“Un inaccettabile bavaglio, peraltro, su di un tema molto controverso, dove la verità scientifica è
ancora in via di definizione”.
Ad affermarlo Paola Ambrogio, Senatore di Fratelli d’Italia e Consigliere Comunale di Torino, in
riferimento alla censura imposta da Facebook sulla campagna di Coldiretti contro il cibo sintetico.
“Le ragioni addotte dal social – continua la Ambrogio – sembrano un mero pretesto per applicare, in
modo arbitrario e fuorviante, la scure della censura, in un’ottica sempre più strumentale agli interessi
elle multinazionali del cibo sintetico. Questo dirigismo dell’informazione non solo è inaccettabile,
ma è da respingere con forza. Pertanto, ho formalmente richiesto di audire, in seno alla 9°
Commissione permanente del Senato, i vertici Meta al fine di chiarire e approfondire le dinamiche
applicate. Non ci arrenderemo mai e difenderemo, in ogni sede e contro ogni potentato, le nostre
eccellenze agroalimentari, nonché il concetto stesso di sicurezza e sovranità alimentare, uno dei
cardini dell’azione governativa”.
IL LAVORO: analisi, opportunità e scenari futuri in un territorio che cambia.
Lunedì 17 Aprile 2023, h.20.00
Hotel Collection Santo Stefano– Via Porta Palatina 19, Torino
L’idea di proporre degli incontri per un Dibattito Pubblico nasce dalla necessità di coinvolgere cittadini e stakeholders (esistenti o possibili), in precisi processi di trasformazione del tessuto cittadino e delle sue infrastrutture.
Il Débat Public intende ravvivare l’entusiasmo nei cittadini per il dibattito pubblico, pensato per costruire un luogo di analisi e di riflessione per mettere a confronto le esperienze in vista della fattibilità di un progetto.
Mutuato dalla Francia, in Italia non è ancora utilizzato malgrado una legge dello stato del 2018 lo introduca. È uno strumento molto utile che serve per fare aderire il più possibile un progetto al contesto sociale in cui si inserisce. In queste modo le scelte della politica non sono fatte “cadere dall’alto” ma concertate con la cittadinanza.
La costruzione e l’approfondimento di temi importanti su cui si concentreranno i prossimi incontri del Débat Public sono una occasione di partecipazione, coinvolgimento e condivisione.
Il primo di questi dibattiti, prenderà in considerazione il tema del lavoro. Argomento cruciale per la città come per il paese. Tema che non può esimersi dall’analisi con uno dei dati determinanti con cui oggi la Città Metropolitana deve confrontarsi: la decrescita demografica.
Sarà inoltre delineata una fotografia dello scenario occupazionale cittadino con una analisi del mismatching fra domanda e offerta partendo dai dati dei laureati che lasciano Torino per trovare occupazione altrove.
Per rendere attuale e concreto l’incontro sono stati invitati a confrontarsi personalità e professionisti con una ricca esperienza nell’ambito e due parlamentari a diverso titolo impegnati nel costruire soluzioni.
Introdotti e moderati da Massimo Giuntoli, già Presidente dell’Ordine Architetti di Torino, dialogheranno:
Lorenzo Pregliasco e Valentina Porta, Founder YouTrend
Massimo Richetti, Responsabile area lavoro Unione Industriali Torino Dino Desantis, Presidente Confartigianato Torino
Dimitri Buzio, Presidente Lega Coop Piemonte
Nicola Scarlatelli, Presidente CNA Torino
Saranno presenti:
l’On. Maria Elena Boschi, Deputata di Italia Viva, l’On. Daniela Ruffino, Deputata di Azione
Il Torinese ha chiesto a Vittoria Nallo, coordinatrice di Italia Viva Torino, di illustrare il significato dell’iniziativa
“Quello di stasera è l’avvio di un percorso di partecipazione che coinvolgerà cittadini, parti sociali e rappresentanti di categoria nel ragionamento sulle trasformazioni, fisiche e sociali, del nostro tessuto cittadino.
Lo faremo partendo dai numeri: come nel modello del Debat Public francese, adottato per le grandi opere, prima di aprire il dibattito inizieremo sempre con l’analisi e la messa a disposizione dei dati, che ci aiutano a stare sui temi con oggettività e pragmatismo.
Il Dibattito o ad esempio, come ci piace chiamare quello di stasera dedicato al lavoro e alle opportunità per Torino e la Città Metropolitana, partirà dalla fotografia dello scenario occupazionale e dal dato più importante con cui oggi una Città come la nostra, che continua a perdere abitanti, deve necessariamente fare i conti: il numero dei laureati che lasciano Torino per trovare occupazione altrove.
Sento questo tema particolarmente vicino: sono arrivata a Torino da Fondi, nel basso Lazio, per studiare al Politecnico: ho scelto di rimanere e di costruire la mia vita qui, ma ho visto tanti amici che, con mio grande rammarico, hanno preso decisioni diverse per il loro futuro professionale. La mia e la nostra Torino deve ripartire da qui.
Questa iniziativa è inoltre la prova che Amministratori locali, dirigenti ed attivisti di Italia Viva e Azione e a Torino, come in molti altri territori del Piemonte e d’Italia, continuano il lavoro con concretezza e spirito di unità”.
VITTORIA NALLO
Una Sanità più efficace e più efficiente nella difesa della salute dei piemontesi”
“E’ un Piemonte più sicuro e che raggiunge nuovi standard di protezione medica quello che ha visto oggi la distribuzione di 33 massaggiatori meccanici automatici da parte di Azienda Sanitaria Zero alle ambulanze del 118 regionale. In particolare, guardando a quadrante nord, questi fondamentali ausili nel trattamento dell’arresto cardiaco improvviso equipaggeranno i mezzi avanzati operativi a Novara, Varallo, Borgomanero, Verbania, Borgosesia e Domodossola. Un upgrade che è perfettamente in linea con le mission di efficienza ed efficacia sanitaria che Azienda Zero si è data fin dalla sua istituzione. Un Sanità che migliora i propri strumenti e i propri tempi di intervento per affrontare una patologia che ogni anno colpisce quasi 10mila piemontesi e con una speranza di sopravvivenza che si riduce al 2% in mancanza di un trattamento tempestivo. Un potenziamento del nostro 118 che rappresenta la naturale prosecuzione di quel modello di medicina del territorio che vuole essere sempre più vicina al paziente, con celerità e con attrezzature sempre più all’avanguardia. Il tutto per tutelare la salute dei cittadini piemontesi con modelli nuovi e tecnologicamente avanzati, a difesa del bene supremo della vita”.
Lo dichiarano i leghisti Alessandro Stecco e Alberto Preioni.
Molinari (Lega): “Il quadro su Salvini è disgustoso”
“Gli organizzatori della mostra prendano provvedimenti immediati”
“E’ semplicemente disgustoso. Questa non è arte, o legittimo esercizio di satira o critica politica. E’ volgarità allo stato puro”. Così Riccardo Molinari, capogruppo della Lega alla Camera dei Deputati, e segretario del Carroccio in Piemonte, stigmatizza il quadro esposto al Torino Comics, che raffigura il segretario federale della Lega, e Ministro della Repubblica, Matteo Salvini. “La Lega del Piemonte – aggiunge l’on Molinari – si schiera al fianco di Matteo Salvini, oggetto di un attacco inaccettabile, che sconfina nell’odio. Chiediamo immediati chiarimenti agli organizzatori, auspicando che arrivino scuse convincenti, e l’immediato ritiro dell’opera dall’esposizione”.
“Calenda vuole costruire un partito, almeno così dice, aperto ad altre culture politiche. Tra cui,
almeno così pare, anche a quella popolare. Nel frattempo, però, sentenzia giudizi sulle singole
persone che rappresentano quella cultura politica. L’ultima, in ordine temporale, riguarda Beppe
Fioroni.
Ora, ognuno può dire ciò che vuole e quando vuole sulle singole persone. Semmai, il dato politico
rilevante è che i Popolari difficilmente sono compatibili con un capo partito che ironizza su alcuni
suoi esponenti più significativi. A conferma che, forse, di fronte ad una riedizione aggiornata del
partito liberale o repubblicano o tardo azionista, i Popolari devono contribuire a costruire un
Centro dinamico, riformista, democratico e di governo da un’altra parte.
Calenda, del resto, è un autorevole esponente della cultura liberista, liberale, elitaria e
aristocratica del nostro paese. Distinto e distante dalla tradizione, dalla cultura e dalla storia dei
cattolici democratici, popolari e sociali italiani”.
Giorgio Merlo, Dirigente nazionale Popolari.
“Un incontro importante e proficuo. Così è stato definito dai sindaci della Unione Montana Comuni Olimpici Via Lattea il confronto avuto giovedì scorso nel tardo pomeriggio con il Presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio presso la nuova sede regionale. Sono stati affrontati i maggiori problemi sul tappeto del comprensorio territoriale: dal costo dell’innevamento artificiale ai finanziamenti per le prossime Universiadi che vede Pragelato in prima linea; dalla revisione degli impianti funiviari alla necessità di garantire i finanziamenti pubblici per alcuni interventi finalizzati al rilancio della politica turistica del territorio.
Piena disponibilità e garanzie da parte del Presidente Cirio sul ruolo della Regione Piemonte nel farsi carico delle richieste e delle esigenze manifestate dai Sindaci della Via Lattea.
Un incontro, quindi, importante in vista del rafforzamento della vocazione turistica, economico/produttiva e sportiva dei nostri territori.”
Maurizio Beria, Presidente Unione Montana Comuni Olimpici Via Lattea.
Giorgio Merlo Sindaco Pragelato, Consigliere nazionale Anci.
VICEPRESIDENTE COMMISSIONE CULTURA DEL CONSIGLIO REGIONALE DIEGO SARNO (PD):UNA PIETRA TOMBALE CALA SUL PRESIDIO. UNA VERGOGNA CHE DIMOSTRA LA TOTALE INADEGUATEZZA DELLA GIUNTA”
Il 12 aprile scorso è stata emanata dal Direttore dell’Asl To5 la Deliberazione contenente “Servizio di assistenza legale e tecnica (advisory) per la predisposizione degli atti e lo svolgimento di tutte le attività relative alle procedure di gara per la realizzazione dell’Ospedale Unico dell’ASL To5. Indizione di gara a procedura aperta”.
“Da una lettura del provvedimento – commenta il Vicepresidente della Commissione Cultura del Consiglio regionale (Pd) – emergono, immediatamente, alcune criticità. Innanzitutto si prevede di selezionare, entro maggio, un pool di esperti “per la predisposizione degli atti e lo svolgimento di tutte le attività relative alle procedure di gara per la realizzazione dell’Ospedale Unico dell’ASLTO5”. Peccato che da maggio siano previsti ben 42 mesi per arrivare finalmente alla progettazione esecutiva. Saremo, quindi, nel 2027. Dopo questa fase ci sarà la gara che, tra una procedura e l’altra, richiederà un altro anno. Arriveremo, pertanto, al 2028”.
“A questo punto – prosegue l’esponente dem – partiranno i lavori che dovrebbero proseguire per 7 anni. Pertanto, si arriverà al 2035. A cominciare da oggi occorreranno 10 -11 anni per vedere la struttura ospedaliera realizzata, se non mettiamo in conto i ritardi che si potranno verificare, gli eventuali ricorsi e le opere di viabilità, per il trasporto pubblico e per la dotazione delle attrezzature, solo per citare alcuni casi, che ad oggi nel documento dell’ASL non sono previste. Occorreranno infrastrutture come la bretella che collega l’area di Cambiano con la zona del Carmagnolese, attualmente inserita in un piano con altre 10 opere, senza la quale, però, quell’area resterebbe esclusa. Senza contare, poi, che dovremo, quindi, potenzialmente, aspettare 15 anni per il nuovo nosocomio, senza sapere che cosa diventeranno gli attuali ospedali e, a oggi, non è stanziato un euro per la ristrutturazione di strutture poco efficaci, come quella di Carmagnola dove, come la stessa Asl dichiara, nessun infermiere vuole andare a lavorare”.
“Per quanto riguarda l’aspetto economico – spiega il Consigliere regionale Pd – è evidente che per arrivare alla fine del progetto esecutivo, considerando l’impegno previsto dal documento di soli 300.000 euro, questi forse basteranno solo per pagare il progetto definitivo. Infatti se il costo dell’opera fosse pari ai 250.000.000 di euro, per il progetto esecutivo di solito è pari al 10%, quindi 250.000 euro, ne deduciamo che al pool spetterebbero soltanto 50.000 euro per 42 mesi di lavoro? Assurdo!”.
“Tutto questo – conclude il Consigliere Pd – svela il pressapochismo dimostrato nella scelta di Cambiano. E’ stata decisa una localizzazione senza conoscerne le caratteristiche e senza avere un piano adeguato e programmatico. Ci saranno, infatti, decine di gare pubbliche da fare che nel documento dell’Asl non vengono previste. Se servono 3 anni e mezzo per trovare professionisti e fare i progetti solo della struttura, serviranno 15 anni prima di vedere completata l’opera. Una pietra tombale prima ancora di partire. Una vergogna che dimostra la totale inadeguatezza della Giunta e, in particolare, del Presidente e dell’Assessore regionale alla sanità”.
VIA SCARSELLINI: DOPO ANNI DI IMMOBILISMO
“Lo sgombero degli alloggi di edilizia popolare in via Scarsellini conferma il cambio di passo in corso: dopo anni di immobilismo, lo Stato, finalmente, avanza. Purtroppo non si può dire altrettanto del Comune, da sempre assente ingiustificato sul tema”.
Così Paola Ambrogio, Senatore di Fratelli d’Italia e Consigliere Comunale di Torino, che aggiunge: “Come promesso e annunciato, il ripristino della legalità è un’assoluta priorità per questo Governo: ci sono oltre 200 alloggi ATC occupati in Torino ed è ora che tornino nella piena disponibilità dell’ente, anche per calmierare l’emergenza abitativa, con quasi 7mila famiglie, rispondenti ai requisiti di assegnazione, in attesa di una casa.
L’operazione, che ha registrato il solito, encomiabile lavoro della Polizia di Stato, risponde agli appelli di ATC sulla necessità di accelerare gli sgomberi ed è un’importante boccata d’ossigeno per i cittadini residenti, soprattutto per anziani a fragili, da anni costretti a vivere, forzatamente, tra abusivismo e vessazioni”.