POLITICA- Pagina 270

Parte la campagna di Demos per Italia Democratica e Progressista con il PD

Riceviamo e pubblichiamo

DemoS – Democrazia Solidale ha scelto di dare il suo contributo alla coalizione di centrosinistra con suoi candidati nella lista Italia Democratica e Progressista con il PD. Tra questi candidati c’è anche la nostra  Elena Apollonio, consigliera comunale a Torino e segretaria di DemoS Piemonte, che è stata scelta per rappresentare il centro sinistra nel Collegio uninominale del Senato Moncalieri  U02.

Questa scelta è un riconoscimento sia per DemoS, che sta guadagnando peso e visibilità nello scenario politico locale e nazionale, e sia per Elena, di cui tutti conosciamo e apprezziamo le qualità politiche, organizzative e soprattutto umane.

I tempi della campagna elettorale sono strettissimi, per cui vi invitiamo a partecipare all’incontro aperitivo per il lancio della campagna stessa, che si terrà
Lunedì 29 agosto a partire dalle ore 19
presso Circolo Amici di Borgo Vittoria
Coordinate GPS:   44.9987, 7.6932
Moncalieri

DemoS – Democrazia Solidale

Quando nella politica c’era uno “stile”….

Non si tratta di essere moralisti e, men che meno, nostalgici. Ma è indubbio che se c’è un tassello
che è letteralmente scomparso dall’orizzonte della politica contemporanea è quello “stile” che
caratterizzava la classe dirigente politica e di governo di un tempo. Certo, le stagioni politiche
scorrono rapidamente e sarebbe puerile pensare di riportare indietro le lancette della storia.
Anche se lo spettacolo, sempre più squallido ed indecente a cui assistiamo quotidianamente, ci
conferma che rispetto alle stagioni in cui la politica era protagonista oggi c’è uno scadimento
senza proporzioni e senza limiti.
E questo perchè lo “stile” del politico, anche al di là del richiamo costituzionale, continua a
conservare una bruciante attualità e modernità. Ora, non si tratta di confrontare lo “stile” dei
singoli leader e statisti politici del passato con gli improvvisati e casuali politici di oggi. Sarebbe
una operazione persin troppo facile per evidenziare le differenze quasi di ordine e di carattere
antropologico. No, quello che è utile evidenziare è che la politica recupera la sua credibilità, il suo
ruolo, la sua funzione e il suo prestigio solo se i suoi protagonisti recuperano quello “stile” che
proprio da quel passato si può ricavare come modello di riferimento. Del resto, per fare un solo
esempio concreto, chissà perchè ogni qualvolta che ascoltiamo un giudizio, sentiamo un
commento o leggiamo un articolo di Guido Bodrato, di Rino Formica, di Claudio Martelli, di Rosy
Bindi, di Giuseppe De Rita e di moltissimi altri ci sentiamo in obbligo di riflettere e di capire sino in
fondo le riflessioni che avanzano e che pongono direttamente all’attenzione della pubblica
opinione. Perchè? La risposta è molto semplice, anzi semplicissima. Di fronte alla povertà e alla
debolezza strutturale dell’attuale classe dirigente politica, è di tutta evidenza che quando si vuole
avere qualche lettura più approfondita o qualche interpretazione più attenta di ciò che capita
realmente nella nostra società, siamo quasi costretti a ricorrere al passato…
Certo nessuno pretende, oggi, che la classe dirigente politica svolga anche quel ruolo “educativo”
che declinava nel passato. Perchè è bene ricordare che i grandi leader e statisti della Democrazia
Cristiana erano anche dei grandi “educatori” nelle rispettive comunità politiche. No, quel periodo
storico è ormai archiviato. Quello che, semmai, oggi va recuperato – almeno va tentato di
recuperare – è proprio quello “stile” che è andato letteralmente disperso in questi ultimi anni
carichi di populismo, di demagogia, di qualunquismo, di “uno vale uno”, di povertà culturale e di
impreparazione politica. Per non parlare della radicale assenza di qualsiasi cultura di governo.
Ecco perchè se si vuole veramente voltare pagina rispetto alla squallida stagione rappresentata
emblematicamente dal populismo grillino, è fondamentale ripartire dalle fondamenta. E, al
riguardo, proprio dallo “stile” concreto e quotidiano del politico. Senza alcuna deriva moralista o
moralisteggiante ma solo e soltanto per ragioni di nobiltà e di autorevolezza della politica e del
ruolo nella società.

Giorgio Merlo

Europa Verde si affida alla Cintura Torinese per le prossime elezioni

Riceviamo e pubblichiamo

Nel collegio Piemonte 1 Europa Verde  con sinistra italiana sarà presente con  il simbolo Alleanza #AlleanzaVerdiSinistra

Alle prossime elezioni politiche del 25/09/2022, Europa Verde ha inserito nel suo listino i suoi rappresentati del territorio che oltre Torino, rappresentano anche Beinasco, Grugliasco e Nichelino

A Torino ci sarà Mariella Grisà, portavoce Regionale di Europa Verde, volto nuovo della politica torinese che dallo scorso anno è stata eletta portavoce Regionale Piemontese, e che arriva dalla società civile,  è candidata alla Camera

Andrea Giuliana, già candidato sindaco nelle ultime elezioni di Beinasco per  Europa Verde, e membro dell’esecutivo Regionale di Europa Verde, da anni è parte attiva dell’associazionismo Beinaschese ed e’ l unico beinaschese presente tra i candidati alla Camera

Alla Camera ci sarà anche Emanuela Chidichimo,  di Nichelino, che da Marzo è la nuova CO-portavoce Regionale. Food Blogger, attivista nella sua città da molti anni, sia in politica che nel volontariato.

Il candidato al Senato è Frosina Fabrizio, da sempre attivo a Grugliasco nel mondo dello Sport, dell’associazionismo locale e da Marzo  2022  Co-Portavoce di Europa Verde Torino e che a Grugliasco ha portato Europa Verde ad appoggiare nell’ultima elezione  l’attuale Sindaco Gaito, mettendo fine alla diaspora rosso/verde che durava da tempo. Grugliasco in questo turno non ha altri candidati del centro sinistra in lista

I candidati, sono l’espressione  di un ampio gruppo  di attivisti che si adoperano  instancabilmente su tutto il territorio per portare avanti i temi cari ad  Europa Verde dallo sviluppo delle  energie rinnovabili contro il caro bollette, alla riconversione green del mercato del lavoro, alla mobilità sostenibile, ad una nuova politica sui rifiuti, alle politiche giovanili, alla tutela degli animali e del patrimonio agroalimentare ed arboreo. Tutto presente nei punti del programma elettorale  (https://verdisinistra.it/programma/)

Una legge per rilanciare i piccoli Comuni

Una nuova legge per rilanciare i piccoli Comuni piemontesi e le forme associative degli stessi. Ne hanno discusso nei giorni scorsi  il Presidente e il Vicepresidente della Regione Piemonte con la Presidente nazionale di ANPCI (Associazione Nazionale Piccoli Comuni d’Italia) ed i componenti del direttivo regionale piemontese.

L’idea proposta da ANPCI è quella di finanziare tutti i piccoli Comuni che costituiscono l’ossatura dell’apparato amministrativo regionale piemontese. Il Vicepresidente della Regione ha proposto di rimettere mano alla legge sull’associazionismo comunale, che aveva stravolto in passato l’assetto delle Comunità montane e collinari e che oggi appare come un modello non più adeguato. Le Unioni dovrebbero tornare a svolgere un ruolo effettivo come erano in passato proprio le Comunità collinari e montane.

Secondo ANPCI, infatti, lo Stato fino ad oggi, a seguito della riforma Del Rio, ha sostenuto eccessivamente i processi di fusione a discapito di altre forme che permettono ai Comuni di collaborare efficacemente insieme ma che per questo non ricevono alcun contributo. La Pesidente dell’associazione ha chiesto risorse libere mediante una legge apposita che riconosca l’importanza fondamentale del ruolo dei piccoli Comuni per il Piemonte.

Il Presidente della Regione ha ricordato come l’attuale Amministrazione regionale ha sempre avuto un occhio di riguardo per i piccoli Comuni. Molti Assessori e Consiglieri regionali provengono e abitano in piccoli centri, conoscono bene queste realtà amministrative e sono vicini alle istanze e alle politiche che consentano di esprimerne le potenzialità, le buone pratiche di gestione e di esaltare la qualità della vita e dell’ambiente che li caratterizza. Per questo motivo Regione e Anpci sono fianco a fianco nelle scelte politiche e amministrative che riguardano i piccoli Comuni piemontesi.

Fridays For Future Sollecita i partiti sul clima

Tutte le principali forze politiche hanno reso pubblico il proprio programma, e la maggior parte ha scelto di inserire al suo interno anche misure riguardanti il cambiamento climatico, talvolta addirittura citando “l’ambiente” tra le proprie priorità.

Tuttavia, gli impegni climatici presenti nei programmi elettorali sono molto spesso generici, insufficienti rispetto agli obiettivi delineati dalla comunità scientifica, se non addirittura dannosi e retrogradi. La mancanza di un piano complessivo in cui gli interventi si inseriscano è pressoché evidente. Più che puntare ad affrontare una minaccia planetaria, l’impressione è che i partiti stiano solo cercando di accaparrarsi il favore di quegli elettori preoccupati che, come noi, chiedono azioni per contrastare il collasso climatico ed ecosistemico.

“Il piano che abbiamo scritto è la risposta a chi ci chiede cosa vogliamo dalla politica, e a chi si chiede se i partiti facciano sul serio. Sono 5 temi di cui la politica non può non parlare, 10 richieste che non possono mancare – a prescindere dal colore politico – in un programma che pretenda di affrontare la crisi climatica e di aiutare le categorie più svantaggiate”, afferma Mathias Mancin, portavoce di Fridays for Future Italia.

I temi hanno come filo conduttore la partecipazione e la rappresentanza – due valori sacrificati in questa campagna elettorale lampo, con le esigenze delle fasce più in difficoltà a causa della crisi energetica sostanzialmente ignorate da ogni parte politica, e gli elettori spesso indecisi o determinati ad astenersi, perché chiamati solo a porre una crocetta, senza aver avuto alcuna voce in capitolo sulle proposte dei partiti tra cui devono scegliere.

Partendo dall’energia, c’è la proposta di istituire una comunità energetica rinnovabile per ogni comune italiano, una misura che da sola coprirebbe la metà dei nostri consumi elettrici, abbatterebbe il prezzo delle bollette e coinvolgerebbe direttamente i cittadini nella produzione della propria energia. Si parla poi di trasporti pubblici gratuiti e investimenti sulla rete ferroviaria italiana, una misura necessaria per rendere gli spostamenti accessibili a tutti, nonostante l’aumento del prezzo dei carburanti.

E ancora, si va dall’efficientamento energetico di scuole e case popolari, sempre con l’obiettivo di ridurre consumi, emissioni e bollette, alla riduzione dell’orario di lavoro – mantenendo invariati gli stipendi -, per liberare tempo nella vita delle persone, abbattere la disoccupazione e prepararci ad una società in cui produrre meno non vuol dire lasciare qualcuno per strada; fino alla rimunicipalizzazione dell’acqua e all’uso degli utili per riparare le drammatiche perdite della nostra rete idrica, mitigando così i danni che la siccità può infliggere agli agricoltori e ai cittadini

Ogni singola misura presenta le necessarie coperture finanziarie, a dimostrazione che la volontà politica, non la mancanza di denaro, è la principale causa dell’inazione climatica.

Agnese Casadei, portavoce di Fridays for future Italia, dichiara: “I partiti pretendono il nostro voto, ma non ascoltano la nostra voce. Non siamo disposti a scegliere tra pacchetti di proposte già pronti che qualcuno ha messo insieme per noi. Vogliamo partecipare a costruire quelle proposte, perché così funziona una democrazia. Come noi, milioni di italiane e di italiani rimangono inascoltati, di volta in volta ignorati o rabboniti con proposte di facciata. Le misure che lanciamo oggi vanno incontro alle esigenze di quelle persone e, assieme, pongono le basi per una vera partecipazione democratica. Sono proposte minime, ma irrinunciabili per chi si proponga di costruire l’Italia del futuro”

Fridays For Future

Elezioni: Lista Referendum e Democrazia presenta ricorsi dappertutto

ERiceviamo e pubblichiamo

Cappato: pronti a ricorrere in Europa e ONU

 

Ricorsi in Lombardia, Emilia Romagna, Lazio, Piemonte, Toscana, Veneto

 

Come preannunciato la Lista Referendum e Democrazia ha presentato oggi i ricorsi nelle circoscrizioni dove lunedì scorso erano state consegnate personalmente le firme digitali. Le Corti d’Appello competenti per le circoscrizioni di Camera Europa e Lombardia 1, Senato Europa e Emilia Romagna 1 e 2, Lazio 1 e 2, Lombardia 1,2 e 3, Piemonte 1 e 2, Toscana e Veneto 1 e 2 avevano motivato in modo non uniforme la non accettazione delle firme con l’unico argomento comune relativo alla non equiparazione della firma digitale qualificata per la sottoscrizione delle liste elettorali.

“Prima di essere per le elezioni, le nostre candidature erano per pretendere il rispetto del principio d’uguaglianza davanti alla legge in un momento cruciale della vita politica e istituzionale dell’Italia” ha detto Marco Perduca, responsabile legale della Lista “Da oggi il confronto si sposta in Cassazione, quella stessa Cassazione che 10 mesi fa ha accettato quasi un milione di sottoscrizioni digitali con relativi certificati in calce ai referendum eutanasia e cannabis”.

“Nell’attesa delle decisioni abbiamo avviato la preparazione di ulteriore documentazione che rimanda a regolamenti, anche europei, dove si chiarisce che non può esservi discriminazione nei confronti delle sottoscrizioni digitali per atti diversi da quelli per cui oggi sono già previste” ha aggiunto Marco Cappato, leader della lista “Non sarebbe la prima volta che per ottenere il rispetto dello Stato di Diritto da parte dell’Italia ci si debba rivolgere alle giurisdizioni sovrannazionali. Questo però non ci farà smettere di appellarci al Presidente Draghi affinché ancora in queste ore risolva per decreto questa situazione che avevamo portato per tempo all’attenzione sua e del Parlamento”.

Parlamento, volontà popolare o campagna acquisti dei partiti?

A cura di lineaitaliapiemonte.it

Si profila una legislatura stabile, il chè è condizione importante per affrontare la situazione economica del Paese ma ancora una volta la scelta dei candidati pare più il risultato di una campagna acquisti dei partiti che di scelte fatte sulla base della qualità delle persone…

Continua a leggere:

https://www.lineaitaliapiemonte.it/2022/08/25/mobile/leggi-notizia/argomenti/lineaitaliapiemonteit/articolo/parlamento-volonta-popolare-o-campagna-acquisti-dei-partiti-di-mino-giachino.html

Festa Indipendenza Ucraina: Radicali Italiani a Torino in Piazza Castello

“Oggi, dalle ore 18, parteciperemo come Radicali Italiani al concerto organizzato in Piazza Castello, a Torino, dalla comunità ucraina nel giorno della Festa nazionale dell’indipendenza dell’Ucraina” dichiarano in una nota Igor Boni e Giulio Manfredi, rispettivamente Presidente e Membro di giunta di Radicali Italiani. 

Proseguono: “Sono più di vent’anni che denunciamo il regime illiberale di Vladimir Putin e anche oggi, in piazza, raccoglieremo le firme dei cittadini sul nostro appello  “Putin all’Aja”, per l’incriminazione di Vladimir Putin da parte della Corte Penale Internazionale dell’Aja per i crimini di guerra e contro l’umanità commessi in Ucraina”.
Concludono: “La campagna elettorale è appena iniziata e già Matteo Salvini mette in discussione il regime di sanzioni occidentali alla Russia. Radicali Italiani continuerà a battersi al fianco del popolo ucraino, contro l’aggressore russo, richiamando tutti i partiti politici italiani alle proprie responsabilità, passate presenti e future.”.

L’appello “Putin all’Aja” si può firmare a questo link:
https://radicali.it/campagne/putin-allaja/

Prime riflessioni sulle liste: candidature modeste. Non sarà un Parlamento dalle grandi qualità

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IL COMMENTO  di Pier Franco Quaglieni

L’enfant prodige di queste elezioni, anche se un po’ cresciutello, appare Carlo Calenda, considerato da alcuni come l’ago della bilancia e da altri poco oltre il tre per cento, malgrado l’alleanza con Renzi che gli ha consentito di presentarsi perché non sarebbe mai stato in grado di raccogliere le firme. Calenda è un colonnello senza truppe,se si esclude il 78 enne” soldato “( così si è dichiarato) Osvaldo Napoli ricandidato in più collegi. Anche la presenza femminile e’ assente con Calenda. E sta collezionando molti errori frutto di inesperienza ,ma anche di arroganza.
Ha sovradimensionato le due ministre di Forza  Italia neo convertite al calendismo, ha messo capolista a Milano il saltafossi e figlio d’arte  di Mondovì Enrico Costa, preferendolo al grande sindaco di Milano e deputato europeo Gabriele Albertini. Non è riuscito ad avere il consenso di Damilano e di “Torino Bellissima” che almeno su Torino aveva raccolto un recente ed ampio consenso. Ha insultato pesantemente per ragioni anche anagrafiche l’ex ministro Tremonti che resta un personaggio di primo piano. I candidati di Calenda appaiono marginali, opachi e spenti. Non ha saputo neppure valorizzare l’uscente onorevole Fregolent  e neppure quella parte di ex Dc che fa capo all’on. Merlo, mente colta e coerente, erede di Donat Cattin. Tra Calenda e Renzi non ci sono dubbi: è meglio Renzi.
La cosiddetta società civile non si è entusiasmata per Calenda, neppure la gioielliera Licia Mattioli si è lasciata incantare da una candidatura, lei così attenta alle cariche. Certamente ripresentare Napoli e la sua amica e collega non è un bel segno di novità. Anche Forza Italia ha commesso un gravissimo errore a non dare il collegio di Biella a Pichetto Fratin, vice ministro uscente dello sviluppo economico molto attivo e presente sul territorio.
Per non parlare della scomparsa dei moderati di Portas che hanno giocato su più tavoli e sono rimasti esclusi. In compenso ci sono i  nuovi moderati di Toti, davvero molto modesti.
Leggendo le liste ci si accorge che il 25 settembre entreranno in Parlamento persone per lo più di piccola caratura. E ci accorgiamo che i moderati, tanto ricercati come elemento di equilibrio, avranno un ruolo marginale. I parlamentari saranno di meno, ma non costituiranno una buona classe politica.
Una delle poche donne candidata al Sud si è fatta notare sui social per la sua distanza dalla Nato e da Kiev, contraddicendo le posizioni di Calenda che ha dovuto chiedere scusa. Inoltre appare davvero incomprensibile l’esclusione dalle liste dell’ex sindaco di Parma Pizzarotti, personalità di spicco e di esperienza. Calenda teme i nomi noti che possono dargli ombra.
scrivere a quaglieni@gmail.com

Unione Popolare il 25 settembre sarà sulla scheda elettorale

QUASI 60MILA FIRME IN 10 GIORNI!

 

Abbiamo raccolto circa 60mila firme in 10 giorni, un risultato straordinario senza precedenti nella storia elettorale italiana. Grande risultato anche a Torino e provincia dove le firme raccolte sono più di 2000.

Grazie ad una gigantesca mobilitazione, all’infaticabile lavoro, all’impegno, alla tenacia dei nostri attivisti e delle nostre attiviste, siamo riusciti a compiere un’impresa titanica. Si voleva impedire ad una forza popolare dal basso, che rappresenta le istanze dei molti e non i privilegi dei pochi, di partecipare al processo democratico.

Non ci sono riusciti. Unione Popolare il 25 settembre sarà sulla scheda elettorale.

Ma, cosa più importante, abbiamo avuto una conferma: questo paese ha voglia di tornare a concepire la politica nel senso più nobile del termine.

Ad ogni banchetto, ad ogni firma, ad ogni incontro, abbiamo avuto conferma che il paese reale, quello dei lavoratori e delle lavoratrici, dei giovani, delle studentesse, dei pensionati, ha un disperato bisogno di rappresentanza.

Persone che chiedono a gran voce salari più alti, bollette più basse, diritti sostanziali. Che rifiutano la guerra e chi la alimenta, come la NATO e tutti i partiti dell’arco parlamentare, dal centrosinistra alla Meloni. Che vorrebbero urlare basta alla politica concepita come difesa di interessi personali, alle grandi opere inutili come il Tav, ai beni pubblici svenduti e regalati sull’altare del profitto privato, allo svilimento della dignità del lavoro e alla povertà come colpa morale.

Che vorrebbe gridare basta ad una politica preoccupata esclusivamente nel garantire a chi ha troppo ancora di più, togliendo a chi ha già poco.

Le candidate e i candidati di Torino e provincia

CAMERA

P01 (Torino e cintura)

ANGELO D’ORSI (storico, già candidato a Sindaco di Torino)

FRANCESCA BERTINI (universitaria, attivista di PaP e delle lotte studentesche)

DAMIANO CARRETTO (ex consigliere comunale M5S)

ALESSANDRA DE ROSSI (docente di matematica di Unito)

P02 (provincia di Torino)

FIORENZA ARISIO (consigliera comune Avigliana; militante ambientalista e NO TAV)

FAUSTO CRISTOFARI (segr. prov. PRC Torino, già militante FIOM e segr. FP CGIL)

GIULIA SOPEGNO (insegnante, attivista trans femminista, di PaP Ciriè)

STEFANO ALBERIONE (già assessore Bilancio com. Torino; pres. APS La Poderosa)

UNINOMINALE

U01 (Torino 1,2,7,8) ELISABETTA FORNI (sociologa, Politecnico Torino)

U02 (Torino 3,4,5,6) LUIGI CELEBRE (psicologo, militante PaP, attivista contro il carovita)

U03 (Collegno) ROSA BARTIROMO (insegnante di sostegno, attivista della Casa del Popolo Estella)

U04 (Chieri) CADIGIA PERINI (segr. PRC Ivrea, già delegata FIOM, pubblicista)

U05 (Moncalieri) MARCO SCIBONA (ex senatore M5S)

SENATO

EMANUELE NEGRO (fisico, ricercatore ambientalista)

TERRY SILVESTRINI (insegnante, militante femminista)

LUIGI SARAGNESE (insegnante e saggista; già assess. Comune Torino)

ISABELLA LIGUORI (impiegata Agenzia Piemonte Lavoro e rappresentante sindacale)

UNINOMINALE

U01 ADRIANO SCANGA (avvocato, referente Telefono Rosso di PaP)

U02 DANIELA ALFONZI (ex dip. Prov. Torino, già senatrice PRC, impegnata nei movimenti)

Unione Popolare

Unione Popolare è nata dalla convergenza di forze sociali, sindacali, culturali, ambientaliste, politiche con Rifondazione Comunista, Potere al Popolo, DeMa, le parlamentari di ManifestA. Il nostro portavoce è  Luigi De Magistris, già europarlamentare e sindaco di Napoli, con il quale si è avviato da tempo un percorso di democrazia e partecipazione.