POLITICA- Pagina 140

Sanità Val Sangone, Pd: potenziare il polo di Giaveno

 CANALIS, BECCARIA E GERBI (PD): AUDIZIONE IN CONSIGLIO REGIONALE PER SOLLECITARE IL POTENZIAMENTO DEL POLO SANITARIO 

Una valle con 30.000 utenti prevalentemente anziani privi di trasporti adeguati per raggiungere ospedali e centri specialistici. Si aumentino i servizi diagnostici e specialistici a Giaveno, come richiesto dai 1.500 firmatari della petizione rivolta alla Regione a fine 2021.

 3.7.2023– “Nell’ambito dell’audizione odierna delle prime firmatarie della Petizione popolare depositata in Consiglio regionale il 14.10.2021 e intitolata “Perché vengano garantiti nel Polo sanitario di Giaveno servizi diagnostici e specialistici adeguati”, abbiamo sollecitato la Giunta regionale e l’ASL TO3 a potenziare e rendere effettivi i servizi previsti nel polo sanitario di Giaveno. La casa della salute, ad esempio, esiste solo sulla carta, mentre l’ambulatorio di neuro psichiatria infantile, il consultorio pediatrico e familiare ed il centro di salute mentale non sono dotati di un numero sufficiente di medici ed infermieri. Se si aggiunge che i trasporti non sono strutturati correttamente per collegare i sei comuni della valle (Giaveno, Coazze, Trana, Sangano, Reano e Valgioie) tra di loro e con Avigliana e Rivoli, si comprende la disperazione degli anziani non automuniti o privi di reti familiari che si trovano impossibilitati ad accedere a visite di controllo e visite specialistiche”, affermano le prime firmatarie Vilma Beccaria e Grazia Gerbi.

“Non basta aver riattivato il Punto di Primo Intervento (PPI)”, aggiunge la consigliera regionale Canalis, “Occorre che le liste d’attesa per visite ed esami siano soddisfatte in loco, provvedendo ad attrarre i professionisti non solo nelle aree densamente urbanizzate, ma anche in quelle periferiche e montane. Purtroppo, in val Sangone come in molte altre valli del Piemonte, i cittadini vedono ridotti i servizi di prossimità, con un rischio di conseguente riduzione della qualità e tempestività della risposta. Questo crea una serie di problematiche che rischiano di mandare in crisi l’intero sistema sanitario, territoriale ed ospedaliero. Sollecito pertanto la Giunta Cirio a potenziare il Trasporto Pubblico Locale per collegare meglio i comuni dello stesso ambito territoriale sanitario e a potenziare i distaccamenti territoriali dell’ASL e degli ambulatori specialistici territoriali (consultori familiari, servizi per le dipendenze, centri di salute mentale, neuro psichiatria infantile, ambulatori infermieristici, ecc), che rappresentano un presidio indispensabile e non secondario rispetto alle case di comunità ed ospedali di comunità di prossima realizzazione”.

Monica CANALIS – consigliera regionale PD

Vilma BECCARIA – capogruppo PD consiglio comunale di Giaveno

Grazia GERBI – capogruppo PD consiglio comunale di Coazze

L’ex ministro Castelli: “Voglia di autonomia”

di Massimo Iaretti

Roberto Castelli è tornato in Piemonte, a Volpiano, per fare il punto sulla associazione di cui è presidente, Autonomia e Libertà.

L’ex ministro della Giustizia (e vice ministro alle Infrastrutture) era già stato  in terra subalpina, alcuni mesi orsono, a Leinì. All’incontro, organizzato in collaborazione con il presidente piemontese di Autonomia e Libertà, Stefano Fascio hanno preso parte alcuni amministratori, iscritti e simpatizzanti, e l’ex deputato ed assessore regionale Matteo Brigandì.

Qual è lo stato dell’arte di Autonomia e Libertà oggi ?

E’ in notevole crescita, nel 2022 sono quadruplicate le tessere rispetto all’anno precedente. Stiamo lavorando per un consolidamento dei nostri associati e per la ricerca di nuovi.

E’ stato deliberato dall’assemblea uno statuto in senso federale che lascia spazio alle diverse realtà con un consiglio federale e strutture regionali, provinciali e sezionali per tenere il passo anche con iniziative importanti sui territori.

 

Allude a quella del Pian del Re sul Monviso il 15 e 16 luglio ?
Ha un significato profondo, del resto la nostra è una associazione culturale che oggi intende incidere sul sentimento politico delle nostre genti. Anche a Volpiano sono state toccate tematiche che incidono nella vita dei territori, dalle quote latte alla sanità. Accanto a questo si vede venire avanti il vento della globalizzazione che porta al disfacimento dell’identità, delle tradizioni. Andremo al Pian del Re per ricordare a noi ed alla gente chi siamo, da dove veniamo.

 

Ma non è l’unico appuntamento ….

Dal 7 al 9 luglio a Ponti sul Mincio in Provincia di Mantova c’è ‘I popoli del Nord’ con un’iniziativa ‘ludica’ che si terrà sabato 8, alle ore 21, con il confronto tra il sottoscritto e Cateno De Luca presidente di Sud chiama Nord, una vera a propria ‘Disfida di Barletta’ al contrario con l’esponente del Mezzogiorno chiamato a confrontarsi al Nord.

 

Che rapporto ha Autonomia e Libertà con la Lega ?

Molti di noi hanno la tessera della Lega, siamo e sono ancora in Leg, e il rapporto è sul piano della critica costruttiva e dell’appoggio alla Lega quando parla di autonomia e federalismo. Il disegno di legge Calderoli sintetizzando il giudizio, ha punti positivi e pericoli potenziali. Se rischia di trovarsi a metà del guado c’è il possibilità concreta di trovarsi in una situazione peggiore di quella attuale.

 

Il Congresso della Lega Piemonte è stato vinto da Riccardo Molinari con un voto unanime ….

Stimo Molinari, tra tutti i giovani espressi dalla Lega è il migliore, forse si meritava qualcosa di più. Sicuramente come presidente del Gruppo alla Camera ha fatto molto bene, meritava una promozione che non è venuta.

 

Che presenza territoriale ha Autonomia e Libertà ?

In Lombardia, innanzitutto, nelle Marche dove c’è un presidio forte, in Emilia, in Friuli dove alle regionali eravamo a fianco di Fedriga, in Piemonte. Ci si muove con una certa dinamicità contendo di rafforzare la presenza anche in Veneto.

 

Da ex titolare del dicastero di via Arenula, come valuta la situazione giustizia ?

Ho partecipato recentemente ad un dibattito con l’ex ministro Claudio Martelli. Sostanzialmente il fatto più significativo è che con la scomparsa di Silvio Berlusconi viene meno una delle maggiori ragion d’essere della polemica forte. I nodi però restano, sinora tutte le riforme sono state soltanto dei ritocchi ai Codici. Da ministro avevo portato avanti una riforma di sostanza, quella dell’ordinamento giudiziario, ma Mastella la affossò in tempi rapidissimi. Lo ribadisco i nodi sono ancora lì e in più c’è una legge come la Severino, incostituzionale, che grida vendetta.

 

Ma termini come autonomia e federalismo sono ancora attuali ?

Noto che c’è ancora una gran voglia di autonomia. Dobbiamo chiamare a raccolta tutti quelli che mirano a questo traguardo.

 

Che rapporto avete con le liste civiche ?

Siamo disponibili verso coloro che condividono i nostri valori, sia a livello regionale, sia a livello locale, questo anche in Piemonte.

 

+Europa, Pizzarotti in Piemonte

TOUR DEL PRESIDENTE DI +EUROPA IN PIEMONTE: LUNEDÌ PIZZAROTTI A TORINO, MARTEDÌ NEL CUNEESE.
“Difendere l’ambiente, preservare il territorio, salvare l’economia”. Questo il titolo dell’evento che si terrà lunedì 3 luglio, alle 18.30, a Torino insieme al Presidente di +Europa Federico Pizzarotti. L’evento precede il breve tour che martedì lo stesso Pizzarotti farà nel cuneese: incontro con iscritti e simpatizzanti a Saluzzo a pranzo, visite pomeridiana in alcune aziende nell’albese (Cantina Ceretro e Cantina Salvano) partecipazione ad un dibattito nel tardo pomeriggio sul progetto liberal-democratico che riguarderà Alba, Langhe e Roero a Canale d’Alba.
Ad annunciare la mobilitazione il Coordinatore regionale di +Europa Flavio Martino: “+Europa sta scaldando i motori in vista dei prossimi appuntamenti elettorali. Diversi gruppi locali si stanno ricostituendo e sono in programma eventi e mobilitazioni in tutta la Regione. Noi ci siamo e ci saremo con l’obiettivo di costruire una forza liberal-democratica e responsabile, contro tutti i populismi.”

Italia Lib Pop: “Continua il disturbo alla quiete pubblica”

A distanza di un paio di settimane dalla nostra ultima segnalazione riguardo il degrado e l’inciviltà in voga a Borgo San Paolo, ci ritroviamo a dover fare da portavoce dei disagi che i comitati di quartiere continuano a segnalarci.

“I due video che abbiamo ricevuto, sono stati registrati questa notte, il primo alla 1:30, il secondo alle 6:15, ed evidenziano ciò che i cittadini devono sopportare quasi quotidianamente a causa dei comportamenti di chi vive al di fuori delle regole e della civile convivenza”, così Pietro PiazzollaCoordinatore Provinciale di Italia Liberale e Popolare Piemonte.
“Due video ripresi dal terzo piano di una palazzina che affaccia sui giardini e che ben evidenziano cosa accade impunemente e da tempo in zona e quanto, coloro che abitano ai piani più bassi, si ritrovano a pochi passi dalle proprie finestre”, aggiunge Piazzolla.
Il disagio, l’inciviltà, la mancanza di controllo del territorio, si riflettono in continui disagi per tutti gli onesti cittadini che hanno perso il diritto di vivere in un contesto civile, il diritto di poter riposare nelle ore notturne, il diritto di poter vivere e frequentare in santa pace il proprio quartiere, ivi compreso il parco.
“Ci chiediamo se il disturbo alla quiete pubblica non sia più un reato, perché anche a seguito delle telefonate e delle segnalazioni, gli interventi continuano a scarseggiare. La Circoscrizione si dimostra sempre disponibile ai confronti, ma dopo le tante parole i fatti non si concretizzano quasi mai. Il Comune, come per tutti i quartieri semicentrali, è cieco e sordo alle richieste dei cittadini. Forse, l’ordine pubblico ed il decoro non sono più priorità per questa Città?“, si domanda Claudio DesiròSegretario di Italia Liberale e Popolare.
Italia Liberale e Popolare ha iniziato una serie di capillari collaborazioni con i comitati di cittadini e per questo continueremo a segnalare e richiedere interventi a tutela dei torinese che vorrebbero vivere in una Torino vivibile, sicura, a misura d’uomo.
 
Italia Liberale e Popolare
Coordinamento Regionale Piemonte

La sinistra e il nuovo blocco sociale e culturale

È un dato di fatto. L’alleanza tra la sinistra massimalista e radicale della Schlein con la sinistra
estremista di Fratoianni e la sinistra populista e “per caso” di Conte e di Grillo rappresenta anche,
e soprattutto, un blocco culturale e sociale destinato a consolidarsi in un vero e proprio progetto
politico. Non si tratta, cioè, solo di una alleanza e di una coalizione alternativi al centro e alla
destra. Ma di un progetto politico che, anche grazie al pro filo libertario e massimalista della
Schlein, assume le sembianze di una prospettiva destinata a consolidarsi nel tempo. E questo è
un fatto politico che non può che essere salutato positivamente. Anche perchè se il ritorno della
politica è un elemento auspicabile dopo la squallida e decadente stagione dominata dal
populismo grillino, i rispettivi schieramenti dovranno caratterizzarsi sempre di più sotto il profilo della rappresentanza sociale, della piattaforma politica e del quadro valoriale e culturale.
E, proprio sotto questo versante, c’è una perfetta coincidenza sociale, culturale e politica nel
nuovo ed inedito schieramento di sinstra. Perchè non si tratta solo di sfumature diverse – le ormai
celebri “sfumature di rosso” – nel campo della sinistra, ma di un progetto politico che si va
formando con sempre maggior compattezza e chiarezza. Del resto, le molteplici manifestazioni di
piazza che hanno scandito il comportamento concreto di questi partiti in questi ultimi mesi lo
confermano in modo persin plateale. Pd, 5 stelle, sinistra, verdi e i gruppi e movimenti che
storicamente vedono nella “piazza” lo strumento decisivo per riaffermare la propria presenza
politica, hanno riscoperto modalità e metodi che hanno caratterizzato nel lontano passato il
comportamento e il ruolo della sinistra nella cittadella politica italiana. Modalità, del tutto legittime ovviamente, ma che evidenziano anche una regressione politica e culturale con cui dobbiamo farei conti. Alleati e avversari compresi. Certo, si tratta di un progetto che supera la tradizionale concezione del centro sinistra riformista e di governo e che, al contempo, innesca e consolida un meccanismo di radicalizzazione del conflitto politico nel nostro paese permanente e strutturale.
Una sorta di “bipolarismo selvaggio” con il chiaro obiettivo di non ostacolare quella sciagurata
deriva degli “opposti estremismi” che ha caratterizzato per lungo tempo le dinamiche stesse della politica italiana.
Un nuovo cartello elettorale, frutto e conseguenza anche del nuovo profilo di alcuni leader della
sinistra italiana, che chiude definitivamente una pagina per aprirne un’altra. Si tratta di quella
pagina che va sotto il nome di “alleanza di centro sinistra” e che ha fatto del riformismo da un lato
e dell’unità tra il centro plurale e di governo con la sinistra democratica e di governo dall’altro la
sua cifra distintiva per svariati decenni. Certo, non si tratta di una novità assoluta. Già in altri
periodi storici, seppur molto diversi da quello presente, abbiamo registrato la somiglianza con la
situazione contemporanea quando si parla di “unità delle sinistre”. E cioè, l’avversione verso i
moderati, i centristi e i riformisti; l’esaltazione della “piazza” come luogo salvifico e miracolistico
per il cambiamento della politica; cavalcare tutte le opposizioni sociali e le richieste, appunto, che
partono dalla piazza; estremizzare il conflitto politico e via discorrendo.
Ecco perchè, tutti coloro che non condividono questa deriva e soprattutto questo progetto
politico e culturale, hanno il dovere adesso di avviare una iniziativa politica concreta e credibile.
Penso, nello specifico, ai cattolici democratici, popolari e sociali e a tutti coloro che ritengono
importante, oggi, ridare voce ad una cultura riformista e di governo per dare una nuova e sicura
prospettiva politica al nostro paese.
Giorgio Merlo

Preioni (Lega): “Fondi Fesr per il primo lotto della ciclovia del lago Maggiore”

“grazie alla Regione a maggioranza Lega la provincia del Vco diventerà sempre più la terra del turismo sostenibile”

“La notizia dello stanziamento dei fondi Fesr per finanziare il primo lotto funzionale della ciclovia del lago Maggiore è certamente una straordinaria notizia per quello che è il primo distretto turistico del Piemonte, come confermato dal record di 4 milioni e mezzo di presenze nell’ultima stagione. Grazie a questa amministrazione regionale di cui la Lega è la prima forza stiamo riorganizzando una rete di percorsi ciclopedonali che faranno della provincia del Vco una attrazione sempre più ambita per chi ha scelto la bicicletta per le proprie vacanze, e in particolare per i turisti svizzeri, tedeschi e del Nord Europa. Un sistema integrato che si basa sulla sostenibilità e che si intreccia al trasporto ferroviario con l’interconnessione della ciclovia con la stazione di Fondotoce, da cui già si immagina un nuovo collegamento ciclabile con tutta la Val d’Ossola. Investimenti che certamente garantiranno nuovo sviluppo al nostro straordinario territorio nel nome di un turismo sempre più moderno e amico dell’ambiente”.

Lo dichiara in una nota il capogruppo regionale della Lega Salvini Piemonte Alberto Preioni.

La Barriera: “Le croci non si toccano”

Riceviamo e pubblichiamo

Ieri i militanti de La Barriera si sono recati alla croce presente in cima al
Monte Musinè e hanno srotolato uno striscione con la scritta “LE CROCI NON SI
TOCCANO”, per protestare contro le posizioni di alcuni importanti membri del Club Alpino
Italiano contrari alla presenza delle croci sulle vette delle montagne.

Inoltre, i membri del movimento hanno anche affisso alcuni manifesti esplicativi sulle
bacheche presenti lungo i sentieri.

“Dopo questa settimana di polemiche suscitate dalle assurde dichiarazioni degli
esponenti del C.A.I. Marco Albino Ferrari e Pietro Lacasella, che hanno mostrato
contrarietà rispetto alla presenza di croci sulle vette delle montagne e che hanno
proposto di bloccarne l’installazione di nuove, abbiamo deciso di mobilitarci con
un’azione svolta proprio davanti ad una di queste croci incriminate, quella posta sulla
vetta del Monte Musinè” affermano i responsabili de La Barriera Torino.

“È inaccettabile che persone che ricoprono ruoli importanti in un ente come il C.A.I., che
dovrebbe agire per tutelare e difendere la bellezza delle montagne italiane, pretendano, in
nome di un multiculturalismo che vuole cancellare la nostra cultura e la nostra identità,
che si blocchi l’installazione di nuove croci e, magari, che si proceda anche alla rimozione
di quelle esistenti” aggiungono dalla Barriera.

“Le croci di vetta – continuano dal movimento – sono una tradizione delle nostre
montagne e delle nostre valli, contribuiscono notevolmente alla bellezza del paesaggio e
rappresentano la nostra Civilità, oltre che la storia e l’identità nostra, delle nostre terre e
dei nostri padri.

Proprio per questo le croci di vetta sono un simbolo che va difeso da queste folli proposte
figlie della follia multiculturalista, perché qua siamo in Italia e la cultura che deve esserci è
soltanto quella Italiana ed Europea”.

“Alla luce di tutto ciò guardiamo con soddisfazione ai cambi che ci sono stati ai vertici del
C.A.I. che si sono resi protagonisti di queste assurde proposte, andando anche ad
intaccare l’immagine dell’associazione” concludono dal movimento La Barriera Torino.

Pensioni, Grimaldi (AVS): Portare il reddito pensionistico minimo a 1000 euro 

“Oggi un anziano con pensione minima percepisce meno – a volte molto meno – di mille euro al mese, significa vivere sotto la soglia di povertà magari dopo aver lavorato una vita intera. Inflazione e caro vita si abbattono su queste situazioni in modo drammatico, negando a tante persone un’esistenza dignitosa sotto ogni aspetto: la casa, i servizi essenziali, l’alimentazione, la mobilità, la socialità.
C’è una sola cosa da fare: portare a 1.000 euro il reddito pensionistico di tutti i percettori di pensione minima” – dichiara il Vice-capogruppo di Alleanza Verdi Sinistra, Marco Grimaldi.
“Questa misura costerebbe circa 19,5 miliardi” – prosegue Grimaldi. – “Aggiungendo i pensionati con un reddito fino a due volte il minimo (la maggior parte dei quali ha un reddito pensionistico inferiore a 1.000 euro) il conto sale a 31,2 miliardi di euro. Se il governo si decidesse a contrastare davvero l’evasione fiscale e contributiva, considerando che il tax gap sfiora i 100 miliardi, potremmo farlo”.

Ruffino (Az): si trovino risorse per Centro studi Paolo e Rita Borsellino

“Il Centro studi Paolo e Rita Borsellino a Palermo è un luogo dall’enorme valore simbolico, un presidio di cultura e di legalità democratica, un centro di incontro e di aggregazione che accoglie ogni anno centinaia di studenti. Il suo enorme valore non sta solo in quello che è, ma anche in quello che rappresenta, nella importantissima funzione sociale e civile che svolge. Sapere che è a rischio chiusura per problemi economici amareggia e non può certo lasciare indifferenti. Le Istituzioni a qualunque livello si uniscano per garantire le risorse economiche necessarie per continuare a tenere aperto il centro. Allo stesso tempo è necessario far sentire il massimo sostegno da tutta l’Italia, per questo esprimo il mio apprezzamento per la mozione di solidarietà deliberata dall’Istituto Superiore Statale “Enzo Ferrari” di Susa. E’ un segnale importante, occorre fare fronte comune. Aiutiamo tutti il Centro studi Paolo e Rita Borsellino perché non debba chiudere”. Così Daniela Ruffino, deputata piemontese di Azione