIONI, TUTELE E UN VERO RICAMBIO GENERAZIONALE NELLA POLIZIA LOCALE.”
Nel corso del Consiglio Comunale la Consigliera di Forza Italia, Federica Scanderebech, ha espresso forti perplessità sulla riorganizzazione del Corpo di Polizia Locale di Torino annunciata dall’Assessore Porcedda. A preoccupare sono le condizioni di un personale già provato, su cui si vorrebbe scaricare l’intero peso del nuovo assetto operativo. Un disagio diffuso, segnalato da più sigle sindacali e confermato dagli stessi agenti.
Dichiara SCANDEREBECH “Il Corpo è composto in larga parte da agenti over 50, con un’età media oltre i 54 anni e una prospettiva pensionistica fissata a 67, senza che il loro lavoro sia riconosciuto come usurante. A questo personale si continua a chiedere di svolgere incarichi sempre più complessi, spesso simili a quelli delle Forze dell’Ordine statali, ma senza il medesimo riconoscimento giuridico, le necessarie tutele o strumenti adeguati. È un sistema ormai sbilanciato, che non regge più.”
“Di fronte a queste condizioni, parlare di potenziamento del servizio esterno senza affrontare la questione del ricambio generazionale è illusorio. I pensionamenti continuano a superare le assunzioni e non esiste un piano credibile per rafforzare organicamente il Corpo. Eppure, la graduatoria dell’ultimo concorso è ancora valida fino al 2026 e rappresenta un’opportunità concreta per inserire nuove risorse. È inaccettabile lasciarla inutilizzata, mentre la città evolve e richiede un presidio sempre più qualificato e capillare.”
“Si sta giocando una partita sulla pelle di chi è ogni giorno in strada, esponendo agenti già logorati a carichi insostenibili. Serve un intervento strutturale: nuove assunzioni, investimenti mirati, tutele legali e una revisione dello status giuridico degli agenti. Senza queste azioni, ogni tentativo di riorganizzazione sarà solo uno scarico di responsabilità su chi, nonostante tutto, continua a garantire la presenza sul territorio.”
Conclude SCANDEREBECH “Il Comune deve assumersi la responsabilità di un vero rilancio del Corpo di Polizia Locale. Non si può continuare a chiedere sempre di più, senza offrire strumenti, diritti e prospettive. La sicurezza urbana non si costruisce con operazioni di facciata, ma con programmazione, rispetto e un investimento serio sul futuro. Si parta subito da un piano concreto di rafforzamento organico.”