POLITICA- Pagina 252

Allontanamemto Zero, Canalis (Pd): “Provvedimento propaganda”

 “POTRA’ CAUSARE INTERVENTI TARDIVI CHE RISCHIANO DI CARICARE SULLA NOSTRA COSCIENZA ALTRI MORTI”

“Ogni bambino ucciso o maltrattato non è il fallimento di una parte politica, ma dell’intera società. Di fronte a un disagio minorile che deve essere contrastato la risposta non può essere Allontanamento Zero, non può essere la propaganda. Invece di unire le forze, invece di individuare le soluzioni migliori per i bambini, la Giunta Cirio, da tre anni ormai, strumentalizza le sofferenze dei bambini e delle loro famiglie” dichiara la Consigliera regionale del Partito Democratico Monica Canalis, durante la discissione generale sul disegno di legge “Allontanamento Zero”.

“Deve essere fermato il continuo attacco ai servizi sociali che, quotidianamente, si adoperano per aiutare e tutelare i minori! Alle famiglie affidatarie numerose nella nostra Regione che rendono possibile accogliere i bambini, un patrimonio dell’importanza di offrire al bambino un’altra famiglia. Diciamo basta attacchi alle autorità giudiziarie che intervengono sugli allontanamenti. Chiediamo che venga ripristinato il rispetto a operatori, volontariato, magistratura” prosegue la Consigliera regionale Pd.

“Certo: tutto può essere migliorato. Ma abbiamo servizi di primo ordine. Occorrerebbe incrementare i fondi per le assunzioni, per la psicologia delle ASL e la neuro psichiatria infantile e per i progetti di accompagnamento alle famiglie, oltre ad una maggiore omogeneità territoriale ed integrazione tra comparto sociale, educativo e sanitario perché non si fa assistenza con gli slogan. Basti pensare alle liste d’attesa di mesi per accedere a una visita di un neupsichiatra infantile! Su questo bisogna intervenire”.

“I dati aggiornati al 31.12.2021 – afferma Canalis – smentiscono la tesi della destra secondo cui in Piemonte ci sarebbe un numero eccessivo di allontanamenti dalla famiglia d’origine, per di più fatti con troppa facilità e per ragioni esclusivamente economiche. Sui 623.114 minori residenti in Piemonte a fine dicembre, erano circa 53.000 quelli seguiti in famiglia e 2.484 quelli seguiti fuori dalla famiglia d’origine (Fonte Direzione Coesione Sociale della Regione).

  • Tra questi ultimi, 1.399 erano in famiglia affidataria (808 in affido etero familiare e 591 in affido intra familiare, cioè presso parenti) e 1.085 in comunità residenziale (1.027 in Piemonte e 58 fuori Regione)
  • 514 erano i Minori stranieri non accompagnati (quindi non allontanati con provvedimento giudiziario)
  • 512 i minori in comunità mamma-bambino
  • 287 gli affidi consensuali cioè avvenuti col consenso dei genitori
  • 1.112 gli affidi giudiziali”.

“Allontanamento Zero è un provvedimento rigido che potrà causare interventi tardivi che rischiano di caricare sulla nostra coscienza altri morti” conclude Canalis.

“POP, la politica che serve”

L’Arcidiocesi di Torino, Ufficio Pastorale Sociale e del Lavoro, promuove l’iniziativa 

 

L’Ufficio Pastorale Sociale e del Lavoro dell’Arcidiocesi di Torino ha istituito un calendario della Scuola di Politica.

Gli incontri prendono il titolo di “Scuola di Pop. La Politica che serve”.

La formazione risulta suddivisa in tre aree, la prima delle quali è incentrata sulla persona impegnata in politica e sul coltivare le interiorità.

Quali valori e quale spiritualità per chi si prende cura del bene comune?

Questa la sintesi di una serie di incontri, il primo dei quali è stato aperto a chiunque desiderasse partecipare, anche non iscritto alla Scuola di POP.

Il programma della scuola è stato presentato dal direttore dell’Ufficio Pastorale Sociale e del Lavoro, Alessandro Svaluto Ferro.

Al primo incontro, avvenuto sabato 8 ottobre scorso, sono intervenuti il sindaco di Torino Stefano Lo Russo, Giampiero Leo,coordinatore della Commissione “Attività istituzionale. Arte e cultura e Welfare” della Fondazione CRT, monsignor Roberto Repole, arcivescovo di Torino e vescovo di Susa, e Marta Margotti, docente presso l’Università degli Studi di Torino. La riflessione biblica è stata condotta dalla teologa Laura Verrani.

Il secondo incontro è in programma sabato 29 ottobre, dalle 9 alle 12, sul tema della “Visione cristiana della persona e della società come riferimento e proposta per l’impegno politico”, un dialogo con il teologo Paolo Mirabella. Seguirà sabato 26 novembre il dialogo con Luciano Manicardi della Comunità di Bose, sul tema della passione per la politica, il senso, le motivazioni e la dimensione spirituale.

Sabato 17 dicembre prossimo l’appuntamento verterà sulla politica e il messaggio sociale della Chiesa, in dialogo con Eros Monti, docente presso la Facoltà Teologica dell’Italia Settentrionale. L’ultimo incontro  della prima area, previsto per sabato 14 gennaio prossimo, riguarderà una serie di testimonianze e il laboratorio a cura di POP, sul tema “Quali virtù coltivare per sostenere l’impegno politico”.

La seconda area riguarda la politica, il contesto dell’impegno e prenderà  avvio lunedì 7 novembre prossimo, dalle 20.45 alle 22.45, sul tema della democrazia come un bene da coltivare, un dialogo con il sociologo Roberto Santoro. Lunedì 14 novembre prossimo sarà la volta del tema su “Il costituzionalismo e la Costituzione Italiana”, in dialogo con Anna Maria Poggi, docente di Diritto costituzionale presso l’Università degli Studi di Torino.

Il 23 gennaio prossimo, gli incontri proseguiranno sul tema degli enti locali, normative, competenze e funzioni,  un dialogo con Marco Orlando, direttore ANCI Piemonte.

La terza area sarà riservata alla tematica delle “Politiche, programmi e interventi” e su come esercitare l’arte dell’amministrazione nelle vita quotidiana delle persone e della comunità.

Il primo di questi incontri sarà rappresentato da un dialogo con Marco D’Acri, dirigente del Comune di Beinasco, in programma lunedì 20 marzo prossimo, dalle 20.45 alle 22.45.

L’incontro conclusivo del percorso sarà in programma sabato 17 giugno 2023, dalle 9 alle 12, sul tema della “Teoria e prassi della giustizia”. Sarà un incontro che verterà su un dialogo con Valentina Pazè, docente all’Università di Torino, il teologo don Pier Davide Guenzi, e la vicesindaca di Torino Michela Favaro.

Le conclusioni saranno affidate a Alessandro Svaluto Ferro, direttore UPSL.

Sono possibili come iscrizione due differenti scelte e opzioni, o l’iscrizione all’intero percorso formativo o la partecipazione a due aree, di cui una obbligatoria e una a scelta.

Luoghi della formazione saranno la Facoltà Teologica dell’Italia Settentrionale, in via XX settembre 83, per l’area 1, per l’area 2 presso il Centro Pastorale Giovanile di Viale Thovez, e per l’area 3 la Sala Artigianelli in corso Palestro 14.

MARA MARTELLOTTA

Sala Rossa: sostegno alle donne e al popolo iraniano

PER LE LIBERTA’ DEMOCRATICHE E LA PARI DIGNITA’ IN IRAN

Il Consiglio comunale prende posizione sulla drammatica situazione in Iran. E’ stato approvato  un ordine del giorno (prima firmataria, Alice Ravinale) che esprime il sostegno e la massima solidarietà alle donne, alle studentesse, agli studenti e al popolo iraniano. Il documento condanna la sanguinosa repressione attuata dalle autorità di quel Paese contro le manifestazioni delle donne e di tutte le persone in lotta per la libertà e la pari dignità.

Inoltre, il testo votato ricorda come il principio di non discriminazione tra generi sia sancito nella Dichiarazione universale dei diritti umani, e previsto in diversi trattati che l’Iran stesso ha ratificato, in particolare la Carta delle Nazioni Unite e il Patto internazionale sui diritti civili e politici.

L’assemblea elettiva di Palazzo Civico chiede pertanto al Governo italiano di fare pressione con urgenza sul Governo di Teheran affinché cessi immediatamente la repressione sanguinosa delle mobilitazioni, vengano liberate le persone detenute in seguito alle proteste (tra le quali la cittadina italiana Alessia Piperno) e sia infine garantita la libertà alle donne iraniane, oltre al pieno rispetto dei diritti umani. Il documento è stato oggetto di un emendamento presentato dal consigliere Silvio Viale, a sua volta approvato, che si pronuncia a favore di un inasprimento delle sanzioni contro Teheran da parte dell’Unione Europea.

La votazione ha visto una massiccia convergenza sull’atto, con 37 voti a favore. Il voto è stato preceduto da un dibattito nel quale, oltre alla consigliera Ravinale che ha illustrato la proposta diii   ordine del giorno. I consiglieri e consigliere Ivana Garione (“E’ una lotta di donne e uomini contro l’oppressione del dogmatismo religioso e politico”), Viale (“L’Unione Europea deve incrementare le sanzioni, l’Iran arma la Russia”, Nadia Conticelli (“in Iran le libertà individuali sono limitate dal mescolarsi di precetti religiosi e legislazione, le donne sono le più oppresse”), Valentina Sganga (“ il coraggio delle donne iraniane contro un regime totalitario mostra come l’Islam politico sia al capolinea), Lorenza Patriarca (”Impressionanti i dati sulle vittime, donne protagoniste della protesta ma fortunatamente non da sole”), Giovani Crosetto (“Servono nuove sanzioni, è da condannare la stessa forma di governo dell’Iran”), Elena Apollonio (“Positiva l’unità intorno ai diritti umani, il diritto di manifestare va difeso”, Giuseppe Catizone (“occorre dire che in Iran vige una feroce teocrazia, la comunità internazionale deve reagire”) e Sara Diena (“Sosteniamo le sorelle iraniane, c’è un femminismo islamico che lotta non contro il velo ma contro la sua imposizione, l’islamofobia va respinta”.

Iannò (Libero Pensiero): solidarietà a donne iraniane non sia di facciata

DA PALAZZO CIVICO – “E’ superfluo ed inutile commentare la drammatica situazione di oppressione delle donne iraniane – evidenzia il consigliere Pino Iannò di Torino Libero Pensiero – che vivono in un contesto di discriminazione etnica e fondamentalismo religioso e dell’intera società civile costretta a sottostare ad una teocrazia oscurantista. La proposta di Ordine del giorno “Donna, vita, libertà – solidarietà alle donne iraniane” appare scontata e la sua approvazione una presa di posizione standardizzata e di fatto poco efficace.”

“L’ambito d’azione che compete a questo Consiglio – prosegue Iannò –  dovrebbe essere più concreto, ad esempio creando relazioni con la comunità iraniana torinese, per difendere concretamente i diritti umani  e soddisfare i loro bisogni, tramite l’intervento dell’Amministrazione comunale. Un atto che potrebbe rendere tangibile l’opposizione al regime iraniano, non affidando questo dramma umanitario ad una sterile retorica di facciata.”

Attore e scrittore con passione politica

Caro direttore,

dopo essermi cimentato (Con alterne fortune) come fumettista, giornalista, attore e scrittore, da un po’ di tempo a questa parte, mi sto appassionando di politica (sì, la tanto bistrattata politica), e pur non esercitando il mestiere, ho avuto la fortuna di incontrare e scambiare due chiacchiere, con diversi esponenti del settore, come Piero Genovese (Sindaco di Susa), Chiara Foglietta (Giunta Comunale di Torino), Massimiliano Miano (Presidente Circoscrizione 8)  Noemi Petracin (Vice Presidente/Circoscrizione, il Sindaco Stefano Lo Russo, l’ex Sindaca Chiara Appendino, Enrico Letta, e dulcis in fundo, ho ricevuto gli auguri di Buon Compleanno dall’onorevole Deodato Scanderebech.
Credo che per ogni cittadino sia importante conoscere i programmi delle forze politiche e pensare a come migliorare tutti insieme la città.

Due cose che mi stanno molto a cuore e per le quali vorrei che fossero presi dei provvedimenti per la città di Torino, sono il miglioramento e rafforzamento dei Pronto soccorsi, vero punto delicato e importantissimo per le persone che si vengono a trovare, molte volte in situazioni degradanti. L’altra  riguarda la sicurezza stradale, vista soprattutto dalla parte del pedone, il quale si trova troppe volte in difficoltà, con il risultato di troppi e gravi incidenti, quindi inserimento strategico di semafori e rilevamenti della velocità.

Franco Lana

 

Radicali italiani per il gemellaggio con la città ucraina di Dnipro

Si è svolto questa mattina presso il Municipio di Torino l’incontro tra la vice-sindaca Michela FavaroIgor Boni (Presidente di Radicali Italiani) e Silvja Manzi (Direzione RI). L’incontro segue l’istanza popolare presentata a norma dello Statuto della Città dallo stesso Igor Boni con Andrea Turi e Daniele Degiorgis, Coordinatori dell’Associazione radicale Adelaide Aglietta. L’istanza invitava il Comune di Torino ad attivarsi per chiedere il gemellaggio con la città ucraina di Dnipro.

«Ringraziamo per la disponibilità concreta e l’ascolto la vice-sindaca di Torino Michela Favaro. L’interesse dimostrato nei confronti della nostra proposta – hanno dichiarato i due esponenti radicali Igor Boni e Silvja Manzi – è un buon punto di partenza per costruire il percorso, politico e amministrativo, per arrivare al gemellaggio dei due Comuni. Siamo convinti che molte città italiane dovrebbero costruire rapporti di collaborazione e di cooperazione con città ucraine per prepararsi alla fase di ricostruzione. L’iniziativa di gemellaggio rappresenta infatti un fondamentale strumento di sensibilizzazione politica, di mobilitazione e di cooperazione tra enti locali diversi ed è un formidabile strumento per costruire solidi legami economici.
Noi siamo convinti che Dnipro sia la città ideale con cui costruire questi rapporti, date le molte caratteristiche assimilabili a Torino: è costruita sul principale fiume del Paese, ha 1 milione di abitanti, è la terza città dell’Ucraina per dimensione, è un ex città industriale, ha una linea di metropolitana. Una città che ha subito e subisce gli attacchi sui civili da parte delle truppe russe e che resiste come l’intera Ucraina.
Il gemellaggio – concludono Boni e Manzi – sarebbe un ottimo modo anche per sviluppare nuovi rapporti internazionali e aprire ulteriori possibilità di scambio culturale ed economico.»

Fdi: “feste illegali con strade chiuse”

ASKATASUNA E MANITUANA, ALESSI-GIOVANNINI (FDI): “BASTA PAROLE, INTERVENIRE SUBITO”
Sabato pomeriggio e fino a tarda sera feste con cibo, bevande e musica ad alto volume con strade chiuse davanti ad Askatasuna e Manituana.
Askatasuna, dalla questura arriva la diffida per concerto in strada
Il centro sociale replica: “Si farà comunque”
Sabato abbiamo letto sui giornali della diffida da parte del Questore di Torino Vincenzo Ciarambino al centro sociale Askatasuna per concerto in strada per inottemperanza alle norme che regolano eventi di questo tipo, visto che Aska aveva organizzato un concerto da tenersi su corso Regina Margherita, all’altezza dell’edificio occupato illegalmente.
Nonostante ciò la festa, come annunciato da Aska in risposta al Questore, si è fatta lo stesso anche se con alcuni cambiamenti, e come si vede dalle foto scattate da alcuni cittadini la strada era chiusa creando problemi alla viabilità.
E anche Manituana ha occupato un tratto di Largo Vitale per una polentata e banda musicale
“Askatasuna va sgomberato subito, la voce delle Forze dell’Ordine e della Questura non possono più essere ignorate” ribadiscono la capogruppo di Fdi in Circoscrizione 7 Patrizia Alessi e il vicecapogruppo Domenico Giovannini che spiegano: “A fine giugno il centrosinistra in Circoscrizione 7 bocciava la nostra richiesta al sindaco di sgomberare Askatasuna, dimostrando ancora una volta di preferire l’abusivismo alla legalità, come pure in Consiglio comunale. Dobbiamo restituire lo stabile all’associazionismo sano, che non usa pietre, bulloni e materiale infiammabile né in Val di Susa né in nessun altro contesto alla ricerca pretestuosa di uno scontro con gli agenti nel tentativo di sottomettere le Istituzioni. Dal Comune – continua Alessi – arrivano ancora una volta solo parole ma zero azioni concrete”.
“Cosa aspetta ancora il Sindaco Lo Russo a chiedere lo sgombero di questi edifici? – si chiedono gli esponenti di FdI- La giunta PD dimostri se sta dalla parte della cittadinanza onesta o di chi occupa gli edifici del Comune facendo tutto ciò che vuole. Presenteremo ennesima Interpellanza per avere risposte”

Un’interpellanza di Ianno’ sulla mancanza di strisce pedonali

Il Codice della Strada parla chiaro all’articolo 191 “Quando il traffico non è regolato da agenti o da semafori, i conducenti devono dare la precedenza, rallentando gradualmente e fermandosi, ai pedoni che transitano sugli attraversamenti pedonali o si trovano nelle loro immediate prossimità…”

 

Ovvio, ma se le strisce sono trasparenti o assenti il povero pedone cosa deve fare, giocare a dadi prima di attraversare?

 

Eppure è quanto capita a Torino, senza dimenticare le strisce gialle delle riserve di sosta ad personam, un vero incubo per l’utenza debole, che si ritrova auto parcheggiate abusivamente.

 

“Cosa dire, quando viene aperto un cantiere e la segnaletica era stata appena fatta? – commenta Pino Iannò di Torino Libero Pensiero – nell’interpellanza depositata oggi”

 

Se il Codice della Strada tutela i pedoni, la giurisprudenza richiama la responsabilità degli enti territoriali nella manutenzione delle strade.

 

Un po’ come è accaduto in piazza Toti, dove la segnaletica orizzontale è stata fatta parzialmente per la presenza di un’auto parcheggiata, scusa subdola, quando sarebbe bastato fornire adeguata informazione e completare l’opera a regola d’arte.

 

Un’altra domanda sorge spontanea da parte del consigliere “Quale tipo di vernice viene usata per la segnaletica orizzontale del manto stradale, forse “ad acqua” visto che in breve le strisce diventano invisibili e dopo una breve pioggia si dissolvono magicamente? Quanto ci costa questo tipo di manutenzione e qual è il cronoprogramma della riverniciatura della segnaletica nelle 8 circoscrizioni?”

Ruffino (Azione): candidatura Zan spirale “estremista”

Dichiarazione dell’on. Daniela Ruffino (Azione):

     Come rispondere alla scelta “estremista” di Lorenzo Fontana presidente della Camera? Per il Pd non ci sono dubbi: candidando Alessandro Zan fra i vice presidenti. Non ho niente di personale contro il collega Zan, persona competente e autorevole per ricoprire quel ruolo. Non posso però non osservare nella sua indicazione da parte del Pd la reazione tipica di un partito che, uscito sconfitto dalle urne, sceglie la via della radicalità come risposta alla radicalità dei suoi avversari. La gravità di questa scelta non è certo nel merito, ma nel metodo scelto, cioè trasferire nei ruoli istituzionali una contrapposizione che dovrebbe restare confinata al terreno politico. Così non si rende un buon servizio alle istituzioni e men che meno alla causa del ddl Zan.

Gallo e Valle (PD): L’edilizia sanitaria continua ad essere il buco nero della giunta Cirio.

Verbania, Asl To 5, Cuneo, Ivrea oltre a Città della Salute di Torino tutto fermo da anni e i piemontesi aspettano!

<In questi giorni la Regione Piemonte ha chiesto di poter prorogare l’aggiudicazione dei lavori del Parco della Salute di 12 mesi. Altri 12 mesi, un anno intero. È la quarta scadenza: la prima fino a maggio 2022, poi fino a luglio 2022, poi novembre 2022 e ora novembre 2023. Perché questa ennesima richiesta e perché così lunga?> è la domanda posta dal presidente del gruppo PD a Palazzo Lascaris Raffaele Gallo e dal Vicepresidente del Consiglio e consigliere PD Daniele Valle.

<Una proroga di 12 mesi, pur dopo il parere ANAC che consentirebbe modifiche – al ribasso – al progetto, può voler dire una sola cosa: o questa giunta non vuole andare avanti sul Parco della Salute e vuole deliberatamente affossare il progetto, o c’è il timore che la gara andrebbe deserta e si preferisce mandare la palla in tribuna nella prossima legislatura. Non c’è una terza possibilità> osserva preoccupato Valle.

<Cirio e la Lega hanno perso tre anni a suon di modifiche e tira e molla su Regina Margherita, S. Anna e non solo: ha senso perdere un altro anno ad aspettare non si sa cosa? Forse un improbabile discesa dei costi delle materie prime? – aggiunge il presidente Gallo – . Perché non chiudere la gara nei tempi della SECONDA proroga richiesta da Cirio e vedere se davvero nessun concorrente si presenterà e così poter bandire una nuova gara a diverse condizioni? Sono domande per le quali pretendiamo risposte chiare: le chiederemo in Aula e in commissione per un progetto strategico per la nostra Città e la nostra Regione>.

<Con la proroga di un ulteriore anno, si chiuderebbe la legislatura con un nulla di fatto, anzi un arretramento: ritardi, modifiche e scarsa affidabilità della regione avranno infatti anche allontanato potenziali investitori – concludono Gallo e Valle – . Non ci stupisce che ancora una volta la Giunta regionale a guida Cirio abbia tentato di tenere segreta la notizia perché questo è l’ennesimo fallimento della sua politica sanitaria che pagheranno tutti i cittadini piemontesi negli anni futuri>.