Mercoledì 15 ottobre a Torino

Torino, 14 ottobre 2025 – Sono già 681 dall’inizio dell’anno, di cui 41 in Piemonte, le vittime di incidenti sul lavoro.
“Una strage che continua e che rappresenta ancora una macchia sul nostro mondo del lavoro e sulla nostra società – commenta Sergio Bartoli, Consigliere regionale (Lista Civica Cirio Presidente PML) e presidente della V Commissione – Ambiente -. Proprio in questa occasione ci tengo a ricordare le vittime del lavoro tra le Forze dell’Ordine, in particolare i 3 Carabinieri caduti e i 13 sono rimasti feriti nell’adempimento del proprio servizio. Ricordo con commozione il sacrificio di Marco Piffari, Luogotenente carica speciale, Valerio Daprà, Brigadiere capo, Davide Bernardello, Carabiniere scelto, ultimi di una lunga tradizione di senso del dovere e di fedeltà allo Stato tra i militi dell’Arma e gli agenti delle Forze dell’Ordine. Un esempio, il loro, che non deve andare perduto e che deve ricordare sempre a tutti noi che la sicurezza sul lavoro è un percorso che non si conclude mai e che chiunque, in qualsiasi situazione, da qualsiasi luogo provenga, qualsiasi corso di studi abbia compiuto, ha il diritto di tornare sano e salvo ogni sera a casa dai propri cari”.
“La sicurezza sul lavoro – conclude Bartoli – non è una serie di adempimenti formali, ma la misura della civiltà di una Nazione e di un popolo”.
Il Consiglio Comunale ha approvato un ordine del giorno dal consigliere Simone Fissolo, che impegna il Sindaco a sollecitare la Regione Piemonte affinché avvii al più presto il modello DAMA in uno o più ospedali regionali.
Il modello DAMA (Disabled Advanced Medical Assistance) è un sistema sanitario organizzato per garantire un accesso facilitato e personalizzato alle cure ospedaliere per persone con gravi disabilità intellettive e/o autismo e pertanto con gravi difficoltà di comunicazione e collaborazione. Tale organizzazione dell’accesso è relativa a cure ospedaliere o ambulatoriali territoriali in base alla necessità del percorso individuale.
Il DAMA, sottolinea il documento, “mette a disposizione un sistema coordinato che inizia con un centralino quale “triage” telefonico, prosegue con la presa in carico diretta da parte di un ambulatorio specificamente organizzato all’interno dell’ospedale e si affida a un’équipe multidisciplinare opportunamente formata, evitando ricoveri inappropriati e accessi ripetuti al Pronto Soccorso”.
L’ordine del giorno impegna inoltre a promuovere un confronto istituzionale con l’Assessorato alla Sanità della Regione Piemonte insieme ai rappresentanti delle associazioni di familiari, al fine di valutare modalità e tempistiche per l’attuazione del modello, a sensibilizzare le Aziende sanitarie locali (ASL) e gli ospedali piemontesi sull’importanza del DAMA, a supportare la Rete Obiettivo DAMA Torino nelle iniziative di sensibilizzazione e diffusione del modello, a riferire periodicamente in Consiglio Comunale sugli sviluppi e sulle azioni intraprese per sostenere l’attuazione del DAMA in Piemonte.
F.D’A. – Ufficio stampa Consiglio Comunale
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Il ministro per la Pubblica amministrazione a Torino all’incontro organizzato da Dumsedafe
“Persone e procedure sono i due fattori principali su cui stiamo lavorando per modernizzare le nostre amministrazioni”, lo ha dichiarato il ministro per la Pubblica amministrazione, Paolo Zangrillo, all’evento organizzato dal sodalizio Dumsedafe al Circolo della Stampa di Torino.
L’incontro è stato l’occasione per raccontare i traguardi raggiunti sia sul fronte delle semplificazioni delle procedure sia su quello del rafforzamento del capitale umano. “Abbiamo semplificato circa 400 procedure intervenendo in settori strategici per cittadini e imprese come l’artigianato, la razionalizzazione dei controlli, le energie rinnovabili, i servizi sanitari, il turismo e molto altro ancora. Tutto questo è stato possibile grazie a un lavoro di squadra con le amministrazioni, le associazioni di categoria, i cittadini e le imprese. Vanno in questa direzione le iniziative come “Facciamo semplice l’Italia”, la consultazione “La tua voce conta”, che ha raccolto 600 segnalazioni e il portale “Italia semplice” che, per la prima volta, permette con pochi click a tutti i cittadini di conoscere come sono state semplificate le procedure”, ha sottolineato il ministro.
“Sul fronte delle persone, la chiave su cui ogni organizzazione deve puntare, abbiamo innovato le procedure di reclutamento per attrarre talenti, rafforzato la formazione, per potenziare soprattutto le competenze trasversali, e ora puntiamo a introdurre sistemi di crescita e di carriera per valorizzare le nostre persone. Su quest’ultimo fronte, con il disegno di legge sul merito, all’esame del Parlamento, passiamo da un approccio “burocratico” della valutazione e misurazione della performance a uno per “obiettivi” in cui contano i risultati raggiunti. La vera innovazione risiede nella possibilità per le nostre persone di accedere alla dirigenza attraverso un sistema che, nel rispetto dei principi di trasparenza e imparzialità, sia capace di valutare prima di tutto il “saper fare” oltre al “sapere”, ha aggiunto il ministro.
“Con il contributo di tutti gli attori coinvolti e con un metodo di lavoro che segue un approccio collaborativo di ascolto e confronto con le realtà territoriali possiamo raggiungere le prossime sfide che abbiamo davanti per liberare energie, attrarre investimenti e valorizzare il talento delle persone”, ha concluso Zangrillo.
«La Corte europea dei diritti dell’uomo ha riaffermato una verità che appartiene alla natura stessa delle cose. Non esistono due madri. Non esistono due padri. È la realtà della vita, non un’ideologia».
Lo dichiara il senatore di Fratelli d’Italia Paola Ambrogio, componente della Commissione parlamentare per l’infanzia e l’adolescenza, commentando la sentenza della CEDU che ha stabilito che l’Italia non è obbligata a riconoscere la seconda madre nei casi di bambini nati da fecondazione artificiale all’estero.
«La sentenza – prosegue Ambrogio – smentisce clamorosamente la Corte Costituzionale, che aveva spalancato le porte al riconoscimento della cosiddetta madre intenzionale, un vero ossimoro giuridico, trasformando la famiglia da realtà naturale a paradosso modificabile a piacimento».
«La CEDU ci riporta alla realtà in cui la famiglia è una sola, quella capace di generare la vita. Tutto il resto è un costrutto sociale degli adulti. La natura non si cancella con una sentenza» conclude Ambrogio.
POLITICA
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Si è appena svolto presso la Sala Consiliare del Comune di Moncalieri il Congresso Istituzionale “Il Centro in Movimento”, presieduto dal Senatore Roberto Rosso, Vice Capogruppo al Senato e Vice Segretario Regionale del partito, nonché Membro della Commissione Vigilanza Rai. Un evento importante e atteso, teso a creare le basi per un confronto costruttivo e producente in vista dell’appuntamento elettorale della Città alle urne per il 2026. “L’unita del Centrodestra è la più grande Eredità di Silvio Berlusconi, e siamo tutti chiamati a farne tesoro. La più grande vittoria è quando c’è rispetto per le idee politiche. Quello che conta è proseguire uniti sul cammino intrapreso perchè anche i territori siano sempre più espressione di un’Italia moderata e liberale, capace di guardare con rinnovato slancio e altrettanto impegno alle sfide che è chiamata a vincere per il bene dei territori e delle comunità”, chiosa il Senatore Roberto Rosso innanzi a una sala gremita di partecipanti attenti. Presente anche Maurizio Scandurra, noto opinionista de ‘La Zanzara’ di ‘Radio24″, che aggiunge: “Le parole piene di speranza e risultato del Senatore Roberto Rosso sono l’espressione di un equilibrio imprescindibile perchè l’elettorato comprenda le istanze di buonsenso di governo, intese quali principi i eludibili certi e funzionali al rilancio di una nazione che ha bisogno di guardare avanti su basi solide per crescere e prosperare”, afferma il giornalista radiotelevisivo.