“Per poter rimediare, seppur in ‘zona cesarini’, ad un clamoroso e plateale errore politico creato
dalla precedente amministrazione del Comune di Torino a guida 5 stelle, dobbiamo sostenere con
forza e determinazione la posizione dell’attuale Presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio,
se vogliamo raggiungere e centrare 3 obiettivi importanti e decisivi. Parlando, appunto, delle
prossime Olimpiadi invernali di Milano/Cortina.
Innanzitutto risparmiare e non dissipare le risorse pubbliche quando si affronta il capitolo della
costruzione dei vari impianti funzionali alle gare sportive.
In secondo luogo, e di conseguenza allo stato dei fatti, riportare un pezzo delle Olimpiadi invernali
di Milano/Cortina in Piemonte. Nello specifico, a Cesana torinese per la gara del bob.
E in ultimo, ma non per ordine di importanza, la possibilità di risolvere, e forse definitivamente, il
nodo intricato e complesso del cosiddetto post olimpico di Torino 2006.
Un triplice obiettivo che si può raggiungere solo se l’iniziativa intrapresa dal Presidente della
Regione Piemonte Cirio viene sostenuta con senso di responsabilità e coerenza politica da tutto il
sistema politico, economico ed istituzionale piemontese”.
Giorgio Merlo, Sindaco Pragelato, Consigliere Nazionale Anci”.
SALARIO MINIMO A 10 € L’ORA, INTRODUZIONE DEL REATO DI OMICIDIO SUL LAVORO: 2 LEGGI DI INIZIATIVA POPOLARE
INCONTRO PUBBLICO CON IL COMITATO DI SOSTEGNO
DOMENICA 22 OTTOBRE ORE 16 A TORINO
(piazza CASTELLO angolo via GARIBALDI)
Nel nostro Paese c’è una grande emergenza che si chiama “lavoro”.
Dai dati OCSE emerge che l’Italia è l’unico Paese europeo in cui il salario medio dei
lavoratori e delle lavoratrici, in questi anni, è diminuito (-2,9% rispetto al 1990). Oggi il 30%
dei lavoratori e delle lavoratrici (oltre 5 milioni di persone) guadagnano meno di 1.000 €
lordi al mese. 3 milioni di persone, pur lavorando, versano in condizioni di povertà.
Il nostro è anche il Paese dove chi lavora non ha neppure la certezza di tornare a casa:
dal 2018 si sono registrate oltre 1.000 morti l’anno sul lavoro (più di 3 morti al giorno).
Morti che sono dovute a sistemi di sicurezza inesistenti, insufficienti od obsoleti. Morti che
derivano da ritmi e condizioni di lavoro sempre più pesanti, che si accompagnano alla
precarizzazione del lavoro e alla catena infinita degli appalti.
Per frenare questa deriva, presentiamo due Leggi di Iniziativa Popolare (LIP): la prima, per
approvare una legge che fissi un Salario Minimo legale pari a 10 € l’ora, agganciato in
automatico all’aumento del costo della vita ed il cui costo sia a carico del datore di lavoro;
la seconda, a favore dell’istituzione del reato di “omicidio sul lavoro” per frenare,
insieme a maggiori controlli e al protagonismo dei lavoratori e delle lavoratrici, la sequela
di morti sul lavoro, figlia della sete di profitto delle aziende, che sono state
progressivamente alleggerite delle loro responsabilità penali.
Non si tratta di una semplice petizione, come altri stanno facendo, ma di una iniziativa di
legge popolare, destinata a portare in Parlamento due esigenze vitali per i lavoratori e le
lavoratrici del nostro Paese.
A sostegno della nostra richiesta si è formato un Comitato di sostegno a livello nazionale,
di cui fanno parte, oltre alle forze che compongono Unione Popolare (Rifondazione
Comunista, Potere al Popolo, DEMa e ManifestA), organizzazioni sindacali come CUB e
USB, l’Area CGIL “Le radici del sindacato”, forze politiche come PCI e Sinistra
Anticapitalista, e numerose personalità, fra cui Vauro Senesi, Moni Ovadia, Emiliano
Brancaccio, Vittorio Agnoletto e molti altri.
Per spiegare le ragioni delle due proposte di legge il Comitato di Sostegno
formatosi a livello torinese terrà, DOMENICA 22 OTTOBRE ALLE 16, IN PIAZZA
CASTELLO ANGOLO VIA GARIBALDI un INCONTRO PUBBLICO APERTO, al quale
invitiamo a partecipare la cittadinanza.
In concomitanza con l’incontro sarà possibile sottoscrivere le due proposte di legge.
COMITATO TORINESE DI SOSTEGNO ALLE LEGGI DI INIZIATIVA POPOLARE
PER IL SALARIO MINIMO A 10 € L’ORA
PER L’INTRODUZIONE DEL REATO DI OMICIDIO SUL LAVORO
Centro, ora unità. Se si vuol competere
LO SCENARIO POLITICO di Giorgio Merlo
Centro, ora unità. Se si vuol competere. Certo, se si dovesse guardare il recente voto polacco da un lato con la vittoria di Donald Tusk e le ottime prospettive di Keir Starmer nel Regno Unito arriveremmo alla facile conclusione che è giunto il momento, anche e soprattutto nel nostro paese, di costruire e consolidare al più presto un’offerta politica centrista, riformista e di governo. Alternativa ai populismi e, nello specifico, al massimalismo settario e radicale della sinistra della Schlein e al sovranismo leghista. Purtroppo, in Italia chi denuncia, e giustamente, la deriva del bipolarismo sempre più selvaggio e maldestro, nonchè nocivo per la stessa salute della nostra democrazia, si limita a condizionare – con scarsi se non impercettibili risultati – uno degli attori principali proprio di questo bipolarismo. E nulla più, almeno per il momento. Insomma, sempre di più “si vince al centro” o, se piace di più, si vince con l’affermazione di una “terza via”. Ora, al di là dell’attuale vittoria polacca e delle ottime prospettive del Regno Unito, è indubbio che il tema interpella a maggior ragione il nostro paese. E, soprattutto, l’area di Centro. Certo, non mancano i partiti e le formazioni politiche che vogliono occupare quello spazio. E noi, cioè il movimento politico e culturale dei Popolari di ‘Tempi Nuovi” non ci stanchiamo di ripetere che l’unica strada in grado di attenuare e battere il secco impianto bipolare è quello di irrobustire e rafforzare un polo di Centro. Ovviamente plurale e di governo, riformista e dinamico. Ma questo Centro, purtroppo e con altrettanta chiarezza, è credibile e con una prospettiva certa solo nella misura in cui è unito. Ma, di grazia, che senso ha un partito che ha l’ambizione di occupare politicamente uno spazio centrista e di farsi interprete di quella domanda e poi, al contempo, litiga a mani basse con l’altro partito che percorre lo stesso obiettivo? Ma come può un normale e semplice elettore che non si riconosce, o non si riconosce più, nell’attuale bipolarismo e nei partiti che lo compongono, fidarsi di un progetto che vede uno stillicidio quotidiano tra le 3 o 4 formazioni politiche che vogliono farsi paladini di una rinnovata “politica di centro” nel nostro paese? La domanda è talmente banale che non merita neanche di una risposta. E, ancora, quali sarebbero le motivazioni politiche di questa rissa quotidiana? Anche qui la risposta è semplice: beghe personali, vendette trasversali, personalismi senza limiti e litigi da cortile. Ma, per fare un solo esempio concreto, i grandi leader e statisti della Democrazia Cristiana – cioè, per capirci, i vari capi corrente – si amavano all’infinito? Certamente no, anzi! Ma quei grandi leader e statisti hanno sempre avuto una precisa consapevolezza accompagnato da un comportamento altrettanto netto: e cioè, lo scontro politico era duro e senza esclusione di colpi ma le ragioni dell’unità, di natura politica, avevano sempre e puntualmente il sopravvento. Solo così la politica trionfava a scapito delle strutturali e del tutto fisiologiche contrapposizioni personali. Ecco perchè, possiamo parlare e discettare della vittoria del polacco Tusk e delle aspettative crescenti del britannico Starmer solo se da noi riusciamo a trasformare la domanda di Centro in un vero e proprio progetto politico unitario. Senza fermarsi ai rancori fanciulleschi e alle pregiudiziali personali di natura prevalentemente adolescenziale.
Blocco autostrada To-Mi, Fdi: “Ecofollia”
“Il blitz di Ultima Generazione, che ieri ha bloccato per ore l’autostrada Torino-Milano, è l’ennesimo capitolo di un’eco-follia inutile e fine a se stessa. Ambientalismo e conversione green, considerate le particolari caratteristiche della Pianura Padana e la quota di inquinamento ascrivibile all’Italia rispetto al contesto mondiale, meriterebbero un approccio meno ideologico e dogmatico. Serietà, insomma, non superficialità e improvvisazione”. Ad affermarlo Paola Ambrogio, Senatore di Fratelli d’Italia.
“Gli attivisti – continua Roberto Ravello, dirigente regionale di Fratelli d’Italia – parlano di ‘forze che vogliono farci morire’ e, addirittura, di un “governo che ci sta avvelenando’: si tratta di farneticazioni da parte di mistificatori seriali. Siamo dinnanzi a un pericoloso sensazionalismo che rischia di imporre tempi e modi insostenibili al processo in corso: ci sono intere filiere che, per la miopia di alcuni, rischiano di soccombere sotto i colpi dell’ambientalismo radicale”.
Ora tutti insieme con Cirio per raggiungere l’obiettivo
Tutte le forze politiche collaborino affinché tutte le gare restino in Italia: gli impianti del territorio piemontese sono all’altezza.
L’apertura di Luca Zaia – che è sia Presidente della Regione Veneto, sia componente del CdA della Fondazione Milano-Cortina – all’ipotesi di ospitare a Cesana le gare di bob di Milano-Cortina 2026 ha un forte peso, che cogliamo in tutta la sua portata e per il quale siamo grati. Adesso due priorità: coesione tra tutte le forze politiche per il bene del territorio e procedere in tempi brevi per il raggiungimento dell’obiettivo. Non avrebbe alcun senso dover “cedere” all’estero alcune delle gare dei prossimi Giochi. Abbiamo inoltre l’opportunità, che non possiamo perdere, di rimediare in pur piccola parte all’assurdo “no” ai Giochi che risale agli anni dell’Amministrazione Appendino.
Silvio Magliano – Presidente Gruppo Consiliare Moderati, Consiglio Regionale del Piemonte.
Imprenditalia aderisce a Democrazia Liberale
Il Vice Segretario Nazionale di Democrazia Liberale Avv. Alberto Marchetti,
ha annunciato l’adesione come ente collettivo di Imprenditalia a Democrazia
Liberale.
L’accordo per l’adesione a Democrazia Liberale è stato sottoscritto dal
Presidente Nazionale di DL Sen. Enzo Palumbo e dal Presidente Nazionale di
Imprenditalia Dott. Guido D’Amico, sul presupposto della reciproca condivisione dei
valori culturali e politici che si richiamano alla tradizione liberaldemocratica e nella
prospettiva di un’azione politica coordinata.
In tal senso Imprenditalia, che è un movimento politico costituito da
imprenditori e professionisti presenti su tutto il territorio italiano intende portare il
proprio contributo organico al progetto di Democrazia Liberale di riaggregare quanti, a
titolo individuale e/o collettivo, si riconoscono nei valori culturali propri di una società
aperta, libera e democratica.
A tal fine, Democrazia Liberale ed Imprenditalia metteranno in collegamento
le rispettive organizzazioni e gli organismi dirigenti nazionali e locali di DL verranno
progressivamente integrati con la presenza di rappresentanti di Imprenditalia, nella
prospettiva del rafforzamento e della ormai improcrastinabile riunificazione dell’area
liberale, da troppo tempo inutilmente divisa e frammentata in tante iniziative
individuali.
L’annuncio del Ministro Urso che assegna a Torino la sede del polo dell’Intelligenza Artificiale per i settori Auto ed Aerospazio è sicuramente una notizia positiva per le possibili ricadute economiche ed occupazionali, seppure in una versione ridotta rispetto all’ambizioso traguardo che ci si era inizialmente prefissati.
“L’intelligenza artificiale ha il potenziale di rivoluzionare molteplici settori, dall’industria alla medicina e potrebbe attrarre investimenti, talenti e innovazioni, contribuendo significativamente alla crescita economica e tecnologica di Torino, del Piemonte e dell’intero Paese“, così Alberto Del Noce, Responsabile Giustizia LibPop Piemonte ed Esperto di AI in campo giuridico, che aggiunge, “la capitale dell’intelligenza artificiale costituisce una grande opportunitàper la nostra città che dovrebbe ambire a diventare un polo tecnologico di eccellenzanel panorama internazionale”.
Un investimento che porterà in Città 20 dei 60 milioni all’anno inizialmente previsti, che permetteranno di sviluppare un centro di eccellenza intorno al quale costruire parte del futuro di Torino e del Piemonte.
“La vera sfida della classe dirigente, sia essa politico-istituzionale, che imprenditoriale, che culturale, sarà quello di costruire intorno al polo per l’Intelligenza Artificiale un tessuto economico in grado di fare rete e di moltiplicare le ricadute socio-economiche per il territorio”, così Claudio Desirò, Segretario di Italia Liberale e Popolare.
“Il Polo per Auto ed Aerospazio non dovrà essere una cattedrale nel deserto: per fare questo ci sarà da lavorare per creare quella rete di capacità, competenze e volontà di crescita che spesso viene meno e non permette di sfruttare a pieno le potenzialità del nostro territorio”, aggiunge Desirò.
Puntare sulle eccellenze, metterle in rete e creare le condizioni per fare di Torino un polo tecnologico di riferimento internazionale sarà la vera sfida per rendere l’investimento annunciato dal Ministro Urso una reale opportunità per creare la Torino del futuro.
Italia Liberale e Popolare
Coordinamento Regionale Piemonte
Dichiarazione di Osvaldo Napoli, della segreteria nazionale di Azione:
Per andare in pensione la quota era 103, ora con questo Governo sarà 104. Non era Salvini che prometteva tra l’altro, una volta al Governo, l’eliminazione della Legge Fornero?
È proprio vero che vendere falsità e promettere l’irrealizzabile è ormai l’abitudine del segretario della lega Salvini.
Merlo: Olimpiadi invernali, ora si sciolga anche il nodo del post olimpico di Torino 2006.
“Non disperdere le risorse pubbliche da un lato e risolvere l’intricato nodo del post olimpico di
Torino 2006 dall’altro. Sono questi i due elementi centrali che, allo stato dei fatti, si impongono
anche all’attenzione per la scelta, o meno, della pista di Bob a Cesana Torinese in vista delle
Olimpiadi invernali di Milano/Cortina. Nel frattempo, però, a Pragelato, pur consapevoli che per i
trampolini esiste già un impianto funzionante a Predazzo, non ancoriamo più lo sviluppo di un
territorio al solo evento internazionale. E, non a caso, il progetto delle prossime Universiadi del
2025 prevede un riutilizzo per tutto l’anno degli impianti individuati per le gare: lo skiroll e il
biathlon. Un progetto, cioè, che non è finalizzato alle sole Universiadi ma che punta a rilanciare un
intero territorio partendo proprio da un importante e qualificato evento internazionale.
Ma, per quanto riguarda le prossime Olimpiadi invernali, non si può continuare ad assistere ad un
silenzio sul come si intende procedere per sciogliere definitivamente i nodi del post olimpico. A
cominciare, appunto, dal sito di Cesana Torinese”.
Giorgio Merlo, Sindaco Pragelato, Consigliere Nazionale Anci”.
CANALIS E SARNO: ESPLOSIONE DEGLI SFRATTI, MA LA GIUNTA CIRIO SI LIMITA A RESTRINGERE I CRITERI DI ACCESSO.
In un momento di grave crisi sociale, con più di 30.000 sfratti nel 2022 e con solamente il 5% del fabbisogno italiano di casa soddisfatto dall’edilizia residenziale pubblica, la Giunta Cirio non fa proposte per aumentare gli alloggi da assegnare né sollecita il governo Meloni a ripristinare il fondo di sostegno alla locazione e il fondo per la morosità incolpevole, ma si limita a restringere le maglie, con una discriminazione mirata agli stranieri.
18.10.2023 – Nel giorno in cui si sono svolte le audizioni delle tre ATC piemontesi, della Caritas regionale e dei sindacati inquilini di CGIL, CISL e UIL, in merito al Ddl Caucino e alla Pdl Canalis sull’edilizia sociale, appare evidente che la Giunta Cirio non sta affrontando con senso di realtà l’emergenza casa.
La realtà infatti ci restituisce un quadro drammatico, con migliaia di famiglie in lista d’attesa per un alloggio popolare e altrettante famiglie sfrattate o a rischio sfratto per morosità incolpevole.
Il disegno di legge Caucino non risponde a questa emergenza, ma si limita a mettere paletti insostenibili e incostituzionali alle persone di origine straniera, chiedendo solo agli extracomunitari di dimostrare una regolare attività di lavoro, come requisito per l’assegnazione delle case popolari.
Inserisce anche una premialità di punteggio a chi risiede da 15-20-25 anni in Piemonte, mettendo in secondo piano il criterio del bisogno.
Su questo i sindacati e la Caritas si sono espressi contrariamente, a differenza dei tre presidenti Atc che però non hanno fornito seri argomenti a sostegno.
Perché sprecare tempo a proporre una norma incostituzionale, quando invece si potrebbero fare importanti modifiche alla regionale 3/2010 sull’edilizia sociale, che tengano conto della mutata situazione sociale?
Bisognerebbe mettere in campo misure urgenti per aumentare gli alloggi disponibili, impendendo le vendite degli alloggi pubblici, rafforzando principi di rotazione, migliorando la manutenzione degli alloggi vuoti, riconvertendo caserme e altri edifici pubblici inutilizzati, comprando alloggi sul mercato privato, all’insegna dello zero consumo di suolo e con logiche di coprogrammazione che coinvolgano il Terzo Settore.
Il ddl Caucino non fa nulla di tutto ciò e soprattutto non mette un euro in più sulla casa.
Se la domanda aumenta, non basta restringere i criteri dell’offerta. Bisogna aumentare l’offerta e aumentare le risorse finanziarie. Altrimenti si resta nel campo degli slogan e dell’ideologia, senza un miglioramento reale per la vita di chi vive in Piemonte.
Monica CANALIS e Diego SARNO – consiglieri regionali PD