POLITICA- Pagina 28

Giunta regionale a Limone Piemonte

Bilancio e piano socio-sanitario al centro della giornata di lavori. Il punto sul Tunnel del Tenda: «Il Politecnico sta studiando una modalità di transito a doppio senso. Dalla Regione ristori per le attività colpite dai ritardi del cantiere»

«Abbiamo scelto di convocare la prima riunione della giunta itinerante a Limone Piemonte come segnale di vicinanza a una comunità che da troppi anni subisce le conseguenze di un cantiere, quello del tunnel del Tenda, che ha avuto diverse vicissitudini, non ultima la tempesta Alex, e accumulato ritardi che provocano gravi disagi sul sistema economico e turistico della valle. Come è ben noto, la Regione non ha competenze su questo cantiere e quest’opera, ma continua a far pressing sull’azienda perché rispetti gli impegni ed è vicina al territorio» ha dichiarato il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio, cheha riunito la giunta in Comune a Limone Piemonte in una giornata di lavori che è iniziata con un saluto con i sindaci della zona, proseguita con i lavori della giunta e poi conclusa con un approfondimento e un sopralluogo al cantiere del tunnel del Tenda insieme al commissario di Anas, Nicola Prisco e al Comitato di monitoraggio.
Durante la mattinata i lavori della giunta si sono concentrati sul bilancio dopo la parifica della Corte dei Conti e il riparto del fondo sanitario nazionale che ha destinato al Piemonte 315 milioni di euro in più rispetto al 2023. Si è poi stabilito che a settembre sarà avviato il tavolo di lavoro per la definizione del piano socio-sanitario a cui lavorerà una struttura speciale di missione che sarà istituita con delibera della giunta.
Nel pomeriggio i lavori si sono concentrati sul tunnel del Tenda. Il commissario di Anas Nicola Prisco ha confermato la data di fine lavori al 15 novembre, con l’obiettivo di aprire al transito prima dell’inverno. Prisco ha evidenziato che, per quanto riguarda il ponte, i lavori proseguono speditamente e l’obiettivo è concluderli entro fine settembre. Continua anche la realizzazione della variante di 170 metri all’interno della galleria per i quali Anas è in pressing sull’impresa per il rispetto dei tempi. Il commissario ha poi informato la Regione che è stato completato il progetto per il secondo tunnel, ora all’esame della commissione intergovernativa.
All’incontro in Comune hanno partecipato anche il sindaco di Limone Piemonte Massimo Riberi e il presidente dell’Unione montana Gian Piero Dalmasso. «Ringraziamo la giunta regionale per l’attenzione e la vicinanza alla comunità e all’amministrazione di Limone Piemonte – hanno dichiarato Riberi e Dalmasso – Nei mesi scorsi abbiamo sollecitato sostegni economici per le attività economiche della valle e ora chiediamo di continuare a vigilare sul rispetto dei tempi del cantiere su cui auspichiamo che Anas e l’azienda concentrino ogni sforzo di manodopera perché questo territorio non può permettersi ulteriori ritardi che stanno già ora avendo gravi conseguenze sul nostro sistema economico e turistico».
Al termine dell’incontro in Comune la giunta si è spostata al cantiere del Tenda dove ha incontrato il Comitato di monitoraggio. «Abbiamo chiesto ad Anas di vigilare perché l’azienda rispetti i tempi di consegna – ha detto Cirio – Abbiamo sentito parlare di una settimana di stop dei lavori in agosto per le ferie, auspichiamo che questo non avvenga perché questo cantiere, come sappiamo, di stop ne ha già subiti molti».
Il presidente ha poi annunciato di aver individuato la modalità per erogare ristori al territorio. «La Regione in questi anni ha pagato con risorse proprie i collegamenti ferroviari sul confine per circa 3 milioni di euro che Anas ora è disponibile a rimborsare, almeno in parte: useremo quelle risorse per ristorare le attività commerciali e del turismo che subiscono i danni dalla chiusura prolungata del tunnel», ha spiegato il presidente. E a proposito della circolazione una volta ultimata la galleria ha aggiunto: «Abbiamo affidato al professor Giuseppe Ferro del Politecnico di Torino l’incarico di studiare e definire le modalità con le quali possa essere possibile l’apertura a doppio senso di marcia del tunnel, in attesa che siano avviati e completati i lavori nella galleria storica per cui attendiamo l’approvazione del progetto da parte della Commissione intergovernativa e la garanzie delle risorse da parte del governo francese, visto che l’Italia ha già assicurato la copertura economica della sua quota».

Ambrogio (Fdi): “Metropolitana, più che la manutenzione poté la disorganizzazione”

“Non è questione di sindacare nel merito gli interventi tecnici necessari, ma ciò che è avvenuto a valle: più che la manutenzione, pesa la disorganizzazione”. Ad affermarlo Paola Ambrogio, Senatore di Fratelli d’Italia. “Sabato, il primo giorno di chiusura della metropolitana torinese è stato un incubo, sia per chi la città la vive sia per chi la visita. E’ il secondo anno – continua la Ambrogio – che viene commesso il medesimo errore di valutazione: non è più la Torino di un tempo, caratterizzata da un esodo estivo di massa legato agli equilibri produttivi di automotive e indotto. Questa è una Torino diversa, che non permette di considerare agosto come una zona franca. A maggior ragione, pare sempre più ingiustificabile la scelta di non far coincidere esattamente lo stop della metro con la sospensione di Ztl e strisce blu: il buonsenso avrebbe evitato il peggio, consentendo ai cittadini di utilizzare il mezzo privato senza vincoli e balzelli. Auspico che almeno venga fatto un ragionamento, in tal senso, per la seconda metà del mese, quando tutto, eccetto la metro, tornerà a regime”.

Caso Renzi, partiti personali al capolinea?

LO SCENARIO POLITICO di Giorgio Merlo

Uno degli elementi più nefasti per la qualità della democrazia e per la stessa credibilità dei partiti
politici è indubbiamente rappresentato dall’irruzione dei cosiddetti “partiti personali”. Ovvero,
partiti che non hanno democrazia interna, che non conoscono il confronto politico se non come
strumento per applaudire ed osannare il capo e, infine, che non elaborano collegialmente il
progetto politico perchè vene semplicemente trasmesso dal capo ai tifosi saldamente seduti sugli
spalti. O a mezzo stampa o attraverso incontri appositamente convocati per illustrare la strada da
intraprendere. Insomma, una prassi che è sufficientemente nota per essere ulteriormente
descritta.
Ora, per entrare nello specifico dell’attualità, non può passare sotto silenzio la recente vicenda
politica che ha coinvolto il partito personale di Renzi, Italia Viva. Una vicenda, però, che non fa
notizia per l’ennesima, nonchè simpatica, piroetta politica del suo capo. E neanche per la
proposta politica che rinnega sistematicamente e radicalmente tutto ciò che è stato detto negli
ultimi 2 anni da quel partito. Un comportamento, appunto, che non fa granché notizia perchè
ormai tutti sono abituati ai cambiamenti repentini di linea e di strategia politica dell’ex segretario
del Pd.
La vera notizia, semmai, è un’altra. Non di merito ma di metodo. E cioè, anche in un rigoroso e
scientifico partito personale è nato un dibattito libero. O meglio, è nato un massiccio e vistoso
dissenso politico rispetto alle indicazioni trasmesse dal capo. Un dissenso che si è manifestato in
questa in giorni in una raccolta di firme di dirigenti politici ed amministratori locali periferici di quel
partito nonché del gruppo giovanile del medesimo partito. E questa è la vera notizia politica dopo
l’annuncio, in una intervista rilasciata al Corriere della Sera dal leader di Italia Viva nei giorni
scorsi, di cambiare radicalmente il progetto del partito abbandonando la strategia di ricostruire il
Centro nel nostro paese a vantaggio della nascita del futuro “Fronte popolare” che vede unite la
sinistra radicale e massimalista della Schlein, la sinistra populista e demagogica dei 5 stelle e la
sinistra estremista e fondamentalista del trio Fratoianni/Bonelli/Salis.
Ma, ripeto, al di là del merito della questione, e cioè il progetto politico del partito di Italia Viva,
quello che conta rilevare è il modello e l’impalcatura del partito personale che potrebbe entrare in
crisi. O perlomeno così pare.
Ecco perchè il dibattito politico che è decollato all’interno del partito di Renzi va seguito con
molta attenzione e con grande apertura di credito. Perchè dall’esito concreto che avrà il dibattito
all’interno di Italia Viva, semprechè ci sia e venga convocato dagli appositi organismi, noi
potremmo fare un bilancio sulla salute, sulla persistenza e sulla prospettiva dei partiti personali. O
dei partito del capo. O dei partiti proprietari. Questa, credo, è la vera novità e la ghiotta notizia che
sono emersi dopo l’intervista dell’ex Premier fiorentino che ha sterzato radicalmente la linea del
suo partito. Si potrebbe dire, citando un vecchio proverbio, “non tutto il mal vien per nuocere”.

Estate in carcere, visite del partito Radicale e di Forza Italia

Per Estate in carcere a Torino e Piemonte sono previste visite negli istituti di detenzione da parte di delegati del partito Radicale e di Forza Italia

 

Domenica 4 agosto prenderanno vita in tutta Italia visite negli istituti di detenzione da parte di delegazioni del Partito Radicale Nonviolento, transnazionale e transpartito, e di Forza Italia. In Piemonte tre delegazioni faranno visita presso il carcere Lorusso Cutugno delle Vallette, presso il minorile Ferrante Aporti e il Carcere di Asti.

La visita al carcere delle Vallette inizierà domenica 4agosto alle ore 10 e la delegazione sarà composta da Mario Barbaro, componente della segreteria del Partito Radicale, dall’avvocato Roberto Capra, Presidente della Camera Penale del Piemonte e Valle d’Aosta, da Claudio Desirò, segretario di Italia Liberale e Popolare, da Alberto Nigra, ex parlamentare e presidente di Piemonte Libertà, ed Ezio Dore del partito Radicale.

Parteciperà alla visita anche l’assessore della Regione Piemonte Andrea Tronzano di Forza Italia, a seguito dell’impegno annunciato al fianco del partito Radicale nell’ambito dell’iniziativa “Estate in carcere” che prevederà visite in tutti gli istituti di pena italiani, isole comprese.

L’impegno è volto a riportare entro una cornice di stato di diritto il mondo del carcere, gravato da condizioni disumane per i detenuti e per coloro che nel carcere prestano la loro opera, come operatori di polizia, operatori sanitari, psicologi, educatori. Al termine della visita alle 13 si terrà una conferenza stampa all’esterno del carcere delle Vallette.

Al Ferrante Aporti la visita verrà fatta il giorno di Ferragosto e sarà guidata dal componente del Consiglio generale del Partito Radicale e Presidente dell’Associazione Marco Pannella di Torino, Sergio Rovasio. Al carcere di via Asti la visita si svolgerà presso la Casa Circondariale di Quarto mercoledì 14 agosto con inizio alle ore 9.

La delegazione sarà composta da Daniele Robotti e Paola Giargia del Partito Radicale.

Il Partito Radicale intende portare a conoscenza della campagna intrapresa per chiedere al Presidente della Repubblica, alla Magistratura di Sorveglianza e al Ministro della Giustizia, la grazia, la sospensione delle pene per motivi umanitari, iniziative in autotutela ministeriali.

È possibile richiedere i moduli per i ricorsi sul sito www.partitoradicale.it

 

Mara Martellotta

Ravetti (Pd) presidente del Comitato Resistenza e Costituzione

Assegnata al vice Presidente del Consiglio regionale del Piemonte Domenico Ravetti (Pd) la delega

«Vengo da una terra, l’Alessandrino, che ha dato un importante contributo di sangue alla Liberazione dell’Italia e che custodisce uno dei più importanti luoghi della Memoria, il sacrario della Benedicta. Anche per questo mi inorgoglisce e mi emoziona oggi assumere la delega a presiedere il Comitato Resistenza e Costituzione, l’organismo della nostra Assemblea regionale posto a presidio della memoria storica e a difesa dei valori sanciti dalla nostra Carta. Il Comitato nacque nel 1976, nel pieno degli anni di piombo, grazie ad un’intuizione di Dino Sanlorenzo. Alla base c’era la convinzione che per sconfiggere i nemici della democrazia fosse necessario un impegno non solo istituzionale ma soprattutto culturale ed educativo. Un impegno che resta attuale e urgente nel nostro presente, dove ci stanno lasciando i testimoni diretti della lotta resistenziale e della deportazione, mentre assistiamo a rigurgiti neofascisti, al diffondersi di antisemitismo e razzismo, alla minaccia delle nuove autocrazie. Proseguirò il lavoro fatto da chi mi ha preceduto insieme alle tante associazioni, istituti storici e centri studi che aderiscono al Comitato Resistenza e Costituzione. Porteremo avanti il “Progetto Storia”, il concorso rivolto alle scuole e che giunge quest’anno alla sua 44° edizione, e per il 2025, anno in cui celebreremo gli 80 anni dalla Liberazione, sosterremo e organizzeremo iniziative e attività rivolte soprattutto alle nuove generazioni».

Domenico RAVETTI – vice Presidente Consiglio regionale del Piemonte

Merlo: Centro, a sinistra non c’è spazio. Forza Italia apra a movimenti centristi

“E’ di tutta evidenza che il Centro e la stessa ‘politica di centro’ hanno sempre meno spazio in una
coalizione dominata dalla sinistra radicale e massimalista della Schlein, dalla sinistra populista e
demagogica dei 5 stelle e dalla sinistra estremista e fondamentalista del trio Fratoianni/Bonelli/
Salis. E non sono sufficienti il trasformismo e il tatticismo di Renzi per dar lustro al Centro in una
alleanza chiaramente, e legittimamente, di sinistra.
Per questi motivi, semplici ma essenziali, l’unico vero spazio oggi per ricostruire un Centro
politico, riformista, moderato e di governo resta Forza Italia. Ad una condizione, però: che si apra
realmente a tutte le culture, le forze e i movimenti centristi che oggi, purtroppo, non hanno una
offerta politica adeguata e pertinente”.

Giorgio Merlo, Dirigente nazionale Tempi Nuovi Popolari uniti.

+Europa Torino in piazza per il popolo venezuelano

“Come +Europa Torino annunciamo la nostra partecipazione alla manifestazione, organizzata dall’Associazione “Venezuela in Piemonte” in sostegno del popolo venezuelano, venerdì 2 agosto alle ore 18.30 in Piazza Castello” dichiarano così in una nota Andrea Turi, portavoce di +Europa Torino, e Giulia Casalino, membro dell’assemblea nazionale di +Europa.

Proseguono: “Saremo al fianco del popolo venezuelano che continua a lottare contro il regime di Maduro. Nonostante la sconfitta nelle ultime elezioni, Maduro si è proclamato vincitore grazie a palesi brogli elettorali. Come +Europa Torino chiediamo con fermezza al governo italiano di unirsi agli altri Stati europei nel richiedere chiarezza e trasparenza sulle elezioni in Venezuela. È fondamentale che la comunità internazionale non chiuda gli occhi di fronte a tali ingiustizie e sostenga il diritto dei venezuelani ad avere elezioni libere e corrette.”
Concludono: “Invitiamo tutta la cittadinanza a scendere in piazza e dimostrare sostegno al popolo venezuelano nel pretendere giustizia e democrazia”.