POLITICA- Pagina 140

Euro 5  Grimaldi (AVS): Cirio e Pichetto climafreghisti

Prima creano il problema e poi si vantano di averlo rimandato.
“L’Italia ha tre procedure di infrazione europee concluse e una in corso: siamo il Paese che più di tutti ha violato la direttiva  sulla qualità dell’aria. Oltretutto i diesel Euro5 sono la categoria più coinvolta nel dieselgate, con le emissioni dichiarate più lontane da quelle effettive. La Regione Piemonte ha avuto due anni per accompagnare la decisione del blocco al 2023, presa non oggi ma nel 2021. Invece ha aspettato il 30 giugno del 2023 per rendere quella delibera attuativa. Gioire per le proroghe dell’Europa è miope e inoltre non c’entra nulla con una misura richiesta e disposta dalle nostre istituzioni territoriali. Vantarsi di aver disposto un decreto per rinviare è come tirarsela per non essersi fatti la doccia. Continuare a frenare la transizione ecologica la sta allontanando dall’Italia, insieme alle sue opportunità, e il fatto che il settore delle auto elettriche stenti a decollare lo dimostra. Rimandare il blocco dei diesel al 2025 è la sconfitta di tutti, non la vittoria di qualcuno. Cirio e Pichetto dovrebbero capirlo entrambi” – così il Vice-capogruppo di Alleanza Verdi Sinistra, Marco Grimaldi.

Auto, Ruzzola (FI): slittamento stop Euro 5 è vittoria ministro Pichetto

“Grazie al ministro Pichetto è stato scongiurato oggi il blocco dei veicoli Diesel Euro5 in Piemonte a partire dal 15 di settembre. È una vittoria del buon senso che ha consentito di giungere a questo risultato importantissimo per l’economia del Paese”. Ad affermarlo il capogruppo di Forza Italia in Regione Piemonte Paolo Ruzzola che conclude: “Ancora una volta Forza Italia ha dimostrato la sua sensibilitá verso il mondo produttivo e delle famiglie più fragili, nel rispetto peró della salute e delle norme ambientali comunitarie. Ad inizio legislatura abbiamo proposto e ottenuto l’esenzione dal pagamento del bollo dell’auto per chi sostituiva una vettura euro 0-1-2. L’azione di Pichetto va in questo solco”.

Stellantis: Grimaldi, tavolo da lobbisti

Per conservare i vecchi motori contro gli interessi del Paese
 “Il tavolo con Stellantis annunciato dal Ministro Urso ha tutta l’aria di una iniziativa da lobbisti per conservare i vecchi motori. Mentre serve una transizione ecologica che la crisi rende urgente ora, il Governo della destra, composto da forze politiche che hanno governato l’Italia per molti anni, difende solo il fallimento della vecchia, superata e dannosa tecnologia”. Così Marco Grimaldi, vicepresidente di Alleanza Verdi Sinistra alla Camera, durante il question time di Montecitorio.
“Siamo davanti a un giudizio universale climatico. Servono transizione ecologica e piena e buona occupazione.
Ne abbiamo pieni i polmoni delle vostre bugie sulla fine del motore endotermico.
Nell’automotive tutto sta cambiando: tecnologie, disponibilità di componenti e materie prime, catene di approvvigionamento, digitalizzazione.
Ma noi non siamo al passo con nessuna di queste trasformazioni e con l’obiettivo europeo dello stop nel 2035 alla produzione di auto a propulsione endotermica.
Invece di fare di tutto per raggiungerlo, cerchiamo assi e sponde per allontanarlo.” Conclude nello scontro avuto con Urso durante il question time.

Merlo: Centro, importante la candidatura di Renzi

Decisiva per il profilo politico del nuovo Centro

“La candidatura di Matteo Renzi alle europee come capolista del Centro per la circoscrizione
Nord Ovest riveste un significato politico di straordinaria importanza. E questo per due motivi
essenziali. Innanzitutto perchè si tratta di una candidatura che rappresenta in modo plastico il
progetto politico del nuovo Centro e, nello specifico, della necessità di una “politica di centro”
indispensabile per superare un ‘bipolarismo selvaggio’ sempre più bislacco e nocivo per il sistema
politico italiano. In secondo luogo perchè è una candidatura che anche culturalmente riassume il
profilo politico del nuovo Centro.
Due tasselli, questi, che contribuiscono a ridare credibilità alla politica da un lato e autorevolezza
e consistenza al progetto del futuro Centro nel nostro paese dall’altro”.
Giorgio Merlo, Dirigente nazionale Tempi nuovi-Popolari uniti”.

Infanzia. Ruffino (Az): emergenza insegnanti di sostegno, Valditara intervenga

“Nell’attenzione dovuta ai minori, c’è un tema in particolare su cui politica e Istituzioni sono chiamate a dare assolutamente risposte immediate ed efficaci ed è quello della disabilità. C’è un cronico deficit nel sostegno pubblico, che nelle scuole è ormai da troppo tempo a livelli inaccettabili. Il ministro Valditara intervenga”. Lo dichiara Daniela Ruffino, deputata di Azione e componente della Commissione Parlamentare per l’Infanzia e l’Adolescenza, che aggiunge: “Mancano i docenti, molti di quelli che ci sono non hanno le competenze necessarie e comunque vengono assegnati in ritardo, spesso in sedi diverse, senza quindi considerare criteri di continuità. Gli alunni vedono così cambiare in continuazione il loro insegnante di sostegno, con inevitabili conseguenze sulla crescita, sull’apprendimento, sullo sviluppo. Non Il ministro Valditara conosce bene queste criticità e si è impegnato a risolverle, lo aspettiamo alla prova dei fatti in tempi rapidi, perché senza continuità educativa non può esserci inclusione scolastica per i ragazzi con disabilità. Nella riunione dell’Ufficio di presidenza della commissione – conclude Ruffino – ho anche richiamato la necessità di occuparsi del carcere minorile, realtà estremamente complessa che dovrebbe richiedere una maggiore attenzione, con un principio fondamentale, quello della rieducazione”.

Forza Italia, chiusura Spazio 211: problema sicurezza a Torino

Il senatore Roberto Rosso e Marco Fontana, rispettivamente coordinatori provinciale e cittadino per Forza Italia a Torino commentando la notizia della chiusura di Spazio 211 affermano : « Se  associazioni attive sul territorio da oltre trent’anni alzino bandiera bianca come Spazi Musicali ETS è la certificazione di un problema serio che va affrontato e non banalizzato. Lo sfogo dell’Associazione è una vera e propria denuncia. Se il Sindaco non lo vuole fare si chieda la nomina di un Commissario per la Sicurezza e per le nuove Povertà. La risposta di Pentenero su Spazio 211 è tardiva visto che le sollecitazioni arrivano oltre il tempo massimo visto lo scaricabarile giocato fino ad oggi. Se una volta si additivano solo delle porzioni di quartiere in città come aree a rischio sicurezza ora il problema è diffuso ovunque. L’Alto San Donato era una zona più associata a Cit Turin e alla Crocetta che non a Barriera di Milano o a Mirafiori. La denuncia sfogo del marito di Appendino qualche settimana fa dovrebbe far aprire gli occhi a chi, a Palazzo di Città, si aggrappa alle percentuali per sottostimare un problema che è reale e che scoraggia gli investimenti in città e con essi l’occupazione.».

Piemonte in bici: Valle (Pd) in 7 giorni oltre 550 chilometri

“BISOGNA DARCI UNA MOSSA. I COSTRUTTORI SI IMPEGNINO A METTERE IN CAMPO UN’ALTERNATIVA ALLA DESTRA”

Daniele Valle in 7 giorni ha percorso oltre 550 chilometri: 35 tappe, lungo un percorso iniziato e concluso in luoghi legati alla Resistenza.

Oltre 550 chilometri percorsi, un viaggio di sette giorni in bicicletta attraversando in lungo e il largo tutto il Piemonte, 35 tappe che hanno toccato tutte le Province. Daniele Valle, vice Presidente del Consiglio regionale del Piemonte e consigliere regionale Pd, ha concluso il tour che ha preso il via il 31 agosto dal Sacrario di Vaccherezza per arrivare il 3 settembre al Monumento alla Resistenza di Cuneo, toccando Condove, Chiusa di San Michele, Avigliana Caselette, Pianezza, Alpignano, Rivoli, Collegno, Grugliasco, Torino, Alba, San Damiano d’Asti, Baldichieri d’Asti, Asti, Borgoratto Alessandrino, Castellania, Chieri, Verbania, Lesa, Borgomanero, Gattinara, Candelo, Biella, Ivrea Colleretto Giacosa, Cuorgnè, Castellamonte, Rivarolo, Settimo Torinese, Moncalieri, Stupinigi, Rivalta, Vigone e Saluzzo.

Dichiara Daniele Valle: «Avvertivo l’esigenza e la responsabilità di prendere un’iniziativa, per “darci una mossa” e mettere in campo quanto prima un’alternativa alla destra-destra che governa il Piemonte e l’Italia. Incontrando durante il tour decine di amministratori locali e poi cittadini, associazioni e imprese, ho potuto constatare come questa esigenza sia fortemente avvertita. Il Piemonte merita di più, occorre radunare chi condivide questa certezza, a partire dalla difesa della sanità pubblica, dalla necessità di affrontare la transizione ecologica, fino al sostegno allo sviluppo e alla dignità dei lavoratori. I miei destini personali non contano, ho voluto impegnarmi in prima persona perché la strada è in salita e bisogna pedalare insieme. È giunto il momento che i costruttori escano allo scoperto, si diano da fare, lavorino insieme, offrendo ai piemontesi un disegno di Piemonte diverso che insieme possiamo realizzare.  Attraversare tutto il Piemonte in bici da est a ovest, da nord a sud, è stato un modo diverso di fare quello che come gruppo regionale abbiamo fatto per quattro anni: opposizione, ascolto e presenza sul territorio. Dai tagli alla sanità a quelli sul PNRR, il Piemonte non può subire in silenzio per non compromettere le ambizioni di qualche politico di destra. Vogliamo un Piemonte che faccia sentire la sua voce. L’appuntamento del 2024 è domani mattina e dobbiamo approfittare di tutto il tempo che abbiamo a disposizione per mettere in campo un’alternativa: non ci rassegniamo a consegnare il Piemonte ad una Giunta monocolore dei Fratelli d’Italia».

Merlo: Centro, da Renzi spinta decisiva. Ma il Centro deve essere anche Popolare

“Il progetto di un nuovo Centro lanciato da Matteo Renzi è l’unica vera novità della politica italiana
a fronte di un persistente ‘bipolarismo selvaggio’ che non può più essere la soluzione ideale ai
problemi del nostro paese. Perchè non sono la radicalizzazione della lotta politica e la
polarizzazione ideologica – molto gettonati dalla Schlein e da Salvini – le risposte migliori ai temi in
cima all’agenda di governo. E la ‘politica di centro’, al riguardo, può rappresentare una risposta
concreta ai problemi sempre più drammatici a cui il Governo deve dare una risposta concreta e
convincente.
Ma il Centro e la ‘politica di centro’ non possono essere cavalcati e gestiti da chi è culturalmente,
storicamente e politicamente estraneo ed esterno a quel metodo, a quella cutlura e a quel
progetto politico.
Per questi semplici motivi il Centro tratteggiato da Renzi non potrà che essere anche e soprattutto
un Centro Popolare. Dove, cioè, la cultura, i valori e la storia del cattolicesimo popolare e sociale
avranno un ruolo importante e decisivo nella costruzione di un Centro plurale, riformista, dinamico
e di governo. Chiudendo la stagione dei Popolari ‘ospiti’ in altri partiti e politicamente del tutto
irrilevanti ed insignificanti perchè nascosti e gregari rispetto ad altre culture politiche”.
Giorgio Merlo, Dirigente nazionale Tempi nuovi-Popolari uniti”.

Euro 5: Molinari (Lega), presentata mozione per stop blocco anticipato

. Noi gli unici ad interessarci del problema

Roma – “La Lega ha presentato una mozione che impegna il governo ad impedire il blocco anticipato delle vetture euro 5 in Piemonte e trovare soluzioni alternative che consentano il rispetto dei limiti previsti dalla direttiva europea sulla qualità dell’aria. Sorprende però che in queste settimane, mentre la Lega lavorava a tutti livelli, interessando anche il vicepremier Salvini che ha portato subito nello scorso Cdm il tema, per trovare una soluzione, la sinistra, ideatrice di queste politiche green folli dall’impatto devastante per lavoratori e imprese, che peraltro è stata al governo della regione Piemonte quando l’accordo sull’anticipo di queste misure è stato sottoscritto nel 2017, abbia cercato in modo risibile di utilizzare questo tema contro il Governo regionale di centrodestra. Altrettanto sorprendenti sono state anche alcune dichiarazioni di membri della maggioranza del governo regionale e nazionale che sono sembrati far opposizione a se stessi. Dichiarazioni rimaste tali perché non è seguito alcun atto concreto a differenza di quanto ha fatto la Lega immediatamente alla riapertura degli uffici della Camera. Confidiamo nel lavoro del governo per una pronta soluzione, pronti a portare in aula la mozione appena possibile”.

Così Riccardo Molinari, capogruppo alla Camera della Lega e primo firmatario della mozione.

Desirò, Italia Lib- Pop: “La disarmante politica del nulla”

Ci siamo lasciati alle spalle Agosto e, con esso, il disarmante confronto politico estivo basato sul nulla, tra pessime uscite mediatiche, slogan da piazza virtuale, firme false e libri balzati agli onori della cronaca a causa del nulla contenutistico che caratterizza il dibattito politico contemporaneo. Tutto questo, in barba ai reali problemi del Paese che continua a navigare a vista in un presente incerto e verso un futuro ancora più incerto. Dal torpore della vacuità estiva, ci ha bruscamente risvegliato il drammatico incidente di Brandizzo, che ha aggiunto altre 5 vite spezzate alla conta infinita delle morti sul lavoro del nostro Paese. Una strage silenziosa della quale la politica non si occupa mai in modo concreto e responsabile, troppo impegnata a difendere il proprio campo e ad incitare le proprie tifoserie a suon di demagogia e slogan.
Settembre porterà con sé tutte le difficoltà di una legge di bilancio dalla coperta corta, dalla quale sembrano già spariti i 2/3 miliardi da destinare alla Sanità, e nella quale ci sarà da decidere se intervenire sul caro carburante o se confermare il taglio del cuneo fiscale, sempre e solo limitato alle solite categorie. Con buona pace di quel ceto medio bistrattato, sulle cui spalle grava la quasi totalità dei costi dello Stato e del Welfare, e che a causa della scarsa attenzione che la politica gli riserva, si trova ad essere sempre più povero ed in difficoltà.
Settembre porterà con sé nuovi rincari, nonostante una leggera frenata dell’inflazione, che si farà sentire con i costi dell’energia, che freneranno ulteriormente la capacità di spesa degli italiani. Ma porterà, ancora con sé, nuove polemiche, in parte ideologiche ed in parte populistiche, necessarie alla politica di scarsa qualità per avvicinarsi a grandi passi agli importanti appuntamenti elettorali della prossima Primavera. Perché, oggi più che mai, la politica, trasversalmente, continua a fare ciò che non dovrebbe fare: pensare al prossimo appuntamento elettorale e non al futuro del Paese.
Ma senza una grande rivoluzione culturale che parta dalla base, tutto questo continuerà a lungo, con quel 2% di Italiani iscritti ai vari partiti che, tramite congressi precostituiti dall’assenza della democrazia interna alle stesse organizzazioni, deciderà il futuro del restante 98% di noi, sempre più distante e sempre meno considerato dalla pessima classe dirigente del nostro Paese.
Claudio Desirò
Segretario Italia Liberale e Popolare